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giovedì 10 agosto 2023

"Heidi mania", servizio tv di Werner Weick da "Argomenti" del 10 ottobre 1979 RSI


E' già da un po' che volevo veicolare questa trasmissione dell'ottobre 1979 sulla televisione della "Svizzera Italiana" visibile sul sito dell'archivio della RSI:

La Heidi animata nipponica aveva esordito sulla Rete 1 della Rai il 7 febbraio 1978, quindi abbondantemente più di un anno prima, in più dalla Svizzera vedevamo il telefilm di Heidi:


Le due versioni di Heidi, specialmente quella animata nipponica, avevano generato un inaspettato flusso turistico verso le zone in cui si svolgevano i fatti narrati nel romanzo/anime/telefilm, questo aspetto aveva generato varie reazioni nella popolazione locale. Si era creata una lotta nazionale tra la cittadina di Maienfeld e la potente Sankt Moritz. La diatriba nasceva dal fatto che Sankt Moritz si era accaparrata la paternità del personaggio di Heidi a scopo meramente turistico, grazie al fatto che vari lungometraggi e il telefilm vennero ambientati in loco, mentre le autorità di Maienfeld, che si sentivano legittime depositarie dei luoghi heidiani, non solo erano contrarie ad un afflusso indiscrimato di turisti, ma per principio non volevano sfruttare economicamente il romanzo di Johanna Spyri.
La trasmissione della RSI mandata in onda nell'ottobre 1979 non solo indaga queste frizioni turistiche interne, ma ci illustra quanto Heidi fosse diventata famosa, tanto da spingere intere famiglie italiane fino a Maienfeld!
Questo post, oltre ad illustrare il servizio visibile al primo link, vuole continuare a far notare una certa similitudine con le lamentele nate in quel periodo dal paragone tra la Heidi del romanzo e la Heidi animata e le polemiche web tra "Atlas Ufo Robot" ed il nuovo prossimo venturo "Goldrake U", aspetto già illustrato nel precedente post:

Mi pare di notare che i detrattori a priori di "Goldrake U", visto che non abbiamo ancora visto due minuti della nuova serie, si pongono nella medesima posizione di quei burocrati di Maienfeld attaccati alla loro vecchia Heidi, non comprendendo che, specialmente senza la versione nipponica di Isao Takahata, la loro beniamina sarebbe restata nell'oblio elvetico...

Di seguito ho trascritto la quasi totalità del servizio di Werner Weick, omettendo solo la parte in cui il finto vecchio dell'Alpe racconta come spella i turisti e dove il tizio di Sankt Moritz si vanta di aver scippato Heidi a Maienfeld.
Annoto che mentre si vedono varie scene del telefilm coprodotto dagli elvetici, maa si vede la Heidi animata, ma si vede il suo merchandising, si sente la sigla di Elisabetta Viviani più volte e le due famiglie italiane intervistate fanno riferimento esclusivamente al cartone animato giapponese come motivo del proprio turismo.
Probabilmente questa è in assoluto la prima traccia di turismo di piccoli appassionati motivato dall'animazione giapponese. Molto prima dei viaggi in Giappone di coloro che erano cresciuti con Heidi e Goldrake.
La prima famiglia intervistata ha un chiaro accento toscano, magari erano già in Svizzera per altri motivi, comunque sono parecchi chilometri fino a Maienfeld!
L'altra famiglia è del milanese.
Sarebbe bello che quelle ex bambine e il bambino riuscissero a vedere questo filmato, rivedrebbero se stessi e i loro cari  :]

Non siamo più soltanto il paese della cioccolata, degli orologi e delle banche, ora siamo il paese di Heidi. Una serie televisiva e un cartone animato giapponese hanno reso ancora più famosi le celebri Alpi svizzere e trasformato Heidi nel nuovo idolo dei piccoli di tutto il mondo.

IN SOTTOFONDO LA SIGLA ITALIANA DI HEIDI


L'industria, naturalmente, non ha perso l'occasione, e ha sfornato dischi, figurine adesive, libri, album, giornalini, magliette, grembiulini, giochi, gomma da masticare, pupazzi e un bagno schiuma per bebè.


Heidi è ora entrata anche nelle gallerie d'arte, i disegni stampati acquarellati di Tomi Ungerer
vengono venduti a 3800 franchi l'uno.

domenica 16 luglio 2023

Riepilogo sulle informazioni disponibili riguardo la prima trasmissione dimostrabile di Danguard-Ace giovedì 26 aprile 1979 - varie testate



Nel post del 23 aprile su varie recensioni di anime, tra cui la copertina sul Danguard, presenti su degli "Onda TV" di varie annate, avevo accennato che "Riguardo alla prima trasmissione di Danguard ho fatto un paio di scoperte, ma le riservo per un post apposito, altrimenti si crea troppo confusione":

