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domenica 2 giugno 2013

Hikikomori e adolescenza, fenomenologia dell'autoreclusione


TITOLO: Hikikomori e adolescenza, fenomenologia dell'autoreclusione
AUTORE: Giulia Sagliocco
CASA EDITRICE: Mimesis
PAGINE: 144
COSTO: 16 €
ANNO: 2011
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788857505176

Il saggio è diviso in tre parti, ognuna di esse in più capitoli, scritti da autori differenti, tutti (tranne Carla Ricci che è antropologa è ha studiato la questione in Giappone) psichiatri o psicologhi abbastanza a digiuno di Giappone. La terminologia del libro, a parte l'intervento di Carla Ricci, è prettamente psichiatrica, quindi chi, come me, non ha conoscenze in merito troverà difficoltà a comprendere molte sua parti. C'è da dire che sarebbe stato auspicabile almeno un contributo di un psicologo o psichiatra giapponese, conoscitore diretto della problematica hikikomori.
Nella parte iniziale è spiegata la suddivisione del libro, e qui riportato il termine “manga animato”... magari, quando si scrive un libro, sarebbe utile usare le terminologie corrette, cioè “anime”, che ormai è un termine mediamente conosciuto. Specialmente quando si usa una puntata di un anime per analizzare la problematica hikikomori.
Parte prima
Atti del seminario hikikomori: adolescenti in volontaria reclusione

1: L'esperienza antropologica giapponese. Di Carla Ricci
Questo capitolo ripropone l'intervento di Carla Ricci del luglio 2009 in un dibattito sugli hikikomori, in cui presentava il suo libro del 2008 “Hikikomori, adolescenti in volontaria reclusione”. Quindi chi ha letto quel bel saggio vedrà riproposto in modo assai succinto le stesse tematiche ed informazioni. Rimando alla mia recensione di quel libro la lettura del suo contenuto, che non ripropongo per non ripetermi.

2: Hikikomori e manga: un modo di essere nel mondo e un modo di “aver cura”? Di Cristina Bartolomeo e Elvira Improta
Durante quel dibattito fu proiettata una puntata dell'anime Rozen Maiden, alla scopo di illustrare come il protagonista della storia fosse un hikikomori e come la storia si evolvesse.
Nella spiegazione al pubblico di cosa siano gli “anime”, avvenuta prima della proiezione, le due autrici regalano qualche perla:
i personaggi manga non assomigliano quasi mai ai giapponesi (anche se spesso prendono luogo in Giappone), bensì gli autori tendono ad occidentalizzare i personaggi che spesso hanno occhi enormi, sproporzionati anche a noi occidentali”.
Ma nel 2011, con decine e decine di saggi sull'animazione giapponese ormai pubblicati, è possibile che persone laureate non riescano ad informarsi decentemente sul perché siano nati gli “occhi enormi” nei manga?
Nella spiegazione della società giapponese si può leggere un Restaurazione “Maiji”, ma non era “Meiji”?! Sarebbe bastato digitare su Google la parola “Maiji” per vedersela correggere in “Meiji ed evitare un bel errore.
Tutta l'analisi delle due psicologhe/psichiatre è incentrata, appunto, sulla prima puntata di Rozen Maiden, non di tutta la serie, ma della sola prima puntata. Comprendo che ad un uditorio non si potesse fare vedere una serie completa, ma forse le due “esperte” avrebbero potuto/dovuto farlo, per evitarsi altri errori. Per fortuna (o meno) io quella serie la vidi qualche anno fa, e, se è vero che il protagonista (Jun) è uno studente che abbandona la scuola a causa di un trauma psicologico fin banale, non lo si può propriamente chiamare un hikikomori. Jun non corrisponde a nessuna delle descrizioni della stessa Carla Ricci riguardo al comportamento degli hikikomori, non sta chiuso in cameretta, non è trasandato, non inverte il ritmo giorno/notte, dialoga normalmente con la sorella e poi con altri personaggi umani della serie. Infine la tematica di Rozen Maiden non centra nulla con il fenomeno hikikomori.
Vi risparmierò le considerazioni psicologiche su Rozen Maiden e sui soli 3 personaggi che si vedono nella prima puntata, non essendo io uno psicologo non mi permetto di entrare nel merito, però quando le persone commentano una tematica che non conoscono (come pare che non conoscano nulla degli anime) capita che si facciano degli errori grossolani, oppure si parta da presupposti assolutamente errati, forse se avessero visto tutta la serie avrebbero avrebbero tratto conclusioni differenti.
Fin esilarante è la nota a piè di pagina 45, secondo la quale la proiezione durante il dibattito di questa prima puntata di Rozen Maiden non ha violato nessuna legge sul copyright, in quanto questo episodio era presente nei video “pubblici” di Megavideo.com!!! Per quel che so io, magari sbaglio ( ed in questo caso chiedo scusa per l'ignoranza), Megavideo.com metteva online qualsiasi cosa senza averne nessun diritto (non per nulla è stata chiusa dall'FBI, che pesno contatterà presto le organizzatrici del dibattito. Scherzo).
Per concludere posso valutare questo capitolo con il detto tutto milanese “Ofelé fa el to mesté” (pasticciere fai il tuo mestiere).

