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lunedì 9 aprile 2018

"Toei Classics" - I primi 5 DVD




Correva approssimativamente l'anno 2013 quando, per la prima volta, la Dynit annunciò l'imminente pubblicazione dei lungometraggi animati "Classici Toei".
Purtroppo ad un successivo "Lucca Comics", direi quello del 2014, fui presente ad una conferenza stampa in cui si avvisava gli astanti che la Dynit aveva rinunciato a pubblicare questa collana animata, le motivazioni non furono ben speicifate (mi pare).
Ormai mi ero messo l'anima in pace, non avrei mai visto una versione DVD di "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro", "Ali Babà e i quaranta ladroni", "Ventimila leghe sotto i mari" etc etc etc...
Invece qualche mese addietro fu annunciata la lieta novella che i "Classici Toei" sarebbero stati pubblicati, e finalmente in questi giorni sono riuscito ad avere i primi cinque DVD (di 10 film in totale), compreso il cofanettone per ospitarli tutti.
In realtà il DVD de "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" già esisteva, non l'ho mai avuto, però fu messo in commercio parecchi anni fa, penso un riversamento della relativa VHS, ma potrei sbagliarmi.
Mentre "Il gatto con gli stivali" e "La grande avventura del principe Valiant", che sono gli altri due DVD di questa prima infornata, erano stati pubblicati negli anni 2000.
"Il gatto con gli stivali" nel 2004 ad opera della "Art of Grace", che avrebbe dovuto mettere in commercio anche gli altri classici Toei, ma come al solito si perse per strada:
Il DVD del Gatto con gli stivali
Per questa edizione venne rifatto il doppiaggio, comprese le canzoni, ma i sottotitoli erano fedeli solo al doppiaggio italiano, non al parlato giapponese.

Del DVD de "La grande avventura del principe Valiant" se ne occupò la "Yamato Video", con allegate polemiche inerenti la qualità video, la mancanza di sottotitoli fedeli ai testi nipponici e sul formato, che era in 4:3, identico al DVD della Cinehollywood. La questione del formato in 4:3 causava la perdita di gran parte delle immagini laterali...
Io comprai entrambe le edizioni della "Art of Grace" e della "Yamato Video", ed è indubbio che la Dynit abbia colmato tutte quelle lacune.
Io non sono un esperto di qualità audio/video, quindi non starò a fare le pulci ai 5 DVD, mi limito ad affermare che sono un ottimo prodotto (per quel che mi riguarda).




Il box di cartone, che è gratuito, lo si deve richiedere al momento in cui si fa l'ordine, io l'ho effettuato tramite una fumetteria, se ne sono occupati loro.
La prima scan in alto rappresenta proprio le tra facciate del cofanetto.
In questa recensione metterò le immagini dei vari menù, qualche immagine dei sottotitoli (tutti fedeli al parlato giapponese), ma in particolare farò in raffronto tra l'edizione "Art of Grace" de "Il gatto con gli stivali", l'edizione "Yamato Video" de "La grande avventura del principe Valiant", e i due corrispettivi Dynit.
Per quanto riguarda i film di "Ali Babà e i quaranta ladroni" e "Ventimila leghe sotto i mari", che mi pare non fossero mai stati pubblicati prima, e "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro", mi limiterò ad illustrare i DVD.



In totale i film saranno 10:
"La grande avventura del principe Valiant" (l'unico disponibile anche in BR); "Ventimila leghe sotto i mari"; "Ali Babà e i quaranta ladroni"; "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro"; "Senza Famiglia"; "La leggenda del serpente bianco"; "Le meravigliose avventure di Simbad"; "Il gatto con gli stivali"; "Continuavano a chiamarlo il gatto con gli stivali"; "Il gatto con gli stivali in giro per il mondo".

Edit del 1 maggio:
I 5 DVD conclusivi

Ora tocca ai primi cinque DVD presi singolarmente.
"Gli allegri pirati dell'isola del tesoro"

venerdì 4 dicembre 2015

Indice completo degli articoli della "Emeroteca Anime" divisi per anno, compresi quelli che non ho ancora postato (aggiornato al 8 giugno 2025)

Era già un po' che mi ero reso conto che a forza di aggiungere articoli giornalistici sugli anime iniziavo a non raccapezzarmi più... anche perché spesso mi capita di inserire in un singolo post più articoli, magari inerenti un'unica tematica, oppure pubblicati il medesimo giorno sullo stesso quotidiano, settimanale o mensile.
Quindi ho pensato di stilare un indice con tutti gli articoli che ho postato fino ad ora.
Ovviamente se nel post di origine sono presenti più articoli bisognerà scorrere il post per trovare l'articolo desiderato, e non escludo che ci siano alcuni link errati.
Nel caso segnalatemi gli errori ;)

L'aver stilato questo indice mi ha permesso di notare alcune cose interessanti, come i mesi in cui ci fu un boom degli articoli, di solito in concomitanza con le polemiche più aspre sulla diseducatività dei "cartoni animati giapponesi". Tipo nel gennaio 1979, con l'articolo dell'onorevole Corvisieri sulla violenza in Goldrake, oppure nell'aprile del 1980, con la petizione dei genitori di Imola.
Da notare che l'articolo di Gianni Rodari su Rinascita in favore di Goldrake arriva nell'ottobre del 1980, dopo le violente polemiche della prima parte dell'anno. E questo vale anche per altri articoli pro-anime, scritti da alcuni giornalisti più ragionevoli dopo chilometri e chilometri di righe di contumelie ed invenzioni ad opera di colleghi.
Ovviamente d'ora in poi terrò aggiornato questo indice man mano che aggiungerò articoli ad articoli, ne ho ancora una caterva! (questa pare una minaccia...)
Spero che questo post possa tornare utile a qualche lettore e lettrice ^_^


Dato che non riuscirò mai a postare tutti gli articoli in mio possesso, un po' perché sono molti, un po' perché alcuni si limitano a piccoli trafiletti, che comunque hanno, a mio avviso, un certo valore di cronaca, ho deciso di inserire in questo indice l'elenco completo di tutto il materiale da me raccolto.
In questo modo, chiunque dovesse/volesse fare una ricerca simile alla mia, saprà già dove andare a reperire gli articoli.
Ho aggiunto un descrizione didascalica del contenuto degli articoli che non ho ancora postato, nei casi in cui dal titolo non sia chiaro di cosa trattino. Questo perché, rispetto a quelli già presenti qui sul blog, non li si può leggere è rendersi conto dell'argomento, che comunque è, ovviamente, sempre inerente la prima invasione degli anime.

