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domenica 2 giugno 2013

Lo shintoismo


TITOLO: Lo shintoismo
AUTORE: Stefano Vecchia
CASA EDITRICE: Xenia Tascabili
PAGINE: 123
COSTO: 6.50€
ANNO: 2007
FORMATO: 19 cm X 13 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788872735848

Lo shintoismo è la religione ancestrale del Giappone, non possiede dogmi, profeti, messia, testi sacri. Nonostante lo shintoismo sia venuto a contatto con altre religioni (buddismo, confucianesimo, cristianesimo) e la sua esistenza possa essere stata messa a rischio, alla fine è sopravvissuto sempre, e ancora oggi è il culto in cui gran parte della popolazione giapponese si riconosce. A differenza dei paesi dove la mitologia originale (la greca e la romana) è ormai solo materia di studio, in Giappone lo shinto e i suoi kami sono ancora “vivi” e “presenti”. Sarebbe come se noi occidentali credessimo ancora in Giove e Venere, i giapponesi credono (in che misura è arduo a dirsi) ancora ai loro Giove e Venere.
Lo scritto di Stefano Vecchia è diviso in 15 capitoli.
1 – Le fonti
Viene dato conto da quali testi la mitologia dello shinto è arrivata fino a noi, con le relative manipolazioni politiche/storiche di cui furono oggetto tali libri come il Kojiki, il Nihongi e l'Engi Shiki.

2 – I miti
E' riportato il racconto del mito della creazione del Giappone.

3 – I kami
Copio dal libro una breve descrizione di cosa sono i kami.
I kami non sono divini come gli esseri supremi trascendenti e onnipotenti di altre fedi. I kami sono imperfetti, a volte sbagliano o si comportano in modo palesemente scorretto. I kami non sono intrinsecamente differenti dagli uomini o dagli altri essere viventi, sono soltanto una manifestazione superiore dell'energia vitale, una versione più evoluta e perfezionata. I kami non vivono in un universo sovrannaturale, ma condividono con gli uomini e la natura la stessa realtà.
Nella categoria kami non si trovano solo gli esseri creatori dell'universo, ma anche: spiriti che vivono negli esseri viventi; alcuni esseri viventi stessi; elementi ambientali; forze della natura come tempeste o terremoti; ujigami, ovvero gli antenati dei clan; personaggi eccezionali, inclusi tutti gli imperatori, tranne Hirohito.
Inoltre i kami non sono onnipotenti; hanno caratteristiche umane, rabbia, indignazione, allegria sono tutt'altro che estranee alla loro natura; i kami amano passatempi anche licenziosi.

4 – La magia delle origini
Lo shintoismo nasce in un mondo dove la natura non è nemica, ma neppure domata, quindi in parte ostile. Coi riti magici si cercava di esorcizzare i pericoli della natura.

5 – Lo stretto rapporto con la natura
In passato la natura era ovunque, e i kami potevano manifestarsi liberamente (nel bene e nel male). Oggi, nei centri urbani, la natura è relegata quasi esclusivamente nei santuari.

6 – La morte e l'aldilà
Per lo shinto esiste un aldilà, il Tokoyo, “il paese del non cambiamento”. Tutti i defunti diventeranno kami, sia le persone buone che le cattive, diverranno kami benefici o malvagi. Ma gli spiriti dei defunti necessitano ancora dei vivi, per gli omaggi, le offerte, il rispetto e la venerazione dei discendenti. Quello che è chiamato “il culto degli antenati”.

7 – Immanenza e trascendenza
Verso le religioni il Giappone ha sempre avuto un approccio pragmatico, ha preso ciò che riteneva utile, però giapponesizzandole. In Giappone senso religioso e religione sono due fatti distinti. I giapponesi non sono interessati ad una religione dogmatica, ma partecipano comunque a numerose manifestazioni religiose, di religioni differenti. Lo shintoismo sottolinea l'importanza di 4 aspetti, che non hanno la valenza dei comandamenti: Tradizione e famiglia; amore per la natura; purificazione; i matsuri.

8 – Sincretismo e politica
In questo capitolo (ma anche in altri punti del libro) Stefano Vecchia tende, a mio avviso, a sminuire certi aspetti di come lo shinto fu inculcato al popolo nel periodo (e anche dopo) della restaurazione Meiji.
Lo shintoismo ha 3 caratteristiche: è nazionalista; è animista; è spiritualista. Ancora oggi per i giapponesi il culto dell'imperatore resta al centro delle tradizioni shintoiste. Lo shintoismo odierno ha 80000 templi e 145 scuole, e fa riferimento a quattro forme o tradizioni: Shinto della casa imperiale (Koshitsu Shinto); Shinto dei sacrari (Jinja Shinto); Shinto delle sette (Kyoha Shinto); Shinto popolare (Minzoku Shinto).

9 – I luoghi di culto
In questo capitolo è presente una descrizione dettagliata (e breve) dei sacrari shintoisti (jinja), di come sono costruiti, costituiti, di come si svolge la purificazione, la preghiera e l'offerta.

10 – Simboli di una fede antica
I simboli nello shintoismo hanno sovente più significati, come per gli ideogrammi. I 3 simboli più importanti sono i 3 tesori imperiali: lo specchio; la spada; i gioielli.

11 – Le cerimonie e le ricorrenze
La gran parte del culto shintoista è di carattere individuale, ci sono, però, alcune ricorrenze prescritte o consigliate. In previsione di viaggi o di esami scolastici è consigliata una visita ad un sacrario. Le ricorrenze sono il capodanno, il Bon (la ricorrenza dei defunti), i riti relativi al riso, i riti per il primo imperatore Jimmu e quelli per la dea Amaterasu. Le processioni dei matsuri si svolgono nel villaggi delle campagne e sono legati ai riti del riso.
L'origami (“carta degli spiriti”) è una delle possibili offerte ai sacrari shintoisti. La carta non è mai tagliata proprio per dimostrare rispetto verso lo spirito dell'albero che è stato sacrificato per creare la carta.

12 – Nuove religioni dalle radici antiche
L'assenza di un qualsivoglia dogma religioso ha permesso il proliferare di sempre nuove sette religiose, spesso collegate allo stesso shinto. In tutta la storia del Giappone le “nuove religioni” sono nate e scomparse, alcune sono sopravvissuti fino ad oggi, ma da dopo la fine della seconda guerra mondiale le “nuove religione” sono esplose di numero.

13 – Arti dedicate ai kami
Rispetto ad altre religioni le arti dedicate ai kami sono minori. Esse sono l'architettura dei templi, la musica (con alcuni strumenti nati allo scopo religioso), alcune forme di teatro, le poesie norito.

14 – Quale shintoismo per il futuro?
Lo shintoismo, non possedendo teologia o dogmi, pare essere la religione più debole in un periodo storico senza più certezze e pieno di preoccupazioni giornaliere e per il futuro, ma forse sarà questa sua non imposizione che le permetterà nuovamente di sopravvivere, come religione di pace e armonia con la natura.

15 – Ise, dimora divina
Nell'ultimo capitolo è presente la descrizione del sacrario di ise e delle sue cerimonie in onore della dea Amaterasu


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