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lunedì 29 dicembre 2025

Distribuzione temporale degli articoli sui cartoni animati giapponesi tra il 1978 ed il 1982 (aggiornato al 23 dicembre 2025)


Dall'ultimo aggiornamento delle tabelle sulla "distribuzione temporale degli articoli sui cartoni animati giapponesi tra il 1978 ed il 1982 " (luglio 2024) avevo postato altri 202 articoli in un anno e mezzo, quindi mi è parso il caso riaggiornare questo riepilogo visivo sull'impatto che gli anime ebbero sulla carta stampata italica.
Ovviamente i 202 scritti che ho riesumato in questo periodo non sono esclusivamente del quinquennio 1978/1982, quindi l'incremento nelle tabelle è certo inferiore, ma non insignificante.
Il fatto che io renda disponibili per tutti (appassionati, studiosi, giornalisti, collaboratori di testate a pagamento) "l'indice dell'Emeroteca Anime, che contempla (ad oggi) 1755 scritti dal 1959 al 1988 su 194 differenti testate, non per forza può esemplificare quanta attenzione i giornalisti dedicarono agli anime tra il 1978 e il 1982.
Quindi la tabella riepilogativa del quinquennio qui sopra e le cinque tabelle qui sotto, con la divisione per singolo anno, permettono di capire con un semplice colpo d'occhio che l'invasione dell'animazione giapponese in Italia generò veramente uno "tsunami mediatico" senza precedente e mai più visto in seguito.
Ai tempi non esistevano pubblicazioni specifiche sull'animazione giapponese, e le riviste sul fumetto ignorarono pressoché i "cartoni animati giapponesi", proprio loro che avrebbero, forse, avuto gli strumenti e le conoscenze per fare un po' di luce in quel mondo misterioso.
Qualche tentativo venne fatto, non sempre molto informato, ma gli esperti italiani di fumetto snobbarono l'animazione giapponese, considerata, da parte di quasi tutti loro, animazione di serie "C".
Venne lasciato campo alla stampa generalista, che da un iniziale curiosità, si fece prendere la mano da una vera e proprio isteria di massa versus gli anime.
La curiosità la si ha per le prime tre tranche di "Atlas Ufo Robot", anche se man mano diviene già preoccupazione:



Questi tre post datano, ormai, circa 10 anni, quindi basterebbe consultare l'indice dell'Emeroteca Anime per leggere gli ulteriori scritti di quel periodo su "Atlas Ufo Robot".

Il culmine lo si raggiunse nell'aprile 1980, con ben 136 scritti dedicati agli anime, a cui vanno sommati i 43 di marzo e i 55 di maggio.
Nella primavera si presentarono più fattori assieme, che trasformarono gli anime nel nemico pubblico numero uno delle menti dei bambini/ragazzi italici  ^_^

la trasmissione Rai "L'altra campana";
il sondaggio "Mazinga vs Pinocchio".

Si noti come per tutta l'annata 1980 gli scritti dedicati ai "cartoni animati giapponesi" non scendono mai sotto i 30 al mese, neppure nei mesi estivi di bassa stagione televisiva.

Ovviamente i numeri di queste tabelle che mostro riguardano, e non potrebbe essere altrimenti, solo la mia ricerca personale. 
Son certo che ad avere il tempo e i soldi per poter comprare (più di quante ne compri già io) e consultare altre testate in diverse biblioteche d'Italia, il numero si incrementerebbe in maniera esponenziale.
Io, pur conscio di essere una umile fonte secondaria, più di questo non posso fare.
Sarebbe bello che altre persone facessero quello che faccio io, rendendo anche le loro informazioni di pubblico dominio, mettere tutto assieme e vedere un po' l'effetto che fa (cit.).
A quanto pare, invece, gli altri si tengono ben stretti i loro archivi segreti, per poi venire qui a sminuire la ricerca altrui.

(i toni sono ormai molto amareggiati, ma leggendo il blog, si potrà capire il perché)

Nelle tabelle qui sotto i giorni in giallo dei calendari indicano la presenza di almeno uno scritto pubblicato, a fianco c'è il numero totale di scritti in quel giorno.
A fine di ogni mese è presente la voce "MENSILE", con il numero di articoli pubblicati su mensili, pluri mensili etc. sugli anime.

Preciso che potrebbe esserci qualche errore di distrazione sui numeri dei singoli giorni o mesi, ma la sostanza non cambia.

domenica 28 dicembre 2025

Lady Oscar. Immaginario femminista e libertà femminile



TITOLO: Lady Oscar. Immaginario femminista e libertà femminile
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: settenove
PAGINE: 133
COSTO: 16
ANNO: 2025
FORMATO: 21 cm X 13 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788890860591


Solita premessa a scanso di equivoci  :]
Il libro l'ho comprato online, senza poterlo sfogliare, ma se in un titolo c'è "Lady Oscar", l'acquisto per me è obbligato.
Non ho nulla contro il femminismo, anzi, penso che le donne si stanno facendo mettere i piedi in testa come sempre e fin troppo, di questo passo finirà come negli Usa... quello che forse un po' le può tutelare rispetto alle donne statunitensi, è la tanto vituperata "Unione Europea", con tutte le norme che nei decenni si son sommate a tutela di tanti diritti che si pensavano acquisiti.
Detto ciò, io non sono il target corretto per questo libro, quindi l'ho letto dal punto di vista di un maschietto che è anche un grande fan di Madamigella Oscar, le critiche che muoverò, sono solo ed esclusivamente alle parti, invero pochine, in cui ci si addentra nell'anime.
L'anime è così poco trattato che non inserirò neppure la "tag" "Saggistica Anime".

Lo scritto nasce come omaggio alla filosofa Monia Andreani, nel particolare prende spunto da una conferenza tenuta nel 2017 in cui trattò l'anime di "Lady Oscar".
Il video lo avevo già visto qualche anno addietro, lo si può apprezzare al link qui sotto:

Viene riportato il suo intervento integrale a cui fanno seguito quattro contributi di approfondimento.
Monia Andreani era quasi mia coetanea, un pelino più giovane, che a quell'età cambia anche molto.
Ognuna delle persone che vide "Lady Oscar" nel 1982, ma anche dopo, seppur specialmente nel 1982, ha tratto dalla storia qualcosa di diverso dagli altri.
Tutte le valutazioni sulla figura di Osar sono legittime, e a me l'opinione di Monia Andreani è piaciuta, resta che Oscar amò due uomini, Fersen ed Andrè, mai una donna.
Nella trascrizione della conferenza del 2017 si afferma che Osca amava la Regina Maria Antonietta, e che in una parte dell'anime divise questo amore con Fersen.
Ma cosa si intende per "amore"?
Se vuol dire "affetto", "amicizia", "rispetto" etc., concordo pienamente, se si volesse, invece, spostare il tutto su un piano più intimo, mi trovo in disaccordo, per quel che conta  ^_^
Oscar nell'anime, quello che vedemmo nel 1982, desidera solo due persone, e sono due uomini.
Si afferma che Rosalie sia "chiaramente innamorata" di Oscar, per me ne era invaghita, affascinata, un classico delle trame shojo dei manga, che noi non nel 1982 potevamo conoscere, ovviamente. 
Solo invaghita "alla giapponese", tanto che poi convolerà a nozze con Bernard.
Lo scritto di Monia Andreani termina con una domanda:
"Ma oggi cosa farebbe Lady Oscar?"

venerdì 26 dicembre 2025

"Goldrake, Jeeg, Mazinga e soci vivisezionati da 86 ragazzi di Carnate", di Enzo de Mitri - "La Notte" 18 giugno 1980


Ed eccomi qui, la "fonte secondaria" per antonomasia, come sono stato etichettato ultimamente, ad inserire altri articoli da me riesumati. Poi queste mie "fonti secondarie" le rendo note solo io, ma io non esisto  :]