3: Domande, idee ed esperienze a confronto. A cura di Cristina Bartolomeo e Elvira Improta.
Inizia il dibattito sui due precedenti interventi (quello della Ricci e la proiezione di Rozen Maiden), tra il pubblico e Carla Ricci.
Nelle domande ritorna la questione degli occhi azzurri occidentali nei personaggi di Rozen Maiden, che in una domanda vengono considerate “qualcosa di veramente inquietante”. L'unica cosa inquietante è che nel 2011 si pensi ancora che nei manga e negli anime ci siano gli occhioni per imitare noi occidentali...

Parte seconda
Per un profilo dell'autoreclusione

4: Hikikomori,fiori di ciliegio, cerchi nel grano. Di Monica Gemelli e Carlo Pastore.
E' il capitolo di analisi psicologica del fenomeno hikikomori e degli stessi hikikomori, è scritto con terminologia psichiatrica e tramite concetti espressamente psichiatrici, quindi non ne ho capito quasi nulla. Gli autori prendono in esame Yukio Mishima, e i due saggi “Il crisantemo e la spada” (di Ruth Benedict) e “La vera storia dei kamikaze giapponesi” (di Emiko Ohnuki-Tierry). A differenza di Carla Ricci non paiono avere quella conoscenza della società giapponese che, forse, sarebbe necessaria per fare certe analisi, ribadendo che io non ho capito nulla di ciò che hanno scritto.

5: Altre segregazioni o dell'adolescenza attempata. Di Francesco Grieco e Edoardo Vivard.
Un caso italiano simile all'hikikomori, la storia del 36enne Mario, il tutto trattato e descritto sempre con terminologia psichiatrica.

Parte terza
Modalità d'intervento in alcune strutture pubbliche napoletane.

6: Esperienze terapeutiche con adolescenti che si isolano. Di Maria Grazia Ciuferri e Francesca Mancini.
I casi di due adolescenti italiani autoreclusi e il percorso terapeutico verso di loro e verso le loro famiglie. Parte interessante e scritta comprensibilmente, che pur non centrando nulla con gli hikikomori giapponesi può dare l'idea di cosa scatena il fenomeno all'interno di una famiglia.

7: Hikikomori e doppia diagnosi. Fenomenologia e psicopatologia di due presenze ai limiti della vita: Di Giorgio Troiano.
L'autore fa delle considerazioni sulle similitudini tra hikikomori e tossicomania occidentale, sempre che io abbia capito, perché il tutto è trattato in modo molto tecnico, incomprensibile a chi non abbia delle basi di psicologia.
Non essendo io uno psicologo/psichiatra mi sfugge il senso di questo capitolo rispetto al titolo del libro, in quanto gli hikikomori non sono quasi mai trattati, mentre tutto lo spazio è per i tossicomani seguiti dall'autore.

8: Passeggiata tra Lucifero collaborante e il circolo del mutuo riconoscimento. Di Marcello De Rogatis, Gaetano Pinto, Salvatore Sarno.
La storia dell'italiano Martin e della sua famiglia, e del percorso terapeutico di uscita dall'autoreclusione. Anche di questo capitolo non ho capito nulla.

9: Virginia e il vasi di Pandora. Di Giulia Sagliocco.
La storia di Virginia, insegnante di 49 anni, e dei suoi attacchi di panico, del figlio 15enne ammalato e della figlia 20enne che si chiude nella propria stanza. Mi sfugge il nesso con gli hikikomori.

1 commento:

  1. Bel post. Ho letto questo libro per la mia tesi di laurea. Se interessa conoscere di più in fenomeno degli hikikomori seguite questo blog http://hikikomoriitalia.blogspot.it/

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