TITOLO: Anime in guerra, guerra e pace nell'animazione giapponese degli anni '70
AUTORE: Giorgio Messina
CASA EDITRICE: Cagliostro E-press
PAGINE: 120
COSTO: 13,90€
ANNO: 2010
FORMATO: 22 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788895114538
Questo
saggio cerca di dimostrare che i cartoni animati giapponesi degli
anni '70 rappresentano un'espressione d'arte della cultura di massa
nipponica creati non solo per fare ascolti e vendere merchandising,
ma anche per rielaborare il concetto di guerra, preparando i suoi
fruitori a nuovi scenari futuri.
Il
saggio inizia con una breve esposizione dei fatti storici riguardanti
il bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki. Segue una breve
della storia dell'animazione giapponese dalla sua nascita al 1960,
con soggetto principale gli anime riconducibili al genere
robotico/postatomico. Alcuni titoli del periodo precedente al
decennio 1970 sono Tetsuwan Atom (dove Atom rappresenta in pratica
una forza di peacekeeping), Tetsujin 28 (in cui gli scienziati
iniziano a sostituire in importanza la classe militare, colpevole
della sconfitta, e le responsabilità di comando sono affidate alle
nuove giovani generazioni), Big X (che inizia l'opera di distacco dal
ex alleato nazista), Uchu shonen Soran (che sembra voler soffermarsi
sugli effetti dell'atomica).
Altre
serie importanti nel contesto del saggio sono “La principessa
Zaffiro” (che crea il filone delle eroine femminili), i Cyborg 009
(soldati super tecnologici votati alla pace), gli anime di carattere
sportivo (dove il lavoro di squadra unito al rigido addestramento
sono una rielaborazione dell'addestramento militare estintosi dopo la
sconfitta).
Il
secondo capitolo analizza le serie e i film prodotti anno per anno
(quindi 1971-72-73) sempre nell'ottica bellica, anche di anime non
direttamente ascrivibili al genere robotico/bellico.
Questa
è la parte più importante del libro, da notare che il corpus di
questa analisi sono le trame dei cartoni animati. In pratica ci si
ritroverà a leggere dettagliate recensioni della trama di ogni anime
di carattere bellico, con alla fine di essa una più o meno breve
valutazione sugli aspetti bellici della serie. Forse si sarebbero
dovuti invertire i rapporti, una breve recensione della trama
(sicuramente necessaria) ed una parte più ampia di analisi.
Il
1970 vede la nascita dei primi antieroi.
Nel
1971 con Lupin III nasce, dopo l'antieroe, l'eroe “negativo”. Da
notare come in Lupin III la precisa divisione dei compiti di ogni
membro del gruppo sia, in realtà, una organizzazione strategica dei
compiti, compreso lo spionaggio e il controllo/contraffazione delle
informazioni.
Il
1972 vede la creazione di Mazinga Z, il primo anime robotico/bellico.
Mazinga Z è un mezzo bellico con svariate armi e, per la prima
volta, una base logistica per rifornimenti/riparazioni/miglioramenti
tecnologici, l'Istituto di Ricerca per l'Energia Fotoatomica (d'ora
in poi ogni serie robotica avrà una sua base). Con Mazinga Z l'età
del protagonista inizia ad innalzarsi e gli scienziati diventano
definitivamente dei tecnocrati che sostituiscono il governo. Inoltre
nasce il nippocentrismo, chi conquista il Giappone conquista il
mondo, che è una reazione alla marginalità del Giappone del
contesto reale mondiale. Anche i mostri meccanici del Dottor Inferno
sono di chiara matrice bellica, infatti i loro nomi (Garada K7 o
Doublas M2) ripetono la consuetudine di dare ai mezzi bellici dei
nomi seguiti da lettere e numeri. La necessità di “gridare” le
armi, oltre ad azionare il relativo comando, pare dimostrare
l'esistenza di un qualche tipo di sicura. In questo modo solo il
pilota può usare le armi di Mazinga Z. I nemici diventano più forti
durante l'evolversi della serie, quindi anche Mazinga Z subisce delle
migliorie tecnologiche, come è pratica fare con le normali armi
belliche. Nella cultura giapponese è molto importante il concetto di
“sea power”, controllare il mare e la costa è determinante, ed
il nemico arriverà sempre dal mare. Ed è in mare che il robot trova
le difficoltà maggiori a combattere. Il Dottor Inferno si avvale di
una serie di comandanti subalterni, dei veri capi di stato maggiore
in pieno stile “vertice di comando militare”. Il più famoso è
il barone Ashura, ma è il conte Bloken, ex nazista, a dimostrare
come (dopo Big X di Tezuka) continui la presa di distanza dagli ex
alleati nazisti, pare quasi che nazisti ed impero giapponese siano
stati nemici. Alla fine della serie Koji Kabuto cambia tattica,
passando dalla sola difesa all'attacco della base nemica, in omaggio
al motto “si vis pacem, para bellum”.