Passi in rassegna chilometri e chilometri di pellicole microfilmate, trovando solo qualche anteprima e qualche trafiletto, che comunque restano importanti perché testimoniano l'attenzione della carta stampata verso l'animazione giapponese, e poi "giri pagina" e ne trovi una intera dedicata agli anime e scritta in gran parte da miei coetanei   ^_^
Per di più con l'inserimento, come noterete, di onomatopee disegnate dai ragazzi e piazzate sopra le scritte pre impostate de "La Notte"!
Non che passare in rassegna decine e decine di bobine microfilmate sia un'attività usurante, ma gli occhi si affaticano e alla fine devi interrompere perché sei mezzo rinco... molto più comodo venire qui a servirsi del lavoro già fatto da me  ;)
Lo tsunami mediatico contro i "cartoni animati giapponesi" della primavera 1980 era passato da relativamente poco, fu quasi una isteria di massa mai più vista, a mio avviso, per qualsiasi altro passatempo dei bambini che preoccupò gli adulti negli anni successivi fino all'attualità di oggi.
Una prova visiva non contestabile, è consultabile nelle (mie) tabelle (nate dai miei ritrovamenti) che si possono vedere nel post linkato qui sotto (dovrei aggiornare i dati con i nuovi inserimenti trovati dal luglio 2024 ad oggi):

A giugno 1980, cioè a bocce non proprio fermissime, ma non più agitate come nei mesi di marzo, aprile e maggio, Enzo de Mitri, che spesso si occupava di animazione giapponese in queste pagine di informazione televisiva su "La Notte", diede la parola agli alunni delle terze elementari (quindi un pelino più piccoli di me) di Carnate.



Sarebbe bello che qualcuno di quegli 86 alunni capitasse su questa pagina web a distanza di 45 anni  :]

Enzo de Mitri dà subito conto della guerra scatenata dagli adulti contro i cartoni animati giapponesi, citando a ragione, come esempio di attacco totale, la trasmissione "L'altra campana" di Enzo Tortora:

Infatti, come annotavo nel post qui sopra e come si può appurare consultandolo, lo spazio dedicato al punto di vista dei fruitori di quei cartoni animati giapponesi fu nullo, la nostra opinione fu ignorata, non contava.
"La Notte" aveva una rubrica dal titolo "Voi lo pensate, noi lo pubblichiamo", in cui si dava voce alle opinioni dei telespettatori, anche giovani, penso fosse curata dallo stesso Enzo de Mitri.
Alla fine queste missive di protesta, contro le accuse mosse agli anime, diede spunto per un altro articolo, citato qui sopra è già postato:

martedì 23 dicembre 2025

Integrazione natalizia (95 articoli) all'Emeroteca Anime


Nella vita è capitato a tutti di essere "bollati" in vari modi, non sempre tutti piacevoli, ovviamente io non faccio eccezione, tra queste varie definizioni mi è capitato ultimamente di essere stato promosso a "fonte secondaria" degli articoli sull'animazione giapponese in Italia.
Considerando che ricerco materiale coevo del periodo preso in esame, non mi è ben chiaro perché sarei stato retrocesso a "fonte secondaria"... più "primaria" di articoli dagli anni 50 agli anni 80... vabbè, sarò io a non aver compreso il concetto di fonte "primaria" e "secondaria".
Quindi la fonte "secondaria" del blog "Imago Recensio" in questi mesi ha riesumato altri 95 scritti, che vanno dalle lettere alle anteprime sui nuovi anime, passando per articoli di approfondimento.
Dato che in questo ultimo anno ho consultato spesso il quotidiano "La Notte" per cercare notizie sulla prima trasmissione del "Danguard", ho deciso di passarlo in rassegna completamente, riempiendo i periodi che mi mancavano. Alla fine mi sono passato in rassegna microfilmata parte del 1977 e tutte le annate 1978, 1979, 1980, 1981 e 1982... un sacco di ore di ferie usate a beneficio di chi sfrutterà le mie ricerche senza citarmi  :]
Di certo qualcosina mi sarà sfuggita, ma ritengo che a grandi linee la mia ricerca su "La Notte" sia stata ragionevolmente esaustiva.
Ho rinvenuto una sola nuova testata che si occupò di animazione giapponese, "CL Il Cartolibraio", rivista del settore della cartoleria e della cartotecnica.
Sinceramente pensavo di trovare molto più materiale in "CL Il Cartolibraio", ma oltre a qualche articolo, ho riesumato diverse cosette che mostrerò più avanti.
Il numero di testate che si occuparono dei cartoni animati giapponesi sale, quindi, a 194!
Essermi comprato (COMPRATO) i volumi di "Segnalazioni Cinematografiche" dal 1934 al 1986 mi ha permesso di colmare qualche lacuna che mi era sfuggita in un precedente post sui lungometraggi animati nipponici ed ampliarne di molto la ricerca.
Consultarsi il materiale a casa propria con calma, è cosa ben diversa che farlo in emeroteca, magari di fretta per i tempi limitati.
Ho passato in rassegna alcune testate scolastiche anche per gli anni 1984, 1985, 1986 e 1987, trovando qualcosina, soprattutto citazioni di chi ancora raffrontava l'attualità ai violenti "cartoni animati giapponesi" di qualche anno prima.
Con questi 95 scritti raggiungo un totale di 1755 tra articoli, anteprime, lettere, copertine etc. etc., in quanto il panorama completo è la dimostrazione di quanta attenzione la carta stampata, di ben 194 diverse testate, prestò all'animazione giapponese.
Inutile dire che sul web sono l'unico che rende disponibile gratuitamente (ho già pagato tutto io) questa mole di informazioni a chiunque, semplici appassionati, studiosi oppure persone che si occupano per lavoro di animazione giapponese.
Sono ben conscio di non essere né l'unico né il primo che svolge tali ricerche, ma sono l'unico che le condivide con tutti, sarebbe bello che mi venisse riconosciuto quando si prendono informazioni da queste pagine web  :] 
Sarebbe bello   ^_^
Sarebbe   ;)


Di seguito i 95 scritti di questa infornata natalizia

lunedì 22 dicembre 2025

Nippop, 10 anni di cultura pop giapponese in Italia



TITOLO: Nippop, 10 anni di cultura pop giapponese in Italia
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Mimesis
PAGINE: 554
COSTO: 36
ANNO: 2024
FORMATO: 21 cm X 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nella librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788857567358


Recensisco con colpevole ed ingiustificato ritardo nella lettura questo saggio composto da molti contributi, comprato appena uscito, mi son fatto un po' intimorire dal numero di pagine e dalle tematiche variegate..
"Nippop" riunisce alcuni degli interventi dell'omonimo convegno bolognese degli anni 2017, 2018 e 2019. 
Il libro è diviso in tre sezioni, cioè le tre tematiche toccate nelle tre edizioni di cui sopra di "Nippop":
2017) estetica del grottesco e del mostruoso nella cultura giapponese;
2018) l'ibridazione culturale;
2019) la cultura culinaria.

Se fossi stato in grado di esprimere una valutazione informata sulle 554 pagine di tutti gli scritti presenti nel libro, probabilmente sarei stato l'ospite d'onore del prossimo convegno di "Nippop"   ^_^
Quindi mi limiterò a brevi accenni sul contributo di ogni autore, inserendo il suo nome, poi a fine recensione, come sempre, è presente l'indice del libro con i titoli, in modo che lo si possa consultare.
Ovviamente alcune tematiche mi sono interessate di più, qualcuna l'ho capita meglio, altre non le ho comprese, un certo numero non fanno parte dei miei interessi. Per esempio tutto ciò che riguarda la cucina, io il cibo lo mangio, non lo leggo... nonostante ciò, e a riprova del fatto che un libro deve essere letto, nella terza parte sulla cultura culinaria giapponese, ho letto scritti molto interessanti.

Ian Condry
Questo breve contributo è dedicato, o almeno è come l'ho interpretato io, a "noi appassionati" della cultura pop giapponese , ma mancanti di studi specifici, quindi solo appassionati, non esperti del settore.
L'autore, docente universitario, spiega quanto si possa apprendere da gente a cui manchi l'approccio da studioso, ma che riversa nella sua ricerca da dilettante, talvolta, più passione di chi svolge questa attività di ricerca sul Giappone come lavoro.

