CERCA NEL BLOG

Visualizzazione post con etichetta Collana "Manga Academica". Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Collana "Manga Academica". Mostra tutti i post

domenica 8 dicembre 2024

Manga Academica vol. 17, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese




TITOLO: Manga Academica vol. 16, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 106
COSTO: 16,50 
ANNO: 2024
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133729


E' questo l'ultimo numero di "Manga Academica" da minorenne, il 17esimo, dall'anno prossimo potrà votare e fare la patente  ^_^
Non è superfluo ribadire l'apprezzamento per una costanza lunga ben 17 anni pieni di analisi serie su anime e manga.
Tra l'altro la collana, nella sua interezza, fa pure una bella figura sulla mia libreria  :]
Fatto un complimento, annoto una diminuzione di pagine negli ultimi anni (scorrere i numeri), questo numero consta di 106 pagine, immagino anche per mantenere inalterato il costo.
In questo 17esimo volume sono presenti quattro contributi, la mia recensione ometterà il secondo per non auto-spoilerarmi il finale de "L'attacco dei giganti" e non sarà molto informato sul terzo ed il quarto, in quanto poco conoscitore dei temi e serie trattate   >_<
Quindi quest'anno la mia recensione arriva in ritardo rispetto alla pubblicazione del volume (troppo stanco, tendo ad addormentarmi quando leggo) e abbastanza limitata a causa della mia ignoranza.

Il primo contributo è a firma Marco Pellitteri e a dispetto del titolo un po' ostico è comprensibile (tranne una parte della terminologia obbligatoriamente accademica) ed interessante, in quanto tratta una tematica che sovente torna in auge (semplifico): la giapponesità degli anime.

Lo scritto critica il punto di vista degli studiosi accademici del "nord globale" (Usa ed Europa) che considerano gli anime non specificatamente nipponici, per loro sono "anime" tutte le serie con determinate caratteristiche, anche se pensate/create/prodotte non in Giappone. Secondo questi studiosi gli "anime" avrebbero perso la loro connotazione nipponica in quanto son spesso (fin dagli anni 70) prodotti materialmente all'estero per contenerne i costi.
Mi capita non di rado che in vari contesti (lavorativi e non) delle persone più giovani (anche di molto) mi consiglino "anime" (film o serie) che poi scopro essere made in Usa o in Europa. Quando faccio notar loro che quel film o serie, magari pure belli, non sono "anime", in quanto non pensati/creati/prodotti in Giappone da autori nipponici, la loro reazione è spesso di sorpresa. Lo scritto spiega bene il punto di vista, che per quanto conti è pure il mio, che solo una serie/film ideato in Giappone da autori giapponesi può fregiarsi del titolo di "anime".

venerdì 1 dicembre 2023

Manga Academica vol. 16, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese




TITOLO: Manga Academica vol. 16, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 114
COSTO: 16,50 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133699




Si sta invecchiando assieme alla collana "Manga Academica", quando comprai il primo volume ero un under 40...    T_T
Ogni anno parto con la solita sequela di complimenti sia per i contenuti che per la costanza delle pubblicazioni (che confermo pure in questo 2023), con il dubbio che si pensi che il volume recensito me lo abbiano regalato, come le altre 15 volte, anche questa volta l'ho pagato  :]
In un periodo di grande successo per i manga, che ha portato una mini invasione di quella che ho soprannominato "nuova saggistica", leggere un po' di "vecchia saggistica" fa piacere.
Visti i numerosi temi trattati in questi 16 volumi non sempre avevo il background per apprezzarli totalmente, ma spesso ho trovato argomenti che mi sono interessati, anche per cambiare un po' la solita solfa di quello che leggo.
In questa edizione di "Manga Academica" sono presenti sei contributi, come scrivevo poco sopra, per quasi tutti mi mancavano le conoscenze per comprenderli appieno, non avendo mai letto nulla del mangaka analizzato o visto l'anime esaminato.
Poi ci sono le volte che ti accorgi durante la lettura che, se è vero che non conosci le opere della mangaka Sugiura Hinako, però hai visto il film "Miss Hokusai", e quindi riesci un po' meglio a comprendere il tutto.
E' il caso del primo contributo ad opera di Lorenzo Di Giuseppe, che oltre a stilare la biografia della mangaka, ne illustra i suoi due manga più famosi:
Sarusuberi; Gasso.

Alla fine ti rendi conto che, se mai ti capiterà di avere una casa più grande e con molto più spazio, questi due manga meriterebbero di essere letti, perché, a differenza di quello che capita sovente con la "nuova saggistica", gli scritti di "Manga Academica" ti spiegano il perché di un'opera. 
Talvolta l'analisi non suscita il tuo interesse, altre volte si.




