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domenica 2 giugno 2013

Anime in guerra, guerra e pace nell'animazione giapponese degli anni '70


TITOLO: Anime in guerra, guerra e pace nell'animazione giapponese degli anni '70
AUTORE: Giorgio Messina
CASA EDITRICE: Cagliostro E-press
PAGINE: 120
COSTO: 13,90€
ANNO: 2010
FORMATO: 22 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788895114538

Questo saggio cerca di dimostrare che i cartoni animati giapponesi degli anni '70 rappresentano un'espressione d'arte della cultura di massa nipponica creati non solo per fare ascolti e vendere merchandising, ma anche per rielaborare il concetto di guerra, preparando i suoi fruitori a nuovi scenari futuri.
Il saggio inizia con una breve esposizione dei fatti storici riguardanti il bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki. Segue una breve della storia dell'animazione giapponese dalla sua nascita al 1960, con soggetto principale gli anime riconducibili al genere robotico/postatomico. Alcuni titoli del periodo precedente al decennio 1970 sono Tetsuwan Atom (dove Atom rappresenta in pratica una forza di peacekeeping), Tetsujin 28 (in cui gli scienziati iniziano a sostituire in importanza la classe militare, colpevole della sconfitta, e le responsabilità di comando sono affidate alle nuove giovani generazioni), Big X (che inizia l'opera di distacco dal ex alleato nazista), Uchu shonen Soran (che sembra voler soffermarsi sugli effetti dell'atomica).
Da notare un errore grave riguardo al film “Il segreto della spada del sole” di Isao Takahata, attribuito, invece, a Hayao Miyazaki...
Altre serie importanti nel contesto del saggio sono “La principessa Zaffiro” (che crea il filone delle eroine femminili), i Cyborg 009 (soldati super tecnologici votati alla pace), gli anime di carattere sportivo (dove il lavoro di squadra unito al rigido addestramento sono una rielaborazione dell'addestramento militare estintosi dopo la sconfitta).
Il secondo capitolo analizza le serie e i film prodotti anno per anno (quindi 1971-72-73) sempre nell'ottica bellica, anche di anime non direttamente ascrivibili al genere robotico/bellico.
Questa è la parte più importante del libro, da notare che il corpus di questa analisi sono le trame dei cartoni animati. In pratica ci si ritroverà a leggere dettagliate recensioni della trama di ogni anime di carattere bellico, con alla fine di essa una più o meno breve valutazione sugli aspetti bellici della serie. Forse si sarebbero dovuti invertire i rapporti, una breve recensione della trama (sicuramente necessaria) ed una parte più ampia di analisi.
Il 1970 vede la nascita dei primi antieroi.
Nel 1971 con Lupin III nasce, dopo l'antieroe, l'eroe “negativo”. Da notare come in Lupin III la precisa divisione dei compiti di ogni membro del gruppo sia, in realtà, una organizzazione strategica dei compiti, compreso lo spionaggio e il controllo/contraffazione delle informazioni.
Il 1972 vede la creazione di Mazinga Z, il primo anime robotico/bellico. Mazinga Z è un mezzo bellico con svariate armi e, per la prima volta, una base logistica per rifornimenti/riparazioni/miglioramenti tecnologici, l'Istituto di Ricerca per l'Energia Fotoatomica (d'ora in poi ogni serie robotica avrà una sua base). Con Mazinga Z l'età del protagonista inizia ad innalzarsi e gli scienziati diventano definitivamente dei tecnocrati che sostituiscono il governo. Inoltre nasce il nippocentrismo, chi conquista il Giappone conquista il mondo, che è una reazione alla marginalità del Giappone del contesto reale mondiale. Anche i mostri meccanici del Dottor Inferno sono di chiara matrice bellica, infatti i loro nomi (Garada K7 o Doublas M2) ripetono la consuetudine di dare ai mezzi bellici dei nomi seguiti da lettere e numeri. La necessità di “gridare” le armi, oltre ad azionare il relativo comando, pare dimostrare l'esistenza di un qualche tipo di sicura. In questo modo solo il pilota può usare le armi di Mazinga Z. I nemici diventano più forti durante l'evolversi della serie, quindi anche Mazinga Z subisce delle migliorie tecnologiche, come è pratica fare con le normali armi belliche. Nella cultura giapponese è molto importante il concetto di “sea power”, controllare il mare e la costa è determinante, ed il nemico arriverà sempre dal mare. Ed è in mare che il robot trova le difficoltà maggiori a combattere. Il Dottor Inferno si avvale di una serie di comandanti subalterni, dei veri capi di stato maggiore in pieno stile “vertice di comando militare”. Il più famoso è il barone Ashura, ma è il conte Bloken, ex nazista, a dimostrare come (dopo Big X di Tezuka) continui la presa di distanza dagli ex alleati nazisti, pare quasi che nazisti ed impero giapponese siano stati nemici. Alla fine della serie Koji Kabuto cambia tattica, passando dalla sola difesa all'attacco della base nemica, in omaggio al motto “si vis pacem, para bellum”.