Gino Scatasta
Vengono indagati i rapporti tra cultura inglese e giapponese, in particolare sul "giapponismo", concentrandosi sull'artista/scrittore inglese Aubrey Beardsley, che ovviamente non conosco.

Giacomo Calorio
E' trattato il cinema "J-Horror", di cui sono ignorante nella sua quasi totalità, in quanto detesto i film dell'orrore.
Viene spiegato cosa abbia rappresentato il filone filmico "J-Horror" e cosa sia oggi.
Annoto parti di testo lasciate in inglese, magari una traduzione sarebbe stata cosa carina  :]

Massimo Soumaré
Viene svolta un'analisi della figura dei vampiri il letteratura giapponese, manga ed anime.
Leggendo i titoli analizzati degli anime, alla fine qualcosa l'avevo visto pure io.

Giancarlo Di Fratta
Il soggetto dello scritto sono gli anime di fantascienza in cui siano presenti elementi di letteratura gotica e sovrannaturale Occidentale. Il tutto  focalizzato dalla metà del 700 alla metà del 900.

Hasegawa Junko
Un racconto dal titolo "La lingua dei pesci", tradotto per il convegno.

domenica 21 dicembre 2025

"Bandai Electronics" - dépliant videogames portatili presente in "VG Vendogiocattoli" maggio 1983

Ho riesumato da pochissimo (fresco fresco dopo più di 40 anni) questo dépliant della "Bandai Electronics" inserito nel numero di maggio 1983 di "VG Vendogiocattoli", con mostrati tutti gli stupendi videogames portatili a cristalli liquidi (LCD) che l'azienda giapponese rendeva disponibile per i negozianti italici.
Sono presenti anche alcuni modelli non "LCD", ma fondamentalmente si trattava del top gamma disponibile in Italia nel 1983.
La "Bandai Popy Italia" aveva già usato le pagine di "VG Vendogiocattoli" per pubblicizzare suoi prodotti, nello specifico i modellini dei robot ispirati agli anime:

Anche l'altra testata dei giocattolai aveva ospitato delle pagine pubblicitarie della "Bandai Popy Italia":

Ultimamente mi capita di ripetermi come un disco rotto, ma quello che a me pareva ovvio e non necessario di essere sottolineato, purtroppo non è così ovvio...
Solo andandosi a cercare/comprare materiale si possono trovare queste piccole o grandi chicche, standosene a casa a sfruttare i lavoro altrui ci si limita a replicare qualcosa di altrui.
Per non citare quelli che arrivano a criticare quello che hai postato, senza un minimo di rispetto per la ricerca che c'è dietro.
Purtroppo si noterà che il watermark "imagorecensio" è triplicato come numero e raddoppiato come grandezza, ho dovuto farlo per rendere più ardua la cancellazione dello stesso... a me bastava inserirne uno di grandezza minimale per attestarmi la ricerca/acquisti e la mera operazione di scannerizzazione/fotografia del materiale, ma ho confidato troppo nel prossimo   ^_^
La cosa interessante, oltre alla bellezza delle immagini, è che la "Bandai" inseriva i prezzi dei propri articoli, quindi, grazie a "Rivaluta Istat", si può capire quanto era il loro costo reale.
Per parte mia non ho mai giocato a questi videogames "LCD", costavano troppo, e quando il prezzo divenne accessibile, ero già grandicello, però ricordo che li vedevo nei negozi ed in mano a qualche ragazzino più piccolo.




E poi trovi a maggio 1983 una piccola anteprima di un anime che verrà trasmesso in Italia solo a settembre 1983:

Anche se poi, mi pare, che non ci sia "Arale" nel videogames, ma gli altri personaggi, resta che il suo nome era "UFO ARALE":

E quanto costava questo piccolo videogames?
55 mila lire, cioè ben 108 euro!



Quindi i rivenditori italici ebbero tra le mani un giocattolo di "Dottor Slump & Arale" ben prima che la serie arrivasse in televisione.
Immagino che non fu una scelta pianificata, "UFO Arale" era nel pacchetto dei videogames "LCD".

Ricomincio dall'inizio del dépliant.

giovedì 18 dicembre 2025

TV Sorrisi e Canzoni n° 38 dal 21 al 27 settembre 1980 - "Guerre miliardarie: L'Impero arricchisce ancora", di Carlo G. Dansi

 


Qualche mese addietro mi è giunta richiesta di postare il "TV Sorrisi e Canzoni" numero 38 del settembre 1980, chiedo scusa per il ritardo, me ne ero completamente dimenticato  ^_^
Faccio ammenda inserendo praticamente tutto il numero, ho omesso solo un articolo sui "Pooh", di solito alleggerisco molto di più.

Piccola digressione: 
ho sempre inserito un watermark il meno invasivo possibile, il cui scopo era semplicemente quello di darmi la paternità della ricerca del materiale, acquisto, l'atto della scansione delle pagine, etc. etc.
Mi è stato consigliato di rendere meno facile la cancellazione del watermark "imagorecensio", obtorto collo ho dovuto prendere atto che aveva senso farlo, pur immaginando che renderò più ardua la consultazione delle scan/foto.
Ho quindi triplicato le scritte e raddoppiato la grandezza del carattere, spero di non doverle quintuplicare  :]

Il numero è impreziosito dalla copertina con il faccione di Dart Fener, o Darth Vader, come correttamente venne riportato nell'articolo, composto da ben otto pagine: un mega cineracconto  :]

C'è un articolo sul torneo di "Coppa Davis", che torna utile oggi, in piena isteria tennistica da emuli di Sinner  ^_^
Sono commentati anche il varietà "Black Out", lo sceneggiato "Delitto in piazza", il telefilm "Kingston Dossier Paura", un'intervista all'attrice Micaela Esdra.
Tutti questi sono scritti che facevano riferimento a programmi Rai.
E presente un approfondimento sugli spettacoli di Broadway.
L'inserto delle tv private locali è quello delle "Tre Venezie".



Un po' come tutti, ho sempre detestato gli spoiler, quando ancora non credo si chiamassero spoiler...
Andavi al cinema e sulle locandine c'erano immagini che non sempre erano solo illustrative di scene del film, ma erano gli articoli ad essere i più insidiosi, anche se meno di quello che capita oggi con trailers dove ti raccontano il finale e filmati web dove qualche genio ti svela tutto...
La doppia pagina è bella, ma già capivi che Luke si scontrava con il cattivo dei cattivi  :]


Di vecchi articoli su "Guerre Stellari" ne ho postati molti, non ho ancora capito perché in tanti giornalisti inserivano i nomi corretti originali e non quelli modificati italici... immagino che prendessero spunto da scritti di matrice statunitense, ma è possibile che l'estensore italiano non sapesse che in Italia avevano cambiato nome ad alcuni personaggi?

lunedì 15 dicembre 2025

Manga "L'Uomo Tigre - Tiger Mask" New Edition (Planet Manga) 1/7 (qualche spoiler)



In questi mesi ho comprato un po' alla volta i sette volumi della "new edition" de "L'Uomo Tigre", poi li ho dovuti leggere tutti più o meno di fila, prendendo qualche appunto per le fasi/tavole più curiose.
Ovviamente il mio termine di paragone era il cartone animato giapponese che vidi nel 1982 e che ho rivisto qualche anno addietro:

Dopo essermi piacevolmente sciroppato 105 puntate del "diavolo giallo", non potevo non leggermi solo sette corposi volumetti, anche per capirne le differenze, che non sono poche, tra cose che ci sono nel manga e non nell'anime, cose che ci sono nell'anime e non nel manga e cose che ci sono in entrambi, ma cronologicamente in punti differenti della storia.
La mia non sarà una recensione puntuale e precisa sulla differenza tra anime e manga, mi sarei dovuto rivedere tutto l'anime e poi rileggere il manga, mi son limitato a ciò che ricordavo dell'anime con l'aggiunta di alcune annotazioni curiose non presenti nella serie tv.
Nel manga mancano due personaggi importanti presenti nell'anime:
l'amico fraterno ed anch'esso traditore di "Tana delle Tigri", Daigo Daimon (con la cicatrice sulla guancia);
l'anziano maestro Arashi (quello con il giardino giapponese con le canne di bambù che si riempiono d'acqua).