Nei
Gatchaman è proposto l'action team, con una ben distinta divisione
dei compiti in battaglia in base alle caratteristiche fisiche.
Inoltre nella serie hanno largo spazio le relazioni politiche tra le
nazioni, ed anche gli equilibri tra le nazioni. Rapporti ed equilibri
che, invece, i Galactors tentano di alterare a loro beneficio. Nei
Gatchaman viene introdotta l'arma segreta finale da usare come
extrema ratio, la God Phoenix. Una riproposizione dell'arma atomica,
che fu l'arma segreta statunitense che mise fine alla seconda guerra
mondiale.
Nel
1973 è Kyashan a proporre nuove modifiche al tema della guerra negli
anime. Tetsuya diviene l'androide Kyashan per sconfiggere i robot
creati dal padre, e che per un malfunzionamento vogliono distruggere
l'umanità. Tetsuya sacrifica la propria umanità per diventare una
super arma, un esercito in un sol uomo. Ma una volta ritornata la
pace Kyashan rimane un robot, evidenziando gli alti costi che una
guerra comporta. Da notare che il leader dell'esercito di robot,
Briking, si ispira chiaramente a Hitler, sostituendo lo sterminio
delle razze “inferiori” a quello di tutta la razza umana,
inferiore ai robot.
Il
1974 vede la nascita di una serie che sfrutta il concetto di
“Rivoluzione Tecnico Militare” (RTM). Il Getta robot, che è
un'arma tecnologicamente più evoluta rispetto a Mazinga Z. In più
possiede tre versioni specifiche per tre campi di battaglia
differenti (aria, acqua, sottosuolo). In quest'ottica anche il Grande
Mazinga rappresenta una “RTM” di Mazinga Z. Il pilota del Grande
Mazinga, Tetsuya Tsurugi, è il primo pilota addestrato al
combattimento, un vero soldato, seppur senza uniforme. L'impero di
Mikenes è strutturato come un vero esercito, con sette generali e un
sistema di spionaggio militare.
La
corazzata spaziale Yamato sposta il nippocentrismo dalla terra allo
spazio, riesumando l'imponente corazzata imperiale giapponese,
affondata in modo poco glorioso. Qui le tattiche di combattimento
sono quelle della guerra navale, ma anche i danni e le riparazioni
della Yamato hanno largo spazio nella serie. Da notare come, di
nuovo, l'esercito nemico Gamiloniano che attacca la terra ha una
connotazione nazista, ma anche statunitense.
Il
1975 si apre con il lungometraggio “Il Grande Mazinga contro Getta
robot”, in cui emerge il dissidio tra Tetsuya, un vero pilota ben
addestrato, e il team del Getta, ragazzi normali divenuti piloti.
In
Tekkaman della Tatsunoko si ritrovano elementi di Kyasha e Polimar,
ma con nuove tematiche ed una maggiore crudezza dei combattimenti. La
morte dei soldati terrestri, che si difendono dallo spietato invasore
Valdaster, e dei civili inermi rende bene la crudeltà della guerra.
Il generale Rambos, sgherro di Dobrai capo di Valdaster, usa tattiche
di combattimento spietate, tipiche della guerra asimmetrica, della
guerriglia e del terrorismo.
Con
Jeeg robot d'acciaio si ripropongono gli stili delle altre opere di
Go Nagai, ma con nuove intuizioni. Al solito nippocentrismo viene
affiancato un protagonista, Hiroshi Shiba, che rifugge la guerra e le
sue responsabilità. Inoltre Jeeg può modificare la sua struttura in
base alla situazione strategica, nuovi componenti gli permettono sia
di attaccare che di difendersi. Potrà volare, andare sott'acqua o
nel sottosuolo grazie a nuovi componenti aggiuntivi, facendo di Jeeg
la prima arma espandibile e rimodulabile all'infinito. I componenti
di Jeeg sono il suo punto di forza, ma anche il suo tallone
d'Achille, in quanto questi sono lanciati dal Big Shooter pilotato da
Miwa. Quindi senza il supporto logistico di Miwa e del suo Big
Shooter Jeeg non può più trasformarsi. Nel campo avverso i ministri
(Ikima, Amaso e Mimashi) della regina Himika saranno tra loro
avversari, e quando l'imperatore del Drago prenderà il potere
uccidendo Himika, i suoi ministri si ribelleranno tentando un colpo
di stato ed iniziando una guerra civile.
In
Goldrake il regime militare di Vega attacca la tecnocrazia
scientifica di Fleed. Una volta che il teatro di battaglia si sposta
sulla terra, Goldrake necessita di nuovi mezzi per contrapporsi alle
nuove tecnologie di Vega. Ma i dissapori tra i vari generali di Vega
impediranno spesso la distruzione di Goldrake e la conquista della
terra. L'esercito di Vega possiede un'arma radioattiva potentissima,
il Vegatron, in tutta la serie si condanna l'uso di quest'arma, di
cui è vittima anche Actarus. Ovviamente il Vegatron non è altro che
la bomba atomica statunitense.
