CERCA NEL BLOG

lunedì 25 gennaio 2021

Storia del cartone animato


TITOLO: Storia del cartone animato
AUTORE: Enrico Gianeri
CASA EDITRICE: Editrice Omnia
PAGINE: 279
COSTO: 5 €
ANNO: 1960
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': on line 
CODICE ISBN:



Rispetto a tutti gli altri titoli che ho etichettato come "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90", che partono da 1978, l'anno di arrivo di Heidi e Goldrake, questo saggio di Enrico Gianeri li anticipa tutti, e di molto, essendo stato pubblicato nel 1960.




Le pagine che l'autore dedicò all'animazione giapponese furono poche, neppure dieci, ma considerando che fu uno dei pochissimi, se non l'unico, a trattare l'argomento prima di Goldrake, gli va dato merito della lungimiranza. Di saggi su fumetto ed animazione pubblicati prima del 1978 ne ho sfogliati un certo numero, e per i relativi autori manga ed anime neppure esistevano, Gianeri non solo li cita, ma ne illustra una seppur breve storia, con tanto di date, nomi degli autori e delle case di produzione. 
Il suo sguardo non era rivolto solo al passato del 1960, infatti alla fine della trattazione inerente l'animazione giapponese anticipa che per quell'anno era in previsione la realizzazione di un lungometraggio cinemascope a colori con i disegni di tal "Osamushi Tezuka", il film si sarebbe intitolato "Saiyuki", che noi da bambini vedemmo innumerevoli volte sulle tv private locali con il titolo di Le 13 fatiche di Ercolino.
Noi oggi sappiamo che "Osamushi Tezuka" non partecipò alla creazione del film, ma ai tempi non esistevano informazioni in tema, per lo stesso motivo si può soprassedere sul nome sbagliato di Tezuka, magari fu pure un refuso.



In film della Toei arrivò nelle sale milanesi (l'Arlecchino!) il 9 marzo 1962, due anni dopo l'annuncio di Gianeri, nella sua versione americanizzata... tanto per cambiare...
Il trafiletto della recensione non fu molto entusiasta, e a dire la verità non piacque molto neppure a me quando lo vidi in televisione, anche perché ormai venivano trasmessi cartoni animati giapponesi (serie e lungometraggi) ben più recenti di questo del 1960. 
Si capisce, però, che per i critici italiani del 1960 e successivi esisteva una sola animazione possibile, quella disneyana, fine   ^_^

Il resto dello scritto non si presta ad altri commenti da parte mia, in quanto conosco ben poco delle opere che lui descrive, mi è parso comunque giusto riconoscere che ebbe il merito di guardare un po' oltre rispetto a quello che fecero anche successivamente altri saggisti che trattarono l'animazione mondiale, omettendo in toto quella nipponica.




 

Nessun commento:

Posta un commento