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lunedì 23 ottobre 2023

Parla come manga, dizionario pop di anime e cultura giapponese


TITOLO: Parla come manga, dizionario pop di anime e cultura giapponese
AUTORE: Sayaka Conti
CASA EDITRICE: Giunti
PAGINE: 235
COSTO: 19,90€
ANNO: 2023
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788809935150


"Venghino, signori, venghino, avanti c'è posto!"  ^_^
Anche la Giunti si è aggiunta (passatemela questa...) alle nuove case editrici che si buttano nel mercato della saggistica di manga ed anime.
Stavolta è stata arruolata un'appassionata di anime italogiapponese con madre italiana e padre giapponese (spero di aver capito bene...), cosa che la agevola tantissimo nella lingua, infatti il libro è strapieno di spiegazioni su parole e nomi nipponici (con tanto di ideogrammi), ma non la mette al riparo da un certo numero di inesattezze e da una scarsità di approfondimento abbastanza ingombrante.
Il libro è composto nella quasi totalità da schede, una per ogni serie presa in considerazione, non scrivo analizzata, perché sarebbe troppo.
Nella seconda parte ci sono 90 schede di anime, nella terza parte 8 schede di videogiochi, infine nella quarta parte altre 7 schede tra anime e film.
La prima parte è una breve introduzione al mondo di manga ed anime, più che altro dal punto di vista dei termini giapponesi da parte di una giapponese.
Ogni scheda ha una brevissima sinossi, spesso impossibile riepilogare la maggior parte delle serie o film in così poche righe, a cui segue "Parliamone un po'", in cui l'autrice riporta qualche sua impressione/ricordo e/o valutazioni personali, infine spesso vengono spiegati i termini giapponesi dei nomi della serie e dei nomi dei personaggi.
L'autrice ha anche un canale su "You Tube", e nel libro tende a riportare le battute fatte nei video, usati anche come materiale per fare le schede (l'ho notato per Goldrake...), solo che, a mio avviso, esagera un po' nelle battute (Daitarn 3 e Sampei, per esempio). Un libro non è un video sui social.
Nella scheda è presente un indicatore del livello di cultura giapponese presente in una serie, il "Contanuki", il massimo è cinque "Contanuki", quindi molte consuetudini nipponiche.
L'idea non è male, il problema è che nelle serie Fininvest/Mediaset che son state delocalizzate, rinominate, censurate e tagliuzzate, di cultura giapponese ne è rimasta poca...
Preciso che l'autrice fa sempre presente quando Fininvest/Mediaset censurò pesantemente una serie.
Ogni scheda avrebbe a disposizione un massimo di due pagine per illustrare l'anime, solo che spesso la seconda pagina resta quasi del tutto non scritta... 
Nel totale ci sono una 50ntina di pagine non scritte, non sono preseti immagini, ma 50 pagine mancanti di approfondimento su 235 non sono poche.
Lo scritto è molto dialogato con il lettore, probabilmente perché il target individuato dalla Giunti è quello dei giovanissimi (o forse no? leggere Jeeg), quindi io sarei fuori target  :]
Se lo scopo ultimo della Giunti era confezionare un libro che informasse le nuove generazioni sulla storia delle serie animate trasmesse in Italia (dalle prima alle più recenti), il risultato non è molto soddisfacente, specialmente per quelle più vecchie. 
Risulterebbe agevole prendersela con gli autori di questi libri per le pecche presenti, ma secondo me è necessario anche essere accompagnati da una casa editrice che conosca il tema, e mi pare di poter affermare che tutte queste new entry (Giunti, Il Saggiatore, nuinui, Il Mulino, Salani, Mondadori) della saggistica su manga ed anime non posseggono questo background. Bisognerebbe solo capire se almeno i vari editor siano interessati o meno a migliorare la parte informativa di questa nuova saggistica, ho qualche dubbio. Specialmente quando vedo che spesso non è presente la bibliografia e la sitografia, come anche in questo libro. Possibile che gli editori italiani più importanti non conoscano la bibliografia esistente su manga ed anime scritta da italiani e pubblicata da altre case editrici italiane?

Passo alle schede che mi hanno lasciato qualche dubbio, pur nella minimale informazione fornita.
Lupin II (scheda 6): 
L'autrice, immagino per motivi anagrafici (era bambina negli anni 90), cita la sigla italiana di Mediaset, peccato ve e fossero altre due prima, molto più belle della terza.


