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venerdì 20 agosto 2021

"Arrivano dal Giappone gli UFO a disegni animati" - Libertà 30 marzo 1978: ovvero la bufala degli anime fatti al computer prima di Paolo Cucco!




Mi ha sempre incuriosito quale fosse la fonte originaria di una delle bufale più assurde e durature sui cartoni animati giapponesi quando esordirono in massa sulle emittenti italiane dal 1978, cioè che erano fatti al computer!!!
Quando una notizia grandemente falsa come questa inizia a circolare ci sarà pure chi l'avrà messa in giro per la prima volta, tipo il "paziente 1" in una pandemia, tanto per restare all'attualità. 
Da tempo sono quindi alla ricerca della "bufala 1" o "fonte originaria", da cui nacquero fiumi di parole senza senso, che immaginavano che per dei cartoni animati seriali, quindi televisivi, degli anni 60/70 i diabolici giapponesi utilizzassero un fantascientifico computer!
Un computer, e quindi un software, che sarebbero stati inimmaginabilmente costosi, e che non erano a disposizione neppure della Nasa.
Incredibilmente (o forse neppure troppo) nessuno dei giornalisti che propagarono questa assurdità si premurò di controllarne la veridicità, tranne qualche sparutissima eccezione la smentì subito. Il comico fu che questi pochi giornalisti che non caddero nella fake news vennero bellamente ignorati dalla masse dei colleghi. Alcuni di questi giornalisti ed esperti che veicolarono l'assioma "cartoni animati giapponesi fatti al computer" erano anche persone che, per il proprio lavoro, avrebbero dovuto sapere che non era vero.
Un'altra curiosità su questa baggianata è che inizialmente venne considerato un fatto meritorio, la prova delle capacità dei disegnatori giapponesi, ma quando iniziò a spirare il vento della santa inquisizione divenne subito motivo di stigma sociale/artistico.
Premesso tutto ciò, fino a qualche mese fa ero convinto, esclusivamente per un motivo cronologico, che il primo a diffondere la fake news sui cartoni animati fatti al computer fosse stato Paolo Cucco in questo numero di "TV Sorrisi e Canzoni":

Paolo Cucco era il primo che aveva tirato fuori questa notizia, quindi doveva essere stato lui, ma l'aveva semplicemente inventata di sana pianta o l'aveva presa da altri scritti?
Avevo quindi ipotizzato che l'avesse desunta da un saggio sull'animazione, che citava nell'articolo su "TV Sorrisi":

Quando ho trovato questo articolo su "Libertà" del 30 marzo 1978, quindi tre giorni prima dell'uscita del n° 14 di "TV Sorrisi e Canzoni", mi sono sorti dei dubbi.





E' questa una anteprima di "Atlas Ufo Robot", ergo il/la giornalista, che purtroppo non si firma, illustra la novità di questo genere di animazione fantascientifica/robotica.
Nella prima colonna ci sono molti complimenti e a qualche inesattezza, i disegnatori giapponesi non si ispirarono per nulla agli americani (Guerre Stellari) e questi tipo di cartoni animati non erano prodotti "negli ultimi anni", ma una caratteristica dell'animazione seriale nipponica.
Si può leggere, però, un termine che male si accosta agli autori di animazione, cioè "tecnici".
Nella seconda colonna si comprendere il motivo di quel "tecnici" al posto di animatori o disegnatori:
"Inoltre questi soggetti sono stati realizzati con la collaborazione di un cervello elettronico nel quale sono stati inseriti dei dati riguardanti il tipo di disegno e i colori. L'elaboratore ha poi fornito i ragguagli tecnici necessari ed è così uscito un ottimo prodotto"

Questi concetti li ho letti un sacco di volte, ma per ora questo il primissimo caso dal punto di vista cronologico, ergo, ad ora, la "bufala 1" o "fonte originaria".
La seconda colonna ribadisce che i giapponesi non avevano una lunga tradizione nel campo del fumetto(!!!) e del disegno animato, Osamu Tezuka si sarebbe sorpreso assai...
In tema di fake news anche quella che i giornali giapponesi pubblicassero solo storie alla Walt Disney e di Charlie Brown non è poca cosa...
La terza colonna offre qualche anticipazione corretta della trama.

Merita di essere riportata la conclusione, a dimostrazione che inizialmente non c'era alcun pregiudizio verso questi cartoni animati giapponesi:
"Actarus è un eroe del bene; quando da mondi lontani arrivano le forze del male, egli trova naturale trasformarsi da tranquillo ragazzo in paladino dell'umanità".

Resta il dubbio della fonte primaria della notizia secondo cui i cartoni animati giapponesi erano fatti con il computer
Forse era Palo Cucco l'autore di questo articolo non firmato?
Paolo Cucco lo lesse il 30 marzo e ne venne influenzato per scrivere il suo per il numero di "TV Sorrisi" in uscita il 2 aprile?
Paolo Cucco e l'autore di questo articolo lessero la medesima terza fonte?
I due erano forse parenti o amici e ne parlarono?
Quale fu questa ipotetica tersa fonte?

Il mistero continua, anche se per ora la primogenitura la assegno a questo articolo su la "Libertà"  ^_^


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