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domenica 9 febbraio 2025

Amano Corpus Animae - The Art of Yoshitaka Amano , a visionary master between anime and videogames


TITOLO: Amano Corpus Animae - The Art of  Yoshitaka Amano
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Lucca Crea
PAGINE: 192
COSTO: 60€ con copertina rigida e 35 € con copertina normale
ANNO: 2024
FORMATO: 31 cm x 24 cm la copertina rigida - leggermente più piccola l'altra versione
REPERIBILITA': presso la mostra alla "Fabbrica del vapore" a Milano (anche online?)
CODICE ISBN: 9791221073492


Sta per terminare la mostra "Amano Corpus Animae", ci sono andato quasi a tempo scaduto, visto che il 2 marzo non sarà più visitabile, portandomi a casa, non uno, ma due cataloghi  ^_^
Non ho saputo resistere...
Il prezzo di quello con la copertina rigida mi è parso un pelino esagerato, ben 60 euro, ma lo ritengo più duraturo, quindi ho chinato il capo ed aperto il portafoglio virtuale, ma ho preso anche la versione senza copertina rigida, che costa 35 euro, non poco neppure questo...
Qui sopra mostro la sovracopertina e la copertina rigida affiancate, qui sotto la versione con copertina morbida.
Quello con la copertina rigida e la cordonatura più resistente è leggermente più grande, ma la grandezza delle immagini interne e il contento è il medesimo. Quindi i meno malati e più parsimoniosi potranno indirizzarsi su catalogo da 35 euro.
Non sono un fan super conoscitore del maestro Amano, ovviamente vedevo gli anime della Tatsunoko da lui tratteggiati e ho giocato con alcuni videogiochi da lui illustrati, come i "Final Fantasy" sulla prima Play Station.
Mi ci sono recato ieri un po' al volo, decisione presa all'ultimo momento in quanto Amano era presente alla mostra per una sessione di illustrazione e per il firma copie, posti ovviamente esauriti per entrambi gli incontri, però ho potuto vederlo da lontano mentre era seduto al tavolo da disegno.
Alla fine mi ha fatto divertire e coinvolgere con i personaggi da lui disegnati, quindi in qualche modo l'ho salutato, da lontano  ^_^


Il catalogo è scritto in inglese e italiano, percorre la carriere dell'artista in base allo schema dell'indice qui sopra.
Rispetto alla mostra manca qualche cell di vecchie serie, ma la cosa penso sia comprensibile, visto il senso della pubblicazione rispetto alla mostra.
La parte scritta la si può considerare una mini biografia dell'autore, con esposta la sua carriera.

giovedì 12 settembre 2024

Robot Fever (catalogo mostra "Robot Fever: il Samurai nell’era dei Chogokin" del 2017)



TITOLO: Robot Fever 
AUTORE: Francesco Ristori
CASA EDITRICE: Proteus
PAGINE: 315
COSTO: 20/30 €
ANNO: 2017
FORMATO: 26 cm X 21 cm
REPERIBILITA': disponibile online/mercatini
CODICE ISBN: 9791220039789


Nel 2017 non andai a vedere la mostra "Robot Fever: il Samurai nell’era dei Chogokin"al museo Stibbert di Firenze, forse ne venni a conoscenza dopo che era terminata, un vero peccato, perché immagino sia stata stupenda.
Per compensare almeno in parte l'aver mancato l'evento c'era il catalogo della mostra, ma è abbastanza arduo trovarlo, almeno io non ci ero ancora riuscito. Alla fine ho colmato la lacuna libresca  ^_^
Veramente un bel catalogo, forse non bello come il catalogo della mostra "Giappone, dai samurai a Mazinga" del 2014, che probabilmente ha un comparto scritto più interessante ed approfondito, ma comunque "Robot Fever" ha delle bellissime immagini.
Ampia la parte sui robottoni e tra questi non poco spazio viene dedicato ai modellini giocattolosi di Goldrake. Mi sono piaciuti in particolare gli ingrandimenti di particolari specifici dei robottoni.
Di seguito inserisco qualche foto del catalogo, che non ho scannerizzato per il timore di rovinarlo.



Quanto avrei (o vorrei) voluto avere la cintura di Jeeg!!!   ^_^



In varie pagine si paragonano armi o sculture giapponesi con i giocattoli/modellini dei robottoni, l'effetto è molto bello.
In tutto circa 300 pagine di belle immagini.

lunedì 27 marzo 2023

L'incanto del Giappone



TITOLO: L'incanto del Giappone
AUTORE: Walter Weston
CASA EDITRICE: Cai Torino Editore
PAGINE: 131
COSTO: 5 
ANNO: 1995
FORMATO: 21 cm x 21 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 


A parte lo scritto di Fosco Maraini (15 pagine) su Walter Weston, il padre dell'alpinismo giapponese, il catalogo presenta solo fotografie di un Giappone ormai scomparso scattate dallo stesso Walter Weston.
Di norma non acquisto libri composti da immagini, anche perché non sono un appassionato della montagna e mai e poi mai di alpinismo, ma il catalogo della mostra tenuta nel novembre 1995 era assieme al libro "Ainu - Antenati spiriti e orsi", quindi l'ho preso.
Devo dire che alla fine non ho sbagliato, la gran parte delle immagini sono state colorate, e devo dire che sono molto evocative, alcune molto terribili, visto che testimoniano il terremoto del Kanto nel 1923.
Il catalogo non è più disponibile sul sito del "Museo della Montagna", è acquistabile su alcuni siti a prezzi esagerati, dal mio punto di vista, ovviamente. Ad un prezzo basso trovo che possa essere un acquisto che merita.
Ho inserito in questa recensione 34 immagini delle 90 totali, quelle che mi sono parse più singolari/interessanti, ma di certo ne avrei potute mettere altre ancora. 
Ho lasciato sempre la didascalia, magari presente nella pagina prima o dopo.