Come si può vedere qui sopra e sotto da quattro pagine consecutive, la seconda pagina non viene pressoché sfruttata.

Kyashan (scheda 8): 
L'autrice parteggia come me per un mondo che rispetti l'ambiente, arrivando ad affermare:
"L'aspetto davvero interessante è che i cattivi, qui, hanno ragione! Di certo non per quanto riguarda i metodi malvagi e terribili che usano, ma è innegabilmente colpa dell'uomo se la Terra è inquinata!"

Ecco, a parte che non abbiamo la controprova che Bryking, una volta sterminata l'umanità, avrebbe difeso l'ambiente, ma tra un robot mussoliniano e una umanità inquinatrice, non credo ci sia molto da scegliere. E non mi pare un bel messaggio da inviare alle nuove generazioni. Mia opinione.
Tra l'altro io la serie l'ho vista cinque volte (una da bambino in tv, una in VHS tv, una in VHS ufficiali, una in file ed una un DVD) e non ricordo proprio questo Bryking in versione Greta Thunberg... 
Bryking vuole conquistare il pianeta e per farlo deve estinguere la razza umana.
Lo scopo originale dei robot era quello di disinquinare il pianeta, ma costruiti da un umano!
I robot impazziscono a causa di un fulmine che colpisce il laboratorio del dottor Azuma, quindi non divengono ambientalisti per scelta autonoma. Forse con un po' più di spazio usato nella scheda, si sarebbero potute fare valutazioni di questo tipo.

mercoledì 17 maggio 2023

Non capire Il Giappone


TITOLO: Non capire Il Giappone
AUTORE: Edoardo Lombardi Vallaudi
CASA EDITRICE: Il Mulino
PAGINE: 205
COSTO: 17 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 13 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788815386175


Quando ho scoperto l'esistenza di questo libro ero abbastanza dubbioso se comprarlo o meno, non avendolo sfogliato temevo fosse il solito scritto che parla del Giappone misterioso, sconosciuto, inesplorato, alieno etc. etc. etc. come se vivessimo ancora in epoca Meiji e non nel 2023...
Poi ho notato che la casa editrice è "Il Mulino", e di norma questa casa editrice pubblica libri seri, non nel senso di barbosi, ma non libri superficiali stampati al solo scopo di sottrarre qualche euro al lettore sempliciotto, cioè io...
Effettivamente ho fatto molto bene a comprarlo, benché qualche volta l'autore si pone come se il Giappone fosse ancora misterioso, sconosciuto, inesplorato, alieno etc. etc. etc. la cosa non inficia minimamente il piacere di leggere il libro. Non solo vi si trovano un sacco di informazioni interessanti, ma spesso ci si divertirà a scoprire le (dis)avventure dell'autore durante i suoi viaggi e permanenze in Giappone, probabilmente tra gli aneddoti più divertenti si può annoverare quelli dei due arresti in flagranza di reato  ^_^
L'autore si è recato più volte in Giappone per motivi di studio e lavoro dal 1994 fino al 2022, portandoci anche la famiglia, da quello che ho capito non vi ha mai vissuto più di due o tre mesi consecutivi, per poi fare ritorno in Italia. Quindi i suoi non sono gli aneddoti di un italiano che deve avere a che fare con il Giappone e i giapponesi da abitante stabile del Giappone, ma è più un turista seriale continuativo.
L'autore è un professore universitario di linguistica, è ovviamente estremamente colto e chiaramente almeno un po' più intelligente della media, di certo più di me, per questo un libro più ordinato sarebbe stato ancor più piacevole da leggere  :]


Di norma io cerco di riportare nelle mie recensioni un minimo di informazioni sui contenuti dei vari capitoli, ovviamente se li ho capiti, per questo scritto, purtroppo, è impossibile fare una recensione sui fatti narrati, i quanto in uno capitolo si riportano i più disparati temi e concetti. 
Il capitolo riporta un titolo, che dovrebbe esserne il tema, ma dentro ci può essere la qualunque, comunque il tutto è sempre spiegato benissimo.
Forse sarebbe stato utile un sommario finale con i temi trattati, in modo mettere un po' di ordine nel caos aneddotico.
Per questo motivo la mia recensione finisce fondamentalmente qui, consiglio di consultare l'indice che inserisco qui sotto e poi andarsi a comprare il libro, l'ho letto in un paio di giorni, scorre via in maniera piacevole ed interessante, seppur un po' caotica.

