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mercoledì 29 aprile 2020

Stregoneria e magia (volume 15) - collana "Il mondo dell'occulto"



TITOLO: Stregoneria e magia (volume 15) - collana "Il mondo dell'occulto"
AUTORE: Jeremy Kingstone
CASA EDITRICE: Rizzoli
PAGINE: 144
COSTO: 8€ (variabile)
ANNO: 1976
FORMATO: 26 cm X 21 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet 
CODICE ISBN:

Stregoneria e magia
Al di là del tempo e dello spazio 


Dei 15 volumi postati fino ad oggi questo mi è parso essere il più brutto, sia per la tematica, tanto irreale quanto negativa, ma anche per l'assenza delle belle illustrazione a doppia pagina che hanno caratterizzato la pubblicazione fino a questo punto.
Non mi sono dilungato molto con le scan, piccola eccezione per il primo capitolo, in cui ho messo lo scritto dove si  narra il fatto di cronaca nera riguardante Edward John Louis Paisnel:

Non mi è chiaro perché fu inserita una storia tanto nefasta, se non per solleticare gli istinti più bassi del lettore, consuetudine che di norma vale per i settimanali scandalistici, non per i libri...
Brutto inizio del volume e brutto volume in generale... non mi è riuscito neppure di farci un po' di ironia...
Essendo il penultimo numero, prima o poi dovevo postarlo...


martedì 28 aprile 2020

"La prima spedizione italiana nell'interno del Giappone e nei centri sericoli" - Pietro Savio (1869) - parte 1



A metà del 1800 l'Italia ed il Giappone avevano un interesse commerciale in comune, la  sericoltura.
Pietro Savio fece parte di una spedizione commerciale per studiare l'allevamento del baco da seta in Giappone e per stipulare accordi commerciali. Durante questo viaggio di lavoro prese nota di tutto ciò riguardava l'industria del baco da seta giapponese e lo pubblicò in questo libro. A dire il vero, come mi capitò per "Il Giappone Moderno" di Giovanni De Riseis, io non ho ancora letto nulla di questo libro, quindi non sono certo che vi siano riportati anche aneddoti di vita sociale del periodo.
Il lunghissimo libro di De Riesis venne pubblicato nel 1900, ma raccontava di un viaggio del 1895, lo scritto di Pietro Savio venne pubblicato nel 1873, però il viaggio è datato giugno 1869!
Ben 26 anni prima, quindi l'autore si recò in un Giappone ancora poco occidentalizzato, mi auguro che l'autore non vi abbia riportato solo le tecniche di sericoltura.
L'epoca Meiji iniziò nel 1868, cioè pochi mesi prima di questo viaggio
Confido nel titolo, in cui si parla di "prima spedizione italiana nell'interno del Giappone", e solo in carattere più piccolo si accenna a i centri sericoli.
Come per il libro di De Riesis, sono molto belle le incisioni, più piccole in quanto il formato del libro è quello di un quaderno.
La differenza (e la pericolosità) dei due viaggi la si può soppesare già a pagina 9, quando l'autore ci racconta che ai 16 uomini di scorta già assegnati dal governo imperiale, vennero aggiunti ben 20 soldati di fanteria armati di fucile!
In tutto l'autore e i suoi compagni erano scortati da 36 uomini!
La mia speranza di leggere un racconto di viaggio a tutti gli effetti pare non sia stata vana.
Viene descritto come era formato il convoglio: in testa, per esempio, un paio di uomini che sgomberavano il passaggio, avvisavano la popolazione di inchinarsi gridando "Staniero", seguivano altri due uomini che si occupavano di ramazzare la strada.
La missione era ufficiale, a differenza del viaggio di De Riseis, quindi aveva tutti i crismi della visita di Stato, ma nel 1869 in una nazione feudale, in pratica è la cronaca di due mondi completamte differenti che si incontrano per la prima volta.
L'autore racconta che per i giapponesi che incontrarono, loro erano i primi stranieri mai visti prima.
Magari cambierò opinione successivamente, ma mi sa di aver scovato un bel documento storico.
Buona scoperta  ^_^




sabato 25 aprile 2020

Megaloman (1979) - puntata 16


Il titolo di questa puntata è "La maschera d'oro", e mi pare non abbia nessun nesso con la trama della puntata, in perfetta consonanza con il resto dell'adattamento, direi   ^_^
Viene dato più spazio a Megaloman e al combattimento con il kaiju dal terribile nome "Parabolan", con tanto salti funambolici e fermo immagine di qualche secondo per meglio far risaltare la spettacolarità delle scene, particolarità mai accaduta nei precedenti 15 episodi.
Come mai era capitato che la puntata non terminasse, infatti questa è la prima volta in la cui trama si concluderà nel prossimo episodio. Oltre a rimanere in sospeso il combattimento tra Megaloman e Parabolan, che ha immobilizzato il nostro eroe con un raggio congelante, non abbiamo più notizie di Ran, precipitata dagli scogli e dispersa in mare...
Magari ai tempi la serie stava subendo qualche calo degli ascolti, e la produzione pensò bene di creare un po' di attesa spezzando in due una puntata.
Stante che del doppiaggio è meglio non fidarsi, Capitan Delitto è diventato Presidente Delitto, immagino senza elezioni  :]
Merita una menzione la navicella spaziale con cui il Presidente Delitto atterra in Giappone, l'ho trovata bella sia come mecha, ma in particolar modo per la velocità di rotazione, lenta e costante, che crea un effetto UFO anni 70.



Anche questa volta ci sarebbe una scena da omicidio colposo, ma ho il dubbio, che è anche una speranza, che il corpo che piroetta in mare tra gli scogli sia di un manichino, anche se il tonfo in acqua è abbastazna voluminoso per un oggetto inanimato.
Ho riguardato la scena più volte, propenderei per il manichino, ma con questa produzione non mi sorprenderebbe se fosse uno stuntman...



L'unica maschera d'oro è quella indossata dal Presidente Delitto, ma è già dall'undicesima puntata che il cattivo della serie ha dismesso la maschera argentea per impossessarsi di quella aurea, quindi non vedo proprio il senso di farlo notare cinque episodi dopo...

venerdì 24 aprile 2020

"TV Sorrisi e Canzoni" dal 24 al 30 settembre 1978 - Speciale sulle tv locali: 2° puntata (fine)


