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domenica 17 marzo 2024

Verifica della presenza di Danguard nei palinsesti delle tv locali del "Radiocorriere TV" dal 22 ottobre 1978 al 7 aprile 1979: Danguard 13 marzo 1979; Jeeg 1 aprile 1979; Ryn il ragazzo delle caverne 2 aprile 1979


Finalmente sono riuscito a consultare la fonte che ipotizzavo potesse dare qualche informazione in più sulla benedetta prima trasmissione del Danguard:
nell'ultimo trimestre del 1978 oppure nei primi mesi del 1979?

Nel primo caso il Danguard diverrebbe ampiamente il primo anime robotico trasmesso dalle tv locali ed il secondo anime robotico in assoluto dopo Goldrake.
Nel secondo caso sarebbe tra i primi anime robotici trasmessi dalle tv locali nel marzo 1979, mese in cui ne arrivarono un certo numero tutti assieme.
L'arrivo di più serie animate nipponiche, tra cui quelle robotiche, a marzo 1979 è testimoniato dalla pubblicità "AB International Export" presente in "Millecanali" del marzo 1979:

Ma la "AB International Export" non distribuiva il Danguard, quindi rifaccio riferimento ad altri post, visto che l'emittente Telenova non ha più il materiale inerente i palinsesti 1978 e 1979:


Mi accorgo di non aver ancora menzionato la fonte che illustro in questo post, cioè le pagine con i palinsesti delle tv locali lombarde reseti nel "Radiocorriere TV". 
Purtroppo le riviste consultabili online del "Radiocorriere TV" non presentano i palinsesti locali lombardi nel periodo di mio interesse, mentre ci sono quasi sempre quelli del centro Italia oppure qualche volta quelli della Liguria e del Piemonte.
Quindi ho passato qualche abbondante ora in biblioteca a salvarmi tutte le pagine lombarde della rivista dalla versione microfilmata (circa 150 scansioni da microfilm).
Nel terzo link qua sopra avevo iniziato la mia ricerca dal 14 ottobre 1978, i corrispondenza dell'annuncio presente su "Il Giornalino" del 15 ottobre 1978 su un nuovo cartone alla Goldrake, questa volta parto dal 22 ottobre 1978, in quanto la settimana del 14 ottobre è incompleta (comunque in mio possesso) e quella successiva non presenta i programmi locali lombardi.
Dalla scan che apre questo post si può già notare che ho trovato la conferma che la prima traccia del Danguard a Milano/Lombardia è su Telenova il 13 marzo 1979. 
Il fatto che due fonti, Corsera e "Radiocorriere TV", concordino su data, emittente e l'orario di trasmissione di un programma tanto secondario come un cartone animato giapponese, non è cosa di poco conto.
Tra l'altro sul Corsera (vedere secondo link sopra) c'era un riquadro pubblicitario con l'annuncio del Danguard per il giorno successivo 13 marzo alle 20:45, ma il 13 marzo alle 20:45 era presente in palinsesto solo la dicitura "cartone animato".
Il "Radiocorriere TV" conferma quell'annuncio del Corsera con tanto di nome del robottone allo stesso orario.
Da aggiungere che oggi si intesta a cartoni animati arrivati nei primi anni 80 la strategia di occupare la prima serata televisiva, ma in realtà è una cosa che le tv locali hanno sempre fatto, solo che se il cartone animato era trasmesso da "Antenna Nord/Italia 1", magari "Lady Oscar", pareva una novità.
Questi palinsesti dimostrano che non fu così.
Ad ora non ho trovato riscontri di una trasmissione del Danguard nel 1978, ma neppure ad inizio 1979.



Le pagine dei palinsesti locali lombardi del "Radiocorriere TV" mi hanno dato un'altra conferma, cioè la data, l'emittente e l'orario del primo episodio di Jeeg a Milano:
il primo aprile su "Milano TV" alle 13:00 Vedere terzo link sopra).

Non posso ogni volta esimermi dal ripostare l'audio dello spot di "Milano TV"  ^_^


Ho poi fatto una bella scoperta casuale riguardante "Ryu il ragazzo delle caverne", uno degli anime pubblicizzati dalla "AB International Export" su "Millecanali", cioè la prima sua traccia da me rinvenuta a Milano lunedì 2 aprile 1979 alle ore 17:00 su "Telemilano", benché venne titolato come "Ryn il ragazzo delle caverne", ma direi che sia lui. 

