Nel precedente post sulla serie animata di
Tarzan della "Filmation" mi era sorto il dubbio sul perché si legasse la produzione alla "Warner Bross", forse perché ai tempi i film erano prodotti da loro?
Nei commenti, Luca, aveva annotato che da una brevissima sua ricerca i film di Tarzan erano della "MGM".
Visto che quando ho passato in rassegna i miei 100 volumi di
"Segnalazioni Cinematografiche" mi ero preso nota proprio dei film di Tarzan recensiti dalla testata cattolica, sfrutto la ricerca per questo post ^_^
Ho trovato una quarantina di film riportati in "Segnalazioni Cinematografiche" con il titolo "Tarzan" o riconducibili a lui, a memoria ne avevo omessi solo due o tre perché erano film che nulla avevano a che fare con l'uomo scimmia, ma in fase di titolazione "Tarzan" glielo avevano appioppato a forza... uno era un documentario sulla giungla, uno un film messicano (forse) e il terzo un film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Rammento, per chi non conoscesse la testata in questione, che lo scopo era quello di informare le sale cinematografiche parrocchiali/oratori se una pellicola era visibile dai più giovani, ovviamente in base ai dettami della dottrina cattolica. Direi preoccupazione più che legittima, ne consegue, però, che specialmente quando riporto giudizi di volumi degli anni 30 e 40, si nota lo stacco di severità rispetto alle maglie più larghe dagli anni 60/70.
Oggi pare fin ridicolo che un film di Tarzan venisse sconsigliato in oratorio per "il troppo succinto costume dei protagonisti", vedi "Tarzan e la compagna" nella scan qui sopra, ma era il volume del 1934/35, comunque la questione delle semi nudità femminili, meno quelle maschili, proseguirà fino a gran parte degli anni 50!
Chi recensiva quei film probabilmente era nato prima dell'invenzione del cinematografo, vedere donne e uomini con parti anatomiche scoperte (nel 1934/35) era qualcosa di assolutamente spiazzante, in una società italica sotto dittatura fascista in cui si recitava la messa ancora in latino, tanto per contestualizzare il tutto.
Basti dire che i film di Stanlio e Olio, fino alla fine della guerra, erano sovente sconsigliati ai più giovani, se non con tagli, a causa di bevute, donnine e tradimenti, mentre i documentari sulle vittorie dell'impero italiano o dell'alleato teutonico nei territori (altrui) conquistati, venivano catalogati come visibili per tutti T_T
Questo per dire che il giudizio del recensore deve essere contestualizzato con l'anno di pubblicazione del volume. Infatti ad ogni scan della recensione, con annessa come sempre la valutazione pastorale/giudizio morale, affianco la copertina del volume in questione.
Il primo titolo recensito è "Tarzan alla riscossa", in realtà un altro film che con Tarzan non aveva alcun nesso, ma l'ho inserito per rendere un'idea di cosa si può riesumare con queste ricerche.
La cosa divertente è che se cerchi il titolo "Tarzan alla riscossa" su "Google", salta fuori una recensione su
"comingsoon.it", che non è altro che questa scheda su "Segnalazioni Cinematografiche" (citato dal sito).
Quindi questi volumi "Segnalazioni Cinematografiche" sono, in pratica, l'unica inestimabile fonte per una quantità spropositata di film che si son persi, scomparsi sia materialmente che nella memoria collettiva.
Il secondo film recensito fa riferimento a "Tarzan, l'uomo scimmia", primo film della serie, che essendo stato prodotto nel 1932, non venne recensito dalla testata, ma solo postumo nel 1957.
Come avevo già notato nelle recensioni dei lungometraggi animati giapponesi, oltre ad essere scritte in un italiano perfetto (a cui non siamo più abituati neppure sui quotidiani), a riuscire a rendere la trama in poche righe (cosa assai ardua), nei volumi più vecchi si leggono termini ormai desueti, ma belli.
Quello che penso sia o la fonte del film "Tarzan alla riscossa" oppure il romanzo italico ripreso dal film, si capisce che con Tarzan non aveva alcune legame.

Il giudizio morale/pastorale oggi fa fin ridere, ma nel 1936/1937 era tutta un'altra storia :]