Secondo "TV Sorrisi e Canzoni" consecutivo per concludere l'inchiesta sulle emittenti locali private, che commenterò appena più sotto.
Il numero offre altri spunti interessanti, altri due articoli, dopo i due del numero precedente, sugli attori dello sceneggiato "Radici", su cui non posso commentare perché non mi garbava, probabilmente era una tematica troppo adulta per un bambino.
Nelle lettere alla redazione si accenna a tre fatti di cronaca e politica, uno di questi è l'istituzione del ticket sanitario, visto che venivano prescritte tonnellate di inutili medicine, visto che erano tutte gratuite... i nostri debiti nascono da lontano, come da lontano nascono le nostre cattive abitudini civiche italiche...
Un interessantissimo articolo a firma del ministro della Pubblica Istruzione dell'epoca sulla televisione, che ammetteva di non vedere mai! Scriveva sulla tv, su una rivista di tv, ma non guardava la tv!
Del tutto legittimo, oltre ad avere altri impegni, aveva 60 anni nel 1978, quindi era nato in una epoca del paleolitico tecnologico, ma rende chiaro quanto la quasi totalità della classe politica di allora era incapace di valutare la nascente televisione privata locale, che era un po' come il web di oggi.
La copertina ci ricorda che "TV Sorrisi e Canzoni" era anche gossip, che ho sempre considerato inutile... e il dramma di Dora Moroni ai tempi faceva vendere copie...
Alla fine l'articolo era su Marina Perzy, perché tirare in ballo Dora Moroni?
Oltre alla seconda puntata dell'inchiesta sulle tv locali, c'è quella in cui si stila il profila degli acquirenti di dischi di 12 star della musica: Kate Bush; Amanda Lear; Bee Gees; Mina; Renato Zero; Celentano; Patty Pravo; De Andrè; Alunni del sole; Anna Oxa; De Gregori; Tozzi.
Anche stavolta ho omesso qualche articolo, tra cui uno sulla Simeoni.



Un aspetto interessante di questo numero è la classifica dei film più visti, in cui uno dei film di montaggio delle puntate della serie nipponica di Heidi, cioè "Heidi in città", si piazzava al settimo posto!!!
Attenzione, siamo a settembre 1978, alla Rai erano stati trasmessi solo due anime: Heidi e la prima parte di Goldrake.
Ci sarebbero anche Barbapapà e Vichi il vichingo, ma questi avevano caratteristiche meno nipponiche. Nonostante il fenomeno "cartoni animati giapponesi" fosse agli esordi, Heidi era già amata così tanto da racimolare 45 mila spettatori in 72 giorni di programmazione estiva, senza aria condizionata nei cinema!
Da ricordare che, a differenza di oggi, il periodo estivo cinematografico non prevedeva film di cartello, riservati alla stagione autunnale ed invernale, addirittura molti cinema in estate chiudevano del tutto... Infatti si potrà notare come i titoli in classifica sia quasi tutti sconosciuti, e quello in testa non era proprio un capolavoro, benché sempre siano lodati Gloria Guida e Bruce Lee, ma per motivi diversi  ^_^
Si noti il regista del film, "Takamata"!!!   :]



Ed ecco la seconda puntata dell'inchiesta sulle tv locali, qui sotto la prima:
"TV Sorrisi e Canzoni" dal 17 al 23 settembre 1978 - Speciale sulle tv locali: 1° puntata 

Gli autori si concentrarono su due emittenti, una del nord ed una del sud, "Antenna 3 Lombardia" e "GBR".  Oltre agli scritti, il valore dell'articolo consta nei loghi delle tv private, tutti a colori e ben definiti, poco sotto li riporto in formato più grande e senza watermark.
L'inchiesta si conclude con un articolo di Maurizio Seymandi ed un altro riquadro informativo sulle dieci edizioni degli inserti con i palinsesti locali.

mercoledì 22 aprile 2020

"TV Sorrisi e Canzoni" dal 17 al 23 settembre 1978 - Speciale sulle tv locali: 1° puntata



Ammetto che gli ultimi post sono un pelino monotematici... però, a mia parziale discolpa, ognuno di essi ha causato il successivo. Visto a quanto pare che mi sono focalizzato (o fissato) sulle tv locali private, nel settembre del 1978 la redazione di "TV Sorrisi e Canzoni" dedicò due puntate ad uno speciale proprio su di loro. Ho già mostrato come, ovviamente, negli inserti locali si dava conto di emittenti e personaggi, ma con uno spazio assai esiguo, stavolta veniva presentato un articolo di ben otto pagine per l'intero territorio nazionale, in cui si faceva un po' il punto sulla situazione, ed era solo la prima puntata.
L'inchiesta sulla emittenza privata non è l'unico scritto interessante, ci sono due articoli sullo sceneggiato "Radici", che a me non piaceva per nulla, uno sui Bee Gees, uno su Enrico Beruschi ed uno sulla nazionale di calcio post mondiale argentino. Come sempre ho omesso qualche articolo perché l'ho valutato meno interessante e per far rifiatare il mio scanner  ^_^
Non ci sono moltissime pubblicità, ma un paio che vendevano prodotti per dimagrire sono abbastanza inquietanti, e dimostra come su certi argomenti già negli anni 70 venivano sfruttate le debolezze umane per raccattare qualche soldo in più...



In un commento ad un precedente post (link) un lettore (Gianluca) si domandava come funzionasse la questione della ricezione delle tv locali private, rispondendogli, dopo una breve spiegazione "tecnica", aggiungevo che all'epoca ogni balcone ospitava una antenna, ma anche i tetti ne erano strapieni. L'immagine qui sopra rende bene il concetto, ovviamente tolta la bella ragazza  ^_^
Gli autori dell'inchiesta furno Alberto Carloni, Giusy Petringa, Marco Vaglietti.



Capita che noi oggi ci si lamenti delle carenze dello Stato italiano, ma queste affondano in una consuetudine storica di approssimazione endemica... ne è un esempio questo articolo, in cui si spiega che non esisteva un censimento ufficiale delle tv (e radio) locali. Dato che non esisteva una legge specifica sull'emittenza, che arrivo solo nel 1990 con la legge Mammì (che si limitava a prendere atto dello status quo dell'etere), chiunque poteva inaugurare una televisione privata, con o senza autorizzazioni (e visto che non c'era una legge, nessuno poteva autorizzare alcunché!), quindi le tv locali nascevano e morivano come i funghi. Grazie ai suoi 10 inserti delle tv locali (e ricordo che a marzo 1977 erano solo 3), la redazione aveva censito 270 emittenti, ma per difetto!
Il problema, oltre a cosa veniva trasmesso (tra cui film porno), erano le frequenze. Vigeva la regola del far west, il più forte (cioè con il segnale più potente) o il più ricco si prendeva una frequenza, anche se era occupata da altri, ma dato che questi altri, a loro volta, l'avevano occupata in assenza di una legge, nessuno poteva accampare diritti.
Sovente in articoli di questo tipo viene dato conto della legge sull'emittenza radiotelevisiva proposta in quel momento, che sembrava sempre quasi andare in porto, ma che in realtà, dato che non faceva comodo a nessuno avere una regolamentazione, non verrà mai approvata. Con il senno di poi è assai divertente leggere questi articoli, oltre che rivelatore di certi interessi sempre esistiti.
E poi c'era il nodo dei diritti Siae. Oggi se metti mezza immagine, anche senza alcuno scopo di lucro, rischi (giustamente) la fustigazione a sangue, magari dagli stessi editori che negli anni 70 e 80 si facevano allegramente beffe di pagare i diritti alla Siae   ^_^

Edit del 24 aprile 2020
La seconda e ultima puntata:
"TV Sorrisi e Canzoni" dal 24 al 30 settembre 1978 - Speciale sulle tv locali: 2° puntata (fine)

martedì 21 aprile 2020

Loghi e cinescopi delle tv private del nord Italia dall'inserto di "TV Sorrisi e Canzoni" - 1977/ gennaio 1978