Preciso che ho inserito tutte le pagine lombarde da me reperite dal 22 ottobre 1978 al 7 aprile 1979, anche se non riportano nulla di interessante (come già fatto per il Corsera e "La Stampa") in modo che chiunque possa controllare che ciò che affermo sia vero, tanto per non doversi fidare della mia parola.
Dove presente qualcosa di interessante l'ho evidenziato nell'immagine, magari le puntate di "Conoscere Insieme", che era legato al Danguard oppure altri cartoni animati nipponici o meno e/o curiosità varie.
Faccio presente che Telenova non è presente tra le emittenti in palinsesto fino al 10 dicembre 1978, e che "Conoscere Insieme" è quasi sempre riportato su "Antenna Nord", mai su "Antenna tre Lombardia", solo sa fine febbraio su "Telenova". Delle informazioni diverse rispetto ai post dedicati linkati sopra.

Può essere che lo scritto possa risultare un po' piccolo, ma non era possibile smezzarlo per renderlo più leggibile, si sarebbe creato troppo caos.
Per agevolare la consultazione dei palinsesti scritti in piccolo, non ho messo il fastidioso watermark "Imago Recensio", il cui scopo è sia darmi la paternità delle ricerche che svolgo, ma anche quello di "rovinare" le immagini in modo che non ci sia il dubbio che possano essere usate per altri scopi.
Spero di non trovare il tutto su altri lidi, magari a pagamento  ^_^

Qui sotto la settimana dal 22 al 28 ottobre 1978

sabato 16 marzo 2024

Prima trasmissione televisiva del Danguard su Telenova: richiesta di informazioni direttamente all'emittente

 

Ritorno sulla questione della prima trasmissione del Danguard, se questa avvenne a fine 1978, come si legge talvolta sul web e/o in qualche saggio/rivista oppure nel 1979, dove per ora le fonti cartacee la collocano:



Talvolta si cercano informazioni ovunque, finendo sommersi da tonnellate di riviste (che ti costano pure un botto...) oppure rinchiudendosi per ore ed ore in biblioteca, saltando una fonte tanto banale quanto imprescindibile:
l'emittente televisiva interessata, ergo Telenova.

Chi meglio della redazione di Telenova avrebbe potuto verificare tra i loro documenti?
Dato che Telenova è una delle poche emittenti locali lombarde che trasmette ancora ed è pure della medesima proprietà del tempo, qualche settimana addietro ho inviato una mail alla redazione, proponendo il mistero a cui si cerca di dare risposta: 
Quando Telenova trasmise il cartone animati giapponese Danguard?

La risposta, giunta molto celermente, la si può leggere qui sopra, purtroppo non hanno più il materiale cartaceo dei palinsesti del 1978 e del 1979... ci ho provato.
Quindi la ricerca prosegue   ^_^


martedì 12 marzo 2024

Oscar a Miyazaki per "Il ragazzo e l'airone": così LE anime d'autore conquistano Hollywood - "La Stampa" 11 marzo 2024: bene, ma non benissimo ^_^


Anche se io non l'ho capito moltissimo l'ultimo lungometraggio animato di Hayao Miyazaki, sono molto contento del terzo Oscar che ha ricevuto. Non è solo un premio per il suo genio artistico, ovviamente, ma anche un piccolo riconoscimento per noi vecchi appassionati, che abbiano dovuto penare decenni per vedere riconosciuto che la nostra passione non era solo per dei "cartoni animati giapponesi"...

Detto ciò, lo scopo del post non è commentare il premio a Miyazaki, ci sono siti con esperti ben più ferrati di me per questi aspetti, ma solo far notare una ininfluente e secondaria titolazione visibile l'11 marzo sulla homepage de "La Stampa":
Oscar a Miyazaki per "Il ragazzo e l'airone": così LE anime d'autore conquistano Hollywood

Finirò con il fare la figura dell'ignorante, ma allora dobbiamo esserlo in parecchi, perché tutti a quelli a cui ho girato lo screenshot si son fatti un paio di sane risate   ^_^
Ma da quando ci si riferisce "agli" anime usando il femminile "LE"?



