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mercoledì 29 maggio 2019

"Sfida al Memo Quiz" Polistil (1982)



Il Memoquiz faceva parte di quei giochi elettronici, non ancora propriamente dei videogiochi, che puntavano ad essere educativi, ergo pallosi  ^_^
Alla prima versione del Memoquiz annata 1979 si poteva giocare solo singolarmente, poi con un po' di fantasia le sfide in gruppo si potevano fare lo stesso, ma il combinato disposto di gioco in solitaria ed educativo, lo rendeva di una noia pazzesca...
Il basso appeal ludico restò tale (a mio avviso) anche quando nel 1980 vennero messe in vendita le espansioni contenenti altre domande:
Memoquiz Polistil base memoria e libro domande dal N° 2 al n° 6 - 1979/80 - Ovvero il computer non sbaglia mai?

Tra l'altro nel campo dell'animazione giapponese non mancano grossolani errori, ma comunque un gioco noioso resta noioso anche se moltiplichi le domande per 6000.
Nel 1982 la Polistil mise in commercio "Sfida al Memo Quiz", che permetteva di sfidarsi contemporaneamente in quattro, e devo dire che questa versione risulta assai più giocabile, o perlomeno ci si annoiai in quattro invece che da soli, ci si fa un po' di compagnia ^_^
C'è un piccolo problema che risulta essere un pelino ostativo al divertimento, le spiegazioni sul retro della scatola sono grandemente deficitarie... e mettetecele due paginette scritte decentemente con 4 disegni in croce...
Intanto non sono esplicitate le due modalità di gioco, sono descritte sulla confezione ("2 possibilità di gioco"), ma non c'è mezza parola che illustri che con il selettore sulla posizione 1 si attiva la versione "Abilità", mentre con il selettore sul 2 la versione "Riflessi", o almeno credo...   >_<
Non finisce qui, non sono sempre riuscito a capire dopo quante partite il gioco termini, perché il computo finale è a discrezione del computer, che si mette a suonare e a far lampeggiare i led rossi.
In alcuni casi è chiaro che alla quarta domanda giusta il gioco finisce, e viene decretato vincitore chi vi giunge prima, ma in altre modalità il processo decisionale non l'ho capito, di certo per mio scarso acume... però mettetecele due paginette scritte decentemente con 4 disegni in croce...
Il problema fondamentale è che per divertirsi ci deve essere competizione, ergo quattro partecipanti che abbiano le medesime conoscenze, altrimenti alcuni premeranno i tasti a caso...tipo il sottoscritto.



La doppia pagina qua sopra proviene dal catalogo Polistil del 1982, in cui "Sfida al Memo-Quiz"
(VG30) era considerata una novità assoluta.
Il mio pezzo ha però una particolarità che mi ha permesso di scoprire che la Polistil non inventò questo gioco elettronico, ma italianizzò la versione statunitense della Coleco, che negli Usa si chiamava "Quiz Wiz Challenger".
Nell'immagine sopra si può notare che la struttura riporta la serigrafia con scritto "Sfida al Memo Quiz", inoltre sotto al pulsante quadrato più grande è ben visibile la scritta "Via".
Non si presenta allo stesso modo l'articolo in mio possesso.


                 

Il mio è in inglese!   ^_^
Chissà se il mio pezzo in versione statunitense fu un errore di inscatolamento oppure dovuto ad una scarsità di pezzi in versione italica.
Una volta acceso bisognava identificare con quale colore giocava ogni partecipante, quindi in un minuscolo display numerico compariva il numero della domanda (che all'occorrenza si poteva cambiare), si premeva "GO" (o "VIA") e partiva il timer sonoro e a led. Terminate le quattro risposte, il computer emetteva una semi pernacchia se erano tutte errate, oppure faceva accendere il led sul numero 1 a chi la avesse azzeccata.
Si proseguiva fino a quando qualcuno non dava quattro risposte corrette, seguivano varie note festose con annessi led lampeggianti.

martedì 28 maggio 2019

Le tv locali private milanesi e lombarde del 1978: "Millecanali" (settembre) e "Altri Media" (novembre)



Le riviste "Millecanali" ed "Altri Media" si occupavano prettamente di radio e e televisione, in particolare sul versante privato, ma il focus non era su articoli riguardanti questo o quel programma o personaggio televisivo, ma sulla struttura delle emittenti.
Ovviamente venivano trattati anche i palinsesti, specialmente "Millecanali" darà molto spazio ai serial statunitensi e all'animazione giapponese, ma solo in quanto parte integrante di un discorso più generale sull'emittenza privata.
Ne sono un ottimo ed interessante esempio questi due articoli del settembre (Millecanali) e novembre (Altri Media) 1978, in cui ci venivano illustrati i palinsesti delle tv private lombarde e milanesi, e le strutture operative di ogni emittente.
In "I palinsesti delle tv private: radiografia delle lombarde" la redazione di "Millecanali" analizzò i programmi locali presi dalla riviste televisive, con tanto di iniziale approfondita analisi sulla struttura delle pagine dedicate all'emittenza privata del Radiocorriere TV e di TV Sorrisi e Canzoni, in particolar modo dell'inserto "Settegiorni" della seconda rivista (nella settimana dal 11 al 17 giugno).
L'attenzione era focalizzata sulla programmazione della mattina, pranzo e pomeriggio, esclusa la prima serata per scelta redazionale (considerata meno rivelatrice rispetto alle restanti ore), di tutte le tv locali lombarde, tranne quelle della provincia di Sondrio, che scopro non ne avesse.
Lo scopo era capire quanti programmi auto prodotti mettessero in onda le tv lombarde, e non erano moltissimi, si prediligevano film e telefilm, in seguito sostituiti in parte dall'animazione giapponese.
Sono da notare le tabelle con i palinsesti giornalieri, fatte tutte a mano, erano lontani a venire i tempi di excel et similia   ^_^
Queste tabelle paiono inizialmente poco comprensibili, essendo ormai noi assuefatti alla chiarezza grafica di un computer, ma basta un po' di pazienza e le si comprendono subito.

