TITOLO: Candy Candy mas bonita cuando sonrie
AUTORE: Jose Amtonio Godoy
CASA EDITRICE: Diabolo Ediciones
PAGINE: 304
COSTO: 27,95€
ANNO: 2025
FORMATO: 25 cm X 18 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788419790736
Sono ormai abbastanza conscio di aver difficoltà a resistere all'acquisto di materiale editoriale, ne è una prova questo libro spagnolo, portato a casa perché, nel sfogliarlo, ho trovato una mini sezione dedicata al merchandising italiano, oltre a quello ispanico.
Ero curioso di capire chi, come per altre serie animate giapponesi, importò da chi il materiale editoriale che si trovava in commercio ai tempi. Alla fine non è che io abbia scovato chissà quali informazioni sconvolgenti, ma un paio di curiosità sulla saggistica in generale le ho trovate.
Ovviamente non ho letto il libro, se non nelle parti che ritenevo interessanti, ed ovviamente mi son fatto aiutare dai vari traduttori disponibili.
La prima cosa che mi è saltata all'occhio è la strabordante presenza di immagini, a cui, in confronto, un qualsiasi libro della collana
"Ultrashibuya" pare "Il Signore degli anelli"...
Delle 304 pagine totali, ben 68 pagine presentano un'immagine a tutta pagina, quindi zero scritto;
Delle 304 pagine totali, addirittura 170 (e passa) sono di immagini, sommando quelle a pagina piena alla marea di mezze pagine ed anche più di mezza pagina...
Sarebbe facile calcolare che se le immagini contano 170 pagine, il restante fino ad arrivare a 304 sia di scritto, in realtà non è così, in quanto la parte scritta è così tanto dispersa nel libro, che risulta poco valutabile con precisione. Forse la metà delle pagine del libro?
Delle 304 pagine totali, solo 8 pagine contengono solo scritto che compre tutta la pagina senza immagini, grandi o piccole che siano, e ci ho messo dentro nel conteggio pure la pagina dei ringraziamenti!
La cosa che editorialmente ho apprezzato, cosa rara in Italia, non saprei se lo sia anche in Spagna, è che il libro ha una bella e solida copertina rigida.
Per il resto questa pubblicazione è l'antitesi dell'approfondimento saggistico ^_^
Aggiungo che, a differenza della collana "Ultrashibuya", il libro presenta la bibliografia e pure la sitografia, la cui lettura lancia qualche squarcio sulla carenza di fonti cartacee ispaniche, ma ci torno a fine post.
Il titolo presenta una citazione nota anche in Italia:
Candy Candy mas bonita cuando sonrie = Candy Candy è più bella quando sorride.
Mi pare fosse una battuta di Anthony, ma potrei sbagliare :]

Il sommario del libro è un pelino poco descrittivo, mancano i vari paragrafi e non può render conto del mostruoso numero di pagine presenti.

Ecco un paio di esempi del numero di immagini e di quanto lo scritto sia sacrificato.
Come si può vedere nella doppia pagina più in alto, la pagina di sinistra ha un'immagine che è più di mezza pagina, quella di destra è di mezza pagina, quindi lo scritto di due pagine è meno di una pagina.
Questo è il motivo per cui affermo che è arduo calcolare quanto si legge realmente spendendo 27,95 euro...
Qui sotto i "Candy Candy" ispanici.

Le informazioni del materiale candyano prodotto in Spagna non mi è parso che coinvolgesse l'Italia.

La Candy e Klin in PVC risultarono un po' orrendi, specialmente Candy :]

Il libro l'ho acquistato per questa parte, ma non mi è stato possibile verificarne la traduzione prima di sganciare il dinero, scoprendo che le info riportate sono quelle già presenti in libri italici.
L'autore ha preso come fonte tre pubblicazioni nostrane:
Quando come fonte viene usato uno scritto della collana "Ultrashibuya", qualcosa non torna del mondo della saggistica moderna :]