Edit del 8 giugno 2025

Ad oggi gli articoli totali ammontano a 1660, così suddivisi numericamente per anno:

1959 = 1
1961 = 1
1962 = 3
1965 = 5
1967 = 1 
1968 = 2
1969 = 2
1970 = 7
1971 = 1
1972 = 6
1973 = 2
1974 = 1
1975 = 11
1976 = 7
1977 = 1 
1978 = 127
1979 = 326
1980 = 538
1981 = 259
1982 = 199
1983 = 90
1984 = 49
1985 = 8
1986 = 9
1987 = 6
1988 = 1

8 giugno 2025 aggiunti 35 articoli:

mercoledì 18 gennaio 2023

I documenti del "nullaosta censura" del Ministero dello Spettacolo per i lungometraggi animati giapponesi dal 1961 al 1982






Nel mio infinito girovagare nel web alla ricerca di archivi storici digitalizzati di quotidiani e riviste, fonti e bibliografia varia, succede che incappi in siti e documenti sovente inaspettati.
Inaspettato lo è stato un sito che, a dispetto del nome un po' particolare, contiene una mole di documenti del Ministero (del Turismo e) dello Spettacolo riguardante i nullaosta della censura dei film da proiettare al cinema, che prima dell'avvento della televisione (privata in particolare), erano il primo luogo dove si poteva vedere un lungometraggio, compresi quelli animati.
Il sito è il seguente:

Io ho utilizzato il sito solo per ricercare i lungometraggi di animazione (e non) giapponese, ma immagino sia disponibile qualunque genere.
Il motore di ricerca è abbastanza efficiente. Il sito di permette di scaricare un PDF con il documento del visto censura, con tanto di date, titoli originali e sinossi del film, anche se quest'ultima parte varia parecchio, forse dipendeva dalla persona che aveva l'incarico di visionare la pellicola. Si poteva trovare l'addetto più prolisso che ci ha lasciato un documento interessante da leggere, oppure quello molto sintetico, che praticamente non ci ha lasciato nulla da leggere...
Direi di aver rinvenuto, salvo mie sviste, tutti i lungometraggi animati nipponici che passarono al cinema dal 1961 al 1982, e che poi le tv private locali avrebbero trasmesso a più non posso nei decenni a seguire, specialmente sotto il periodo natalizio.
Le schede con il nullaosta ministeriale sono 31, mentre per altri 4 film manca il PDF, pur essendoci la scheda del sito con i dati del nullaosta, nel totale sono 35 lungometraggi animati nipponici che passarono l'ok del ministero.
Purtroppo tra i quattro documenti mancanti ci sono proprio il primo e il secondo film dei robottoni sottoposti al visto censura il 17 agosto e il 28 ottobre 1978, "Mazinga contro gli Ufo Robot" e "La più grande avventura di Ufo Robot - Goldrake all'attacco!".
Oltre a poter leggere il commento del "censore", con i nomi dei personaggi della prima versione doppiata in italiano (con qualche occasionale incongruenza o mancanza oppure con nomi che non  rammentavo), resta interessante sapere quando realmente il film fu sottoposto al ministero per l'autorizzazione ad essere proiettato nei cinema.
Non mancano errori nel individuare la trama corretta, mentre i altri casi l'incaricato fu più preciso.
Il post andrebbe consultato assieme ad altri tre. 
Quello dove avevo inserito le sinossi dei lungometraggi animati giapponesi presenti nella pubblicazione "Segnalazioni Cinematografiche":


Quello con i dati di affluenza al cinema, anche se vale solo dal 1978 al 1981:

Di seguito i nullaosta in ordine cronologico, anche se, non essendo un esperto di burocrazia ministeriale, non ho saputo valutare quale delle due date presenti nel documento considerare prioritaria.
Ho scelto di la prima datazione, cioè il primo ok del censore, e non quella finale successiva con la firma dell'incaricato.
Da tenere in considerazione anche la numerazione in alto a sinistra, che sarà il numero del protocollo o roba del genere.
Ovviamente la prima scheda del primo film d'animazione nipponico del 22 dicembre 1961 (Le 13 fatiche di Ercolino) ha il numero più basso, cioè 36244, mentre l'ultimo film del 17 giugno 1982 (Lulù l'angelo dei fiori) ha il numero più alto, cioè 77911.
  

Le 13 fatiche di Ercolino 22 dicembre 1961.

Wikipedia neppure riporta i nomi della versione italica  ^_^
Meglio con "cartoni on line":




Come si può notare, rispetto al primo documento, mancano i nomi degli autori e/o regista, ma la sinossi è più accurata:

La recensione del Dr. G. de Tomasi è più lunga di quella di Wikipedia  :]

venerdì 21 ottobre 2022

Coloriture, rumori, musiche nel cinema d'animazione



TITOLO: Coloriture, rumori, musiche nel cinema d'animazione
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Edizioni Pendragon
PAGINE: 357
COSTO: 5€
ANNO: 1995
FORMATO: 24 cm x 17 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 