Tralasciando le vagonate di saggistica in mio possesso oppure le riviste, pure Wikipedia usa il maschile:

E' vero che c'è un saggio di Luca Raffaelli (ristampato più volte in nuove edizioni) che si intitola proprio "Le anime disegnate", ma io ho sempre interpretato quel "le anime" come "la parte vitale e spirituale", un gioco di parole legato al "disegnate", cioè un:
"la parte vitale e spirituale disegnata".

Poi non dubito che nelle aule universitarie usare "LE anime" al posto de "Gli anime" sarà anche corretto, ma a me è parso che chi ha fatto il titolo per la homepage de "La Stampa" non fosse molto informato sul tema. La cosa che fa sempre un po' ridere é che nessuno nella redazione online del quotidiano torinese abbia fatto notare la cosa.
Per fortuna non sono di estrazione romanesca, altrimenti la battuta con "le anime" sarebbe stata automatica   :]

Qui sotto il link all'articolo:

domenica 10 marzo 2024

Sigle degli Anime - Periodo RCA 1978-1986


Quando lo speciale Sprea sulle sigle uscì in edicola me lo persi, l'ho recuperato con calma. Il giudizio che avevo avuto da persone esperte di animazione era positivo per i contenuti esposti, ma, aggiungo io, in rapporto a quante interviste non si erano lette su "Anime Cult" e Vinile", entrambe testate Sprea...
Parto sempre da un presupposto banale, concreto e reale: 
i soldi che spendo me li guadagno, non li ho avuti in eredità da uno zio giapponese multimiliardario 

Quindi mi secca un po' pagare due volte lo stesso contenuto. 
Elucubro.
Il dossier è composto da pagine con scritto (non completamente) e da pagine di immagini.
Lo scritto si divide in due gruppi: interviste; analisi del mondo delle sigle/anime.
Le immagini si dividono in due gruppi: locandine ITB + riviste; vinili.

I contenuti scritti sul mondo delle sigle/anime ammontano 23 pagine (non completamente scritte).
Le interviste ammontano a 60 pagine (non completamente scritte). 
Le immagini delle locandine di ITB + riviste ammontano a 25 pagine.
Le immagini dei vinili ammontano a 16 pagine

Il totale di queste quattro tipologie di pagine è di 124 pagine, manca l'editoriale iniziale, il sommario, la pagina di chiusura. Più o meno arriviamo a 130 pagine.
Dove sta l'inghippo?
Che le 60 pagine di interviste non sono tutte esclusive di questo speciale Sprea sulle sigle RCA, ma erano state già pubblicate in "Anime Cult" ed in un caso su "Vinile".
Le interviste che mi sono parse nuove ammontano a 24 pagine su 60, mentre le restanti 36 pagine sono ricicloni editoriali.
A queste 24 pagine di nuove interviste vanno sommate le 23 pagine sul mondo delle sigle/anime, per un totale di 47 pagine.
In pratica ho pagato 12,90 per leggere 47 pagine non completamente scritte di nuovi contenuti ^_^

Dato che nella rivista viene spiegato che ci saranno altri speciali per altre etichette musicali, mi chiedo quante interviste verranno riutilizzate da "Anime Cult" e "Vinile" della Sprea.
Sarebbe bello che la Sprea, nel sommario, indicasse i contenuti già pubblicati precedentemente in altre testate, in modo che il lettore possa valutare se abbia senso spenderci si soldi.
Sarebbe bello...

sabato 9 marzo 2024

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 16 febbraio 2024


Il 16esimo numero da 82 pagine (come il precedente) di NSM presenta uno speciale sul primo "Getter Robot", il nostro "Space Robot", che ne occupa ben 44, poco più il 50% del totale. Penso che il prezzo ormai resterà di 9,90 euro anche se le pagine non sono più 140 come al suo esordio.
Il dossier sullo "Space Robot", mi permetto di identificarlo alla vecchia maniera, cerca di affrontare il robottone gonagaiano da punti di vista difformi dal solito, cosa meritoria di per sé.
Personalmente ho apprezzato in particolare alcuni degli articoli extra dossier, come il tema della rubrica "La bustina di Minerva X", la prima parte dell'approfondimento sul lungometraggio "Belladonna", la recensione del recente videogioco di Goldrake e l'articolo/testimonianza sulla serie di "Candy Candy".
In più ho apprezzato lo sforzo nello spiegare il film di Miyazaki, che campeggia sulla copertina di questo numero.




