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venerdì 18 agosto 2023

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 10)


Mi pare che questo sia il primo numero in cui tutte le interviste presentate, ben cinque (e mezzo), siano attuali e svolte dalla redazione, quindi nessuna intervista ad autori nipponici vecchia come il cucco sparata in copertina , anzi, proprio nessuna intervista annunciata in copertina  :]
Gli intervistati di questo numero sono: 
Patrizio Prata (doppiatore);
Sebastian Harrison (del cast del telefilm "Kiss me Lica);
Gualtiero Cannarsi! (mister "fluido ematico");
Nino Giordano (autore dello speciale su Sailor Moon);
Fabiano Massimo Cantini + la figlia Fabiana (autore di sigle + cantante di sigle).

Pur essendo un numero agostano i contenuti sono pari a quelli degli altri mesi, compreso lo speciale interno, dedicato a "Kiss me Licia". Su questo non proferirò parola, tranne che non l'ho mai visto e ai tempi mi ha sempre abbastanza irritato vederlo pubblicizzato, il peggio del peggio lo si raggiunse con il telefilm italico, più trash dei telefilm nipponici   :]
Nell'editoriale il Ceo ricorda quanto era bello da bambini/ragazzini andare in edicola a comprare i primi manga, quando non c'erano il web ed Amazon.
Quando ci andavo io in edicola compravo i supereroi Marvel della Editoriale Corno, e quasi non esistevano ancora le poste  ^_^



Come si può vedere dal sommario i contenuti non sono da mese di ferie, anche perché ormai agosto non è più da "tutto chiuso per ferie". Come, invece, era veramente quando io andavo in edicola (vedi Ceo di cui sopra), tanto che il tuo edicolante chiudeva e tu non sempre trovavi nell'altra edicola di turno agostano quello che la tua faceva arrivare, di certo il numero di copie era inferiore...

Di seguito qualche commento personale sugli articoli che mi sono parsi più interessanti, mio punto di vista.



Il primo articolo è a firma Mikimoz, e non è tanto concentrato su una serie, ma sulla tipologia degli anime prodotti negli anni 80, che portavano in sé la firma del periodo.
L'articolo, immaginando anche il target dei lettori della rivista, è assolutamente lecito ed interessante, solo che io sono un po' allergico agli anni 80, in totale un decennio che ci ha portato agli sfracelli di oggi. Il decennio della deregulation della Thatcher e Reagan, che alla fine ha portato anche da noi lo smantellamento di scuola e sanità pubblica. Gli anni del riflusso. Il decennio di Craxi, che ci ha lasciato in eredità Berlusconi e il berlusconismo, e via discorrendo... Il decennio dove le persone normali hanno iniziato a vivere sopra le proprie possibilità finanziare, o almeno a desideralo ardentemente, tanto da rovinare la vita a se stessi e agli altri. Un decennio che è stato il tradimento di quelli precedenti, in tutti i sensi. 
In Giappone come in Italia si possono notare similitudini, forse per questo gli anime chiaramente anni 80 ebbero successo anche da noi. Come scrive anche Mikimoz le trame erano meno drammatiche, probabilmente per l'aumento della ricchezza nella popolazione rispetto agli anni 70, gli anime raccontavano di un Giappone ricco, finché è durato, ovviamente...
L'unico appunto che mi permetto di sollevare è che tra i film fantascientifici tipicamente anni 80 viene inserito Alien. Ecco, se c'è una cosa che mi fa imbestialire di più degli anni 80 in sé, è quando si ascrive agli anni 80 un qualcosa che è degli anni 70, perché il 1979 è anni 70   ^_^


Apprezzo sempre tutti gli articoli dedicati all'editoria, soprattutto anni 70 ed inizio anni 80, ma anche gli anni 90, come nel caso della rivista "Japan Magazine, recensita di nuovo da MikiMoz.
Qualche anno fa vi avevo dedicato un post con i primi 10 numeri:



Trovo l'anime di "Sam il ragazzo del west" stupendo, come stupendo per gli stessi motivi sociali è quello di "Ryu il ragazzo delle caverne". In entrambi i casi il protagonista è in primis vittima di razzismo, Sam è addirittura figlio di un giapponese e di una nativa americana, un "giallo" ed una "indiana", il top dell'esclusione sociale.
Quello che dispiace vedere nel 2023 è che sia in Giappone (probabilmente di più) che in Italia coloro che videro questo anime da bambini/ragazzini non ne compresero l'insegnamento contro il razzismo.
Un po' come quel politico che esaltava Actarus sui social e poi proponeva di affondare le navi dei profughi, non capendo, forse, che Actarus era un profugo, certo era nobile e pilotava un robottone, ma sempre profugo era.

