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domenica 2 giugno 2013

Gothic Lolita, la nuova moda delle ragazze giapponesi conquista il mondo


TITOLO: Gothic Lolita, la nuova moda delle ragazze giapponesi conquista il mondo
AUTORE: Valentina Testa
CASA EDITRICE: Tunuè
PAGINE: 111
COSTO: 9,70 €
ANNO: 2011
FORMATO: 18 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788889613962

Le Gothic Lolita (ma anche tutte le altre mode underground giovanili) nascono in un ben determinato luogo di Tokyo, nel quartiere Harajuku, dove c'è un ponte che divide Takeshit Dori dal parco Yoyogi.
Ojosama (“ragazza” o “giovane donna nubile”) sarebbe il prototipo della giovane donna giapponese ideale: educata, proveniente da una buona famiglia, istruita, vestita in maniera tradizionale. In opposizione a questo stereotipo nacquero le gyaru. In seguito le mode giovanile femminili nipponiche si diramarono in molteplici direzioni, ma sempre contro la “ojosama”, la kanguro (emancipata, non educata, non rispettosa, non proveniente da una buona famiglia e non ben istruita) si può considerare l'esatto opposto delle ojosama. 
Una di queste direzioni portò alle Lolita e quindi alle Gothic Lolita (“goshikku roriita”, abbreviato “gosurori” o “gothloli”). Queste sono tutte quelle adolescenti che hanno fatto del bello uno stile di vita. La moda Lolita o Gothic Lolita non è correlata al cosplay, come taluni credono, ma sono adolescenti che dopo aver dismesso la divisa di liceale si agghindano come bamboline in merletti. Il cosplay, al contrario, prende spunto dalle Gothic Lolita quando a queste sono ispirati personaggi di manga ed anime.
La moda Gothic Lolita è influenzata dall'estetica vittoriana e dal rococò, e questo stile artistico si nota anche nell'eccesso decorativo degli accessori, che sono il punto di collegamento tra le Gothic Lolita e la cultura kawaii, dato che kawaii sono tutti i loro accessori.
La cultura kawaii è essenzialmente una fuga dalle responsabilità che la società giapponese affibbia inesorabilmente a chi esce dalla vita scolastica. In Giappone il diventare adulti non è una conquista di autonomia, quindi un fatto positivo e ricercato come in occidente, ma la fine della libertà individuale e l'avvento degli obblighi lavorativi (per i maschi) e gli obblighi famigliari (cioè, il matrimonio, per le femmine). La cultura kawaii e la moda Gothic Lolita permettono alle giovani donne giapponesi di rimandare “l'inevitabile” entrata a pieno titolo nella società (ri)produttiva. Infatti le Gothic Lolita si prefiggono di provare solo le “cose dolci della vita”, che evidentemente non contemplano gli obblighi lavorativi e famigliari.
A differenza del loro nome le Lolita (Gothic o meno) non fanno dell'allusione sessuale il loro punto forte, anzi, gran parte del loro corpo è coperto. L'unico atteggiamento sessuale è quello un po' ammiccante di una falsa ingenuità, chiamato in Giappone “burikko”.
Candy Candy e Georgie possono essere considerate come i due personaggi manga/anime che hanno anticipato la moda delle Lolita, e con loro nasce l'altro collegamento forte, oltre alla cultura kawaii, con la cultura dei manga ed anime shojo, cioè per ragazze.
Lo stile gotico delle Gothic Lolita non è incentrato sul pessimismo e sul malessere, ma sulla malinconia, cito da pagina 40: “...le Gothic Lolita mettono in scena la malinconia gotica diluendola nell'eleganza Lolita”.
Nel capitolo 3 Valentina Testa entra nel dettaglio della moda Gothic Lolita, cioè materialmente cosa indossano queste ragazze, un elenco molto variegato di abiti di un'altra epoca. Sono analizzati anche lo stile Gothic Lolita e la vita normale di una Gothic Lolita, che avrà dei passatempi degni di una dama vittoriana, come la lettura, il ricamo e il cucito (che sono funzionali al confezionamento di nuovo abbigliamento da sfoggiare), preparare dolcetti. Oltre ai gruppi di J-pop e J-rock una Gothic Lolita apprezza anche la musica classica. Pure gli sport debbono essere in tono, quindi niente sport poco femminili, ma spazio all'equitazione o al pattinaggio sul ghiaccio.
Gli stili Lolita sono numerosi, l'autrice ne fa una esauriente carrellata comprensiva di spiegazione sia sulle differenze dei vestiti che sul comportamento sociale. Riporto i tipi di Lolita tralasciando di mettere il “Lolita”: Gothic (ovviamente), Sweet (o “Amaloli”), Country, Kuro, Shiro, Classic, Punk, Aristocratic, Elegant Gothic Aristocratic (o “EGA” o “EGL”), Hime (o “Himeloli”), Casual, Sailor, Erotic (o “Erololi”), Grotesque (o “Guru”), Wa, Qui (o “Qi”).
Anche i ragazzi si possono vestire in questo stile, sonno chiamati “oji”, poi occidentalizzato in “kodona”.
Infine, in questo terzo capitolo, l'autrice riporta le marche più importanti di abiti in stile Lolita, aziende di moda che si sono specializzate in questo settore.
Nell'ultimo capitolo Valentina Testa riporta l'influenza dello stile Lolita nella musica, letteratura, cinema, manga ed anime, arte. Riservando ad ognuno un paragrafo di approfondimento.

Un'ultima considerazione su questa collana “Frizzz” della Tunuè. Attualmente conta cinque uscite, io ne ho prese quattro, in tutte le foto (a colori nella parte centrale del libro e in bianco e nero per il resto) hanno molto spazio, sottratto ovviamente all'approfondimento scritto, che ci si aspetterebbe in un saggio.
Nel caso, però, di “Gothic Lolita” le foto sono importanti per contestualizzare lo scritto, anche se un po' più di scritto non avrebbe fatto male...

2 commenti:

  1. complimenti per il tuo blog. Se ti va passa a trovarci e e scopri le offerte e la nuova collezione primavera estate 2015 di vestitini, vestiti corti, miniabiti e tanto altro…

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    1. Sono un maschietto... e la pubblicità non la accolgo molto bene.

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