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lunedì 20 gennaio 2020

Il consumo dell'audiovisivo


TITOLO: Il consumo dell'audiovisivo
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Franco Angeli
PAGINE: 173
COSTO: 
ANNO: 1984
FORMATO: 20 cm X 14 cm
REPERIBILITA': biblioteca
CODICE ISBN:

Questo saggio è composto da sei distinti scritti (vedasi l'indice a fine recensione) il cui scopo era nel 1984 di analizzare quale fosse la modalità di fruizione degli audiovisivi televisivi. Solo l'analisi degli studiosi Enver Bardulla, Roberta Cardarello e Lucia Lumbelli rientra parzialmente nella mia ricerca di testi che cercarono, direttamente o indirettamente, di sondare il nuovo fenomeno dell'animazione giapponese in Italia.
Questo vaglio della "pre-saggistica dal 1978 ai primi anni 90 sui cartoni animati giapponesi" mi ha permesso di trovare un numero di titoli che sinceramente non avrei mai pensato fossero stati pubblicati. Spesso la tematica "cartoni animati giapponesi" viene solo sfiorata nel testo, ma ritengo comunque importante dar conto, oltre agli articoli del periodo (Emeroteca anime), anche di questo aspetto editoriale, che in alcuni casi veniva ripreso sia dai giornalisti che da altri saggisti in successivi libri.
Ad oggi ho recuperato ben 20 titoli (con questo):
Topolino e poi, cinema d'animazione dal 1888 ai nostri giorni (1978)
Da Cuore a Goldrake, esperienze e problemi intorno al libro per ragazzi (1980)
La Televisione - Come si producono come si guardano le trasmissioni tv in Italia e nel nel mondo, le reti pubbliche e private (1980)
Mamma, me lo compri? Come orientarsi tra i prodotti per bambini (1980)
Dacci questo veleno! Fiabe fumetti feuilletons bambine (1980)
Capire la TV (1981) 
Il ragazzo e il libro: corso di aggiornamento (1981)
L'alluvione cine-televisiva, una sfida alla famiglia alla scuola alla chiesa (1981)
Età evolutiva e televisione - Livelli di analisi e dimensioni della fruizione (1982)
TV e cinema: Quale educazione? (1982)
Fare i disegni animati - Manuale didattico di cinema d'animazione (1982)
Vita col fumetto (1983)
La camera dei bambini – Cinema, mass media, fumetti, educazione (1983)
Guida al cinema di animazione - Fantasie e tecniche da Walt Disney all'elettronica (1983)
Il bambino e la televisione, a cinque anni solo con Goldrake (1985)
Il libro nella pancia del video - Il bambino lettore nell'era dell'informatica (1986)
Ombre Rosa - Le bambine tra libri, fumetti e altri media (1987)
Fantascienza e Educazione (1989)
Il bambino televisivo, infanzia e tv tra apprendimento e condizionamento (1993)

Premetto che questa parte del saggio l'ho consultato e fotocopiato in biblioteca, ergo le numerose sottolineature dello scritto sono ascrivibili a quella incivile persona che lo prese in prestito senza considerare che il libro non era di sua proprietà...


Il capitolo si basa sul livello di attenzione e noia che il giovane telespettatore poneva durante la visione di un programma, tra cui anche i cartoni animati giapponesi, motivo per il quale ho scelto di recensire questa parte del libro, benchè le serie citate non vengano analizzate in quanto "animazione nipponica", ma solo per essere dei programmi televisivi.
Tutto il libro era dedicato ad altri studiosi, ergo usa una terminologia per addetti ai lavori, non è uno scritto propriamente divulgativo
Perché cambiavamo canale?
Il fatto che, secondo gli adulti di allora, non riuscivamo a concentrarci su cose più importanti come lo studio, era causato dalla televisione?
Da notare che questo dubbio persiste anche oggi, solo che i "colpevoli" sarebbe i videogiochi e gli smartphone  ^_^
Personalmente io non cambiavo spesso canale, semplicemente perché non ero tra i ragazzi descritti nello scritto che avevano il telecomando... la nostra tv necessitava ancora di alzarsi e premere manualmente il cambio di canale tramite pulsantiera.
"Questa ricerca si propone cioè di individuare una tipologia di caratteristiche del testo televisivo che possono dar luogo alla decisione di abbandonare più o meno durevolmente quel testo a favore di un altro o della ricerca di altri."
La fascia oraria televisiva dello studio andava dalle 16,45 alle 17,45 dei giorni martedì, mercoledì e giovedì, l'arco di età dei 22 soggetti del campione era tra i 9 e i 14 anni.
I programmi televisivi analizzati per aver subito un cambio di canale furono vari: film (7); telefilm (9); documentari (2); varietà (3); sport (1); cartoni animati (28).
Da pagina 123, dopo aver spiegato lo scopo della ricerca, la metodologia e i risultati, vengono descritti i programmi che subirono il cambio di canale.
Le interruzioni dei giovani campionati vennero differenziati in vari gruppi (fine anticipata; fine micro azione; etc), con segnalazione del momento dell'abbandono.
Le serie animate giapponesi prese in considerazioni furono "Hello Spank", "Kimba il leone bianco", "Moby Dick 5", "Ape Maia" e "Mimì e le ragazze della pallavolo".
Da segnalare che i titoli non sono sempre corretti, "Ape Maia" è scritto "Maya" e manca il cinque a "Moby Dick 5". Viene citata la serie "Flo", che potrebbe esser quella di "Flo la piccola Robinson", ma non ho certezze in merito.
C'è poi il caso di un cartone animato fantascientifico che non conoscevo, tal "Belle Amie"... ma dalla trama parrebbe essere "Starzinger":
"Si è conclusa una battaglia fra le forze di un impero galattico e un gruppo di giovani appartenenti ad un pianeta minacciato da questo impero. Presso entrambi i gruppi si progettano altre battaglie  si preannunciano ulteriori strategie per il futuro. Lo stacco avviene sull'immagine dell'astronave in allontanamento dopo che i giovani hanno confermato la loro opposizione all'impero e la loro solidarietà ad una principessa che difendono... "

Serie spaziale in cui i giovani eroi proteggono una principessa e vanno in giro con una astronave... cosa mi fa tornare in mente tutto ciò? 
Guarda caso uno dei personaggi cattivi (che poi passerà coi buoni) di Starzinger è la cyborg Bel Ami.
Sia chiaro, non che aver cannato totalmente il titolo della serie animata possa inficiare i risultati dello studio, però cosa costava informarsi un po' meglio?

























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