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mercoledì 1 ottobre 2025

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 27 settembre 2025


Non che sia una questione particolarmente importante, ma visto che recensisco il numero di settembre il primo ottobre, la spiego  ^_^
Nel numero di "Nippon Shock Magazine" di settembre 2024 si annunciava perentoriamente, senza se e senza ma, che da novembre la rivista non sarebbe più uscita in edicola!
Ergo, da fedele lettore della testata, ho preso accordi con una fumetteria per farla arrivare da loro.
Poi "NSM" non è stata pubblicata per alcuni mesi.
Ritorna in stampa, e me la ritrovo sempre prima in edicola che in fumetteria  :]
Oh raga... decidetevi...
Il numero di agosto l'avevo saltato perché spendere 10 euro per vedere illustrazioni, di certo bellissime, non fa parte del mio concetto di rivista da leggere.
Riprendo ad ottobre, con la solita mia recensione basata su quello che ho trovato più interessante, ma ciò non vuol dire che gli altri articoli non lo siano.



Quando uscirono i "Transformers" ero già grandicello, probabilmente ero fuori target, quindi evitavo la serie come la peste, senza contare che essendo costituita da episodi autoconclusivi, neppure mi attraeva..."Robotech", per esempio, la vidi con piacere, pur non sapendo che fossero tre serie mischiate.
Dello scritto nulla posso dire, in quanto sono ignorante (tanto per confermare le voci web) in tema  :]
Come non mi pronuncio neppure sull'articolo inerente "Magica Emi", stesso motivo, lì ero proprio super fuori target  :]
"Tansor 5", invece, sarebbe stata più in target come trasmissione in Italia, ma me la persi completamente, forse su qualche altro canale facevano un altro anime che mi piaceva di più?
Non ricordo...


Bello l'approfondimento su "Anna", di cui dovrei leggere almeno il libro che riporta la trama dell'anime, come feci per "Heidi".

sabato 27 settembre 2025

Film di Tarzan presenti nei volumi di "Segnalazioni Cinematografiche" dal 1934 al 1986