In queste settimane sono stato interpellato sia per avere qualche info in più sulla prima trasmissione di Danguard sia per concludere quel post promesso. 
Mi sono messo quindi di buona lena nel confrontare tutte le riviste televisive in mio possesso del periodo marzo/aprile/maggio del 1979, riuscendo a delineare un minimo di informazioni aggiuntive su questa benedetta prima trasmissione di Danguard, che pare essere divenuta tanto fondamentale.
Tra l'altro sto per venire in possesso di ulteriore materiale cartaceo del periodo, magari dentro ci sarà qualcosa di interessante, magari no  :]
Intanto ad oggi, non ho trovato riscontri sulla famigerata primissima trasmissione di fine 1978, poi se qualcuno mostrerà uno straccio di palinsesto che confermi Danguard trasmesso nel dicembre 1978, saremmo tutti più contenti e tranquilli.
Attualmente tutte le fonti in mio possesso convergono indiscutibilmente sulla data di giovedì 26 aprile per la prima visione italica del Danguard, trasmesso da varie emittenti locali, in alcuni casi anche due nella medesima zona, il che ha creato non poca confusione e di ricordi contrastanti (in primis i miei).
Per cercare di raccapezzarmi tra i palinsesti mi sono concentrato sulle emittenti lombarde e piemontesi: Antenna 3 Lombardia, Antenna Nord, Telenova, Tele Torino International.
Non mancano incongruenze nei palinsesti, dove quello che sarebbe dovuto esserci in base ad annunci vari, non c'era, mentre magari era su un altro canale. Chiaramente, poi, non è che io abbia tutti i numeri milanesi e torinesi di tutte le settimane del 1979, infatti per la settimana dal 22 al 28 aprile di "TV Sorrisi" ho l'inserto locale del centro Italia... ho rimediato con altre fonti, ma ho la settima successiva del milanese.
Ammetto che qualcosa può essermi sfuggito, quei palinsesti sono veramente un guazzabuglio, ma incrociando le info di molte testate tutte del 1979 dovrei aver trovato una quadra, alla fine in ordine cronologico ho considerato utili le seguenti fonti, che tra di loro collimano:
Il Giornalino del 22 aprile ; 
Famiglia TV del 22/28 aprile;
Stampa Sera 26 aprile;
Onda Tv del 22/28 aprile;
Onda TV del 29 aprile/5 maggio;
Stampa Sera 3 maggio;
TV Sorrisi del 29 aprile/5 maggio;
Onda TV del 6/12 maggio;
Stampa Sera 10 maggio;
Onda Tv del 13/19 maggio;
Onda Tv del 13/19 maggio;
Telesette del 20/26 maggio.

Avviso che mostrerò le scan in rigoso ordine cronologico, sebbene in alcuni casi avrebbe spiegato meglio la situazione non farlo, ma altrimenti si rischiava più caos di quello che venne fatto.
Preciso, ammesso sia necessario, che ho controllato più riviste prima e dopo le date qui mostrate, per cercare di risalire sempre alla prima citazione esistente.

All'interno del numero 16 del "Il Giornalino" del 22 aprile 1979 (da ora in poi ometterò sempre l'anno) c'è una una pagina promozionale sul "nuovo eroe degli spazi siderali in una fantastica serie di disegni animati offerta da Giornalino e presentata da Cino Tortorella!".
Seguono le emittenti locali che aderivano alla trasmissione con gli orari della messa in onda.
Quindi ho cercato ovviamente il Danguard, ma anche la trasmissione di Cino Tortorella ed infine mi sono focalizzato sull'orario, ma di quale giorno?
La prima scoperta che ho fatto è che, a differenza di tante serie del periodo, Danguard venne inizialmente trasmesso una volta alla settimana, il giovedì.

Qui sotto l'altra pagina de "Il Giornalino" che pubblicizzava il Danguard, appena sotto la copertina del numero in questione, che metto sempre per ogni fonte citata.


lunedì 29 maggio 2023

I "Barbapapà" non sulla Rai in "Bim Bum Bam" non su "Antenna Nord/Italia 1" (5 gennaio 1976) + "Bim Bum Bam musicale " (18 febbraio 1976) + esordio visibile in Italia dei "Barbapapà" su RSI (Svizzera) dal 15 settembre 1975


Anche questo post è una coda (piccola) di quello su "Anime Cult 7", nei cui commenti Mikimoz accennava che nei palinsesti delle tv locali del Lazio aveva trovato un "Bim Bum Bam", per me dovuto agli scambi di programmi che si avevano tra tv locali private.
Ma quanti "Bim Bum Bam" esistevano prima del "Bim Bum Bam" di "Antenna Nord/Italia 1"?




Di certo ne esistevano almeno altri due di "Bim Bum Bam", il primo in assoluto come programma per bambini è quello che la tv della Svizzera italiana (RSI) trasmise dal 5 gennaio 1976:
"Bim Bum Bam - Mezz'oretta con zio Ottavio e i suoi amici" (vedi scan qui sopra)

Si può immaginare che i dirigenti di "Antenna Nord" che pensarono al nome "Bim Bum Bam" nel 1981 conoscessero l'esistenza del "Bim Bum Bam" svizzero del 1976 (non più trasmesso nel 1981), quindi sfruttarono un nome abbastanza comune per una trasmissione per bambini che già era stato usato a questo scopo.
Oppure fu tutto un caso fortuito  ^_^
In questo contenitore di programmi per bambini era già trasmesso l'anime (benché si tenda a fatica a considerarlo tale) "Barbapapà", che sempre la RSI iniziò a trasmettere ben dal 15 settembre 1975, quindi quattro mesi prima rispetto alla Rete1 della Rai:

La tv della Svizzera italiana forse non era captata da tutti gli italianai, ma comunque da molti di più di quelli che si potrebbe pensare data la sua posizione geografica molto nordica, in quanto numerosi ripetitori ritrasmettevano il suo segnale:




Resta valida la prima trasmissione ufficiale targata Rai dei "Barbapapà" riportata da Wikipedia, cioè il 13 gennaio 1976 (vedi ultima scan con articolo di presentazione), ma una grossa fetta di bambini italiani lo vide dal 15 settembre proprio sulla "Svizzera", come la si chiamava normalmente.
Da capire quale fosse la sigla che accompagnava la trasmissione dal Canton Ticino.