A scanso di equivoci, mi pare giusto precisare che il dossier sul Getter è solo sullo "Space Robot", la seconda evoluzione robotica posso immaginare che verrà trattata più avanti, in questo numero è solo accennata.
Nel piacevole articolo "Il giocattolo iconico" si annota che in Italia la serie non ebbe un successo pari agli altri robottoni del periodo, non viene spiegato, secondo me, il perché:
entrambe le serie mancavano della parte finale...

L'autore è del 1978 ed ammette che quando era bambino il Getter si vide solo forse una volta in tv, quindi, forse, rispetto alla mia generazione, pur sapendo di certo che le serie vennero mandate in onda non complete, non visse la seccatura di persona   ^_^
Qualche anno fa avevo ricostruito, grazie ai palinsesti del quotidiano "La Sicilia", come vennero mandati in onda gli episodi delle due serie del Getter, mi fa ancora impressione il caos:

venerdì 8 marzo 2024

Japan Magazine Sprea n° 1


Premessa d'obbligo:
sono stracontento che sia uscita un'altra testata su anime e manga.

Nonostante questa bella notizia, non credo che comprerò i successivi numeri. 
"Anime Cult" costa quasi 7 euro, "Nippon Shock Magazine" quasi 10 euro, gli speciali Sprea quasi 13 euro, questo "Japan Magazine" 6,90. Inoltre si paventano anche degli speciali "Nippon Shock Magazine"...
Il mese che escono contemporaneamente tutti, ti vanno via 40/50 euro. 
A qualcosa bisogna rinunciare, ed io ho già rinunciato allo speciale Sprea "Spokon", penso che mi limiterò solo alle prime due testate citate sopra.
Senza contare che è pressoché inevitabile una certa ripetizione delle tematiche, specialmente se gli autori degli articoli Sprea sono più o meno gli stessi, basta vedere alcuni temi trattati da questo primo "JM" rispetto agli ultimi numeri delle altre testate Sprea. 
Se fossero tutte riviste di editori differenti il dubbio lo avrei, ma qui ormai si nota una certa sinergia redazionale   ^_^
Certo, però, che leggere due editoriali al mese del Ceo, avrebbe il suo perché   ^_^
Infatti il Ceo di Sprea apre anche "JM", oltre che "AC", raddoppiando la sua presenza mensile. 
Questo suo primo editoriale, oltre ad illustrare bene il perché della sua decisione di riportare in edicola una testata storica come "Japan Magazine", ribatte alle polemiche web contro la storia di "JM".
Diciamo che, come sempre, le polemiche "buone" sono quelle che facciamo "noi", quelle che fanno gli altri sono becere  :]
Nel suo editoriale il Ceo racconta che "JM" dovrebbe essere incentrato più sugli anni 90 che sugli anni 80 (e anni 70, aggiungerei io), secondo me c'è un "più" di troppo.
Avrebbe senso che "JM", proprio perché nato negli anni 90, si concentrasse sul periodo dagli anni 90 in poi, altrimenti ti ritrovi a leggere l'ennesimo articolo su Go Nagai e i suoi robottoni, che, sinceramente, ha un pelino rotto i maroni  ^_^
Preciso che non ho letto tutti gli articoli che mi interessavano, per esempio quello su "Shonen Jump", quelli che non mi interessano non li leggerò, motivo per il quale non avrebbe molto senso proseguire nell'acquisto della testata.
Per la cronaca io non compravo "JM", ai tempi dovevo stare a stecchetto con le spese, quindi non nutro pregiudizio verso la testata, ma non ne sono neppure un fan.