venerdì 8 marzo 2019

Levati Sole, diario umoristico di un italiano residente in Giappone




TITOLO: Levati Sole, diario umoristico di un italiano residente in Giappone
AUTORE: Davide Sorgi
CASA EDITRICE: Streetlib
PAGINE: 225
COSTO: 15,99 €
ANNO: 2017
FORMATO: 20 cm X 13 cm
REPEPRIBILITA': online
CODICE ISBN:

La testimonianza, derivante da vita vissuta per 10 anni in Giappone, di  Davide Sorgi è al contempo assai ironica che interessante. L'autore, che fa parte della prima generazione che venne a contatto con l'animazione giapponese grazie a Goldrake, ci racconta piccoli (o grandi) episodi della sua esperienza nipponica, senza mai pretendere di elargire verità, ma comunque mantenendo una certa critica verso alcuni aspetti della società giapponese, pur apprezzandone tanti altri.
Diciamo che questo libro non è l'ideale per chi considera il Giappone la terra promessa, magari a causa di una visione eccessivamente manga/anime centrica della nazione del Sol Levante.
Sono presenti 15 racconti, tutti scritti in maniera assai scorrevole, estremamente piacevole, divertenti, così tanto  che il libro lo si finisce in una baleno.
Stante la struttura nel libro, ha poco senso che io ne spoileri il contenuto, ogni anticipazione potrebbe ridurne il piacere della lettura, ma  se il mio punto di vista può valere qualcosa, non posso altro che suggerirne l'acquisto.
Di norma libri come questi sono scritti da persone che hanno vissuto in Giappone per periodi medio brevi, oppure per periodi lunghi, ma senza essere un appassionato del Giappone/anime. Davide Sorgi, invece, ha lavorato in Giappone per 10 anni, anche assieme alla moglie italiana, ed è un appassionato di animazione giapponese, quindi senza alcun pregiudizio verso questa nazione. Il suo background giovanile è il medesimo del mio, ma lui ha avuto l'occasione di testare sul campo tutte le cose che vide tramite i cartoni animati giapponesi.
Poi, sia chiaro, nel libro non si parla di Goldrake, ma di varie situazioni di socializzazione con gli autoctoni nipponici.
Spero in un secondo libro, magari con considerazioni più serie dell'autore su come ha affrontato la vita di tutti i giorni e quella lavorativa in Giappone.

domenica 16 aprile 2017

Giappone in pillole, un tuffo nella moderna società giapponese



TITOLO: Giappone in pillole, un tuffo nella moderna società giapponese
AUTORE: Ottone Mattei

CASA EDITRICE: Schena Editore
PAGINE: 132
COSTO: 20000 £
ANNO: 1988
FORMATO: 21 cm x 14 cm 
REPERIBILITA': reperibile online
CODICE ISBN: 8875142637


Altro libro recuperato sul web, ergo senza averlo potuto sfogliare preventivamente, quindi mi sono basato sul titolo e sul prezzo ^_^
Diciamo che questa volta non ho del tutto toppato. Considerando che è un libro scritto nel 1988, da un membro dell'ambasciata italiana in Giappone (non si capisce in quale ruolo), che vi ha risieduto per quattro anni, arrivando anche a parlare la lingua, le informazione e le impressioni che trasmette sono utili a comprendere che alcune cose non sono cambiate per nulla dal 1988 al 2017.
Purtroppo lo scritto manca di una qualsivoglia divisione per argomenti, neppure di carattere cronologico, mi basta aggiungere che non c'è neppure un indice, in quanto non esistono neppure i capitoli!
A mio avviso, se lo riesce a recuperare a pochi euro, può essere una lettura interessante.
Il libro è composto da 131 pagine di pensieri dell'autore, divisi solo da questo segno divisore a tre stelline: 



Per giunta, all'interno di ogni sua elucubrazione, non mantiene quasi mai il discorso su un singolo argomento. Diciamo che il tutto potrebbe risultare un pelino caotico.
Devo dire che lo stesso autore spiega, senza possibilità di repliche da parte del lettore, com'è strutturato il suo libro, e non ho gradito per nulla quelle poche righe, dato che, seppur con 30 anni di ritardo, il libro l'ho pagato...


