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mercoledì 5 giugno 2013

Grandi madri mediali, archetipi dell'immaginario collettivo nel fumetto e nel cinema d'animazione




TITOLO: Grandi madri mediali, archetipi dell'immaginario collettivo nel fumetto e nel cinema d'animazione
AUTORE: Roberta Bartoletti
CASA EDITRICE: Liguori Editore
PAGINE: 121
COSTO: 15,99 €
ANNO: 2012
FORMATO: 20 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788820757205

Intanto mi pare giusto dare una definizione di archetipo, da Wikipedia:
Il termine viene usato, attualmente, per indicare, in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l'idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell'inconscio umano; per derivazione in mitologia, le forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell'uomo e, in narratologia, i metaconcetti di un'opera letteraria espressi nei suoi personaggi e nella struttura della narrazione; in linguistica da Jacques Derrida per il concetto di «archiscrittura»: la forma ideale della scrittura preesistente nell'uomo prima della creazione del linguaggio e da cui si origina quest'ultimo.

E' indubbio che io abbia notato il libro in primis perché posto nel reparto della libreria Feltrinelli in cui c'è la saggistica su anime e manga, successivamente mi ha colpito la copertina. Non certo il titolo e il sottotitolo, che sono rimasti abbastanza oscuri, a dire il vero anche un po' bruttini.
Per “Grandi Madri” si intende l'archetipo di quella figura riconducibile alle antiche dee della natura o anche a divinità femminili, legate al ciclo di vita, procreazione e morte.
Per “mediali” si intende della cultura di massa.
Una questione un po' scandalosa riguarda il prezzo del libro, tralasciando i 99 centesimi, che sa tanto di presa in giro, anche i 15 euro (e 99 cent) non sono cosa da poco. 16 euro per un libro di 121 pagine (scritte) mi pare un poco esagerato. Senza voler fare una equivalenza automatica tra numero di pagine e costo del libro, direi che il prezzo non è certo “popolare”.
E “popolare” non è neppure il modo in cui è scritto il saggio, abbastanza difficile e con continui rimandi ad autori e filosofi.

Riporterò alcuni brani del libro per rendere l'idea di questa complessità, ma anche per spiegarne i contenuti. Mi chiedo se non sarebbe stato possibile scriverlo in maniera un po' più divulgativa, o almeno un po' meno astrusa. Probabilmente il tema richiede per forza una terminologia tecnica e delle frasi in cui qualche volta ci si perde. In fondo non è responsabilità degli autori il livello culturale del lettore medio, però anche il lettore “ignorante” paga i 16 euro...

Introduzione:
La domanda che ci poniamo in questo libro è: quali effetti ha questa trasformazione nelle forme dell'immaginario sulla vita individuale e collettiva, in relazione in particolare all'efficacia simbolica di queste narrazioni e delle loro figure nel dare ordine e forme all'esperienza, nell'esprimere e aiutare a fronteggiare i drammi della vita umana sulla terra?”

Pagina 5:
Un ipotesi che ci guida è infatti che le Grandi Madri rimandino a significati rimossi dalla cultura occidentale e dalla modernità, che essendo però connaturati all'esistenza umana non sono mai scomparsi completamente.”

Il saggio è diviso in 3 capitoli, il primo è scritto da Lorenzo Giannini, gli altri due da Roberta Bartoletti.
L'analisi dell'archetipo delle Grandi Madri (e delle Dee della natura) si baa su 3 film di Miyazaki e sulla figura di Fenice Nera negli X-Men della Marvel.

Capitolo 1 La Grande Madre e le sue tracce
Le Grandi Madri del Neolitico; Morfologia delle statuette; Grandi Madri nei miti e nelle culture popolari; Demetra e Persefone come rappresentazioni evolute di Grandi Madri; Sant'Anna e Maria.

Il capitolo si concentra su fiabe e miti arcaici della Dea Madre nel neolitico, dal VIII millennio A.C. Al III millennio A.C. Con capatine nella Grecia antica e nel cristianesimo.
Immagino che questo capitolo funga da introduzione al tema del libro, perché con l'animazione e il fumetto non ha alcun nesso, mai sono citate...