Fino ad oggi il saggio più recente che avevo inserito nella mia ricerca della "Pre-saggistica sugli anime" era nel 1993, non pensavo di andare oltre, ma ho trovato questo titolo del 1995 incentrato sulla musica nel cinema d'animazione. Considerando che a mio avviso la saggistica italiana su anime e manga nasce dal 1999 con i libri "Animeland, viaggio tra i cartoni made in Japan" (marzo 1999) e "Mazinga Nostalgia" (dicembre 1999), il saggio "Coloriture" del marzo 1995 lo si può far rientrare nella mia categoria inventata della "pre-saggistica".
La tematica del libro è quella che mi piacerebbe qualcuno prima o poi trattasse in maniera organica, cioè le colonne sonore nell'animazione giapponese, comprendendovi anche le BGM.
Non è stato ancora pubblicato un saggio su questo tema, ma solo accenni in altri libri sull'animazione giapponese, quello che trovo il più interessante è ancora oggi il quarto capitolo di "Mazinga Nostalgia" prima edizione, diventato il nono capitolo nell'ultima edizione in due tomi ((Tomo 1), in cui è presente il contributo di Paolo Bozzola dal titolo "Musica, Sensei".
Quindi ho già spoilerato che "Coloriture" praticamente non si occupa delle musiche in serie e film animati nipponici, tranne nel capitolino di otto pagine dal titolo "Giappone Cyberpunk, musiche ed effetti speciali da Akira ad Alita" ad opera di Marcello Pecchioli.
Nelle 357 pagine di "Coloriture", curato tra gli altri da Giannalberto Bendazzi, ci sono altri tre punti in cui viene trattata la musica nell'animazione giapponese.
Nel totale si arriva a 10 pagine su 357... direi una bella occasione mancata, specialmente perché ci sono delle considerazioni che ho trovato opinabili.
Il saggio curato da Bendazzi, Cecconello e Michelone tratta praticamente solo dell'animazione statunitense, quindi lo consiglio a chi è interessato a quel mondo, a fine post inserisco l'indice completo del saggio. Per la prima volta ho scannerizzato anche l'indice dei nomi e dei personaggi, in quanto, oltre a far risaltare quanto poco ci si è occupati di animazione nipponica, qualcuno potrà trovare degli spunti su altri temi, visto che comunque il saggio ne tratta tantissimi.
Purtroppo questo blog ha il suo focus sugli anime, e quindi non posso che annotare la scarsità di attenzione dedicata alle colonne sonore giapponesi, che per la prima volta in Italia ci fecero ascoltare della musica non per bambinetti stupidi.
Incredibile che un saggio che vuole indagare le "voci, rumori e musiche nel cinema d'animazione" salti del tutto 30 anni di colonne sonore anche solo dei film di animazione giapponese, per non parlare delle serie animate... poi ci sarebbe stato il mostruosamente vasto mondo delle BGM...
Probabilmente gli autori avevano un'età che non gli permetteva di considerare importante la musica nell'animazione giapponese, che fu rivoluzionaria quanto l'animazione giapponese stessa, e quando il tema "anime+musica" viene trattato, lo si fa superficialmente.

Ecco il solito elenco della pre-saggistica che ho recensito fino a questo momento, ben 34 titoli:




A pagina 51, e per poche righe della successiva, viene trattata la musica nelle serie animate, dividendole in serie con storie autoconclusive (tipo Hanna & Barbera) e serie animate seriali (come quelle nipponiche), questo perché secondo l'autore la musica veniva usata in maniera differente.
Si noterà che scompaiono dalla scena musicale gli anime robotici visti dal 1978 ai primi anni 80, neanche un errore, un delitto   ^_^
Come si fa a non aver colto che una gran parte del successo di Goldrake e soci fu dovuto alle musiche?
Mistero.



Gli altri due punti in cui si accenna agli anime sono a pagina 65 e 69, facenti parte del medesimo contributo.
Due mezze pagine, una sul doppiaggio ed una sugli effetti sonori.

Tocca quindi al contributo più corposo del saggio, ben otto pagine   ^_^

giovedì 4 marzo 2021

TV Sorrisi e Canzoni dal 19 al 25 dicembre 1982 - il film di Lady Oscar su Italia 1; anime sulle tv locali; costi dei videogiochi


Mi sono accorto che dell'anno 1982 avevo postato solo un altro "TV Sorrisi e Canzoni" completo (o quasi), quindi mi son ritrovato a dover scegliere un numero che mi paresse meritorio di essere reso pubblico, e quale se non quello con il film con attori in carne ed ossa di "Lady Oscar"?  ^_^
Dal numero ho tolto un po' di articoli che mi son sembrati superflui, tra cui entrambi quelli sul cinema e l'intervista a Craxi, forse il lungo articolo sulla Cina aveva senso inserirlo, ma le scan erano già tante.
Ho tagliato un articolo sull'obesità, la rivista è piena di pubblicità di dolci, dicasi coerenza  ^_^
E' presente un riquadro con vari suggerimenti per i regali natalizi, con tanto di prezzi, compresi una serie di videogiochi.
Alla fine del 1982 gli anime erano ancora ben presenti, specialmente sulle emittenti locali, avevamo passato il periodo del boom del 1979 e 1980, ma ancora i cartoni animati giapponesi erano parte integrante dei palinsesti. Certo, ormai erano molto spesso delle repliche, repliche delle repliche delle repliche. Ho quindi fatto un collage di tutte le serie visibili nella settimana, inserendo anche i telefilm giapponesi, arrivando ad una trentina di serie, non poche. Ci sono anche due lungometraggi animati, uno dei quali resta un capolavoro assoluto, ma un po' ostico per un bambino.

Ricordo abbastanza bene, per quel che è possibile a distanza di quasi quattro decenni(...), l'attesa per vedere Lady Oscar dal vivo in quella sera natalizia del 1982, alla luce lampeggiante dell'albero di Natale. 
Il film si rivelò una cocente delusione, se non per quella singola scena in cui l'eroina franco-nipponica mostra le sue beltà   ^_^
A posteriori era facile immaginare che mai nessun film dal vivo avrebbe potuto corrispondere alle aspettative di un fan della serie animata, come le fan più accanite del manga in Giappone restarono deluse dall'anime.
Ai tempi, inoltre, nessuno sapeva che questo film era stato girato prima dell'anime, non c'erano notizie, nulla si sapeva se non quello riportato dalla sinossi e dai dati del film:
"Lady Oscar, di Jacques Demy (Francia-Giappone, 81) con Catriona Maccoll

Dopo aver trionfato in tutto il mondo come cartone animato, Lady Oscar, la guardia del corpo della regina Maria Antonietta, diventa una spadaccina in carne e ossa che vedremo coinvolta anche nella Rivoluzione francese. A far vivere Lady Oscar è Catriona Maccoll. IL film è una coproduzione franco-giapponese."

