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martedì 4 febbraio 2025

"Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli" (1959) - quarta e ultima parte




TITOLO: Emakimono, sei storie giapponesi dell'XI° e del XIV° secolo in pitture su rotoli
AUTORE: Akihisa Hasé e Dietrich Seckel
CASA EDITRICE: Il Saggiatore
PAGINE: 251
COSTO: 15€
ANNO: 1959
FORMATO: 30 cm x 24 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN: 


Quarta e ultima parte del librone sugli Emakimono, in questo caso vi sono le immagini dei disegni su rotoli, che sono il proseguimento nel terzo post, più il commento su tutti i rotoli mostrati.
Ho omesso il fastidioso watermark per non rovinare i disegni.
Ovviamente la parte della scan verso la cordonatura del libro risulta incurvata, c'è la piega naturale del volume, inoltre non sempre sono riuscito a fare la scan diritta, in quanto le immagini degli Emakimono sono su foglietti non fissi alla pagina. 
Ogni Emakimono è numerato (con il capitolo relativo) e riporta la scena mostrata, la numerazione è importante perché vi si fa riferimento nello scritto postato nelle prime due parti del volume.
Alcuni Emakimono del post sono formati da più immagini, in quanto sono rotoli più lunghi:
dal 43 al 45;
dal 57 al 59.

Non ho incollato più Emakimono perché la singola scan non è diritta, inoltre si sarebbe rimpicciolito troppo il disegno totale, se li si volesse vedere meglio, consiglio di recuperare il volume   ^_^

I primi tre post:



Buona consultazione  :]


domenica 2 febbraio 2025

"Colonie umane nello spazio" - La Lettura, la rivista dei bestseller" n° 2 1979 - Ovvero le colonie spaziali a "Cilindro di O'Neall" in Gundam ed Interstellar


Questo post, che non vuole scoprire nulla di nuovo, ma semplicemente far risaltare la "cultura anime" con cui siamo cresciuti, nasce un po' a rate nel tempo.
Alcuni mesi addietro, durante una delle mie ricerche a tappeto di vecchie testate per trovare articoli sugli anime, mi sono imbattuto nello scritto del 1979 che recensiva il libro di Gerard K. O'Neall "Colonie umane nello spazio".
Ancor prima, probabilmente moooolto prima, avevo comprato (chissà dove) il volume in giapponese "Mobile Suit Gundam Rapport Deluxe".
Ultimamente, infine, ho visto assieme ad amici il film "Interstellar" di Christopher Nolan, per me sarà stata la quarta o quinta visione, loro, praticamente a digiuno di fantascienza (animata e non), lo vedevano per la prima volta.
Quando, alla fine nel lungometraggio, c'è la scena in cui Cooper senior si risveglia sull'isola spaziale che porta il nome della figlia, lo vediamo allibito nel seguire un scambio a baseball dove la pallina infrange un vetro di una casa sopra le loro teste.
Per i miei due amici (padre e figlia) la scena era nuova, per uno come me cresciuto a pane e cartoni animati giapponesi, ovviamente no:
l'avevo imparata a memoria vedendo i Side in Gundam fin dal primo episodio nel 1980!   ^_^


         

(con la stupenda colonna sonora di Hans Zimmer, pure il mio video artigianale pare bello!)

Ho quindi deciso di fare un post "minestrone" in cui inserisco l'articolo del 1979 de "La Lettura" sul libro di O'Neall, le pagine del volume nipponico sui Side, lo spezzone del film "Interstellar" con la colonia spaziale assieme all'incipit della serie animata del Gundam in cui sono mostrati i Side.
Ovviamente non penso che guardando i cartoni animati giapponesi si apprenda "cultura", ma la "cultura anime" ci ha trasmesso delle nozioni/informazioni che restano sconosciute a chi non li seguiva, che fosse per gusti personali (il padre mio coetaneo) o generazionale (la figlia, non mia coetanea!).



Noto spesso che nei film, telefilm, cartoni animati e libri degli anni 60, 70 ed 80 si tendeva ad essere incredibilmente ottimisti sullo sviluppo delle attività umane nello spazio siderale. Questo ottimismo nel futuro accadeva anche in altri campi, ma lo si nota spesso nella fantascienza, basta pensare a "2001 Odissea nello spazio" o a "Spazio 1999".
Siamo nel 2025, direi che l'idea delle "isole nello spazio" alla guisa del "Cilindro di O'Neill" siano state dimenticate, facciamo già fatica a gestire un paio di stazioni spaziali orbitanti...
Dato che gli sceneggiatori dell'anime "Gundam RX-78" furono tra i primi a sfruttare materialmente per un altro media l'idea delle "isole spaziali" trasformandole in Side, e facendone il fulcro di tutta la trama, mi pare di un certo interesse riportare la traduzione di Tullio Chersi di alcuni brani del libro di O'Neall.
Tra l'altro non mi pare siano presenti online, magari sbaglio.
Devo dire che leggere queste poche pagine mi ha fatto crescere un certo interesse per il libro, il problema sarebbe che non ho alcuna conoscenza tecnica/scientifica per valutare le teorie dello scienziato.
Direi che le misure riportate da O'Neill siano le medesime dei Side presenti in Gundam.
Si noti che la casa di Peter Rei collima con le teoriche metrature ipotizzate da O'Neill per le villette delle isole spaziali.
Per O'Neill non ci sarebbe dovuta essere vita animale sull'isole spaziali, tranne gli insetti per l'impollinazione, avrebbe compromesso le messi, ma nell'incipit del Gundam vediamo subito un uccello che vola, evidentemente faceva più s cena   ^_^

giovedì 30 gennaio 2025

"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione" - 3 articoli su "Avanti!" 16 aprile 1981