La filosofia di Ottone Mattei, nello spiegare il suo Giappone, è semplice:
dato che la misteriosa nazione nipponica è composta da esseri umani, tutte le spiegazioni vanno ricercate sul piano umano.
Come accennavo sopra la lettura di questo libro farà risaltare quanti aspetti della società giapponese, e dei giapponesi stessi, siano rimasti immutati in 30 anni, per esempio:
come considerano la seconda guerra mondiale (cioè la guerra del pacifico), comprese le loro colpe verso i popoli assoggettati; la loro valutazione dei gaijin; la gelosia nei confronti della propria lingua; l'impossibilità per un non giapponese di essere considerato giapponese; etc etc

A cui, ovviamente, si possono aggiungere tantissimi altri argomenti, come il rapporto dei giapponesi con il proprio lavoro e la propria azienda, l'assenza di individualismi, il rispetto verso il bene pubblico, etc etc
Mi è parso di trovare anche delle inesattezze, oppure dei punti che mi sono parsi assai dubbi.
Un errore è di certo a pagina 54, dove si afferma che “lo shintoismo è una derivazione buddista frammista a riti animistici originari con qualche sapore nazionalista”.
Che lo shintoismo sia il raggruppamento di tante credenze non unitarie non c'è dubbio, ma è antecedente all'introduzione del buddismo.

sabato 15 aprile 2017

I Love Japan, 101 cose da sapere sulla cultura del Giappone e sulle sue ultime tendenze



TITOLO: I Love Japan, 101 cose da sapere sulla cultura del Giappone e sulle sue ultime tendenze
AUTORE: Nicole Miura
CASA EDITRICE:  How2 Edizioni
PAGINE: 131
COSTO: 11€
ANNO: 2015
FORMATO: 24 cm x 14 cm 
REPERIBILITA': reperibile online
CODICE ISBN: 9788899356644

Inizio con alcune premesse:
il libro l'ho preso online senza poterlo sfogliare in libreria;
non faccio parte del target del prodotto;
io non “I love Japan”;
a me interessa il Japan;
è il primo libro della How2 Edizioni che compro.

Allora perché l'ho comprato?
Principalmente perché dal punto di vista sociologico non trovo più nulla sul Giappone, ergo recupero quello in cui mi imbatto. Poi nel sottotitolo (ed in quarta di copertina) si parlava espressamente di “cultura ed ultime tendenze” del Giappone, purtroppo questo non è un saggio di carattere sociologico. Manca assolutamente di un approfondimento e/o di una analisi su un qualsiasi aspetto della società giapponese.
L'autrice è italo giapponese e lavora in Giappone, ergo conosce entrambe le società, ma non essendo un libro di saggistica sociologica...
In quale tipo di libro mi sono imbattuto?
Spero che nessuno si offenda, anche se so bene che il termine che sto per scrivere non è propriamente un complimento, lo utilizzo allo scopo di rendere immediatamente quello che è, dal mio punto di vista, il target del titolo:
è un libro per “jappominkia” ^_^

Per esempio a pagina 7, alla fine della brevissima introduzione, si può leggere:
Detto questo, cosa bisogna fare per essere cool in Giappone?”

Ma il mio obbiettivo nella vita è essere cool? Ed essere cool in Giappone? No ^_^

Mentre a pagina 51 si spiega come vestirsi in maniera Harajuku:
Prendi dimestichezza con la varietà di tutte le tendenze esistenti in Giappone e non aver paura di esagerare: Indossa gli abiti a strati, uno degli elementi caratteristici dello stile Harajuku. Si possono mettere gonne, vestiti o giacche uno sopra l'altro, purché sia fatto con cura, senza risultare troppo poco cool.”.

Io mi chiedo quante persone vadano in Giappone per diventare alla moda in Giappone... tanto ci starai massimo 2 o 3 settimane, ha senso perdere tempo in questa attività? Inoltre uno dei consigli principali di chi è stato in Giappone è quello di andarci con una valigia grande, ma la più vuota possibile, in modo da riempirla di ogni ben di dio nipponico (in base alle proprie preferenze), ma se la riempio di vestiti cool, cosa potrò mai comprarci in Giappone?