Edit del 24 luglio 2023
Il lettore dropsof80s in due commenti ha dato delle informazioni importanti sulla prima trasmissione svizzera, li inserisco integralmente:

La prima TV dei Barbapapà sulla TSI è corretta. La serie fu coprodotta dalla TV svizzera, cosa che spiega la programmazione anticipata rispetto all'Italia. È un adattamento completamente diverso da quello RAI.
La sigla era strumentale, non cantata. Allo stesso modo non sono presenti le canzoni italiane all'interno ma solo le melodie.
Il doppiaggio comprende solo una voce narrante maschile che semplicemente dà la voce anche ai personaggi quando ne legge i dialoghi.
I nomi dei personaggi della prima serie sono diversi da quelli RAI:

Barbaforte > Barbarello
Barbazò > Barbagianni
Barbalalla > Barbarella
Barbabella > Barbina
Barbottina > Barbarancia
Barbabravo > Barbablu
Barbabarba > Barbapeloso

Curiosamente però a partire dalla seconda stagione i nomi diventano gli stessi di quelli RAI. Probabilmente questo era dovuto al fatto che nel frattempo anche la Svizzera italiana era stata invasa da libri e gadget italiani sulla serie, che naturalmente riportavano i nomi RAI.
Anche la classica formula della trasformazione è diversa. Invece di "resta di stucco, è un barbatrucco" dicono "boso boso barbacoso", in alcuni casi aggiungendoci "ecco il trucco favoloso".

La sigla del "Bim bum bam" svizzero si può vedere al minuto 04:47 di questo filmato:




Come accennavo sopra c'era un altro "Bim Bum Bam", lo spettacolo musicale condotto da Peppino Gagliardi, Bruno Lauzi e Bruna Lelli dal 18 febbraio 1976 su secondo canale Rai.
Ovviamente il nome "Bim Bum Bam" era di uso comune, quindi non lo si poteva considerare coperto da copyright  ^_^
Qui sotto l'articolo del "Radiocorriere TV" che annuncia il "Bim Bum Bam" musicale.

martedì 4 aprile 2023

"Bim Bum Bam Story" - Volume da collezione (con allegato CD delle sigle di Cristina D'Avena)



Faccio una premessa importante per chiarire subito perché questo "volume da collezione" su "Bim Bum Bam" non mi ha esaltato: non sono il target corretto della pubblicazione  ^_^

Io non sono cresciuto con "Bim Bum Bam", io sono cresciuto con i cartoni animati giapponesi, alcuni di questi anime che mi piacevano vennero trasmessi da "Bim Bum Bam".
Quando la trasmissione di "Antenna Nord" esordì era solo un mero contenitore di cartoni animati, un po' come "Ciao Ciao":


Stavo per scrivere che, visto l'esordio senza conduttori, era difficile affezionarsi ad un format di questo tipo, in realtà io sono cresciuto con un altro mero contenitore di cartoni animati, e lo adoravo:

Ovviamente ciò che cambia rispetto ai due programmi è l'età, "Scacciapensieri" fa parte del mio imprinting televisivo, il "Bim Bum Bam" narrato in questo speciale, cioè con i conduttori, lo vedevo già da grandicello, saltando, se possibile, le chiacchiere dei vari Bonolis...
Questo speciale lo avrei preso comunque, ma un motivo che mi ha spinto all'acquisto era la speranza di trovare qualche informazione sul "Bim Bum Bam" degli esordi, quello del 1981 (vedi link a "Telesette"), qualche documento e/o qualche fonte da consultare. Fin dove ho letto io di notizie di questo tipo non ne ho trovate. 
Peccato, speravo che avendo avuto in qualche modo una collaborazione da parte di Mediaset, magari avessero aperto qualche archivio, riesumando info ed immagini aggiuntive di quell'esordio senza conduttori.
Il sommario qui sotto e la doppia pagina appena più giù esplicitano chiaramente i contenuti dello speciale, e si parla tanto, giustamente, dei conduttori, dei pupazzi, dei cartoni trasmessi (e io ne vidi pochi di questi), di Cristina e di Alessandra Valeri Manera. La mia opinione televisiva su quest'ultima l'ho espressa più volte, inutile ripetermi all'infinito. Tra l'altro, inevitabilmente, l'intervista a AVM è un po' ripetitiva rispetto ad altre già lette. 
In allegato c'è anche un CD con alcune sigle della D'Avena, ma, pur considerandola una grande professionista, apprezzo solo alcune sue sigle, di certo non tutte quelle che ha accettato di ricantare e che avevano già una sigla italiana originale.
Ultimo appunto del tutto personale, ricordando il concetto che "le parole sono importanti" (cit.), etichettare questa pubblicazione come "Volume da Collezione" fa, a mio avviso, un torto alla pubblicazione stessa.
Il formato è quello di rivista, come se fosse un numero, appunto "speciale", di "Anime Cult", non vedo proprio cosa abbia per elevarlo a "volume" per giunta da "collezione".
Mi aspettavo di più proprio per questa dicitura, sia come contenuti, ma anche come formato. 
Immaginavo un libro, comunque una pubblicazione con copertina rigida, mentre è una bella rivista piena di informazioni piacevoli per chi ha qualche anno in meno di me ed è cresciuto con quei cartoni animati giapponesi e non giapponesi    ^_^
Ah, lo speciale su "Bim Bum Bam" + CD costa 12,99 €, se pensate di essere fuori target, prima sfogliatelo da qualcuno che lo ha già comprato  ;)

venerdì 9 dicembre 2022

"Ciao Ciao" il programma che precedette "Bim Bum Bam" su "Antenna Nord" e finì su "Rete 4/Videodelta" - programmi di varie riviste TV tra il 1979 e il 1982


Questo post nasce dalla lettura del libro "Bim Bum Bam Generation", in cui si spiega che prima di "Bim Bum Bam" esisteva un'altra trasmissione per bambini/ragazzi contenitore di cartoni animati giapponesi che si chiamava "Ciao Ciao".
Dato che alcuni aspetti di quel breve commento non collimavano con la mia memoria, mi sono andato a sfogliare decine di mie riviste televisive, ed effettivamente l'autore deve essersi affidato a qualche sito web, ma senza verificare di persona se quelle informazioni fossero corrette.
Probabilmente, essendo di una o due generazioni più giovane della mia, non visse quel periodo, quindi non poteva basarsi sui ricordi personali, che comunque spesso sono del tutto erronei o poco precisi, ergo tornano utili riviste ed articoli   ^_^
Sia chiaro, possono esserci incongruenze anche nelle mie riviste ed articoli, magari dovute al fatto che le emittenti cambiavano spesso accordi con i network da cui acquistavano programmi, ma direi che a grandi linee quello che ho ricostruito riguardo ai programmi  "Ciao Ciao" e "Bim Bum Bam" e alle emittenti private "Antenna Nord" e Videodelta" sia corretto