La doppia pagina sul quotidiano "Avanti!" del PSI è abbastanza impattante sia graficamente che come titolo, anche se poi il contenuto, in realtà, verte più che altro sull'assenza di una produzione italica di serial televisivi ad uso interno e da esportazione.
Considerando che gli articoli vennero pubblicati nell'aprile del 1981, quindi giusto un anno dopo lo tsunami mediatico della primavera 1980 contro i cartoni animati giapponesi, mi ha sorpreso un pochino vedere tirato in ballo Mazinga, con tanto di immaginone centrale, oltre alla sequenza di Goldrake.
Alla fine nei tre scritti i cartoni animati giapponesi sono poco o per nulla criminalizzati (fin quasi ignorati), semplicemente vengono equiparati ai telefilm statunitensi che invadevano la televisione pubblica e le reti private locali, quindi a prodotti che impoverivano economicamente il tessuto produttivo nostrano del settore e colonizzavano culturalmente la società italiana. Su quest'ultimo aspetto, a dire il vero, in uno degli scritto non si condanna neppure questa "contaminazione culturale straniera", in quanto portatrice di valori che potevano anche arricchire la nostra società.
Resta la bellezza dei titoli:
"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione";
"Come difendersi dai mostri giapponesi e dagli eroi americani".

Peccato che anche i giapponesi avevano degli eroi, noi parteggiavamo ed ammiravamo prima gli eroi, gli Actarus, gli Hiroshi Shiba, i Ken Falco, i Tetsuya Tsurugi etc. etc. etc., ma loro li vedevano tutti come mostri, era questo il più grosso cortocircuito culturale e generazionale tra chi scriveva sulla carta stampata e noi che li guardavamo in televisione.
L'importante sarebbe che oggi non si facesse il medesimo errore di ieri. Per esempio "Goldrake U" non bisogna guardarlo pensando a Goldrake, paragonando troppo le due serie, bisogna fruirne come un omaggio. 
La querelle sull'invasione delle fiction straniere è proseguita per anni, senza che nessuno mettesse in campo, tranne sparute eccezioni, una solida produzione di telefilm italiani, per non parlare dell'animazione italiana. Quest'ultima, però, non poteva competere in tema di contenuti ed interesse con quella giapponese, solo un folle avrebbe proposto di produrre un cartone animati italiano da opporre a quello giapponese... infatti non venne mai fatto.

Di questa doppia pagina ho selezionato tre articoli a tema anime:
"Da Furia a Mazinga la nuova colonizzazione" - 3 articoli Avanti! 16 aprile 1981:
"Come difendersi dai mostri giapponesi e dagli eroi americani", di Vittorio Giacci
"Un patrimonio che possiamo ancora salvare", di Mario Gallo
"Ormai basta un pugno di telefilm per conquistare un continente", di Pino Caruso

In quanto son citati i cartoni animati giapponesi o suoi personaggi (pure un "Mazinka"...), mentre ho omesso lo scritto in alto a destra "Dipendenza dal prodotto straniero ed emorragia di capitali", in quanto si concentra solo sulle dinamiche (non) produttive.
Piccola puntualizzazione sulla numerazione delle due pagine.
Quella di sinistra è la numero 8 e quella di destra la numero 17, questo perché in mezzo la redazione ci piantò uno speciale sui trasporti  :]
Tutti gli scritti nascono da un convegno del club Rosselli dal titolo omonimo "La nuova colonizzazione (da Furia a Mazinga)", con relativo acceso dibattito che, a quanto apre, vide posizioni differenti. 
Nella colonna centrale in neretto è riassunto il dibattito, lo inserisco poco più sotto.

Gli anime quasi l'avevano scampata, solo citati genericamente, ma alla fine il giornalista non vuole esimersi da un giudizio basato un pelino sul nulla, di certo non dalla visione ripetuta ed attenta:
"Un po' come, nei cartoni animati giapponesi il disegno tende a scolorire la pelle e ad occidentalizzare gli occhi, si nota una capacità di adattamento dei modelli narrativi ad un presunto inconscio collettivo audiovisivo internazionale che rischia di appartenere sempre più ad un unico, indifferente, pubblico televisivo mondiale."

lunedì 27 gennaio 2025

LP "LUPIN THE 3RD Drama Hen" - Columbia (1980) – ルパン三世 (オリジナル・サウンド・トラック)



Ad una fieretta del vinile ho recuperato un 33 giri con la colonna sonora di "Lupin III", io non ho neppure il giradischi, ma la parte interna illustrata mi ha convinto ad acquistarlo. 
La custodia e il disco sono in condizioni perfette, pare quasi non stampato nel 1980.
Facendo qualche ricerca per questo post ho scoperto che, in realtà, più che la colonna sonora, come immaginavo che contenesse, presenta le giapponesissime tracce "drama" degli episodi 15 e 21:

15話 「ルパンを捕まえてヨーロッパへ行こう」 
21話 「ジャジャ馬娘を助け出せ」

Episodio 15: "Catturiamo Lupin e andiamo in Europa" 
Episodio 21: "Salva la cattiva ragazza"