Il libro è pieno di consigli pratici (ma non so se sono giusti giusti 101!) su come comportarsi in Giappone, ma sono consigli che mi son parsi pensati per ragazzi e ragazze cresciuti a pane, manga ed anime subbati, convinti che il Giappone sia il luogo più bello del mondo. Sia chiaro, l'autrice riporta anche qualche stortura della società giapponese, ma scrive come se il lettore avesse l'ambizione di andarci a vivere il giorno dopo.
Lo scritto di Nicole Miura è diviso in due, nella prima parte (59 pagine) sono presenti 9 capitolini sul alcuni aspetti del Giappone, nella seconda parte si racconta la storia, in pieno stile manga/anime, di una adolescente: “Contenuto extra: una storia teen jappo”.
Questa seconda parte avrebbe, penso, lo scopo di mettere a contatto il lettore/lettrice con la realtà quotidiana del Giappone, ma di ragazzini giapponesi!!! ^_^

domenica 5 febbraio 2017

Tutto quello che avreste voluto sapere sui giapponesi (ma non avete mai osato chiedere), imperdibili curiosità dal sol levante



TITOLO: Tutto quello che avreste voluto sapere sui giapponesi (ma non avete mai osato chiedere), imperdibili curiosità dal sol levante
AUTORE: Keiko Ichiguchi 
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE:219 
COSTO: 14€ 
ANNO: 2016
FORMATO: 21 cm x 15 cm 
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano 
CODICE ISBN: 9788898002948


Ci sono cascato ancora...   T_T
La mia pirlaggine, nonostante siano passati 47 anni, riesce sempre a sorprendermi...
Dopo questo breve incipit pieno di autostima, vado a spiegarne il senso.
Quando alla scorsa Lucca Comics sono passato per lo stand della Kappa Lab ho visto con estremo piacere due libri di Keiko Ichiguki, in quanto scrive in maniera comprensibilissima, interessante e divertente.
Inoltre, tutte le volte che mi è possibile, cerco di partecipare alle sue conferenze (come quella di Animeclick dello scorso Lucca, in cui lei era un ospite), perché sono altrettanto diverententi ed interessanti .
Il primo libro l'ho divorato:
Mangaka, la vera storia di una fumettista giapponese in Italia

Il secondo, cioè questo, me lo sono tenuto per un momento successivo, proprio perché non volevo bruciarmi il piacere di leggere entrambi i suoi libri in poco tempo.
Si potrebbe tranquillamente affermare che io sia un suo fan.
Di conseguenza molto è stato il dispiacere nel rendermi conto che questo "nuovo" (come si può leggere più volte in quarta di copertina) saggio dell'autrice nippofelsinea, non era per nulla "nuovo" (purtroppo anche questo lo si poteva intuire dalla quarta di copertina...), ma una summa di tre libri precedenti:
Perche i giapponesi hanno gli occhi a mandorla (2004)

Il mio scoramento iniziale è causato, in gran parte, dal fatto che già al Lucca Comics del 2013 avevo comprato, sempre allo stand della Kappa Lab, un altro libro della Ichiguchi, "Non ci sono più i giapponesi di una volta, le più insolite curiosità del sol levante", anch'esso una summa dei tre libri del 2004, 2007 e 2009 di cui sopra...
In pratica alla Kabba Lab hanno ben pensato di pubblicare due libri nuovi, contenenti dello scritto di altri tre libri vecchi... Il tutto con delle copertine nuove... e io ci sono cascato tutte e due le volte...
Certo, nella quarta di copertina di queste due "nuove"(?) pubblicazione è intuibile, seppur, a mio avviso, non abbastanza ben specificato, che si tratta di "raccolte" dei primi tre.
Ovviamente io sono arrabbiato in primis con me stesso, con la mia mostruosa alloccaggine, però non trovo né sensato nè vantaggioso, per la stessa casa editrice, che un povero cristo di cliente/lettore debba ogni volta dubitare dei contenuti dei loro libri...
Vedo una copertina nuova, chiedo allo stand se si tratti un libro nuovo, mi rispondono che è un libro nuovo di Keiko Ichiguchi,  ed io mi fido..
Inoltre nella quarta di copertina di questo libro è ripetuta ben due volte la parola "nuovo", ben due volte...
Probabilmente io ragiono veramente male, ma se vedo una copertina nuova, butto un occhio alla quarta di copertina e leggo due volte "nuovo", i responsabili dello stand mi dicono che è un libro "nuovo", mi aspetto un libro nuovo... sarò strano io...   >_<
Certo, poi in neretto al centro si può leggere ""completa la raccolta", ma io mi ero già basato sugli altri tre indizzi...