Il corposo sommario, che comprende anche tre poster:
due sono una doppia pagina rigida della copertina ripiegata con tematica robottoni Nagai, il terzo, mi pare molto grande, di Lady Georgie, che mi si è rotto nel punto della piega appena ho cercato delicatamente di visionarlo... 
Sbaglierò, ma a me non pare molto sensato inserire dei poster per una rivista che ha come target almeno gli ultra trentenni.
Come nel vecchio "JM" c'è la rubrica "Dragon Mail", tenuta sempre dal Drago, che non ha abbandonato i toni di alcuni decenni addietro... torniamo sempre al discorso che quando le facciamo noi le polemiche va tutto bene, se le fanno gli altri...   :]

Per chi volesse confrontare i vecchi "JM" con questo nuovo, può buttare un occhio qua sotto:




Mikimoz apre la nuova testa con un articolo su "KOR", uno dei non tantissimi manga che ho pure letto.
Non metto becco nell'articolo per ché l'autore ne saprà di certo più di me.

domenica 3 marzo 2024

"Dossier: i videogiochi", di Sergio Cioncolini, Renzo Fabbri e Giovanni Gandini - "Andersen, il mondo dell'infanzia" n° 6 gennaio/marzo 1984


Finalmente sono riuscito a consultare le prime annate di questa bella testata che voleva consigliare i genitori e gli insegnanti sulle letture più adatte per i figli/studenti, ma non solo, la redazione si occupava regolarmente di tutte le tematiche riguardanti l'intrattenimento ludico-cinematografico-televisivo.
Un vero peccato che il numero uno della rivista sia del dicembre 1982, se fosse esistita dal 1978, oggi avremmo avuto un sacco di informazioni, analisi e testimonianze in più dal 1978 al 1982...
Nella biblioteca dove ho consultato la rivista non è possibile fare fotocopie, solo foto, quindi non sempre la pagina è ben stesa... ho solo due mani, con una reggo lo smartphone, con la seconda cerco di tenere il volume il più disteso possibile... comunque, con qualche aggiustamento software, ho cercato di rendere le foto fruibili.
Tra l'altro questa assai fruttuosa missione in biblioteca, dove ho trovato altre testate ancora più interessanti, è tornata utile in questo periodo in cui il mio scanner sta per esalare l'ultima scan...   ^_^



Premessa, pur non essendo in grado di dare il nome alle due videate del cabinato da bar qui sopra, ricordo benissimo il videogames, mi faceva impazzire   :]

E' importante precisare che "Andersen" era una testata seria e, da quello che ho visto sfogliando la rivista, con una buona apertura mentale, di certo non conservatrice (così mi è parso), ciò non toglie che ospitasse anche inserzionisti pubblicitari provenienti dal nascente mondo dei videogiochi, quindi non è che avesse senso sparare sul mondo dei videogiochi per poi mostrare delle pagine promozionali di console e videogames.
Vengono esposte le critiche di allora (che sono più o meo le stesse di oggi) verso i videogiochi, che sono tacciati di mancare di creatività e fantasia, inoltre di essere l'opposto della socializzazione. Oggi, ovviamente non è così, ma non lo era neppure allora, in quanto, se era possibile, giocavamo sempre in compagnia, ma il problema che ai tempi era meno possibile di oggi:
al bar ci andavamo in compagnia;
le partite al bar le commentavamo in compagnia;
al bar giocavamo in doppio;
in casa era più bello giocare contro un amico/a che contro il computer.

Per i critici, chi giocherà ai videogiochi, sarà incapace di amore... per fortuna vengono esposte anche le teorie dei favorevoli ai videogiochi  ^_^

Avviso che, dopo la scan della pagina completa, inserisco le porzioni di pagina con lo scritto, alo scopo di agevolarne la lettura.


Sergio Cioncolini, autore del primo contributo, riepiloga la storia dei videogiochi, dalla luogo della loro nascita al significato del nome "Atari" (MAGARI!), arrivando alla sbarco vincente in Italia e riportando le varie aziende che si contendevano il mercato nostrano.
Nell'articolo si fa riferimento ad un giovane italiano che programmò un videogioco dal titolo "Cave Crusader", ringrazio Massimo Nicora per avermi trovato le info sul web riguardo al programmatore e al videogioco:



sabato 2 marzo 2024

Quasi addio al mio secondo scanner... T_T


Volevo condividere con la popolazione web mondiale un momento di tristezza tecnologica:
il mio secondo scanner HP Scanjet G 2710 sta per dipartire...    T_T

Il mio primo scanner HP Scanjet G 2710 defunse per consunzione alcuni anni fa, e non lo commemorai a sufficienza. 
Questo secondo ha retto fino a poco fa, ma ogni tanto si vedevano delle righe nella parte bassa, ora le striature colorate hanno conquistato un terzo dell'immagine   >_<
Momentaneamente cercherò delle scorciatoie e/o dei rattoppi tecnologici, nel frattempo dovrò cercare un sostituto.