Infatti, sia i titoli giapponesi che la tradizione italica dei due episodi i questione, sono corretti, basta verificare su Wikipedia.
L'unico rammarico personale che i due episodi presentati non sono tra i miei preferiti, però Lupin ha la giacca verde, l'unico e vero Lupin 3RD    ^_^

Come tutto il merchandising nipponico su quegli anime, la qualità non era paragonabile a quello che venne messo in commercio in Italia, dove, tranne qualche eccezione, pure i dischi erano fatti al risparmio...
Ma quanto sarebbe stato bello avere un LP con tutta la colonna sonora delle BGM di Goldrake o "Lupin III"?
Direi che l'unico cartone animato giapponese del "First Impact" che ebbe un LP decente fu proprio Goldrake, ma senza le pagine illustrate interne, solo un poster.
Per il resto non è che io possa commentare molto, essendo tutto scritto in giapponese   :]

martedì 21 gennaio 2025

Ricordi Animati


TITOLO: Ricordi Animati
AUTORE: Vadime Elisseeff Pamela Mamusi 
CASA EDITRICE: Youcanprint
PAGINE: 692
COSTO: 35,50 
ANNO: 2025
FORMATO: 23 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9791222716008



Ho acquistato questo libro senza poterlo sfogliare, quello che mi ha convinto ad acquistarlo son state le pagine, ben 692, ho immaginato che dovesse aver pur qualche contenuto in 692 pagine  :]
Altra questione il prezzo, ben 35 euro e 50 centesimi, ho immaginato che dovesse aver pur qualche contenuto per 35 euro e 50 centesimi   :]
Quello che ho scoperto sfogliandolo è ciò che si può veder qui sotto...


In una pagina sono esposte, diciamo così, una o più serie, presentando l'anno di trasmissione in Italia, una sinossi di pochissime righe, un'immagine della serie, qualche riga della sigla.
Dalla scheda di "Capitan Futuro", visibile qui sopra, scopriamo che venne trasmessa in Italia nel 1978, anticipandola di circa tre anni:

Il libro tratta tutta l'animazione non solo quella nipponica, ma io, ovviamente, son più portato per le informazioni sugli anime, e se ne trovano di errori... comunque ho controllato al volo solo le schede sugli anime dal 1978 al 1983, non oltre e non gli statunitensi ed europei.
Quindi ho pagato 35 euro e 50 centesimi per non leggere praticamente nulla e trovare informazioni errate oppure confuse, in quanto in due righe è difficile (impossibile) riassumere una serie animata o un film.
Non mancano foto sbagliate e refusi, per esempio per il Baldios i protagonisti diventano "Marin, Oliver Jack, Raita, Hokuto, Jamie Hoshino". La virgola galeotta tra i nomi Raita e Hokuto genera un nuovo personaggio.
Riepilogo sommariamente un po' a caso:
Ylli, Yinta, Yanosh e Yshida uniscono i loro robot e diventano Astrorobot;
Bem, Bero e Bera nascono in seguito ad un esperimento genetico;
A Makoto Kusaka il padre consegna le "chiavi" per entrare nel sottomarino Blue Noah;
Conan è abile con la lancia, sarebbe un arpione...
Haran Banjo è un carismatico agente segreto e pilota del Daitarn 3.




Capitan Jet f u trasmesso in Italia dal 1977;
I protagonisti del Gundam sono cinque giovani piloti;
Takeshi si trasforma in Hurricane Polimar grazie ad un casco magico;
Tetsuya/Kyashan è figlio di uno "scientifico";
L'anime di "Lady Oscar" è ispirato a "Maria Antonietta, una vita involontariamente eroica" scritto da Stefan Zweig, pensavo che il manga fosse ispirato al libro, mentre l'anime nascesse dal manga;
Mazinga, manca la "Z", ma la sigla e l'immagine sono dello Zeta, venne trasmesso in Italia dal 1979;
"Supergulp!" venne trasmesso nel 1972, no, quello era Gulp, ed erano solo immagini statiche, di nuovo no, c'erano anche cartoni animati;
Tekkaman, trasmesso in Italia nel 1979, combatteva contro il generale Rambos, e l'Imperatore Dobrai?
Zambot 3 doveva vedersela contro il razzismo del popolo terrestre, e Gaizok?

Ribadisco che non mi son messo a controllare tutte le informazioni, molte sono un po' confuse in quanto troppo stringate, queste son solo quelle che mi son saltate all'occhio subito solo dei vecchi anime.

Son più povero di 35 euro e 50 centesimi   ^_^

domenica 19 gennaio 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 24 - terzo numero bimestrale)


In copertina c'è il gattone Pero della Toei, però (battutona) lo speciale Toei non è che mi sia piaciuto/interessato molto, gusti personali. Forse perché son più o meno cose conosciute/lette, ci torno più sotto.
Come sempre sono presenti numerose interviste:
Vittorio Guerrieri (doppiatore);
Enzo Marciante (fumettista);
terza parte a Gian Claudio Galatoli (Doro TV, ITB, Mondo TV);
Enzo Draghi (seconda parte).

Indubbio che il numero meriti l'acquisto per le testimonianze di Galatoli e Draghi, per il resto mi è parso un pelino deboluccio e, in un paio di punti, forse un po' irritante (dal mio personale punto di vista).
Come sempre riporto gli articoli su cui mi pare di aver qualcosa da dire o che mi son parsi più interessanti, ciò non vuol dire che gli altri non meritino una citazione, si valuti l'indice finale per vedere cosa è presente nel terzo numero bimestrale, bimestrale...
Ma poi che fine ha fatto "Japan Magazine"?
Non ho capito se questa testata, che si alterna con AC, venga ancora pubblicata, nel caso non lo sia più, vuol dire che AC tornerà mensile?
E dire che c'era chi affermava che le due testate non si facevano concorrenza tra di loro   :]



Ho ritardato un po' la recensione per poca voglia, certe dinamiche mi stanno un pochino demotivando.