Questa volta prendo spunto da entrambi gli ultimi due post (18 aprile19 aprile) per confezionarne un terzo, a cui aggiungo qualche immagine in più, sui loghi e i cinescopi delle prime emittenti locali private del nord Italia.
La fonte resta l'inserto delle tv locali di "TV Sorrisi e Canzoni", il periodo dal marzo 1977 (primo inserto della rivista) al gennaio 1978.
La qualità dei loghi del 1977 è un po' deficitaria, visto che sono ritagliati da foto, mentre i loghi del gennaio 1978 sono da scan di una mia rivista.
Ho omesso il watermark per non peggiorare ulteriormente la qualità delle immagini.
Tra i loghi del 1977 ed il 1978 possono esserci delle ripetizioni, ma dato che talvolta la medesima emittente modificava il proprio brand, ho preferito riproporre tutta la pagina del 15 gennaio 1980.
Questo post sarà abbastanza limitato a questi loghi, ma sono in preparazione altri due post con degli speciali sulle tv private del 1978, quindi un po' di pazienza (fingo che qualcuno attenda con ansia questi post  ^_^ )
Preciso che non ne rammentavo neppure uno tra quelli milanesi, neppure il logo della amata "Antenna Nord", non è che mi interessassero molto ai tempi, andavo diretto a vedere i cartoni animati e i film  :]
Strano anche che non ricordassi i loghi di "Milano TV" e Teleradioreporter"... 
Alla mia smemoratezza fa eccezione il logo di "Antenna 3 Lombardia", che è rimasto lo stesso per decenni, e forse quello di "Telelombardia", e ci aggiungerei anche "Tele Monte Penice"... ok... qualcuno me lo ricordavo   >_<
Buona logo visione.



domenica 19 aprile 2020

"I più bei sorrisi delle tv locali" - Inserto delle tv locali (edizione del nord) di "TV Sorrisi e Canzoni" dal 6 marzo al 10 settembre 1977



Nel precedente post (link) ho mostrato il primo inserto delle tv locali di "TV Sorrisi e Canzoni", in copertina campeggiava la nuova iniziativa della redazione, cioè il censimento/concorso dei volti femminili delle emittenti private.
Le tv locali si stavano moltiplicando a macchia d'olio, ed anche per la rivista era difficile sapere quante fossero, più arduo ancora conoscere i volti delle annunciatrici e presentatrici, per questo motivo si chiedeva l'aiuto dei lettori-telespettatori.
Per un periodo molto lungo, da marzo a settembre 1977, sulla copertina dell'inserto locale vennero ospitate le foto di tantissime ragazze che vedevamo grazie all'etere privato, ovviamente in questo caso del nord Italia, visto che io ho consultato la versione milanese della rivista.
Inizialmente furono mostrate solo le classiche annunciatrici dei programmi, ma po l'iniziativa si estese a speaker dei tg, vallette e presentatrici di programmi.
Ho messo assieme 22 numeri di queste edizioni locali del nord Italia, che ci ricordano non solo una quantità inusitata di volti televisivi dell'esordio delle tv private locali, ma anche i nomi (e talvolta i loghi) delle emittenti, ed infine tanti programmi ormai dimenticati. Infatti, nel commento in prima pagina o nelle didascalie, sovente si fa riferimento alle trasmissioni che queste ragazze presentavano.
Purtroppo non sempre le ragazze erano citate anche con il cognome.
Mediamente il look delle annunciatrici era quello della ragazza acqua e sapone, ma si possono ammirare anche delle pose più sensuali.
Consiglio la lettura del trafiletto in prima pagine dell'inserto, vengono citati altri personaggi non presenti in foto, emittenti e programmi.
Nei numero presentati si possono ammirare numerosi loghi delle tv locali, monoscopi ormai del tutto dimenticati   ^_^
Come sempre, avendo potuto fare solo foto alle pagine in questa emeroteca, mi scuso per la qualità un po' altalenante, la luce in alcuni locali non è il massimo... se sei vicino ad una finestra è troppa, se poi ti spalancano la finestra ed il sole nel frattempo è giunto sul bancone, avrai delle foto flesciate... non puoi posizionarti con la luce dietro le spalle perché si vedranno le ombre... se, invece, hai trovato posto lontano dalla finestra, le foto saranno scure, e non puoi metterti ad usare il flash, sia perché la carta patinata lo riflette, sia perché nella sala c'è gente che studia e legge e ne verrebbe disturbata.
Poi c'è il problema che ho solo due mani, se con una tengo lo smartphone, con una sola mano non riesco a tenere ben aperto il volume che ospita la pubblicazione... etc etc
In alcuni casi ho messo anche una seconda foto, se la prima non era ben a fuoco.



La prima copertina con nome e gognome della presentatrice è riservata nientepopodimenoche ad Anna Maria Rizzoli!
Il lasso di tempo che intercorre (circa un mese) tra il numero con la stupenda Rizzoli ed il successivo numero con altri volti femminili, penso sia dovuto al fatto che a "TV Sorrisi e Canzoni" dovevano arrivare materialmente le altre foto delle signorina buonasera. Talvolta ci si dimentica che prima dell'avvento del web, le comunicazioni erano sfasate dal tempo necessario a far pervenire la posta dal telespettatore alla redazione.

Le date degli inserti delle televisioni locali di "TV Sorrisi e Canzoni" con le presentatrici citate e le emittenti.
6/12 marzo: annuncio iniziativa
13/19 marzo: Anna Maria Rizzoli (Telealtomilanese).
17/23 aprile: Riccarda, Rita (Telerubicone); Lucia Rota, Virginia Teoldi, Margherita Ghezzi, Liliana Verdoni (Bergamo TV).
24/30 aprile: Nicoletta Rava (RTVA).
1/7 maggio: Laura Bonato (TVA Alessandria); Maddalena Taramelli (Video Bergamo); Paola Gallo (Televeneto); Lella (Telerubicone).
8/14 maggio: Franca, Marisa Benetello; Gina Berto, Gabriella Berto (Radio TV Veneto).
15/21 maggio: Lucia Rota (Tele Bergamo); Maurizia (Telerubicone).
22/28 maggio: Terry Cafasso (TV Alessandria).
29 maggio/4 giugno: Maddalena Taramelli (Video Bergamo)
5/11 giugno: Gabriella Gosatto (Video 2000).
12/18 giugno: Gabriella Garibaldi, Patrizia Bitonte (Teleliguria); Stefania Vagaggini (Teleradiobologna); Anna Maria Rizzoli (Telealtomilanese); Minù (TV GPR).
19/25 giugno: Dolly Mary (Telerubicone); Lydia Carloni (VGA Telerimini); Beatrice del Rio (Teleradioemilia).
26 giugno/2 luglio: Betty Dolze, Anna Gobbi (RTVA Alessandria); Iole Gallo, Antonella Cattaneo, Anna Astorino; Tatiana Canonico, Antonella Bertinaria (Studio TV); Marisa Longo, Giovanna Massironi, Luisa Flauto (Telealtomilanese).
3/9 luglio: Antonella Maya (Telestudio Torino); Betta Borello (Teletorino International).
10/16 luglio: Manuela Mantovani, Patrizia, Barbara, Stefania Vagaggini, Piera, Valeria (Teleradio Bologna); Rosangela, Lucia, Silvia (Telegenova).
17/23 luglio: Marisa Scanzi, Margherita Ghezzi, Liliana Verdoni (Bergamo TV); Mila Palma (TV Radio Lecco.
24/30 luglio: Alida Pellegrini, Antonella Vignola, Rosanna Conte, Franca Coletta, Linda Capobianco (Telebassonovarese).
7/13 agosto: Cinzia Alessi (VGA Telerimini); Gabriella Garibaldi, Antonella Carmignani (Teleliguria).
14/20 agosto: Rosetta Sannetti, Beatrice del Rio (Studio 3).
21/27 agosto: Lalla Guglielmana, Cristina Gazzera, Antonella Maia, Aurora Memoli (TST).
28 agosto/3 settembre: Dolly Mari, Marisa Mari, Maurizia Bonini (Telerubicone).
4/10 settembre: Nicole Palazzi (VGA Telerimini).