Ovviamente, per un blog che si basa più sulle immagini che sulla parte scritta, aspetto in cui il blogger non è molto versato, lo scanner infortunato potrà creare una diminuzione dei post.

Quasi RIP secondo scanner HP Scanjet G 2710




mercoledì 28 febbraio 2024

"Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli" (1959) - terza parte



TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 





Terza e penultima parte del librone sugli Emakimono, in questo caso vi sono solo le immagini dei disegni su rotoli, che proseguiranno nel quarto ed ultimo post.
Ho omesso il fastidioso watermark per non rovinare i disegni.
Ovviamente la parte della scan verso la cordonatura del libro risulta incurvata, c'è la piega naturale del volume, inoltre non sempre sono riuscito a fare la scan diritta, in quanto le immagini degli Emakimono sono su foglietti non fissi alla pagina. 
Ogni Emakimono è numerato (con il capitolo relativo) e riporta la scena mostrata, la numerazione è importante perché vi si fa riferimento nello scritto postato nelle prime due parti del volume.
Alcuni Emakimono del post sono formati da più immagini, in quanto sono rotoli più lunghi:
il 15 e il 16;
il penultimo dal 37 al 40;
l'ultimo del post il 41 e il 42.

Non ho incollato più Emakimono perché la singola scan non è diritta, inoltre si sarebbe rimpicciolito troppo il disegno totale, se li si volesse vedere meglio, consiglio di recuperare il volume   ^_^

I primi due post:


Buona consultazione  :]


domenica 25 febbraio 2024

"Lady Georgie", di Nicholas Magri + articolo sui Visitors e "Indiana Jones e il tempio maledetto" - "TV Sorrisi e Canzoni" dal 14 al 20 ottobre 1984


Ottempero ad una promessa fatta qualche settimana fa ad uno dei non molto numerosi commentatori del blog, ed, in quanto tali, assai coraggiosi, di inserire dei "TV Sorrisi" un po' meno vetusti rispetto al solito. Il 1984 è l'annata quasi limite per le mie ricerche, già il 1985 è troppo recente  ^_^
Questo numero contiene numerosi articoli interessanti ed anche programmi che sono diventati storici, principalmente telefilm statunitensi:
ovviamente l'articolo di presentazione del secondo film di Indiana Jones;
l'articolo sulla lasciva Lady Georgie;
un articolo su Maurizio Costanzo;
un articolo sulla mini serie dei Visitors (al secondo episodio su "Canale 5");
un articolo sul mitico film di Lino Banfi "L'allenatore nel pallone";
un'inchiesta sull'iscrizione ai partiti politici.

Nei palinsesti televisivi delle tv private locali, sopravvissute alla scorpacciata Fininvest, sono ancora presenti i cartoni animati giapponesi, quasi scomparsi i robottoni.
Ho praticamente inserito tutti gli articoli, omessi solo un paio, per capire quali fare riferimento all'indice della rivista.


L'articolo sulla serie viene pubblicato quando in settimana venivano trasmessi gli episodi "Il compleanno di Becky" (n° 16), "Un'amica per Lupp" (n° 17) e "La bugia di Arthur" (n° 18).
Non avendo seguito mai questa serie non saprei aggiungere impressioni personali, se non il fatto che poteva essere la normalità inserire un articolo per un programma, questa volta un anime, dopo un certo numero di episodi. Non sempre la redazione di "TV Sorrisi" e le emittenti private provvedevamo alla pubblicazione di un'anteprima prima del primo episodio o in concomitanza con esso.