Su "Etere a Milano" pubblicato da "Altri Media" ci si concentra espressamente su Milano, ergo di particolare interesse per il sottoscritto, in quanto l'autore dell'articolo (Vito Di Bari) racconta la storia di ogni emittente milanese, con tanto di assetto societario. Oltre a fare i nomi dei direttori e proprietari, sono presenti delle tabelle con la sede, e addirittura la dotazione tecnologica delle emittenti. Infine c'è una didascalica divisione in percentuale del genere di programmazione.

I due articoli assieme danno una ottima panoramica di ciò che erano le televisioni locali lombarde e di quello che trasmettevano
Peccato che ancora i cartoni animati giapponesi non erano entrati massicciamente nei palinsesti, quindi nessuna traccia della loro presenza.
Li avessero scritti a marzo 1979, si sarebbero potute leggere un sacco di informazioni sul primo anime boom sulle tv private.



Molto interessante la spiegazione dell'evoluzione dell'inserto Settegiorni di TV Sorrisi e Canzoni, che anch'io avevo notato avendone tantissimi numeri.
In pratica nel gennaio 1978 l'inserto delle tv locali di TVSC era diviso in sei edizioni (nord, Milano e Lombardia, centro, Roma, sud, Sicilia e Calabria), già a marzo 1978 diventavano sette perché il nord veniva diviso in Est (Triveneto e Romagna) ed Ovest (Piemonte, Liguria, Emilia). Il mese dopo si passava ad otto edizioni, visto che il Centro viene a sua volta diviso in Centro Est (parte della Toscana, Marche, Umbria, Lazio senza Roma) e Centro Ovest (il resto della Toscana). Quando venne pubblicato questo articolo le edizioni erano 10: 4 per il Nord (Nord Est, Nord Ovest, Liguria ed Emilia Romagna, Milano e Lombardia); 3 per il Centro (Centro Est, Centro Ovest, Roma); 3 per il Sud (Sud Est; Sud Ovest, Sicilia).
Questo a dimostrazione del numero crescenti di tv locali che nascevano in continuazione, ma anche dello sforzo informativo di TV Sorrisi e Canzoni nella lotta per accaparrarsi i lettori fissati con lo zapping.

domenica 26 maggio 2019

Megaloman (1979) - puntata 6



Nella trama delle serie animate e live anni 70 ed 80, oltre al filone principale delle storie di buoni e cattivi, c'era spesso una mini trama su un qualche argomento o su un personaggio ospite, era il plot classico. Ovviamente non fa eccezione Megaloman, ma ho notato che, a parte le prime due puntate in cui c'era la necessità di spiegare un po' gli eventi, dal terzo episodio in poi queste trame riempitive sono assai scarse...
Nella terza puntata abbiamo visto il fratello maggiore di Hyosuke che, essendo un giornalista, voleva indagare sui mostri spaziali, ma poi è scomparso dalla scena.
Nella quarta puntata è Seiji a fare da riempitivo alla trama.
Nella quinta puntata tocca a Micka, amica di Ran ed Ippei, essere il soggetto della mini storia, assolutamente insulsa come spunto narrativo.
Stavolta è la volta di un amico del maestro Takamine, che si studia il cinguettio degli uccelli, probabilmente un ornitologo.
In tutti questi casi sono personaggi assolutamente deboli, vere e proprie comparse, che nulla apportano in più alla puntata.
Praticamente lo schema resta sempre lo stesso: presentazione del mostro; primo combattimento con quasi sconfitta di Megaloman; risoluzione di un problema; vittoria di Megaloman.
In mezzo a questi step dovrebbe inserirsi di volta in volta il fratello di Hyosuke, Micka oppure l'ornitologo amico del maestro Takamine, ma a fine episodio ti ritrovi a domandarti cosa ci stavano a fare questi personaggi, dato che sono totalmente avulsi dal contesto.
Qualche anno fa avevo rivisto questa serie, e non mi era dispiaciuta, stavolta, dovendola seguire per scriverne qualcosa, mi rendo conto che, fino ad ora, c'è abbastanza poco da scrivere.
Sono veramente pochi gli spunti su cui fare qualche analisi, poche le curiosità, scarsi i riandi alla società giapponese, che io speravo fossero un po' più presenti.
Probabilmente qualche colpa l'avrà anche il doppiaggio e l'adattamento italico, che pare abbastanza approssimativo.
Cavoli... se penso che ho da recensire altre 25 puntate...



L'episodio inizia con Capitan Delitto che viene cazziato dal generale Mozak, che pretende siano installate le basi sulla Terra, segue il lancio del mostro dal sangue nero: Zubo (Tsubo?).



