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mercoledì 29 dicembre 2021

Cartoni animati giapponesi senza anima: Tre articoli su "Il Mattino" dell'8 (in prima pagina), 11 e 19 aprile 1980


Nella panoramica nazionale sullo tsunami mediatico della primavera 1980 contro l'animazione giapponese televisiva mancava un quotidiano di una certa rilevanza, "Il Mattino" di Napoli.
Mi pare che in emeroteca riuscì a consultare solo il mese di aprile, quindi non saprei dire se la redazione degli spettacoli avesse un'attenzione particolare verso i cartoni animati giapponesi anche prima o successivamente all'aprile 1980.
Chissà, un giorno tornerò in emeroteca e setaccerò gli altri mesi/anni, tanto per capire se anche il quotidiano partenopeo si fece prendere la mano dalla polemica nazionale oppure dava conto sempre delle notizie inerenti gli anime.

I tre articoli che presento sono i seguenti:
"Cartoni animati senza anima", di Carlo Bernari - "Il Mattino" 9 aprile 1980 (in prima pagina)

"Radiati dal video gli Ufo Robot", di Gabriele Sciacca - "Il Mattino" 11 aprile 1980

"Bambini inquinati dalla TV", di Luciano Grasso - "Il Mattino" 19 aprile 1980


Inutile precisare che negli articoli si fa riferimento sia alla petizione dei 600 genitori di Imola che allo studio Mesomark, quindi linko i relativi post:



Il tono di tutti e tre gli articoli è abbastanza negativo, manco una voce a favore   :]

Da notare il titolino in alto:
"Fumetti TV, pericolo giallo - Cartoni animati senza anima", di Carlo Bernari - "Il Mattino" 9 aprile 1980 (in prima pagina)"

Tanto per mettere in chiaro da chi provenisse il pericolo in tv   ^_^
Carlo Bernari  prende chiaramente posizione contro gli anime, rei di essere portatori non di violenza, ma privi di una morale. Il giornalista (scrittore e sceneggiatore) non nasconde che anche le fiabe erano violente, ma il fatto che venissero lette ne riduceva l'impatto, mentre queste fiabe televisive animate senza anima ci rendevano passivi, "deculturandoci".

Non saprei dire se il Carlo Bernari di questo articolo sia il medesimo del link di Wikipedia:

Nel caso lo fosse, pur considerando l'età avanzata che aveva quando scrisse l'articolo, data la sua giovinezza burrascosa e il suo anticonformismo, mi è parso strano che non provò neppure a dare una chance a questi programmi per bambini/ragazzi così diversi da tutto ciò che li aveva preceduti.
E' proprio vero che invecchiando ci si mette a criticare le cose fatte dai giovani  ^_^


"Radiati dal video gli Ufo Robot", di Gabriele Sciacca - "Il Mattino" 11 aprile 1980

Gabriele Sciacca, dopo aver dato conto della protesta dei genitori di Imola, intervista il dottor Carnevali, coordinatore dei programmi pomeridiani della seconda rete Rai, che scarica bellamente sulle tv private la colpa dell'invasione robotica televisiva giapponese:
Si, la Rete 2 ha trasmesso per prima Goldrake (sbaglia la data, marzo 1977...), ma sono le tv locali ad aver comprato decine di serie nipponiche, mandandole pure in onda!   ^_^

Carnevali attribuisce il merito a Nicoletta Artom per aver portato Goldrake in Italia, anche se forse in quel contesto fu più dare una responsabilità... Ella vide il robottone alla Mostra Internazionale dei film e documentari circa tre anni prima e decise di proporlo ai vertici della Rete 2.


 

"Bambini inquinati dalla TV", di Luciano Grasso - "Il Mattino" 19 aprile 1980

Per la carta stampata gli effetti negativi dei cartoni animati giapponesi su noi bambini non mancavano, eravamo:
drogati, assuefatti, rimbambiti, inebetiti, instupiditi, passivi, ipnotizzati, senza fantasia, violenti, nevrastenici, deculturalizzati, abbandonati, rincretiniti, truffati, sfruttati, intristiti, femminizzati (per i maschi), mascolinizzati (per le femmine), bombardati, angosciati, assaltati, videoti, indemoniati, storditi, impauriti, robotizzati, infine pure ammazzati... ma inquinati non lo avrei mai detto   ^_^

Ovviamente il giornalista intendeva inquinati ed intossicati dai cartoni animati robotici.
Le ultime righe dello scritto mi hanno lasciato perplesso:
"Forse i bambini hanno i loro meccanismi di difesa contro queste idiozie loro propinate dai grandi. 
Ma per provarlo dovremmo aspettare che crescano, ed è un rischio su cui non tutti sono d'accordo".

Le idiozie propinate dai grandi erano i cartoni animati giapponesi o i giudizi negativi sui cartoni animati giapponesi della carta stampata e degli esperti?
Il rischio su cui non tutti erano d'accordo era quello che crescessimo? Dovevamo morire? O_o


2 commenti:

  1. Gay King !!! E i lettori chissà come si preoccuparono! :D Oddio, mi sto ribaltando dalle risate ...

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    Risposte
    1. Avevo notato, ma non volevo essere troppo cattivo nel commentare l'articolo ^_^
      C'è da die che, secondo me, il termine "gay" ai tempi manco sapevano cosa significasse, ammesso che esistesse già in inglese.
      La massa non usava neppure "omosessuale", figuriamoci "gay", da questo punto di vista, seppur con degli eccessi politically correct, il modo di esprimersi, almeno formalmente, è migliorato.
      Almeno formalmente.. perché certi concetti che senti oggi ai tempi effettivamente non si azzardavano a dirli, forse neppure a pensarli...

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