sabato 18 aprile 2020

Primo inserto delle televisioni locali del nord Italia su "TV Sorrisi e Canzoni" dal 6 al 12 marzo 1977



L'inserto spillato monocromatico con i programmi delle tv locali, che "TV Sorrisi e Canzoni" inseriva al centro della rivista, e che poteva essere facilmente staccato dalla rivista, fa parte dei nostri ricordi di bambini fruitori (forse talvolta troppo) dei palinsesti televisivi. Il colore di questo inserto è un brand esso stesso, ma anche la consistenza della carta, fin l'odore differente rispetto al resto della carta patinata, lo differenziava dal resto delle pagine.
Dei "TV Sorrisi e Canzoni" ho le annate dal 1978 al 1982 quasi complete, per ovviare a qualche lacuna mi sono, specialmente degli anni 1976 e 1977, mi sono recato più volte nelle emeroteche, così facendo ho trovato varie testimonianze che mi è parso sensato salvare e preservare. Purtroppo la biblioteca in questione non prevede la scansione delle riviste, solo foto, ergo mi scuso per qualche sfocatura di troppo, in alcuni casi ho inserito due distinte immagini di una singola pagina per renderne più agevole la consultazione.
Questa volta mostro il primo inserto autonomo delle tv locali, fino ad allora i programmi delle televisioni private erano ospitate nelle pagine dei canali nazionali, ma a loro erano dedicate poche didascaliche righe (le posterò più avanti). Con questo nuovo formato, che prevedeva un primo scaglionamento su base territoriale delle emittenti in tre edizioni (nord, centro e sud Italia), i palinsesti copriva tutto l'orario di programmazione del canale.
A dire il vero, paragonando i palinsesti a quelli degli inserti del 1979 o 1980, non è che ci fossero queste grandi informazioni... però il formato precedente era assai più lacunoso.
Si noterà che i programmi per bambini non erano moltissimi, e comunque sempre presentati solo con un generico "cartoni animati", che non erano di certo di matrice nipponica, visto che quasi sempre duravano 15 minuti. Anche nei rari casi in cui il programma animato aveva una durata maggiore, mancava il titolo specifico, ma per un bambino della primavera 1977 sapere che lunedì 7 marzo su RadioTV Brescia dalle 17,00 alle 19,00 c'erano due ore di cartoni animati, era già abbastanza appagante   ^_^
Si noterà che l'inserto era talvolta un pelino truffaldino, visto che sotto la dicitura "cartoni animati" mostrava immagini di personaggi Disney ("Robin Hood", Cenerentola, Qui Quo Qua), cosa che ovviamente non poteva essere...
Comunque tutti i programmi presentati erano abbastanza generici, spesso solo "film", e non esistevano ancora i telefilm!
Nella colonna di sinistra si cercava di promuovere il censimento delle "signorine buonasera" delle tv locali, una bella iniziativa, che mi son premurato di salvare con numerose foto di tutti i numeri in cui ce le presentavano.



In basso a sinistra l'annuncio che questo era il primo numero con il nuovo inserto
Sotto all'immagine del principe Giovanni di Robin Hood c'è una trafiletto sui cartoni animati, però immagino che il bambino che vedeva questa pagina pensava di potersi guardare il lungometraggio Disney... ora c'è Disny Plus   ^_^
Si noterà che quasi sempre i palinsesti iniziavano dal secondo pomeriggio, benché, probabilmente, in alcuni casi  durante la mattina ed il primo pomeriggio c'erano repliche infinite di precedenti programmi, film in primis.

venerdì 17 aprile 2020

Catalogo Mattel francese del 1978



Questa volta farò una capatina oltralpe, per mostrare un catalogo Mattel del 1978 (ringrazio Massimo Nicora per la datazione). Di cataloghi omologhi italiani della Mattel ne ho già postati un po', sia quelli generalisti, sia quelli specifici su Barbie e Big Jim (o entrambi assieme):
Mattel Natale 1976
Mattel Natale 1977 
Mattel Natale 1978
Mattel Natale 1979
Mattel Natale 1980
Mattel Natale 1982 

Catalogo Mattel Natale 1976 - (Barbie, Big Jim, Eroi in azione, Famiglia Felice) 
Catalogo Big Jim ed "Eroi in azione" Mattel - 1976
Catalogo Barbie 1979

Direi che gran parte degli articoli venduti in Italia erano disponibili anche in Francia, anche se mi pare di aver notato che alcuni set di questa annata francese vennero messi in commercio da noi dopo il 1978.
Il formato del cataloghino è 11cm X 15cm, nonostante ciò è fatto molto bene, tanto quanto quelli italiani, si vede che le immagini erano di matrice statunitense, visto che hanno il medesimo stile. Sempre belli i diorami di Big Jim, stupendi quelli di Barbie, come? Non c'è la Barbie in questo cataloghino francese della Mattel?
Ecco, appunto, per questo è ancora più bello   ^_^
Delle 32 pagine del cataloghino ben 17 sono dedicate a Big Jim, poi ci sono i robottoni giapponesi, ma non mancano i primi videogiochi portatili, gli stessi che venivano venduti in Italia, e che ho anche singolarmente recensito.
Causa il solito sciovinismo dei cugini, lo scritto è in francese... ergo non mi è dato commentarlo...
Ovviamente il pezzo forte del cataloghino sono i robottoni "Shogun"  ^_^



Posso sbagliare, ma mi sa che i miei coetanei francesi videro meno robottoni rispetto a noi, che di quelli qui mostrati mancammo solo il Raydeen, quindi ho l'impressione che per parte dei modellini messi in vendita mancò la serie animata.
Infatti l'unico a riportare sulla foto la dicitura "Toei Doga" è Goldorak, c'è però da aggiungere che nel 1978 anche in Italia era disponibile solo Goldrake, ma ci rifacemmo ampiamente nel 1979, 1980 e 1981 con tutti gli altri robottoni, cosa che penso in Francia non accadde.
Goldorak è presentato in due versioni, la Jumbo e quella più piccola nello Spacer.