Mi dispiace altrettanto, proprio in qualità di estimatore di Keiko Ichiguchi, che queste operazioni editoriali un po' di corto respiro, siano fatte con i suoi libri, col rischio che qualche suo lettore possa sentirsi preso in giro. 
Ergo questa recensione sarà, come quella di "Non ci sono più i giapponesi di una volta, le più insolite curiosità del sol levante", un semplice avvertimento ad altri lettori interessati ai libri di Keiko Ichiguchi:
Se avete già i primi tre libri NON comprate questo, se non riuscite a reperire i primi tre libri ha senso comprare questi due che sono la "raccolta" dei primi tre.
Inserisco l'indice del libro, così ognuno potrà valutare da quale degli altri tre libri sono stati presi gli aneddoti.

martedì 27 dicembre 2016

Scusi, manca molto per il Giappone? Disavventure di un ferrarese nel Sol Levante



TITOLO: Scusi, manca molto per il Giappone? Disavventure di un ferrarese nel Sol Levante
AUTORE: Davide Bassi
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 141
COSTO: 15€
ANNO: 2015
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPEPRIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788898002788

La lettura di questo libretto necessita, a mio avviso, di alcuni prerequisiti:
essere pressoché a digiuno di informazioni sul Giappone (si resterà allo stesso livello una volta conclusa la lettura);
voler leggere qualcosa di leggero e semplice;
riuscire a farsi regalare il libro oppure trovarlo a metà prezzo;
essere di Ferrara...

L'ultimo dei prerequisiti è praticamente un obbligo...
Va bene che in copertina c'è un panino ferrarese, e nel sottotitolo si parla espressamente di un soggetto umano nativo di Ferrara, però non avrei immaginato che tutto lo scritto fosse ferraresecentrico.
Il punto di vista del Giappone è prettamente ferrarese, qualsiasi cosa significhi e/o implichi, le battute quasi sempre sono inerenti Ferrara, cose, via, luoghi, persone. Addirittura ci sono frasi/proverbi e concetti in dialetto ferrarese (con traduzuone italica).
Non vorrei sembrare sgarbato, ma io sono di Milano, maccheccacchio me ne frega a me di Ferrara?  O_o
Poi qualche aneddoto è anche simpatico e mi ha fatto sorridere, ma il sottotitolo sarebbe dovuto essere:
Se non sei di Ferrara tienti i 15 euro!

Si, perché 15 euro sono sinceramente un po' troppi per leggere solo aneddoti di una persona che si reca in Giappone un paio di vote all'anno per lavoro.Tra l'altro avrei apprezzato uno straccio di data, almeno l'anno all'inizio di ogni storiella, tanto per capire l'arco temporale in cui si sviluppano i viaggi dell'autore.
Ogni capitolino-ino-ino si conclude con una piccola morale di Davide Bassi, spesso ferraresecentrica  >_<
Si dirà che è solo un libro scherzoso, non per nulla l'ho inserito nell'etichetta "Libri ironici su Giappone e anime", però l'esborso di 15 euro non mi ha fatto molto ridere  :]
Non vorrei sembrare di nuovo scortese, ma ho il dubbio che la Kappalab cominci a pubblicare libri a tutti quelli/e che si rechino due o tre volte l'anno in Giappone, il tutto a 15 euro il libro.
Cara Kappalab, pubblicate libri a chi ha da comunicare al prossimo qualcosa sul Giappone, anche se ci va una volta sola all'anno, sia chiaro, ma che il libro abbia dei contenuti, anche per i non ferraresi.

