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domenica 13 luglio 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 27 - sesto numero bimestrale)


Il 27esimo numero di "Anime Cult" ha come perno centrale lo speciale sulla "Gainax", forse un po' tanto in modalità riassuntone, mia opinione.
Per il resto ci sono meno interviste del solito, solo due, più una terza che mi è parsa più una autointervista di collaboratori della stessa rivista... insomma... non l'ho capita tanto, ma ci torno poco più sotto.  :]
Sono intervistati Debora Magnaghi, doppiatrice e volto della tv dei ragazzi Fininvest/Mediaset, che per motivi generazionali poco conosco, e Lucio Macchiarella.
Ovviamente, proprio per motivi generazionali, quest'ultima mi ha interessato di più.
Meritevole anche il pezzo di Carrassi su "Slam Dunk", di cui non perdevo un episodio grazie al videoregistratore.
In quella che mi pare una nuova rubrica, "Global Manga", Alessandro Bottero indaga l'arrivo dei manga ed anime in altre nazioni, partendo dagli Usa.



Come al solito mi concentro solo su alcuni scritti, ciò non comporta che gli altri non meritino.


Come scrivevo sopra non ho ben capito il senso di queste dieci pagine in apertura di rivista (10!), cioè... ho capito che si spiega come veniva creata una delle prime fanzine su manga ed anime negli anni 90, ho capito che ci viene spiegato il tutto dagli stessi autori della fanzine in una specie di autointervista/testimonianza, cosa anche interessante, ma non ne ho capito il perché   ^_^
Immagino che chi comprava questa fanzine sarà anche interessato ai dietro le quinte editoriali.




Non che non riconosca il suo viso, ma non abbastanza per collegarlo al nome, quindi mi taccio  :]


Ho trovato strano questo articolo sulle "Witch" dei primi anni 2000 in una testata che penso sia comprata da 40/50enni, magari sbaglio il target editoriale.



Il primo articolo dello speciale sulla "Gainax" mi ha permesso di riepilogare informazioni che avevo un po' sparse nel mio data base mnemonico, aggiungendo file che a quanto pare mi ero perso.


Faccio parte di quelli che si registravano "Nadia" su "Italia 1", benché teoricamente un po' fuori target, in più mi sono comprato da poco il cofanettone DVD della "Yamato Video", quindi non sono a digiuno della tematica trattata.


Lo seguivo su "MTV", sempre grazie al videoregistratore (tutti nastri riutilizzati...), mi intrigava, poi non ci ho capito più nulla, ora ho capito un po' di più perché non ci capivo più nulla   :]


Alcune informazioni sullo sbarco di anime e manga negli Usa le conoscevo, son trattate spesso in saggistica, altre no, anche perché molto più recenti.
Son curioso di vedere dove andrà a parare questa rubrica "Global Manga", cioè quali altre nazioni verranno toccate.



Penso che quando gli argomenti sono più o meno quelli e più o meno tutti si hanno le stesse passioni, può capitare che più o meno si scrivano gli stessi concetti. Più o meno.
E' un po' come nella musica, in fondo le note son sempre e solo sette  :]
In questo articolo vengono trattati alcuni giochi in scatola ispirati all'animazione giapponese in Itala, mostrando le seguenti confezioni:









Di quelli mostrati, solo Goldrake, Jeeg, Capitan Harlock, Ken Falco e Danguard godono di una mini descrizione.
Fa piacere leggere che ciò che notai io sia stato notato anche da altri (in fondo le note musicali son solo 7). 
A titolo di esempio della sintonia di valutazioni tra il blog "Imago Recensio" e la redazione Sprea, inserisco il testo dell'articolo per un paio di giochi, con corrispettivo mio testo.

Ken Falco Sprea:
"Clementoni produsse anche - probabilmente in pochi esemplari, vista la rarità del pezzo - il gioco in scatola di Ken Falco. Sulla scatola è riportato il 1979. Il gioco ovviamente si basa sulle corse automobilistiche, con un tabellone che rappresenta un circuito, anche se nella dinamica manca completamente la Black Shadow, rivale malvagia della scuderia Sayonji. Questa assenza lascia ipotizzare che gli sviluppatori del gioco abbiano riciclato un gioco attinente alle corsa adattandolo alle poche informazioni che avevano rispetto alla serie tv."

Ken Falco Stengo:
Visto il prezzo a cui lo si trova online (per fortuna non quello che l'ho pagato io) immagino che la Clementoni non produsse molti pezzi del gioco in scatola, come non pubblicizzò quello di Jeeg, mi chiedo quale fosse il senso di comprare una licenza per poi non sfruttarla.
C'è da dire che il gioco in scatola di Jeeg era abbastanza orrendo, mentre questo di Ken Falco almeno si basa sulle corse automobilistiche, benché manchi la "Black Shadow" e quindi la lotta tra i buoni e i cattivi... l'assenza della rivale della scuderia Sayonji potrebbe indicare che il gioco venne pensato precedentemente e poi a questo appioppata l'etichetta di "Falco il Superbolide".


Danguard Sprea:
"Il gioco da tavolo è ispirato alla Dama, ma chi lo ha ideato probabilmente conosceva poco la serie tv. Così, per esempio, il mezzo di addestramento usato dal protagonista in televisione, nella dinamica ludica diventa un avversario del robot protagonista!"

Danguard Stengo:
Noioso perchè alla fine si riduceva ad una simil dama.
Scarno perché oltre al tabellone ci sono solo altri 18 pezzi (9 dei quali sono le basi di plastica dei segnalini) a formare tutto il gioco, se almeno li avessero fatti in plastica...
Truffaldino perché chi ne ideò le regole non aveva visto neppure due minuti della serie tv, altrimenti non avrebbe considerato la "Freccia del Cielo", cioè l'apparecchio usato per l'addestramento dei giovani piloti e per i combattimenti, come un nemico di Danguard...


Ci sarebbero altri giochi in scatola derivati dagli anime che ho recensito nel tempo, li linko qui sotto per agevolare il prossimo scritto:








In commenti di post precedenti su "Anime Cult", c'erano state delle schermaglie sul quantificare quanto Fininvest/Mediaset avesse censurato gli anime e quanto fosse stato importante o meno trasmetterle anche se censurate.
Ognuno ha il suo punto di vista.
Poi, però, quando un professionista del settore passa ad un altro circuito televisivo e può adattare senza dover censurare, omettere i nomi nipponici, delocalizzare, tagliare e copia-incollare, leggi quanto ne è stato contento.
Vostro onore, ho terminato  :]

Quindi è stato lui a trasformate nella sigla Klin in gatto!   ^_^

Piacevole lettura.

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