Rispetto agli altri post non ho "rovinato" le immagini con il watermark, mi pareva un peccato.
Buon tuffo nel passato   ^_^

sabato 25 marzo 2023

Ainu - Antenati spiriti e orsi



TITOLO: Ainu - Antenati spiriti e orsi
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Cai Torino Editore
PAGINE: 119
COSTO: 5 
ANNO: 2013
FORMATO: 21 cm x 21 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 


Considerando che gli scritti in italiano sugli Ainu scarseggiano, ho fatto subito mio questo catalogo di una mostra avvenuta tra il dicembre 2012 e il marzo 2013 a Torino presso il "Museo Nazionale della Montagna".
I contributi sono di autori vari, ma il fulcro sono gli scritti di Fosco Maraini, comprese le numerose e belle fotografia, che ripercorrono i suoi numerosi viaggio Hokkaido presso gli Ainu.
Essendo un catalogo le immagini sono preponderanti, mentre i capitoli scritti si fermano a quattro e sono abbastanza corti o cortissimi, ma comunque interessanti.
Nel primo capitolo si riepilogano gli studi occidentali sugli Ainu e i ricercatori che se ne sono occupati, in particolare Fosco Maraini, il cui primo viaggio avvenne dal 1938 al 1941.
Viene effettuato un breve ma esauriente riepilogo storico e sociologico sugli Ainu.
Il capitolo si conclude con l'informazione della data della prima legge promulgata in Giappone per la tutela degli Ainu, 1997... l'anno vale più di mille parole.
Nel secondo capitolo si entra nel dettaglio del lavoro di etnologo di Maraini presso gli Ainu.
Il terzo capitolo è una breve informativa sull'attività della EAJS, "European Association of Japanese Studies", di cui Maraini fu uno dei fondatori.
Il quarto capitolo è la traduzioni dall'inglese di Maraini scritto verso la fine degli anni 80 per un volume in inglese che poi non venne pubblicato, il tema è la cronaca dell'ultimo "Iyomande", cioè la cerimonia del sacrifico dell'orso. Lo Iyomande è, o forse è meglio scrivere "era", il rito più importante della cultura Ainu.
Pare che il libro sia recuperabile sul sito del museo, io l'ho recuperato in altri lidi:

Inserisco qui sotto la prima pagina di ogni capitolino.

domenica 13 novembre 2022

Catalogo del "20° Salone Internazionale del Giocattolo" - Milano 26 gennaio/1 febbraio 1982


A saperlo nel 1982 ci sarei potuto andare, anzi, non ci sarei potuto andare perché la manifestazione era aperta solo agli addetti ai lavori   T_T  (l'ho letto in un articolo che ho da qualche parte)
L'informazione principale contenuta in questo tipo di catalogo è l'elenco degli espositori di giocattoli dalla A alla Z, ovviamente anche esteri, con tanto di descrizione (talvolta più precisa talvolta meno) del campo di interesse di ogni azienda, con relativo indirizzo, numero telefonico etc. etc. etc.
L'elenco è veramente mostruoso, non me la sono sentita di scannerizzarlo tutto, limitandomi alle pubblicità delle aziende, però a fine post inserisco l'elenco merceologico di ben 29 scan (doppia pagina).
Questo elenco merceologico conterrà delle ripetizioni dei nomi delle aziende espositrici, in quanto, per esempio, la "Clem Toys" (ex Clementoni) aveva articoli sia di giochi elettronici che di giochi in scatola.
Sono presenti anche le aziende che si limitavano all'impostazione, come la Parodi del Subbuteo o la Gig.
Un catalogo come questo è veramente una manna informativa, senza contare la bellezza delle immagini pubblicitarie, credo pensate espressamente per questa pubblicazione, in quanto non mi pare di averle viste in altri miei cataloghi.
Purtroppo la presenza delle pubblicità non è indicativa di quali prodotti fossero più in voga nel 1982, basta notare che non c'è neppure un videogioco... la tipologia di giocattolo che ormai stava sfondando in svariate vesti. Immagino che chi aveva videogiochi nel suo catalogo di vendita non aveva neppure bisogno di promuoverli, tanto erano richiesti. Mentre le inserzioni potevano avere lo scopo di ricordare ai compratori che il proprio articolo esisteva ancora, oppure far presente l'esistenza del giocattolo delle nuove serie televisive a cartoni animati, ovviamente giapponesi, come le due scan a doppia pagina della Bandai/Popy qui sotto:
Gatchaman la battaglia dei pianeti;
Ulisse 31



Non ho mai seguito i Gatchaman (per colpa del robottino aggiunto dagli americani che mi puzzava di marcio...), quindi non conosco il mezzo, me si vede che è ben specificata la trasmissione su "Canale 5".


Per "Ulisse 31", invece, nessun marchio Rai... forse per un discorso di mancata autorizzazione?
E' normale che sia scritto "UlisseS"? 

L'ultima scan è una piccola chicca dimenticata nel catalogo  ;)

Ovviamente non potevano mancare i Micronauti, anche se erano già sul mercato da qualche anno, a dimostrazione che in quel periodo la vita di un giocattolo era molto più lunga.

domenica 20 marzo 2022

Catalogo 10° Esposizione Nazionale Apparecchi Divertimento Automatici - Enada 10 dal 15 al 18 ottobre 1981


