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martedì 8 giugno 2021

"Dizionario dei film - Tutto il cinema di tutti i Paese" - 4 volumi della Rusconi Editore (1980): le schede sui film d'animazione giapponese


Nel 1980 la "Rusconi Editore" pubblicò un'opera sui film abbastanza mastodontica per il periodo, anche in considerazione del fatto che non esisteva il web, ergo o carta o zero informazioni   ^_^
Solo che la carta resta (quasi sempre) il web evapora...
I quattro volumi sono a cura di Pino Farinottti, quindi questa fu la prima edizione dei suoi famosi dizionari dei film, chiaramente non la scrisse da solo, in fondo al post ci sono i nomi di tutti coloro che vi collaborarono.
A me, come sempre, interessa in quale modo era valutata l'animazione giapponese, in un 1980 che aveva visto scoppiare le polemiche contro i cartoni animati giapponesi televisivi.
Non è che mi aspettassi sinossi e commenti particolarmente lunghi o benevoli, che erano riservati giustamente a titoli ben più famosi, però è sempre istruttivo capire come fossero stati considerati i 26 film che furono recensiti. 
I 26 lungometraggi animati nipponici presenti nei 4 volumi non sono la totalità di quelli che arrivarono nelle sale cinematografiche italiane dagli anni 60 al 1980, ma comunque ne mancano pochi, direi (a memoria) "Ali Babà e i quaranta ladroni", il film di Capitan Harlock, "La leggenda del serpente bianco" (mancanza grave...), forse "L'incrociatore spaziale Yamato", ma probabilmente quest'ultimo venne presentato ad alcuni festival di film senza passare per le sale cinematografiche.
Si possono consultare altri due miei post per avere una panoramica del periodo al cinema, anche per capire che di spettatori ne ebbero, magari più di tanti altri film:


Anche se forse questa non è espressamente della saggistica, inserisco il "Dizionario dei film" nella "Pre-saggistica sugli anime dal 1978 ai primi anni 90", visto che ne trattava in libri.
Ad oggi ho recuperato 27 titoli che si occuparono di animazione giapponese, altri ne ho e alcuni titoli li sto ancora cercando, non avrei mai detto che i cartoni animati giapponesi avessero attirato tanta attenzioni sui libri. Probabilmente l'interesse di quotidiani, settimanali, mensili, stampa specializzata varia fu così alta, che giocoforza si riverberò anche nella saggistica.





Ma quale era il tono verso l'animazione giapponese?
Prendo ad esempio un film di fantascienza giapponese arrivato nelle sale italiane con l'orrido titolo di "Il ritorno di Diavolik":
"In seguito queste storie saranno realizzate a cartoni animati e, trasmesse in televisione, otterranno successo strepitoso"

Senza saperlo ci avevano azzeccato alla grande, visto che Diavolik non era altri che Fantaman!  ^_^
I comenti sui film animati nipponici erano quelli classici che si potevano leggere sulla carta stampata:
noioso, ripetitivo, lacrimoso.
L'arrivo degli anime era sempre "invasione, sommerso, ondata"   :]

Si potrà notare che nessuno dei 26 film animati giapponesi si meritò una terza stella, 25 film hanno due stelle ed uno addirittura una sola stella. Questo era il valore del giudizio:
"Un asterisco (stella) indica quei film il cui standard è nettamente sotto la media.
Due asterischi (stelle) significa che il film non è bello ma comunque lo si può guardare e, forse, divertirsi."

Per gli estensori della critica non c'era neppure un film di "ottimo livello", cioè da tre stelle, erano tutti nettamente sotto la media o non belli...
Purtroppo per chi appioppò a "La grande avventura del piccolo principe Valiant" di Isao Takahato solo due stelle resta la figuraccia di non aver minimamente compreso che quello fu il primo film d'animazione non dedicato espressamente ai bambini.
Inutile dire che per i film d'animazione della Disney i giudizi furono migliori, considerati "autorevoli modelli" per l'animazione giapponese (cosa anche vera).



Almeno le sinossi erano corrette?
Non è che si potesse pretendere che gli autori si fossero andati a vedere migliaia di film, ai tempi sarebbe stato impossibile, ma magari chiedere ad un bambino non sarebbe stata una cattiva idea  ^_^
Probabile che si affidarono anche alle recensioni di "Segnalazioni Cinematografiche" linkata sopra.
Belli i soliti registi con nomi a caso.



Almeno sulla carta stampata si accorsero che la Heidi Principessa era farlocca...


Si capisce che i film non li videro mai dal fatto che per il film di Lupin III non si fa cenno a Fujiko mezza ignuda in un'opera teoricamente dedicata ai bambini.
Ma se la storia di Valiant venne considerata "fantastica e movimentata", perché non arrivare a tre stelle?
Comunque il finale non è propriamente da lieto fine.



Il marchio " cartoni animati giapponesi" non mi pare fosse riportato con intento positivo, benché occasionalmente erano riportati anche apprezzamenti a singole pellicole.




All'inizio del primo volume viene riportata una breve introduzione all'opera.

 

4 commenti:

  1. Un altro bel post.
    Mi pare che manchino almeno 2 bellissimi film: Ali Baba e i 40 ladroni

    https://it.wikipedia.org/wiki/Ali_Bab%C3%A0_e_i_40_ladroni_(film_1971)

    e il mitico orsetto Dindon (Orsetto Panda e gli amici della foresta)

    Son convinto che arrivarono in Italia prima del 1980, ma mi potrei sbagliare.
    Ma Joe Tempest era il film dei Cyborg 009? Chi diavolo è il regista Danis Marin? Mah!

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    1. Non ho messo il link a Dindon! :D

      https://www.animenewsnetwork.com/encyclopedia/anime.php?id=1423

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    2. Ali Babà lo avevo citato, orsetto panda no.
      Si, sono i Cyborg in prima versione, che ai tempi non ho mai incrociato in tv.

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  2. Questa è la prima edizione dei suoi dizionari, pre web! ^_^

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