Il capitolino-ino-ino-ino "Passatelle per pranzo" non è neppure inerente al Giappone, lo si poteva mettere in un libro sulla cucina ferrarese, almeno non lo pagavo io...



lunedì 14 novembre 2016

A piedi sporchi in Giappone, vista matematicamente scorretta del paese del Sol Levante



TITOLO: A piedi sporchi in Giappone, vista matematicamente scorretta del paese del Sol Levante
AUTORE:  Stefano Maria Iacus
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 142
COSTO: 15 €
ANNO: 2015
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': sul sito della casa editrice
CODICE ISBN: 9788898002818


L'autore si è recato per vari periodi in Giappone per lavoro, in questo libro riporta le sue impressioni e riflessioni sul paese del Sol Levante e sui suoi abitanti, oltre a tantissimi aneddoti. Il tono è sempre spiritoso, tranne per gli ultimi capitoli in cui racconta del triplice disastro del marzo 2011, terremoto, tsunami e incidente nucleare.
Non che fosse obbligatorio, però avrei preferito capire meglio per quanto si sia trattenuto in totale, e in che periodi, cosa che non è specificata, tanto per capire il livello di conoscenza del Giappone.
Ho recensito libri di persone che sono state in Giappone poche settimane o mesi, non mi pare proprio sia questo il caso dell'autore, che vi ha vissuto anche con la famiglia, ma dal mio punto di vista di lettore avrei preferito conoscere l'arco temporale in cui si sviluppa il libro.
Devo dire che all'inizio ho storto un po' il naso, in alcuni casi le opinioni dell'autore mi sono parse un po' troppo opinabili, e le informazioni non proprio delle primizie, però con lo scorrere delle pagine le cose sono migliorate, e la lettura è diventata più interessante. Nel totale il libro è piacevole, forse un po' caotico, confusionario, ma è la pecca di questo tipo di scritti, che mancano di un preciso tema portante. In teoria per ogni capitolo il tema ci sarebbe, ma poi le divagazioni non mancano, ed alcuni argomenti vengono tirati in ballo e lasciati un po' in sospeso.
Magari sono io a non aver capito alcune parti ;)
Comunque l'umorismo non manca, ho trovato molto divertenti i racconti che coinvolgono moglie e figli.
A mio avviso è preferibile leggere il libro se si è già letto qualche altro titolo sul Giappone, tanto per avere dei riscontri.
La prima parte del libro di 22 capitolini è quella più leggera, in cui l'autore cerca di spiegarci il suo Giappone, non per nulla si intitola “Cambiare il sistema di riferimento”.
La seconda parte di 5 capitolini è quella sul disastro dell'11 marzo 2011, una bella testimonianza diretta dei giorni successivi al cataclisma vissuto dai giapponesi.
La terza di 2 capitolini è “grammaticale” (vedi scan indice).
E' sinceramente difficile in poche parole descrive l'argomento portante di ogni capitolino, proprio per i motivi che spiegavo sopra, e i titoli dei capitoli non aiuteranno molto in questo senso. Bisogna leggerlo senza cercare di trovare una precisa chiave di lettura, farsi trasportare dal diario di Stefano Maria Iacus, altrimenti si rischia di prenderlo per il verso sbagliato  :]
Chiaramente non è un "saggio" sul Giappone, e non è un libro “anti-nipponico”, ci sono sicuramente più apprezzamenti verso la società giapponese che critiche, ma non arriva a diventare una stucchevole agiografia dei giapponesi e della nazione nipponica.



martedì 12 novembre 2013

Non ci sono più i giapponesi di una volta, le più insolite curiosità del sol levante


TITOLO: Non ci sono più i giapponesi di una volta, le più insolite curiosità del sol levante
AUTORE: Keiko Ichiguchi
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 250
COSTO: 14 €
ANNO: 2013
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milan
CODICE ISBN: 9788898002528

Più che una recensione questa volta il mio post sarà di avvertimento ai lettori:
questo libro della Ichiguchi non è un nuovo libro, ma un "the best of" degli altri tre da lei pubblicati.



lunedì 3 giugno 2013

Giappominchia, studio semiserio sul fanatismo nippofilo


TITOLO: Giappominchia, studio semiserio sul fanatismo nippofilo
AUTORE: Giulia Marino
CASA EDITRICE: Kappa Edizioni
PAGINE: 94
COSTO: 9 €
ANNO: 2011
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788874714261