Intanto i nostri eroi si stanno allenando all'aperto, sempre in riva al laghetto, che però a me pare più che altro una mefitica cava   ^_^
Finito l'allenamento tornano a casa del maestro Takamine, e mentre sono seduti in veranda, sentono il cinguettio di un uccello esotico... cioè... sono così esperti da riconoscere il canto di una specie non giapponese?  >_<
Trovano il maestro Takamine in compagnia di un suo conoscente, il signor Sakumada, che studia il linguaggio degli uccelli, e per far ciò utilizza un mezzo tecnologico all'avanguardia!

sabato 25 maggio 2019

"Il Giappone Moderno" - Giovanni De Riseis (1895) - Capitolo 11



E' già qualche anno che mi ripropongo di leggere questo libro antico (dal mio punto di vista) che narra del viaggio del nobile, poi Senatore, infine podestà(...) di Napoli, Giovanni De Riseis, ma a forza di rimandare rischio che diventi più che antico, direi vetusto...
Sono due le problematiche che mi hanno frenato, in primis il numero di pagine, quasi 600, che non saprei bene come riassumere, in quanto ogni descrizione di un Giappone tanto trapassato può risultare interessante, riportarne un aneddoto, per tralasciarne un secondo, ha ben poco senso.
Inoltre le pagine sono veramente delicate, molto leggere, tanto che nello sfogliarlo c'è sempre il rischio che si rompano, senza contare che alcune parte interne al libro si sgretolano, lo si nota pure dalle scan. Mentre la rilegatura regge ancora bene, considerando che lo scritto, risalente al 1895, fu pubblicato del 1900, ergo 118 anni fa!
Quindi, alla fine, ho pensato che aveva molto più senso scannerizzare per intero lo scritto, ovviamente diviso in più post, in questo modo ognuno potrà fruire di questo documento storico senza dover pendere dal mio punto di vista.

Il precedente capitolo si era occupato del teatro giapponese, di cui non ho alcuna nozione, mentre questo undicesimo capitolo... del teatro giapponese  ^_^
In particolare l'autore si dilunga sul teatro kabuki, benché per me sia arabo, credo che sia un capitolo che potrebbe interessare non poche persone, perché ne parla come spettacolo popolare, quando oggi è diventato ad uso di gente altolocata.
Come al solito molto belle le illustrazioni, tra cui una con 20 maschere del teatro kabuki, peccato che non venne stilata una descrizione per ognuna.

Buona lettura.



giovedì 23 maggio 2019

"Filo diretto con..." in "Cartoni in tivù" - Le risposte dei personaggi animati giapponesi ai lettori - parte 5



Il numero spropositato di lettere che la redazione di "Cartoni in tivù" pubblicava (leggere l'incipit della scan sopra), a fronte, posso immaginare, di un numero ben maggiore che ricevevano, è uno dei tanti esempi del successo stratosferico e, a mio avviso, mai più ripetuto di un genere specifico di intrattenimenti per ragazzi, cioè l'animazione seriale giapponese.
Bisogna considerare che, di norma, solo una minoranza di fan decide di prendere carta e penna e scrivere una lettera, quindi il bacino di giovani telespettatori e telespettatrici che rimase affascinato dagli anime fu veramente enorme.
Io, per esempio, pur guardando cartoni animati giapponesi (e non) a tonnellate, non pensai mai di scrivere una missiva con richieste di anticipazioni, quesiti su curiosità varie e addirittura domande a eroi animati specifici. Senza contare che ci furono ragazzi e ragazze che confessarono in queste pagine della posta loro problematiche personali più serie, non più inerenti al solo mondo fantastico degli anime. Questo fattore potrebbe dimostrare che le tematiche di quei cartoni animati giapponesi, ben più profonde di uno della Hanna & Barbera, toccarono ogni singolo bambino/a che era investito da un qualche problema personale: prepotenze subite da coetanei; timidezza; problemi di studio; prese in giro per difetti estetici etc etc.
In questo post presento 4 numeri della rivista, il primo è il numero 90 del primo dicembre 1982, quindi se sulla carta stampata i giornalisti si erano ormai dimenticati degli anime, i telespettatori per nulla.
La domanda di Cristina Nari sul Gundam mette in evidenza il come fruivamo di quelle serie animate, si rompeva la televisione, e tu ti perdevi il finale del cartone... niente cofanetti in DVD da criticare, niente streaming pirata, bastava una ricezione scarsa del segnale o una tv guasta, ed eri fregato/a...




 La lettera della undicenne sui Gatchman merita un plauso.

martedì 21 maggio 2019

"Subbuteo: the world's great games brought to your table" - Opuscolo generale (fine anni 60/primi anni 70?)



"I grandi giochi del mondo sul tuo tavolo", questa dovrebbe essere, più o meno, la traduzione di questo catalogo che non presentava specifici articoli o elenchi di squadre, ma illustrava la bellezza di giocare alle versioni in miniatura di calcio, cricket e rugby del Subbuteo.
Non mi pare venne pubblicato in italiano, visto che il rugby era poco praticato, ed il cricket era (ed è) totalmente sconosciuto, mentre i bambini britannici avevano più opzioni sportive rispetto a noi.
La mia datazione è approssimativa, però guardando alcuni articoli, i disegni/foto e considerando che lo scopo della pubblicazione era meramente informativo, direi che più o meno si fosse dalla fine degli anni 60 ai primissimi anni 70.
Purtroppo il mio scarno inglese non mi permette di apprezzarne lo scritto più di tanto, ma la fattura dell'opuscolo è molto piacevole, con alcuni disegni che oscillano dal bello all'inquietante  ^_^




Guardate l'espressione del bravo babbo anglosassone... o sta pensando a quanto gli è costata la confezione del Subbuteo, oppure ha dei grossi problemi di colite...
Ci sarebbe la terza opzione, quella alla "Shining"   ^_^
Buona lettura.

domenica 19 maggio 2019

Volumi rilegati "L'Incredibile Devil" della Editoriale Corno - Primi 40 numeri: maggio 1970/novembre 1971


Nell'agosto del 2018 ebbi il cul... ehm... la fortuna di recuperare ad un mercatino dei volumi rilegati con le prime edizioni di svariate testate Marvel pubblicate dalla "Editoriale Corno":
Volumi rilegati delle collane Editoriale Corno: Thor; F4; Uomo Ragno; Devil; Capitan America; Super Eroi