Il secondo contributo è quello di Marco Maurizi, che a mio avviso è il più bello del volume, e che meriterebbe un saggio apposito impostato nella medesima maniera su tutte le sigle dal 1978 al 1983, ma anche fino a tutti gli anni 80.
Infatti l'analisi delle sigle dei cartoni animati giapponesi è un argomento poco battuto in saggistica, quasi per nulla con la metodologia portata avanti dall'autore.
Purtroppo, per mie carenze musicali, non ho potuto comprendere le parti sull'analisi "tecnico-compositiva", come quella della scan qui sopra, ma un bel saggio di 200 o 300 pagine fatte alla medesima maniera metterebbe un bel punto in tema di sigle, che di norma si limitano al lato nostalgico (sempre in senso buono) e/o ai numeri del successo di vendite di LP e 45 giri. La critica strettamente musicale e l'analisi di testo e spartito non è usuale.
L'autore spiega con argomenti tecnici quello che noi fan del first impact notammo decenni addietro, cioè che le sigle della Fininvest, oltre a regredire in fatto di qualità di musica e testi, annientò la varietà di stili musicali delle sigle. Prima delle sigle di Heidi, Goldrake e soci le sigle erano musichette per bambinetti, sia come testi che come musica (non brutte, ma per bambini), le sigle dal 1978 ai primi anni 80 trattavano il piccolo telespettatore come un piccolo adulto, il monopolio di Fininvest/Mediaset fece tornare le sigle dei cartoni animati un genere per bambinetti...
Talvolta ho il dubbio di essere troppo critico con la triade Fininvest, Manera e D'Avena, ma nel contributo è ben spiegato il danno musicale che venne fatto ad un genere come quello delle sigle che non tornò più ai fasti di quel quinquennio d'oro (1978/1983).
Vengono messe a confronto le liriche di alcune sigle pre Fininvest con quelle Fininvest, e le secondo ne escono maluccio:
"Candy Candy" del 1980 VS "Candy Candy" del 1989;
"L'isola dei Robinson" del 1982 VS "L'isola dei Robinson" del 1993.

domenica 27 novembre 2022

Manga Academica vol. 15, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 15, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 114
COSTO: 16,50 
ANNO: 2022
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133637



15esimo anno consecutivo di uscita di "Manga Academica", una costanza che direi non abbia pari nel panorama editoriale italiano inerente manga ed anime, ma forse neppure sul fumetto e l'animazione non nipponici.
Non sono rimaste molte case editrici a dedicarsi alla saggistica su manga ed anime, occasionalmente la Tunuè esce con qualche pubblicazione, ma non più con la costanza di titoli dei primi anni, altre che in passato vi avevano dedicato numerosi libri hanno abbandonato il filone.
Per assurdo la collana "Ultra Shibuya", con i suoi 12 libri, è diventata la concorrente "numerica" della casa editrice "Società Editrice La Torre", ma assolutamente non una concorrente qualitativa. Tra le offerte delle due case editrici non c'è nemmeno paragone dal punto di vista dell'approfondimento.
Ultimamente si sono affacciate sul mercato la "Jpop" e la Mondadori, quest'ultima, fino ad ora", con dei libri di approfondimento dedicati ai più giovani, ma nel totale mi pare di poter affermare che l'unica casa editrice che ha mantenuto una costanza di pubblicazioni su manga ed anime sia la "Società Editrice La Torre".

P.S.
A scanso di equivoci il libro l'ho comprato, non me l'ha regalato la casa editrice   ^_^

In questo 15esimo numero sono presenti quattro approfondimenti:
un riepilogo storico sulle forme espressive visive precedenti il cinema d'animazione giapponese, come la lanterna magica giapponese e il kamishibai;
l'analisi di due manga in rapporto al triplice disastro di Fukushima;
la spiegazione del genere "Jojo-ga" e gli illustratori che anticiparono l'estetica degli shojo manga;
una panoramica sull'influenza che l'Italia ha esercitato su arti, cinema, letteratura, televisione, musica, manga ed anime in Giappone.

Il primo capitolo è ad opera di Massimo Nicora e ripercorre la storia dei pre-anime. Si inizia con gli emakimono, cioè immagini dipinte su rotoli che venivano lette come in seguito si farà con i manga e che hanno somiglianze con gli storyboard degli anime, nel periodo che va dal 1100 al 1300.
In epoca Tokugawa si sviluppano i racconto fatti tramite il teatro delle ombre, a cui segue la lanterna magica importata dagli olandesi. Della lanterna magica di matrice europea i giapponesi costruiscono varie versioni e sviluppano numerosi tipi di spettacoli per aumentarne l'effetto sul pubblico, come l'uso contemporaneo di più lanterne magiche.
Sono elencate (con nomi, descrizioni e funzionamento) le numerose varianti nipponiche della lanterna magica, tra cui quelle con diapositive. L'uso della lanterna magica negli spettacoli restò in auge fino ai primi del 900, soppiantata dal cinema muto.
L'ultimo paragrafo è dedicato al "kamishibai, cioè il "teatro di carta", un intrattenimento di carattere popolare svolto prettamente da artisti di strada.
Sono abbastanza certo che in qualche vecchio anime si vedessero questi artisti del kamishibai, visto che sopravvissero anche dopo la guerra.

Il secondo capitolo ad opera di Lorenzo Di Giuseppe si concentra su quanto il triplice disastro di Fukushima abbia modificato il modo di raccontare lo sfruttamento dell'energia nucleare a fini civili, basando il racconto sullo "spazio negativo", cioè, se non ho compreso male, l'assenza nella storia dei luoghi contaminati, pur essendo il soggetto della trama.
Sono presi in esame due manga, che non ho mai letto:
"An ni kara no manga" di Shiriagari Kotobuki;
"Mitsunami no kamisama" di Kyo Machiko.