Nel precedente post sulla serie animata di Tarzan della "Filmation" mi era sorto il dubbio sul perché si legasse la produzione alla "Warner Bross", forse perché ai tempi i film erano prodotti da loro?
Nei commenti, Luca, aveva annotato che da una brevissima sua ricerca i film di Tarzan erano della "MGM".
Visto che quando ho passato in rassegna i miei 100 volumi di "Segnalazioni Cinematografiche" mi ero preso nota proprio dei film di Tarzan recensiti dalla testata cattolica, sfrutto la ricerca per questo post   ^_^
Ho trovato una quarantina di film riportati in "Segnalazioni Cinematografiche" con il titolo "Tarzan" o riconducibili a lui, a memoria ne avevo omessi solo due o tre perché erano film che nulla avevano a che fare con l'uomo scimmia, ma in fase di titolazione "Tarzan" glielo avevano appioppato a forza... uno era un documentario sulla giungla, uno un film messicano (forse) e il terzo un film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Rammento, per chi non conoscesse la testata in questione, che lo scopo era quello di informare le sale cinematografiche parrocchiali/oratori se una pellicola era visibile dai più giovani, ovviamente in base ai dettami della dottrina cattolica. Direi preoccupazione più che legittima, ne consegue, però, che specialmente quando riporto giudizi di volumi degli anni 30 e 40, si nota lo stacco di severità rispetto alle maglie più larghe dagli anni 60/70.
Oggi pare fin ridicolo che un film di Tarzan venisse sconsigliato in oratorio per "il troppo succinto costume dei protagonisti", vedi "Tarzan e la compagna" nella scan qui sopra, ma era il volume del 1934/35, comunque la questione delle semi nudità femminili, meno quelle maschili, proseguirà fino a gran parte degli anni 50!
Chi recensiva quei film probabilmente era nato prima dell'invenzione del cinematografo, vedere donne e uomini con parti anatomiche scoperte (nel 1934/35) era qualcosa di assolutamente spiazzante, in una società italica sotto dittatura fascista in cui si recitava la messa ancora in latino, tanto per contestualizzare il tutto.
Basti dire che i film di Stanlio e Olio, fino alla fine della guerra, erano sovente sconsigliati ai più giovani, se non con tagli, a causa di bevute, donnine e tradimenti, mentre i documentari sulle vittorie dell'impero italiano o dell'alleato teutonico nei territori (altrui) conquistati, venivano catalogati come visibili per tutti  T_T
Questo per dire che il giudizio del recensore deve essere contestualizzato con l'anno di pubblicazione del volume. Infatti ad ogni scan della recensione, con annessa come sempre la valutazione pastorale/giudizio morale, affianco la copertina del volume in questione.
Il primo titolo recensito è "Tarzan alla riscossa", in realtà un altro film che con Tarzan non aveva alcun nesso, ma l'ho inserito per rendere un'idea di cosa si può riesumare con queste ricerche.
La cosa divertente è che se cerchi il titolo "Tarzan alla riscossa" su "Google", salta fuori una recensione su "comingsoon.it", che non è altro che questa scheda su "Segnalazioni Cinematografiche" (citato dal sito). 
Quindi questi volumi "Segnalazioni Cinematografiche" sono, in pratica, l'unica inestimabile fonte per una quantità spropositata di film che si son persi, scomparsi sia materialmente che nella memoria collettiva.
Il secondo film recensito fa riferimento a "Tarzan, l'uomo scimmia", primo film della serie, che essendo stato prodotto nel 1932, non venne recensito dalla testata, ma solo postumo nel 1957.
Come avevo già notato nelle recensioni dei lungometraggi animati giapponesi, oltre ad essere scritte in un italiano perfetto (a cui non siamo più abituati neppure sui quotidiani), a riuscire a rendere la trama in poche righe (cosa assai ardua), nei volumi più vecchi si leggono termini ormai desueti, ma belli.




Quello che penso sia o la fonte del film "Tarzan alla riscossa" oppure il romanzo italico ripreso dal film, si capisce che con Tarzan non aveva alcune legame.

Il giudizio morale/pastorale oggi fa fin ridere, ma nel 1936/1937 era tutta un'altra storia  :]

giovedì 25 settembre 2025

"Il nuovo Tarzan è nato in sogno", di Nicoletta Artom - "Settimana TV" dal 15 al 21 gennnaio 1978


Non si dice, "non c'è tre senza quattro"?
Quarto articolo consecutivo da "Settimana TV" con tematica programmi per bambini/ragazzi, e stavolta la redazione riservò anche la copertina al cartone animato del Tarzan della "Filmation", che io trovavo molto bello, sia come storie che a livello di disegno.
Il cartone era trasmesso dalla solita "Rete Due" della Rai, all'interno del solito "Buonasera con..." presentato dalla solita Maria Giovanna Elmi, il tutto organizzato dalla solita Nicoletta Artom.
Un quartetto di successo per noi bambini/ragazzini dell'epoca  :]
Siamo ancora nell'era pre Heidi e pre Goldrake, ma di lì a qualche settimana il quartetto enunciato poco sopra darà il battesimo ad "Atlas Ufo Robot"   ^_^
La particolarità di questo articolo è che porta la firma della stessa Nicoletta Artom, che occasionalmente faceva sentire la sua voce scritta sulle riviste televisive per commentare le serie animate da lei introdotte in palinsesto.