Forse ho trovato qualche aggiornamento (almeno per me) sul contenzioso suicida tra le due autrici, o meglio, per la ripicca della Igarashi, che essendo stata riconosciuta colpevole, ha bloccato tutto per dispetto... temo che bisognerà attendere la sua dipartita e sperare che gli eredi siano meno vendicativi...
(scrivo questo basandomi su ciò che ho letto negli anni da fonti indirette tradotte per una nazione dall'altro capo del mondo rispetto al Giappone).
Traduzione dal libro:
"La storia inizia nel 1995, alla
scadenza del contratto degli autori con Kodansha. Fino ad allora, i
diritti di Candy Candy erano stati gestiti da Kodansha, che ne
facilitava la commercializzazione e il controllo dei profitti. Con la
scadenza del contratto, la responsabilità della gestione dei diritti
dell'opera passò direttamente a Keiko Nagita (Kyoko Mizuki),
l'autrice della storia, e a Yumiko Igarashi,
l'illustratrice.
Inizialmente, entrambe le parti concordarono
che nessuna delle due avrebbe potuto pubblicare, commercializzare o
concedere in licenza i prodotti Candy Candy senza il consenso
dell'altra. Tuttavia, poco dopo, Keiko Nagita scoprì che Yumiko
Igarashi aveva iniziato a firmare contratti e ad
autorizzare i prodotti Candy Candy senza la sua conoscenza o
approvazione. Tra questi prodotti c'erano macchine fotografiche
chiamate "Candy's Print Club", riedizioni di manga a Hong
Kong e un radiodramma.
Nagita, fedele alla sua cortesia e
diplomazia, cercò di risolvere la situazione, ma non ottenendo
risultati, decise di portare il caso in tribunale. Da parte sua,
Igarashi rispose con forza, sostenendo che, in quanto illustratrice
di Candy Candy, aveva i diritti esclusivi sulle immagini dei
personaggi e non aveva bisogno del consenso di Nagita per
commercializzarli. Fu a questo punto che il conflitto esplose,
innescando una battaglia legale che sarebbe durata più di 15
anni.
Il libro di Kenji Ando, "The Sealed Works",
descrive in dettaglio come questa disputa abbia colpito non solo i
creatori, ma anche il pubblico che amava Candy Candy. I fan hanno
assistito increduli alla scomparsa dell'opera dal mercato, mentre
entrambe le parti hanno respinto il consiglio del tribunale di
raggiungere un accordo amichevole. Inoltre, Ando osserva che Igarashi
ha tentato di giustificare le sue azioni sostenendo che il suo
contributo come illustratrice fosse sufficiente a garantirle diritti
esclusivi, mentre Nagita considerava la commercializzazione
unilaterale dei prodotti un caso di frode, al di là di una semplice
controversia sui diritti.
Il conflitto raggiunse il culmine
nel 2001, quando la Corte Suprema del Giappone si pronunciò a favore
di Keiko Nagita. La corte riconobbe che Candy Candy era un'opera
congiunta, in cui sia la narrazione che le illustrazioni erano
essenziali e inseparabili. In base a questa sentenza, entrambi gli
autori condividevano il copyright e nessuno dei due poteva
commercializzare o riprodurre materiale relativo a Candy Candy senza
il consenso dell'altro.
La sentenza ha anche stabilito che
Nagita poteva pubblicare contenuti con il titolo Candy Candy purché
non utilizzasse le opere di Igarashi. Inoltre, a Igarashi era vietato
pubblicare o commercializzare qualsiasi cosa relativa a Candy Candy
senza la sua esplicita approvazione di Nagita. Questa decisione sancì la
definitività dell'opera, poiché la mancanza di collaborazione tra i
due creatori impedì la sua ripubblicazione o la nascita di nuovi
progetti legati a Candy Candy.
Uno dei momenti chiave di
questa disputa si verificò quando Yumiko Igarashi propose la
possibilità di realizzare un sequel di Candy Candy.
Secondo
Ando, la Nippon Animation era interessata a sviluppare un nuovo
progetto che avrebbe ampliato la storia. Tuttavia, Nagita era
fermamente contraria. Riteneva che la narrazione di Candy dovesse
rimanere com'era, senza essere inutilmente estesa o alterarne
l'essenza.
Questo rifiuto segnò un punto di non ritorno nel
rapporto tra i due.
Igarashi riteneva che la posizione di
Nagita fosse un ostacolo allo sviluppo del franchise, il che la portò
ad agire unilateralmente, autorizzando prodotti e progetti legati a
Candy Candy senza consultare il suo partner.
La sentenza del tribunale non solo bloccò di fatto
Candy Candy dal mercato, ma divise anche profondamente i suoi
creatori. Yumiko Igarashi continuò la sua carriera di mangaka,
pubblicando nuove opere come Georgie! e Mayme Angel, che mantennero
il suo stile distintivo e furono ben accolte dal pubblico. Keiko
Nagita, nel frattempo, si dedicò alla letteratura per bambini e
ragazzi con il suo vero nome, ma non riuscì mai a replicare il
successo di Candy Candy."

Rispetto ad altri libri italici, questo ispanico riporta sia la bibliografia che la sitografia.
Per la bibliografia si noti che gli unici tre libri sono quelli italiani linkati sopra... nulla di spagnolo!
Quindi ho comprato un libro che per le fonti cartacee si rifà a tre libri che ho già, colpa mia che non ho notato questa cosa prima di scucire le pesetas :]
Anche sul versante web ci sono fonti italiane.

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