TITOLO: Ghibliverso - La guida all'universo dello Studio Ghibli: libri, musica, manga e tanto altro
AUTORE: Michael Leader e Jake Cunningham
CASA EDITRICE: Salani
PAGINE: 192
COSTO: 22,90 €
ANNO: 2025
FORMATO: 24 cm x 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791259574480
PAGINE: 192
COSTO: 22,90 €
ANNO: 2025
FORMATO: 24 cm x 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791259574480
Questa recensione sarà abbastanza ripetitiva rispetto agli altri due libri scritti dal due anglosassone di esperti dello "Studio Ghibli" e di animazione giapponese in generale:
Ma perché scrivo delle recensioni ripetitive?
Perché gli autori replicano libri con lo stampino...
Quindi in origine fu "Ghiblioteca", poi "Animeteca", ora "Ghibliverso", ergo il prossimo sarà "Animeverso"?
Ma poi... perché "Ghibliverso"? Cioè... che senso ha il termine?
Potevo anche capire i parecchio pretenziosi "Ghiblioteca" o "Animeteca", ma aggiungere "verso" a "Ghibli" dovrebbe implicare un qualche legame con il "multiverso Marvel"?
Peccato che le opere di tutti i generei legate a Miyazaki, Takahata e allo "Studio Ghibli" sono state prodotte in questo "verso"... forse è inutile contestare il puro marketing...

Copio ed incollo direttamente dalla recensione iniziale di "Ghiblioteca" (il primo linkato sopra):
Non mi considero un esperto dello Studio Ghibli (o di qualsiasi altra cosa), semplicemente ho iniziato a seguire i film di Miyazaki e Takahata inconsapevolmente da bambino, quando non sapevo chi essi fossero, manco mi interessava fossero giapponesi, erano solo belle storie ben animate, guarda caso erano tutte giapponesi e spesso del duo di cui sopra.
Non ero influenzato dal fatto che fossero film o serie di Miyazaki/Takahata/Studio Ghibli, non li guardavo per gli autori o lo studio di produzione, non era una questione di clan aprioristici.
Il mio è stato un lento imprinting di contenuti nati con i film Toei di Miyazaki e Takahata, come con "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" oppure "La grande avventura del principe Valiant" iniziato a metà degli anni 70 al cinema.
Questo lento assorbimento è continuato con le serie tv dei due autori, come Heidi e "Conan il ragazzo del futuro", poi nel 1987 guardai rapito Nausicaa sulla Rete 1 della Rai etc. etc. etc.
Quindi mi ritrovo in mano con questa Ghiblioteca/Ghibliverso, e leggo nell'introduzione che uno dei due autori del libro (Jake Cunningham) fino al 2018(!!!) non aveva mai visto un film dello Studio Ghibli!!! T_T
Fu l'altro autore (Michael Leader) che gli fece colmare la lacuna, proprio per una questione di "clan", per il primo era assurdo che Jake non conosce i "capolavori" dello Studio Ghibli.
Quindi io nel 2022/25, dopo aver iniziato a vedere le opere di Miyazaki e Takahata dalla metà degli anni 70, mi ritrovo a dover "imparare" qualcosa da un libro scritto da uno che fino al 2018 non sapeva manco chi fossero i due autori nipponici...
A questo va aggiunto che in Italia abbiamo visto molto di più di quello che è stato adattato per il mercato anglosassone, quindi ai due autori mancano delle opere di Miyazaki e Takahata per il semplice motivo che non esistono in inglese.
Resta il carattere di scrittura minuscolo, anche se gli sfondi sono meno colorati.
Si potrebbe pensare che il carattere di scrittura minuscolo sia dovuto alle tantissime pagine scritte e il poco spazio per farci entrare i numerosissimi concetti espressi, al contrario, lo scritto è poco perché il libro è strapieno di immagini:
delle 192 pagine totali solo 14 pagine contengono solo scritto, o meglio, non hanno immagini e c'è lo scritto (proprio complete di scritto sarebbero state meno...);
delle 192 pagine totali 60 pagine contengono solo immagini;
delle 192 pagine totali lo scritto ammonta approssimativamente a 59 pagine, difficile fare un conto preciso visto che il testo è frammentato.
Se si fanno i paragoni delle pagine scritte, con immagini ed il totale rispetto agli altri due libri, si vede che più o meno la strategia editoriale è la medesima: tanto fumo (o fuffa) e poco arrosto.
In più ci sono delle lacune (per me gravi) e qualche errore...