La Artom ci raccontava qualcosa dell'inventore di Tarzan, Edgar Rice Burroughs, quando ancora non c'era Wikipedia, e non potevi sapere tutto di qualsiasi argomento con un click, neppure superficialmente.

lunedì 22 settembre 2025

"Nick Carter mette alle corde Mike", di Gianni Melli - "Settimana TV" dal 30 aprile al 6 maggio 1978


Visto che ormai ho già postato due articoli di "Settimana TV" che trattavano dell'Uomo Ragno (7/13 maggio 1978) e dei Fantastici Quattro (16/22 luglio 1978), mi pare sensato inserire anche l'articolo, molto più approfondito degli altri due, sul programma che conteneva entrambi quei cartoni animati statunitensi, cioè "Supergulp!".
Questo articolo, quindi, venne pubblicato prima degli altri due, in particolare giusto la settimana antecedente a quello sull'arrampicamuri.
Come già scritto nei posti linkati sopra, è un vero peccato che la testata "Settimana TV" cessò le sue pubblicazione nel 1978, perché, pur presentando un numero inferiore di pagine rispetto al "Radiocorriere TV" e a "TV Sorrisi e Canzoni", dedicava largo spazio ai programmi per bambini/ragazzi. Averla potuta leggere nel 1979 e nel 1980, avrebbe aumentato non di poco lo spazio dedicato all'animazione giapponese in Italia. 
Il titolo svela o ricorda una questione che ai tempi creava un certo scompiglio in famiglia, cioè l'auto concorrenza che i canali della "Rete Uno" e della Rete Due" della Rai si facevano a vicenda. Infatti, ben prima di piazzare "Happy Days" sulla "Rete Uno" e "Atlas Ufo Robot" sulla "Rete Due" quasi al medesimo orario, lo avevano fatto con "Supergulp!" e con "Scommettiamo?" condotto da Mike Bongiorno, entrambi in prima serata.
Probabilmente chi si occupava dei palinsesti diede per scontato che Mike Bongiorno mai e poi mai avrebbe avuto da temere da un programma di animazione, in gran parte statica (ben più statica degli nime!), ed invece...  ^_^


L'articolo rendeva edotto il lettore che "Supergulp!" aveva raggiunto la stagione precedente degli ascolti stratosferici, tanto da far concorrenza a "Scommetiamo?" sulla sorella "Rete Uno".
"Con otto milioni di adulti e otto di minorenni la trasmissione torna a fare concorrenza a "Scommettiamo?"

La Rai, la stagione precedente, aveva fatto delle rilevazioni interne specifiche, in quanto i minorenni di anni 15 solitamente non facevano mai parte del campione.
Come sempre è solo facendo delle ricerche in proprio (non stando seduti in redazione o davanti al pc a criticare l'impegno altrui) che si riesce ad avere conferma o meno di certe informazioni.
I dati enunciati nel riquadro qui sopra sono confermati da un altro mio post (con dati di ascolto successivi a questa nuova serie di "Supergulp!"), in cui volevo capire i dati di ascolto di "Mazinga Z":


L'inizio dell'articolo ricorda a chi c'era e svela a chi non c'era che, nelle famiglie con un solo televisore, scoppiavano dissidi di una certa importanza quando al medesimo orario c'erano due programmi con target differenti.
Sarà quello che di lì a poco capiterà con l'animazione giapponese sulle tv private locali, quando questi cartoni verranno piazzati nell'ora del TG1 o in prima serata.
Viene confermato che la Rai, per la stagione precedente di "Supergulp!", cioè la prima, fece delle rilevazioni specifiche sugli ascolti del programma, coinvolgendo anche gli under 16, non rilevati dal "Servizio Opinioni Rai".
Qui si presenta una piccola contradizione per quanto riguarda l'età non rilevabile, in questo articolo è quella degli under 16, mentre nel posto sopra era under 15, magari ridussero di un anno l'età.

sabato 20 settembre 2025

"Quattro Fantastici ma un po' titubanti" - "Settimana TV" dal 16 al 22 luglio 1978 F4


Nel precedente post avevo accennato che la redazione di "Settimana TV" dedicava spazio ai programmi per bambini/ragazzi, nonostante e le pagine non fossero molte, con un articolino su l'Uomo Ragno:

