TITOLO: Storia dei samurai e del bujutsu, nascita ed evoluzione dei “bushi” e delle loro arti nel Giappone feudale
AUTORE: Roberto Granati
CASA EDITRICE: Robin Edizioni
PAGINE: 310
COSTO: 15 €
ANNO: 2008
FORMATO: 20 cm X 12 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788873714118
Questo
è fondamentalmente un libro storico sui samurai, ma con un punto di
vista incentrato sull'aspetto militare (armi, tattiche, strategie,
clan, battaglie, tipi di truppe utilizzate, arti marziali). Sono
raccontate le evoluzioni del soldato semplice e della classe
samuraica, oltre alle vicende dei personaggi che ne hanno costituito
la storia.
Altri
temi storici trattati sono: la nascita del potere dello shogun e
l'involuzione del potere imperiale (da assoluto a marginale); la
storia dei daimyo; le sette guerriere buddiste (ikki); l'arrivo nel
1547 dei “barbari del sud” (namban) europei e lo loro successiva
cacciata; la storia dello spadaccino Miyamoto Musashi (capitolo 7.2);
la storia dei 47 ronin (capitolo 7.3).
Però
si arriva al capitolo 7.4 (“L'ultimo samurai”) in cui c'è un
salto temporale molto grosso, si passa dal consolidarsi del potere
degli shogun Tokugawa all'arrivo del commodoro Perry nel 1853 con le
sue “navi nere”. Pare che in mezzo non sia successo nulla che
meriti di essere menzionato. Anche se è vero che 250 anni di pace
shogunale non hanno dato spunto a molti racconti guerreschi.
I
capitoli 8 e 9, finita l'era dei samurai con la Restaurazione Miji,
si concentrano su alcuni aspetti della vita comune e d'armi del
samurai.
Il
capitolo numero 10 è incentrato sulle arti marziali.
L'autore
tende ad esaltare la figura del samurai, si vede che è un
appassionato/cultore di questo guerriero feudale. Manca una qualsiasi
parte critica verso gli aspetti riguardanti l'esaltazione del
suicidio e della morte in battaglia.
Nessun
accenno, ad esempio, all'uso da parte del militarismo imperiale (poi
di stampo fascista), degli anni 20/30/40 del 900, della retorica
della morte in battaglia e del disprezzo verso i vinti, nato con i
samurai e sfruttato dai militaristi. Un approccio alla guerra che
permise tante atrocità in tutte le nazioni invase dai giapponesi.
Da
notare che il periodo prima della seconda guerra mondiale è trattato
dall'autore, ma solo riguardo al nuovo impulso che lo stato
giapponese diede alle arti marziali. Quindi, in quel contesto, un
accenno all'uso che i militaristi fecero di certi ideali sarebbe
stato anche sensato.
Riporto
i capitoli e paragrafi del libro:
Introduzione:
I signori della guerra
1 Un
comune denominatore: il feudalesimo;
2 Una
nuova classe di guerrieri;
3 La
guerra come ragione di vita.
1 Gli
albori di una classe di guerrieri
1,1
Tra storia e mito
1,2
Il periodo imperiale e l'embrione del samurai;
1,3 I
Taira e i Minamoto, la genesi della classe samurai.
2 La
Guerra Genppei
2,1
Glialbori del conflitto;
2,2
Lo scoppio della guerra;
2,3
Yoshitsune, ill samurai perfetto;
3 Il
periodo Kamakura
3,1
La nascita del bakufu;
3,2
Il trionfo degli shikken;
3,3
Kusunoki Masashige;
3,4 L
restaurazione Kenmu.
4 Il
pperiodo Ashikaga
4,1
Il bakufu Muromachi;
4,2
L'età d'oro di Yoshimitsu;
4,3
La guerra Onin.
5 Il
Sengoku Jidai
5,1
La nascita dei sengoku-daimyo
5,2 I
barbari del sud;
5,3
Takeda Shingen
6 I
grandi unificatori
6,1
Oda Nobunaga, colui che raccolse il riso;
6,2
Toyotomi Hideyoshi, colui che fece l'impasto;
6,3
Tokugawa Ieyasu, chi si mangiò la torta.
7 Il
periodo della pace
7,1
Il bakufu okugawa;
7,2
Il periodo dei grandi duelli;
7,3
Vendicare il proprio signore;
7,4
L'ultimo samurai.
8 Il
samurai, combattente perfetto
8,1
Guerriero e signore, il samurai della società;
8,2
La religione e i samurai;
8,3
Il bushido;
8,4
L'armamento del bushi.
9 Il
bujutsu, l'essenza della guerra
9,1
Il cavallo e l'arco;
9,2
Il kenjutsu;
9,3
La lancia e la naginata;
9,4
Il jujutsu;
9,5
Nuoto e arti minori.
10
L'eredità dei samurai di oggi
10,1
Il bujutsu dopo l'era Meiji;
10,2
I Katori Shinto ryu;
10,3
Il Daito Ryu
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