Mi sono accorto che dell'anno 1982 avevo postato solo un altro "TV Sorrisi e Canzoni" completo (o quasi), quindi mi son ritrovato a dover scegliere un numero che mi paresse meritorio di essere reso pubblico, e quale se non quello con il film con attori in carne ed ossa di "Lady Oscar"? ^_^
Dal numero ho tolto un po' di articoli che mi son sembrati superflui, tra cui entrambi quelli sul cinema e l'intervista a Craxi, forse il lungo articolo sulla Cina aveva senso inserirlo, ma le scan erano già tante.
Ho tagliato un articolo sull'obesità, la rivista è piena di pubblicità di dolci, dicasi coerenza ^_^
E' presente un riquadro con vari suggerimenti per i regali natalizi, con tanto di prezzi, compresi una serie di videogiochi.
Alla fine del 1982 gli anime erano ancora ben presenti, specialmente sulle emittenti locali, avevamo passato il periodo del boom del 1979 e 1980, ma ancora i cartoni animati giapponesi erano parte integrante dei palinsesti. Certo, ormai erano molto spesso delle repliche, repliche delle repliche delle repliche. Ho quindi fatto un collage di tutte le serie visibili nella settimana, inserendo anche i telefilm giapponesi, arrivando ad una trentina di serie, non poche. Ci sono anche due lungometraggi animati, uno dei quali resta un capolavoro assoluto, ma un po' ostico per un bambino.
Ricordo abbastanza bene, per quel che è possibile a distanza di quasi quattro decenni(...), l'attesa per vedere Lady Oscar dal vivo in quella sera natalizia del 1982, alla luce lampeggiante dell'albero di Natale.
Il film si rivelò una cocente delusione, se non per quella singola scena in cui l'eroina franco-nipponica mostra le sue beltà ^_^
A posteriori era facile immaginare che mai nessun film dal vivo avrebbe potuto corrispondere alle aspettative di un fan della serie animata, come le fan più accanite del manga in Giappone restarono deluse dall'anime.
Ai tempi, inoltre, nessuno sapeva che questo film era stato girato prima dell'anime, non c'erano notizie, nulla si sapeva se non quello riportato dalla sinossi e dai dati del film:
"Lady Oscar, di Jacques Demy (Francia-Giappone, 81) con Catriona Maccoll
Dopo aver trionfato in tutto il mondo come cartone animato, Lady Oscar, la guardia del corpo della regina Maria Antonietta, diventa una spadaccina in carne e ossa che vedremo coinvolta anche nella Rivoluzione francese. A far vivere Lady Oscar è Catriona Maccoll. IL film è una coproduzione franco-giapponese."
Era errato l'anno, non il 1981 ma il 1979...
Ho qualche dubbio sul fatto che l'anime avesse avuto un successo planetario, più che altro non capisco da dove presero la notizia, visto che cannavano pure l'anno di produzione.
Mi sorge il dubbio che il film lo postdatarono di proposito per illudere i giovani fan (tra cui il sottoscritto) che fosse stato girato dopo.
Nel giugno 2014 ho postato l'opuscolo giapponese del film, con annessa mini recensione per immagini del lungometraggio, ben si coniuga con questo post:
Preciso che quando ho scritto la rece del link il manga non l'avevo ancora letto, ho colmato la grave lacuna solo successivamente, ed una volta letto non riuscivo ad abituarmi a certe situazioni narrate, proprio perché il mio imprinting di Lady Oscar lo avevo avuto dall'anime.
Quindi per me il film è immondo, mentre il manga è bello, ma con delle caratterizzazione dei personaggi a cui è difficile abituarmi.
La sinossi è corretta, il titolo sappiamo che fu una invenzione del primo distributore italiano nel 1969 e che è rimasta incollata al film fino ad oggi, l'anno è quasi giusto (sarebbe il 1969), ma quello che colpisce sono gli autori.
"La grande avventura del piccolo principe Valiant" di Vasuo Othsuka, con Kazuo Fukasawa"
Il povero Isao Takahata manco è citato...
Immagino che Vasuo Othsuka fosse Yasuo Otsuka, e Kazuo Fukasawa dovesse essere Kazuo Fukazawa (da Wikipedia), il web non esisteva, libri zero, ci si affidava ad altre pubblicazioni, in questo caso direi a "Segnalazioni Cinematografiche", che riporta i medesimi nomi:
Piccolo ricordo personale, ma me inquietava il canto di Hilda...
I cartoni animati giapponesi resistevano bene, erano quasi tutte repliche (che poi dipende anche da quanti anni hai), le serie più recenti in Italia direì che fossero quelle di Sampei, Flo, Microsuperman, "La regina dei 1000 anni", Hello Spank e soprattutto Golion, non ancora voltronizzato!
Immagino che "Time Machine" fosse "Time Bokan", ma non posso esserne certo.
Si può notare che le serie nuove (in Italia) erano quasi tutte appannaggio dei tre network privati nazionali.
Nel Natale 1982 il Risiko costava 23500 lire, il Video Computer Sistem dell'Atari costava 390 mila lire, per l'Intellivision della Mattel dovevi sborsare 340 mila lire.
L'articolo suggerisce la cassetta del videogioco di ET per l'Atari, che se non sbaglio fu la causa del crollo delle vendite di videogiochi negli Stati Uniti.
Minkia... non pensavo che il "Grillo Parlante" costasse così tanto...