Nella seconda metà degli anni 80, forse il 1986, andai ad una fiera di Milano, immagino la vecchia Fiera Campionaria, dove rimasi piacevolmente sbalordito nel vedere un piano completamente pieno di cabinati da bar!
Certo, non erano più quelli a cui giocavo io da bambino, gli stessi mostrati in questo catalogo, ma ipotizzo che l'atmosfera fosse identica a quella che si poteva apprezzare al decimo Enada svoltosi al palazzo dei congressi dell'EUR a metà ottobre del 1981.
Peccato che, molto probabilmente, i bambini non erano ammessi, essendo una fiera del settore e non una fiera tipo la campionaria di Milano.
Purtroppo una buona metà delle pagine di questo catalogo è occupata dai nomi degli espositori, ma il restante presenta una serie di pubblicità di aziende che si occupavano di "apparecchiature di divertimento automatiche", che altro non erano che i flipper, il calcio balilla, ping pong, juke-box, biliardi etc. etc, cioè tutti quei giochi che si potevano trovare nei bar, compresi i cabinati con i videogiochi!
Il bar di quando ero bambino era, chiaramente, un modo per adulti, ma si era creato uno spazio a nostra sola disposizione, anzi, a nostra sola comprensione, perché i "grandi" proprio non li capivano i videogiochi... a differenza di oggi in cui abbiamo dagli under 55 in giù che li apprezzano.
Per quanto mi riguarda i flipper li ho sempre considerati giochi per "vecchi", solo con l'avvento di "Space Invaders" e soci il bar è divenuto un luogo a misura di bambino... vabbè... fumo, alcol, parolacce, persone poco raccomandabili... ma a parte tutto questo per un po' di anni i bar divennero il luogo dove poter giocare alle ultime novità in fatto di videogiochi.
Alcune di queste novità per l'annata 1981 e 1982 le vediamo in questo catalogo, ma non solo, sono pubblicizzate le aziende che fornivano gli apparecchi per assemblare i cabinati, dagli schermi alle diaboliche apparecchiature in cui inserivi le monete!

E' presente un breve editoriale sulla situazione del florido mercato italiano.
Negli anni, oltre agli articoli sull'animazione giapponese, ho tenuto anche qualche articolo di commento sui videogiochi da bar, che dagli adulti erano visti come la nuova mania diseducativa, i mangiasoldi... i flipper e i juke-box andavano bene perché erano della generazione dei giornalisti, i cabinati simboleggiavo lo spreco di soldi... devo iniziare a postarli questi articoli.
In pratica le aziende italiane, che già erano leader nella costruzione di flipper, si erano in parte dedicati all'assemblaggio dei cabinati da bar dei videogiochi statunitensi e giapponesi.



Vanguard era uno spettacolo, con quella musichetta che si attivava quando diventavi indistruttibile!
La caratteristica unica di Vanguard era proprio, come illustrato nello scritto, che inserendo altre 200 lire potevi proseguire dal punto in cui eri stato distrutto!
Per rendere più tangibili i cabinati pubblicizzati ho cercato i video su YouTube, da cui ho estrapolato qualche immagine, non ho trovato "Vega" della "Olympia" e "Dribbling" della "Model Racing", nomi troppo comuni...

sabato 11 dicembre 2021

Catalogo della mostra "Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon - Anime Pop Culture Toys"



TITOLO: Catalogo della mostra "Manga Heroes, da Osamu Tezuka ai Pokemon"
AUTORE: Jacopo Costa Buranelli e Fabrizio Modina
CASA EDITRICE: 
PAGINE: 406
COSTO: 40 
ANNO: 2021
FORMATO: 22 cm x 22 cm
REPERIBILITA': nel bookshop della mostra
CODICE ISBN: 


Questo catalogo sana, a mio avviso, una ferita indelebile sofferta nel 2009, quando andai alla mostra torinese "Manga Impact" e non trovai disponibile il catalogo, che, come appresi da Fabrizio Modina nel 2015 (link), non venne mai pubblicato.
Le due mostre, infatti, hanno in comune la partecipazione del mega collezionista di robottoni, ma assieme ai suoi inestimabili pezzi si potranno ammirare anche quelli di altri 24 collezionisti, per un totale di 1890 oggetti esposti!
A cui vanno aggiunte 290 tavole manga esposte.
Il catalogo ripropone tutti i pezzi da collezione sia per quanto riguarda i giocattoli, i disegni originali, i cell, i poster (cinematografici e non) ed infine il materiale cartaceo.
A causa della mia fissa per la carta i pezzi che ho trovato più belli in assoluto sono le brochure della Toei, della Doro e della ITB sui cartoni animati giapponesi che vedemmo in televisione.
Chiaramente la parte del leone la fanno i modellini dei robottoni e degli altri personaggi animati giapponesi, ma io non potevo restare insensibile a quei fogli in A4 con quelle brevi descrizioni della sinossi, stupendi!
Ho fatto una caterva di foto e alcuni filmati su tutto quel ben di Dio, ma finché la mostra sarà visitabile (il 2 gennaio) non posterò nulla per non rovinare la sorpresa agli eventuali visitatori, che per quanto mi riguarda invito vivamente a recarsi a questa stupenda mostra.
Tra l'altro il luogo è anche facilmente raggiungibile, a quattro fermate di tram dalla stazione dei treni "Garibaldi", dove fanno fermata anche due linee della metropolitana.
Il catalogo è molto bello, oggi oggetto è numerato e descritto, se non ho capito male non sarà possibile acquistarlo online, ma solo al bookshop della mostra.
Risulta ingiusto citare un pezzo a discapito di altri, ma per parte mia ho avuto un sussulto al cuore nel vedere lo stampo del Goldrake della Fabianplastica, ma anche la moto (vera) di Hisoshi Shiba o l'uniforme di lady oscar (quella da guardia reale) mi hanno gasato.
L'arco temporale, come recita il titolo della mostra, va da i personaggi di Osamu Tezuka ai Pokemon, ma c'è qualcosina su "L'attacco dei Giganti" oppure "Demon Slayers", ma il grosso della mostra è sull'animazione del first impact.
Sul catalogo mi permetto una sola annotazione critica, la si può desumere dall'immagine qui sotto.


Comprendo bene che il catalogo già constava di 400 pagine, però tra queste capita abbastanza spesso la situazione di cui sopra, cioè che un articolo illustrato sia stato piazzato a metà tra le due pagine, il che ne rende impossibile la fruizione visiva, che sarebbe lo scopo di un catalogo.
Forse si sarebbero potute incrementare le pagine (con un aumento di prezzo), in modo da evitare di rovinare la consultazione di numerosi pezzi da collezione.


