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domenica 30 giugno 2019
Fare i disegni animati - Manuale didattico di cinema d'animazione
TITOLO: Fare i disegni animati - Manuale didattico di cinema d'animazione
AUTORE: Valeriana Maspero
CASA EDITRICE: Ottaviano
PAGINE: 140
COSTO:
ANNO: 1982
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPEPRIBILITA': biblioteca
CODICE ISBN:
"Un testo rivolto agli educatori ma leggibile anche dal cineamatore, dal semplice curioso a dagli stessi ragazzi, nato dall'esperienza pluriennale di una giovane insegnante di scuola media e dei suoi allievi. Un'illustratissima guida alla realizzazione, scolastica e casalinga di film in super8 a disegni animati, con carta ritagliata, con pupazzi, con plastilina e con altre tecniche di grande effetto e, tutto sommato, più semplici di quanto si pensi.
Nel momento in cui si va manifestando nella scuola un sempre più crescente interesse verso le nuove forme di comunicazione d'espressione artistica, questo libro, con le illustrazioni che lo corredano, senza concessioni gratuite ai linguaggi troppo tecnici né invidie per i sofisticati strumenti degli studi professionali introduce all'uso attivo del cinema in una delle sue possibilità più fantasiose ed entusiasmanti."
Questo è quanto recita la quarta di copertina, quindi il libro voleva essere una guida, un manuale, come riportato addirittura nel titolo, per poter creare dei disegni animati a scuola.
Di conseguenza ne veniva fatto risaltare il valore educativo, non per nulla nel titolo risalta il termine "didattico", uno scritto indirizzato principalmente agli insegnati, per guidarli, assieme agli alunni, alla scoperta "del cinema in una delle sue possibilità più fantasiose ed entusiasmanti".
Oggi esistono tanti manuali per disegnare, in particolare nello stile manga, non saprei dire se vengano ancora pubblicati libri per fare il cinema d'animazione a scuola, quello che mi interessava era far notare l'unicità di questo libro nel 1982 e il suo indirizzo pedagogico, la stessa autrice era un'insegnante delle medie.
Ma perché scrivo un post su questo libro?
Perché, ovviamente, vi si citano i cartoni animati giapponesi ^_^
Non è mia intenzione, in quanto non ne avrei le competenze, giudicare il resto dello scritto, cioè il manuale/guida sul come fare animazione in super8, mi limiterò a mostrare le poche righe che tirano in ballo gli anime.
Più sotto inserisco tutte le pagine nel paragrafo incriminato (solo tre pagine), l'indice (per avere un'idea del contenuto totale), infine la prima pagine dell'introduzione, in maniera da comprenderne lo spirito.
A pagina 17 sono mostrate quattro pellicole di animazione, tre sono di film della scuola cecoslovacca, il quarto (a destra) pare assomigliare a qualcuno di conosciuto... è un classico disegno animato giapponese! ^_^
"Il Giappone ha lanciato nei mass media (specie nella tv) il disegno animato a reciclaggio continuo, con produzioni numerosissime, a puntate, e l'introduzione massiccia del computer, non a livello di sperimentazione, ma con intenti puramente commerciali."
Se nel 1982 un insegnante avesse voluto accompagnare i propri alunni nel mondo dell'animazione, molto probabilmente si sarebbe indirizzato verso questo manuale didattico, lo avrebbe letto ed in seguito lo avrebbero letto anche i suoi studenti, ragazzi e ragazze che vedevano tutti i giorni in televisione i cartoni animati giapponesi.
E cosa avrebbero appreso su Goldrake, Conan, Heidi, Mazinga, Candy, Lady Oscar etc etc etc?
Che tutte queste serie erano fatte con l'ausilio del computer... si sarebbe potuto contestare ciò che riportava un manuale didattico?
Ovviamente no.
Eppure era una bufala mediatica...
Come ho fatto notare nei post dell'Emeroteca anime, non solo ci si inventò questa fantasia che le produzioni seriali animate giapponesi fossero fatte con il computer, ma i vari propagatori della bubbola si inventavano anche i processi produttivi utilizzati dai giapponesi!!!
"In questo tipo di disegno animato ogni azione (e ogni personaggio) è, per così dire, schedato: praticamente, una volta ideati, gli schemi delle azioni e delle inquadrature dei personaggi vengono archiviati e ritirati fuori ad ogni occasione: gli elementi di disegno di una storia valgono per comporne altre infinite seguenti: si cambiano soltanto i particolari e i colori."
Sia chiaro, non voglio con 37 anni di ritardo, scagliarmi contro la disinformazione veicolata da questo libro, e neppure mancare di rispetto all'autrice, ma solo far comprendere, una volta di più, quanto incredibilmente radicata fosse quella fake news.
Per la professoressa Valeriana Maspero il fantomatico mega-computer giapponese schedava ed archiviava tutte le azioni, i personaggi e le inquadrature di una serie animata, in seguito le "ritirava fuori"(?) per comporne altre, in una catena di montaggio infinita. Le uniche cose che venivano modificate erano i particllari e i colori, immagino di con Paint e Photoshop...
Il tutto per cartoni animai prodotti dagli anni 60 fino al 1980...
Inserisco solo la prima pagina dell'introduzione, per far comprendere lo scopo che l'autrice si prefissava.
Questo è l'intero paragrafo in cui si parla dei cartoni animati giapponesi fatti al computer, tanto per contestualizzare la pagina che mostro sopra.
L'indice coi temi tecnici trattati.
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