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domenica 2 giugno 2013

Manga Impact, il mondo dell'animazione giapponese


TITOLO: Manga Impact, il mondo dell'animazione giapponese
AUTORE: vari
CASA EDITRICE: Phaidon
PAGINE: 295
COSTO: 39,95 €
ANNO: 2010
FORMATO: 29 cm X 25 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano (purtroppo per voi...)
CODICE ISBN: 9780714857275

Le prime righe dell'introduzione recitano: “Si ha spesso l'impressione che l'animazione giapponese sia un mondo troppo grande per poterlo contenere in un solo libro”.
Si, è vero, forse un libro non può farcela, questo non di certo...
Un'opera di questo genere avrebbe avuto senso 10 anni fa, quando ancora le pubblicazioni editoriali su anime, manga e videogiochi erano rare. Ma oggi, con saggi, monografie, biografie, enciclopedie pubblicate tutti i mesi, questo index non ha molto senso. Specialmente si si valuta il costo di 40€! Ah no, scusate, solo 39.95€... 
Inoltre il tipo di carta utilizzato è inusuale per un libro, non quella lucida, né quella del classico libro, ma una carta della stessa consistenza di quella che si poteva trovare nel vecchi fumetti della Marvel del Editoriale Corno, oppure della rivista italiana di manga Yatta!. Ergo pagine molto delicate, che unite al grosso formato, rende facile poterle strappare inavvertitamente.
Con 10 euro in più di spesa si più comprare “Il dizionario dei cartoni animati” di Daniel Valentin Simion, che, pur con tutti i suoi difetti, è un'opera più completa di questo index.
In questa opera sono presenti le classiche schede contenenti trama ed informazioni varie, più di 300 schede, inoltre alla fine dell'index ci sono 15 brevi saggi su vari aspetti riguardanti anime e manga.
Nell'introduzione al libro c'è scritto che i saggi sono 15, ma io ne ho contati solo 13, dato che ne riporto il titolo e una didascalica valutazione potete contarli anche voi. Forse sarà stata l'inflazione a mangiarsi gli altri due saggi mancanti...
Piccola questione riguardante il titolo dell'opera, “Manga Impact”. Nel 2009 c'è stata una bellissima mostra a Torino (che ho visitato) che s'intitolava anch'essa “Manga Impact”, inizialmente avevo pensato che questo libro fosse collegato a quella stupenda mostra, per poi accorgermi che aveva solo il medesimo nome. Sarebbe interessante capire se la scelta del nome è stata casuale oppure si è voluto sfruttare quell'avvenimento, e, nel secondo caso, se c'è un nesso tra gli organizzatori della mostra e gli autori di questo libro.
Le schede del libro riguardano, oltre alle singole serie, alcuni singoli personaggi di un anime, i registi, i mangaka, i character designer, i manga, i videogiochi, le case di produzione. Generando una confusione totale, perché il tutto è in ordine alfabetico, quindi si troveranno nomi di autori vicino a nomi di personaggi, che sono a fianco di nomi di serie animate, di manga e di videogiochi.
Ogni pagina presenta immagini a colori molto grandi, anche più di metà della pagina, quindi con 40 euro voi non comprerete 295 pagine di informazioni, ma la metà, e un'altra metà di immagini colorate.


Per ultimo mi soffermo sul tipo di carattere usato per la scrittura, un carattere molto leggero, quindi è necessario possedere una buona vista oppure un buon paio di occhiali da lettura.
La parte finale è occupata da questi 13 brevi saggi (15 secondo l'introduzione al libro), ma questi saggi non riescono a rivalutare quest'opera, anzi, talvolta, a fianco di informazioni condivisibili (anche se trite e ritrite), ci sono parti che ho trovato abbastanza insensate. Mi chiedo quanti di questi saggisti conoscano a fondo l'animazione giapponese.
Ecco i titoli dei saggi finali:
Dai Doga Eiga agli anime, una storia dell'animazione giapponese (di Maria Roberta Novielli):
un riassunto sulla storia dell'animazione giapponese.

Le percezioni infantili, riflessioni sulla genialità dell'animazione giapponese (di Stèphane Delorme): il tutto mi ha lasciato molto perplesso...

Ero-Anime, i manga prendono vita (di Stephen Sarrazin):
per la serie “abbattiamo i luoghi comuni sugli anime”, ma non oggi.

Guardare più a lungo, il tempo dell'artificio e quello della riflessione (di Grazia Paganelli):
chiaro e comprensibile.

Come i manga hanno reinventato il fumetto (di Paul Gravet):
le modalità espressive nei manga (nulla di nuovo).

Computer graphic o ritorno alle origini, la questione dell'evoluzione del cinema d'animazione (di Gianni Rondolino):
non riguarda solo l'animazione giapponese, sui contenuti non mi esprimo.

“The power of god”, genesi ed evoluzione dei super robot (di Fabrizio Modina):
classica storia degli anime robotici.

I miei occhi si divertono di più, manga e pedagogia della violenza (di Giona A. Nazzaro):
il tema è la violenza nell'animazione giapponese, anche questo mi ha lasciato perplesso. Sul tema è stato scritto molto, difficile aggiungere qualcosa in meglio, forse in peggio. Per esempio, a proposito dell'invasione di gadget di Goldrake nel 1978 Nazzaro afferma: “...confermata dalla realizzazione su larga scala di prodotti ancillari (! e scrivi in modo comprensibile!) in grado di coprire tutto lo spettro dei consumi infantili e adolescenziali, dalle gomme da masticare ai diari scolastici, dai quaderni agli zaini, dalle magliette alle merendine...”. Sinceramente non mi ricordo ci fossero magliette (oggi si) o merendine o zaini, qualche diario, quaderno, numerosi giocattoli, le gomme da masticare, i trasferelli, ma l'autore sembra voler spostare nel 1978 una pratica commerciale d'invasione di gadget che è attuale. Nel 1978 non fu così capillare. Magari ricordo male.

Un manga caduto dal cielo (di Michel Roudevitch):
questo non ho capito che senso abbia.

Il rapporto fra manga e anime (di Philip Brophy):
a causa dei miei limiti culturali ampi non ho capito neppure il senso di questo contributo, scrivere più semplice no?!

Videogame+manga+anime, la crescente convergenza dei media (di David Surman):
testo comprensibile, anche dal solo titolo.

Inquietudini dell'animo umano, le infinite forme del paesaggio animato giapponese (di Daniele Dottorini):
interessanti considerazioni sui paesaggi presenti negli anime giapponesi, anche dal punto di vista pittorico.

Dalla città alla rete (di Carlo Chatrian):
la città come luogo dove sviluppano le trame degli anime, leggibile.



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