In un paio di numeri di "Anime Cult" erano stati inseriti un certo numero di articoli di vecchie testate da me riesumati (cioè passando decine di ore in biblioteca e spendendo centinaia di euro), alla redazione sfuggì la fonte originaria del materiale, questo blog e il mio lavoro di ricerca. 
In un caso mi è stata riconosciuta (sollecitandola) postuma (ma da vivo) la paternità.
Il dispiacere personale sta nel fatto che poi compri un libro sull'animazione giapponese e ti trovi a leggere che la fonte di quegli articoli è "Anime Cult":

Stavolta trovo altri spicchi di articoli, di certo la redazione si sarà recata in emeroteca a scovarli, ma il dubbio che sia sempre il medesimo materiale da me riesumato (cioè passando decine di ore in biblioteca e spendendo centinaia di euro) mi resta.
In alto si possono vedere:


Il trafiletto "Programmi da evitare" proviene da:

"Che tornerà ormai è sicuro" è del "Radiocorriere TV" dal 25 giugno al 1 luglio 1978.

Tra l'altro nello scritto vengono citati sempre i soliti articoli:

"Dalla parte di Goldrake" articolo di Gianni Rodari su Rinascita del 17 ottobre 1980, è anche parzialmente mostrato il titolo (nel post inserisco il link alla recensione del saggio dove era inserito lo scritto di Rodari: "Il ragazzo e il libro: corso di aggiornamento")




Si ritira fuori la questione della presunta interpellanza parlamentare:

Su questo ultimo aspetto si sono soffermati anche Massimo Nicora e Marco Pellitteri, mica solo io, sia chiaro, ma il post di cui sopra è del 2014, dieci anni fa.
Gli estremi degli articoli sono qui sul blog, spesso il testo è qui sul blog, le scan di una parte di questi articoli sono finiti nella disponibilità della redazione di "AC", sarebbe bello vedere ogni volta citato il blog che li ospita.
Sempre che, ovviamente, qualcuno della redazione non abbia rifatto la stessa mia ricerca, sia chiaro  :]

domenica 12 gennaio 2025

"Ufo Robot Grendizer Deluxe Bromide Album wo ateyou" - "Ufo Robot Goldrake Deluxe Bromide prova a vincere l'album" (1975?)


(ringrazio Andrea per avermi, di nuovo, tradotto la frase in giapponese sulla bustina blu, sperando di averla riportata nell'ordine corretto)

Dato che in questi giorni siamo sull'onda lunga di "Goldrake U", la cavalco con un pochino del vecchio Goldrake, postando il mio ultimo ritrovamento, cioè le card di "Ufo Robot Grendizer".
In pratica ogni raccoglitore, che aveva la forma dei vecchi raccoglitori di fotografie anni 70 ed 80, contiene 14 bustine trasparenti, quindi 28 Card infilate fronte e retro. Come si può vedere qui sopra, la copertina presentava un foro di varia geometria da cui si poteva intravedere parzialmente una di queste Card, quella che il coetaneo nipponico decideva di porre come la prima.

Ovviamente con caratteri dorati la sacra scritta "UFOロボグレンダイザー "!  ^_^

Facendo qualche ricerca sul web ho scoperto che ci sarebbe un terzo raccoglitore di colore blu, ma in mio possesso ci sono due gialli ed uno rosso, ognuno con 28 Card, quindi un totale di 84 Card e 84 bustine blu, di queste 40 sono doppioni, quindi mi restano 44 singole Card non doppie.
Acquistando il tutto ero stato informato degli eventuali doppioni, ergo, non potendo sapere in quale singolo raccoglitore cosa ci fosse, mi è andata bene. 
Alla fine è sempre Goldrake  :]
Non è il primo materiale ludico riguardante Goldrake che posto:


Se poi, visto che in "Goldrake U" vediamo anche il povero "Mazinga Z", ci sarebbe lo stupendo gioco in scatola dei Mazinger:



Il raccoglitore si presenta come quello delle fotografie, ma vi si infilavano le sacre Card della serie.
Non c'è nulla da fare, i giapponesi ponevano un'estrema cura nel creare questi giocattoli, molto di più dei nostri produttori.


Considerando che ho 28 bustine è 28 Card moltiplicate per tre, direi che ogni bustina blu contenesse una Card.
Si notino in alto i due puntini delle graffette, chiunque le aprì ebbe la costanza di non strappare la bustina, se fu un coetaneo giapponese, dimostrò molta più attenzione di quella che avrei posto io...   >_<

Di seguito inserisco le Card, ovviamente non doppie, cioè 44.
Direi che fossero suddivise in quattro gruppi:
Goldrake con i personaggi buoni;
Goldrake con i villains;
Goldrake con le astronavi;
Goldrake in azioni di combattimento contro i mostri spaziali.

Ho diviso le scan in gruppi, cercando di mantenere l'omogeneità dei gruppi e dei robot nemici.
Dalle 44 Card in mio possesso direi che la raccolta si basava sulla primissima parte della serie, il mostro spaziale della puntata più in là è del 20esimo episodio.

martedì 7 gennaio 2025

"Goldrake U": the day after...