Nei Gatchaman è proposto l'action team, con una ben distinta divisione dei compiti in battaglia in base alle caratteristiche fisiche. Inoltre nella serie hanno largo spazio le relazioni politiche tra le nazioni, ed anche gli equilibri tra le nazioni. Rapporti ed equilibri che, invece, i Galactors tentano di alterare a loro beneficio. Nei Gatchaman viene introdotta l'arma segreta finale da usare come extrema ratio, la God Phoenix. Una riproposizione dell'arma atomica, che fu l'arma segreta statunitense che mise fine alla seconda guerra mondiale.
Nel 1973 è Kyashan a proporre nuove modifiche al tema della guerra negli anime. Tetsuya diviene l'androide Kyashan per sconfiggere i robot creati dal padre, e che per un malfunzionamento vogliono distruggere l'umanità. Tetsuya sacrifica la propria umanità per diventare una super arma, un esercito in un sol uomo. Ma una volta ritornata la pace Kyashan rimane un robot, evidenziando gli alti costi che una guerra comporta. Da notare che il leader dell'esercito di robot, Briking, si ispira chiaramente a Hitler, sostituendo lo sterminio delle razze “inferiori” a quello di tutta la razza umana, inferiore ai robot.
Il 1974 vede la nascita di una serie che sfrutta il concetto di “Rivoluzione Tecnico Militare” (RTM). Il Getta robot, che è un'arma tecnologicamente più evoluta rispetto a Mazinga Z. In più possiede tre versioni specifiche per tre campi di battaglia differenti (aria, acqua, sottosuolo). In quest'ottica anche il Grande Mazinga rappresenta una “RTM” di Mazinga Z. Il pilota del Grande Mazinga, Tetsuya Tsurugi, è il primo pilota addestrato al combattimento, un vero soldato, seppur senza uniforme. L'impero di Mikenes è strutturato come un vero esercito, con sette generali e un sistema di spionaggio militare.
La corazzata spaziale Yamato sposta il nippocentrismo dalla terra allo spazio, riesumando l'imponente corazzata imperiale giapponese, affondata in modo poco glorioso. Qui le tattiche di combattimento sono quelle della guerra navale, ma anche i danni e le riparazioni della Yamato hanno largo spazio nella serie. Da notare come, di nuovo, l'esercito nemico Gamiloniano che attacca la terra ha una connotazione nazista, ma anche statunitense.
Il 1975 si apre con il lungometraggio “Il Grande Mazinga contro Getta robot”, in cui emerge il dissidio tra Tetsuya, un vero pilota ben addestrato, e il team del Getta, ragazzi normali divenuti piloti.
In Tekkaman della Tatsunoko si ritrovano elementi di Kyasha e Polimar, ma con nuove tematiche ed una maggiore crudezza dei combattimenti. La morte dei soldati terrestri, che si difendono dallo spietato invasore Valdaster, e dei civili inermi rende bene la crudeltà della guerra. Il generale Rambos, sgherro di Dobrai capo di Valdaster, usa tattiche di combattimento spietate, tipiche della guerra asimmetrica, della guerriglia e del terrorismo.
Con Jeeg robot d'acciaio si ripropongono gli stili delle altre opere di Go Nagai, ma con nuove intuizioni. Al solito nippocentrismo viene affiancato un protagonista, Hiroshi Shiba, che rifugge la guerra e le sue responsabilità. Inoltre Jeeg può modificare la sua struttura in base alla situazione strategica, nuovi componenti gli permettono sia di attaccare che di difendersi. Potrà volare, andare sott'acqua o nel sottosuolo grazie a nuovi componenti aggiuntivi, facendo di Jeeg la prima arma espandibile e rimodulabile all'infinito. I componenti di Jeeg sono il suo punto di forza, ma anche il suo tallone d'Achille, in quanto questi sono lanciati dal Big Shooter pilotato da Miwa. Quindi senza il supporto logistico di Miwa e del suo Big Shooter Jeeg non può più trasformarsi. Nel campo avverso i ministri (Ikima, Amaso e Mimashi) della regina Himika saranno tra loro avversari, e quando l'imperatore del Drago prenderà il potere uccidendo Himika, i suoi ministri si ribelleranno tentando un colpo di stato ed iniziando una guerra civile.
In Goldrake il regime militare di Vega attacca la tecnocrazia scientifica di Fleed. Una volta che il teatro di battaglia si sposta sulla terra, Goldrake necessita di nuovi mezzi per contrapporsi alle nuove tecnologie di Vega. Ma i dissapori tra i vari generali di Vega impediranno spesso la distruzione di Goldrake e la conquista della terra. L'esercito di Vega possiede un'arma radioattiva potentissima, il Vegatron, in tutta la serie si condanna l'uso di quest'arma, di cui è vittima anche Actarus. Ovviamente il Vegatron non è altro che la bomba atomica statunitense.