Molto interessante l'osservazione dell'autore sul fatto che dal disastro in poi in Giappone la località di Fukushima viene scritta con i caratteri dell'alfabeto katakana, usato di norma per le parole straniere, come viene fatto guarda caso anche per Hiroshima e Nagasaki.
Piccola chiosa polemica  :]
Riguardo al disastro formato da terremoto, tsunami ed incidente nucleare questo viene indicato con la data, solo che, volendo utilizzare la forma "riconosciuta internazionalmente", si legge prima il mese e poi il giorno, all'inglese...
Non dubito sia anche la scelta giusta, ma io il libro l'ho comprato in Italia, ed ogni volta che leggevo la data "3-11" pensavo al tre novembre...
Lo scritto è un pelino breve. 

domenica 14 novembre 2021

Manga Academica vol. 14, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 14, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 123
COSTO: 14,50 
ANNO: 2021
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133583


Ed ecco per il 14esimo anno consecutivo il nuovo numero della "Manga Academica", rinnovo i complimenti alla casa editrice per la costanza e la perseveranza nella missione in cui si sono impegnati, cioè analizzare vari aspetti di manga ed anime, a cui si può tranquillamente aggiungere cinema e videogiochi giapponesi.
La "Manga Academica" è unica nel panorama saggistico italiano.
In questo numero sono presenti cinque contributi:
un profilo storico del personaggio di colore di Yasuke;
una analisi sul film di Makato Shinkai "5 cm al secondo";
un raffronto tra i due telefilm statunitensi anni 60 con streghe e il genere majokko;
l'analisi sulla transmedialità in manga, anime e videogiochi;
la cucina degli Ainu nel manga "Golden Kamui".

Tre dei cinque contributi (il 2°, 4° e 5°) sono una specie di "seconda parte", in quanto gli stessi autori avevano trattato il medesimo (più o meno) argomento in numeri passati della "Manga Academica", in due casi su tre nel precedente tredicesimo numero.
Vedremo se il prossimo anno ci sarà la terza parte  ^_^

Il primo contributo riguarda la serie Netflix "Yasuke", un samurai di colore, che quando è uscita ho guardato subito con curiosità, anche se la grafica di quel genere non mi attira, purtroppo non ho ancora terminato il primo episodio... (correggo), il secondo episodio, ma non sapevo che la figura di Yasuke fosse realmente esistita nel contesto medioevale giapponese e questi avesse interagito veramente con Oda Nobunaga. A questo punto, dopo la contestualizzazione storica del personaggio, proverò a rivederlo, vediamo su supero lo scoglio della prima puntata   ^_^
Yasuke compare in documenti del periodo, giapponesi ed occidentali (dei missionari europei), tra il 1581 ed il 1582, arrivò in Giappone come schiavo/valletto/guardia del corpo del prete Alessandro di Valignano. Sono riportati gli scorci di brani in cui se ne parla.
Quello dei missionari cristiani nel medioevo giapponese è un argomento che ho trattato sul blog, quindi l'ho trovato molto interessante, anche se l'anime è terribile...   ^_^
Metto tre recensioni di libri su questo tema, anche se è trattato in altri post:

Per quanto riguarda il secondo contributi mi toccherà essere antipatico come lo fui l'anno scorso, in quanto l'autore è il medesimo, l'argomento è lo stesso e, purtroppo, lo scritto è altrettanto astruso (per me).
Si vede che non ho ancora raggiunto la fama mondiale sufficiente per imporre il mio punto di vista ad autori e case editrici, ma prima o poi il mondo sarà mio! (semicit.)   ^_^
Non è simpatico essere antipatici, anche perché l'autore è un appassionato come me e criticare il suo lavoro non è una bella cosa, ma io non ci ho capito nulla, come l'anno scorso:

Poi non comprendo proprio in cosa consista l'eccezionalità di questo film di 63 minuti (titoli compresi), chiaramente può piacere, anche piacere moltissimo (a me la prima visione non era dispiaciuta), ma elevarlo a film rivoluzionario del cinema d'animazione mi pare eccessivo.
Stante che il linguaggio dello scritto (e di quello dell'anno scorso) risulta per il mio basso livello culturale illeggibile, ergo incomprensibile, quindi mi è sfuggita l'unicità del film di Makoto Shinkai.
Comunque, nel caso il prossimo anno ci fosse la terza parte, spero sarà mediata da un po' di spirito divulgativo  :]

martedì 10 novembre 2020

Manga Academica vol. 13, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 13, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 145
COSTO: 14,5
ANNO: 2020
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133521


In concomitanza con il "Lucca Comics and Games" esce ogni anno il nuovo numero di "Manga Academica", quest'anno la kermesse lucchese non si è celebrata, ma la rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese è stata pubblicata ugualmente, arrivando all'encomiabile numero 13.
Direi che a parte qualche pubblicazione della Tunuè e di qualche altra casa editrice un po' random, la "Società Editrice La Torre" è rimasta l'unica a mandare in stampa serie analisi su manga, anime e la società giapponese.
Ovviamente la collana "Ultra Shibuya" non la considero del medesimo valore saggistico, anzi, direi che le due case editrici si pongono agli estremi in quanto a contenuti.
In questi 13 anni nei "Manga Academica" si son potuti leggere 68 contributi di più di 50 differenti autori, i temi trattati sono stati tantissimi, ovviamente alcuni li ho apprezzati e capiti, altri meno, taluni mi sono rimasti oscuri  ^_^