Era errato l'anno, non il 1981 ma il 1979... 
Ho qualche dubbio sul fatto che l'anime avesse avuto un successo planetario, più che altro non capisco da dove presero la notizia, visto che cannavano pure l'anno di produzione.
Mi sorge il dubbio che il film lo postdatarono di proposito per illudere i giovani fan (tra cui il sottoscritto) che fosse stato girato dopo.
Nel giugno 2014 ho postato l'opuscolo giapponese del film, con annessa mini recensione per immagini del lungometraggio, ben si coniuga con questo post:

Preciso che quando ho scritto la rece del link il manga non l'avevo ancora letto, ho colmato la grave lacuna solo successivamente, ed una volta letto non riuscivo ad abituarmi a certe situazioni narrate, proprio perché il mio imprinting di Lady Oscar lo avevo avuto dall'anime.
Quindi per me il film è immondo, mentre il manga è bello, ma con delle caratterizzazione dei personaggi a cui è difficile abituarmi.
La sinossi è corretta, il titolo sappiamo che fu una invenzione del primo distributore italiano nel 1969 e che è rimasta incollata al film fino ad oggi, l'anno è quasi giusto (sarebbe il 1969), ma quello che colpisce sono gli autori.
"La grande avventura del piccolo principe Valiant" di Vasuo Othsuka, con Kazuo Fukasawa"

Il povero Isao Takahata manco è citato... 
Immagino che Vasuo Othsuka fosse Yasuo Otsuka, e Kazuo Fukasawa dovesse essere Kazuo Fukazawa (da Wikipedia), il web non esisteva, libri zero, ci si affidava ad altre pubblicazioni, in questo caso direi a "Segnalazioni Cinematografiche", che riporta i medesimi nomi:

Piccolo ricordo personale, ma me inquietava il canto di Hilda...

sabato 16 aprile 2022

"Onda TV" dal 28 maggio al 3 giugno 1978 - dodicesimo numero della rivista



Dodicesimo numero quasi consecutivo (8 su 12) di "Onda TV" dal suo esordio, a dire la verità abbastanza povero come contenuti, anzi, pressoché nullo  :]
Rispetto agli altri non c'è neppure l'articolo su come era organizzata una tv locale, però almeno si può avere un'idea di come erano i palinsesti delle tv locali milanesi/lombarde in un periodo continuativo.
La copertina è dedicata a Grace Jones e c'è anche un articolino sulla cantante.
Per quanto riguarda l'animazione giapponese martedì 30 maggio su "TVM 66" alle 15,30 veniva trasmesso il film di Isao Takahata "La grande avventura del piccolo principe Valiant", un capolavoro che non venne pensato più solo per i bambini, anzi.
La sinossi è pure corretta! 
Il giorno dopo, sempre "TVM 66" mandava in onda allo stesso orario "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro", ma senza sinossi.


Anche la redazione si rese conto che il numero mandato in edicola fosse abbastanza scarno, come si può leggere dal trafiletto in alto a sinistra, ma veniva annunciato che la successiva settimana ci sarebbero state 16 pagine in più!
Il numero in oggetto è in mio possesso, e le pagine in più sono in gran parte dedicate al mondiale di calcio dei "simpatici" colonnelli argentini, ma comunque con molti più articoli, certo che metterne di meno sarebbe stato arduo... visto che in questo numero ci sono praticamente solo i programmi.


martedì 30 aprile 2019

Integrazione articoli (68) del 30 aprile 2019 all'indice dell'Emeroteca Anime

A distanza di un mese e poco più ho trovato abbastanza articoli, ben 68, per fare un nuovo post aggiuntivo all'indice dell'Emeroteca Anime, che ad oggi raggruppa ben 798 articoli provenienti da  109 pubblicazioni.
Continua a darmi molte soddisfazioni il filone d'oro delle testate inerenti la scuola, grazie al quale posso annoverare altre quattro riviste che pubblicarono articoli sugli anime:
Scuola e didattica: problemi ed orientamenti per la scuola media; 
Scuola Italiana Moderna;
I diritti della scuola;
Cooperazione Educativa - La rivista pedagogica e culturale del movimento di cooperazione educativa

Come ho già scritto, l'importanza delle analisi di questi periodici "scolastici" risiede nel target della rivista, cioè gli insegnanti e i genitori, e nel livello di approfondimento degli scritti.
Non che manchino gli strafalcioni, però si comprende che i vari autori cercavano di approfondire la questione del rapporto tra bambini/ragazzi e programmi televisivi.
Alle quattro testate di cui sopra vanno aggiunte quelle scoperte nelle settimane e mesi passati:
"Riforma della Scuola"; "Tutto Scuola"; "L'Educatore, quindicinale di pedagogia"; "Genitori e scuola, mensile per la partecipazione alla gestione della scuola"; "Il giornale dei genitori".

Un'altra testata similare a quelle scolastiche è "LG Argomenti", una pubblicazione del servizio bibliotecario di Genova, che si occupava prettamente di letteratura giovanile. Oltre ad alcuni interessanti articoli, la puntuale bibliografia presente in ogni numero, mi ha permesso di risalire ad altre testate ed articoli.
Ho già usato la metafora mineraria, in cui ogni filone d'oro rappresenta una nuova fonte informativa (e dove io sarei il minatore informativo), nel caso di "LG Argomenti" si tratta del più classico effetto domino.

Probabilmente il rinvenimento editoriale più importante di questa nuova integrazioni di articoli è una pubblicazione sul cinema, che mi ha permesso retrodatare i primi articoli sull'animazione giapponese al 1969.
La rivista in questione è "Segnalazioni Cinematografiche", che aveva carattere semestrale, ed era pubblicata dal "Centro Cattolico Cinematografico".
Le sale cinematografiche che facevano capo alla chiesa non potevano proiettare, per ovvi motivi, qualsiasi film, ma come poteva fare il don a sapere che in un qualche punto della pellicola ci sarebbe stata una scena sconsigliata ai più giovani, magari accompagnati dalla famiglia?
Consultava "Segnalazioni Cinematografiche"!
Nella pubblicazione è presente una sinossi del film, con relativa valutazione "pastorale" a beneficio di chi avrebbe dovuto scegliere cosa proiettare. Talvolta i giudizi sui film possono far sorridere, però bisogna considerare che si parla di un periodo che va dai 40 ai 50 anni fa, l'Italia in fatto di costume sociale è cambiata parecchio... ciò che allora faceva scalpore, oggi lo vediamo nelle pubblicità.
Quindi sarebbe ingeneroso valutare col metro di oggi quei giudizi.
La precisione della rivista mi ha permesso di risalire a tutti (tranne uno) i film d'animazione passati per il grande schermo italico. Una vera miniera informativa piena di notizie interessanti, in quanto erano scritti i nomi degli autori, la casa di produzione etc etc.
Preciso che l'arco temporale della mia indagine parte dal 1968 fino al 1982.