Ho quindi iniziato a fare dei post specifici su ogni testata:
Volume rilegato "Albi Super-Eroi" della Editoriale Corno - Primi 20 numeri: maggio 1973/gennaio 1974

Volumi rilegati "Capitan America" della Editoriale Corno - Primi 40 numeri: aprile 1973/ottobre 1974

Tocca ora ai due volumi di Devil, o DareDevil, contenenti i primi 40 numeri de "L'Incredibile Devil", dove esordirono molti personaggi, alcuni di questi oggi strafamosi, a cui la Editoriale Corno dedicò, successivamente, testate proprie, visto il successo che avevano tra i lettori:
Silver Surfer; F4; Iron Man; Nick Fury e lo Shield; Sub Mariner.
Piccola chiosa su questo mio "oggi strafamosi".
Grazie ai film della Marvel, vivo una realtà che solo 10 anni fa non avrei mai ipotizzato, in cui praticamente tutti sono esperti di supereroi. Un sacco di gente ti spiega il perché ed il per come sia successo questo o quell'evento visto nei film. Ti raccontano il come ed il perché Capitan America fu il primo Avengers... quali poteri abbia Visione, che il Mjolnir possa essere sollevato da chi sia degno e meritevole... da chi sia "degno e meritevole"... quindi anche Lupo de' Lupis?
Chi più degno e meritevole del lupo tanto buonino e servizievole, ergo meritevole e degno, che aiutava chiunque con disinteresse e ne guadagnava solo bastonate?
Sia chiaro, non trovo nulla di male nelle nuove trame dei film Marvel, che derivano da nuovi universi narrativi dei fumetti Marvel, hanno migliorato un sacco i personaggi rispetto a quando li leggevo io da bambino. Il Tony Stark che leggevo grazie alla Editoriale Corno non era né simpatico né ironico, era solo un tizio schifosamente ricco ed incredibilmente intelligente che, una volta tanto, usava le sue doti per imporre il bene con la forza.
Il "Mitico Thor", che ricordo sarebbe il Dio del tuono, dico, "Dio", figlio di Odino, non faceva battute, non beveva birra e non giocava ai videogiochi online, e, soprattutto, nessuno sollevava il suo martello... perché era il martello di Thor... altrimenti sarebbe stato il martello di chi è degno e meritevole... ecco, non vorrei si pensasse che ho preso male il fatto che il martello di Thor ormai lo sollevi cettolachiunque...
Quindi, detto ciò, ogni tanto penso faccia bene tornare alle origini di questo (per me) stupendo fenomeno mediatico/consumistico che sono diventati i miei adorati eroi della Marvel.
La particolarità di questi primi 40 numeri della testata di DareDevil è che, essendo stata pubblicata penso per seconda in Italia, comunque prima dei personaggi che ospita al suo interno, la redazione della Editoriale Corno spiegava ed introduceva ai suoi lettori questi nuovi (ai tempi) supereroi.
Infatti vi si trovano numerose schede, seppur brevi, sui Fantastici Quattro (con un focus sulla Torcia Umana), Hulk, Thor, Sub-Mariner, gli X-Man.
Sono presenti anche delle schede sui nemici di DareDevil, che io conosco poco perché a me l'eroe non vedente vestito di rosso non è mai piaciuto, non acquistavo mai la sua testata, e quando una sua storia era ospitata all'interno di un fumetto che compravo abitualmente, la saltavo a piè pari... i gusti son gusti  ^_^
Nel post si potrà leggere qualche pagina della "Devil Telegraph", cioè la posta dei lettori, ed ammirare qualche copertina, in particolare quelle degli scontri più epici, sono presenti anche degli approfondimenti sui super poteri di Devil ed Iron-Man.


Nella controcopertina la redazione raccontava la genesi dei due personaggi della testata, il titolare e l'ospitato, anche se io ho sempre preferito Silver Surfer, benché avessi qualche dubbio sul fatto che un super eroe non terrestre scimmiottasse i serfisti statunitensi...


Ero convinto che Elettro fosse un esclusivo nemico dell'Uomo ragno, ed invece prendeva schiaffi anche da DareDevil...
Nel secondo numero di Silver Surfer ci viene presentato il tremebondo Galactus, che a mio avviso schiaccerebbe Tanos con un mignolino... ricordo che Galactus E' il divoratore di mondi... cioè... DIVORATORE!
E nella sua prima apparizione sfoggiava una armatura rosso comunista  ^_^
Poi la censura maccartista la fece cambiare in blu...   :]

venerdì 17 maggio 2019

"Gulp: Fumetti in TV", a cura di Giancarlo Mencucci - Quaderni del Servizio Opinioni Rai (n° 26 febbraio 1977)




La Rai, tramite il "Servizio Opinioni", svolgeva delle indagini approfondite sull'influenza che i propri programmi avevano sui telespettatori, come ho già mostrato nei due post dello studio Mesomark sui cartoni animati giapponesi:
"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 1

"I bambini e la televisione: La fruizione televisiva infantile nella programmazione multirete" - Servizio Opinioni Rai (aprile 1980) - parte 2 (fine)