Uno dei problemi di questi tre libri è che partono dalle conoscenze anglosassoni, solo che in lingua inglese non sono stati visti gli stessi prodotti del mercato italiano, quindi spesso gli autori o non li hanno visti o li hanno visti più o meno recentemente, cioè quando son state messe in commercio versioni in inglese.
Un esempio di questa matrice inutilmente anglosassone per un lettore italico (mio punto di vista) è l'elenco delle letture consigliate, son tutti libri in inglese (forse uno è stato tradotto dalla Dynit).
A me cosa cambia se non li posso leggere in italiano?
Passo ad illustrare lo scarso contento del libro.
Il primo capitolo (o quello che è...) si intitola "Prima di Ghibli" e dovrebbe (dovrebbe) contenere le opere prima che i due autori del libro ebbero contezza dell'esistenza di Miyazaki e Takahata:
La storia dello Studio Ghibli è così avvincente che spesso è facile dimenticare che sia Hayao Miyazaki che Isao Takahata avevano già una lunga carriera alle spalle nel mondo dell'animazione giapponese prima di fondare lo studio.
Ed è particolarmente facile dimenticarlo nel mondo anglosassone, dove tanti dei loro lavori dell'epoca pre-Ghibli sono ancora inediti o sono stati trascurati.
Per molti fan, Miyazaki e Takahata sono partiti da film come "Il mio vicino Totoro", "La tomba delle lucciole" e "La città incantata", ma prima di queste pellicole hanno realizzato in realtà molte altre opere importanti. Opere che li hanno resi famosi e che stavano loro a cuore, e che mostrano i primi barlumi di quanto avrebbero poi esplorato con grande successo nell'era Ghibli"
Ecco, in questa introduzione al primo capitolo ci sono tutte le critiche che io muovo a questi tre libri, palesate dagli stessi autori...
Cosa hanno messo in questo "Prima di Ghibli"?
Dato che il sommario e molto sommario, inserisco qui sotto i titoli presentati, non analizzati, perché lo spazio scritto è fin insulso, tanto che spesso manca anche un minimo di sinossi:
La grande avventura del piccolo principe Valiant (neanche una pagina di scritto), che, secondo gli autori, ha come trama principale "La storia racconta di un giovane ragazzo che vuole riforgiare un'antica spada"... ma no... fa anche quello, ma non è lo scopo originario del viaggio;
Yoki no taiyo (16 righe);
Panda! Go Panda! + Il circo sotto la pioggia (poco più di mezza pagina);
Heidi (una pagina!!!);
Marco (una pagina);
Conan il ragazzo del futuro (due pagine, record!), versione in inglese nel 2021/2022;
Anna da capelli rossi (una pagina);
Lupin III: Il castello di Cagliostro (una pagina, scarsa);
Jarinko Chie (una pagina);
Goshu, il violoncellista (una pagina);
Il fiuto di Sherlock Holmes (neanche una pagina), la Rai solo citata.
Direi che agli autori siano sfuggite le puntate fatte da Miyazaki e Takahata di "Lupin III" in giacca verde, ma se citi "Il castello di Cagliostro", non puoi, a mio parere, non spiegare al lettore anglosassone che la prima (ed unica meritoria di menzione) serie televisiva di "Lupin III" venne forgiata anche dal duo dello "Studio Ghibli"...
Forse nei paesi di lingua anglosassone non hanno mai visto la serie?
E allora cosa possiamo noi imparar da loro?
Il secondo capitolo riporta produzioni poco conosciute, almeno per quanto mi riguarda, solo che gli autori ci hanno ficcato dentro un po' di tutto. Son stati un po' larghi.
Il terzo capitolo si sofferma sulle musiche, per quanto scarso di scritto reale e strapieno di inutili immagini, come il resto del libro, mi è parso un capitolo almeno decente.
Il quarto capitolo è sul museo e sul parco targato "Studio Ghibli", ma ci sono anche dei paragrafi sulla trasposizione teatrale di due film Ghibli.
Nel quinto capitolo sono esposti i romanzi da cui vennero tratti i film dello "Studio Ghibli".
Il sesto capitolo contiene i documentari.
Il settimo capitolo è sul futuro, parte finale totalmente a caso, senza alcuna base, illazioni in libertà.
E poi, quale futuro?
Takahata non c'è più.
Chi era più giovane ed aveva il talento per portare avanti quella filosofia, non c'è più.
Miyazaki non è più un giùvinòt :]
Qui sotto il sommario che non spiega un granché del suo contenuto...

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