Averlo avuto un videoregistratore nel 1982! ^_^
Nel 1982 avevamo Loris Fortuna ministro della Protezione Civile, oggi Roberto Speranza ministro della Sanità, certe cose non cambiano ^_^
Leggendo le lettere alla redazione si capisce che certi problemi sono rimasti pressoché identici, mentre da altri si comprende veramente da dove nasca il debito pubblico, non il costo degli stipendi dei parlamentari, ma gli elenchi degli assistiti dalla mutua pieni di deceduti...
L'inviata da Parigi ci racconta che i giocattoli di Goldrake, in realtà Goldorak in Francia, erano ancora ben venduti, sebbene tallonato dalla nuova serie nipponica "Ulisse" (penso 31).
Anche oltralpe ET della Atari veniva spinto, tanto avevano tonnellate di cassette!
Mike Bongiorno racconta che lo studio da dove trasmetteva Superflash era costato 2 miliardi di lire, il top della tecnologia, tanto poi una decina di anni dopo lo abbiamo pagati noi >_<
Nelle prime pagina c'era una intervista a Craxi, che ho omesso, poi leggiamo che Abatantuono pria era un comunista convinto, ma ora PSI di Craxi! ^_^
Poi ad ogni elezione restava sempre il terzo partito per distacco, nonostante di stampa a favore ne aveva un sacco.
Non so, se uno mi dice che era comunista e poi afferma Andreotti lo stima più di tutti, o non aveva capito cosa significava votare PCI oppure non aveva capito Andreotti cosa incarnasse, non puoi avere ragione in entrambi i casi ^_^
Chissà quanto te lo faceva pagare la SIP nella bolletta e per quanti decenni!
Michela Miti, una delle donne più belle di sempre!
Da notare la posa osé con tetta scoperta, che aveva un effetto più caloroso di quella della algida Catriona che vedemmo in Lady Oscar :]
"La pietra di Marco Polo" mi piaceva un sacco, non lo seguivo regolarmente, ma quando lo incrociavo non lo mollavo.
Aggiornando ai prezzi di oggi, insomma, la benzina (all'epoca, col piombo) veniva poco meno di 2€ al litro, una Fiat 14.000€, un Grillo Parlante 170€ circa, un computer portatile 6.500€ (!).
RispondiEliminaFa sempre impressione rivalutare i prezzi, tanto per smentire che una volta costava tutto di meno ^_^
EliminaAh, sì, perché la gente ha presente i prezzi nominali, che sono soggetti all'inflazione... ma alle domande come "arrivo alla fine del mese?" o "me lo posso permettere?" bisogna rispondere con il potere d'acquisto, non con le cifre astratte.
EliminaTanti spunti troppi ricordi, non ce la faccio... (cit. :))
RispondiEliminaLe pubblicità dell'epoca, così ingenue e colorate. A chi non verrebbe voglia di unirsi all'indimenticato Enzo Tortora, e brindando a base di grappa avvisarlo della tempesta giudiziaria che di lì a poco si sarebbe abbattuta su di lui :(. Ricordo che la notizia del suo arresto giunse mentre tredicenne passavo le vacanze in campeggio con i genitori; fu come perdere un pezzo d'infanzia. Povero Enzo, rimasto vittima di un meccanismo micidiale.
Da appassionato di retro-tecnologia, non posso che prestarmi anch'io al gioco dei prezzi: Atari VCS poi chiamato 2600, molto meno performante del cugino Mattel Intellivision (la prima console con bus a 16 bit!), costava di più: in dobloni attuali, circa 690 contro 600. Potere del marketing, e infatti conoscevo qualcuno che aveva la console Atari, ma nessuno che avesse optato per la Mattel.
Ultima considerazione per la Catriona: mai sentito nominare un film sulla conturbante lady nippo-francese. Una vera chicca, grazie per la segnalazione: ne cercherò la tetta nei meandri del web.
Vatti a cercare quanto costava la console Mesaton, trovi un paio di post su questo blog ;)
EliminaLa Catriona merita, ma anche Maria Antonietta aveva i suoi perché
Considerazioni sparse:
RispondiElimina-Time Machine dovrebbe essere la prima serie delle Time Bokan, quella con il pappagallo e Video killed the Radio star come sigla italiana.
-Più passa il tempo e meno riesco a sopportare Bongiorno. Per sua natura era già un perfetto uomo-fininvest anche negli anni 60!
-Chissà se il povero Enzo, durante i lunghi mesi di sofferenza, avrà ripensato a come aveva trattato qualche anno prima il povero Pietro (Valpreda). :D
-Abatantuono comunista al ciento pe' ciento faccio fatica a crederci, ma che fosse filocraxiano negli anni 80 è scontato. Tante persone di spettacolo si sono allegramente attraversate tutto l'arco costituzionale. :DD
-Bella a pubblicità con Vianello-Torquemada, non me la ricordavo.
Si, penso anch'io fosse Time Bokan, però sicuri al 100% non si può essere senza riquadrino che mostri un'immagine.
EliminaA me Bongionro non è mai piaciuto, preferivo Vianello, dai tempi del varietà con la Mondaini e in particolare della sigla in cui faceva Tarzan. Mi ferì quando si accodò, assieme a tutti gli altri, alla campagna anti referendum sulla pubblicità. Una pagina abbastanza vergognosa, una delle tante, della televisione italica... da quella volta non l'ho più considerato.
Quello dei nani e delle ballerine era il partito giusto di chi faceva spettacolo...
Il film live di Lady Oscar bisogna vederlo per cultura personale :]
RispondiEliminaE per la Catriona ^_^
il film di Lady Oscar... me lo ricordo anche io... boia che flash... ps io diversi numeri di Sorrisi e Canzoni degli anni 80...
RispondiEliminaNon sono l'unico che li colleziona! ^_^
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