Infatti un paio di mesi dopo si focalizzarono sui "Fantastici Quattro", prendendo spunto dalla loro presenza in formato di cartoni animati all'interno di "Supergulp!".
Lo scritto è un po' più lungo di quello sullo spararagnatele, e l'autore dimostrava anche di conoscere un po' l'argomento, visto che sapeva che la Torcia Umana già esisteva nel fumetti Marvel, come l'accenno a Plastic Man come predecessore di Mister Fantastic.
Il parallelismo la Cosa con Jekyll/Hyde mi è parso meno sensato... Ben Grim non si trasformava quando si arrabbiava, restava sempre la Cosa, quello che si trasformava quando era arrabbiato era Hulk.
Per il resto vale il discorso fatto sul precedente post, oggi queste due paginette paiono pochissima cosa, nel 1978 era manna dal cielo per un bambino  :]

venerdì 19 settembre 2025

"A tu per tu con l'Uomo Ragno" - "Settimana TV" dal 7 al 13 maggio 1978 (con poster)


Quando nel lontano 2019 ho scoperto l'esistenza della rivista televisiva "Settimana TV", mi son subito rammaricato che la sua pubblicazione terminò nel 1978... giusto giusto per fare qualche articolo su "Goldrake" e "Heidi" e poi fine... se fosse sopravvissuta all'invasione dei cartoni animati giapponesi sulla Rai e sulle tv private locali, oggi avremmo un sacco di altri articoli che testimoniavano quel periodo.
Infatti la redazione puntava parecchio, considerando il non tantissimo spazio dedicato agli articoli, ad attirare i giovani lettori, ne è una prova questo articolino sull'Uomo Ragno con tanto di bel poster.
Dato che non conoscevo l'esistenza della rivista fino al 2019, da bambino non ho potuto godere né del breve scritto né del poster, rimedio con qualche decennio di ritardo  :]
Tra l'altro questo non fu l'unico articolo dedicato ai supereroi Marvel, che ai tempi potevi leggere sugli albi della "Editoriale Corno" (lo avevo quel "Uomo Ragno Gigante" in basso a sinistra!) e vedere alla Rai nei cartoni presenti all'interno di "Supergulp!".
Le brevi colonnine di scritto sono forse poca cosa oggi, abituati a libri, articoli web, siti dedicati etc. etc. etc., ma per un bambino super fan dell'arramipicamuri (come ero io) era già soddisfacente trovare una testata non per bambini che ne trattasse   :]


Ma con tutti i temibili nemici dell'Uomo Rango, dovevano scegliere proprio due mezze seghe come Tarantula e il Punitore?   >_<

Qui sotto lo scritto ingrandito.

martedì 16 settembre 2025

"Musica e Dischi" gennaio, marzo, novembre 1979 + gennaio, aprile 1980: classifica dischi 1978 e 1979 + pubblicità sigle anime


Tra l'aprile e il giugno 2019 avevo consultato in emeroteca la testata "Musica e Dischi" per le annate 1979 e 1980. Lo scopo, oltre alla ricerca dei soliti articoli, era quello di vedere se, per caso, la sigla del Danguard era stata pubblicizzata in anteprima all'inizio del 1979.
Questo lo scrivo tanto per far capire che sono parecchi anni che cerco informazioni sulla 
Trovare il disco della Pivetti a gennaio 1979 sarebbe stato un bel indizio di una sua trasmissione a fine 1978 o a gennaio 1979, purtroppo la sigla del Danguard è pubblicizzata da aprile 1980.
E' stato un tentativo, non andato a buon frutto.
Alla fine mi ero pure dimenticato di queste poche foto fatte nel 2019, mi ci sono imbattuto cercando altro tra i mega giga file in mio possesso.
La classifica dei primi cento 45 giri più venduti nel 1978, presente nel numero di gennaio 1979, vede due sigle di cartoni animati giapponesi, gli unici trasmessi dalla Rai (fatta eccezione dei Barbapapà e di Vichi il vichingo), che si piazzano al 13esimo posto con Heidi e al ventesimo con "Ufo Robot".
Praticamente davanti a tutte le altre sigle di telefilm e trasmissioni (Rai).