Voi tutti adepti di "Atlas Ufo Robot" prostratevi di fronte alle sacre scritture!  ^_^

lunedì 3 maggio 2021

Heidi un'icona pop dalle Alpi al Giappone (catalogo della mostra)



TITOLO: Heidi un'icona pop dalle Alpi al Giappone (catalogo della mostra)
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Arcana
PAGINE: 95
COSTO: 15 €
ANNO: 2018
FORMATO: 27 cm X 21 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 


Con un po' di ritardo ho scoperto che dal 23 settembre al 21 ottobre 2018 venne allestita in quel di Tenno una mostra su Heidi:

Curioso che il nome del comune sul lago di Garda sia lo stesso usato per identificare la figura dell'imperatore giapponese.
Chiaramente la mostra è terminata, ma è rimasto il catalogo, una bella pubblicazione.
Purtroppo non sempre gli organizzatori delle mostre preparano anche un catalogo, per esempio delle tre che si possono vedere al link sotto, solo quella di Treviso lo fece:

Un vero peccato che la rassegna di Torino (Manga Impact) manchi di un catalogo... invece gli organizzatori di questa mostra su Heidi ne pubblicarono uno, magari non corposo, come immagino non sia stata enorme l'esposizione di Tenno, ma che contiene più contributi:
Heidi, un'icona pop nel cuore dell'Alpe (Roberta Bonazza);
Il mito delle Alpi, la particolarità della Svizzera (Annibale Salsa);
Heidi nelle Alpi (Marco Albino Ferrari);
La prima Heidi illustrata (Roberta Bonazza);
"Carissimo signor Pfeiffer". introduzione alle prime illustrazioni (Peter O. Buttner);
I volti letterari di Heidi;
Heidi cartoon (Roberta Bonazza);
La storia della musica introvabile di Heidi (Piero Trellini).

Gli autori dei contributi non mi sono parsi sempre a loro agio con l'animazione giapponese, e se questo non è un problema per chi si è occupato delle Alpi e delle illustrazioni delle prime edizioni, per le parti più collegate all'anime la cosa si è notata. Nulla di clamoroso, sia chiaro, ma scrivere per primo il nome di Miyazaki e poi quello di Takahata riguardo all'anime di Heidi, grida vendetta  ^_^
Il tema del catalogo, e quindi immagino anche della mostra, è il romanzo di Johanna Spyri, il personaggio di Heidi ed il suo rapporto con la montagna, infine quanto la Heidi nipponica ha reso famosa la pastorella svizzera alla fine del secolo scorso.
Non mancano le dissertazione sulle differenze tra il romanzo e l'anime, di cui mi occupai al link qui sotto:




Il contributo più interessante è quello a firma Piero Trellini, che si può leggere al link qui sotto:

sabato 30 novembre 2019

Console di videogiochi "TV Game Color Tenko", "TV Game Color Novex", "TV Game Color Elbex" + varia elettronica di consumo - "Electronic Market" autunno/inverno 1980/81



Questo era il catalogo "Postal Market" dell'elettronica non patinata, infatti, pur essendoci prodotti e pubblicità della Sony, per il resto delle 320 pagine della pubblicazione ci sono quasi interamente prodotti poco noti. Lo si può constatare dai nomi delle marche in prima pagina, che, oltre a Sony, annoverava la Bandrige, Unitronic, Goldatex e Geloso.
Probabilmente queste erano marche importanti per un appassionato di alta fedeltà audio, ma per il comune consumatore italico erano brand(...) sconosciuti.
Più sotto riporto l'indice del catalogo, da cui si comprende il target della pubblicazione e gli articoli offerti:
materiale per hi-fi; radioamatori; componenti elettronici sfusi; utensili e strumenti per l'elettronica; antifurto; antenne tv e radio.
Ci sono anche un paio di pagine per la telefonia mobile paleolitica  :]
In queste pagine si possono trovare metal detector, radio, orologi, calcolatrici; televisori, effetti luminosi da discoteca, computer e... console di videogiochi!
E' improponibile mettere tutti gli articoli disponibili, però qualcuno più curioso e che ci ricorda prodotti ormai scomparsi, risulta numericamente accettabile come numero di scan   ^_^
Ovviamente per quel che interessa questo blog metto per prime le immagini, comprensive di breve scheda informativa, riguardanti le console di videogiochi:
TV Game Color Tenko; TV Game Color Novex; TV Game Tenko (per tv in bianco e nero); TV Game Color Elbex.
Ci sono poi tre videogiochi portatili:
Calcio e Guerra Spaziale; Brigthee; Multisport Elettronico.

Ho fato una breve (e magari disattenta) ricerca, e non ho trovato nessun riscontro certo né per le console che per i videogiochi portatili.
Le console potrebbero derivare dalla "Color TV Game" della Nintendo, ma la mia è solo una ipotesi basata più che altro sull'assonanza del nome.
Molto probabilmente, come capitava sovente in quel periodo, veniva modificato l'hardware esterno di una console ormai un po' vetusta, cambiandogli nome e tentando di ingannare il povero bambino...
Oggi, con tutta l'informazione professionale disponibile sul mondo dei videogiochi, operazioni del genere non sarebbero proponibili, ma nel 1980 non sapevamo nulla... vedevamo la scritta "TV Game Color" e rimanevamo fregati  ^_^
Comunque sono pubblicizzati anche il "Sinclair ZX80" ed un computer professionale della Commodore.
A parte i videogiochi, uno degli articoli che mi ha più commosso è stato il metal detector... ho messo due pubblicità di quelli più professionali, e mi chiedo quello che mi chiedevo ai tempi: Ma poi uno, una volta che il metal detector segnalava qualcosa, si metteva a scavare ?  O_O





Oggi anche le "femmine" (per fortuna e finalmente) giocano abitualmente ai videogiochi, ma non era cosi nel 1980, lo si può notare dall'immagine che vede la ragazzina giocare con una sola mano, quando, invece, il fratellino ne sta usando due per prendere il pulsante rosso, mentre la sorellona usa la destra per reggersi la testa...   ^_^





