L'articolo di questo post è conseguente alla lettera che venne pubblicata, sempre su "La Notte", il 2 maggio:
La redazione de "La Notte" fece una cosa semplice, ma a quanto pare non molto usuale nei quotidiani del periodo (e neppure attuali), inviò il giornalista Massimo Rossi ) a sentire cosa ne pensasse Marco Bruns, primo relatore della lettera apparsa sul giornale del pomeriggio il 2 maggio precedente, ma assieme a lui ascoltò tutta la sua classe della scuola elementare "Colomba Antonietti Borzi" (che esiste ancora) di via Bergognone (vicino a via Solari dove abitavano i bambini della lettera del 2 maggio).
La pagina numero 18 del quotidiano reca anche un'altra lettera, a firma Guido Biondi, che abitava sempre a Milano in via Gonzaga 8, praticamente in centro :]
Facendo qualche ricerca sul web ho scoperto che in realtà la scuola si chiamava "Colomba Antonietti Porzi", con la "P" e non con la "B", magari un refuso (vedere in fondo al post).
Quindi abbiamo dei bambini di via Solari, allora non una zona da "ricchissimi" (come forse è oggi) e un bambino che viveva in centro a Milano, teoricamente benestante, infine il sottoscritto che stava alla periferia popolare della città. Zone diverse, status economici differenti, ma un unico eroe comune: Goldrake ^_^
I cartoni animati giapponesi erano associativi, mica come dicevano gli adulti di allora che incentivavano la solitudine...
In questo trafiletto è riunita la lettera di Guido Biondi con il rimando alla lettera del 2 maggio di Marco Bruns e soci.
Anche Guido Biondi, come i bambini di via Solari, esprime dei concetti abbastanza semplici, ma inoppugnabili, con un finale terso:
"Io mi domando se con tutto ciò che combinano questi "adulti" debbono proprio occuparsi dell'unica nostra evasione?"
Poi io non concordo che quella fosse "l'unica nostra evasione", perché noi in cortile ci stavamo un botto di tempo, anche in inverno (negli androni delle scale o sotto i balconi del pianterreno), e se pioveva andavamo a casa degli amici. C'è da dire che io vivevo in periferia, e di certo, assieme al cemento, c'era però anche molto verde, mentre a Milano i prati non abbondavano.
Mi è piaciuta molto la chiosa in conclusione della redazione, con la speranza che Marco Bruns e i suoi amici assieme a Guido Biondi, da adulti non avrebbero ricommesso gli stessi errori dei grandi da loro denunciati su queste pagine.
Se ne saranno ricordati una volta divenuti genitori?
Sarebbe bello chiederlo a loro ^_^
Foto di gruppo dei miei coetanei e coetanee, in realtà la copia de "La Notte" non è che si veda molto, la si intuisce :]
Il giornalista si recò alla fine delle lezioni fuori dalla scuola elementare dove era iscritto Marco Bruns, chiedendo ai bambini come la vedevano la diatriba "L'altra campana" versus Goldrake.
Ho ingrandito un po' la scan, nel caso uno/a dei fotografati capitasse mai su questo sperduto blog ^_^
Il primo nominato dell'articolo e l'unico con il cognome, anche nella didascalia della foto, è Marco Bruns, promotore della lettera di protesta iniziale del 2 maggio.
"Marco, Francesco, Salvatore, Gianluca, Anna, Simona e gli altri undicenni, vi piace Goldrake?"
Chissà cosa avranno risposto... ^_^
Chi ha detto che non gli piace Goldrake?!?!
Chi ha parlato?! Chi caxxo ha parlato?! Chi è quel lurido st...o comunista chec...a pom...ro che ha firmato la sua condanna a morte?!?!
Ah, non è nessuno, eh?!
Sarà stata la fatina buona del caxxo! (cit.)
Uno dei bambini fa notare che i giardinetti (come li chiamavo io da piccolo) era occupati da "persone un po' così", che le mamme non volevano venissero frequentate, il larvato accenno è ai poveracci che si drogavano con le siringhe. Poco più sotto si fa diretto riferimento a loro.
Ricordo bene le siringhe lasciate in giro ovunque (piantate negli alberi tipo freccette...), le file alle fontanelle di questi poveri disgraziati per prendere l'acqua per farsi, tanto che dalle mie parti le chiusero le fontanelle dell'acqua potabile. Chi si droga c'è anche oggi, ma non è più fatto in pubblico, e i giardinetti sono meglio presidiati dalle forze dell'ordine rispetto a quel periodo, dove vigeva veramente una certa anarchia...
Anche noi avevamo un portinaio, il terrore del cortile, solo che eravamo una moltitudine incalcolabile di bambini, era impossibile tenerci sotto controllo, quindi il divieto di scendere in cortile prima delle 15,00 un po' alla volta si dissolse. Scendevamo in cortile appena finito Jeeg, cioè alle 15,00 circa ^_^
Probabilmente vivere a Milano era peggio per un bambino rispetto alla periferia, forse più malavita, ma anche più spazio per giocare.
A Milano via Solari, dove abitavano i bambini della lettera del 2 maggio, e via Bergognone , dove c'era la scuola elementare "Colomba Antonietti Porzi", sono contigue. Tra l'altro luoghi dove mi è capitato spesso di passare sia da bambino che negli ultimi anni, dato che una fiera del libro usato viene allestita in zona.
Com'è piccolo il mondo ^_^
L'articolo riporta il nome errato della scuola.
In rosso ho evidenziato la prospettiva della medesima zona rispetto alla foto di destra.
L'ingresso della scuola mi pare il medesimo, identico il profilo inferiore delle finestre, pure il portone sembra lo stesso, benché siano passati 40 anni!!! ^_^
"Almeno una volta dovrebbe vincere il Male"...
RispondiEliminaSono d'accordo! Fantastica la riflessione del piccolo Hannibal.
ahahahahahah ^_^
EliminaBeh, negli anime qualche battaglia la vincevano i cattivi, era per abituarci che nella vita ne avrebbero vinte molte di più...
Da bambino a me faceva strano vederla in edicola nel pomeriggio.
RispondiEliminaSicuro? :]
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