Anche stamattina ho comprato (di nuovo 8 euro...) i cinque quotidiani di ieri, volevo vedere se almeno il primo episodio era stato commentato: ZERO spaccato   ^_^

La carta stampata ha balzato il povero nuovo "Goldrake U" sia ieri che oggi...
Quindi la mia idea di commentare gli articoli è fallita miseramente, come era fallita ieri  :]
Restava un unico dato oggettivo da commentare, a cui direi sia appesa la possibilità di vedere i successivi episodi di "Goldrake U" sempre su Rai 2 in prima serata, cioè i dati dell'Auditel sui programmi più visti.
Considerando che mamma Rai, anzi, forse un po' matrigna in questo caso, ha buttato "Goldrake U" un po' allo sbaraglio, in una giornata televisiva che vedeva su Rai 1 il programma con l'estrazione dei biglietti della lotteria dell'Epifania (6,3 milioni) e su Canale 5 il derby milanese di finale di Supercoppa (7,4 milioni), non direi che sia andata malissimo.
"Goldrake U" è il programma più visto (a pari merito con TG2 Costume) su Rai 2, con poco meno di 1,1 milioni di spettatori.


Dal comunicato dell'Ufficio Stampa Rai apprendiamo che "Goldrake U" ha raggiunto il 5,1% di share.
Tanto?
Poco?
Non saprei valutare, visto che i programmi televisivi li ho eliminati da anni, insensato stare davanti alla tv generalista da quando esiste lo streaming su misura suoi tuoi gusti, ma stavolta era in ballo una questione di orgoglio generazionale: 
un Goldrake attirava ancora pubblico dopo 45 anni? 

Considerando che matrigna Rai non ha pensato neppure ad introdurre i quattro episodi di "Goldrake U" con un mini programma informativo, forse non è stato un brutto risultato.
Il massimo che la Rai ha fatto, più come omaggio verso il vecchio Goldrake che come aiuto verso il SUO programma televisivo, è stato quello di inserire la breve clip iniziale dei tempi andati (1978 e 1980, direi) con la convincente Maria Giovanna Elmi che introduce Goldrake e pochi secondi del poco convinto Peppino De Filippo che fa la medesima cosa.
Non sarebbe stato utile un mini approfondimento a beneficio dei più anziani per spiegar loro che l'animazione giapponese, specialmente quella robotica, negli ultimi 45 anni è cambiata?
Secondo me una fetta di telespettatori manco sapeva cosa fosse un reboot...
Ma anche per illustrare ai più giovani cosa abbia rappresentato "Atlas Ufo Robot" per l'animazione giapponese in Italia!
No, pare non ci fosse lo spazio informativo...




Infatti alle 21:00 alle 21:20, cioè poco prima di "Goldrake U",  è andato in onda "TG2 Post", un programma di approfondimento del TG2, che trattava il tema "In forma dopo le feste"...
Non 20 minuti di informazione sull'elezione ufficiale di Trump a Presidente degli Usa, nell'anniversario dell'assalto al parlamento statunitense...
Non 20 minuti di informazione sulla situazione in Ucraina con il vano contrattacco di chi è stato invaso...
Non 20 minuti di informazione sulla ragazza iraniana che ha avuto il coraggio di strappare il turbante ad un religioso che l'aveva rimproverata perché non portava il velo...
No, "In forma dopo le feste"... complimentoni...
Magari, se il "TG2 Post" avesse dedicato 20 minuti al vecchio e al nuovo Goldrake, si sarebbero intercettate più persone, di certo si sarebbe fatta informazione sull'animazione giapponese.
Sarebbe stato troppo bello, accontentiamoci che Goldrake, sebbene "U", sia tornato in onda  ^_^

1 milione ed 87 mila persone davanti alla televisione ieri sera saranno abbastanza per convincere Mamma Rai a lasciare "Goldrake U" su Rai 2 in prima serata?

lunedì 6 gennaio 2025

L'esordio televisivo su Rai 2 di "Goldrake U": Rassegna stampa


Per i 40 anni di "Atlas Ufo Robot" in Italia avevo fatto un post commemorativo con un rassegna stampa di nove quotidiani, solo in due casi erano presenti articoli su Goldrake:

Ho provato a replicare l'idea per l'esordio del tanto atteso "Goldrake U" stasera su Rai 2, mi son limitato ai cinque quotidiani visibili qui sopra, tanto per capire quante redazioni degli spettacoli avessero pensato ad un articolo sulla nuova serie robotica giapponese.




In fondo dal 6 gennaio 1980, data della trasmissione della puntata conclusiva di Goldrake sulla Rete 2 della Rai, son passati ben 45 anni! 
(qui sopra la pagina del palinsesto della Rete 2 del 6 gennaio 1980 di "TV Sorrisi e Canzoni)
Qui sotto due vecchi post:

Risultato finale?
ZERO articoli sui cinque quotidiani acquistati (8 euro...)  ^_^
Ammetto che un pochino son sorpreso, è anche vero che in questi giorni qualche articolo su carta stampata mi è stato sottoposto (grazie a Massimo Nicora), quindi l'attenzione in generale non è mancata, ma forse il giorno dell'esordio televisivo "Goldrake U" avrebbe meritato due righe di approfondimento...
C'è da dire che io trovo interessante sia la presenza di commenti su un tema sia la loro assenza, qualcosa vuol pur dire... in questo caso disinteresse   >_<