Di contro, il manga è pieno di lottatori molto temibili ed assai spettacolari (talvolta con costumi un po' ridicoli) non presenti nell'anime.

Solo per il primo volume mostro la copertina estesa fronte/retro, a me è parsa una bella edizione, ma non sono un esperto di manga, quindi il mio giudizio vale quel che vale, ma merita la lettura   :]
Purtroppo non sono presenti i numeri delle singole pagine, non ci sono mai stati neppure nell'originale?
Non sono stati inseriti nell'edizione italica?
Non lo so, ma è un peccato non poter indicare il riferimento preciso a ciò che commento.

Edit del 21 dicembre 2025:
Inserisco titolo ed autore di ogni extra dei sette volumetti:
vol. 1 : "L'altra faccia della maschere", di Satoru Sayama (primo Tiger Mask) [2 pagine e mezzo] 2001;
vol. 2: "Un'opera fondamentale che riassume il fascino di Ikki Kajiwara", di Takao Saito (giornalista freelance) [quasi 3 pagine] 2001;
vol. 3: "No, comunque... è proprio divertente!", di Jtaro sugisaku (multicolumninst) [3 pagine] 2001;
vol. 4: "Tolta la maschera, nuove possibilità...", di Mitsuharu Misawa (secondo Tiger Mask) [2 pagine e mezzo] 2001;
vol. 5: "Tigre è vivo", di Jun Ishikawa [2 pagine] 2001;
vol. 6: "Per sempre Kenta", di Asakusa Kid (duo comico) [3 pagine] 2001;
vol. 7: "Alla ricerca della costellazione della tigre", di Go Yoshida [3 pagine e mezzo] 2008.



Il primo aspetto che mi ha colpito, rispetto all'anime, oltre al viso e alla corporatura di Naoto Date leggermente più tracagnotta, è la maschera dell'Uomo Tigre:
si vede la bocca e parte del naso!

La maschera dell'anime era integrale, per quanto effettivamente un po' ardua da gestire, quella del manga è come quella che vedevo in televisione negli incontri di "catch giapponese".
Quindi il manga fu maggiormente realistico, se paragonato all'anime.

giovedì 11 dicembre 2025

"SF Saiyuki Starzinger" - Cofanetto DVD 2


Dopo la recensione del primo cofanetto DVD di "Starzinger", concludo con il secondo ed ultimo cofanetto "Yamato Video", la cui recensione arriva parecchio in ritardo rispetto alla fine della visione, in quanto aspettavo il materiale per un altro post:

Non che ci voglia un genio per fare la successiva considerazione, ma solo facendo materialmente una propria ricerca si possono scovare piccole (anche minuscole) o grandi novità, se ci si limita a prendere informazioni dal gratuito e sconfinato web, si ripeteranno solo a pappagallo le cose già scritte da altri.
Ovviamente il web è ormai una fonte informativa sconfinata ed indispensabile, ma se non mi fossi comprato (COMPRATO) i due cofanetti di "Starzinger" e poi (COMPRATO) il vinile "Eve For Ever", non avrei appurato che in questo secondo cofanetto venne usato il brano "Eve Reveuse" per accompagnare musicalmente la morte della Regina Lacet e di Bel Ami.

Tornando al cofanetto DVD...
Le puntate del secondo cofanetto, come penso sappiamo tutti, si dividono in due blocchi:
fino all'episodio 64 c'è la fine del viaggio del quartetto al "Grande Pianeta" per ristabilire l'Energia Galattica;
dall'episodio 65 fino al finale 73esimo un nuovo viaggetto per portare l'Energia Galattica" in un luogo remota della galassia.

Devo dire che entrambi i cicli narrativi (come li si chiama oggi) mi son piaciuti, ovviamente il secondo è assai più affrettato, un po' come quando una serie tv attuale viene procrastinata esageratamente di anno in anno. 
Aggiungo che negli episodi fino alla morte della Regina Lacet (n° 50) c'è una trama che si dipana in più puntate, storie meno autoconclusive.
Del secondo breve gruppo di puntate ricordavo solo che Jan Coog poteva ingigantirsi, cosa che ai tempi mi gasava n sacco  ^_^
Nella recensione del primo cofanetto avevo annotato il divieto assoluto della Principessa Aurora di uccidere gli esseri mutati, in quanto divenuti mostri (e quindi cattivi) a causa della diminuzione dell'Energia Galattica, non per propria indole.
Inoltre gli stessi mostri spaziali ostacolavano la missione dei quartetto proprio per non ridiventare esseri non senzienti o inanimati.
In questa seconda parte, in special modo fino all'episodio 50, con la morte della Regina Lacet, ho notato il continuo tentativo e le continue frasi di questa che vuole "impossessarsi" dell'Energia Galattica della Principessa Aurora. Infatti la Regina Lacet aveva costruito un computer che, una volta catturata la Principessa, le avrebbe permesso di assorbirne l'Energia Galattica ed usarla per conquistare essa stessa l'universo.
Mentre la Principessa Aurora voleva donare il suo potere a tutto l'universo, ripristinando la pace ed una vita normale per tutti.
Questa ossessione di "impossessarsi", "rubare", "accumulare" un bene altrui (Energia Galattica) per propri scopi, in contrasto con lo scopo altruistico di Aurora, tenendo conto anche del periodo storico in cui venne creata la sceneggiatura, mi ha fatto immaginare che si potrebbe considerare il tutto una metafora del capitalismo più sfrenato versus un'idea di società dove anche il popolo ha diritto a vivere dignitosamente.
In pratica "l'Energia Galattica" sarebbero i soldi, la ricchezza materiale, il potere assoluto, dove la Principessa Aurora vuole donarla a tutti (una post socialdemocratica nord europea dal sangue blu) mentre la Regina Lacet la vuole solo per se stessa.
La Regina Lacet la vedo con un Musk o un Bezos (o peggio...) attuali, il problema è che non si vede in giro una Principessa Aurora e neppure uno straccio dei tre cyborg... ci son rimasti solo i cattivi...   T_T
Ovviamente il tutto è una mia elucubrazione nata dalla visione degli episodi  :]

Ma com'è il secondo cofanetto "Yamato Video" di "Starzinger"?
A me è piaciuto, guardandolo in giapponese con sottotitoli fedeli ai dialoghi giapponesi.
Resta il solito discorso sul fatto che non sono in grado di valutare la parte grafica e neppure mi interessa, visto che, la precedente volta, lo vidi su un apparecchio televisivo a tubo catodico in bianco e nero...
Non mancano le trame un po' bambinesche e qualche contraddizione logica, ma stiamo parlando sempre di cartoni animati giapponesi degli anni 70, che comunque ci offrivano un dipanarsi della trama incomparabilmente più complessa di qualsiasi altro cartone animato europeo o statunitense.