mercoledì 15 aprile 2020

"Numero monografico sul tema Bambino-video: un difficile rapporto" - "Vita dell'Infanzia" n° 11/12 agosto/settembre 1980 - parte 4 di 4



Dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, durante cui ne furono scritte veramente di tutti i colori (per comprendere appieno questo mio giudizio consiglio di passare in rassegna gli articoli dell'indice dell'Emeroteca Anime), ci fu chi, invece, cercò di effettuare una analisi più approfondita della situazione.
Va dato merito, pur con 40 anni di ritardo, alla redazione della rivista "Vita dell'infanzia" dell'impegno che profusero nello speciale pubblicato nell'agosto 1980, che non solo trattava dell'animazione seriale giapponese, ma in generale degli effetti della televisione su noi bambini.
Al tema "bambino e video" furono dedicati ben 17 articoli, di questi "solo" nove erano incentrati a vario livello di analisi sui cartoni animati giapponesi, i restanti si occupavano dei risvolti educativi/diseducativi della televisione.
Ammesso sia importante, e chiaramente non lo è, non ho trovato sempre corrette le critiche agli anime, ma ciò non toglie nulla al valore dell'approfondimento messo in campo dalla rivista, se anche gli altri giornalisti/esperti avessero dedicato il medesimo impegno negli scritti su questo tema, forse la mia "Emeroteca Anime" non sarebbe spesso (non sempre) la galleria degli orrori (o fake news) che è diventata  ^_^
La terminologia degli scritti, considerando il target della pubblicazione, è abbastanza tecnica, ma comunque quasi sempre accessibile. I giudizi negativi su anime e televisione non sono quasi mai apocalittici, benché si intuisca che alcuni degli autori proprio non la digeriva la televisione, men che meno digerivano i cartoni animati giapponesi. Le valutazioni positive sulla televisione e gli anime vanno considerate più altro sul versante del non essersi allineati ai giudizi negativi della maggioranza della carta stampata del periodo. La gran parte degli autori degli articoli non considerava l'animazione seriale nipponica trasmessa dalla televisione italiana come il male assoluto, muovevano delle critiche, ma consideravano anche alcuni lati positivi, sempre tenendo conto che si trattava di adulti che valutavano dei programmi con un linguaggio audio/visivo mai vista prima in Italia, quindi anche loro erano "ignoranti" sugli anime.
La copertina del numero l'ho trovata molto bella:
un bambino ed una bambina che guardano Actarus a colori mentre si trasforma in Goldrake/Duke Fleed, la sala è buia, illuminata solo dal tubo catodico.
Ok, io lo guardavo in bianco e nero, la sala non era al buio (a casa mia, tranne per il film serale, la luce era accesa), guardavo Goldrake con mia nonna e/o mia mamma, ma l'atmosfera fu ben colta.
Devo dire che non è stato facile scoprire l'esistenza di questa pubblicazione monografica, di cui sono venuto a conoscenza grazie a varie ricerche in emeroteca, e neppure riuscire a trovarla nel suo totale.
Spero che la sua lettura completa possa tornare utile sia a chi cerca di studiare quel periodo televisivo, visto il valore analitico di queste pagine, ma possa restare interessante anche a chi, come me, cerca solo di comprendere quanto fu importante l'avvento dei cartoni animati giapponesi.





Dato che sovente viene citato lo studio del Servizio Opinioni della Rai pubblicato sempre nell'aprile 1980, ne inserisco i due link:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine) 

Chi ne avrà voglia potrà anche andarsi a leggere gli articoli giornalistici citati negli scritti, dato che in gran parte li si trova nell'indice dell'Emeroteca Anime.

Lo speciale di "Vita dell'infanzia" consta di be 61 pagine, quindi ho ritenuto il caso dividere il post in quattro parti, perché, in pratica, è un piccolo saggio, in questa quarta parte ci sono i seguenti articoli:
"Scuola-bambini-TV: una difficile inchiesta", di Tommasina Maggiore (pag. 45);
"Educazione e televisione: un contributo sperimentale", di Anna Monaco e Caterina Scacchetti (pag. 51);
"Televisione e lettura nel mondo dei ragazzi", di Eugenia Martinez (pag. 55);
"Dal serial televisivo al libro", di Tiziano Loschi (pag. 57);
"Letteratura e TV per l'infanzia (lettera alla redazione)", di Evelina Tarroni (pag. 60).

Tommasina maggiore intervistò due esperti il professor Giampiero Gamaleri (relazioni esterne Rai) e il dottor Antonio Thiery (Dipartimento scuola-educazione rai), per chiedere loro di commentare le interviste fatte dagli autori ad insegnanti e scolari di elementari e materne sui programmi per bambini.
I due studiosi Monaco e Scacchetti analizzarono le cause dell'aggressività dei bambini, per valutare se fosse causata dai programmi televisivi, sulla base di un questionario distribuito agli scolari e ai loro genitori. Numerosi dati, anche interessanti, per quello che io possa aver compreso  ^_^ 
Eugenia Mattinez cerca di capire quanto tempo la televisione portava via alla lettura dei libri nelle fasce di età più giovani. Da bambino io odiavo leggere, molto meglio la tv...  però ho cambiato idea prima dei 18 anni.
Tiziano Loschi fa notare, pur non difendendoli a priori, che i cartoni animati giapponesi stavano subendo il medesimo fato dei fumetti di quando lui era bambino, con lo stesso effetto finale:
venivano condannati dagli adulti, ma i bambini continuavano a leggerli.
Passa quindi ad analizzare i libri (cartonati) dei cartoni animati giapponesi pubblicati sull'onda del successo televisivo, difendendo questo materiale editoriale.
Una lettera alla redazione pone il quesito se la televisione invogliasse i bambini a leggere, risponde Evelina Tarrone, che analizza brevemente gli anime di Heidi e Remi.
I link della quatro parti in cui ho suddiviso lo speciale:
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
Buona lettura.


martedì 14 aprile 2020

"Numero monografico sul tema Bambino-video: un difficile rapporto" - "Vita dell'Infanzia" n° 11/12 agosto/settembre 1980 - parte 3 di 4



Dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, durante cui ne furono scritte veramente di tutti i colori (per comprendere appieno questo mio giudizio consiglio di passare in rassegna gli articoli dell'indice dell'Emeroteca Anime), ci fu chi, invece, cercò di effettuare una analisi più approfondita della situazione.
Va dato merito, pur con 40 anni di ritardo, alla redazione della rivista "Vita dell'infanzia" dell'impegno che profusero nello speciale pubblicato nell'agosto 1980, che non solo trattava dell'animazione seriale giapponese, ma in generale degli effetti della televisione su noi bambini.
Al tema "bambino e video" furono dedicati ben 17 articoli, di questi "solo" nove erano incentrati a vario livello di analisi sui cartoni animati giapponesi, i restanti si occupavano dei risvolti educativi/diseducativi della televisione.
Ammesso sia importante, e chiaramente non lo è, non ho trovato sempre corrette le critiche agli anime, ma ciò non toglie nulla al valore dell'approfondimento messo in campo dalla rivista, se anche gli altri giornalisti/esperti avessero dedicato il medesimo impegno negli scritti su questo tema, forse la mia "Emeroteca Anime" non sarebbe spesso (non sempre) la galleria degli orrori (o fake news) che è diventata  ^_^
La terminologia degli scritti, considerando il target della pubblicazione, è abbastanza tecnica, ma comunque quasi sempre accessibile. I giudizi negativi su anime e televisione non sono quasi mai apocalittici, benché si intuisca che alcuni degli autori proprio non la digeriva la televisione, men che meno digerivano i cartoni animati giapponesi. Le valutazioni positive sulla televisione e gli anime vanno considerate più altro sul versante del non essersi allineati ai giudizi negativi della maggioranza della carta stampata del periodo. La gran parte degli autori degli articoli non considerava l'animazione seriale nipponica trasmessa dalla televisione italiana come il male assoluto, muovevano delle critiche, ma consideravano anche alcuni lati positivi, sempre tenendo conto che si trattava di adulti che valutavano dei programmi con un linguaggio audio/visivo mai vista prima in Italia, quindi anche loro erano "ignoranti" sugli anime.
La copertina del numero l'ho trovata molto bella:
un bambino ed una bambina che guardano Actarus a colori mentre si trasforma in Goldrake/Duke Fleed, la sala è buia, illuminata solo dal tubo catodico.
Ok, io lo guardavo in bianco e nero, la sala non era al buio (a casa mia, tranne per il film serale, la luce era accesa), guardavo Goldrake con mia nonna e/o mia mamma, ma l'atmosfera fu ben colta.
Devo dire che non è stato facile scoprire l'esistenza di questa pubblicazione monografica, di cui sono venuto a conoscenza grazie a varie ricerche in emeroteca, e neppure riuscire a trovarla nel suo totale.
Spero che la sua lettura completa possa tornare utile sia a chi cerca di studiare quel periodo televisivo, visto il valore analitico di queste pagine, ma possa restare interessante anche a chi, come me, cerca solo di comprendere quanto fu importante l'avvento dei cartoni animati giapponesi.





Dato che sovente viene citato lo studio del Servizio Opinioni della Rai pubblicato sempre nell'aprile 1980, ne inserisco i due link:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine) 

Chi ne avrà voglia potrà anche andarsi a leggere gli articoli giornalistici citati negli scritti, dato che in gran parte li si trova nell'indice dell'Emeroteca Anime.

Lo speciale di "Vita dell'infanzia" consta di be 61 pagine, quindi ho ritenuto il caso dividere il post in quattro parti, perché, in pratica, è un piccolo saggio, in questa terza parte ci sono i seguenti articoli:
"Asterischi: in margine a un problema", di Antonio de Bonis Patrignani (pag. 31);
"I bambini guardano la tv: quale influenza ha sul comportamento aggressivo? E sul ruolo sessuale?", di Anna Monaco e Angelo Peluso (pag. 33);
"La televisione in famiglia", di Maria Teresa Marchetti (pag. 37);
"I bambini con l'antenna in testa", di Grazia Honegger Fresco (pag. 43).

Antonio de Bonis Patrignani analizza i mass-media in generale, nessun accenno agli anime, piccola chiosa finale sulla televisione e i bambini.
Il duo di studiosi Monaco-Peluso analizza quale influenza aveva la televisione sui bambini a proposito di comportamenti aggressivi e ruoli sessuali, nessun accenno agli anime. Dato che viene citato un saggio del 1976, avendolo recensito, lo linko:
I bambini e la tv, la prima ricerca sull'esperienza televisiva dai 3 ai 6 anni 

L'articolo di  Maria Teresa Marchetti sull'influenza della televisione nei rapporti in famiglia mi è sembrato un po' esagerato... non solo l'ho trovato troppo apocalittico (giudizio negativo senza appello verso gli anime), ma, ripensando a quel periodo, ben poco corrispondente a ciò che capitava realmente. Poi magari ricordo male io.
Altrettanto negativa la presa di posizione contro l'influenza della televisione (e contro gli anime) di Grazia Honegger Fresco.
I link della quatro parti in cui ho suddiviso lo speciale:
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
Buona lettura.


lunedì 13 aprile 2020

"Numero monografico sul tema Bambino-video: un difficile rapporto" - "Vita dell'Infanzia" n° 11/12 agosto/settembre 1980 - parte 2 di 4



Dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, durante cui ne furono scritte veramente di tutti i colori (per comprendere appieno questo mio giudizio consiglio di passare in rassegna gli articoli dell'indice dell'Emeroteca Anime), ci fu chi, invece, cercò di effettuare una analisi più approfondita della situazione.
Va dato merito, pur con 40 anni di ritardo, alla redazione della rivista "Vita dell'infanzia" dell'impegno che profusero nello speciale pubblicato nell'agosto 1980, che non solo trattava dell'animazione seriale giapponese, ma in generale degli effetti della televisione su noi bambini.
Al tema "bambino e video" furono dedicati ben 17 articoli, di questi "solo" nove erano incentrati a vario livello di analisi sui cartoni animati giapponesi, i restanti si occupavano dei risvolti educativi/diseducativi della televisione.
Ammesso sia importante, e chiaramente non lo è, non ho trovato sempre corrette le critiche agli anime, ma ciò non toglie nulla al valore dell'approfondimento messo in campo dalla rivista, se anche gli altri giornalisti/esperti avessero dedicato il medesimo impegno negli scritti su questo tema, forse la mia "Emeroteca Anime" non sarebbe spesso (non sempre) la galleria degli orrori (o fake news) che è diventata  ^_^
La terminologia degli scritti, considerando il target della pubblicazione, è abbastanza tecnica, ma comunque quasi sempre accessibile. I giudizi negativi su anime e televisione non sono quasi mai apocalittici, benché si intuisca che alcuni degli autori proprio non la digeriva la televisione, men che meno digerivano i cartoni animati giapponesi. Le valutazioni positive sulla televisione e gli anime vanno considerate più altro sul versante del non essersi allineati ai giudizi negativi della maggioranza della carta stampata del periodo. La gran parte degli autori degli articoli non considerava l'animazione seriale nipponica trasmessa dalla televisione italiana come il male assoluto, muovevano delle critiche, ma consideravano anche alcuni lati positivi, sempre tenendo conto che si trattava di adulti che valutavano dei programmi con un linguaggio audio/visivo mai vista prima in Italia, quindi anche loro erano "ignoranti" sugli anime.
La copertina del numero l'ho trovata molto bella:
un bambino ed una bambina che guardano Actarus a colori mentre si trasforma in Goldrake/Duke Fleed, la sala è buia, illuminata solo dal tubo catodico.
Ok, io lo guardavo in bianco e nero, la sala non era al buio (a casa mia, tranne per il film serale, la luce era accesa), guardavo Goldrake con mia nonna e/o mia mamma, ma l'atmosfera fu ben colta.
Devo dire che non è stato facile scoprire l'esistenza di questa pubblicazione monografica, di cui sono venuto a conoscenza grazie a varie ricerche in emeroteca, e neppure riuscire a trovarla nel suo totale.
Spero che la sua lettura completa possa tornare utile sia a chi cerca di studiare quel periodo televisivo, visto il valore analitico di queste pagine, ma possa restare interessante anche a chi, come me, cerca solo di comprendere quanto fu importante l'avvento dei cartoni animati giapponesi.