In questa seconda pagina altre tre console.
Qui sotto ingrandisco le immagini singole.

martedì 30 ottobre 2018

Tredici Volte Lucca (1980)


Siamo alla vigilia del "Lucca Comics and Games 2018" (a cui non parteciperò T_T), per omaggiare questo stupendo festival pop incastonato in una location unica al mondo, ecco un catalogo del 1980, che aveva lo scopo di riepilogare lo sviluppo della manifestazione lucchese sul fumetto.
Per ogni annata sono proposti alcuni articoli sui temi portanti della manifestazione, per un totale di ben 220 pagine. In questa recensione ho inserito un solo articolo, perché sarebbe stato per me arduo fare delle scelte, vista la mia non eccelsa conoscenza del fumetto, specialmente quello trattato in quegli articoli. L'unico articolo che posto è quello del "Lucca 8" (1972) sull'unico giapponese presente nelle 220 pagine del catalogo: Yoji Kuri.

Quello che spicca in questo catalogo, come in quello per il "Lucca 14" (Comics n° 74 suppl. ottobre 1980 ) è l'assenza dell'animazione giapponese e dei manga... le ultime tre scan del post sono quelle dell'indice del catalogo, e nella prima pagina di questo indice c'è la voce "animazione", a cui seguono un sacco di nazioni, tranne il Giappone...




E' possibile che l'animazione iraniana meritasse un articolo e quella nipponica no?
Poi, chissà, durante tutte le manifestazioni dal 1965 al 1980 si sarà anche parlato di anime e manga, ma nei due cataloghi che ho mostrato non vi è alcuna traccia del Giappone, che aveva una tradizione non inferiore all'Estonia, credo...
E pensare che oggi al "Lucca Comics and Games" c'è una intera città Giapponese!




Chiunque sia stato a Lucca negli ultimi 3 anni sa bene quanto la manifestazione si sia giustamente estesa nella città, sia per motivi di sicurezza, che per far guadagnare un po' tutti i negozianti, ma nel 1980 il "Lucca Comics" era quello del cerchiolino giallino   ^_^

E' interessante leggere i temi dei dibattiti, Giappone zero, pare che in Italia nessuno conoscesse nulla di anime e manga per un intero decennio e più...
Fa eccezione il Lucca 12, in cui si trova scritto "Yan Katsuo, un nuovo fumetto".
Quello sotto è l'unico articolo su un artista giapponese, presente per il Lucca 8 del 1972.
Secondo me gli organizzatori furono assai poco lungimiranti, basandomi su questo catalogo, ovviamente.

venerdì 6 aprile 2018

"TV color, guida alla televisione a colori" - Allegato a Quattroruote maggio 1976 (solo pubblicità - no articoli)


Nel primo post su questa guida alla televisione a colori avevo messo solo gli articoli:
"TV color, guida alla televisione a colori" - Allegato a Quattroruote maggio 1976 (solo articoli - no pubblicità)

In questo secondo post inserisco solo le pubblicità dei tv color, con, alla fine, un interessante listino con tutti i 200 e più modelli disponibili nel 1976, comprensivi di prezzo!
In questo listino ci sono marche che avevo completamente rimosso, altre totalmente sconosciute, e di alcune non avrei mai pensato che producessero televisioni a colori:
Alltechnik; Atlantic; Autovox; Blaupunkt; Brionvega; Century; CGE; Crezar; Dumont; Emerson; Galaxi; GEC; Grundig; Indesit; Irradio; ITT; Magnadyne; Mivar; Naonis; Nordmende; Nuclear Radio; Philco; Philips; Phoenix; Phonola; Prince; Radiomarelli; Rex; Saba; Sanyo; Seleco; Siemens; Sinudyne; Stern; Telefunken; Ultravox; Voxson; Wega; Westinghouse; Zoppas.

Spicca la numerosa presenza di aziende italiche, direi tutte o quasi defunte, ed una sola marca giapponese!
Alcuni marchi, invece, io li ricordavo solo per le radio e le autoradio, mentre inizialmente cercarono di cavalcare anche il nascente mercato dei tv color.
Dal listino prezzi si capisce che i modelli non costavano poco, siamo nel 1976, qualcuno è "abbordabile", ma in gran parte superavano lo stipendio medio mensile.



Ieri, come oggi, il calcio tirava, magari non ai livelli odierni, ma uno dei primi argomenti positivo di un tv color era quello di poter vedere in tv i colori di una partita di calcio, che poi il calcio in televisione nel 1976 era molto raro.
Spulciate bene queste pubblicità, meritano molto  ;)

venerdì 12 gennaio 2018

Catalogo "Comicon Giappone-Corea" 2005



TITOLO: Comicon Giappone-Corea
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: 
PAGINE: 72
COSTO: 5 €
ANNO: 2005
FORMATO: 20 cm x 21 cm 
REPERIBILITA': sul web
CODICE ISBN: 9788888869117


Più volte ho sfogliato questo catalogo del Comicon 2005 in qualche fiera, più volte sono stato tentato di comprarlo, più volte l'ho lasciato sulla bancarella dello standista   >_<
Questo perché costava sempre intorno ai 20 euro, qualche volta anche di più, ma al suo interno ci sono solo 3 articoli degni di nota (per i miei interessi), per il resto si parla, ovviamente, del programma della fiera (del 2005...), oltre a 17 (su 72)  pagine di pubblicità.
Ma perché cacchio devo pagare 20 euro per 72 (- 17 di pubblicità) per leggere 10 pagine che mi interessano?   :(
Chissà quanto costava in orgine  ^_^
La cosa incredibile è che quando ti permettevi di proporre al venditore un prezzo più basso (cioè ragionevole), ti guardavano stupefatti... si vede che non lo avevano neppure sfogliato questo catalogo con dentro 17 pagine di pubblcit.
Un giorno qualcuno dovrà spiegarmi perché ci si ostina a mettere in vendita sempre allo stesso prezzo un articolo che, anche a distanza di anni, i visitatori hano dimostrato di non voler pagare quella cifra.
Per me resta un mistero economico.
I tre articoli, collegati a delle mostre che si tennero durante quel Comicon, che volevo leggere sono:
Mangashi, appunti per una storia del fumetto in Giappone (4 pagine);
Robot Mecha, fenomenologia dei giganti d'acciaio (4 pagine);
Lupin III Millennium (2 pagine).