Dopo le immagini del secondo cofanetto DVD c'è la solita recensione della trama in base alle scene che ho trovato più curiose  :]

domenica 7 dicembre 2025

LP "Eve For Ever" di Michel Gonet contenente vari brani usati negli anime, tra cui "SF Saiyuki Starzinger"


A giugno avevo postato la recensione del primo cofanetto DVD di "Starzinger", ovviamente dopo aver visto tutte le puntate:

Il secondo ed ultimo cofanetto era previsto per dopo le vacanze estive ed è stato abbastanza puntuale, primi di settembre.
Già da un paio di mesi ho terminato anche la visione del secondo cofanetto DVD, la cui recensione penso che avverrà dopo questo post, ma l'aver visto le ultime puntate mi ha riservato una super sorpresa musicale.
Negli anni ho recuperato un numero cospicuo di BGM, opening, ending e vocal nipponiche di vecchi anime (ma anche di nuove serie), spesso accorgendomi che quei brani erano rimasti immagazzinati da qualche parte nel mio cervello, ed il loro ricordo musicale era restato assolutamente vivo, nonostante fossero passati anche quattro decenni o più. 
Alcuni di questi temi musicali erano sempre presenti in ogni episodio, quindi facilmente memorizzabili, ma altri lo erano raramente oppure la serie non la rividi mai più fino ad età adulta.
Come ho già scritto nella recensione del primo cofanetto DVD di "Starzinger", io non rivedevo questa serie da quando la vidi una sola volta su "Teleradioreporter" ai tempi. 
Negli ultimi 20 anni ho scoperto che le BGM di "Starzinger" vennero prese anche da altri anime, per esempio il "Danguard", ovviamente le vocal vennero composte solo per questa serie.
Guardando due episodi specifici, il numero 50 ed il numero 64, ho ascoltato una musica che mi ricordavo bene, nonostante fossero veramente più di 40 anni che non la sentivo!
Forse il motivo mi restò in mente perché in entrambi i casi venne usato nella scena della morte di due personaggi non secondari, quindi in momenti pieni di pathos: la Regina Lacet e Bel Ami.
La Regina Lacet è una cattiva, anzi,  doppiamente cattiva, in quanto vuole impossessarsi dell'Energia Galattica facendo, nel contempo, il doppiogioco contro il Re Gyuma, di cui dovrebbe essere la futura sposa imperatrice e fedele servitrice.
Più sfaccettato il personaggio di Bel Ami, che da semplice avversaria di Jan Coog, ne diventa nemica alleandosi con la Regina Lacet, ma infine sacrifica la sua vita per battere un ultimo potentissimo mostro spaziale. Inutile dire che Bel Ami si innamora di Jan Coog.
Tutto questo spiegone per cercare di capire perché quel brano, dopo più di 40 anni, era ben vivo nei miei ricordi musicali.
Il problema, a questo punto, era diventato lo scoprire quale fosse questo brano, visto che nelle mie BGM di "Starzinger" non è presente.
Tutti facciamo ricerche online, e non so se solo a me capita che a forza di cliccare link a manetta non ricordo più bene da dove fossi partito e/o come ci fossi arrivato su un sito...   ^_^
La mia ricerca è iniziata da un canale "YouTube" che carica musiche poco usuali degli anime:

Dove nella descrizione lessi che il brano di "Goldrake" era di "Composed by Michel Gonet", tralasciando che pare nello specifico che l'autore non sia quello, ho proseguito la ricerca con quel nome, trovando le musiche dell'intero LP, e c'era il brano della morte della Regina Lacet e di Bel Ami!

Il pezzo con la stupenda voce di Micheline Ramette, è il numero 10 presente sul lato B del vinile, con titolo "Eve Reveuse":
EVE REVEUSE
DREAMING EVE
Lento nostalgique
Lento nostalgic
Voix - Piano solo.
Voice - Piano solo.
a) 0'42" : Cordes - a) 1'10" : Piano solo - a) 1'30" : Reprise du theme. - Hautbois pour finir.
a) 0'42 : Cordes - a)
at) 0'42" : Strings - at) 1'10" : Piano solo - at) 1'30" : Repeat thème - Oboe on ending.



           


Video con le immagini della morte della Regina Lacet dall'episodio n° 50 "L'ultimo giorno delle forze del male", con il brano "Eve Reveuse" dal vinile "Eve For Ever".
       
I due video (sopra e sotto) li commenterò nello specifico nell'apposito post di recensione del secondo cofanetto DVD di "SF Saiyuki Starzinger".



          


Video con le immagini della morte della Regina Lacet dall'episodio n° 64 "Il mostro di luce", con il brano "Eve Reveuse" dal vinile "Eve For Ever".

sabato 6 dicembre 2025

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 29 novembre 2025


Stavolta sono un po' più puntale nella recensione del numero di "NSM" di novembre, arrivato in fumetteria il 2 dicembre, in pratica sempre dopo che giunge in edicola   :]
Ammetto che è un sollievo sfogliare una rivista senza dover controllare ogni immagine e tutto il testo allo scopo di svelare eventuali mancate citazioni o peggio.
Ti leggi gli articoli, qualcuno lo troverai interessante, altri, per una mera questione generazionale, un po' meno, ma il tutto si esaurisce con l'ultima pagina e poi con un normale recensione basata (ovviamente) sui miei gusti, che non pretendo siano uno standard intergalattico   ^_^
Benché la copertina si concentri su "Tekkaman", il numero 29, come si può ben vedere dalla stessa copertina, presenta anche altri contenuti.
Quando leggi uno scritto, oltre alle logiche e normali notizie che sono di dominio abbastanza pubblico (siti e libri), ci si aspetta anche di apprendere qualcosa che non si conosce, ed io ho da apprendere un sacco  :]
Ho trovato più che interessanti gli scritti su "Tekkaman", a parte quando si vuole legare le scoperte scientifiche attuali, anche se di solito sono solo ipotesi scientifiche su un futuro molto più prossimo, con la tecnologia mostrata in un cartone animato degli anni 70/80.
In generale la trovo una forzatura.
Il fatto che in "Tekkaman", ed in altri anime del periodo, sia forte il tema ambientale, dimostra solo che, passati 50 anni, non abbiamo ancora capito nulla e pare che nulla capiremo mai.
Visto che le decisioni industriali, politiche ed economiche, le prendono in gran parte dei vecchi, che tanto fra 20/30 anni saranno morti e sepolti... questo aspetto dei vecchi che decidono le sorti del pianeta contro gli interessi dei medesimi abitanti, è anch'esso presente negli anime.

Forse in passato non l'ho mai sottolineato, ma i disegni presenti in "NSM" sono molto belli, mi parrebbero di loro creazione, visto che non li ho mai visti in giro, ma non sono un esperto in merito.

Come al solito mostro e/o commento solo alcuni articoli, questo non implica che gli altri non meritino, ma solo che alcuni li ho trovati più interessanti e sugli altri, magari, mi sento meno informato, quindi evito sproloqui  :]


Come accennavo sopra, se mi fai un focus su "Tekkaman" ( o sulla "Tatsunoko"), mi piacerebbe leggere qualcosa che non ho già letto millemile volte e che si può trovare online gratuitamente. Per esempio quale sarebbe dovuto essere il finale di "Tekkaman", se la serie non fosse stata droppata al 26esimo episodio, proseguendo fino alle 52 puntate programmate in origine.
Consiglio l'acquisto del numero in questione anche solo per questo scritto del "finale mai visto", che a quanto pare non è di domino pubblico, visto che non ne ho trovato traccia altrove, anche in pubblicazioni recentissime.
Da bambino non ho mai considerato la serie monca, non ebbi alcuna percezione che potesse essere stata interrotta bruscamente, per me George e Pegas si lanciavano nello spazio più profondo per sconfiggere Waldaster, era ovvia la loro vittoria  :]
Ho letto con estremo interesse come la "Tatsunoko" avrebbe fatto proseguire la trama nelle restanti 26 puntate, e devo dire che, alla fine, il finale che abbiamo non è poi così male, ma non ho la controprova spazio/temporale che, avendo visto l'altro finale nel 1980, non mi sarebbe piaciuto più di quello che ho visto nella realtà   :]

lunedì 1 dicembre 2025

"Cinevisor & Projector Musical" Mupi (1981) + cassette di Goldrake e Capitan Harlock