Il libro è divertente, brevissimo (l'ho letto durante la tratta in treno Firenze-Milano, di ritorno dal Lucca Comics and Games 2011, dove l'ho acquistato), ma divertente.
Il rapporto tra prezzo e pagine scritte è molto basso, su 94 pagine del libro solo 44 sono scritte, le altre sono pagine bianche o disegnate (le vignette sono anche carine), forse qualche pagina in più scritta o qualche euro in meno sul prezzo sarebbe stato auspicabile.
L'autrice precisa più volte che il tono del suo libretto è semiserio, e il soggetto del suo lavoro, il/la “giappominchia”, non deve offendersi per ciò che lei scrive, anzi, il tutto potrebbe farlo/a uscire dal suo status “giappominchioso”.
Diciamo che ci si arrabbierà per gradi, anzi, per categorie, mi spiego. L'autrice individua 3 categorie di appassionati del Giappone: 

venerdì 31 maggio 2013

Anche i giapponesi nel loro piccolo s'ìncazzano, nuove curiosità dal sol levante


TITOLO: Anche i giapponesi nel loro piccolo s'ìncazzano, nuove curiosità dal sol levante
AUTORE: Keiko Ichiguchi
CASA EDITRICE: Kappa Edzioni
PAGINE: 158
COSTO: 12€
ANNO: 2007
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788874711628

Questo secondo libro della Ichiguchi sembra meno ordinato degli altri 2. Pur riproponendo lo stesso schema, piccoli capitoli esplicativi (più o meno) di un tema/ricordo/esperienza, il filo logico è tenue e le informazioni interessanti paiono minori, Il primo e il terzo, soprattutto, li ritengo migliori.
Di seguito la descrizione sommaria di cosa contengono i 28 capitolini, anche se talvolta i temi trattati in un capitolo sono molti, quindi non riportabili in toto:

Quando i giapponesi fanno ding, altre curiosità dal sol levante


TITOLO: Quando i giapponesi fanno ding, altre curiosità dal sol levante
AUTORE: Keiko Ichiguchi
CASA EDITRICE: Kappa Edzioni
PAGINE: 157
COSTO: 12€
ANNO: 2009
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Raro nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788874712236

Questo è il secondo libro della Ichiguci che leggo, anche se è il terzo che scrive (il secondo pare che me lo sia perso, lo recupererò), ed è simile al primo. L'autrice descrive la sua vita in Italia e la raffronta con quella in Giappone. Nella premessa scrive che lei non è una sociologa, quindi ciò che scrive ha solo una valore di racconto personale.
Il libro è diviso in 29 brevi capitoli, ne riporto una breve descrizione.

giovedì 30 maggio 2013

Italia più Giappone diviso due = ?


TITOLO: Italia più Giappone diviso due = ?
AUTORE: Ryuta Naruse
CASA EDITRICE: Studio Naruse
PAGINE: 120,
COSTO: 9,90 €
ANNO: 2007
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: ?

L’autore vive in Italia e racconta le differenze curiose che ha riscontrato rispetto al suo Giappone. Libro simpatico dal quale si intuisce che, forse, ai giapponesi manca un poco di italianità, e a noi italiani altrettanta giapponesità.

martedì 28 maggio 2013

Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla


TITOLO: Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla
AUTORE: Keiko Ichiguci
CASA EDITRICE: Kappa Edizioni
PAGINE: 156
COSTO: 12 €
ANNO: 2004
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Raro nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788874710553

Il sottotitolo è “Curiosità da Giappone”, ed è quello che contiene il libro. L’autrice vive e lavora, come fumettista/mangaka, a Bologna. E’ quindi italiana d’adozione. Forse il fatto non viverci più le permette di vedere alcuni aspetti della sua terra d’origine in modo più distaccato. Il libro è piacevole e ben scritto, e molto spesso divertente, il che non guasta.
Essendo lei stessa una mangaka da un bello spaccato della difficoltà a diventare fumettista, dalle fiere amatoriali alle case editrici importanti.

lunedì 27 maggio 2013

Anime University, l’improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi


TITOLO: Anime University, l’improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi
AUTORE: Rikao Yanagita
CASA EDITRICE: Kappa Edizioni
PAGINE: 190
COSTO: 15€
ANNO: 2007
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788874711710

Libro leggero e divertentissimo. Cosa succederebbe se si applicassero le regole scientifiche “reali” ai personaggi degli anime? Una vera ecatombe… Da segnalare i capitoli riguardanti Koji Kabuto e il suo Mazinga Z, la gravità artificiale nelle navi spaziali, gli agganciamenti dei robot, i pugni a razzo, l’altalena di Heidi, Conan e Lana, le spade invincibile e le sciabole a raggi.
Eccone gli esilaranti capitoli: