TITOLO: Lo shintoismo
AUTORE: Stefano Vecchia
CASA EDITRICE: Xenia Tascabili
PAGINE: 123
COSTO: 6.50€
ANNO: 2007
FORMATO: 19 cm X 13 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788872735848
Lo
shintoismo è la religione ancestrale del Giappone, non possiede
dogmi, profeti, messia, testi sacri. Nonostante lo shintoismo sia
venuto a contatto con altre religioni (buddismo, confucianesimo,
cristianesimo) e la sua esistenza possa essere stata messa a rischio,
alla fine è sopravvissuto sempre, e ancora oggi è il culto in cui
gran parte della popolazione giapponese si riconosce. A differenza
dei paesi dove la mitologia originale (la greca e la romana) è ormai
solo materia di studio, in Giappone lo shinto e i suoi kami sono
ancora “vivi” e “presenti”. Sarebbe come se noi occidentali
credessimo ancora in Giove e Venere, i giapponesi credono (in che
misura è arduo a dirsi) ancora ai loro Giove e Venere.
Lo
scritto di Stefano Vecchia è diviso in 15 capitoli.
Viene
dato conto da quali testi la mitologia dello shinto è arrivata fino
a noi, con le relative manipolazioni politiche/storiche di cui furono
oggetto tali libri come il Kojiki, il Nihongi e l'Engi Shiki.
2 –
I miti
E'
riportato il racconto del mito della creazione del Giappone.
3 –
I kami
Copio
dal libro una breve descrizione di cosa sono i kami.
I
kami non sono divini come gli esseri supremi trascendenti e
onnipotenti di altre fedi. I kami sono imperfetti, a volte sbagliano
o si comportano in modo palesemente scorretto. I kami non sono
intrinsecamente differenti dagli uomini o dagli altri essere viventi,
sono soltanto una manifestazione superiore dell'energia vitale, una
versione più evoluta e perfezionata. I kami non vivono in un
universo sovrannaturale, ma condividono con gli uomini e la natura la
stessa realtà.
Nella
categoria kami non si trovano solo gli esseri creatori dell'universo,
ma anche: spiriti che vivono negli esseri viventi; alcuni esseri
viventi stessi; elementi ambientali; forze della natura come tempeste
o terremoti; ujigami, ovvero gli antenati dei clan; personaggi
eccezionali, inclusi tutti gli imperatori, tranne Hirohito.
Inoltre
i kami non sono onnipotenti; hanno caratteristiche umane, rabbia,
indignazione, allegria sono tutt'altro che estranee alla loro natura;
i kami amano passatempi anche licenziosi.
4 –
La magia delle origini
Lo
shintoismo nasce in un mondo dove la natura non è nemica, ma neppure
domata, quindi in parte ostile. Coi riti magici si cercava di
esorcizzare i pericoli della natura.
5 –
Lo stretto rapporto con la natura
In
passato la natura era ovunque, e i kami potevano manifestarsi
liberamente (nel bene e nel male). Oggi, nei centri urbani, la natura
è relegata quasi esclusivamente nei santuari.
6 –
La morte e l'aldilà
Per
lo shinto esiste un aldilà, il Tokoyo, “il paese del non
cambiamento”. Tutti i defunti diventeranno kami, sia le persone
buone che le cattive, diverranno kami benefici o malvagi. Ma gli
spiriti dei defunti necessitano ancora dei vivi, per gli omaggi, le
offerte, il rispetto e la venerazione dei discendenti. Quello che è
chiamato “il culto degli antenati”.
7 –
Immanenza e trascendenza
Verso
le religioni il Giappone ha sempre avuto un approccio pragmatico, ha
preso ciò che riteneva utile, però giapponesizzandole. In Giappone
senso religioso e religione sono due fatti distinti. I giapponesi non
sono interessati ad una religione dogmatica, ma partecipano comunque
a numerose manifestazioni religiose, di religioni differenti. Lo
shintoismo sottolinea l'importanza di 4 aspetti, che non hanno la
valenza dei comandamenti: Tradizione e famiglia; amore per la natura;
purificazione; i matsuri.
8 –
Sincretismo e politica
In
questo capitolo (ma anche in altri punti del libro) Stefano Vecchia
tende, a mio avviso, a sminuire certi aspetti di come lo shinto fu
inculcato al popolo nel periodo (e anche dopo) della restaurazione
Meiji.
Lo
shintoismo ha 3 caratteristiche: è nazionalista; è animista; è
spiritualista. Ancora oggi per i giapponesi il culto dell'imperatore
resta al centro delle tradizioni shintoiste. Lo shintoismo odierno ha
80000 templi e 145 scuole, e fa riferimento a quattro forme o
tradizioni: Shinto della casa imperiale (Koshitsu Shinto); Shinto dei
sacrari (Jinja Shinto); Shinto delle sette (Kyoha Shinto); Shinto
popolare (Minzoku Shinto).
9 –
I luoghi di culto
In
questo capitolo è presente una descrizione dettagliata (e breve)
dei sacrari shintoisti (jinja), di come sono costruiti, costituiti,
di come si svolge la purificazione, la preghiera e l'offerta.
10 –
Simboli di una fede antica
I
simboli nello shintoismo hanno sovente più significati, come per gli
ideogrammi. I 3 simboli più importanti sono i 3 tesori imperiali: lo
specchio; la spada; i gioielli.
11 –
Le cerimonie e le ricorrenze
La
gran parte del culto shintoista è di carattere individuale, ci sono,
però, alcune ricorrenze prescritte o consigliate. In previsione di
viaggi o di esami scolastici è consigliata una visita ad un
sacrario. Le ricorrenze sono il capodanno, il Bon (la ricorrenza dei
defunti), i riti relativi al riso, i riti per il primo imperatore
Jimmu e quelli per la dea Amaterasu. Le processioni dei matsuri si
svolgono nel villaggi delle campagne e sono legati ai riti del riso.
L'origami
(“carta degli spiriti”) è una delle possibili offerte ai sacrari
shintoisti. La carta non è mai tagliata proprio per dimostrare
rispetto verso lo spirito dell'albero che è stato sacrificato per
creare la carta.
12 –
Nuove religioni dalle radici antiche
L'assenza
di un qualsivoglia dogma religioso ha permesso il proliferare di
sempre nuove sette religiose, spesso collegate allo stesso shinto. In
tutta la storia del Giappone le “nuove religioni” sono nate e
scomparse, alcune sono sopravvissuti fino ad oggi, ma da dopo la fine
della seconda guerra mondiale le “nuove religione” sono esplose
di numero.
13 –
Arti dedicate ai kami
Rispetto
ad altre religioni le arti dedicate ai kami sono minori. Esse sono
l'architettura dei templi, la musica (con alcuni strumenti nati allo
scopo religioso), alcune forme di teatro, le poesie norito.
14 –
Quale shintoismo per il futuro?
Lo
shintoismo, non possedendo teologia o dogmi, pare essere la religione
più debole in un periodo storico senza più certezze e pieno di
preoccupazioni giornaliere e per il futuro, ma forse sarà questa sua
non imposizione che le permetterà nuovamente di sopravvivere, come
religione di pace e armonia con la natura.
15 –
Ise, dimora divina
Nell'ultimo
capitolo è presente la descrizione del sacrario di ise e delle sue
cerimonie in onore della dea Amaterasu
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