Come avevo scritto nella recensione del libro "Bim Bum Bam Generation" erano di certo errate le serie che venivano proposte come esordio di "Ciao Ciao", ma è errato anche affermare che "Ciao Ciao" nacque su "Telemond" e chiamare questa l'antesignana di "Rete 4".
Qui l'autore confonde, immagino, "Telemond" con una emittente  privata, ma in realtà si trattava del consorzio "GPE Telemond", tra cui c'era "Antenna Nord", la pre "Italia 1", e non "Videodelta", la pre "Rete 4" a Milano. 
"Videodelta" entrò nel circuito "GPE Telemond" in un successivo momento (Progetto 2), comunque dopo il 4 ottobre 1981, data di nascita di "Bim Bum Bam".
Come si vede dalla prima scan di un "Guida TV" del 23/29 dicembre 1979 venne pubblicata proprio una pubblicità della "GPE" (Progetto 1) che sponsorizzava su "Antenna Nord" il programma contenitore di cartoni animati "Ciao Ciao", tra cui Tekkaman.
Questo è un documento incontrovertibile che attesta il programma "Ciao Ciao" su "Antenna Nord" dal 1979 con i cartoni animati giapponesi e non.
Vostro onore ho terminato, più o meno  ^_^

Questi sopra sono i programmi di "Antenna Nord" sul "Guida TV" di cui sopra, c'è "Ciao Ciao".
Ho quindi ricercato in ordine cronologico alcuni aspetti:
se per caso "Guida TV" avesse sbagliato;
quando "Ciao Ciao" viene sostituito da "Bim Bum Bam" (la data riportata nel libro era corretta?);
se su "Videodelta" era presente una trasmissione dal titolo "Ciao Ciao";
quando su "Videodelta" viene trasmesso "Ciao Ciao".

Le testate che riposto qui sotto sono in ordine cronologico, la prima è il "Guida TV" all'inizio del post, datato, come già scritto, 23/29 dicembre 1979.

giovedì 8 dicembre 2022

Bim Bum Bam Generation



TITOLO: Bim Bum Bam Generation
AUTORE: Massimiliano Beneggi
CASA EDITRICE: D'IDEE
PAGINE: 220
COSTO: 16,90 
ANNO: 2021
FORMATO: 20 cm x 14 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788894641011


E' da circa un anno che quando mi recavo al negozio della "Yamato Video" vedevo sul bancone della cassa questo libro, sfogliato la prima volta avevo valutato che si occupasse troppo poco della parte di "Bim Bum Bam" che mi poteva interessare, quindi avevo cassato l'acquisto.
Poi settimana scorsa ho letto il secondo numero di "Anime Cult", in cui è presente un editoriale che vorrebbe "riabilitare" la figura professionale di Alessandra Valeri Manera agli occhi degli otaku di prima, seconda e terza generazione, da cui è scaturito un interessante mini dibattito nei commenti,
Dato che la trasmissione "Bim Bum Bam" è l'esempio giusto, a mio parere, di quanto l'opera strategica di censura attuata dalla Fininvest sugli anime fu invasiva, in quanto c'è un "Bim Bum Bam" pre Fininvest e un "Bim Bum Bam" Fininvest, ho deciso di comprare questo libro celebrativo della trasmissione per ragazzi inventata dall'emittente privata "Antenna Nord" di Milano.
E' giusto precisare che il libro in questione non fa parte della saggistica, ma vuole rendere omaggio ad una bella trasmissione che ha accompagnato i pomeriggi di più generazioni di bambini fino al 2002, per prima (tanto per cambiare) la mia   ^_^
Come si può vedere nella scan di fine post con il sommario, il libro inizia con la storia della trasmissione, poi si passa ai contenuti, in cui sono state scelte 40 serie animate considerate le più rappresentative con relativa scheda e sinossi, infine ci sono le interviste.
Ho riscontrato un certo numero di imprecisioni, talvolta non ascrivibili all'autore, che riporta le parole degli intervistati. 
Chiaramente io ho l'occhio critico attivo dagli esordi della trasmissione fino al 1982, praticamente nulla posso commentare dal 1985 in poi, ma come scrivevo sopra ho letto il libro per leggere delle censure e gli adattamenti fininvestiani.




Ricordo abbastanza bene che in origine "Bim Bum Bam" era solo un contenitore di cartoni animati, quasi tutti giapponesi, niente conduttori, niente scenette, niente pupazzi e niente tele promozioni più o meno nascoste. Solo ed esclusivamente cartoni animati.
"Bim Bum Bam", però, non fu il primo programma contenitore di "Antenna Nord" dedicato ai bambini/ragazzi, ma lo anticipò "Ciao Ciao".
Faccio un esempio di vita vissuta:
Capitava che verso metà pomeriggio dal cortile ci fosse un certo fuggi fuggi generale, in quanto a quell'ora iniziava "Ciao Ciao", che magari trasmetteva un cartone giapponese che ti piaceva. Alcuni compagni di giochi presero l'usanza di schernire chi tornava a casa per accendere la televisione con la frase detta con tono non amichevole "Vai a vedere Ciao Ciao?", come se fosse un'onta.
Dico, dovevo perdermi l'ultimo episodio di Tekkaman perché a te, brutta testa di caxxo di 40 e passa anni fa, non interessava il mio cartone animato giapponese?   ^_^