In questo numero di "Manga Academica" ci sono cinque contributi:
uno scritto sull'architetto Antonio Sant'Elia e le città futuristiche presenti in Metropolis ed Akira;
una analisi sul film di Makoto Shinkai "5 cm al secondo";
uno spaccato di come i giapponesi e gli occidentali vedevano gli Ainu tramite dipinti antichi e manga moderni;
un saggio sulla visione realistica delle opere di Isao Takahata;
infine un identikit sulla serie animata di "Carletto il principe dei mostri" e come era vista la figura del mostro nel tardo novecento.

Devo ringraziare Riccardo Rosati che mi ha fatto conoscere l'esistenza dell'architetto italiano Antonio Sant'Elia, quando ho visto la sua "Città Nuova" a pagina 11 ho capito quale nesso l'autore volesse illustrare con Metropolis (anche il lungometraggio animato) e Akira. Effettivamente quella "Città Nuova" l'avrò vista, seppur in forme sempre diverse, una moltitudine di volte in film, telefilm ed anime di fantascienza, ma non sapevo che l'ispirazione iniziale proveniva dall'architetto italiano deceduto nel 1916! Per esempio lui fu il primo a proporre di posizionare gli ascensori esternamente ai palazzi.
Il bello di leggere contributi come questo è che apprendi sfaccettature di un discorso magari più ampio a cui da solo non saresti mai arrivato. Poi, chiaramente, non avendo le nozioni necessarie, lo scritto non l'ho potuto apprezzare del tutto.

Edit dell'11 novembre 2020 su "5 cm al secondo":
Per scrupolo mi sono rivisto il film su Netlfix, dura solo un'ora, ma forse era un'ora luce  ^_^
Graficamente sempre molto bello, considerando che sono passati 13 anni dalla sua realizzazione, però, a costo di sembrare blasfemo, mi sono frantumato un po' i maroni  :]
Forse sarebbe stato meglio non rivederlo, così potevo serbare il ricordo che il film mi fosse piaciuto, e forse fu così la prima volta. Evidentemente non è uno di quei film che io riesco a rivedere apprezzandolo di nuovo, tipo Kiki o Ponyo.

Il secondo contributo è sul film "5 cm al secondo", un bel film che, se non ricordo male, vidi in giapponese sottotitolato in italiano e poi in italiano. Quindi solo due volte, il che non fa di me un tale esperto da porre obiezioni all'analisi dell'autore, l'unica appunto che muovo è sul come è scritto questo contributo. 
A pagina 35, quindi nella sua prima pagina, mi si è attorcigliato il cervello in questa frase:
"Successivamente mostreremo come esso solidarizzi con un'estetica sino-nipponica basata sul distacco contemplativo buddistico e l'unitaria armonia del Tao compensate da una spinta vitale di matrice shintoistica; elementi questi, veicolati da un approccio ozuiano."

sabato 16 novembre 2019

Manga Academica vol. 12, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica 12, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 159
COSTO: 14,5€
ANNO: 2019
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 9788896133408

E sono dodici.
Dodici numeri, dodici anni.
In questo dodicesimo numero di Manga Academica sono presenti quattro saggi:
Uno scritto di Marco Pellitteri il cui titolo e la premessa accademica mi hanno spaventato a morte, ma che poi sono riuscito anche a capire  ^_^
Una analisi dell'anime "Lo strano mondo della signora Minù" di Gianluca Sorrentino;
Un approfondimento sul manga "Tokyo Ghoul" di Valeria Paolini;
Infine Jacopo Mistè si occupa delle serie animate giapponesi che costituirono le versioni statunitensi di Voltron e Robotech.

Marco Pellitteri vuole fornire "non teorie generali ma una spiegazione storicamente attendibile e teoricamente fondata dei meccanismi che fecero" arrivare in Italia e Francia il primo anime robotico, Goldrake.
Essendo i contatti e contratti per l'acquisto di Goldrake tra i primi in assoluto, in un mercato allora inesistente, vengono spiegate quali furono le parti dei vari soggetti e le dinamiche tra le parti.
Quindi, oltre a riproporre la storia dell'arrivo di Goldrake in Francia e in Italia, si analizza il ruolo sociologico/mediatico/commerciale/economico delle varie figure professionali che vi presero parte, che in seguito, pur con nomi differenti, si sarebbero riproposte per gli acquisti degli altri anime.
La figura centrale analizzata è quella del "broker" di "cartoni animati giapponesi", nato proprio grazie a Goldrake. Queste persone, che si occupavano di altro, ebbero l'intuizione che gli anime potessero essere un ottimo affare, ma fu difficile convincere le controparti televisive dei tempi.



Qualche volta mi capita di scrivere, specialmente nei post dell'Emeroteca Anime, che le serie animate di quel periodo non vennero create per essere distribuite all'estero, cosa che, invece, i giornalisti dell'epoca affermavano spesso. I cartoni animati giapponesi vennero venduti con sommo gaudio ai compratori italiani ed europei, ma era il dato di ascolto sulle televisioni giapponesi che ne decretava il successo. Il mio punto di vista, che ribadisco, non sempre è accettato, ma a pagina 49 Pellitteri traduce (in virgolettato) uno scritto del saggio "Broking anime: How to create a Japanese animation business bridge between Lapan and India" di R. Mihara (link).

Il secondo scritto vuole mostrare, tramite l'anime "Lo strano mondo della signora Minù", come alcuni registi giapponesi volessero riaffermare l'identità classica giapponese negli anni 80. Considerando che non ho mai seguito la serie in questione, oltre non mi spingo.
Nel terzo scritto si vuole far risaltare il ruolo della letteratura presente nel manga "Tokyo Ghoul", considerando che io ho visto solo il film live e che non ho mai letto neppure una delle opere letterarie citate, oltre non mi spingo.
Ammetto, invece, una leggera delusione inerente l'ultimo contributo. Leggendo il titolo pensavo (mia aspettativa personale) che venisse spiegata la storia (e i retroscena) di come gli statunitensi generarono il Frankestein animato di Voltron e Robotech, mentre in pratica sono presente le recensioni delle singole serie animate nipponiche che vennero usate per generare i due mostri d'oltreoceano. Si parla anche della genesi di Voltron e Robotech, ma non è il fulcro dello scritto. Magari l'autore potrebbe scrivere qualcosa per l'anno prossimo  :]




martedì 13 novembre 2018

Manga Academica vol. 11, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese




TITOLO: Manga Academica 11, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 164
COSTO: 14,5 €
ANNO: 2018
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPEPRIBILITA': sul sito della casa editrice
CODICE ISBN: 978889613354


E sono undici.
Undici numeri di Manga Academica.
Undici anni in cui la casa editrice Società Editrice La Torre ci propone ai primi di novembre questa rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese composta dai contributi di svariati esperti del settore. 
Mi sono preso la briga di andarmi a vedere quanti autori abbiano dato il loro apporto a Manga Academica (non incluse le recensioni ai libri/siti), e ne ho contati 48 (salvo errori), per un totale complessivo di 59 articoli (sempre senza le recensioni di libri/siti).
Direi decisamente non male per una iniziativa editoriale che quando lessi “Manga Academica 1”, mi venne subito il dubbio se sarebbe arriva al 2, visto lo scarso interesse che la saggistica pare incontri in noi appassionati di manga ed anime... ed invece in quel di Caserta hanno mantenuto l'impegno: 
si possono far loro solo complimenti.
Poi va da sé che dei 59 scritti non tutti io li abbia capiti, ed alcuni non mi saranno piaciuti, però è indubbio l'impegno nella divulgazione ed analisi su manga e anime.
In questo undicesimo numero sono presenti cinque contributi, per un totale di 164 pagine, il prezzo è restato immutato.





Goldrake nel dibattito politico italiano degli anni Ottanta. Silverio Corvisieri, il Movimento Sociale Italiano e la Democrazia Cristiana
Devo fare una premessa, senza la quale il mio giudizio sull'analisi di Massimo Nicora potrebbe sembrare sbilanciato a suo favore.
Io ho sempre letto molto di politica, quella della cronaca dei quotidiani dal 1987 ad oggi (anche se attualmente uso il web), e quella antecedente grazie alla saggistica sui tanti aspetti oscuri della vita politica italiana. Poi sono un appassionato di anime, come si può intuire da questo blog. Quindi lo scritto di Nicora, che mette assieme politica e cartoni animati giapponesi, non poteva che interessarmi.
Direi che Nicora ha scritto qualcosa che avrei voluto scrivere io se ne fossi stato capace ^_^
Benché questo primo contributo occupi 65 pagine su 164 totali, avrei gradito fosse ancor di più approfondito, perché gli spunti su questo versante politico/cartoni animati giapponesi non mancano.
Rimando all'indice per leggere quali aspetti sono stati analizzati dall'autore nei nove paragrafi del suo contributo.

Hideko Mizuno e le origini dell'ongaku manga.
Matteo Giacchè ci fa scoprire la mangaka Hideko Mizuno, ed in particolare il suo manga “Fire!”, in cui venne raccontata in uno shojo manga la storia di una rockstar, con delle tematiche assai adulte per un fumetto della fine degli anni 60, tanto adulte che, se non ho capito male, venne pure interrotto.

sabato 9 dicembre 2017

Manga Academica vol. 10, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 10, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 301
COSTO: 14,50€
ANNO: 2017
FORMATO: 21 cm x 15 cm

REPERIBILITA': sito della casa editrice
CODICE ISBN: 9788896133323


Purtroppo, non essendomi recato a Lucca quest'anno, ed essendo stato tradito da ibs, che non ha reperito l'ordine facendomi perdere circa un mese, recensisco solo oggi il decimo Manga Academica. Un numero veramente decennale, di ben 300 pagine, con i contributi di 16 esperti del settore, quasi tutti autori di saggi recensiti qui sul blog.
L'unica pecca del libro è, a mio avviso, che, nonostante il numero di pagine più corposo di tutta la collana, 16 contributi hanno comportato che alcuni di questi sono eccessivamente corti. 
Forse sarebbe stato meno dispersivo avere un numero minore di partecipanti, con un maggior numero di pagine per contributo. Ma sono conscio che sto facendo forse una critica eccessiva :]

Prima di illustrare brevemente ogni contributo, mi corre l'obbligo di replicare, come ogni anno, i miei complimenti alla casa editrice che persevera, l'unica rimasta, a pubblicare con regolarità studi su anime e manga. Tutte le altre case editrici si sono perse per strada...



