TITOLO: Oltre il paradigma della società senza liti, la risoluzione extra-giudiziale delle controversie in Giappone
AUTORE: Giorgio Fabio Colombo
CASA EDITRICE: CEDAM
PAGINE: 145
COSTO: 15,5€
ANNO: 2011
FORMATO: 24 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788813307974
E'
necessaria una dovuta premessa sulla mia totale ignoranza in
questioni giuridiche, ma l'argomento è spesso accennato in libri di
carattere sociologico sul Giappone. Benché il testo contenga
terminologie giuridiche resta comprensibilissimo (tranne in qualche
punto).
Questo
mi fa sorgere una considerazione personale sul fatto che talvolta
leggo libri sugli anime che fatico a capire, mentre questo libro su
una materia a me sconosciuta l'ho compreso bene.
Capitolo
1
Percezioni
e distorsioni sulla risoluzione delle controversie in Giappone.
1
Premessa:
la percezione del diritto giapponese
L'autore
spiega che in questo libro lui cercherà di confutare il luogo comune
secondo il quale i giapponesi trovano disdicevole ricorrere alla
risoluzione legale delle controversie, preferendo un accordo
informale e amichevole. Questo perché sarebbero spinti ad agire così
sia da alcuni concetti legati alla società giapponese (giri, on,
ninjo, wa, jori), sia dalla filosofia confuciana.
2
La
filosofia confuciana e la risoluzione delle controversie
Viene
resa una breve spiegazione delle risoluzioni dei contenziosi
personali nella Cina antica tramite l'etica confuciana.
2.1
Cina
e Giappone a confronto: altri profili di identità e differenza
Sono
spiegate le due più importanti differenze tra il sistema cinese e
quello giapponese su questo versante filosofico/giuridico antico:
I
giapponesi rifiutarono sempre il concetto di confuciano del “Mandato
celeste”, secondo il quale l'imperatore che non rispettava i
sudditi poteva essere rovesciato, Il Tenno governava per diritto
divino, nessuna insurrezione poteva essere considerata legittima;
L'altra
differenza riguardò l'amministrazione politica dello Stato. In Cina
gli incarichi amministrativi locali erano affidati per concorso,
quindi improntati alla meritocrazia. In Giappone gli stessi incarichi
erano affidati all'aristocrazia.
3
“Nuovo
vino in vecchie botti”?: la conciliazione tradizionale e quella
contemporanea
Da
questo punto inizia l'analisi comparata degli ADR (Alternative
Dispute Resolution) in Giappone, ovvero la risoluzione delle
controversie legali al di fuori del sistema giuridico.
3.1
Premessa
terminologia: ADR
E'
spiegato il termine ADR
3.2
Premessa
terminologia: conciliazione
E'
spiegato l'istituto della conciliazione
3.3
La
conciliazione tradizionale e la conciliazione moderna ADR:
discrepanze...
E'
spiegata la differenza tra la conciliazione moderna e quella
tradizionale. Semplificando di molto si può dire la differenza sta
nella libertà di aderirvi e di ritirarsi da essa. Quella moderna
lascia queste due possibilità, mentre la conciliazione tradizionale
non era una scelta libera delle due parti, ma imposta dal gruppo
(famiglia, villaggio, amministrazione) allo scopo di preservare
l'armonia e la compattezza sociale. Inoltre a differenza della
conciliazione moderna la “sentenza finale” non era basata su una
analisi costi-benefici degli interessi dei due contendenti, ma sul
prevalere degli interessi della comunità d'appartenenza. Il non
rispettare l'accordo di conciliazione tradizionale non portava a
sanzioni giuridiche (cosa che capita nella conciliazione moderna), ma
solo alla riprovazione sociale.
L'altra
differenza sostanziale risiede nella riservatezza delle due
conciliazioni. In quella tradizionale è inesistente, in quanto è la
comunità ad imporla, commentarla e giudicarla di fronte a tutti.
3.4
...e affinità
Qui
sono spiegate, invece, le affinità tra le due conciliazioni.
Brevemente: la decisione finale non è presa secondo diritto; non è
prevista la figura del difensore; è un mezzo di risoluzione dei
conflitti a basso costo; assenza di regole procedurali formali.