I nomi delle altre nuove testate con articoli sugli anime sono:
Tuttolibri (inserto de "La Stampa");
Isca Informazioni;
CM cinema teatro televisione stampa radio pubblicità;
ikon ricerche sulla comunicazione rivista dell'Istituto A. Gemell;
Studi Cattolici;
Il Settimanale, politica cultura economia attualità.

Ringrazio Carlo per avermi inviato i due articoli de "La Stampa" e "Stampa Sera" del 1982 su Lady Oscar, che a quanto pare mi erano sfuggiti.

Di seguito i 68 articoli di questo aggiornamento

mercoledì 1 maggio 2019

I film d'animazione giapponese dalle recensioni di "Segnalazioni Cinematografiche": volumi dal 1969 al 1982



Riuscire ad avere informazioni sui lungometraggi animati giapponesi passati nelle sale cinematografiche italiche negli anni 70, specialmente prima del boom degli anime, non è agevole. A parte Wikipedia, le cui informazioni vanno sempre prese un po' con il beneficio d'inventario, i vari dizionari di film possono contemplare alcuni titoli ed altri no, ma poi resta il dubbio sulla fonte originaria della notizia.
A cercare di mettere un po' di ordine in questo caos di date e titoli, ci può venire in soccorso il periodico "Segnalazioni Cinematografiche", che veniva pubblicato a cura del "Centro Cattolico Cinematografico", che nella forma originaria aveva cadenza settimanale (vedi scritto nella parte in basso della scansione qua sopra), mentre io ho consultato i volumi semestrali, che raggruppavano le dispense settimanali.
Quindi le recensioni dei film erano relativamente di stretta attualità distributiva, infatti lo scopo della pubblicazione era informare i responsabili delle sale cinematografiche legate alla chiesa cattolica (oratori, sale parrocchiali, scuole cattoliche etc) su cosa poteva essere proiettato e cosa avesse un contenuto non consono per il pubblico.
C'è da dire che in alcuni casi le recensioni paiono abbastanza in ritardo rispetto alla prima uscita cinematografica, ipotizzo che questo ritardo sia dovuto al fatto che i cinema che facevano capo al "Centro Cattolico Cinematografico" non fossero di prima visione, ergo arrivavano negli oratori in seconda o terza visione.
Il piccolo don del paesello come poteva essere certo che un film non contenesse una scena o un linguaggio diseducativo che avrebbe messo in imbarazzo sia lo spettatore che chi lo aveva messo in cartello?
Si affidava a "Segnalazioni Cinematografiche", che per ogni titolo, oltre ai dati sul film e alla sua sinossi, emetteva un giudizio di carattere pastorale.
Inoltre ogni film era valutato con un più sintetico voto, inizialmente numerico romano (I-II-III-IV), in seguito affidato a due termini, che identificano immediatamente se si sarebbe potuto proiettare in una sala cinematografica di matrice cattolica.




Questi sopra erano i criteri e la terminologia per la valutazione dei film nel 1975, criteri e terminologia che nel tempo subirono modifiche. Infatti, nelle schede che si potranno leggere più sotto inerenti ai film d'animazione giapponese, in alcuni casi ci sono i numeri romani, in seguito la valutazione con due "parole significative".
Personalmente trovo legittimo che nelle sale cinematografiche dipendenti dall'Autorità Ecclesiastica si ponessero dei paletti ben definiti su cosa si potesse vedere, quindi qualsiasi tipo di ironia su questo aspetto sarebbe errata.
Alla fine del post inserisco le recensioni/valutazioni di quattro film non di animazione, tanto per far comprendere quale fosse il metro di giudizio nel caso di film più problematici.
A termine e compendio di questa introduzione alla rivista "Segnalazioni Cinematografiche", inserisco un paio di link con informazioni più dettagliate:
https://labottegadelciabattino.wordpress.com/2012/11/30/le-segnalazioni-del-centro-cattolico-cinematografico/

http://memoryssubmarine.blogspot.com/2012/08/ccc-centro-cattolico-cinematografico.html


Preciso che la mia ricerca si è concentrata sull'arco temporale che va dal 1968 al 1982, perché ero curioso di leggere i giudizi sui film d'animazione nipponici che vidi al cinema o in televisione.
Ho trovato le schede di 28 lungometraggi animati, direi che ne mancano giusto un paio, forse tre:
"Ali Babà e i quaranta ladroni"; "Goldrake addio"; "Orsetto panda e gli amici della foresta".

Stante che la loro assenza non credo sia dovuta ad una mia svista, avendo controllato le annate interessate ben due volte, potrebbe essere che i film sfuggirono ai recensori della rivista.
Nel caso di "Ali Babà e i 40 ladroni" potrebbe essere che non ebbe proiezioni al cinema.
Resta comunque strano che non li abbiano recensiti, in quanto recensirono veramente qualsiasi cosa, dal capolavoro allo schifo più becero.
Stante che questi tre film non li ho trovati nei volumi di "Segnalazioni Cinematografiche", però ne ho pescati altri 28, e 12 di questi vennero proiettati nel periodo pre-goldrekkiano.
Le schede restano interessanti nei casi in cui il recensore si prese la briga di dare un giudizio un po' più approfondito.
Inoltre, a differenza di quello che sarei stato portato a credere, il giudizio sull'animazione giapponese, sia prima di Goldrake che post Goldrake, rimane sostanzialmente positivo o addirittura molto positivo. Ci sono alcuni giudizi negativi, ma nella quasi totalità delle schede i recensori non dimostrarono alcun pregiudizio, anche dopo le pesanti polemiche giornalistiche sui cartoni animati giapponesi.
Ci sono anche dei momenti di sana ilarità, dove i nomi degli autori sono errati o sono presenti improbabili titoli originali in inglese, ma queste inesattezze non credo siano ascrivibili alla redazione della rivista, ma alla fonte originaria delle loro notizie.
Per il controllo degli autori dei film Toei pre robottoni, ho utilizzato come fonte Toei Animation, i primi passi del cinema animato giapponese.
Ci tengo a segnalare che le sinossi sono scritte veramente bene, sia come italiano, che come comprensione della trama, quest'ultimo fattore non è semplice da proporre al lettore, specialmente in così poche righe.