Dieci anni di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
Gianluca Di Fratta analizza la produzione saggistica su anime e manga degli ultimi 20 anni, cercando di spiegare pregi e difetti di queste pubblicazioni. A grandi linee dire, sperando che l'autore non si offenda, più o meno quello che faccio qui sul blog, ma scritto in maniera molto più erudita, e guardando all'insieme degli scritti. Aggiungerei che concordo grandemente con le considerazioni di Di Fratta, sarei solo stato un po' più fustigatore dei libri o collane scarse, ma probabilmente questo non era l'intento del contributo. Ho anche scoperto un paio di titoli che cercherò di recuperare immantinente.

Dietro la maschera. Significati politici, religiosi e sociali in L’Uomo Tigre il campione
Fabio Bartoli analizza i significati politici, religiosi e sociali nella serie tv de "L'Uomo Tigre". Io la serie la vidi ai tempi poi non più, quindi ricordo solo in parte le puntate e gli accadimenti a cui fa riferimento l'autore, ma l'analisi è molto puntuale e precisa, dando uno spaccato realistico della società giapponese del post dopoguerra, che da bambini non potevamo certo notare.

Dall’autore al database. Per una svolta negli approcci italiani ai media pop giapponesi
Una delle tematiche cardine del contributo di Luca Paolo Bruno riguarda le “light novel” e le visual novel”, che mi sono totalmente ignote, ergo ho compreso il senso dello scritto, ma pur non comprendendo i particolari riportati. Quindi, se non ho cannato, i nuovi personaggi pop virtuali nipponici nascono attingendo ad un database di informazioni inerenti l'immaginario giapponese. Senza conoscere l'esistenza di questo database non ufficiale, e da cosa è formato, è arduo analizzare un prodotto o un personaggio virtuale nipponico.

Un salto nel tempo. O, come Hosoda divenne Hosoda. Intervista ragionata a YūichirōSaitō
Di sole sette pagine questo intervento di Francesco Filippi.

Tradizionalismo e nichilismo negli avversari dei super robot
Molto interessante l'analisi dei “cattivi” negli anime robotici dal 1972 al 1980 portata avanti da Jacopo Nacci. Per qualche strano motivo i cattivi degli anime sono scarsamente analizzati in saggistica, tranne qualche famosa eccezione. Purtroppo l'argomento avrebbe meritato più pagine, però lo avrei apprezzato maggiormente se fosse stato scritto in maniera più abbordabile... ok che i concetti complessi non saranno facili da spiegare, però non è che bisogna avere per forza tre lauree per leggere un approfondimento sui cartoni animati giapponesi :]

martedì 1 novembre 2016

Manga Academica vol. 9, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 9, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE:165
COSTO: 12,50€
ANNO: 2016
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': sito della casa editrice
CODICE ISBN: 9788896133309


Puntuale come ogni anno negli ultimi nove, ecco arrivare la nona uscita della “Manga Academica”, presentata al “Lucca Comics and Games”.
Non mi piace fare sviolinate, lo detesto, però è indubbio che la casa editrice “Società Editrice La Torre” sia restata praticamente l'unica a continuare l'impegno di pubblicare costantemente saggi su anime e manga. Senza contare che mantiene inalterato il prezzo di copertina, iniziato a 10,5€ nove anni fa, salito con il numero 5 a 12,50€, e restato tale fino ad oggi. Da aggiungere che l'anno scorso il numero 8 era di sole 78 pagine, mentre questo numero è salito, per fortuna, a 168.
Questo nono numero presenta cinque contributi di cinque autori differenti. Questa formula editoriale ha lo svantaggio che gli scritti interessanti restano troppo brevi, ma il contemporaneo vantaggio che quelli meno interessanti o poco comprensibili (a me) saranno comunque corti. Infine hanno il pregio che, invece di essere pubblicati in titoli autonomi a prezzi alti e con poche pagine (31 euro = 63 pagine), sono raggruppati in un unico volume tematico più ampio.
Per il contenuto di ogni singolo scritto rimando alla scan dell'indice, per conto mio mi limiterò ad una valutazione, assolutamente personale (ovvio), sul suo interesse e leggibilità.
E parlando di “leggibilità”, ma anche comprensione del testo, non posso che iniziare con il primo contributo, quello Gloria Carpita, scrivendo:
“Teoria della generazione del senso” (di Julien Greimas); “quadrato semiotico”; debrayage attanziale, temporale e spaziale; embrayage; duratività; attanti narrativi; modello attanziale; spazio paratopico.