Il
1976, tra i tanti anime robotici, vede il Gaiking, in cui gli alieni
di Zela, con a capo il dittatore Darius il grande, non sono spietati
solo coi terrestri, ma anche contro i civili di Zela.
In
Combattler V il robot si presenta subito come un'arma bellica fin dal
nome. I cinque mezzi che lo compongono possono operare in scenari
bellici differenti. Nel finale di questa serie gli alieni lanciano
una bomba nucleare nel centro della terra per distruggere il pianeta,
solo l'arrivo di un altro alieno impedirà la distruzione totale.
Nel
1977 spicca la serie Danguard, dove l'addestramento ha un ruolo
preponderante nella trama. Anche qui il cancelliere Doppler e il suo
esercito si rifanno all'esercito nazista.
In
Guyslugger la drammaticità della è posta in primo piano, infatti
nella puntata numero 15 è proposta per la prima volta (prima di
Zambot 3) il tema delle bombe umane.
Dalle
vicissitudini delle tre famiglie aliene che difendono la terra
dall'invasione di Gaizok prende spunto la serie Zambot 3. Oltre alla
crudezza dei combattimenti e la spietatezza degli alieni invasori, la
drammaticità della serie è data dal sacrificio ultimo di quasi
tutti gli appartenenti alle tre famiglie. L'autore Yoshiyuki Tomino,
con questa serie, inizierà a discostarsi dai classici robottoni
nagaiani. La popolazione terrestre sfogherà la propria frustrazione
e rabbia per l'invasione dei Gaizok contro le tre famiglie aliene che
li stanno difendendo, in questo aizzati dagli stessi Gaizok. Gli
alieni invasori mettono in pratica numerose spietate tattiche
militari per sterminare la razza umana e conquistare la terra. Il
loro scopo primario rimane sempre la conquista, e non la distruzione
dello Zambot 3. Indicibilmente tragiche le puntate sulle bombe umane,
in anticipo di qualche decennio sulla realtà.
Nel
1978 è Capitan Harlock a trovare un nuovo nemico, più delle
mazoniane, il governo mondiale che ha inebetito la popolazione,
rendendola apatica, conformista ed egoista.
In
Generale Daimos è un incidente diplomatico a scatenare il conflitto
tra i terrestri ed il popolo alieno che chiedeva asilo. In entrambi i
popolo le fazioni dei pacifisti e dei militaristi si daranno
battaglia.
In
Conan il ragazzo del futuro, dopo una guerra mondiale che ha
semidistrutto il pianeta, una dittatura industriale ha preso il
potere, cercando di nuovo di riarmarsi. Sarà compito delle nuove
generazioni abbattere questa dittatura.
E'
con Daitarn 3 che per la prima volta fa capolino l'importanza della
capacità economica in guerra. Le enormi possibilità economiche di
Haran Banjo, che gli permettono di combattere i Meganoidi, derivano
dall'oro di Marte che lui stesso rubò.
Nel
1979 tematiche completamente differenti sono presenti in Daltanious,
oltre alla classica invasione aliena, i rapporti diplomatici e le
alleanze strategiche tra popoli alieni ha una grande rilevanza. Come
l'esistenza dei cloni o biodroidi e il loro trattamento da parte dei
regnanti di Elios.
In
Blue Noah gli alieni invasori di Gotham, comandato dall'imperatore
Zeitel, si ribellano al proprio sovrano lo rovesciano, cercando la
pace coi terrestri. Il generale Edler, autore del colpo di stato, si
sacrifica per salvare la Terra.
Ma è
in Gundam che gli anime affrontano la guerra in maniera realistica e
totale. In Gundam, oltre all'orrore per la guerra, c'è la tattica e
la strategia. I robot sono solo dei mezzi di combattimento, che si
possono guastare e che terminano anche le munizioni. Addirittura i
robot perdono anche il proprio nome, per diventare dei più
realistici Mobil Suite. Ci sono trame politiche che travolgono la
vita dei protagonisti, alleanze spaziali e tradimenti. Una vera
guerra tra eserciti di nazioni in guerra. I colpi di stato diventano
parte della trama, e i cattivi non sono sempre tali, come non lo sono
i buoni. Ogni mezzo è lecito per vincere la guerra, dal far
schiantare città satelliti sulla terra, alle armi chimiche e
batteriologiche, fino agli ordigni nucleari, nonostante i patti
internazionali ne vietino l'uso.
In un
decennio di anime bellici, alla fine, il messaggio che queste serie
hanno trasmesso è, in realtà, di pacifismo, antimilitarismo ed
orrore per la guerra, nonostante tutte le alabarde spaziali, i raggi
gamma, i pugni a razzo e i missili lanciati.
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