4
La
risoluzione delle controversie fra rappresentazione e realtà in
Giapponese
L'autore
spiega perché in occidente si è finito per credere che in Giappone
gli ADR fossero preponderanti, e come ci si è resi conto dell'errore
commesso.
Resta
il fatto che in Giappone i contenziosi sono ridotti rispetto
all'occidente, perché? Sono quindi analizzate le cinque teorie in
merito, concludendo con l'illustrare la situazione attuale.
4.1
La
teoria culturalista
Secondo
questa teoria i giapponesi eviterebbero una chiara attribuzione della
ragione e del torto per evitare tre effetti negativi: la perdita di
reputazione dei coinvolti; l'inasprimento della conflittualità; il
raggiungimento di una soluzione lontana dai desideri delle parti.
Quindi
sono analizzate tre questioni prettamente culturali, che,
semplificando, sono:
L'assenza
in Giappone del concetto di diritto individuale;
In
base ai concetti di jiro-ninjo l'individuo non ha alcun diritto di
pretendere un qualcosa da un altro, ma si deve piegare al sistema
degli obblighi pre-codificati;
Il
concetto di “seketei” (“apparenze sociali”) spinge
l'individuo ad evitare la riprovazione del gruppo, conformandosi ai
suoi desideri, anche contro i propri interessi
L'autore
aggiunge anche l'istituto delle scuse: chi in Giappone si scusa
mostrando pentimento merita indulgenza.
4.2
La
teoria istituzionalista
Secondo
questa teoria i giapponesi ricorrerebbero alle soluzione extra
giudiziali a causa dell'inefficienza del sistema giuridico (dovuto in
parte alla scarsità di giudici ed avvocati) e ai suoi alti costi.
All'opposto si è sviluppata una efficiente struttura di ADR, per
giunta non costosa.
4.3
La
teoria razionalista
Secondo
questa teoria , oltre al minor costo economico degli ADR, ci sono
altre motivazioni: la prevedibilità dell'esito finale del processo;
la reputazione dell'individuo.
4.4
La
teoria informalista
Secondo
questa teoria il ruolo del diritto in Giappone è di tipo informale,
questa è una situazione voluta dalle maggioranze politiche allo
scopo di prevenire disordini sociali e consolidare il potere della
maggioranza. In questo modo i giapponesi sono disincentivati all'uso
del diritto per cambiare l'ordine sociale e far valere i propri
diritti. Una sentenza avversa al sistema creerebbe più danni di una
soluzione extra giudiziale.
4.5
La
teoria politica
Secondo
questa teoria la naturale inclinazione giapponese alla conciliazione
(ADR) è stata incentivata da efficienti provvedimenti politici a
favore delle procedure extra giudiziali.
4.6
Lo
stato dell'arte
Attualmente,
anche alla luce delle altre teorie, si ritiene che la propensione
giapponese agli ADR sia dovuta ad un sistema processuale estraneo
rispetto alla storia e alla cultura del paese. Inoltre si sono
formulate nuove teorie accentando parte di quelle sopra esposte e
confutandone altre.
5
Dissoluzione
di un modello? Il contenzioso in Cina
Da
studi recenti si sta comprendendo che anche in Cina la filosofia
confuciana non impedì totalmente il contenzioso nella società.
Capitolo
2
La
storia della risoluzione alternativa delle controversie in Giapponese
1
La
risoluzione delle controversie nel Giappone antico e medioevale
(cenni)
Un
riepilogo molto breve dei temi presenti nel titolo.
2
La
conciliazione nell'epoca Tokugawa: extraprocessuale...
E'
spiegata la conciliazione extra processuale (“naisai”) in epoca
Tokugawa, che prevedeva una composizione della lite all'interno della
famiglia (se riguardava un nucleo famigliare). Poi si passava al
“goningumi (gruppo di famiglia), per poi venire sottoposta al capo
villaggio (nanushi). Se queste tre opzioni fallivano tutte ci si
presentava davanti alle corti shigunali.