Come accennato sopra detesto "Kiss me Licia" in tutte le salse che ci sono state ammorbate negli anni, nonostante ciò ho trovato molto interessante l'intervista a colui che interpretò Satomi nel telefilm fininvestiano.



Come si evince da questa prima parte dell'intervista di Luca Raffaelli a Gualtiero Cannarsi, l'intervistato ha una cultura sconfinata, lo pensavo prima di leggere questo articolo e lo penso ancora, un livello culturale al di fuori della mia comprensione. 
A cosa serve, però, tanta cultura se poi si adattano dei cartoni animati con un linguaggio incomprensibile?
Siamo tutti contro gli adattamenti raffazzonati e poco rispettosi dei dialoghi originali, ma ci deve pure essere una via di mezzo, perché se voglio una traduzione coerente al 100% ai dialoghi nipponici, forse faccio prima ad impararmi il giapponese e a guardarmeli in giapponese... perché far dire ad un personaggio "fluido ematico" al posto di "sangue", che senso ha?
Che la somma Eboshi o il nobile Ashitaka parlino un po' "strano" ci può anche stare, sono personaggi lontani nel tempo e di una cultura lontana (anche per i giapponesi!), ma se i due parlano come Kiki e Jiji c'è qualcosa che non funziona nel ragionamento che soggiace alla base di tutto.
Comunque questa prima parte dell'intervista era di presentazione, nella prossima si entrerà nel caldo dei termini incomprensibili usati da Cannarsi nei suoi adattamenti più fedeli del giapponese stesso  :]

Ultima cosa, il titolo dell'articolo: "Perché tanto odio?"
Ok, tutto, ma trasformarlo anche in vittima no   ^_^  
Stante che gli insulti non vanno mai accettati e le campagne versus uno solo non sono una bella cosa.
In un moto di senso di colpa mi sono andato a rinfrescare un po' la memoria, perché magari, appunto, ero solo prevenuto verso i doppiaggi di Cannarsi.

        



        



No no, ricordavo bene, è che proprio non si capisce   :]

Edit 19 agosto 2023:
aggiungo il video qui sotto. Capisco bene che sentirle tutte di file ne amplifica la cacofonia, ma mica le ho scritte io  :]

       




Ho deciso di soprannominare la rubrica di Silvio Andrei "Togliamoci dei sassolini dalla scarpa", il problema è che nel mio caso non mi sono chiari né di quali sassolini si tratti né di chi fosse la scarpa  :]


Molto bella l'intervista a Fabio Massimo Cantini e alla figlia Fabiana, che cantò, tra l'altro, la sigla di "Belle e Sebastien"


18 commenti:

  1. Ciao! Qui ho voluto dare il meglio di me, con l'articolo sugli 80's! Vero per Alien, ovviamente in poche righe non si può andare per il sottile: è da intendersi che il mito del film (e seguiti) si è espanso negli anni ottanta (un po' come per Rocky).
    Spero comunque che, odio per il decennio a parte, ti sia piaciuta l'analisi: ci tenevo a scrivere degli articoli così, retrospettivi, analitici 😎💪

    Moz-

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    1. Mah, è un approccio che leggo e ho sentito spesso dal vivo.
      L'espansione negli anni 80... un po' come l'espansione dell'universo.
      Solo che "voi" (apologeti degli anni 80) fate il ragionamento al contrario, avrebbe senso se consideraste un'opera degli anni 70 un qualcosa creato negli anni 80, ma che ne è diretta diramazione per trama e citazioni etc. etc. Quindi una "espansione" degli anni 70 negli anni 80.
      "Voi" ascrivere agli anni 80 opere mediatiche pensate ed ideate negli anni 70, spesso alla fine degli anni 70, e che quindi non possono neanche essere considerate figlie degli anni 60.
      Rimane che Alien è del 1979, come Rocky è del 1976.
      Dal mio punto di vista non esiste "un po' come" :]

      Non odio il decennio degli anni 80, a posteriori l'ho considerato una iattura sociale...

