La pubblicità a doppia pagina qua sopra è presa da "Cinema D'oggi" del 11 luglio 1978 (pag 14)
A forza di sfogliare migliaia di pagine e passare in rassegna chilometri e chilometri di microfilm, si incappa in tante piccole informazioni che non sono propriamente articoli, ma che a mio avviso restano interessanti, come le pubblicità dei film di animazione giapponesi derivati dalle serie televisive o i dati degli spettatori che questi lungometraggi ebbero.
Nell'agosto del 2014 avevo già fatto un post che riportava del materiale del genere, ma basato su articoli di quotidiani:
Heidi, Goldrake, Mazinga e Remì al cinema - articoli degli anni 1978/79/80
Ora ho accumulato abbastanza materiale per farne un secondo, e lo si potrà visionare in rigoroso ordine di apparizione nella stampa specializzata: Cinema D'Oggi; Rivista del Cinematografo; Almanacco del Cinema; Giornale dello Spettacolo; Lo Spettacolo.
Una eccezione all'ordine cronologico sono i dati generali degli spettatori, presi dai periodici "Giornale dello Spettacolo" e "Lo Spettacolo".
Mi sono sempre chiesto quanti spettatori andarono a vedere Heidi, Goldrake, Mazinga, Remì e Candy Candy al cinema, ed ho scoperto che, alla fine, il numero non fu poi così esiguo.
Sul "Giornale dello Spettacolo" del 23 febbraio 1980 era riportato l'andamento dei film di alcune nazioni europee e del Giappone nelle prime visioni delle 16 città capozona in due ben distinti periodi:
dall'1 agosto 1978 al 27 gennaio 1979;
dall'1 agosto 1979 al 28 gennaio 1980.
Il dato mi sembra interessante perché il periodo non è breve e riguarda cinema di prima visione in città importanti. I film delle nazioni europee sono quelli britannici, francesi, tedesco occidentali, spagnoli, svedesi, danesi e greci. In più c'erano i dati sui film giapponesi proiettati in qui due periodi.
I dati presentati sono il titolo del film, la regia, gli spettatori e il numero di giorni di proiezione.
Probabilmente per "gg" si intendeva il numero di giorni di proiezione per ogni sala che lo faceva vedere, quindi 10 sale per 10 giorni = 100 gg.
Dall'ingrandimento della porzione di pagina coi film giapponesi si nota che, per il periodo dall'1 agosto 1978 al 27 gennaio 1979, ci sono solo film d'animazione derivati dalle serie televisive animate, tre su tre:
La più grande avventura di Ufo Robot = 103245 spettatori in 246 giorni;
Mazinga contro gli Ufo Robot = 94627 spettatori in 312 giorni;
Heidi diventa principessa = 52069 spettatori in 153 giorni.
Ok, quello di Heidi non aveva nessun nesso con la Heidi televisiva, ma le bambine che andarono a vederlo non lo potevano sapere...
Attenzione, ai film giapponesi vanno aggiunti anche due titoli che vennero inserti nei film tedesco occidentali:
Heidi in città = 200984 spettatori per 527 giorni;
Heidi torna tra i monti = 42208 spettatori per 111 giorni.
Da notare che, grazie a questo errore, le pellicole tedesco occidentali non furono, tranne "Sinfonia d'autunno", solo film erotici o pornografici. Basta paragonarli coi film del periodo dall'1 agosto 1979 al 28 gennaio 1980 (di fianco), in cui non ci sono anime abusivi, e la lista è composta solo da film osé ^_^
Invece i film giapponesi più visti dall'1 agosto 1979 al 28 gennaio 1980 furono:
La più grande vittoria di Jeeg Robot = 46657 spettatori per 192 giorni;
Ecco l'impero dei sensi (proseg.) = 42488 spettatori per 155 giorni;
Mazinga contro Goldrake = 41997 spettatori per 119 giorni.
In pratica "Mazinga contro Goldrake", con meno giorni di proiezione, fece 491 spettatori in meno de "Ecco l'impero dei sensi".