Il numero maggiore di righe dedicate a "Goldrake U" è presente su "Il Giorno".
Poche parole, ma che non dimenticano il nostro Goldrake e la data che ha cambiato tutto per l'animazione giapponese in Italia, il 4 aprile 1978.
Magari il manga di Nagai non è poi tanto leggendario, ma la serie è un reboot, quindi in pochissimo spazio viene dato un minimo di informazione.

domenica 5 gennaio 2025

Jeeg Robot e il regno Yamatai in base al volume "Archaeologia Mundi - Enciclopedia Archeologica Giappone" del 1976


Questo post bisogna consultarlo con quello linkato qui sotto, in quanto io ho trovato queste citazioni archeologiche, magari altri ne noteranno di nuove:

Considerando che su Wikipedia son già riportate le similitudini storiche con la serie tv, ed io non sono di certo un archeologo, al massimo un "osservatologo", in questo post voglio mostrare le immagini dei reperti archeologici che si possono a grandi linee vedere nella serie di Jeeg.
In alcuni casi è innegabile che gli autori nipponici si basarono, ovviamente, su loro volumi, in altri casi fecero viaggiare la fantasia, in altri casi mischiarono forse più epoche.
Il volume "Archaeologia Mundi - Enciclopedia Archeologica Giappone" è del 1976, quindi è ragionevole immaginare che presenti il medesimo materiale che era disponibile in Giappone nel 1975 per impostare le parti della trama che riguardavano storia, personaggi ed oggetti del regno Yamatai.
Inserisco prima la scena del cartone animato e poi il reperto archeologico. In alcuni casi è incontestabile che sia il medesimo oggetto riportato in disegno, in altri casi potrei aver un po' forzato l'inserimento. 
In altri casi mostro incongruenze storiche tra quelle che gli autori ci hanno mostrato nella serie e la situazione dei reperti nel 1976. 
Il piccolo particolare che ho scoperto, e che mi ha dato più soddisfazione, è una terracotta funeraria Haniwa rappresentante una barca, la si vede identica nel mitico episodio 19 su Takeru, "Il cavaliere senza macchia e senza paura".
Per il resto mi sono quasi del tutto concentrato sulla trama inerente la storia archeologica del regno Yamatai, tralasciando tutto il resto.
Per esempio mostro tutte le volte che compare la Campana di Bronzo, ma solo la prima volta inserisco i reperti archeologici delle campane di bronzo, ho fatto così anche per altri oggetti che si ripetono, come le collane con perle a forma di artiglio o dente.
Ogni immagine dell'anime riporta il numero dell'episodio in questione.



Tutti ci ricordiamo l'ingresso dell'antro dell'impero sotterraneo Yamatai.





L'antefissa è un elemento dei tetti, quindi di piccole dimensioni, ma magari gli autori della Toei la usarono come ispirazione per l'ingresso dell'antro Yamatai   ^_^
Ovviamente questa è una mia speculazione  :]

Archaeologia Mundi - Enciclopedia Archeologica Giappone


TITOLO: Archaeologia Mundi - Enciclopedia Archeologica Giappone 
AUTORE: Vadime Elisseeff
CASA EDITRICE: Nagel
PAGINE: 224
COSTO: 2 
ANNO: 1976
FORMATO: 24 cm x 16 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 


Il post è pensato per essere consultato assieme a quello linkato qui sotto:

Quando ho trovato questo volume sull'archeologia giapponese ho pensato subito a Jeeg  ^_^
Ok, non è il massimo della confessione culturale, ma è la verità... 
La particolarità del volume è che è strapieno di immagini, ben 146, che ho scannerizzato quasi tutte, tutte quelle sui reperti.
Dato che la serie di Jeeg prende spunto, almeno nelle intenzioni originali, dalla storia antica nipponica, mi è venuta la curiosità di controllare se gli autori della serie animata usarono una base reale archeologica. Inoltre volevo capire in quante occasioni, eventualmente, si basarono su pubblicazioni giapponesi del periodo. In questo mi viene in aiuto l'anno di pubblicazione del volume in Italia, il 1976. Considerando che la serie di Jeeg in Giappone venne trasmessa nel 1975, che le immagini inserite sono ovviamente di fonte nipponica, vuol dire che gli autori dell'anime poterono consultare a grandi linee il medesimo materiale.
Un libro moderno sull'archeologia nipponica non avrebbe lo stesso valore di fonte.
Direi che con buona approssimazione questo libro è, almeno in parte, quello che potevano consultare gli sceneggiatori e i registi della Toei.
Inizialmente avevo pensato di fare un unico post sia con le immagini dei reperti che con le scene di Jeeg con attinenza archeologica, ma il tutto sarebbe venuto fuori un po' troppo caotico.
Quindi mi è parso più sensato fare due post distinti, questo con tutte le immagini del volume, anche quelle che non trovano corrispondenza in Jeeg, magari a beneficio di qualche appassionati del tema, ed uno che raffronta l'archeologia Yamatai con il regno Yamatai di Jeeg.

Nella pagina di Wikipedia di Jeeg vengono già trattate le analogie storiche con la serie, ma nel mio caso mi baso solo sulle immagini:



Ne consegue che ho riportato solo lo scritto che riguarda la Regina Pimiko/Himiko e il regno Yamatai, tanto per restare in tema con Jeeg.
Ovviamente queste sono le informazioni che si potevano reperire nel 1976, l'autore del volume non era italiano, quindi, di nuovo, ritengo che a grandi linee erano le medesime informazioni a disposizione degli autori nipponici della Toei.