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    2. Non era una apologia degli anni 80, semplicemente una analisi su come un decennio (che ho indicato essere anche dark, a volte) si riflette sociologicamente ed esteticamente nelle opere giapponesi. Si potrà fare lo stesso con i Settanta e i Novanta.
      Il mito di Alien è tutto ottantiano, così come quello di Rocky, nonostante i due capostipiti siano degli anni '70. È un dato di fatto, esattamente come dire che il poliziottesco sia un genere anni '70 (nonostante abbia radici nei '60 e sia proseguito negli '80). Si inquadra in un'epoca, nell'epoca dove la sua eco è stata più forte o socialmente aderente al momento storico... Tutto qui 😎💪

      Moz-

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    3. Quel "voi apologeti" era molto generalista, cosa di cui mi scuso, indica un mood sugli anni 80, che mi pare di notare solo per gli anni 80 e i suoi fan ;)

      Ho una sensazione di déjà-vu con la mini diatriba sullo sparare in copertina di Anime Cult le interviste fatte eoni prima e non dalla redazione :]
      Guarda, se tu mi dici che il mito di Alien e Rocky è ottantiano, avrai di certo ragione tu, io, nel mio piccolissimo, posso farti di nuovo solo notare che gli anni 1976 ed i 1979 sono negli anni 70, poi se ve li volete avocare negli anni 80, ci mancherebbe, fate pure ^_^
      Sia Rocky che Alien ebbero immediato successo appena usciti al cinema, purtroppo per Alien, essendo uscito in Italia nella seconda parte del 1979 il suo successo si è propagata nel 1980, ma resta del 1979.
      Altrimenti i film del 1969 sarebbe del decennio 1970 e via discorrendo.

      Nel 2063 qualcuno si guarderà un filmaccio del 1974 e da questo creerà un fumetto, una serie tv, un anime, un universo cinematografico. Il film resterà del 1974.

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    4. Sì, ma nell'articolo io intendevo il mito, la saga, il personaggio in sé. Non il primo titolo di una serie.
      Non potevo essere specifico, parlando l'articolo di altro, ma credevo si capisse che il mito di Alien sia perlopiù Ottantiano (ha partecipato agli Oscar del 1980, non per nulla). Si è propagato negli anni Ottanta, facendo della Waever un'icona di quel decennio... Non potevo sottilizzare né mi interessava farlo, anche perché lo spazio è sempre tiranno e non potevo certo mettermi a parlare di Stallone e di Alien... ^^;
      Ho confidato nella comprensione del lettore, diciamo, genericamente.

      Moz-

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    5. Mi sa che hai confidato male nella mia capacità di comprensione :]

      Ma cosa vuol dire che Alien ha partecipato agli Oscar del 1980?
      E' ovvio, si partecipa all'edizione successiva della stagione cinematografica.
      E comunque il ragionamento degli Oscar non vale per Rocky, che è del 1976.
      Poi, ragazzi, prendetevi tutti gli anni 70 e saltiamo il decennio :]

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    6. Stai cavillando sulle date di uscita di un singolo capitolo, quando nel mio articolo si parla del fenomeno tout-court. Rocky, che ti piaccia o meno, è uno dei fenomeni anni 80, perché si è sviluppato in quel decennio, anche se iniziato nel 1976. Per Alien è lo stesso. Non parlavo di film in sé, ossia Rocky 1 e Alien1, ma di fenomeno.
      È come la cosa del poliziottesco che ti ho spiegato: fenomeno anni '70, anche se esiste pur emel decennio successivo e ha radici in quello precedente 💪