Su "Lo Spettacolo" dell'ottobre/dicembre 1980 sono presenti altri dati, divisi per trimestri, ho inserito solo i periodi in cui compaiono film d'animazione giapponesi.
Oltre alla classifica, al titolo del film, alla nazionalità e al genere, ci sono i dati che più ci possono interessare:
N° giornate di spettacolo;
N° biglietti venduti (IN MIGLIAIA!)
Tra i film usciti nel terzo trimestre 1978 "Heidi in città" si piazzò 11esima, con 1 milione 431 mila spettatori!!!
"Mazinga contro gli Ufo Robot" al 24esimo posto, con 825 mila spettatori!
Sinceramente non mi sono chiare le successive due pagine, forse sbagliarono l'intestazione della pagina, in quanto entrambe recano la dicitura "Film usciti nel 4° trimestre del 1978"...
Comunque "La più grande avventura di Ufo Robot: Goldrake all'attacco" fu 19esimo, con un milione 245 mila spettatori.
Poi qui si riporta di nuovo "La più grande avventura di Ufo Robot: Goldrake all'attacco", sempre 19esimo, ma con un milione 127 mila spettatori.
Probabilmente sono io a non comprendere la logica dei dati.
Riprendo le pubblicità dei film ricominciando da quella mostrata sopra.
Purtroppo ho potuto solo fare delle foto a queste pagine, tra l'altro di grande formato, non sarebbe stato possibile neppure scannerizzarle... ma quando ho voltato la pagina, e mi sono ritrovato di fronte a questa meraviglia, non ho trattenuto un bel "figata!", ma tanto in biblioteca non c'era quasi nessuno.
Peccato che, avendo solo due mani, non sono riuscito a tenere ben aperto il volume, quindi la parte centrale è rimasta un po sacrificata.
"Cinema D'Oggi" si occupava di promozione cinematografica, quindi presentava le anticipazioni dei film per i distributori e i proprietari dei cinema.
Le pubblicità qui presenti non le si trova sui quotidiani o i periodici più comuni, era fatte apposta per questa testata.
Ecco come veniva pubblicizzato il film di Goldrake contro Mazinga nel numero dell'11 luglio 1978 su "Cinema D'Oggi":
"L'unico film mai proiettato in televisione"!!!
"L'unico film di fantascienza sfuggito agli schermi televisivi - Il più grande film di fantascienza a disegni animati
Esercenti!!!
Se volete assicurarvi un successo mondiale, senza precedenti, prenotatevi tempestivamente!
Sono disponibili solo 100 copie
Uscita nazionale 7 settembre 1978"
Il 12 settembre 1978, sempre su "Cinema D'Oggi", si annunciavano i prossimi film della serie di Goldrake e Mazinga, visto che il primo, uscito il 7 settembre, probabilmente stava andando a gonfie vele.
Chissà com'era "Mazinga e Goldrake si scatenano" ^_^
Il 23 gennaio 1979 "Cinema D'Oggi" lanciava il più bel film dei robottoni:
"L'unico film nel quale potrete vedere tutti i ROBOT in una gigantesca battaglia -
Pronto per il 10 febbraio"
Lo voglio vedere!!!
Stendiamo un velo pietoso sugli altri due film accostati a questo capolavoro dell'animazione nipponica...
"Cinema D'Oggi" del 6 marzo 1979 promuoveva il film di montaggio "Goldrake l'invincibile", peccato che lo facesse mentendo spudoratamente...
"In un nuovo film non a episodi tratto dalla serie originale Ufo Robot"
Non gli riusciva proprio di essere onesti, neppure tra di loro...
L'autorevole periodico di cinema "Rivista del cinematografo", nel numero di maggio 1979, recensiva proprio "Goldrake l'invincibile".
Il giudizio è sostanzialmente negativo, l'autore (p. pis.) pare parzialmente informato sulla trama, quindi dire che il film sia andato avederlo, magari col figlio, peccato che le "ancore elettroniche" non esistano.