In particolare l'attenzione pare fosse alta verso i bambini/ragazzi, ne è la prova lo studio di cui sopra, ma anche altri che ho reperito, tra cui quello che mostro oggi su "Supergulp!", anzi, solo "Gulp", cioè la prima messa in onda della trasmissione di Guido De Maria e Giancarlo Governi nel 1972.
Ecco... una caratteristica di questi "Quaderni del Servizio Opinioni Rai" era che non li si poteva considerare molto di attualità... ci mettevano un po' ad elaborare le informazioni... magari non quello del 1980 del link sopra, che fu molto sul pezzo, ma precedentemente venivano pubblicati degli studi un po' fuori tempo massimo.
Esiste la possibilità, però, che questo studio su "Gulp: i fumetti in TV" pubblicato nel febbraio 1977, potesse aver avuto lo scopo di analizzare i suoi giovani telespettatori in previsione della seconda serie, prevista per il 15 marzo 1977 (Wikipedia). Oppure la vicinanza delle date fu solo casuale   ^_^
Questo volume dei "Quaderni del Servizio Opinioni Rai n° 26" (febbraio 1977) consta di più di 350 pagine, e i temi analizzati sono molti e differenti tra di loro, in uno di questi capitoli c'è l'analisi su "Gulp" a cura di Giancarlo Mencucci (marito di Nicoletta Artom), che analizza la trasmissione dei fumetti in tv per 45 pagine.
Le caratteristiche importanti dell'analisi di Giancarlo Mencucci sono, a mio avviso, due:
Probabilmente fu la prima analisi su una trasmissione seriale in cui erano presentati dei cartoni animati o "fumetti in tv";
Sono valutazioni pre era Goldrake, da paragonare allo studio del 1980 della Mesomark.

Giancarlo Mencucci si poneva le seguenti domande:
In quale grado un certo tipo di fumetti consente la trasmissione di modelli, valori e significati?
Come influisce la situazione audiovisiva su tale trasmissione?
Come vengono decodificati i messaggi trasmessi in rapporto alle caratteristiche dello spettatore?




A questo scopo vennero presi in esame due "cartoni" della trasmissione, una puntata (o storia) del "Signor Rossi" (di Bozzetto) ed una di Nick Carter (di Bonvi), con conseguenti quattro punti di analisi.
Da notare che già allora questi programmi per bambini e ragazzi erano considerati anche per adulti, come lo sarà Goldrake, che catturerà l'attenzione di tantissimi genitori, fratelli e sorelle maggiori.
Gli intervistati sulle due puntate (del 26 dicembre 1973) facevano parte di un campione di 120 persone, di due fasce di età, 9/11 anni e 25/35 anni!
Mi ha colpito che gli analisti abbiamo riscontrato una grossa difficoltà degli adulti di allora ad apprezzare Nick Carter, proprio in quanto "fumetto in tv", nonostante facesse leva sul genere giallo. Per noi adulti di oggi, invece, vedere un cartone animato è normale, può non piacere, ma essendoci cresciuti, lo consideriamo una forma di intrattenimento del tutto legittima.
Piccola chiosa su il "Signor Rossi", che a me da bambino (ma anche oggi) non piaceva per nulla, come si poteva considerare per bambini/ragazzi un cartone di un Fantozzi animato?
Con tutto il rispetto per Bozzetto, il suo "Signor Rossi" era veramente deprimente... è anche grazie a questi cartoni animati nostrani che meglio si comprende il travolgente successo che avranno di lì ad una anno i cartoni animati giapponesi.




Detto questo poco lascio alla lettura dello studio, che è assai interessante.

lunedì 13 maggio 2019

"CID Giocattoli Natale 1979" - terza parte (fine)



Con questa terza parte concludo la scansione del catalogo Cid del Natale 1979:
"CID Giocattoli Natale 1979" - prima parte
"CID Giocattoli Natale 1979" - seconda parte

Preciso che non ho mostrato il catalogo rispettando l'ordine delle pagine, ma un po' a mio gusto, cioè per prima la parte con tutti gli articoli che mi piacevano, poi i giocattoli per bambine, ed infine quelli che mostro ora, ma comunque senza omettere nessuna pagina.
Ovviamente, se per me i giocattoli di questa terza parte restano meno interessanti, per altri potrebbe non essere così, anche se non comprendo come la Mach Patrol di Benjo potrebbe essere considerata meno divertente dei peluche di Trudi... de gustibus...
In questa ultima parte ho messo anche gli articoli per i più piccini, quindi più ardui da rammentare.
Sono presenti alcuni modelli di macchinine filocomandate (altro che wireless...) e non, ed infine gli strumenti musicali, ultimo baluardo del giocattolo educativo dal punto di vista genitoriale, che in realtà si trasformava solo ed esclusivamente in giocattolo rompi timpani...
Buona visione  ^_^


domenica 12 maggio 2019

"Tatsunoko Productions" - Brochure informativa 1984



Quando ho visto la copertina con Paul e Nina ho pensato che il pamphlet fosse dedicato alla loro serie, ma poi ho notato che la ragazzina teneva in mano degli oggetti, che l'auto aveva come pneumatici delle pizze cinematografiche, con tanto di pellicola che ne fuoriusciva, e, infine, che la macchina era un proiettore. Senza contare che assieme a Paul, Nina e Pakkun c'erano Temple, il mago pancione Etcì con figlia, Pinocchio, Demetan e Ranatan.
Questa pubblicazione, però, non è un pamphlet, anche se quando è ripiegato lo potrebbe sembrare, ma un bel posterone a scopo informativo sia sulle produzioni Tatsunoko fino al 1984, che su come la casa di produzione del cavalluccio marino creava le sue serie animate.
In pratica la si può considerare una brochure della Tatsunoko per i fan dei suoi eroi animati.
L'anno di stampa di questo opuscolo l'ho desunto dall'ultima serie presente in elenco, テレパス2500 地球物語 , mai arrivata in Italia, mentre la prima risulta essere "Space Ace" del 1965.
In seconda e terza pagina ci sono le immagini di 16 anime (nei due terzi superiori) e l'elenco di tutte quelle prodotte fino al 1984 (nel terzo inferiore), ed è proprio aprendo queste due parti interne che si può ammirare il poster divulgativo.