Talvolta capitano i piccoli colpi di fortuna, ma per renderli possibili è necessario un po' andarseli a cercare nei mercatini (non sul web) e cacciare la pecunia, che in questo caso fa parte integrante della buona sorte, in quanto l'esborso è stato veramente infimo.
Praticamente ho avuto un colpo di culo galattico   ^_^
Ho recuperato (comprato) una confezione intonsa e mai usata del "Cinevisor & Projector Musical", che conteneva la cassetta n° 3 "Battaglie nello spazio" di "Atlas Ufo Robot".
Posso datare con precisione l'articolo (n° 2047) in quanto è presente il tagliano di controllo della "Mupi" con datazione 9 luglio 1981.
Interessante l'aspetto che nella confezione fosse presente, ancora nel 1981, una cassetta di "Goldrake".
Pur conscio che ormai è stata sdoganata e depenalizzata moralmente la rimozione del watermark da siti gratuiti, ma forse solo per il materiale della "Mupi", persevero nell'apporlo in queste foto e scan del "Cinevisor & Projector Musical", uno di quegli articoli che ai tempi era il top dei desideri di ogni bambino (forse un po' meno nel 1981, di certo fino al 1979).
Oggi diamo per scontata la fruizione di contenuti video come, dove e quando vogliamo, ovviamente non lo era a fine degli anni 70 e nei primi anni 80.
Nel maggio 2013 avevo postato il "Visore Mupi V35", funzionava a manovella ed era da esporre ad una fonte esterna di luce per poter illuminare la pellicola.
Con il "Cinevisor" della "Mupi" si automatizzava tutto, potevi vedere la pellicola super8 su un mini teleschermo retroilluminato.
Con il "Cinevisor & Projector" potevi anche, tramite un semplice selettore a rotella, spostare la visione da teleschermo a proiettore sul muro!
Sia il "Visore Mupi V35" e i vari "Cinevisor" avevano, però, quel persistente suono del meccanismo a rotella per far girare la pellicola: RTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTT (a me piace)

Con la terza evoluzione del "Cinevisor", cioè questo "Cinevisor & Projector Musical", si cercò nel contempo (immagino) sia di mettere in secondo piano il rumore dato dal funzionamento del meccanismo, che dare al bambino la musica.
Quando ho inserito le pile e la cassetta, già pregustavo le evoluzioni di "Goldrake" con in sottofondo una delle sigle di "Atlas Ufo Robot", ed, invece, no... ai tempi non era così raro che ciò che ti immaginavi vedendo la confezione di un gioco, poi un po' ti deludeva.
La musica proviene da un piccolo vinile, tipo quello che era presente dentro le bambole e che permetteva loro di piangere o dire "mamma", in cui, però, erano incise due nenie abbastanza insopportabili  ^_^
Non so se fossero stati prodotti anche dei mini vinili con musiche più in linea con la cassetta, ma non credo, non ne ho mai sentito parlare.
Nella confezione si possono vedere Topolino e Pippo, per loro la colonna sonora del mini vinile poteva anche andar bene, ma per Goldrake, Capitan Harlock o qualsivoglia altro anime robotico o di fantascienza non aveva alcun senso musicale.


Un'altra caratteristica di questo "Cinevisor & Projector Musical" era la presenza del "Telecontrol" (già presente nelle versioni precedenti a questa), che forse sarebbe stato più sensato battezzare "Filocontrol", in quanto era il comando a filo per il "Cinevisor".
Il "Telecontrol" permetteva, oltre all'accensione e lo spegnimento del dispositivo con il selettore più in alto, di far procedere la pellicola in avanti o all'indietro oppure stoppare la visione con il selettore centrale.
Il selettore più in basso dava la possibilità di regolare la velocità della pellicola, immagino che questa opzione fosse stata pensata sia per il divertimento del bambino, che per cercare di tarare la giusta velocità della visione in base a quanto il super8 si fosse allentato.
Con il "Visore Mupi V35" il problema non sussisteva, perché decidevi tu la velocità di proiezione tramite la manovella, con il "Cinevisor" era necessario un settaggio.
Infatti ho notato che, per il nastro nuovo presente nella confezione, la velocità massima corrisponde ad una normale velocità dei movimenti del cartone, nelle cassette già usate la proiezione può risultare un po' lenta, anche già al massimo della velocità.
E' importante rendersi conto che i selettori centrali (AVANTI-STOP-INDIETRO) ed inferiore (regolazione della velocità) erano delle opzioni ludiche totalmente innovative!
Si poteva avere un FERMO IMMAGINE!
Potevi rallentare l'immagine e poi tornare indietro!
In pratica quello che poi si sarebbe fatto con il videoregistratore alcuni (non pochi) anni dopo.
Ovviamente le stesse operazioni potevano essere eseguite con un proiettore in super8, ma non era la stessa cosa di poterlo fare tu stesso con un simil telecomando su un mini televisore e, soprattutto, il proiettore difficilmente sarebbe stato lasciato nelle mani di un bambino. 
Ok, la scatola l'ho aperta, il "Cinevisor & Projector Musical" l'ho tirato fuori, le batterie inserite, come anche la cassetta di Goldrake: 
lo vogliamo vedere questo minuto di cartone animati di "Atlas Ufo Robot"?  ^_^


           


Salta immediatamente all'orecchio che il tema musicale e le immagini non collimano  ^_^
Poter vedere, però, finalmente Goldrake a colori, per un bambino che lo vedeva sempre e solo in bianco e nero, aveva già un valore incalcolabile, a cui poter sommare la libertà di gestire il video!
Potevi fermarti, rallentare, mandare indietro ed avanti la pellicola, eri tu a a decidere.
Avevo questa cassetta, seppur con il "Visore V35", e mi piacevano un sacco le scene dell'esplosioni, farle andare avanti ed indietro al rallentatore, per scovare il fotogramma in cui prima c'era il soggetto e poi scompariva, sostituito dall'esplosione   :]

mercoledì 26 novembre 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 29 - ottavo numero bimestrale)


Prima di proseguire la lettura di questo post, sarebbe preferibile leggere quello al link qui sotto, altrimenti mancherà un pezzo del discorso:

Spinto dal commento di Mikimoz, mi son deciso a sfogliare il numero 29 di "Anime Cult"  :]

Tra le tante influenze televisive che ho subito da bambino c'è stata anche quella di "Star Trek", uno dei miei eroi era il vulcaniano Spock, alieni dalla mente dedita ai soli fatti e senza emozioni, ma lui era per metà terrestre, quindi in qualche episodio si lasciava andare ad occasionali slanci emotivi.
Ergo non potrò ispirarmi, per questo post, a Spock, ma dovrò ripiegare su suo padre, l'ambasciatore Sarek, al 100% vulcaniano ed in più ambasciatore, quindi per antonomasia un'attività improntata alla moderazione  ^_^


Nell'articolo sulla "Mupi" di questo numero 29 di "Anime Cult" ci sono varie immagini di articoli, la mia attenzione è stata colpita da quella della pagina di destra in basso, cioè il retro di "Visore Mupi V35" di "Atlas Ufo Robot".
Nel maggio 2013 avevo recensito il medesimo articolo:


Questa qui sopra è la scan del retro della mia confezione (al link qui poco più in alto) con tanto di watermark "imagorecensio".
Quell'immagine (da mia scan della confezione da me comprata) presenta alcune caratteristiche:
1) il quadratino nero, che era un buco quadrato nella confezione;
2) 3 puntini, uno verso l'alto al centro e due in basso a destra;
3) la scan leggermente inclinata verso destra in alto, lo si nota dalla scritta "MUPI MADE IN ITALY" in basso a sinistra.
4) il watermark "imagorecensio".

domenica 23 novembre 2025

Perché appongo il watermark "imagorecensio" sulle immagini che posto?


Perché appongo il watermark "imagorecensio" sulle immagini che posto? 