Le schede dei film che ho recuperato:
"Le meravigliose favole di Andersen" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXVI 2° semestre 1969
"La grande avventura del piccolo principe Valiant" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXVII 1° semestre 1970
"Il gatto con gli stivali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXIX 2° semestre 1970
"009 Joe Tempesta" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972
"Senza Famiglia" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972
"Ventimila leghe sotto i mari" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXII 1° semestre 1972 "Robin e i 2 moschettieri e mezzo" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Leo il re della giungla" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXVIII 1° semestre 1975
"Belladonna" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXIX 2° semestre 1975
"Continuavano a chiamarlo il gatto con gli stivali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXIX 2° semestre 1975
"Il gatto con gli stivali in giro per il mondo" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXV 2° semestre 1978
"Mazinga contro gli Ufo Robot" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXV 2° semestre 1978
"Heidi torna tra i monti" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Heidi in città" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"La più grande avventura di Ufo Robot: Goldrake all'attacco" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Heidi diventa principessa" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVI 1° semestre 1979
"Goldrake l'invincibile" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVII 2° semestre 1979
"Mazinga contro Goldrake" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVIII 1° semestre 1980  "Heidi a scuola" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXVIII 1° semestre 1980
"Lupin III" -  "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Remì" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Daimos il figlio di Goldrake" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980
"Candy Candy" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume LXXXIX 2° semestre 1980 
"Gli Ufo Robot contro gli invasori spaziali" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XC 1° semestre 1981
"Le nuove avventure di Capitan Harlock" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCI 2° semestre 1981
"La più grande vittoria di Jeeg Robot" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCI 2° semestre 1981
 "Le nuove avventure di Ape Maia" - "Segnalazioni Cinematografiche" volume XCII 2° semestre 1982




domenica 17 aprile 2022

Ghiblioteca, la storia dei capolavori dello Studio Ghibli - Una guida non ufficiale



TITOLO: Ghiblioteca, la storia dei capolavori dello Studio Ghibli - Una guida non ufficiale
AUTORE: Michael Leader e Jake Cunningham
CASA EDITRICE: Magazzini Salani
PAGINE: 192
COSTO: 22,90 
ANNO: 2022
FORMATO: 24 cm x 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791259570833


Parto con la recensione iniziando con quanto si può leggere nella prima riga della quarta di copertina:
"Nato dalla penna degli scrittori ESPERTI di Studio Ghibli Leader e Gunningham..."

Passo indietro con premessa.
Non mi considero un esperto dello Studio Ghibli (o di qualsiasi altra cosa), semplicemente ho iniziato a seguire i film di Miyazaki e Takahata inconsapevolmente da bambino, quando non sapevo chi essi fossero, manco mi interessava fossero giapponesi, erano solo belle storie ben animate, guarda caso erano tutte giapponesi e spesso del duo di cui sopra.
Non ero influenzato dal fatto che fossero film o serie di Miyazaki/Takahata/Studio Ghibli, non li guardavo per gli autori o lo studio di produzione, non era una questione di clan aprioristici.
Il mio è stato un lento imprinting di contenuti nati con i film Toei di Miyazaki e Takahata, come con "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" oppure "La grande avventura del principe Valiant" iniziato a metà degli anni 70 al cinema.
Questo lento assorbimento è continuato con le serie tv dei due autori, come Heidi e "Conan il ragazzo del futuro", poi nel 1987 guardai rapito Nausicaa sulla Rete 1 della Rai etc. etc. etc.



Quindi mi ritrovo in mano con questa Ghiblioteca, e leggo nell'introduzione che uno dei due autori del libro (Jake Cunningham) fino al 2018(!!!) non aveva mai visto un film dello Studio Ghibli!!!   T_T
Fu l'altro autore (Michael Leader) che gli fece colmare la lacuna, proprio per una questione di "clan", per il primo era assurdo che Jake non conosce i "capolavori" dello Studio Ghibli.
Quindi io nel 2022, dopo aver iniziato a vedere le opere di Miyazaki e Takahata dalla metà degli anni 70, mi ritrovo a dover "imparare" qualcosa da un libro scritto da uno che fino al 2018 non sapeva manco chi fossero i due autori nipponici...
A questo va aggiunto che in Italia abbiamo visto molto di più di quello che è stato adattato per il mercato anglosassone, quindi ai due autori mancano delle opere di Miyazaki e Takahata per il semplice motivo che non esistono in inglese.
Ho cercato informazioni sull'età del duo statunitense (penso), ma non ne ho trovate, immagino siano sulla trentina, cioè nati ben dopo che io vidi Hols, Heidi, Anna, Conan o Nausicaa.
Ovviamente il fatto che io sia più vecchio non fa di me un "più esperto" degli autori, bisogna valutare lo scritto. Per esempio è chiaro che l'autrice italiana del saggio italiano su Nausicaa, pur essendo più giovane di me, abbai una comprensione del film maggiore della mia:



Analizziamolo questo scritto.
Appena l'ho sfogliato ho capito che si trattava di una ultrashibuyata, cioè una presenza strabordante di immagini a discapito di uno scritto minimale.
Semplici numeri:
Sulle 192 pagine totali solo 5 sono formate totalmente da scritto;
Sulle 192 pagine totali ben 86 sono solo di immagini, quindi zero scritto;
Sulle 192 pagine totali lo scritto ammonta approssimativamente a 52 pagine, facciamo 55? Aggiudicato.

Il libro costa 22,90 euro, che diviso per 55 pagine di scritto mi paiono un po' eccessivi...
Il giudizio che davo per la collana "Ultrashibuya" vale anche per questo libro:
se volevo un libro pieno di immagini mi compravo un artbook, non un saggio.