Il correttore automatico del mio “Open Office” me li segnala quasi tutti come termini errati... non sono neppure in memoria...
L'argomento sarebbe anche interessante, lo steampunk nelle opere di Miyazaki (“Laputa” e “Il castello errante di Howl”), purtroppo lo svolgimento l'ho trovato un pelino ostico, più che un pelino...
Probabilmente dopo le decine e decine di saggi pubblicati su anime e manga i concetti più semplici sono stati tutti sviscerati, ora restano solo quelli iper super mega complessi. Purtroppo più di tanto io non ci posso arrivare...
Sia chiaro, l'autrice cerca di spiegare i vari concetti espressi, tra cui la “teoria della generazione del senso” di Julien Greimas, ma se non si ha un minimo di infarinatura sull'argomento è quasi impossibile (almeno per me) districarsi nelle frasi...
Per esempio, il termine “duratività” è pure accompagnato da una nota a fondo pagina, cosa encomiabile, ma a me ci sarebbe voluta una nota di spiegazione alla nota...



Ovvio che se uno è ignorante (perché ignora) sul “quadrato semiotico”, sarà preferibile si astenga da ogni valutazione dello scritto, se non per un onesto: “non ho capito nulla”.
Mettere un paio di scan senza contestualizzarle forse non è tanto corretto, però hanno solo lo scopo di rendere meglio il mio disorientamento.

mercoledì 4 novembre 2015

Manga Academica vol. 8, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 8, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 78
COSTO: 12,50 €
ANNO: 2015
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Raro nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788896133262

La casa editrice “Società Editrice La Torre” è un po' un Highlander, infatti della case editrici che pubblicavano regolarmente saggi o collane su manga ed anime è sopravvissuta solo lei, arrivando all'ottavo anno consecutivo della "Manga Academica"
La Iacobelli si è fermata a Eboli, cioè a Creamy e One Piece, la Tunuè, dopo essere partita con obbiettivi di studi sociologici assai roboanti, ha smesso alla chetichella di pubblicare saggistica su anime e manga.
Quindi un complimento grosso come una casa (editrice) va riservato alla costanza della "Società Editrice La Torre", che immagino faccia una certa fatica economica a restare coerente con gli impegni presi con i lettori che la seguono. Lo ipotizzo per il numero di pagine di questo ottavo numero di “Manga Academica”, che è il più esiguo di tutta la collana, solo 78. Il ridotto numero di pagine del libro potrebbe essere dovuto anche alla scarsità di contribuiti degni di essere pubblicati.
Il saggio contiene tre contributi, ovviamente tutti abbastanza corti.

Il primo è di Riccardo Rosati, che propone un'analisi storica dei periodi Taisho e Showa attraverso la rappresentazione di manga e anime. Il contributo di Rosati è incentrato sul balzo tecnologico e sociale in chiave occidentale che la società giapponese compì negli anni 20 e nel primo dopoguerra.
Quello che scarseggia, a mio avviso, nell'analisi sono, però, proprio i titoli di manga ed anime. Questa scarsità di fonti (cioè manga ed anime) trasforma il tutto in un breve riassuntone storico dei periodi analizzati. Personalmente ho apprezzato questo riassunto storico, di cui condivido anche la filosofia anti nazionalista e militarista, peccato che vengano citati pochi manga ed anime che rappresentino quei periodi storici.

Il secondo contributo è di Nicola Grolla, che, se ho capito bene, effettua una analisi del saggio di Hiroki Azuma "Generazione Otaku" pubblicato nel 2001. Avendo letto il bel saggio di Azuma ormai nel 2010, quando venne pubblicato in Italia, non posso valutare le considerazioni dell'autore per carenza di memoria, ma anche perché il saggio di Azuma è abbastanza complesso, e Grolla, nella sua analisi, è spesso altrettanto criptico. Per criptico intendo, ovviamente, che lo è per me, dato che è scritto in maniera, a mio avviso, troppo difficile, non alla portata di tutti.
L'unico dubbio che mi sorge riguarda l'attualità dell'analisi di un saggio pubblicato in Giappone nel 2001, immagino che in questi quasi 15 anni la società giapponese sia cambiata, e gli otaku siano cambiati con la società giapponese.

Il terzo ed ultimo contributo, e mi pare il più breve dei tre, è di Giorgio Mazzola, ed è quello che ho gradito di più. 
Per l'autore un certo numero di manga ed anime, o alcuni filoni narrativi, sono nati da eventi che hanno shoccato la società nipponica.
Questi eventi sono di diversa natura: storici ( Hiroshima e Nagasaki ); economici (la crisi economica del 1989); ambientali (terremoti, maremoti e Fukushima); criminali (setta Aum Shinrikyo ); sociali (hikikomori).
Giorgio Mazzola concentra la sua attenzione sul fenomeno hikikomori, considerandolo figlio del decennio 1985/1995. Condividevo la stessa opinione anch'io prima di imbattermi su un articolo pubblicato su “La Stampa” del 27 novembre 1981: Fenomeno hikikomori in un articolo de "La Stampa" del 27 novembre 1981 - "Molto onorevoli ospiti del Sol Levante" di Alberto Gaino 

Benché non si faccia accenno agli hikikomori, in quanto il termine è di molto successivo, la problematica pare essere quella, ergo la nascita di questo inquietante fenomeno sociale andrebbe spostata indietro di alcuni decenni, fin dagli anni 60!
L'autore analizza l'anime che è il capostipite di questo malessere sociale :Neon Genesi Evangelion.
A cui fa seguire l'analisi, sempre in chiave hikikomori, di tre manga: “Buonanotte Punpun”; “I am a hero”; L'attacco dei giganti.
L'unica pecca di questo contributo è che è troppo corto, infatti l'autore scrive in maniera comprensibile, esprimendo concetti interessanti.