Il motivo principale è quello di "rovinare" l'immagine, in modo che non ci siano possibilità che venga usata per eventuali scopi non informativi.
Un secondo motivo è più pratico ed insito nel programma che effettua il watermark, cioè alleggerire il peso delle immagini, diminuendone la qualità e quindi rovinandole ulteriormente (torniamo al primo motivo), facilitandomi il caricamento online in formato JPEG.
Il terzo motivo è attestarmi lo svolgimento della mera operazione materiale, forse parrà una stupidata, ma scannerizzare, seppur in maniera non professionale come faccio io, porta via un sacco di tempo... porca miseria... la fatica l'ho fata io, mica la fatina buona della scan   ^_^
Tra l'altro questo è il terzo scanner, gli altri due li ho bruciati a forza di farli lavorare (altro costo).
Un altro motivo è quello di darmi la paternità (il merito?) di aver riesumato materiale di vario genere, in particolar modo il tanto vecchiume che posto.
Basterebbe dare un'occhiata all'indice della "Emeroteca Anime" o la "Pre-saggistica sugli anime" per darmi atto che una ricerca di questa intensità e costanza nel tempo sul web non ha pari. 
Senza il mio lavoro di ricerca, che qualche saggista ha riconosciuto di un minimo di  valore (non faccio i nomi per non coinvolgere terzi), tutti  questi articoli sarebbero rimasti sepolti nelle biblioteche...
Ovviamente mica penso che questi vecchi articoli o i vecchi libri siano "miei", però, porcaccia di quella miseriaccia cane, li ho riesumati io!   ^_^
Proprio ieri mattina son stato in biblioteca quasi tre ore per consultare un libro dei primi anni 80 su televisione e genitori, non trovando nulla, e poi qualche altra annata di tre testate, trovando qualcosina.
In queste ultime settimane mi sono recato più volte in biblioteche a consultare materiale, spesso prendendo ferie, in quanto talune ricerche non è possibile svolgerle il sabato.
Ci sono poi le tonnellate di carta che compro più o meno al buio, delle volte compro sapendo di trovare un articolo, spesso prendo annate complete solo con la speranza ve ne siano (ho appena fatto l'acquisto online di una annata completa, sarà fruttuoso? Mistero...).
C'è da aggiungere i giochi in scatola, il materiale editoriale giapponese o in altre lingue, i DVD/BR, etc. etc. etc.
Quando faccio una recensione di un cofanetto DVD non credo che qualcuno ritenga che io lo consideri "mio", però l'ho comprato, l'ho visionato, ho preso appunti, sono andato a selezionare le immagini, ho messo assieme le immagini, ho fatto qualche ricerca... nel mio piccolissimo, ho creato qualcosa che non esisteva. 
Quindi vi appongo il  watermark per dire: questa recensione è del blog "Imago Recensio".
Quando posto la recensione di un libro, mettendo il watermark sulla copertina e in qualche pagina interna, mica sto intestandomi il libro, semplicemente mi intesto la recensione. 
Di nuovo, nel mio strapiccolissimo, sto facendo un pochino di informazione, qualcuno leggerà e comprerà, qualcuno leggerà e non comprerà, ma sia il primo che il secondo gruppo avranno delle informazioni spesso poco reperibili, visto che questi titoli non sono certo mainstream...
In passato è capitato che (forse) un paio di autori dei libri che ho recensito non abbiano gradito l'apposizione del watermark, fondamentalmente perché non volevano vedere la loro opera "rovinata", le ho tolte, infatti ci sono recensione di libri senza immagini (altri post mancano delle immagini per problemi avuti con l'allora "Picasa"...).

Tutto questo mega spiegone ha un motivo   :]

mercoledì 19 novembre 2025

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 28 ottobre 2025


Con una quindicina di giorni di ritardo rispetto a quando mi è arrivato, faccio questa tardiva recensione.
In fondo il concetto di ritardo e "Nippon Shock Magazine" sono un po' sinonimi  ^_^
E' un numero monografico su "Daitarn III", direi più che soddisfacente, come sempre c'è la parte di analisi sulla trama, sui contenuti, poi le schede sui vari autori, il mecha, il manga, il merchandising, modellini, etc., ma quello che ho trovato più premiante è il gruppo di contenuti, presi tutti assieme, sulla parte musicale, dalle BGM alla sigla italiana.
Il numero è aperto dagli scritti di Jacopo Mistè, sempre dettagliati, e che non risparmia critiche, assieme agli encomi, ad una serie da "vecchio super robottone" (ergo non "real robottone"). 
Il fulcro della sua critica mi è ormai abbastanza chiara, spesso ribadito, magari potrebbe concentrarsi di più sugli anime robotici che apprezza maggiormente, serie più realistiche   :]
Spesso ho letto che Haran Banjo viene considerato vendicativo e senza scrupoli quando si tratta di combattere i Meganoidi, ma cosa avrebbe dovuto fare?
Se uno decide di diventare Meganoide è pur sempre una scelta libera, ma quando rapisci delle persone per trasformarle in androidi, glielo si può lasciar fare?
Qualcuno che lo impedisca con le cattive o con le molto cattive, direi che sia necessario.
In una parte dello scritto viene effettuata una mini seduta psichiatrica a Banjo, secondo me sono slanci un po' troppo fantasiosi.
Come un po' fantasiosa e forse off topic mi è parsa l'analisi del "direttùr" sull'ideologia dei Meganoidi e la situazione politica mondiale moderna. 
Nel caso, forse, preferisco comprarmi Limes, se devo leggere di geopolitica  :]
Interessante la parte riguardo alle fonti nipponiche di cui si è persa traccia, in cui ci sarebbero svelate le origini di Don Zauker, Koros e dello stesso Daitarn 3. Peccato che manchi la fonte a cui far riferimento.
Averlo scritto potrebbe essere uno stimolo verso chi conosce il giapponese per scartabellare vecchie riviste alla ricerca di queste fanzine nipponiche, in cui Tomino rivelerebbe queste informazioni mai più riportate/dichiarate in seguito.
C'è da dire che a pagine 37, un altro articolista. specifica che l'identità di Don Zauker sia sconosciuta.
Interessante anche la parte su Kunio Okawara e il mecha di "Daitarn III", in cui sono riportati vari stralci di interviste.
Nell'articolo "Due nomi per un solo eroe" viene spiegato (ipotizzato?) il perché ai tempi Haran Banjo venne fatto passare per Joe Tempesta nelle brochure ufficiali della "Doro TV", a me è parsa una spiegazione ragionevole.
Sono presenti le interviste a Vince Tempera e ai fratelli Balestra, tutte molto piacevoli da leggere.

domenica 16 novembre 2025

Enciclopedia degli Anime - volume 1 1963/1979



TITOLO: Enciclopedia degli Anime - volume 1 1963/1979
AUTORE: 
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 112
COSTO: 18
ANNO: 2025
FORMATO: 27 cm X 19 cm
REPERIBILITA': disponibile nella librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788885457768


Faccio un premessone  :]
Nei film hollywoodiani a tema processo/giustizia (legal drama), talvolta si vede l'avvocato (sia della difesa che dell'accusa) chiedere al giudice di poter trattare il teste in maniera più rude, in quanto si sta dimostrando reticente/ostile.
Ecco, questa mia recensione sarà un po' rude  :]
Da dove comincio?  >_<
Se questa libro fosse stato pubblicato da qualsivoglia altra casa editrice italiana, avrei avuto da eccepire solo sulle lacune del volume, ma essendo la casa editrice la "Kappalab", si sommano alcune ulteriori lagnanze.
Stante che i "Kappa Boys" vanno solo encomiati per la lor opera divulgativa che perdura da decenni, compresi gli anni in cui non esisteva il comodo web né decine di libri in italiano sugli anime, mi pare che oggi si potrebbe scherzosamente storpiare il loro nome in "Kappà Boìs", con accenti alla francese, visto che traducono in gran parte libri pubblicati in Francia... con tutto il rispetto per i cugini, ma a me che baguette me ne importa di come i francesi vedono gli anime? Quanto mi interessa?
Quando leggo la saggistica nostrana noto nomi di studiosi stranieri che si ripetono spesso, tipo quello di Sharon Kinsella, mi piacerebbe che qualcuno traducesse qualcosa di suo, non libretti in francese.
I "Kappa Boys" sono gli autori, nel lontanissimo 1994, di una delle pietre miliari dei titoli sugli anime, l'unica fonte esistente in italiano prima di internet: 

Sempre i "Kappa Boys" nel settembre 2021 pubblicarono l'edizione riveduta ed ampliata, in un primo volume:

Siamo a novembre 2025 e del secondo volume non ho trovato traccia sul web (è anche vero che io non ho accesso ai social...), quando verrà pubblicato?
Sul sito della "Kappalab", però, il primo volume è ancora in vendita ( link ), quindi presumo che il progetto di un secondo volume sia ancora in lavorazione, altrimenti sarebbe un po' antipatico vendere un primo volume di un secondo non più previsto (almeno avvisare l'acquirente).
E qui nasce una delle mie lagnanze: 
ha senso per una casa editrice mettersi a pubblicare una serie di volumi "enciclopedici"(?) francesi sugli anime così poco approfonditi e con varie lacune, quando si sta portando avanti la pubblicazione di una "Guida sull'animazione" italiana, al contrario, estremamente dettagliata?