      Moz-

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    7. Come dicevano i latini "A Cavillan Donato non si guarda in bocca"
      E di nuovo, dato che il tempo scorre in avanti, almeno fino a quando non inventeranno la macchina del tempo, è ovvio che una data opera affermi il suo successo nel futuro, che sia un mese, un anno, un quinquennio, un decennio etc.
      Ergo, se un'opera non viene creata giusto giusto il primo gennaio del primo anno del decennio, per esempio il 1970, probabilmente i suoi effetti si estenderanno nel/nei decenni successivi.
      Questo non la trasforma in un'opera di quando verrà consacrata.
      Grazie di avermi spiegato i polizieschi degli anni 70, che io ne avrò visti pochi ^_^

      "Guerre Stellari" è del 1977, ma negli anni 80 ne hanno fatti altri 2, quindi anche Guerre Stellarie è degli anni 80?

      Comunque io propongo, come fu fatto per il povero Gesù, di cambiare la numerazione degli anni.
      L'anno zero è il 1980, oltre li si nomina con 1980+1 etc. prima con 1980-1 ^_^

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    8. Premetto che non voglio alimentare nessuna polemica, vorrei soltanto condividere la mia modesta opinione.
      Secondo me, la percezione delle decadi è spesso influenzata da opere culturali e eventi significativi che fungono da chiari punti di riferimento. Rimane il fatto che le persone abbiano esperienze personali e ricordi associati a periodi specifici, il che può influenzare la loro visione delle decadi.
      Per quanto mi riguarda, la categorizzazione storica delle decadi, con un focus particolare sulla transizione dagli anni '70 agli anni '80, è netta e ben definita, con rarissime "zone grigie" che sconfinano in esse.
      Ritengo che la distinzione tra i periodi sia ben definita fino agli anni '90, ma diventi meno chiara e distintiva a partire dagli anni Duemila. Forse, l'avvento della tecnologia digitale e dell'era dell'informazione ha influenzato l'accelerazione del cambiamento e la percezione delle decadi.
      Certi stili, certe tendenze e gli avvenimenti culturali rimangono simbolicamente ancorati a determinate decadi. Hai fatto riferimento a esempi cinematografici come "Guerre Stellari" o "Rocky", e io aggiungo "Lo Squalo". "Guerre Stellari" e "Rocky" li associo assolutamente ai Settanta, nonostante possano avere alcune connessioni agli anni Ottanta, e "Lo Squalo" rappresenta un altro esempio simbolico di film anni '70 che si è esteso agli anni Ottanta con alcuni -peraltro assurdi- sequels.

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    9. Gli "sconfinamenti" ci stanno, specialmente a ridosso dell'inizio o della fine del decennio.
      Un po' come i generi degli anime, c'è la serie che di certo è fantascientifica e c'è quella che di certo sportiva, e poi c'è Supercar Gattiger che è entrambe.
      Io, però, mi rifacevo ad un discorso base, un'opera di un anno appartiene a quel decennio, poi influenzerà tanto per i decenni a venire, tipo l'impatto di Blade Runner, ma resta un film del 1982.

      Io, tra l'altro, tendenzialmente potrei anche essere portato, come dici tu per una questione personale, a stare a cavallo dei due decenni. Il mio immaginario giovanile televisivo e cinematografico va dal 1976 al 1982/83, ma non digerisco, come ho già noiosamente ribadito, la conquista alla Risiko di anni da parte di decenni abusivi :]

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    10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    11. Io sono perfettamente d'accordo con te. Quello che è successo negli anni Settanta rimane confinato agli anni Settanta.
      Il periodo tra il 1970 e il 1979 appartiene indiscutibilmente agli anni Settanta, soprattutto per coloro che in quegli anni erano attivamente coinvolti, a differenza di chi racconta fatti e avvenimenti basandosi su fonti altrui, senza averli vissuti.
      Voglio fare un altro esempio: negli anni Settanta si svilupparono certamente spunti e suggestioni dalla contestazione sessantottina e dall'autunno caldo del '69, con le conseguenti derive violente, culminando nel terrore degli anni di piombo. Tuttavia, troverei azzardato considerare il Sessantotto come parte degli anni Settanta.