L'elenco qua sopra lo si può confrontare che le immagini che ho preso dal sito della Tatsunoko, bisogna scendere in fondo alla pagina (ci mette un po' a caricarla) e selezionare le annate desiderate.


La bellezza di questo opuscolo risiede proprio nel paginone centrale, che misura 60 cm per 42 cm!
In 14 tavole è disegnato tutto il processo creativo e produttivo di una serie animata made in Tatsunoko, tocca ai tre cattivi della serie "Gyakuten! Ippatsuman" delle "Time Bokan" illustrarci il tutto, con tanto di finale in cui possiamo vedere l'eroe buono della serie in televisione  ^_^
Forse sarebbe inutile sottolinearlo, però, considerando i tanti giornalisti italici che ne blateravano ai tempi, in nessuna delle tavole è presente un computer...
Peccato che io non possa leggere la spiegazione del trio Drombo, ma lascio la chicca a beneficio di chi potrà capirla.

sabato 11 maggio 2019

Jeeg Robot d'Acciaio Box DVD 1 e 2 - Yamato Video


Li compro o non li compro?
Li compro o non li compro?
Li compro o non li compro?
Li compro o non li compro?

Alla fine, visto che negli anni ho preso i DVD originali financo di serie di cui non ero un grandissimo fan, non potevo proprio evitare la spesa per i cofanetti del mio adorato Jeeg robot d'acciaio.
No, non potevo lasciarli sullo scaffale del negozio Yamato Video...  ^_^
Dato che oramai i cofanetti saranno già stati ampiamente analizzati, minuziosamente passati al setaccio audio/video, meticolosamente contestualizzati sul versante del merchandising da persone molto più esperte di me in tutti questi campi, a me non resta altro che mostrare i due cofanetti.
I cofanetti meritano l'acquisto?
Il mio punto di vista è sempre il medesimo, stante che la critica di chi pretende una qualità sempre maggiore per questi prodotti è sacrosanta, e spinge le aziende a non mettere più sul mercato orrende ciofecate, non si può esigere da un cartone animato per bambini prodotto negli anni 70 e che fu pensato per essere visto su un televisore a tubo a catodico a colori (intendo in Giappone), la qualità audio/video di un film Marvel del 2019...
Oltre al fatto che bisogna sempre rammentarci di come noi vedevamo quei cartoni animati, o almeno li vedevo io:
segnale d'antenna (cioè spesso assai scarso...); televisore in bianco e nero (spesso di qualità bassa); schermo da 20 pollici (ma anche meno...); audio mono (spesso gracchiante...).
Valgono sempre le considerazioni che mi son permesso di fare in questo post su una vhs di un film di montaggio di Goldrake:
VHS di Goldrake della "Pretty Video" (anni 90?) - Ovvero come vedevamo Goldrake nel 1978

Sia chiaro, non accetterei mai di acquistare un prodotto con la qualità di cui sopra, mi pare pure ridicolo sottolinearlo, ma non si può pretendere l'impretendibile...
Quello che vorrei io, in una edizione DVD di una vecchia serie animata che vedevo da bambino (oppure che non vidi del tutto e quindi ci terrei a riscoprire) sono degli elementi abbastanza ragionevoli:
Una qualità video decente/buona;
La presenza dell'immagine completa sullo schermo, ergo senza parti laterali mancanti;
Il doppiaggio storico;
Se presente, non schifo un nuovo doppiaggio più fedele ai testi nipponici (vedi Gundam) oppure con un maggior numero di voci recitanti (vedi "Conan il ragazzo del futuro);
I sottotitoli fedeli all'originale;
Magari un booklet un minimo decente.

Questi due box DVD di Jeeg rispettano i desiderata di cui sopra?
Decisamente si.


Per quanto riguarda i contenuti dei DVD rimando al post che avevo scritto ai tempi dell'uscita della prima versione da edicola nel gennaio 2015:
Jeeg Robot d'Acciaio DVD 1 Yamato Video/Gazzetta dello Sport

Anche perché i menù dei DVD sono rimasti, ovviamente invariati, mentre la serigrafia sui dischi è molto migliorata e il box non è di cartoncino come in quella prima edizione edicolaia.
Volendo c'era anche la versione in blu-ray disc, ma mi sono accontantato di questa, tanto ho la tv a tubo catodico!   ^_^

domenica 5 maggio 2019

Film di fantascienza/kaiju giapponesi dalle recensioni di "Segnalazioni Cinematografiche" dal 1966 al 1975