Quindi, se è vero che "Bim Bum Bam" nasce il 4 ottobre 1981, non ritengo che sia corretto affermare che "Ciao Ciao" venisse trasmesso dall'antesignana di "Rete 4", perché "Ciao Ciao" sostituì "Bim Bum Bam", in quanto "Antenna Nord" faceva parte del circuito "GPE-Telemond" della Mondadori.
C'è da dire che in quel periodo gli accordi per costituire dei network erano continui e molte emittenti passavano da un gruppo all'altro, quindi più o meno tutto può essere:

Ovviamente esiste la possibilità che entrambi i canali privati avessero una trasmissione per ragazzi con il medesimo titolo. E' vero anche che io ricordo "Tekkaman" e soci su "Videodelta", che era la pre "Rete 4" milanese. Quindi questa pare resta un po' da chiarire.
Mi permetto, però, di escludere categoricamente che nella prima puntata di "Ciao Ciao", qualsiasi fosse stata l'emittente privata originaria, fossero state trasmesse le tre serie indicate, tutte arrivate in Italia dopo o molto dopo il 1979:
"L'isola della piccola Flo(?)"(?); Yattaman; Jenny la tennista.

Tra l'altro dubito che "Yattaman" sia mai andato in onda su "Antenna Nord" o "Italia 1".



Ribadisco che questo non è un saggio sull'animazione giapponese, quindi qualche imprecisione ci può anche stare, ma gli occhi tondi negli anime non nascono per una "spersonalizzazione razziale per rendere universale la storia", visto che poi magari la storia era ambienta a Tokyo.
Certo, era ambientata a Tokyo se in fase di adattamento la Fininvest non ti toglieva tutti i riferimenti alla cultura, alla storia e alla geografia locale   ^_^

lunedì 12 aprile 2021

"L'invasione dei cartoni animati giapponesi" - "Rai Storia" 11 aprile 2021: approfondimento di 10 minuti...

Ieri sera il mio suggeritore ufficiale non retribuito Massimo Nicora (che ringrazio) mi avvisa che sul canale "Rai Storia" verrà trasmesso lo speciale "L'invasione dei cartoni animati giapponesi".
Dovendo lavorare non mi era possibile vederlo, ma il rammarico era annullato dal poterlo rivedere su "Rai Play".
Già mi immaginavo trasmissioni inedite sui cartoni animati giapponesi che la Rai aveva nei suoi sterminati magazzini, negli anni ho trovato traccia nelle riviste di almeno quattro o cinque speciali sugli anime del periodo, ma che non sono disponibili da nessuna parte.
Speravo in una qualche fonte audiovisiva inestimabile, un conto sono gli articoli, sempre interessanti, ma ascoltare e vedere le reazioni in presa diretta degli anni dal 1978 ai primi anni 80 sarebbe ben altra cosa.
Lo stesso Nicora (ed altri amici a cui avevo girato la notizia) mi avvisa subito che, in realtà, la trasmissione durerà solo 10 minuti... e al suo interno ci sono solo stralci di trasmissioni già conosciute, come lo speciale di "Tam Tam" del 1979:

Dieci minuti per i "cartoni animati giapponesi" che furono LA rivoluzione dei programmi per bambini, un cambiamento che perdura ancora oggi e che ha ispirato fiumi, letteralmente, di pagine scritte... e negli ultimi 20 anni tera (peta, exa, zetta, yotta?) byte di pagine web, tra forum, siti e blog oltra a decine di saggi.
E mamma Rai vi dedica 10 minuti su "Rai Storia"   T_T
Ma leggiamo il sunto della trasmissione:
"Il debutto del primo cartone animato giapponese trasmesso in Rai, Atlas Ufo Robot (4 aprile 1978) ha portato a inchieste (Tam Tam) e dibattiti (Mazinga o Pinocchio) su quei personaggi e il loro pedagogico"

Leggere, proprio da parte della Rai che li trasmise, che Goldrake fu il "primo cartone animato giapponese trasmesso in Rai", mi ha fatto accapponare la pelle... 
Volendo tralasciare per un momento "Vicky il vichingo" e i "Barbapapà", che non erano identificabili come nipponici, prima di "Atlas Ufo Robot" venne trasmesso Heidi!

Alla Rai pare non lo sappiano...


Chiaramente la Rai possiede la storia d'Italia in video, e qualunque appassionato di qualunque cosa (pensiamo alla musica) potrebbe a diritto lagnarsi che la televisione di Stato non rende disponibili vecchi documenti del tema a lui caro. Certo, la Rai ha un canale sportivo dove trasmette materiale dei decenni passati, ma si vede che tutto il resto conta poco.
Mi sono quindi chiesto cosa mai "Rai Storia" aveva trasmesso dopo questi micragnosi 10 minuti per non poter dare maggiore spazio ai cartoni animati giapponesi:
un documentario sulla base russa di Baikonur...


Ho dato un'occhiata al documentario, è anche bello, ma non c'è voce di commento, solo immagini e suoni con alcuni dialoghi sottotitolati. Interessante di certo, ma non di più un approfondimento sugli anime, visto che all'inizio di aprile c'è stato anche l'anniversario della prima trasmissione sulla Rai di Goldrake e Capitan Harlock.
Noto che la serata era a tema spazio, basta scorrere i quattro programmi presenti, ciò non toglie che 10 minuti di speciale sui cartoni animati giapponesi gridano vendetta. 
Faccio presente che io pagavo il canone Rai anche prima che venisse messo nella bolletta elettrica e che in famiglia si è sempre pagato (nostro dovere), quindi ogni tanto qualcosina che mi interessi vorrei pure vederlo... per una volta lo potevano fare, ma si sono limitati ad un accenno di pochi minuti.
Vabbè... ma almeno mi sarei visto quei 10 minuti su "Rai Play"!
No, su "Rai Play" "L'invasione dei cartoni animati giapponesi" non è disponibile...   
Grazie ancora matrigna Rai   ^_^