Vorrei scoprire il perché di quell'accenno polemico alla "fantasia eroica alla Tolkien degli artisti e tecnici della fucina giapponese", chissà a quale articolo si riferiva, oppure l'articolo già ce l'ho, ma non lo ricordo ^_^
Nel "Almanacco Cinema 2 semestrale primavera 1979" vennero proposte le recensioni di quattro film d'animazione giapponese.
Per fortuna il recensore di "Heidi diventa principessa" si rese conto che non avesse nessun nesso con la Heidi televisiva.
Comunque i giudizi sui due veri film di Heidi sono sostanzialmente positivi, almeno sul versante della tecnica di animazione.
La quarta breve recensione è su "Mazinga contro gli Ufo Robot".
Nel "Almanacco Cinema 3 semestrale inverno 1979" sono contenute altre due recensioni, un po' contraddittorie.
Su "Cinema D'Oggi" del 20 novembre 1979 si annunciava il film di Remi per il prossimo Natale:
"Per la prima volta nel mondo il primo cartone animato in 3 dimensioni".
Nel numero di aprile 1980 de "Rivista del cinematografo" c'è una approfondita recensione del film, un pelino ostile, ma proprio un pelino ^_^
Mariolina Gamba ci informa che il "falso Remi" che ritornò sugli schermi nel periodo natalizio 1979 non piacque per nulla ai bambini, che si sentirono giustamente truffati, quel Remi falso era quello del lungometraggio del 1970:
"Senza famiglia, il bambino Remi e il cane Capi" 1979 - cartonato del film "Chibikko Remi to meiken Kapi" (1970)
Il giudizio sulla rivisitazione nipponica animate di Remi è negativo, mentre è positiva la valutazione sul tipo di animazione che si poteva vedere, ma solo se...
... non lo si guardava con occhio critico. Perché in questo caso "Remi il film non è certamente un capolavoro".
Per la giornalista dopo 52 puntate della serie televisiva il bambino avrebbe perso lo spirito critico, considerando questo film come apprezzabile, peccato che il film fosse un collage delle puntate viste in televisione. Forse, se lo avesse notato, non sarebbe partita lancia in resta contro un muro :]
Mariolina Gamba non concorda neppure sulla trasmissione a puntate di una serie animata, poi Remi non piaceva neppure a me, quindi posso anche concordare sul giudizio negativo, ma perché sarebbe discutibile una serie animata a episodi?
Su "Cinema D'Oggi" del 13 maggio 1980 campeggiava la pubblicità del film di Candy Candy, che sarebbe arrivato nelle sale cinematografiche nel luglio 1980, ergo in estate, ergo in quella che ai tempi era bassissima stagione, tanto che molti cinema erano pure chiusi.
Anche il "Giornale dello Spettacolo" pubblicizzava il film della signorina tutta lentiggini, nel numero del 29 maggio 1980.
Ma quanti spettatori ebbe la proiezione estiva di Candy Candy?
Da il "Giornale dello Spettacolo" del 3 ottobre 1980 si apprendere che il film si piazzò 31esimo, proiettato in sole tre città per soli 5184 spettatrici...
L'11 novembre 1980 è presente anche su "Cinema D'Oggi", però a colori ^_^
Dalla pubblicità presente sempre su "Cinema D'Oggi" del 27 gennaio 1981 apprendiamo che, in realtà, il primo film di Candy Candy, quello che pareva essere stato visto solo da 5184 spettatori, raggiunge oltre i 400 mila paganti.
Quindi per il 28 febbraio 1981 si preparava il secondo film, quello con Terence, seguono sospiri emozionati delle fans ancora innamorate del ricco debosciato...
Nel medesimo numero di "Cinema D'Oggi" era presente una mini recensioni in cui si ribadiva il grande successo del primo film.