Recentemente questo sparuto blog risulterà ai suoi sparutissimi (e stoici) lettori un po' monotematico, infatti sto postando quasi esclusivamente articoli della carta stampata di varia provenienza... il motivo è semplice: negli ultimi mesi ne ho trovati così tanti, che se avessi mantenuto la cadenza abituale (2 al mese), ne avrei potuti condividere una sparuta quantità  :]
Inoltre, la scoperta delle sinossi e giudizi di "Segnalazioni Cinematografiche", mi ha permesso di avere una fonte informativa costante e ben delineata.
Quindi ho pensato che, dopo il post sui  lungometraggi animati dal 1969 al 1982
 e quello sui film inglesi di fantascienza del medesimo periodo, ci stava, per terminare la panoramica di quello che vedevamo da bambini al cinema/oratorio/televisione, inserire le schede sui tantissimi film fantascientifici e di mostri che ci arrivarono dal Giappone.
Le 21 schede che mostro oggi non vogliono essere un elenco esauriente di quello che venne proiettato nelle sale cinematografiche italiane, per questo ci sono siti specializzati e saggistica, sono semplicemente tutti i film live jappo che ho notato (me ne sono sfuggiti parecchi) mentre cercavo quelli di animazione.
Le schede dei film sono in rigoroso ordine cronologico, ordine riguardante il passaggio nelle sale che facevano capo all'autorità ecclesiastica che gestiva la rivista, quindi non prime visioni, ma proiezioni di "enne" visione, in sale che potevano essere oratori, sale parrocchiali o scuole cattoliche.
Per esempio io vidi, prima dei passaggi sulle televisioni private locali, i film di Godzilla e Gamera la domenica pomeriggio in oratorio, pellicole che ormai erano già uscite dal circuito dei cinema di prima e seconda visione.
Da queste schede ho appreso che il don che gestiva l'oratorio, che per altro io frequentavo solo in occasione di queste proiezioni, non seguiva alla lettera i dettami di "Segnalazioni Cinematografiche", visto che alcuni film sconsigliati ai bambini, lui li faceva vedere lo stesso.
E' vero anche che le proiezioni furono di molto successive all'anno di pubblicazione di queste schede.
Ho notato che i recensori di questi film apprezzavano più i film d'animazione giapponese, che i film di fantascienza o kaiju nipponici, che trovavano approssimativi, ridicoli e puerili.
Il primo film di fantascienza giapponese l'ho trovato nel volume n° XV del 1966: Atragon.

Voglio sottolineare quanto bene fossero scritte, nella quasi totalità dei casi, le sinossi dei film. In poche righe, tralasciando magari qualche nome errato, era ben illustrata la trama.
Il recensore non apprezzò molto il film, ma la cosa che oggi fa sorridere è che lo considerò un film "inadatto per i più giovani", ergo per adulti:
"Solo una scena, per la presenza di una persona in abbigliamento esibizionistico."



Ho dato una veloce scorsa al film, e mi pare che questa sia l'unica scena che possa giustificare il commento di cui sopra, ma ricordo che siamo nel 1966!
All'inizio del film i due fotografi coprotagonisti fanno immortalano una giovane modella che si denuda... oddio... denuda... restava in bikini     ^_^

sabato 4 maggio 2019

5 film di fantascienza di serie tv inglesi dalle recensioni di "Segnalazioni Cinematografiche": 1967-68-75




Visto che ho riesumato "Segnalazioni Cinematografiche", proseguo su questo filone filmico-recensivo, e dopo aver mostrato come la rivista cattolica presentava i lungometraggi d'animazione giapponesi dal 1969 al 1982, mi sposto sui film di fantascienza tratti da telefilm inglesi:
Thunderbirds: i cavalieri dello spazio;
Daleks - Il futuro tra un milione di anni;
Ufo, distruggete base Luna;
Ufo... annientate Shado. Uccidete Straker... stop;
Spazio 1999

Tutti di produzione britannica, tutti tratti da serie televisive, almeno 3 su 5 creati montando assieme più episodi televisivi, 4 su 5 della coppia Gerry e Sylvia Anderson.
Ammetto che ho visto solo i due film di Ufo Shado, che sono un caotico collage di puntate della serie, ma leggendo la scheda di "Segnalazioni Cinematografiche" lo dovrebbe essere anche quello di Spazio 1999, mentre penso che gli altri due siano film veri e propri.
Quindi l'abitudine di assemblare nuovi film, prendendo puntate (o mediometraggi) a caso della serie originale, non nasce con i cartoni animati giapponesi, ma le astute case di distribuzioni italiche l'avevano come prassi preesistente...
Mi sono limitato a questi cinque film, senza inserire quelli di fantascienza statunitensi che giravano nello stesso periodo, perché nascono tutti da serie che tv che vedemmo sulla Rai.
L'opinione dei recensori di "Segnalazioni Cinematografiche" sui film animati giapponesi era più che buona, ma come valutavano questi lungometraggi di fantascienza?





Un sabotatore che distrugge la prima missione?
Tipo il Danguard?  ^_^


mercoledì 1 maggio 2019

I film d'animazione giapponese dalle recensioni di "Segnalazioni Cinematografiche": volumi dal 1969 al 1982



Riuscire ad avere informazioni sui lungometraggi animati giapponesi passati nelle sale cinematografiche italiche negli anni 70, specialmente prima del boom degli anime, non è agevole. A parte Wikipedia, le cui informazioni vanno sempre prese un po' con il beneficio d'inventario, i vari dizionari di film possono contemplare alcuni titoli ed altri no, ma poi resta il dubbio sulla fonte originaria della notizia.
A cercare di mettere un po' di ordine in questo caos di date e titoli, ci può venire in soccorso il periodico "Segnalazioni Cinematografiche", che veniva pubblicato a cura del "Centro Cattolico Cinematografico", che nella forma originaria aveva cadenza settimanale (vedi scritto nella parte in basso della scansione qua sopra), mentre io ho consultato i volumi semestrali, che raggruppavano le dispense settimanali.
Quindi le recensioni dei film erano relativamente di stretta attualità distributiva, infatti lo scopo della pubblicazione era informare i responsabili delle sale cinematografiche legate alla chiesa cattolica (oratori, sale parrocchiali, scuole cattoliche etc) su cosa poteva essere proiettato e cosa avesse un contenuto non consono per il pubblico.
C'è da dire che in alcuni casi le recensioni paiono abbastanza in ritardo rispetto alla prima uscita cinematografica, ipotizzo che questo ritardo sia dovuto al fatto che i cinema che facevano capo al "Centro Cattolico Cinematografico" non fossero di prima visione, ergo arrivavano negli oratori in seconda o terza visione.
Il piccolo don del paesello come poteva essere certo che un film non contenesse una scena o un linguaggio diseducativo che avrebbe messo in imbarazzo sia lo spettatore che chi lo aveva messo in cartello?
Si affidava a "Segnalazioni Cinematografiche", che per ogni titolo, oltre ai dati sul film e alla sua sinossi, emetteva un giudizio di carattere pastorale.
Inoltre ogni film era valutato con un più sintetico voto, inizialmente numerico romano (I-II-III-IV), in seguito affidato a due termini, che identificano immediatamente se si sarebbe potuto proiettare in una sala cinematografica di matrice cattolica.