A marzo 1979, quindi poco prima del suo esordio televisivo, viene presentata la sigla di "Capitan Harlock", ancora senza la copertina del 45 giri, esseno una anteprima assoluta.

(per questo speravo in un sigla del Danguard in anteprima)


Novembre 1979
L'immagine mi ha incuriosito quando l'ho vista la prima volta, non che io sia un esperto di sigle dei cartoni animati giapponesi, ma questo disco mi pareva nuovo, tra l'altro contenente più titoli!
Infatti non era un 45 giri, ma un  LP della casa discografica "Durium", che pubblicava dischi per bambini.
"I Roofus Robots" conteneva:

domenica 14 settembre 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 28 - settimo numero bimestrale)


Forse si sarà compreso (sia nel senso di "capito" sia nel senso più psicologico del termine), che anche solo sfogliare, non dico leggere, "Anime Cult" mi è divenuto greve... giri pagina e ti girano le ... 
Io penso che per una testata che stipendia dei dipendenti che vi scrivono e porta utili all'azienda che la pubblica, non sia vergognoso citare un minimo le fonti da cui si traggano idee, spunti, immagini o addirittura intere colonne di scritto... anzi, dovrebbe essere un fatto meritorio:
"Non vi posso riconoscere del denaro per la passione che avete mostrato nel trovare queste informazioni, ma almeno la soddisfazione di citarvi".

Quando, invece, si utilizza il lavoro altrui, spesso gratuito, per rimpolpare i propri articoli e la propria rivista senza manco degnarsi di scrivere dove è stato trovato quel materiale, i soggetti non menzionati potrebbero imbruttirsi... una volta può capitare, due, tre, quattro... però dopo un po' la cosa scoccia...
Uno si ritrova a pagare una rivista creata anche con il materiale da te riesumato (o creato, se si pensa alla foto del Televideo...) passando ore ed ore in biblioteca, comprando pacchi e pacchi di riviste completamente al buio e gli altri prendono lo stipendio e fanno gli utili?
E in più ti recensisco la rivista facendoti altra pubblicità gratuita? 
"C'ho scritto Giostengo?" (semi cit.)  ^__^



A pagina 35 si ripercorrono le polemiche giornalistiche contro l'animazione giapponese in Italia, in particolare quelle della primavera 1980, citando, oltre allo stramega famigerato articolo di Silvero Corvisieri su "La Repubblica (7 gennaio 1979), tre articoli successivi:

"Per chi li ha portati in Italia è una crociata contro i fantasmi", di Marcello Sorgi (intervista a Nicoletta Artom) - "Il Messaggero" 10 aprile 1980 

“Vincono in televisione i genitori anti-Goldrake”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 20 aprile 1980

"Viva Goldrake", lettere al direttore - L'Occhio 11 giugno 1980

Fonte?
Da questo momento in poi la fonte, per tutti quelli che leggeranno per la prima volta questi articoli, sarà "Anime Cult" della Sprea!
Dopo il danno, la beffa... ovvero, cornuto e mazziato   ^_^


Purtroppo all'esordio di "Anime Cult" parte del materiale da me riesumato è finito nello loro grinfie, quindi ormai lo considerano riesumato da loro  ^_^


Tra quel materiale, però (a memoria), non c'era l'articolo de "L'Occhio", perché ho scoperto la testata in seguito, quindi la mezza colonna che riporta la lettera di chi difendeva Goldrake, posso ragionevolmente affermare (la redazione è andata in emeroteca a recuperare quel materiale già riesumato da me?) che l'abbiano letta su questo blog:

Tranquilli, di articoli da cui prendere spunto e citazioni più o meno corpose ne avete a tonnellate:

Per fortuna ho un lavoro e non debbo ridurmi a questi espedienti per portare a casa la mensilità  :]

Qui sotto le scan più in dettaglio.

venerdì 12 settembre 2025

Rivista "Mediabook: sintesi trimestrale di prezzi, formati e dati di lettura ed ascolto dei principali mezzi pubblicitari" - n° 1 ottobre 1982 (solo parte dedicata alla televisione)