      Cambio argomento per sottolineare questa coincidenza: Anche il mio mondo televisivo ha una data di inizio ideale nel 1976, con il primo anime trasmesso dalla RAI che mi rimase impresso, ovvero "Vicky il vichingo". Per me, il 1976 lo collego anche a "Sandokan" e al "Muppet Show".
      Per quanto riguarda il cinema, la mia memoria è ancorata a un anno prima, grazie a film come "Lo squalo", "Fantozzi" e "Barry Lyndon".

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    12. Si possono aggiungere Super Gulp, Spazio 1999 e Ufo Shado nelle repliche della domenica pomeriggio in seconda (o terza?) replica.

      I fumetti Marvel della Corno e... accidenti, il mio blog è pieno di cose belle degli anni 70! ^_^

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    13. Ci vorrebbe uno Stengo anni post 1983 :]

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  2. Beh, ma gli anni 80 non sono stati poi del tutto negativi, via...
    Parecchi bei film, poi chessò, la musica. Gli Smiths, Vince Clarke, i Judas Priest, e via discorrendo. Sicuro, nel campo degli anime si è assistito a un tracollo, ma finché sono durate le tv private non-fininvest qualcosina di bello c'era.
    Certo se mi dici che è stato solo il decennio di Craxi e della Thatcher hai buon gioco.
    Comunque questo Cannarsi mi ricorda molto gli anni 70 ("Via libera al Fluido Ematico!", o qualcosa di simile).
    Non credo di aver mai visto qualcosa tradotto da lui, quindi obiettivamente non so dire se... Cannarsi fa bene o fa male :D

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    1. Certo, mai tutto è da buttare, però non mi fare il discorso che "ha fatto anche cose buone" :]
      Sulla musica sono ignorante, ma ogni periodo ha la sua buona musica, come per tutto il resto, ci mancherebbe.
      L'offerta tv resta variegata (non culturale) finché la Fininvest non si pappa Italia1 e Rete4, poi inizia l'omologazione, quindi fino ai primissimi anni 80 le tv private reggono.
      Non essendo tu di Milano non puoi appieno comprendere l'ascesa dei paninari e cosa volle dire in ambito sociale. Divennero, grazie alle tv berlusconiane, il simbolo di quella gioventù... infatti sono i primi che iniziarono a pretendere capi firmati pur non avendo alle spalle una famiglia che le poteva comprare. Ci sarebbe il discorso da chi nascano i paninari, cioè i sanbabilini, ma non tutti concordano.
      Secondo me c'è stato un periodo in cui man mano si è arrivati a migliorarsi dal punto di vista sociale, poi si è iniziato il dietro front, l'inizio di questa fine è più o meno a metà degli anni 80 (mia opinione, ovviamente).

      Su cannarsi, ho messo un terzo video.
      Comprendo bene che sentire tutte quelle frasi di fila ne ingigantisce lo straniamento.
      Un po' Cannarsi mi ricorda quella ragazza che qualche mese fa ha inventato il corsivo parlato, passerà anche questa :]

      Cannarsi fa male principalmente a chi si cannarsia.

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    2. J_D_La_Rue_67, ti metto anche il video che confronta i due doppiaggio di Evangelion:
      https://www.youtube.com/watch?v=e8vLHX1Coaw

      Vedrai che, pur essendo entrambe in italiano, sono due lingue differenti :]

      P.S.
      Se hai Netflix ci sono i film dello Studio Ghibli con il doppiaggio cannarsiano, ti consiglio di attivare sempre i sottotitoli in italiano, altrimenti dovrai di continuo riascoltare spezzoni dei film ;)

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    3. Gianluca, ci mancherebbe :]
      Su un blog come questo e nei commenti è arduo affrontare certe tematiche, e probabilmente nel post potevo evitare di affrontare il tema, ma non potevo scrivere gli anni 80 mi stanno "antipatici", mi pareva giusto spiegare il perché, anche nei commenti.

      Sulla musica mi zittisco veramente, perché non ho le conoscenze per dare un giudizio.

      Quello che mi premeva far notare, visto che lo noto più spesso di quello che sarebbe logico succedesse (sia dal vivo che sul web), è che i fans (estimatori) degli anni 80 si prendono pezzi della cultura pop anni 70 e la annettono al loro decennio preferito.
      Qui di seguito scherzo:
      "Diciamo dei putiniani annali" ^_^

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