Questi sopra erano i criteri e la terminologia per la valutazione dei film nel 1975, criteri e terminologia che nel tempo subirono modifiche. Infatti, nelle schede che si potranno leggere più sotto inerenti ai film d'animazione giapponese, in alcuni casi ci sono i numeri romani, in seguito la valutazione con due "parole significative".
Personalmente trovo legittimo che nelle sale cinematografiche dipendenti dall'Autorità Ecclesiastica si ponessero dei paletti ben definiti su cosa si potesse vedere, quindi qualsiasi tipo di ironia su questo aspetto sarebbe errata.
Alla fine del post inserisco le recensioni/valutazioni di quattro film non di animazione, tanto per far comprendere quale fosse il metro di giudizio nel caso di film più problematici.
A termine e compendio di questa introduzione alla rivista "Segnalazioni Cinematografiche", inserisco un paio di link con informazioni più dettagliate:
https://labottegadelciabattino.wordpress.com/2012/11/30/le-segnalazioni-del-centro-cattolico-cinematografico/

http://memoryssubmarine.blogspot.com/2012/08/ccc-centro-cattolico-cinematografico.html


Preciso che la mia ricerca si è concentrata sull'arco temporale che va dal 1968 al 1982, perché ero curioso di leggere i giudizi sui film d'animazione nipponici che vidi al cinema o in televisione.
Ho trovato le schede di 28 lungometraggi animati, direi che ne mancano giusto un paio, forse tre:
"Ali Babà e i quaranta ladroni"; "Goldrake addio"; "Orsetto panda e gli amici della foresta".

Stante che la loro assenza non credo sia dovuta ad una mia svista, avendo controllato le annate interessate ben due volte, potrebbe essere che i film sfuggirono ai recensori della rivista.
Nel caso di "Ali Babà e i 40 ladroni" potrebbe essere che non ebbe proiezioni al cinema.
Resta comunque strano che non li abbiano recensiti, in quanto recensirono veramente qualsiasi cosa, dal capolavoro allo schifo più becero.
Stante che questi tre film non li ho trovati nei volumi di "Segnalazioni Cinematografiche", però ne ho pescati altri 28, e 12 di questi vennero proiettati nel periodo pre-goldrekkiano.
Le schede restano interessanti nei casi in cui il recensore si prese la briga di dare un giudizio un po' più approfondito.
Inoltre, a differenza di quello che sarei stato portato a credere, il giudizio sull'animazione giapponese, sia prima di Goldrake che post Goldrake, rimane sostanzialmente positivo o addirittura molto positivo. Ci sono alcuni giudizi negativi, ma nella quasi totalità delle schede i recensori non dimostrarono alcun pregiudizio, anche dopo le pesanti polemiche giornalistiche sui cartoni animati giapponesi.
Ci sono anche dei momenti di sana ilarità, dove i nomi degli autori sono errati o sono presenti improbabili titoli originali in inglese, ma queste inesattezze non credo siano ascrivibili alla redazione della rivista, ma alla fonte originaria delle loro notizie.
Per il controllo degli autori dei film Toei pre robottoni, ho utilizzato come fonte Toei Animation, i primi passi del cinema animato giapponese.
Ci tengo a segnalare che le sinossi sono scritte veramente bene, sia come italiano, che come comprensione della trama, quest'ultimo fattore non è semplice da proporre al lettore, specialmente in così poche righe.

Le schede dei film che ho recuperato:
"Le meravigliose favole di Andersen" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXVI 2° semestre 1969
"La grande avventura del piccolo principe Valiant" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXVII 1° semestre 1970
"Il gatto con gli stivali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXIX 2° semestre 1970
"009 Joe Tempesta" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972
"Senza Famiglia" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972
"Ventimila leghe sotto i mari" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972 "Robin e i 2 moschettieri e mezzo" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Leo il re della giungla" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Belladonna" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXIX 2° semestre 1975
"Continuavano a chiamarlo il gatto con gli stivali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXIX 2° semestre 1975
"Il gatto con gli stivali in giro per il mondo" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXV 2° semestre 1978
"Mazinga contro gli Ufo Robot" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXV 2° semestre 1978
"Heidi torna tra i monti" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Heidi in città" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"La più grande avventura di Ufo Robot: Goldrake all'attacco" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Heidi diventa principessa" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Goldrake l'invincibile" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVII 2° semestre 1979
"Mazinga contro Goldrake" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVIII 1° semestre 1980  "Heidi a scuola" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVIII 1° semestre 1980
"Lupin III" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Remì" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Daimos il figlio di Goldrake" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Candy Candy" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980 
"Gli Ufo Robot contro gli invasori spaziali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XC 1° semestre 1981
"Le nuove avventure di Capitan Harlock" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCI 2° semestre 1981
"La più grande vittoria di Jeeg Robot" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCI 2° semestre 1981
 "Le nuove avventure di Ape Maia" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCII 2° semestre 1982