Capitolo 2 La Grande Madre tra gli archetipi dell'immaginario collettivo
L'archetipo come matrice di immagini; Figure e significato degli archetipi della madre e della Grande Madre; Archetipi e immaginario mediale; Il nuovo disagio della vita simbolica: una digressione

Inizio subito col riportare una frase di pagina 35:
Dopo esserci occupati delle rappresentazioni della Grande Madre nella prospettiva mitologica e archeologica e nello studio delle religioni e del folclore popolare (cioè il primo capitolo, mia nota), intendiamo ora considerare l'immagine della Grande Madre alla luce del concetto di archetipo dell'inconscio collettivo, nel quadro della psicologia analitica junghiana”.

Pagina 37 e 38:
Con archetipo in sé intendiamo quindi l'archetipo non percepibile e solo potenzialmente presente, mentre con immagine archetipica si denota l'archetipo percepibile, attualizzato e rappresentato in forma di simbolo. La ricorrenza di immagini e tipi simili nelle diverse culture ed epoche storiche sarebbe quindi imputabile a questa orine comune e universale, archetipica appunto, radicata nella psiche inconscia umana, che spiegherebbe quelli che nell'analisi mitologica vengono definiti “motivi”, che nella sua analisi del mondo primitivo Levy-Bruhl chiamava “rappresentazioni collettive”, o ancora ciò che Hubert e Mauss intendevano con “categorie dell'immaginazione”, al cui interno possiamo collocare l'immagine della Grande Madre.”

Sempre pagina 38
Così gli archetipi dirigono ogni forma immaginativa, sia della psiche umana sia dell'immaginario collettivo: danno forma da un lato a fantasie, sogni e deliri, dall'altro a miti, rappresentazioni religiose, fiabe e alla fantasia creativa.”

Pagina 45:
A mero titolo esemplificativo, sperando di aiutare il lettore senza confonderlo, ricordiamo solo i principali archetipi relativi al processo di individuazione...”
Questa frase l'ho trovata ironica (confonderlo?!?!), specialmente dopo 45 pagine in cui si discetta di archetipi (che mi hanno permesso anche di capire meglio il concetto) senza mai citare una sola volta anime o fumetti. Ma il sottotitolo e la copertina di un libro quali scopi hanno nell'editoria? Catturare i gonzi?
Il capitolo “ Archetipi e immaginario mediale” analizza l'archetipo della Grande Madre nella cultura di massa dal 900 ad oggi.

Capitolo 3 Le Grandi Mari nell'immaginario mediale
Introduzione, alla ricerca di Grandi Madri nel fumetto e nel cinema d'animazione;
Grandi e piccole madri nelle storie animate di Hayao Miyazaki;
Nausicaa della Valle del vento: Grandi Madri profetiche e tossiche;
Principessa Mononoke: Grandi Madri vendicative e soccorrevoli;
La città spiritata di Chihiro e il ritorno della (doppia) baba-jaga;
Le Grandi Madri di Miyazaki, fra tradizione e cultura mainstream;
Grandi Madri mutanti? Tracce di immagini archetipiche nel fumetto supereroico;
La saga della Fenice Nera, Grande Madre caotica distruttrice;
Conclusione: sull'efficacia simbolica delle Grandi Madri mediali.

All'inizio del capitolo si afferma che il fumetto americano e l'animazione giapponese sono 2 palcoscenici non di nicchia in cui osservare gli archetipi sulla Grande Madre. Se l'affermazione è vera per l'animazione giapponese, in quanto gli anime sono visti sia da bambini che da adulti e sia da maschi che da femmine, non mi pare lo sia altrettanto per il fumetto supereroistico made in Usa, che è letto prevalentemente da maschi di una certa fascia di età. Se è vero che la Fenice si è vista nel terzo film degli X-Men, questo mi pare poco per considerare il soggetto Fenice pari alla notorietà dei film di Miyazaki. Almeno in Giappone tutti conoscono Miyazaki, mentre mi chiedo quanti negli Usa conoscano la Fenice della Marvel.
Detto ciò, a pagina 70, col paragrafo 3.2 ( Grandi e piccole madri nelle storie animate di Hayao Miyazaki), quindi dopo 70 pagine (…) su un totale di 121, finalmente si inizia a leggere qualcosa sull'animazione giapponese (che sarebbe il soggetto della copertina del sottotitolo...).