L'indice del saggio:

domenica 25 gennaio 2015

Manga Academica vol. 7, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 7, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 144
COSTO: 12,50€,
ANNO: 2014
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788896133248

Di certo la collana "Manga Academica" della casa editrice “Società Editrice La Torre” è la pubblicazione più longeva nel panorama saggistico su anime e manga, visto che con questo numero raggiunge il settimo anno consecutivo. Non si può fare altro che riconoscere alla casa editrice una inusuale, nel campo editoriale italiano, e meritoria costanza e passione, dato che le altre case editrici che pubblicavano collane su manga ed anime hanno man mano smesso di farlo. La Iacobelli ("I love anime" , "Japan Files"  ) non pubblica più nulla da due anni, e comunque i suoi libri erano più nostalgici (sempre nel senso buono) che saggistici. La Tunuè, che inizialmente aveva pubblicato numerosi saggi validi, è anch'essa dal 2012 che non pubblica più nulla sul tema manga ed anime.
Ergo un bel plauso ad una piccola casa editrice che riesce, nonostante la perenne crisi dell'editoria, a continuare le pubblicazioni, mantenendo, tra l'altro, praticamente ogni anno il medesimo prezzo (basso) del libro.
In questo numero sono presenti quattro contributi incentrati sui manga:
Shōjo manga: andante con brio
Maria Teresa Orsi

Suggestioni, omaggi e riscritture: quando il fumetto giapponese incontra il cinema occidentale
Paolo La Marca

Il diritto d’autore in Giappone. Alcune note legali sul fumetto
Silvio Negri-Clementi

La lingua dei manga. Differenze nell’uso della lingua giapponese negli shōjo manga e negli shōnen manga
Ileana Campofreda

domenica 10 novembre 2013

Manga Academica vol. 6, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese


TITOLO: Manga Academica vol. 6, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 95
COSTO: 12,50€
ANNO: 2013
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788896133217


Una premessa piena di complimenti è d'obbligo verso la casa editrice che continua con l'uscita annuale di “Manga Academica”, specialmente se si pensa che in questo periodo di crisi la Iacobelli ha interrotto da un anno le sue due collane sugli anime (I love anime e Japan Files), ed anche la Tunuè per Lucca non è uscita con nessuna novità editoriale. C'è da tener conto che anche il prezzo è rimasto invariato rispetto all'anno scorso.
Detto ciò, in seconda battuta ci metto una critica che ripeterò per ogni contributo di questo volume: gli scritti sono eccessivamente brevi (forse è per questo che il prezzo è rimasto invariato?).
Non sarebbe stato meglio, al posto di quattro argomenti sviluppati in poche pagine, sceglierne solo due argomentati per il doppio delle pagine?

mercoledì 5 giugno 2013

Manga Academica vol. 5, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese


TITOLO: Manga Academica vol. 5, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 206
COSTO: 12,50€
ANNO: 2012
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788896133170

Ecco il quinto numero di questa “rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese” in formato libro, edita dalla casa editrice Società Editrice La Torre. Quinto numero e quinto anno, un impegno costante e raro.
Come sempre ogni uscita di Manga Academica è composta da più contributi di diversi autori/studiosi, in questo numero sono presenti 4 interventi.


lunedì 3 giugno 2013

Manga Academica vol. 4, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese


TITOLO: Manga Academica vol. 4, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 122
COSTO: 10,50€
ANNO: 2011
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788896133118

Quarto numero di Manga Academica, questa rivista, in forma di saggio, che esce con cadenza annuale. Quest'anno il numero è particolarmente corto, 122 pagine, ma che comprendono un trentina di pagine di un manga inedito tradotto in italiano, quindi la parte scritta è formata da soli 3 contributi per un totale di 70 pagine. Il prezzo resta invariato rispetto agli altri anni, ma diminuiscono le pagine.
Detto ciò, i 3 interventi di tre autori differenti restano interessanti. Il primo è più generalista, li altri 2 sono incentrati su una serie animata e una mangaka.

domenica 2 giugno 2013

Manga Academica vol. 3, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese


TITOLO: Manga Academica vol. 3, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Società Editrice La Torre
PAGINE: 161
COSTO: 10,50€
ANNO: 2010
FORMATO: 20 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788896133071

La casa editrice “Società Editrice La Torre” pubblica dal 2008 “Manga Academica”, che, in forma di libro, è una rivista annuale sui manga e l'animazione (ma non solo) giapponese. Per fortuna è uscito anche questo terzo numero, equivalente al terzo anno di pubblicazione, visto che i contenuti di questa rivista annuale sono molto validi.
Il primo contributo è di Marco Maurizi, s'intitola “Eccerobot, come si filosofa coi pugni atomici”.