Vadime Elisseeff

Vadime Elisseeff, nato il 4 maggio 1918 a San Pietroburgo e morto il 29 gennaio 2002, è uno storico e storico dell'arte francese specializzato in Estremo Oriente. La carriera di Vadime Elisseeff è intimamente legata alla vita del Museo Cernuschi di Parigi, uno dei rari musei in Occidente le cui collezioni sono esclusivamente dedicate all'arte cinese, che ha diretto dal 1956 al 1982. E tuttavia le sue attività professionali, tra l'UNESCO e il Centro di documentazione per la Cina contemporanea, come i suoi argomenti di interesse (il dialogo Oriente-Occidente, le arti dell'Asia dalla preistoria agli artisti viventi, l'arte russa, tra gli altri) lo hanno portato ad avere un campo di competenza molto più ampio. Direttore del museo Guimet dal 1982 al 1986, ha dovuto imporre l'idea di intraprendere lì un lavoro su larga scala, che è stato fatto da Jean-François Jarrige, il suo successore.


Qui sotto riporto lo schema cronologico solo del Giappone, nel volume c'è anche quello di Cina e Corea.
Ho fatto un copia, taglia ed incolla per avere su due file (sopra e sotto) entrambe le pagine inerenti il Giappone.
La preparazione del post è durata parecchio, in quanto ho copia/incollato ogni singola didascalia inerente i reperti che nel volume era alla sua fine, mentre ora di ogni immagine si può leggere cosa sia.

sabato 4 gennaio 2025

Il Pranzo è Servito, il nuovo gioco a premi presentato da Corrado - "Editrice Giochi" (1983)


Nel post dell'altro ieri che mostrava il "TV Sorrisi e Canzoni" n° 37 dal 12 al 18 settembre 1982, oltre all'articolo su "Dynasty", c'era la presentazione de "Il Pranzo è servito", che ci ha tenuto compagnia per una decina di anni. Quindi, dopo il gioco in scatola di "Dynasty", prendo di nuovo spunto dal "TV Sorrisi" per mostrare il gioco di scatola de "Il Pranzo è Servito".
Come per il "Dynasty" della "Mondadori Giochi", anche il gioco in scatola della "Editrice Giochi" non sarebbe nel novero di quelli facenti parte del mio periodo di interesse, ma avendolo comprato anni ed anni addietro in un blocco con altre confezioni, mi è parso il momento giusto per postarlo: 
oggi o mai più  :]

Tra l'altro la confezione è sia completa che praticamente nuova, si vede che fu un regalo mal pensato  :]
Si può parlare de "Il Pranzo è Servito" senza ricordarne qualche stralcio della trasmissione?
Su YouTube è presente la prima puntata di lunedì 13 settembre 1982:

          

Ragionevolmente, essendo un quiz mandato in onda durante l'ora di pranzo, i quesiti erano abbastanza elementari, esposti con leggerezza dal grande Corrado. In fondo il gioco si basava proprio sulla simpatia di Corrado, di certo non sui quiz o sui concorrenti. 
Riguardare quella prima puntata un po' mi ha fatto tenerezza, i concorrenti erano ancora impacciati e naturali, indossavano abiti di tutti i giorni, la stupenda valletta Linda Lorenzi era vestita fino al collo  :]



Non ho mai giocato al "Il Pranzo è Servito", ma si capisce che il dover effettuare sempre le stesse prove pratiche o rispondere alle stesse domande, ne riduceva di molto la vita ludica. Dopo una decina di partite le risposte le avevi più o meno imparate e ci si era impratichiti nelle prove.
Per quanto riguarda la datazione ho inserito il 1983 in quanto l'informazione è presente su Wikipedia, inoltre su un fianco della scatola è riportato che il gioco era conforme alle norme della sicurezza del giocattolo "Legge 18/02/83 n° 46", quindi non può essere antecedente all'approvazione della legge.
Forse da qualche parte ho un catalogo che mostra il gioco in scatola, l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
Per quanto io non abbia ricordi ludici sul gioco, ci sono più sotto alcune curiosità da esporre.
La prima è che nel regolamento è prevista la presenza anche del giocatore, anche non partecipante al gioco, che facesse il Presentatore alla Corrado. Penso che sia la prima volta che, nei giochi in scatola ispirati a programmi televisivi, si sia pensato alla figura del Presentatore, ma "Il Pranzo è Servito" era per il 90% Corrado Mantoni.

venerdì 3 gennaio 2025

Dynasty, il gioco del potere e dell'amore - "Mondadori Giochi" (1984/85?)