I primi due sono di Gianluca Di Fratta, il terzo di Massimiliano De Giovanni.
Immagino che l'articolo "Mangashi, appunti per una storia del fumetto in Giappone" fosse stato estrapolato dal saggio, sempre di Di Fratta, pubblicato nel 2005:
Il fumetto in Giappone dagli anni 70 al 2000

Mentre "Robot Mecha, fenomenologia dei giganti d'acciaio" doveva essere una ghiotta anticipazione del saggio di Di Fratta sui robottoni che pubblicherà solo nel 2007:
Robot, fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi 

C'è anche un articolo sui manhwa, per questo nel titolo è presente anche la Corea.
Per concludere, se riuscite a recuperarlo al massimo a 5 euro, può essere un buon acquisto  ;)


venerdì 10 novembre 2017

"Ufo-Robots" calendarietto da barbiere del 1982 coi robottoni


Di solito i calendarietti che si potevano trovare dai barbieri o parrucchieri da uomo erano a tema abbastanza adulto, e si accompagnavano a riviste con qualche donna biotta oppure a fumetti osè. Nulla di pornografico, sia chiaro, però erano luoghi frequentati da uomini, in cui i bambini talvolta facevano scoperte interessanti, seppur un po' imbarazzanti  :]
Quando scrivo, probabilmente fino alla noia, che i cartoni animati ebbero dal 1978 al 1983/84 un successo che mai più avrebbero raggiunto, mi baso anche su articoli come questo: un calendario da barbiere con Goldrake, Mazinga, Gundam e l'Alcadia!
I robottoni sconfiggono il porno!!!

La copertina, però, era riservata a due astronavi. Una ben conosciuta, l'Aquila di "Spazio 1999", l'altra solo per veri fan del telefilm tokusatsu in stile "Guerre Stellari" dal titolo "Guerra fra Galassie", cioè l'astronave "Comet Fire".
Dato che questi calendarietti erano abbastanza artigianali nella fattura, e lo è di certo questo, l'adulto che pensò ai soggetti delle foto non doveva avere molto contatto con i gusti dei bambini del 1982.
Forse nel 1982 l'Aquila di "Spazio 1999" poteva essere conosciuta grazie a qualche replica, ma mi chiedo quanti di noi ricordassero il "Comet Fire".
Ancor più interessante la scelta dei robottoni nelle immagini interne, oltre a quelli citati sopra, sono presenti alcuni mecha veramente di nicchia, ed altri che non sono riuscito neppure a catalogare, nonostante abbia un certo numero di libri sul collezionismo robotico.
Degna di nota è l'ambientazione dei diorami, con i fondali che sono composti da poster di "Guerre Stellari", tramonti sull'oceano ed orizzonti desertici  :]



Le immagini di questo calendario mi hanno permesso di riesumare, sia dai ricordi che da una vecchia scatola, un rottame di robot che avevo da bambino, e che utilizzavo esclusivamente come mostro dei cattivi, di cui ho scoperto il nome leggendo la saggistica sul collezionismo robotico, cioè  "Mecha Baltan Seijin"  della serie Ultraman.
Essendo il modellino completamente smontabile ed assemblabile, non ne sono rimasti molti pezzi...


Grazie alla suddetto saggistica di modellini di robot, sono riuscito a risalire ai pezzi originali di tutti i robottoni presenti nelle foto, tranne questi due sopra...
Quello di sinistra direi proprio che sia un Combattler V, però non ho trovato nessun modellino simile, mentre quello di destra mi rimane completamente sconosciuto. Non l'ho trovato in nessuno titolo sul collezionismo robotico...

Edit del 13 novembre 2017:
Ad un mercatino ho scoperto la matrice tarocca del robottone che si contrappone al Combattler V, metto le foto più sotto, si chiama Space Hero  ;)

Piccola chiosa sulle festività del 1982, cadevano quasi tutte di sabato e domenica... che sfiga...

domenica 24 settembre 2017

世界玩具大図鑑 "Giocattolo del mondo grande libro dell'immagine" - 25 novembre 1982



La seguente pubblicazione mi è stata recuperata in Giappone da amici (Marco e Cinzia), mi sono scervellato molto per cercare di capire cosa fosse, come inquadrarla...
Un normale catalogo di giocattoli?
Non credo, perché all'interno ci sono foto di alta qualità, che paiono di una mostra specifica sul giocattolo.
Allora un catalogo di una mostra sul giocattolo antico?
Neppure, perché ci sono sia articoli di commento sui giocattoli, che foto di giocattoli del 1982.
Potrebbe essere una rivista settimanale o mensile specialistico sui giocattoli?
Non penso, perché non ho trovato nessun altro numero di una testata con il medesimo titolo giapponese:
世界玩具大図鑑

Titolo che io, grazie al traduttore di Google, ho riportato letteralmente come "Giocattolo del mondo grande libro dell'immagine".
Quindi non ho capito che genere di pubblicazione sia, probabilmente il Giappone, in campo editoriale (e non solo), si discosta molto dalla consuetudine italiana.
Ho trovato delle info su questa rivista solo su un blog giapponese (in giapponese...). in cui se ne parla in collegamento con gli Zoids, infatti uno degli articoli è sui giocattoli "Mekonikonica"(?), che fu la linea di giocattoli antecedente gli Zoids (in base a quello che ho letto su questo blog):
http://zignition.blog3.fc2.com/blog-date-20111022.html