Come si può leggere nell'indice del terzo capitolo sono presi in esame 3 film di Miyazaki: Nausicaa, Mononoke, La città incantata.
In Nausicaa gli archetipi della Grande Madre sono impersonificati da 2 personaggi. La vecchia saggia cieca O-Baba. La giungla tossica col suo potere di vita e morte, cioè la Grande madre natura, che in superficie e tossica e nel sottosuolo rigenera la vita.
L'approfondimento, seppur breve (solo 6 pagine), è molto interessante.

In Mononoke la prima figura di Grande Madre è quella della Saggia Madre del villaggio degli Emishi di Ashitaka, che lo spinge al suo viaggio ad ovest per cercare la salvezza dalla sua maledizione. Riproponendo la trama del film l'autrice la illustra con la lente del tema del saggio, il risultato è una lettura diversa ed interessante del film di Miyazaki, purtroppo anche questo paragrafo è breve (solo 7 pagine). Altra figura di Grande Madre è la Lupa Moro, madre adottiva di San. La terza figura di Grande Madre è il Dio Cervo.

In “La città incantata” è la “cattiva” maga Yubaba ad essere la prima Grande Madre, mentre la sorella “buona” Zeniba è la seconda. Yubaba e Zeniba è una figura doppia ed opposta. Le 2 maghe gemelle si dimostrano al contempo terribili e soccorrevoli. Con la piccola Chihiro sono “soccorrevoli”, verso gli altri personaggi e tra loro 2 sono “terribili”. L'essere “soccorrevoli e terribili” sono 2 caratteristiche degli archetipi delle Grandi Madri.
Anche questa riproposizione della trama del film è lunga solo 7 pagine.

Il paragrafo finale su Miyazaki (Le Grandi Madri di Miyazaki, fra tradizione e cultura mainstream) è una analisi delle tipologia di Grandi Madri presenti nei suoi film, ed il tipo di rapporto che queste hanno con l'eroe/eroina.
Anche quest'ultima parte è molto interessante quanto breve.

E' un vero peccato che questi paragrafi abbiano occupato solo 30 delle 121 pagine del saggio, un po' poco per un costo di 16 euro, anzi no, 15 e 99!

Comincia quindi il paragrafo che analizza l'archetipo delle Grandi Madri nel fumetto degli X-Men, nei personaggi di Tempesta e soprattutto Fenice.
Purtroppo ho dovuto saltare la lettura di questo paragrafo perché prende in esame proprio la saga della Fenice Nera, che io sto leggendo, e che quindi avrebbe rischiato di rivelarmi la trama della storia.


1 commento:

  1. beh, grazie dell'attenzione, la recensione rivela una lettura attenta. sono contenta che il recensore abbia apprezzato le pagine dedicate all'analisi delle storie, posso solo aggiungere che anche se il numero di pagine dedicate può sembrare ridotto, tutto il resto del libro è finalizzato a guidare il lettore - che non deve essere necessariamente un esperto sociologo o psicologo ecc. - a guardare con occhi nuovi storie spesso trattate come banali, che banali non sono. Ambizione degli autori che mi pare, pur con alcuni ma, abbia avuto un po' di soddisfazione. Aspetto però il commento su Fenice Nera, mi interessa, Sul costo del libro, concordo ma il mercato editoriale italiano è quel che è, pochi leggono tanto e molti niente. Preciso che se dovessi mettere il libro in una sezione di una libreria, opterei onestamente per studi culturali, anche se sicuramente così si venderebbero meno copie. Grazie Roberta Bartoletti

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