Il 1976, tra i tanti anime robotici, vede il Gaiking, in cui gli alieni di Zela, con a capo il dittatore Darius il grande, non sono spietati solo coi terrestri, ma anche contro i civili di Zela.
In Combattler V il robot si presenta subito come un'arma bellica fin dal nome. I cinque mezzi che lo compongono possono operare in scenari bellici differenti. Nel finale di questa serie gli alieni lanciano una bomba nucleare nel centro della terra per distruggere il pianeta, solo l'arrivo di un altro alieno impedirà la distruzione totale.
Nel 1977 spicca la serie Danguard, dove l'addestramento ha un ruolo preponderante nella trama. Anche qui il cancelliere Doppler e il suo esercito si rifanno all'esercito nazista.
In Guyslugger la drammaticità della è posta in primo piano, infatti nella puntata numero 15 è proposta per la prima volta (prima di Zambot 3) il tema delle bombe umane.
Dalle vicissitudini delle tre famiglie aliene che difendono la terra dall'invasione di Gaizok prende spunto la serie Zambot 3. Oltre alla crudezza dei combattimenti e la spietatezza degli alieni invasori, la drammaticità della serie è data dal sacrificio ultimo di quasi tutti gli appartenenti alle tre famiglie. L'autore Yoshiyuki Tomino, con questa serie, inizierà a discostarsi dai classici robottoni nagaiani. La popolazione terrestre sfogherà la propria frustrazione e rabbia per l'invasione dei Gaizok contro le tre famiglie aliene che li stanno difendendo, in questo aizzati dagli stessi Gaizok. Gli alieni invasori mettono in pratica numerose spietate tattiche militari per sterminare la razza umana e conquistare la terra. Il loro scopo primario rimane sempre la conquista, e non la distruzione dello Zambot 3. Indicibilmente tragiche le puntate sulle bombe umane, in anticipo di qualche decennio sulla realtà.
Nel 1978 è Capitan Harlock a trovare un nuovo nemico, più delle mazoniane, il governo mondiale che ha inebetito la popolazione, rendendola apatica, conformista ed egoista.
In Generale Daimos è un incidente diplomatico a scatenare il conflitto tra i terrestri ed il popolo alieno che chiedeva asilo. In entrambi i popolo le fazioni dei pacifisti e dei militaristi si daranno battaglia.
In Conan il ragazzo del futuro, dopo una guerra mondiale che ha semidistrutto il pianeta, una dittatura industriale ha preso il potere, cercando di nuovo di riarmarsi. Sarà compito delle nuove generazioni abbattere questa dittatura.
E' con Daitarn 3 che per la prima volta fa capolino l'importanza della capacità economica in guerra. Le enormi possibilità economiche di Haran Banjo, che gli permettono di combattere i Meganoidi, derivano dall'oro di Marte che lui stesso rubò.
Nel 1979 tematiche completamente differenti sono presenti in Daltanious, oltre alla classica invasione aliena, i rapporti diplomatici e le alleanze strategiche tra popoli alieni ha una grande rilevanza. Come l'esistenza dei cloni o biodroidi e il loro trattamento da parte dei regnanti di Elios.
In Blue Noah gli alieni invasori di Gotham, comandato dall'imperatore Zeitel, si ribellano al proprio sovrano lo rovesciano, cercando la pace coi terrestri. Il generale Edler, autore del colpo di stato, si sacrifica per salvare la Terra.
Ma è in Gundam che gli anime affrontano la guerra in maniera realistica e totale. In Gundam, oltre all'orrore per la guerra, c'è la tattica e la strategia. I robot sono solo dei mezzi di combattimento, che si possono guastare e che terminano anche le munizioni. Addirittura i robot perdono anche il proprio nome, per diventare dei più realistici Mobil Suite. Ci sono trame politiche che travolgono la vita dei protagonisti, alleanze spaziali e tradimenti. Una vera guerra tra eserciti di nazioni in guerra. I colpi di stato diventano parte della trama, e i cattivi non sono sempre tali, come non lo sono i buoni. Ogni mezzo è lecito per vincere la guerra, dal far schiantare città satelliti sulla terra, alle armi chimiche e batteriologiche, fino agli ordigni nucleari, nonostante i patti internazionali ne vietino l'uso.
In un decennio di anime bellici, alla fine, il messaggio che queste serie hanno trasmesso è, in realtà, di pacifismo, antimilitarismo ed orrore per la guerra, nonostante tutte le alabarde spaziali, i raggi gamma, i pugni a razzo e i missili lanciati.

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