Mi restano 168 pagine, di cui una 50ntina scritte, ed un altro centinaio con un sacco di stupende immagini. Le scan che riporto sono solo 45, comprese alcune degli articoli scritti, a beneficio di chi può capirci qualcosa.
A mio avviso il presente catalogo/rivista/quellocheè, dovrebbe essere messo a confronto con altre due pubblicazioni della fine degli anni 60 e primi anni 70, perché tutte assieme confermano la mia idea che i bambini giapponesi disponessero di giocattoli tecnologicamente molto più avanzati dei coetanei italiani:
Children's Advertising in the Showa Era 1965/1969 - Pubblicità di giocattoli (ed altro)
Children's Advertising in the Showa Era 2 1970/1974 - Pubblicità di giocattoli (ed altro)

Un articolo ipotizzo che sia dedicato ad alcuni costruttori di giocattoli, un altro verte sui giocattoli educativi per bambini piccoli, uno finale sui collezionisti. Non mancano le pubblicità, dove si possono vedere alcune chicche, e ci sono pure le pubblicità di enormi negozi di giocattoli, che noi qui ce li sognavamo...


Qui sopra l'indice, sempre a beneficio di chi lo sa leggere  :]


Una delle pagine pubblicitarie (credo) era della Philips, che pubblicizzava il suo "Odyssey2", che da noi si chiamava "Videopac Philips", mi sfugge il perché del "2" dopo il nome.

giovedì 10 agosto 2017

Catalogo mostra "Bushi (parte prima), la magia e l'estetica del guerriero giapponese dal manga a Guerre Stellari"



TITOLO: Bushi (parte prima), la magia e l'estetica del guerriero giapponese dal manga a Guerre Stellari  
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Edizioni Yoshin Tyu
PAGINE: 255
COSTO: 29 €
ANNO: 2016
FORMATO: 25 cm x 21 cm 
REPERIBILITA': sul web 

CODICE ISBN: 9788890600548

Purtroppo non mi fu possibile recarmi alla mostra da cui nasce questo catalogo, svoltasi al museo d'arte orientale di Torino da metà aprile a fine maggio del 2016. Da quello che ho potuto ammirare in queste pagine deve essere stata una mostra interessante, incentrata sulla figura del samurai in salsa manga, anime e cinematografica. Questa mostra doveva essere una “prima parte” di una serie di esposizioni a tema, ma da quello che ho appreso successivamente, sempre che le mie fonti siano attendibili, le successive mostre non verranno più effettuate (per ora). Infatti il catalogo riporta fin dalla copertina la dicitura “parte prima”.
Oltre alle belle immagini della mostra, sono presenti alcuni brevi approfondimenti su vari aspetti dei samurai e della cultura popolare giapponese inerente manga ed anime. Ha senso recuperare questa pubblicazione per questi contributi, ad opera di : Daniela Crovella, Fabrizio Modina, Giampiero Raganelli, Giacomo Calorio, Anna Specchio, Fabiola Palmeri, Arianna Baratelli e Massimo Barbera.
In particolare ho apprezzato “Le donne guerriere di Matsumoto Leilji”, di Giampiero Raganelli. “La figura di Hijikata Toshizo nei manga tra riscrittura e parodia”, di Anna Specchio, argomento e personaggio storico che ignoravo. “O come Otaku, per tutti quelli che si sentono in qualche modo otaku”, di Fabiola Palmeri.
Per quanto riguarda il prezzo più sensato per comprarlo, direi che quello di copertina, cioè 29 euro, risulta ormai un po' esagerato, visto che la mostra è finita da un pezzo. Io sono riuscito a recuperare una copia intonsa a 18 euro, probabilmente ancora un prezzo troppo alto, ma considerando che ad una Feltrinelli in centro a Milano lo vendono ancora a prezzo pieno, nonostante la copia sia semi distrutta, mi sono accontentato di 18 euro.


 La parte fotografica del catalogo è divisa in quattro parti, ognuna della quali dedicata ad un aspetto della mostra. In tutto ci sono 140 pagine di belle immagini, che iniziano a pagina 113, non credo di tutti i pezzi presenti alla mostra, altrimenti sarebbe stata una mostra forse un po' povera, ma non essendoci stato non posso saperlo  ^_^

domenica 23 ottobre 2016

Catalogo mostra "Samurai, opere della collezione Koelliker"




TITOLO: Catalogo mostra "Samurai, opere della collezione Koelliker"
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Mazzotta
PAGINE:143
COSTO: 30€
ANNO: 2009
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': tramite web o mercatini dell'usato
CODICE ISBN: 9788820219215


Nel periodo febbraio/giugno 2009 presso il Palazzo Reale di Milano si tenne la mostra  "Samurai, opere della collezione Koelliker", purtroppo non ci andai... rimanda rimanda rimanda, alla fine me la persi... infatti ho imparato la lezione, se vedo che l'organizzazione della visita ad una qualsiasi manifestazione si dilunga, a costo di essere un visitatore triste, ci vado in solitaria  :]
Successivamente il catalogo della mostra l'ho trovato spesso su Ebay o nei mercatini di libri usati, però costava, a mio avviso, sempre troppo, almeno 25/30 euro, che non ero disposto a spendere per una mostra che non avevo goduto dal vivo. Quando l'ho visto a 5 euro non me lo sono fatto sfuggire, e devo dire che il rammarico per non essere andato a quella mostra è stato ancor più grande  T_T
Le immagini sono ovviamente molto belle, ma è presente anche una parte saggistica sul periodo dei samurai ed un approfondimento sulle armature.
Consiglio di recuperarlo in particolare per le spiegazioni sulle armature dei samurai, compresnive di disegni assai esplicativi.