Già che sono sul tema "Rai Play" faccio presente che il loro stupendo motore di ricerca non presenta nulla alla voce "Goldrake", ma, se non è stata rimossa, ci sarebbe uno spezzone (di nuovo un micragnoso spezzone di due minuti) de "L'altra campana" in cui venne fatto il processo a Goldrake:

Per potersi vedere qualche programma che rievoca il successo di quei primi anime bisogna andare sulla pagina FB della televisione della Svizzera Italiana:

L'unica speranza dei fan di animazione giapponese è che alla Rai, prima o poi, arrivi in ruoli di comando qualcuno che condivida le nostre passioni, altrimenti tutti quegli inestimabili documenti resteranno a marcire nei loro magazzini.

sabato 20 febbraio 2021

Il carro di carnevale di Goldrake nella Svizzera italiana (1979) - RSI Teche (pagina FB)


Il buon vecchio Massimo Nicora mi ha girato il link della pagina FB della tv Svizzera Italiana, dove è mostrato un servizio di soli quattro minuti sul carnevale del 1979, in cui il gruppo "La Sgrazza" del comune di Balerna decise di allestire uno stupendo carro allegorico a tema "Atlas Ufo Robot".


Ma quanto è incredibilmente e stupendamente fuori contesto vedere Goldrake viaggiare sulla corsia dell'autostrada inseguito dalla polizia?   ^_^

Conscio della caducità dei video sul web, mi permetto di salvare queste bellissime immagini, perché sarebbe un vero peccato per tutti noi appassionati non poterle più ammirare.
Il servizio non è bello solo perché ci dimostra, per l'ennesima volta, la popolarità di Goldrake in quel periodo(anche terra elvetica), ma permette di ammirare il lavoro di un gruppo di adulti che avevano una certa apertura mentale e tantissima fantasia.
Anche durante più edizioni del carnevale italiano ci furono numerosi carri a tema cartoni animati giapponesi, il che dimostra come un adulto abituato a "giocare" con la cartapesta, era più disponibile ad accettare una trasmissione totalmente aliena ai gusti televisivi del periodo come gli anime.
Nel servizio assistiamo alla riunione preparatoria del carro, e quegli adulti apprezzano i colori e le fattezze del robottone gonagaiano, e già si immaginano i bambini, tra cui i loro stessi figli, gioire davanti ad un Goldrake con Spacer di 12 metri!!!
Uno di questi fa notare che il 1979 era anche l'anno del bambino (indetto dall'Onu), ma dal loro punto di vista questa celebrazione doveva servire per far divertire i più piccoli. Purtroppo sulla stampa del periodo si utilizzava spesso l'anno come monito per stroncare gli svaghi dei bambini, molti di quegli esperti consideravano qualsiasi cosa pericolosa e diseducativa (di certo tutti in buona fede), sono pieno di articoli con questo tono apocalittico. Gli esperti sfruttarono l'anno del bambino dell'Onu per cercare di vietare i divertimenti, mentre quella decina di artigiani del carnevale svizzero pensarono immediatamente in maniera opposta: è l'anno del bambino, ergo facciamoli contenti con Goldrake! 
Mi pare di aver dedotto dal filmato che la loro intenzione non era assolutamente ironica, come sovente erano i carri allegorici di carnevale, ma era un tributo, nessuno sfottò o mancanza di rispetto verso l'eroe dei loro figli, ma solo una presa d'atto di quanto fosse popolare.
Quando mi capita di vedere questi documenti mi rammarico di quanto materiale la Rai avrebbe nei suoi archivi che potrebbe interessare a noi fan, ma che non ci sarà mai permesso di vedere... l'unica nostra possibilità sarebbe che un Nicora o un Pellitteri prendessero il comando alle teche Rai... magari con un blitz militare, paracadutati sul tetto della Rai   ^_^

Una volta ammirato il video sulla pagina di FB della RSI, c'è un altro bellissimo filmato con Bruno Lauzi che a Scacciapensieri canta "La tartaruga" e "Johnny bassotto", dove si vede il gatto Arturo.


GOLDRAKE!

domenica 5 gennaio 2020

"L'altra campana" 18 aprile 1980: i (600) genitori di Imola contro Goldrake



Nell'aprile del 1980 si scatenò un vero tsunami mediatico contro i cartoni animati giapponesi ed in particolare contro quelli robotici, rappresentati da Goldrake e Mazinga.
In quell'unico mese vennero scritti ben 121 articoli sugli anime (link), la cui genesi è data dalla concomitanza di più fattori esplosi in quell'incredibile aprile:
la lettera di denuncia dei 600 genitori di Imola;
lo studio Mesomark/Rai su televisione e bambini;
il risultato del sondaggio Rai su Pinocchio vs Mazinga

Quindi lo scenario nazional-popolare televisivo era pronto per un processo mediatico, che avvenne il 18 aprile 1980 durante la trasmissione "L'altra campana" ideata e condotta dall'amatissimo Enzo Tortora.
Su questa trasmissione ho scritto più volte, perché quella sera davanti al teleschermo c'ero anch'io con la mia famiglia. Non ho un ricordo chiaro della puntata, ma rammento vividamente il risultato finale che condannava Goldrake ad essere eliminato dalla televisione italiana.
Sia chiaro, non che i 600 genitori di Imola avessero torto a lamentarsi per la presenza strabordante dei cartoni animati giapponesi in televisione, basta dare un'occhiata al numero di serie che erano disponibili:
"Guida TV" paginone con riepilogo dei programmi per ragazzi - 10 numeri del 1980/81/82