Nel precedente post mi ero rammaricato che una testata come "Andersen il mondo dell'infanzia" non fosse stata pubblicata dal 1978, visto che avrebbe potuto renderci molte più informazioni sull'avvento animazione in Italia, ma almeno la si può consultare in emeroteca.
Stavolta il rammarico è doppio, in quanto la testata "Mediabook" iniziò le pubblicazioni con questo numero di ottobre 1982, quindi lasciando senza analisi dei dati tutto il periodo precedente e in più non è assolutamente consultabile in nessuna emeroteca, se non per numeri sporadici.
Io ho comprato questo primo numero completamente a caso, senza sapere manco cosa fosse... sul web non si trova pressoché nulla... un vero peccato.
Pure la tanto osannata IA, che pare onnisciente ti risponde, se cerchi "Mediabook rivista"...
"Mediabook rivista" non sembra riferirsi a una rivista specifica, ma più probabilmente all'azienda Mediabook srl con sede a Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia), che è attiva nel settore dei libri e potrebbe pubblicare materiale o essere associata a pubblicazioni.

Chiaramente era una rivista di settore, a beneficio delle aziende pubblicitarie, ma dopo quattro decenni i dati ivi contenuti, specialmente per chi ha le conoscenze per valutarli al meglio, sono di un valore assoluto.
Praticamente in questo numero c'è una mini radiografia dei network televisivi appena pre monopolio Fininvest.


Qui sopra ciò che scrisse il lungimirante editore e ideatore di "Mediabook", Gian Marco Bragadin.


Il primo numero prese in esame tutti i media su cui si poteva fare pubblicità: quotidiani; settimanali; mensili; televisioni; radio; cinema; affissioni.

Visto lo scopo del blog, inserisco solo la parte riguardante le televisioni, a parte un paio di pagine introduttive.

martedì 9 settembre 2025

"Mappa dell'editoria periodica per ragazzi in Italia", di Gianni Bono - "Andersen il mondo dell'infanzia" n° 3 aprile/giugno 1983 (rivista Candy Candy + Cartoni in TV)


Se la testata "Andersen - il mondo dell'infanzia" fosse esistita già dal 1978, avremmo un sacco di articoli seri e di dossier sull'arrivo dell'animazione seriale nipponica in Italia, purtroppo venne pubblicata a fine 1982...
Visto che ho già dedicato alcuni post a "Candy Candy", magari li chiudo con questo dossier sull'editoria periodica per ragazzi/e, con tanto di intervista ad alcuni dei direttori delle testate, tra cui la direttrice proprio di "Candy Candy" della Fabbri.


L'autore del dossier è Gianni Bono, che direi è qualcosa di più che autorevole in questo campo, sul blog ci sono altri post su suoi scritti:






Il dossier è diviso in due parti, nella prima sono riportati i dati delle riviste per ragazzi/e, nella seconda ci sono le interviste ai direttori di alcune testate.
Purtroppo nei dati mancano le tirature, che allora come oggi paiono esser top secret  :]
Nel tempo ho accumulato vari posti su una parte di queste testate:




domenica 7 settembre 2025

Candy Candy mas bonita cuando sonrie


TITOLO: Candy Candy mas bonita cuando sonrie
AUTORE: Jose Amtonio Godoy
CASA EDITRICE: Diabolo Ediciones
PAGINE: 304
COSTO: 27,95€
ANNO: 2025
FORMATO: 25 cm X 18 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788419790736