Lo scritto si può dividere in due parti, se nella prima ci si limita ad una leggera sinossi della trama, svelando il triangolo amoroso tra Georgie e i due fratelli, nella seconda l'autore si lancia in una breve analisi del mercato giapponese dell'animazione seriale. In questo frangente si possono leggere alcune piccole topiche che denotano quanto, anche a fine 1984, chi scriveva di anime non si interessava più di tanto di cercare informazioni corrette, nonostante qualcosa di autorevole fosse anche stato pubblicato:


Intanto l'autore parla ai giovani lettori citando "Candy Candy" come se fosse una serie lontana nei ricordi della tele utenza minorile, quando, invece, se si consultano i palinsesti delle tv locali private di questo numero, si ritroverà la signorina tutte lentiggini trasmessa dal circuito "Euro TV".
Poi per l'autore questa tipologia di anime (di genere shojo) piacevano più che altro in Italia e in Europa, meno in Giappone, dove andavano forte, invece, le "mega storie fantagalattiche, con enormi robot e superarmi"
Quando, in realtà, noi sappiamo che l'era dei robottoni era terminata anche in Giappone, e già da un pezzo.
Lo scarso gradimento da parte del giovane pubblico nipponico era anche la spiegazione, del tutto fantasiosa, sul perché questi anime shojo non avessero mai un seguito, omettendo del tutto la motivazione reale e più banale:
in Giappone le serie animate (ma anche i manga) di norma hanno un termine.

Tra l'altro, se non ricordo male, ma lo scrivo senza essere andato a controllare, fu proprio la stampa nostrana ad inventarsi la terza stagione di "Candy Candy"...
Vero che i cartoni animati giapponesi dovevano vendere merchandising, quindi serie nuove comportavano nuovi personaggi ed articoli da mettere sul mercato.

sabato 24 febbraio 2024

"Shogun Warriors - Invincible Guardians of World Freedom!" Marvel Comic Group n° 4, 5 e 6 (maggio, giugno, luglio 1979)


Dove eravamo rimasti? (cit. impropria del povero Enzo Tortora)
Ricordo che, se non ho capito male, i robot sono stati assegnati in base alle abilità psicofisiche dei piloti, grazie ad un computer che analizza le loro capacità:
il Raydeen viene affidato a Richaird Carson;
il Combatra a Genji Odashu;
il Dangard a Ilongo Savage.


Maur-Kon aveva allestito il secondo mostro, Mech-Monster, una simil mucca meccanica...

La prima tavola del quarto numero vede i tre robottoni marvellizzati che stanno ultimato la ricarica solare.

martedì 20 febbraio 2024

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 16)


Sedicesima uscita nelle edicole di "Anime Cult", che contiene le solite interviste, che, una volta cassati gli autori nipponici con servizi un po' lontani nel tempo, vede protagonisti personaggi nostrani con domande attuali.
In questo numero sono stati intervistati:
Jasmine Laurenti (doppiatrice);
Jérome Alquié (disegnatore che racconta il suo incontro con Leiji Matsumoto);
Livio Tallini (casa editrice Coconino);
Cip Barcellini (seconda parte);
Loriana Lana (autrice di Sigle).

Direi una panoramica abbastanza ampia ed interessante di testimonianze dirette.
Di seguito all'intervista a Jasmine Laurenti, che doppiò anche la Kaori di "City Hunter", c'è la recensione del nuovo film, attualmente al cinema, di "City Hunter" (che non ho visto).
Purtroppo prosegue la rubrica, inaugurata nello scorso numero, a cura di Nicola Bartolini Carrassi.
Corposo lo speciale sulle opere di Leiji Matsumoto, ad un anno dalla sua scomparsa.
Ho notato che la redazione di "Anime Cult" ha scoperto che sul sito de "La Stampa" c'è l'archivio online gratuito, attendo che scoprano archivi a pagamento   ^_^


L'articolo con cui si apre il numero è incentrato sugli episodi delle serie robotiche in cui si commuovevano i protagonisti ed anche noi giovani telespettatori per storie d'amore che finivano, purtroppo, sempre male... cioè moriva la ragazza e restava vivo il pilota del robottone, quale che fosse: Mazinga Z; Jeeg, Grande Mazinga; Space Robot; Goldrake.

Non molto ben augurante per la crescita emotiva delle giovane telespettatrici italiche, ma anche delle altre nazioni dove le serie erano trasmesse... almeno una la potevano far sopravvivere...