Secondo me, no, almeno lascia assai spiazzati i lettori/acquirenti, o almeno ha lasciato interdetto il sottoscritto...
In Francia questa "enciclopedia degli anime" ("enciclopedia", termine ormai stra abusato...) è giunta al sesto volume, con periodo temporale fino al 2007:

Tra l'altro, per chi mastica il francese, sul sito linkato sopra c'è l'offerta di tutti e sei i volumi a soli 49 euro!  ^_^
Stante questo mio personale punto di partenza, ed essedo le due pubblicazioni della medesima casa editrice, la mia recensione le metterà anche a confronto:
Enciclopedia degli Anime volume 1 63/79  VS  Anime, guida al cinema d'animazione 58/69

Intanto in questa "enciclopedia" francese, rispetto alla "guida" nostrana, si parte dal 1963, invece che dal 1958.
E il 1958, 1959, 1960, 1961 e 1962?
La "guida" nostrana per gli anni dal 1958 al 1962 riporta 15 dettagliate schede, che non paiono molte, ma che occupano ben 25 pagine di approfondimento!
Paragoniamo, ora, lo spazio numerico (assolutamente non il numero di righe di approfondimento) dedicato alle schede nel periodo temporale in cui i due volumi si sovrappongono temporalmente, cioè dal 1963 al 1969:
ENICICLOPEDIA FRANCESE                                           GUIDA NOSTRANA
1963 = 10 schede                                                                   1963 = 12 schede 
1964 = 5 schede                                                                     1964 = 18 schede
1965 = 16 schede                                                                   1965 = 33 schede
1966 = 10 schede                                                                   1966 = 20 schede
1967 = 28 schede                                                                   1967 = 30 schede
1968 = 18 schede                                                                   1968 = 30 schede
1969 = 21 schede                                                                   1969 = 36 schede
TOTALE = 108 schede                                                          TOTALE = 179 schede

Vostro onore ho terminato... anzi no... le schede della "enciclopedia" non sono sempre in ordine cronologico, magari dopo tot schede di un anno specifico, te ne trovi una di un anno antecedente, l'ho notato tre volte... come se si fossero accorti dopo della dimenticanza e l'avessero aggiunta, oppure... oppure c'è un refuso... un refuso dell'anno... un refuso dell'anno di produzione in una pubblicazione che si fregia di essere enciclopedica...

venerdì 14 novembre 2025

Manga Academica vol. 18, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese



TITOLO: Manga Academica vol. 18, rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese
AUTORE: Autori vari
CASA EDITRICE: Società  Editrice La Torre
PAGINE: 155
COSTO: 16,50 
ANNO: 2025
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA': online
CODICE ISBN: 9788896133767


18 volumi in 18 anni!
"Manga Academica" è diventata maggiorenne!
Quasi mi commuovo... ricordo ancora l'anno della sua nascita, i primi passetti, l'inizio della scuola... e ora può votare! (oddio... poi dipende dal voto...)
Può fare la patente! (oddio... dipende da come guida...)

Comunque mi auto cito dalla prima recensione:
In pratica questa collana (siamo al volume 1) vorrebbe essere, e speriamo che sia, una pubblicazione delle tesi e degli articoli relativi a convegni e a conferenze sui manga e gli anime. Tesi ed articoli che altrimenti rimarrebbero relegati a pochi. Un'idea meritoria che mi auguro continui.

Direi che il mio auspicio è stato più che confermato, l'idea meritoria si è consolidata in un impegno costante, passando dalla sola annuale "Manga Academica" ad altri 17 titoli di saggistica inerenti manga, anime e cultura giapponese.
In un mondo editoriale dove chi pubblicava saggistica a tema si  è un po' perso, oppure ha chiuso i battenti, anche se altri editori si stanno affacciando (vedi Dynit), la "Società Editrice La Torre" mantiene il suo impegno, ed anche se talvolta non capisco proprio tutto quello che pubblicano (sob...), almeno pubblicano saggistica non banale.


Quello che spesso non capisco degli appassionati di animazione giapponese, che in una parte non minoritaria pensano di sapere tutto di tutto, è come possano non avere tutti e 18 i volumi pubblicati fino ad oggi.
C'è da dire che, purtroppo, i tanti volumi pubblicati dalla "Società Editrice La Torre" non vengono distribuiti nelle librerie, in primis da Mondadori e Feltrinelli, cosa che permetterebbe di allargare di molto la platea dei potenziali interessati.
Resta che i 18 volumi di "Manga Academica", più tutti gli altri saggi della casa editrice, fanno la loro bella porca figura sulla libreria   ^_^
Come al solito a fine post c'è il dettagliato indice del saggio.

Il primo contributo indaga le riviste nipponiche che, dai loro esordi, pubblicarono manga. Ovviamente i primi "manga" non erano quelli attuali, ma semplici strisce a fumetti.
L'autore riassume le varie tesi su come e quando si possa far risalire la nascita della prima pubblicazione manga, per poi passare al fulcro dell'analisi, iniziando con le riviste a fumetti introdotte dagli Occidentali tra il XIX e il XX secolo.
Ovviamente si parte con "The Japan Punch" del 1862, la prima rivista a fumetti pubblicata in Giappone, seppur in inglese, edita da un Occidentale. Mentre la prima rivista a fumetti in giapponese fu "Tobae" nel 1887, a cura di un francese.
Man mano si arriva al dopoguerra, prendendo in esame tre riviste, una per ragazze e due per ragazzi:
Nakayoshi (1955);
Weekly Shonen Sunday (1959);
Weekly Shonen Jump (1968).

Come valutazione del modificarsi dei contenuti di queste testate vengono utilizzate le copertine, che nel tempo cambiarono i soggetti mostrati.
Non ho capito perché nel titolo del contributo si scriva "questa tesi eversiva", se fosse quella dovuta alla valutazione delle copertine, non mi pare tanto campata in aria... oppure non ho capito nulla  :]

Il secondo contributo è incentrato su "Sailor Moon", spiegando la parabola dei telefilm made in Usa che la anticiparono e che influenzarono anche il Giappone negli anni 70, per poi essere a loro volta influenzati di nuovo da "Sailor Moon".
Le serie tv statunitensi prese in esame sono più di una, ma quelle più citate sono "Wonder Woman" (sempre sia lodata Linda Carter) e le "Charlie's Angels", che non avevano come protagoniste ragazze studentesse, ma donne, però erano l'emblema del nuovo "female hero" statunitense.
I due telefilm sopra citati li vedemmo anche noi tra la fine degli anni 70 ed i primissimi anni 80, e furono indubbiamente una novità.
Inoltre è trattata la serie degli anni 90 che ripropone il concetto di "bella ragazza combattente" ("sento bishojo"), "Buffy", di cui non perdevo un episodio (anche grazie al VHS), mentre l'altra serie analizzata, "The Powerpuff Girls", la conosco solo per nome, essendo un pelino fuori target :]
Segnalo che l'autore di questo contributo si era già cimentato nella tematica "Sailor Moon/USA" nel saggio "Nel nome della Luna - Origini, rivoluzioni ed eredità di Sailor Moon", pubblicato sempre in questo 2025.