3
… ed
endoprocessuale
Anche
quando il dissidio finiva davanti al magistrato shogunale questi
faceva continue pressioni affinché le due parti si accordassero. Da
notare che l'ascesa dei mercanti nel periodo Tokugawa creò due
problematiche: le controversie nascevano tra soggetti non facenti
parte della medesima comunità (mercanti di regioni differenti) o
gruppo; le dispute erano tra soggetti appartenenti a classi sociali
differenti (mercanti e samurai), dissidio che in via teorica non
poteva neppure esistere, proprio in qualità delle diverse classi
sociali.
4
L'introduzione
dei modelli moderni di conciliazione e arbitrato
Sono
ben spiegate le varie forme di conciliazione create dall'epoca Meiji
alla fine della seconda guerra mondiale: chusai (arbitrato); kankai
(concilliazione preliminare); wakai (conciliazione endoprocessuale o
giudiziale); chotei (conciliazione presso gli organi giudiziari); per
finire con le leggi che obbligavano alla conciliazione per motivi
patriottici durante la guerra.
5
L'ADR:
tradizione e modernità
Sono
brevemente spiegati i tipi di accordi conciliatori informali tra le
parti.
5.1
Chotei
Si
passa agli accordi conciliatori formali, iniziando con il chotei
(conciliazione), spiegandone la prassi procedurale.
5.2
…e
wakai
Wakai,
la conciliazione durante un processo (giudiziale) o “in corso di
causa” (“soshojo no wakai”), ne è illustrata la prassi
procedurale.
La
caratteristica peculiare di questo sistema di ADR nipponico risiede
nel fatto che è gestita dal medesimo giudice, che decide di passare
(quando vuole e per quante volte vuole) dal processo alla
conciliazione extragiudiziale e viceversa.
E'
spiegata anche la “benron ken wakai” (“conciliazione
ost-citazione”).
5.3
Le
ADR amministrative
Sono
elencate le funzioni delle “commissioni per la risoluzione delle
controversie”, sia statali che private.
6
La
difficile sorte dell'arbitrato e la riforma del 2003
E'
illustrata l'entrata in vigore nel 2004 della riforma dell'arbitrato
(chusai ho), sono evidenziati i punti prettamente nipponici di una
legge fortemente ispirata alla legislazione tedesca.
Questo
paragrafo è più tecnico, ma comprensibile.
6.1
La
JCAA
La
Japan Commercial Arbitration Association, la più importante
istituzione di arbitrato amministrativo in Giappone
7
Oltre
il paradigma: contenzioso, avvocati e promozione dell'ADR nel
Giappone contemporaneo
In
questo ultimo paragrafo si analizzano le statistiche delle cause
nipponiche, con dati e percentuali, del periodo 2004-2008, che
evidenzia un aumento significativo (+48%) della litigiosità.
Secondo
gli studiosi le cause di questo aumento sono state: l'aumento del
numero degli avvocati (un avvocato ogni 4737 persone, in Francia uno
ogni 1275); la possibilità per gli avvocati di farsi pubblicità; la
liberalizzazione delle tariffe professionali; l'aumento dei giudici
(un giudice ogni 46265 persone, in Francia uno ogni 10756).
Il
Giappone è al 19esimo posto nella classifica della Banca Mondiale
come rapidità ed economicità del contenzioso, 360 giorni in media,
22% di costo (l'Italia è 157esima nella medesima classifica...).
E'
analizzata anche la legge 151 del 2004 “sulla promozione
dell'utilizzo della risoluzione alternativa delle controversie”,
entrata in vigore nel 2007. Cinque articoli di questa legge si
occupano di impedire che la yakuza possa avere un ruolo di
conciliatore. Pratica in voga nelle controversie relative agli
incidenti stradali, in cui la yakuza, previo pagamento del 30% del
danno, provvedeva a d assicurare la pronta liquidazione del
risarcimento.
In
conclusione il contenzioso in Giappone, pur essendo in aumento, resta
lontano dai numeri dei paesi occidentali. Basti pensare che nel 2008
in Giappone ci sono state 1,5 milioni di nuove cause, in Italia 4,6
milioni solo nel civile.
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