 La prima pagina di ogni contributo saggistico.

mercoledì 4 maggio 2016

Catalogo mostra "Star Wars - Dal fumetto al cinema... e ritorno"



TITOLO: Star Wars - Dal fumetto al cinema... e ritorno
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Wow Spazio Fumetto
PAGINE: 79
COSTO: 10 €
ANNO: 2016
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Presso il negozio museo Wow di Milano
CODICE ISBN: 

Alla mostra su "Guerre Stellari" al museo del fumetto Wow di Milano, visitabile fino al 5 di giugno, si può reperire questo libricino, che, a mio avviso, più che un catalogo, è una breve introduzione all'universo creato da George Lucas. Dato che al museo Wow lo hanno specificatamente inserito come catalogo della mostra, io mi sono attenuto a ciò, benchè al suo interno non è mostrato il materiale esposto, se non in misura assai limitata, più che altro viene riproposto il percorso tematico dell'esposizione.
Questo libricino/catalogo è diviso in sette parti, purtroppo molto brevi, ma sempre interessanti. Non mi ritengo un mega esperto di "Guerre Stellari", ed infatti ho letto molte notizie e curiosità che non conoscevo.
L'unica sua pecca è il prezzo, forse un po' esagerato, 10 euro per 79 pagine, tra cui moltissime immagini, mi pare eccessivo.
I sette capitolini affrontano vari argomenti, sia più vintage, direi di quando si usava il titolo "Guerre Stellari" (e li ho graditi maggiormente), che dell'era "Star Wars".
In "Le guerre stellari prima di Guerre Stellari" Alberto Brambilla ripercorre le influenze fumettistiche subite da George Lucas, che ha poi riversato nei suoi film. Non mi vergongo di ammettere che ho scoperto un sacco di cose che non conoscevo.
Marco De Rosa in "Fumetti stellari" riporta una panoramica dei comics di "Guerre Steallari" e "Star Wars", molto interessante la parte delle prime pubblicazioni italiche.
Giorgio Bondi in "Un universo che cresce" mostra tutto il resto del mondo ludico/romanzato.
Più recente il soggetto del quarto contributo, a firma di Antonio David Alberto, "La forza dei cartoni", sull'animazione.
Bellissimo il capitolino sui giocattoli, a cura di Enrico Ercole/Marco De Rosa/Francesco Frangioja, che in "Non chiamateli pupazzetti!", farà sbavare un sacco di fans  :]
Non poteva mancare uno sguardo a chi diventa realmente un personaggio di "Star Wars", lo fanno Alberto Fontanini ed Enrico Ercole in "Essere Star Wars!", dedicato ai membri della 501st Legion e della Rebel Legion.
Parrebbe che io abbia dimenticato il quinto contributo, l'ho, invece, lasciato per ultimo, perchè mi ha fin commosso  T_T
Finalmente non sono l'unico ad ostinarsi ad usare il vecchio nome, ad usare "Guerre Stellari", lo fa anche Filippo Manzella, spiegandone i motivi in "Stra Wars... non esiste?".




Per quella che è la mia esperienza con il museo Wow, questo libricino resterà in vendita anche dopo la fine della mostra, nel caso che qualcuno lo volesse recuperare ;)

venerdì 16 ottobre 2015

"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" SECONDA ED ULTIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005



Concludo la rassegna delle scan del catalogo "SorpresEmozioni", a cui seguiranno (nel futuro un po' più prossimo venturo) un paio di post sul processo produttivo reale delle Sorpresine Kinder.

La prima parte del catalogo al link sotto:

"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" PRIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005 




sabato 5 settembre 2015

"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" PRIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005


Oltre ad essere un business di successo, ed aver creato una moda/divertimento che non esisteva, gli Ovetti Kinder non sono solo un guscio di cioccolato con dentro una sorpresina. Dietro ad ogni ovetto c'è un mondo intero di attività inndustriali, da quello prettamente tecnologico-alimentare, che non è mia intenzione sondare, ma che meriterebbe un libro a parte, a tutte quelle attività produttive e pubblicitarie legate alla sorpresina.
Senza contare la mania collezionistica che gli Ovetti Kinder hanno scatenato, e che personalmente non mi ha mai contaggiato, a dire il vero non sono mai stato un consumatore di Ovetti neppure da bambino. Indubbiamente, però, le Sorpresine Kinder sono diventate un simbolo, per alcuni un bel ricordo.
La geniale intuizione di Michele Ferrero fu quella di trasformare il piacere dell'apertura dell'uovo pasquale in un atto non più relegato alla Pasqua, spalmandolo in 12 mesi:
sorpresine tutto l'anno!
Benchè sono esistite anche sorpresine non di plastica (perfino io ricordo i bei soldatini in ferro), questo catalogo, e i miei prossimi post, si concentreranno sulle sorpresine fatte di polimeri, che per quanto semplici possano sembrare, talvolta, magari poco riuscite, nascondono un processo produttivo che penso possa risultare interessante conoscere.
Senza grandi pretese enciclopediche, cercherò di mostrare le sorpresine plasticose da un punto di vista a cui non si pensa mai.
Il tutto, comunque, parte dalla mostra (in realtà ci furono più eventi) del 2004, per il trentennale degli Ovetti Kinder.
Questo catalogo è quello della mostra allestita ad Alba, la capitale mondiale degli Ovetti Kinder, ma in quel periodo ne fu allestita anche una in Svizzera.
Il catalogo è impreziosito da una analisi di Alberto Abruzzese, a dire il vero c'erano anche gli interventi istituzionali dell'allora Presidente della regione Piemonte Enzo Ghigo... di un altro politico provinciale e del sindaco di Alba nel 2004, ma penso di aver fatto cosa gradita depennandoli dalle scan.
Ho diviso il catalogo in due parti, in quanto le scan erano parecchie, questa prima parte termina con una panoramica delle sorpresine Kinder singole. Infatti i curatori della mostra e del catalogo scelsero una sorpresina simbolo per ognuno dei 30 anni dalla loro invenzione.

Edit del 16 ottobre 2015:
"30° Kinder 1974/2004 SorpresEmozioni" SECONDA ED ULTIMA PARTE - Catalogo mostra di Alba dicembre 2004/gennaio 2005