Quindi, alla fine di questo post, si può affermare che le versioni cinematografiche delle serie animate giapponesi ebbero un notevole successo di pubblico, anche considerando che non saranno stati tantissimi i cinema che li proiettavano e pochini quelli di prima visione.
Immagino che furono anche un grande successo economico, visto che quasi tutti erano tratti dalle puntate debitamente tagliate ed incollate, con qualche aggiunta di un nuovo doppiaggio.
Massima resa economica con il minimo sforzo.
E' indubbio che oggi i film d'animazione per bambini e ragazzi siano prodotti meno improvvisati di quelli che propinavano a noi.
41 anni di differenza, l'animazione di oggi è completamente trasformata, basta vedere i film attuali di Pixar Disney, o della Illumination Entertainment con i divertenti Minion. C'è decisamente stata una riscossa e un riscatto dell'animazione made in USA negli ultimi anni. Forse l'animazione nipponica è diventato più un fenomeno da cinema d'essai, un prodotto di nicchia e a mio parere troppo intellettualista rispetto agli eroi robot degli anni 70. Questo la decisamente penalizzato.
RispondiEliminaForse faro la figura del pignolo, per i film Pixar e simili non sono di animazione, ma in computer grafica, a mio avviso è una tecnica differente.
EliminaSpecialmente come risultato estetico.
Guarda che l'animazione giapponese è in ottima salute, fuori dal Giappone non ha, ovviamente il successo che ha in patria, ma non credo che la si possa considerare "intellettualistica".
Producono generi di tutti i tipi, l'universo completo per tutti i gusti ;)
Che questi film avessero successo era scontato, visto quanti ne producevano.
RispondiEliminaE poi erano per la maggior parte rimontaggi degli episodi tv, quindi costi bassissimi a rischio zero.
Ma erao ache la testimonianza che l'animazione jap nei cinema italiani funzionava solo se aveva ilo traino televisivo .
Se si tratava di prodotti con eprsonaggi inediti, s li filavano in pochi.
D'altronde accadeva lo stesso in jap fino a pochi anni fa.
A parte il Ghibli, gli unici anime che sfondavano al cinema era quelli con personaggi famosi (Pokemon, One Piece, Doraemon ), i film più maturi, come Ghost in the Shell , al cinema non facevano gran chè ; i soldi venivano recuperati con le vendite altissime dell' Home Video ( dove un film costa 120 euro e magari vende 40.000 copie )
Invece ora da loro vendono pure film con sogetti originali ( tipo quelli di Osoda ).
Dell' animazione USA odierna al cinema la trovo per lo più spazzatura di cui salvo pochissimo .
Visionando tanti periodici di carattere cinematografico, si nota che ai tempi c'era l'abitudine consolidata a spingere su un filone specifico.
EliminaChe poi è un fatto che tutti noi ricordiamo bene.
Quando un film, specialmente se indirizzato ai giovani, aveva avuto successo al botteghino, ci si buttavano anche tutte le altre società cinematografiche, sia producendoli, sia importandoli a man bassa.
In pratica al cinema vivemmo, prima delle tv private, la stessa cosa che in seguito le tv prvate faranno con i cartoni animati giapponesi.
Mi vengono in mente i film di Godzilla e simili, tra cui Gamera.
Il più classico degli esempi è quello dei film di arti marziali orientali, c'è stato un periodo di alcuni anni in cui venne importato qualsiasi film di questo genere.
Lo spaghetti western, i film su Sandokan o il Corsaro Nero etc etc
Ergo, quando arrivarono gli anime, ci fu chi pensò di riproporre il medesimo modus guadagnandi ^_^
Per quanto riguarda l'animazione statunitense, e ci metto dentro al quella in computer grafica, è divertente, ma solo questo... non trasmette molti valori, se non la solita retorica sull'amicizia etc etc
EliminaPost molto interessante, grazie per averlo condiviso.
RispondiEliminaPrego.
EliminaUltimamente ho trovato tantissimi articoli, e quindi ne sto postando più di quanti ne facevo di norma.