Ha senso titolare un libro con così poco approfondimento addirittura "Ghiblioteca"?
Ha senso chiamare entrambi gli autori "ESPERTI di Studio Ghibli" quando uno dei due fino al 2018 ne sapeva quanto me nel 1975?
Se il titolo fosse stato "Ghibliaspanne" non avrei avuto nulla da contestare  :]
Inoltre lo scritto ha un carattere di scrittura minuscolo, forse togliere dieci pagine di immagini ed ingrandire lo scritto sarebbe stato sensato.
Per ogni film dello Studio Ghibli o pre Studio Ghibli ci sono un paio di pagine di scritto reale di introduzione più due pagine di scritto reale di recensione.
Ma puoi mai recensire Nausicaa, Porco Rosso o Mononoke in due pagine a testa?

venerdì 25 luglio 2025

Ghibliverso - La guida all'universo dello Studio Ghibli: libri, musica, manga e tanto altro



TITOLO: Ghibliverso - La guida all'universo dello Studio Ghibli: libri, musica, manga e tanto altro
AUTORE: Michael Leader e Jake Cunningham
CASA EDITRICE: Salani
PAGINE: 192
COSTO: 22,90 
ANNO: 2025
FORMATO: 24 cm x 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791259574480


Questa recensione sarà abbastanza ripetitiva rispetto agli altri due libri scritti dal due anglosassone di esperti dello "Studio Ghibli" e di animazione giapponese in generale:


Ma perché scrivo delle recensioni ripetitive?
Perché gli autori replicano libri con lo stampino...
Quindi in origine fu "Ghiblioteca", poi "Animeteca", ora "Ghibliverso", ergo il prossimo sarà "Animeverso"?
Ma poi... perché "Ghibliverso"? Cioè... che senso ha il termine? 
Potevo anche capire i parecchio pretenziosi "Ghiblioteca" o "Animeteca", ma aggiungere "verso" a "Ghibli" dovrebbe implicare un qualche legame con il "multiverso Marvel"?
Peccato che le opere di tutti i generei legate a Miyazaki, Takahata e allo "Studio Ghibli" sono state prodotte in questo "verso"... forse è inutile contestare il puro marketing...


Copio ed incollo direttamente dalla recensione iniziale di "Ghiblioteca" (il primo linkato sopra):

Non mi considero un esperto dello Studio Ghibli (o di qualsiasi altra cosa), semplicemente ho iniziato a seguire i film di Miyazaki e Takahata inconsapevolmente da bambino, quando non sapevo chi essi fossero, manco mi interessava fossero giapponesi, erano solo belle storie ben animate, guarda caso erano tutte giapponesi e spesso del duo di cui sopra.
Non ero influenzato dal fatto che fossero film o serie di Miyazaki/Takahata/Studio Ghibli, non li guardavo per gli autori o lo studio di produzione, non era una questione di clan aprioristici.
Il mio è stato un lento imprinting di contenuti nati con i film Toei di Miyazaki e Takahata, come con "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" oppure "La grande avventura del principe Valiant" iniziato a metà degli anni 70 al cinema.
Questo lento assorbimento è continuato con le serie tv dei due autori, come Heidi e "Conan il ragazzo del futuro", poi nel 1987 guardai rapito Nausicaa sulla Rete 1 della Rai etc. etc. etc.

Quindi mi ritrovo in mano con questa Ghiblioteca/Ghibliverso, e leggo nell'introduzione che uno dei due autori del libro (Jake Cunningham) fino al 2018(!!!) non aveva mai visto un film dello Studio Ghibli!!!   T_T
Fu l'altro autore (Michael Leader) che gli fece colmare la lacuna, proprio per una questione di "clan", per il primo era assurdo che Jake non conosce i "capolavori" dello Studio Ghibli.
Quindi io nel 2022/25, dopo aver iniziato a vedere le opere di Miyazaki e Takahata dalla metà degli anni 70, mi ritrovo a dover "imparare" qualcosa da un libro scritto da uno che fino al 2018 non sapeva manco chi fossero i due autori nipponici...
A questo va aggiunto che in Italia abbiamo visto molto di più di quello che è stato adattato per il mercato anglosassone, quindi ai due autori mancano delle opere di Miyazaki e Takahata per il semplice motivo che non esistono in inglese.

Resta il carattere di scrittura minuscolo, anche se gli sfondi sono meno colorati.
Si potrebbe pensare che il carattere di scrittura minuscolo sia dovuto alle tantissime pagine scritte e il poco spazio per farci entrare i numerosissimi concetti espressi, al contrario, lo scritto è poco perché il libro è strapieno di immagini:
delle 192 pagine totali solo 14 pagine contengono solo scritto, o meglio, non hanno immagini e c'è lo scritto (proprio complete di scritto sarebbero state meno...);
delle 192 pagine totali 60 pagine contengono solo immagini;
delle 192 pagine totali lo scritto ammonta approssimativamente a 59 pagine, difficile fare un conto preciso visto che il testo è frammentato.


Se si fanno i paragoni delle pagine scritte, con immagini ed il totale rispetto agli altri due libri, si vede che più o meno la strategia editoriale è la medesima: tanto fumo (o fuffa) e poco arrosto.

In più ci sono delle lacune (per me gravi) e qualche errore...

venerdì 13 agosto 2021

"Onda TV" dal 19 al 25 marzo 1978 - secondo numero della rivista (foto solo delle tv private + articolo su Antenna 3 Lombardia)


Dopo il primo numero di "Onda TV" posto il secondo numero, con l'idea di proseguire questa cronologia finché mi sarà possibile, purtroppo per il numero 2 ho solo foto prese in emeroteca, quindi il numero non è completo. Infatti non era umanamente possibile fotografare l'intero numero, avendo passato in rassegna intere annate, ma ho pensato fosse più logico concentrarmi sulle tv locali private, essendo i programmi Rai illustrati i medesimi su tutte le riviste di questo tipo. Inoltre, visto che la foto intera della pagina con le tv locali non permetteva di leggere i singoli programmi, quindi sarebbe stata inutile, mi sono limitato alle emittenti che trovo più interessanti. Tutto ciò comporta che questo numero 2 è in formato abbastanza ridotto, ma come si dice a Milano: 
"piuttosto che niente è meglio piuttosto"   ^_^