Dato che sovente viene citato lo studio del Servizio Opinioni della Rai pubblicato sempre nell'aprile 1980, ne inserisco i due link:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine) 

Chi ne avrà voglia potrà anche andarsi a leggere gli articoli giornalistici citati negli scritti, dato che in gran parte li si trova nell'indice dell'Emeroteca Anime.

Lo speciale di "Vita dell'infanzia" consta di be 61 pagine, quindi ho ritenuto il caso dividere il post in quattro parti, perché, in pratica, è un piccolo saggio, in questa seconda parte ci sono i seguenti articoli:
"Considerazioni psico-pedagogiche sul bambino televisivo", di Roberto Eynard (pag. 16);
"Educazione al mezzo per capirne i messaggi", di Anna Maria di Pietro (pag 19);
"I nuovi eroi dei cartoni animati e dei fumetti: gli Ufo Robot", di Tommaso Pagano (pag. 23);
"Reti televisive nazionali e perivate: la fruizione infantile dei programmi", di Agata Piromallo (pag. 27).

Lo scritto di Roberto Eynard, usando come base un testo di un precedente studioso (Pierre Bertaux), raffronta l'apprendimento del bambino di 20 anni prima, con il bambino televisivo del 1980.
Anna Maria di Pietro, prendendo spunto dalle polemiche dell'aprile/maggio precedente contro i cartoni animati giapponesi e la televisione, riporta il pensiero dei bambini, concludendo che gli anime non fossero né diseducativi né educativi.
Tommaso Pagano affronta direttamente la questione "Atlas Ufo Robot" e soci cercando di calarsi nei nostri gusti di allora, e difendendo quello che era il nostro diritto di guardare ciò che ci piaceva, dato che il fatto che gli anime piacessero, era più che motivato. Ottimo articolo, peccato non ebbe spazio sulla carta stampata generalista.
Il contributo di Agata Piromallo è incentrato sul rapporto televisione (pubblica e privata) e i programmi per bambini, tra cui gli anime (Goldrake, Mazinga e Jeeg), comunque uno scritto interessante, resta sempre la questione che gli adulti parlavano di serie che non guardavano, e si capisce da ciò che scrivevano.
I link della quatro parti in cui ho suddiviso lo speciale:
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4
Buona lettura.


domenica 12 aprile 2020

"Numero monografico sul tema Bambino-video: un difficile rapporto" - "Vita dell'Infanzia" n° 11/12 agosto/settembre 1980 - parte 1 di 4



Dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, durante cui ne furono scritte veramente di tutti i colori (per comprendere appieno questo mio giudizio consiglio di passare in rassegna gli articoli dell'indice dell'Emeroteca Anime), ci fu chi, invece, cercò di effettuare una analisi più approfondita della situazione.
Va dato merito, pur con 40 anni di ritardo, alla redazione della rivista "Vita dell'infanzia" dell'impegno che profusero nello speciale pubblicato nell'agosto 1980, che non solo trattava dell'animazione seriale giapponese, ma in generale degli effetti della televisione su noi bambini.
Al tema "bambino e video" furono dedicati ben 17 articoli, di questi "solo" nove erano incentrati a vario livello di analisi sui cartoni animati giapponesi, i restanti si occupavano dei risvolti educativi/diseducativi della televisione.
Ammesso sia importante, e chiaramente non lo è, non ho trovato sempre corrette le critiche agli anime, ma ciò non toglie nulla al valore dell'approfondimento messo in campo dalla rivista, se anche gli altri giornalisti/esperti avessero dedicato il medesimo impegno negli scritti su questo tema, forse la mia "Emeroteca Anime" non sarebbe spesso (non sempre) la galleria degli orrori (o fake news) che è diventata  ^_^
La terminologia degli scritti, considerando il target della pubblicazione, è abbastanza tecnica, ma comunque quasi sempre accessibile. I giudizi negativi su anime e televisione non sono quasi mai apocalittici, benché si intuisca che alcuni degli autori proprio non la digeriva la televisione, men che meno digerivano i cartoni animati giapponesi. Le valutazioni positive sulla televisione e gli anime vanno considerate più altro sul versante del non essersi allineati ai giudizi negativi della maggioranza della carta stampata del periodo. La gran parte degli autori degli articoli non considerava l'animazione seriale nipponica trasmessa dalla televisione italiana come il male assoluto, muovevano delle critiche, ma consideravano anche alcuni lati positivi, sempre tenendo conto che si trattava di adulti che valutavano dei programmi con un linguaggio audio/visivo mai vista prima in Italia, quindi anche loro erano "ignoranti" sugli anime.
La copertina del numero l'ho trovata molto bella:
un bambino ed una bambina che guardano Actarus a colori mentre si trasforma in Goldrake/Duke Fleed, la sala è buia, illuminata solo dal tubo catodico.
Ok, io lo guardavo in bianco e nero, la sala non era al buio (a casa mia, tranne per il film serale, la luce era accesa), guardavo Goldrake con mia nonna e/o mia mamma, ma l'atmosfera fu ben colta.
Devo dire che non è stato facile scoprire l'esistenza di questa pubblicazione monografica, di cui sono venuto a conoscenza grazie a varie ricerche in emeroteca, e neppure riuscire a trovarla nel suo totale.
Spero che la sua lettura completa possa tornare utile sia a chi cerca di studiare quel periodo televisivo, visto il valore analitico di queste pagine, ma possa restare interessante anche a chi, come me, cerca solo di comprendere quanto fu importante l'avvento dei cartoni animati giapponesi.




Dato che sovente viene citato lo studio del Servizio Opinioni della Rai pubblicato sempre nell'aprile 1980, ne inserisco i due link:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine) 

Chi ne avrà voglia potrà anche andarsi a leggere gli articoli giornalistici citati negli scritti, dato che in gran parte li si trova nell'indice dell'Emeroteca Anime.

Lo speciale di "Vita dell'infanzia" consta di be 61 pagine, quindi ho ritenuto il caso dividere il post in quattro parti, perché, in pratica, è un piccolo saggio, in questa prima parte ci sono i seguenti articoli:
"La televisione, né colpevole né innocente", di Marziola Pignatari (pag. 2);
"La droga televisiva: effetti collaterali della TV", di Giustino Broccolini (pag. 5);
"Televisione e processi culturali: un nuovo modo di impostare il problema", di Evelina Tarroni (pag. 10).

Il primo scritto (Marziola Pignatari) ha lo scopo, dopo aver reso conto delle polemiche contro i cartoni aniamti giapponesi dei "600 genitori di Imola", di introdurre la tematica e spiegare il senso del numero monografico.
Il secondo di Giustitno Broccolini inizia a puntare un po' il dito contro la "droga televisiva", sebbene il titolo non sia propriamente neutro, le conclusioni non sono negativissime per Goldrake e soci.
Il problema è che, sovente, questi esperti prendevano in considerazione un solo genere, quello fantascientifico, senza fare una analisi generale su tutta l'animazione giapponese. Inoltre, non seguendo realmente neppure una serie completa di quelle che citavano, proprio in qualità del fatto che erano "adulti", sfuggivano loro molti dettagli, che, invece, i saggisti dagli anni 90 in poi hanno notato ed analizzato.
Evelina Tarroni, dopo una lunga ed un po' criptica (per me) introduzione sulla "macchina culturale" televisiva e non, si concentra maggiormente sul cartone animato in generale e sugli eroi animati nipponici. L'autrice analizza come tre bambini (Francesca 3 anni; Marco 6 anni; Giulio 8 anni) vedevano gli eroi animati televisivi giapponesi.
I link della quatro parti in cui ho suddiviso lo speciale:
parte 1
parte 2
parte 3
parte 4

Buona lettura.
 

sabato 11 aprile 2020

"Enciclopedia Pratica del Computer" volume 1 di 4 - Longanesi Periodici (1984/85)



Qualche intuizione decente capitò anche a me da ragazzino, come quella che il computer sarebbe stato il nostro futuro, non che ci volesse molto, però ci ero stranamente arrivato da solo   ^_^
Certo, se poi il primo computer te lo comprerai 20 anni esatti dopo quel presentimento del 1984, il vantaggio nel mondo del lavoro verso i tuoi coetanei te lo sarai bruciato alla grande...
C'è da precisare che, a mio avviso, questa "Enciclopedia Pratica del Computer" non è che insegnasse "praticamente" molto, la si poteva considerare una rivista sui computer senza le pagine pubblicitarie, fatta eccezione per il computer "Philips VG 8000", che faceva capolino molto spesso tra le pagine dei volumi, ed era, guarda caso, l'articolo sponsorizzato nella quarta di copertina dei singoli fascicoli.
Una pubblicità occulta ben poco occultata  :]
Non è che dopo aver letto e/o studiato le mille pagine dei quattro volumi potevi programmare un computer o installarlo, la pubblicazione aveva solo uno scopo informativo generale (poco più sotto c'è la presentazione della casa editrice Longanesi).
Tra l'altro l'enciclopedia non ti avrebbe informato neppure sulle ultimissime novità nel campo dell'hardware, visto che molti modelli di PC erano di due o tre anni prima. Probabilmente ai tempi venivano messi in commercio meno modelli, quindi un singolo computer aveva una vita tecnologica più lunga.
A questo punto sorgerebbe la giusta domanda sul perché continuai a far spendere 2000 lire alla settima alla mia famiglia, dato che queste dispense da edicola avevano scarsa utilità pratica, in considerazione anche del fatto che non avevo neppure un computer.
Non saprei rispondere, chissà perché terminai questa raccolta... però, riflettendoci, ho finalmente compreso perché 30 anni dopo, inziai e terminai la "Go Nagai Robot Collection"... si vede che qualche problema lo avevo anche da ragazzino, e me lo sono portato avanti da adulto    ^_^ 
Stante che non sono un esperto di computer, quindi non posso valutare il valore degli articoli ivi contenuti, però penso di poter affermare che per un nerd informatico, vintage o giovane, sfogliare oggi questi quattro volumi avrebbe un piacevole valore storico tecnologico.
Non solo ci sono, ovviamente, le recensioni di più di 50 personal computer messi in commercio dal 1980 al 1984, ma articoli su software, programmi, periferiche, videogiochi ed anche numerosi articoli su dove e come il computer si sarebbe potuto usare nel futuro (prossimo venturo rispetto alla metà degli anni 80), presenti nella sezione "Il mondo dei computers". Per parte mia, oltre a qualche recensione di computer usato ai tempi più che altro per videogiocare, come lo ZX Spectrum (c'è un articolo in questo primo volume), ho apprezzato questi articoli di analisi generale sullo sfruttamento futuro dell'informatica.
Per quanto riguarda i videogiochi (o giochini) ho notato che inizialmente veniva pubblicato il programma per crearli su ZX Spectrum, Commodore (VIC-20 e 64), etc, poi, proseguendo nei volumi, ci si limita alla recensione della cartuccia.



E' stato difficoltoso datare con precisione la pubblicazione, in quanto non è presente la data nè sulle copertine dei singoli fascicoli e neppure all'interno dei volumi, mi ricordavo che la prendevo a metà degli anni 80, ma non l'anno di preciso.
Quindi mi sono armato di pazienza ed ho sfogliato tutte le pagine, in cerca di qualche indizio, è stato anche divertente, a dire il vero.
Grazie alle "prove" che si possono vedere qui sopra, posso affermare che i fascicoli uscirono tra il 1984 ed il 1985, arduo precisare i mesi.
In un articolo sul videotel (immagine in alto a sinistra) si parla della primavera 1985 come data futura, quindi, non essendoci neppure modelli di computer del 1985 (li ho controllati tutti), direi che la pubblicazione terminò nel 1985, probabilmente nei primi mesi invernali.
Per quanto riguarda il suo inizio, considerando che stiamo parlando di fascicoli settimanali, fin dal primo volume (quindi le prime dispense) ci sono computer del 1983 e 1984. Ergo, al massimo, i primissimi fascicoli potrebbero essere di fine 1983, ma a mio avviso la distribuzione in edicola cominciò nel 1984.
Sono inoltre presenti tre videate del Televideo Rai:
in quella in alto al centro c'è l'anteprima del film "Barbagialla, il terrore dei sette mari e mezzo" di Mel Damski del 1983;
in quella in altro a destra si può leggere un fatto di cronaca nera avvenuto il 6 dicembre 1984 (link);
in quella in basso a destra ci sono alcuni orari di voli aerei "fino al 30 marzo 1983".
Infine, in un programmino atto a stilare i sistemi per vincere al Totocalcio, c'è la videata del pc con la decima giornata di andata del campionato di calcio di "Serie A del 1984-1985".
Tra l'altro, solo per le partite di serie A, sbagliarono già due pronostici   ^_^ 



I contenuti dell'enciclopedia mi sono parsi di matrice statunitense, magari venne tradotta qualche pubblicazione similare, ma con alcuni articoli focalizzati sull'Italia, come il Televideo o i videogiochi. Le persone e gli ambienti lavorativi immortalati nelle foto mi son sembrati chiaramente proveniente da oltreoceano, poi magari sbaglio.
Ogni fascicolo aveva sei sezioni distinte, ognuna dedicata ad un aspetto del mondo informatico:
Le basi dell'informatica; Hardware; Software; Unità periferiche; Campi di applicazione; Il mondo dei computers.
Qui sotto la presentazione delle sei sezioni.