Resta il fatto che lamentarsi, anche a ragione, che il martellamento degli anime era esagerato, e poi decretarne (teoricamente) la loro cacciata in televisione senza dare spazio alle opinioni a loro favore, non fu proprio simpaticissimo come sistema democratico   ^_^
Ricordo chiaramente come mio padre, appena venne votata l'eliminazione di Goldrake, mi vietò di guardarlo.
Mi chiedo chi fosse più influenzato dalla televisione, se i bambini, che guardavano ore ed ore di animazione giapponese, oppure gli adulti, a cui bastavano pochi minuti di dibattito tv senza contraddittorio per passare al lato oscuro   :]



Mi restava (ed in parte resta tutt'ora) la curiosità di vedere ed ascoltare cosa in realtà venne detto in quella seconda puntata de "L'altra campana", perché fino ad oggi potevo solo valutare cosa venne riportato sulla carta stampata.
Devo quindi ringraziare infinitamente un lettore del blog (Giuliano Tani) che mi ha linkato la trasmissione "Voxpopuli" del 9 luglio 2018 visibile su Rai Play, in cui sono presenti due minuti di quella memorabile puntata de "L'altra Campana" del 18 aprile 1980:
Voxpopuli - Come sono cambiati i costumi degli italiani negli ultimi 40 anni? In questa puntata li analizziamo attraverso il rapporto degli italiani con la televisione buona e cattiva, i pregiudizi rimasti e superati verso l'omosessualità e alcune forme di divertimento adottate dai giovani.

Per poter apprezzare lo spezzone della trasmissione di Enzo Tortora  (dopo un minuto e 55 secondi) bisogna essere iscritti a Rai Play.

Chissà che fine ha fatto la stupenda gigantografia dietro lo scranno degli accusatori, oggi avrebbe un valore inestimabile  ^_^
Piccola chiosa sulla interessantissima trasmissione Voxpopuli:
Da anni ormai quasi non guardo più la televisione, mi perdo, in questo modo, anche delle belle produzioni, come Voxpopuli, che presenta in ogni puntata più  temi con numerosi spezzoni di trasmissioni del periodo che mi interessa. Peccato che non esista (o io non l'ho trovato) un indice degli argomenti trattati per ogni puntata e/o del materiale mostrato. L'utilizzo del motore di ricerca di Rai Play non serve molto per cercare di trovare il materiale che interesserebbe, basti pensare che digitando la voce "Goldrake" non compare nulla... "La ricerca non ha prodotto nessun risultato", così ti viene risposto... eppure gli autori di Voxpopuli hanno scovato questa perla unica nel suo genere.




I genitori di Imola colpiscono ancora! "L'altra Campana" vs Goldrake e Mazinga - articoli del 1980

Sempre il 18 aprile su "Il Resto del Carlino" Lidia Golinelli, che si era già occupata più volte di anime (condannandoli quasi senza appello), lancia la puntata su Goldrake con un breve articolo in cui riporta i nomi dei cinque rappresentanti dei 600 genitori di Imola, e vengono spiegati alcuni retroscena della puntata.
Non è mia intenzione colpevolizzare i cinque rappresentanti dei genitori imolesi, ed in particolare le due signore che parlarono per l'accusa, né prendermela con il grande Enzo Tortora.
Il documento è così bello che sarebbe un peccato aggiungere altro.
Spero solo che un giorno qualcuno alla Rai possa riesumare l'intera parte della puntata che si occupò di Goldrake, in fondo, se hanno trovato questi due minuti, non credo avrebbero problemi a farci vedere anche il resto.
Riporto qui sotto le immagine disponibili, con annesso dialogo relativo, nel caso non vi fosse possibile vedere il video al link sopra.

lunedì 22 ottobre 2018

Documentario "Lupin III - Tutta la Storia" (versione lunga, 2015)



Documentario "Lupin III - Tutta la Storia" (versione lunga, 2015) from Luca Martera on Vimeo.


Nei 1300 e passa post di questo blog ho sempre messo qualcosa di mio, al massimo, in qualche raro caso, del materiale di amici, cercando di evitare, benché non ci sia nulla di male, di far ciò che capitava nei forum, cioè inserire semplicemente un video o un link da commentare.
Faccio la prima eccezione per il documentario "Lupin III - Tutta la Storia", da cui venne tratto lo speciale di 30 minuti mandato in onda da Italia 1 in occasione della messa in programmazione di "Lupin III - L'avventura italiana".
Questa versione lunga dura più di 90 minuti, con un finale contenente alcuni curiosi extra.
Ho scoperto il video grazie ad Animeclick:
Guarda il documentario "Lupin III - L'Avventura Italiana" disponibile nella versione completa

Della serie del 2015 avevo visto le prime 3 o 4 puntate, poi, se non ricordo male, a causa dei continui cambiamenti di orari decisi da Italia 1, ne interruppi la visione. Il mio giudizio su questa nuova serie, da appassionato cresciuto con il Lupin III con la giacca verde (gli altri Lupin con le altre giacche non esistono), non era negativo, ma neppure eccessivamente positivo, diciamo che mi riservavo di valutarla meglio nel proseguo, ma non mi è stato possibile.
Il documentario, oltre a numerosi stralci di una intervista con Monkey Punch e ad altri autori nipponici, contiene gli interventi di vari autori di saggi sull'animazione giapponese (i cui titoli troverete su questo blog), tra cui: Luca Raffaelli; Marco Pellitteri; Massimo Soumaré.
Il documentario è molto esauriente, per esempio è spiegato che il nome Fujiko Mine non ha nessun nesso con il suo seno prosperoso ed il monte Fuji, lo dice direttamente Monkey Punch.
Il filo conduttore del documentario è ovviamente Lupin III, ma vengono ben spiegate alcune dinamiche della messa in onda dei primi cartoni animati giapponesi.
Nel totale l'ho trovato un bel documento.
Ci sono poi i contributi di altri esperti di vari settori, tra cui: Lorenzo Nutini  (di Radioanimati);
Andrea Dentuto; Mario Verger; Orlando Leone; Alessandro Bioletti.
Una citazione a parte riguarda il lungo intervento di Alessandra Valeri Manera, che ho visto "di persona" in questo documentario per la prima volta, in cui la ex dirigente Fininveste/Mediaset cerca di spiegare perché censurassero gli anime, compreso Lupin III.
Questa donna me la sono sempre immaginata come una terribile omona dispotica, ed invece è una signora molto esile, con una voce delicata e gentile.
Ho ascoltato con attenzione la sua esposizione, le sue giustificazioni, e non mi hanno convinto per nulla... passi togliere qualche secondo in cui veniva frustato a sangue Goemon, passi un nudo ammiccante (ma non un nudo in un onsen!!!), ma perché tagliare (in altre serie) intere porzioni di una puntata? Perché eliminare i riferimenti al Giappone di una storia che si svolge in Giappone?
Il perché lo spiega lei, peccato che sia sbagliata la filosofia di fondo.
Ho trovato irritante quando si spiega che tutti quei tagli costarono un sacco di soldi a Mediaset!
Poverini!   ^_^