Come accennato nel post precedente sul TV Sorrisi e Canzoni n° 37 dal 12 al 18 settembre 1982, che conteneva anche il primo articolo sulla serie tv "Dynasty", ho recuperato in un mercatino una piccola chicca (almeno per me) che normalmente non avrei considerato interessante, se non fosse stato per i post sugli articoli su "Dallas" e sul relativo gioco in scatola ( post ).
Infatti la serie "Dynasty" non la seguivo e il gioco in scatola è di un periodo che già non mi interessa più, ma mi pareva più esaustivo riportare una panoramica completa sulle due serie televisive statunitensi trasmesse in Italia.
Come anno di messa in vendita ho riporta il 1984 o il 1985, in quanto sulla confezione è mostrato il 1984 negli Usa, quindi non può essere antecedente a quell'anno. Io non ho cataloghi di giocattoli che mi permettano di fissare una data, quindi immagino che venne messo in commercio tra il 1984 e il 1985, abbastanza dopo la prima trasmissione televisiva, che è del 15 settembre 1982.
In giro questo gioco in scatola non l'ho mai visto, non affermo che sia raro, ma non credo ebbe un grande successo. Di certo non doveva essere particolarmente divertente, in quanto è completo e pressoché intonso. Il proprietario originale si limitò a rimuovere i pezzi dal cartone fustellato, che l'asciò pure nella confezione (a fine post).
Ho provato a leggere il regolamento, mi è parso nel contempo un po' caotico e molto banale, in pratica mi sembra un mini gioco d'azzardo, in cui non ho ben chiaro quale parte abbiano "potere" e "amore" presenti sulla confezione...
Penso che faccia parte del numeroso gruppo di giochi in scatola che si ispirarono a film, serie tv, personaggi dei fumetti e cartoni animati (giapponesi e non) che disattendevano in toto lo spirito originario, generando solo delusione in chi vi ci giocava.
Ho postato ormai un'ottantina di giochi in scatola, un certo numero facenti parte del gruppo di cui sopra, ognuno potrà valutare, anche in base ai propri ricordi, quanti di questi ebbero una trasposizione ludica degna dell'originale:

Alla fine la cosa interessante è il logo di "Rete 4" sulla confezione, sul regolamento e sulla plancia, oltre ai visi dei personaggi, ma questi ultimi penso interessino di più a chi seguiva la serie tv.


La confezione è di dimensioni assai ridotte, misura 35,5 cm X 35,5 cm.
Un quadrato di bruttezza ludica, a mio avviso, lo scrivo senza averci mai giocato   ;)

La stessa immagine della copertina venne riproposta sulla prima pagina del regolamento, un brutto regolamento...
La contrattazione delle carte si basava su quanto un personaggio piacesse, quindi era d'obbligo essere fan della serie tv, altrimenti non spendevi per nessuno, anche perché manco sapevi chi fossero  :]

giovedì 2 gennaio 2025

TV Sorrisi e Canzoni n° 37 dal 12 al 18 settembre 1982 - Articolo esordio Dynasty trasmesso da "Rete 4"

Qualche settima addietro ho recuperato una piccola chicca riguardante la serie tv "Dynasty" (che non ho mai visto) trasmessa da "Rete 4", quindi ho pensato di replicare, ma in numero minore, quello che avevo fatto per "Dallas" (che non ho mai visto):




Alla fine, anche se questi programmi li detestavo, hanno fatto la storia della tv che vide terminare l'epopea del far west televisivo ed iniziare quello dei grandi network. Periodo che alla fine durò il tempo di un battito di ciglia, visto che il pesce grande (pieno di debiti) si mangio i pesci un po' più piccoli (pieni di debiti).
Un piccolo avviso su questo numero, oltre ad avere la copertina rovinata e piena di scritte (che ho cercato di coprire), è mancante di quasi 10 pagine nella parte centrale, che non fanno concludere l'articolo su Emilio Fede (poco male) e mancano di quello sulla caccia allo scudetto.
Per il resto ho omesso di inserire gli articoli sui programmi "La certosa di Parma" e "Parole e sangue". Ho inserito, invece, l'articolo su Ron, in quanto gli venne dedicata la copertina, benché di norma i cantanti un po' li depenno   ^_^
Ho evidenziato per il 14 settembre alle 18:00 su "Canale 5" l'anime Gotriniton, che secondo Wikipedia dovrebbe essere stato al suo esordio italiano.
Ho inserito anche l'articolo su un altro telefilm statunitense, "Codice Rosso Fuoco", che non ho mai seguito e sul ritorno in tv dello sceneggiato "Ligabue" (idem, mai visto).
Il numero di "TV Sorrisi" contiene anche l'articolo di anteprima su una trasmissione che andò in onda per un decennio: Il pranzo è servito.


"Canale 5" aveva il suo serial statunitense drammatico di punta in "Dallas", "Italia 1" puntava su "Falcon Crest", che esordì nel dicembre 1981, quindi mancava un programma simile anche per "Rete 4", cioè "Dynasty".
In terza pagina della rivista campeggiava subito la pubblicità qui sopra:
"Dal 15 settembre ogni mercoledì e venerdì alle 20.30
Potere e passione nella storia più avvincente che abbiate mai visto.
Il 15 settembre non prendete impegni. Avete appuntamento con il più grande successo americano degli ultimi anni, il colossal della televisione che ha entusiasmato milioni di persone, avete appuntamento con Dynasty. Alle 20,30 il cancello di Dynasty si aprirà e vi troverete a Denver, nel cuore dell'America, dove vivrete la storia dei Carrington, una ricchissima famiglia, fiera e appassionata. Verrete coinvolti in lotte di potere, intrighi e storie d'amore, affari e sentimenti. Conoscerete i retroscena dell'alta società, le speranze della gente comune, donne bellissime e uomini senza scrupoli. Vi appassionerete alle vicende sentimentali, ai drammi, alle emozioni dei protagonisti di Dynasty, uomini e donne le cui vite si intrecciano fra continui colpi di scena."

Segue mini biografia dei personaggi principali, "Naturalmente su... Retequattro".
In basso, un po' in piccolo, le emittenti che trasmettevano il network.


Una foto di gruppo un pelino patriarcale   ^_^
Per quanto non abbia mai visto neppure cinque minuti di un episodio, a me piaceva la bionda a sinistra, per il resto nulla posso aggiungere né come ricordo né come commento.