Sono ormai abbastanza conscio di aver difficoltà a resistere all'acquisto di materiale editoriale, ne è una prova questo libro spagnolo, portato a casa perché, nel sfogliarlo, ho trovato una mini sezione dedicata al merchandising italiano, oltre a quello ispanico.
Ero curioso di capire chi, come per altre serie animate giapponesi, importò da chi il materiale editoriale che si trovava in commercio ai tempi. Alla fine non è che io abbia scovato chissà quali informazioni sconvolgenti, ma un paio di curiosità sulla saggistica in generale le ho trovate.
Ovviamente non ho letto il libro, se non nelle parti che ritenevo interessanti, ed ovviamente mi son fatto aiutare dai vari traduttori disponibili.
La prima cosa che mi è saltata all'occhio è la strabordante presenza di immagini, a cui, in confronto, un qualsiasi libro della collana "Ultrashibuya" pare "Il Signore degli anelli"...
Delle 304 pagine totali, ben 68 pagine presentano un'immagine a tutta pagina, quindi zero scritto;
Delle 304 pagine totali, addirittura 170 (e passa) sono di immagini, sommando quelle a pagina piena alla marea di mezze pagine ed anche più di mezza pagina...
Sarebbe facile calcolare che se le immagini contano 170 pagine, il restante fino ad arrivare a 304 sia di scritto, in realtà non è così, in quanto la parte scritta è così tanto dispersa nel libro, che risulta poco valutabile con precisione. Forse la metà delle pagine del libro?
Delle 304 pagine totali, solo 8 pagine contengono solo scritto che compre tutta la pagina senza immagini, grandi o piccole che siano, e ci ho messo dentro nel conteggio pure la pagina dei ringraziamenti!
La cosa che editorialmente ho apprezzato, cosa rara in Italia, non saprei se lo sia anche in Spagna, è che il libro ha una bella e solida copertina rigida.
Per il resto questa pubblicazione è l'antitesi dell'approfondimento saggistico   ^_^
Aggiungo che, a differenza della collana "Ultrashibuya", il libro presenta la bibliografia e pure la sitografia, la cui lettura lancia qualche squarcio sulla carenza di fonti cartacee ispaniche, ma ci torno a fine post.

Il titolo presenta una citazione nota anche in Italia: 
Candy Candy mas bonita cuando sonrie = Candy Candy è più bella quando sorride.

Mi pare fosse una battuta di Anthony, ma potrei sbagliare  :]
L'autore è nato nel 1980, cioè quando "Candy Candy" veniva trasmessa in Italia, è questo il suo primo libro: PRESENTACIÓN de "CANDY CANDY Más Bonita Cuando Sonríe" con José Antonio Godoy





Il sommario del libro è un pelino poco descrittivo, mancano i vari paragrafi e non può render conto del mostruoso numero di pagine presenti.


Ecco un paio di esempi del numero di immagini e di quanto lo scritto sia sacrificato.
Come si può vedere nella doppia pagina più in alto, la pagina di sinistra ha un'immagine che è più di mezza pagina, quella di destra è di mezza pagina, quindi lo scritto di due pagine è meno di una pagina. 
Questo è il motivo per cui affermo che è arduo calcolare quanto si legge realmente spendendo 27,95 euro...

giovedì 4 settembre 2025

Cara Candy Candy" (lettere a Candy) - "Il giornale dei genitori" febbraio 1982

Proseguo il mini excursus epistolare su "Candy Candy". i precedenti post sono:


I due articoli sopra nascevano dalle lettere che i giovani telespettatori e telespettatrici inviarono alla redazione di "Telepiù" per proporre il proprio finale preferito, in pratica della pre-fanfiction.
Questo articolo dell'autorevole testata a tema scolastico "Il Giornale dei Genitori" propose una serie di stralci di lettere a Candy, in realtà non ho ben compreso finale dello sc ritto, anche perché l'incipit è assai equivoco:
"Qualche volta le lettere sbagliano indirizzo. O, anzi, indovinano proprio quello giusto! Ecco le lettere (vere, false, inventate, reali, chissà) che un'ammiratrice di Candy Candy ha scritto alla sua eroina."

Le lettere parrebbero scritte troppo bene per essere di una bambina di otto anni, però potrebbe aver avuto la mamma come correttrice di bozze, d'altro canto mi pare arduo che un adulto conoscesse i particolari della trama di singoli episodi, ma magari con l'aiuto di una figlia fan dela serie... se non fosse per le ultime missive qui sotto che paiono svelare l'età dell'autrice...   :]