Segnalo l'extra presente dopo un'ora 24 minuti e 50 secondi, dove si mostra una clip del programma Rai "Trentaminuti" del 1979, in cui si annuncia il lungometraggio di Lupin III!
La ragazza, oltre ad essere assai impacciata, annuncia che il film sarà nelle sale per il Natale 1979 (tipico film natalizio...), e legge il solito vaneggiamento sui cartoni animati fatti al computer!
Da notare che siamo nell'autunno o inverno (la data della clip non è specificata) del 1979, e la fake news sui cartoni animati fatti al computer è già così radicata da essere detta tranquillamente in un programma Rai...
"La tecnica usata per creare le azioni del personaggio e l'ambiente intorno a lui, è frutto di un complicatissimo computer, che farà un effetto schermografico mai conosciuto, e che mai conosceremo, perché i produttori di questo film sono talmente gelosi di questo segreto, che non ce lo faranno sapere"

Un complicatissimo computer!!!
Perché, ci sono anche i semplicissimi computer? Un Vic 20?
E non sapremo mai nulla su questo segreto tecnologico perché i giapponesi sono gelosi!  T_T
Oppure perché non esisteva?

giovedì 24 agosto 2017

"Heidi, Goldrake, Harlock and co.", di Giuseppe Breveglieri (riprese filmate Antonio Bucci - montaggio Gianbattista Mussetto) - "Tam Tam - attualità del TG1" 6 aprile 1979


  
"Il quartiere di Nerima, nella periferia di Tokyo, è un dedalo di stradine a più di due ore d'auto di questa grande metropoli."

Sono queste le prime parole della puntata di "Tam Tam" andata in onda il 6 aprile 1979 alle 20,40, cioè l'orario che noi oggi chiameremmo del "prime time". Puntata dedicata ai cartoni animati giapponesi.
Sinceramente non ricordo di averla vista ai tempi, non credo, altrimenti lo rammenterei, e fu un vero peccato, perché era, ed è, veramente interessante.
Intanto è giusto specificare per i più giovani che "Tam Tam" era una trasmissione informativa seria, non per nulla si fregiava del titolo di "attualità del TG1". Nulla a che vedere con le trasmissioni di "attualità" di oggi, tranne poche eccezioni (Report e soci).
Quindi il fatto che la Rai mandasse una troupe a Tokyo per avere informazioni di prima mano sugli anime è già la dimostrazione di quanto fu travolgente il successo di questi primi anime.
E di quale livello è l'informazione data dalla Rai?
Tranne qualche nome errato, che si potevano risparmiare con un po' di attenzione in più, e che potrebbe dare l'impressione iniziale di essere una trasmissione alla "Studio Aperto", i 15 minuti del servizio smantellano gran parte delle bufale che si potevano leggere sui quotidiani.
Peccato che i primi a non guardare questa puntata di "Tam Tam" furono i colleghi di Giuseppe Breveglieri... che continuarono imperterriti a sparare per anni le solite fake news a caso...
Oltre alle numerose informazioni, sono presenti un sacco di anteprime da far venire l'acquolina in bocca a qualsiasi bambino dell'epoca. Parecchi secondi in cui ci vengono mostrati Mazinga Z, che quasi quasi pare fin una serie avvincente, Capitan Harlock, Anna dai capelli rossi e Judo Boy!
Purtroppo nei programmi tv del 6 aprile 1979 (TV Sorrisi e Canzoni n° 13)  non è annunciato questo servizio sugli anime, né c'è un minimo di anteprima scritta, solo il nome della trasmissione.


Un vero peccato, perché il giorno dopo per la trasmissione "Apriti Sabato" (non "Apriti Sesamo"), che era dedicata al Giappone, dal titolo "I figli del Sol Levante", è presente un esauriente anteprima della puntata.
Ad ulteriore dimostrazione di quanto il Giappone suscitasse interesse.


Questo servizio di "Tam "Tam" sugli anime era già stato commentato sul web (direi per la prima volta) sul sito di "Rapporto Confidenziale", con una analisi dei contenuti ad opera di Mario Verger molto valida, molti di più di quello che potrei mai fare io.
Ho deciso di postare questo "doppione" solo per mostrare più immagini possibili di quel servizio, a beneficio di chi non lo ha mai potuto vedere, ed inoltre sul web capita che le cose spariscano, meglio avere più fonti. Perché questo servizio di "Tam Tam" è realmente storico.
Ho trascritto tutto il parlato (in corsivo) e lo posterò in sincrono con le immagini, cercando, però, di non spezzettarlo troppo.
Eccolo! E' lui! Goldrake!
Penso che da bambino mi sarei messo a piangere, e non ero un bambino frignone  :]