Concludo che le manchevolezze di questo post con avvisare il potenziale interessato/a che alcune foto risultano sfuocate, quel giorno in emeroteca ho fatto 1,32 giga di foto, con una luce non sempre ottimale. A mia ulteriore discolpa va considerato che non sarebbe stato possibile controllare con precisione tutti i palinsesti, quindi potrebbe essermi sfuggito qualche programma interessante.
Come sottolineo spesso capita di leggere nel palinsesto solo "Film", "Telefilm" o "Cartoni Animati", ma la colpa poteva essere delle emittenti, che non fornivano il titolo alla redazione. Per questo motivo, a titolo di esempio, alla fine dei programmi di "Milano TV", evidentemente frustasti da non poter inserire i titoli, la redazione scriveva la seguente frase:
"Ci scusiamo per l'incompletezza dell'informazione non determinata dalla nostra volontà"

Poi, finalmente, "Milano TV" per il venerdì comunica un titolo di un programma, i cartoni animati "Funny Manns", peccato che pare non fossero cartoni animati... ma gag comiche in bianco e nero, e poi c'era chi si sorprese del successo di Goldrake e soci...
Questa è la dimostrazione che in quel periodo le emittenti non sapevano bene neppure cosa mandassero in onda.

Un altro esempio lo si può vedere venerdì 24 marzo su "Teleradio Reporter", dove dalle ore 20,00 alle 21,20 c'era solo "cartoni animati", ma cosa?
Film d'animazione?
Una serie giapponese tipo "Kimba il leone bianco"?
Resterà un mistero  >_<
Di animazione giapponese si può trovare la sinossi corretta di "La grande avventura del piccolo principe Valiant" martedì 21 marzo 1978 su "Lombardia 1" trasmesso alle ore 16,00.



Gli "Onda TV", specialmente all'inizio della loro pubblicazione, contenevano di norma un articolo, ma era sempre inerente le tv locali private, quindi assai interessante.
Ho fotografato, spero in maniera che risulti leggibile, quello di questo numero, in cui Riccardo Vantellini racconta il fenomeno Lucio Flauto. Leggendo l'articolo mi sono ricordato che le barzellette che raccontava Flauto erano divertenti, anche se talvolta un po' osé  :]


giovedì 26 maggio 2022

"La conquista del tesoro" - LL FM (metà anni 70)

Dei 70 (con questo) giochi in scatola recensiti quasi tutti fanno parte del periodo in cui ci giocavamo in cortile da bambini/ragazzini, in gran parte sono confezioni a cui giocai oppure li vedevo nelle pubblicità dei Topolino. 
A questo panorama metà anni 70/primi anni 80 c'è qualche eccezione, ma non molte, una di queste è il seguente "La conquista del tesoro", trovato a pochissimo ad un mercatino dell'usato ed inizialmente scartato proprio perché non l'avevo mai visto. Inoltre l'illustrazione della confezione mi pareva troppo bambinesca, mentre l'interno non lo è per nulla.
Una caratteristica che mi ha spinto a comprarlo, oltre alla meccanica di gioco che parrebbe non banale, è la sua rarità:
su Ebay c'è un solo annuncio (a 70€ non completo);
non ci sono siti che lo illustrano;
nessuna notizia sul suo autore;
entrambe le edizioni del dizionario dei giochi di società di Enrico De Luca non lo contemplano.


Esiste una terza edizione di questo dizionario, magari lì è stato catalogato.
Tutto questo comporta che non è reperibile nemmeno la data della messa in commercio, ho ipotizzato gli anni 60 solo perché non lo conoscevo.
La dotazione della mia mia confezione è praticamente intonsa, la scatola è un po' danneggiata ai lati e  mancano un paio di cartine, per il resto praticamente perfetto.
Quando l'ho aperto sono rimasto assai sorpreso.


Da questa immagine si può notare sia la dotazione che la disposizione dei pezzi, da cui si capisce subito che il gioco è pensato per due giocatori. Benché fosse prevista la versione a quattro o sei giocatori, a me pare che il numero perfetto fosse uno scontro faccia a faccia.
Del filone piratesco fanno parte altri tre giochi in scatola da me recensiti:

Ciò che distingue i tre articoli di cui sopra rispetto a "La conquista del tesoro" è che quest'ultimo ha lo scopo di trasformarti in un vero filibustiere, intanto usando la terminologia corretta:
babordo, tribordo, bompresso, bonaccia, bordata, carronata, cassero, coperta, gabbia, grappino, pennone, sopravvento, sottovento, linea di galleggiamento, prua, abbordaggio, pennone di maestra, albero di trinchetto, vele di mezzana, 

Ma non basta imparare a parlare con un corsaro, bisogna pensare ad una strategia da corsaro, cannoneggiare la nave avversaria come un corsaro, infine abbordarla se ha già caricato il tesoro come farebbe un verso corsaro!
Ah, dimenticavo... scopo del gioco è caricare il tesoro sulla propria nave e fare ritorno a Tortuga  ^_^
I sei velieri hanno dei nomi da pirati!
La Tonante
Il Vendicatore
Lo Sparviero
L'Albatros
Il Valiant
Il Terrore


Una delle tante caratteristiche delle regole che ho trovato interessante è che non si possono usare le sei navi contemporaneamente, ma solo una per volta per ognuno dei due giocatori.
Una volta affondata una nave di uno dei due colori le subentra l'altra, regola che immagino prolungasse il gioco non di poco.
Leggendo il regolamento direi che non fosse pensato per bambini, ma il suo target fosse già quello dei ragazzini, infatti alcuni punti non mi sono parsi chiarissimi, ma forse la mia lettura è stata un po' affrettata.
Alla fine delle regole è presente una nota tattica con dei consigli su come portare aventi la propria strategia, troppo complicato per dei bambini delle scuole elementari degli anni 60 e 70, direi più alla portata delle scuole medie.
Dei 70 giochi di società recensiti questo è tra i non tantissimi che sarei curioso di provare a giocare, secondo me potrebbe dare delle soddisfazioni   ^_^

Edit del 11 luglio 2023
Al link qui sotto delle informazioni sul gioco: