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lunedì 10 aprile 2017

"Basta con la televiolenza spaziale", di Giuseppe Bernardi e Bartolo Pieggi - "Domenica del Corriere" 26 aprile 1980


Questo articolo è eccezionale, a fronte di uno scritto abbastanza limitato, i contenuti sono la summa delle panzane che si potevano leggere sui quotidiani e settimanali nell'aprile del 1980, il mese in cui si scatenò la protesta dei 600 genitori di Imola:
600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5

Come ho già scritto numerose volte, non è che i 600 genitori di Imola chiedessero la luna, effettivamente gli anime robotici (e non) imperversavano (con nostro grande godimento!) su tutti i canali privati e nazionali, ci poteva anche stare la richiesta di limitarli un po', sostituendoli con programmi più educativi (dal punto di vista di un genitore). Purtroppo la loro protesta scatenò il solito isterismo mediatico italiota, con i giornalisti che pare facessero a gara a spararla più grossa, e con gli stessi promotori della petizione anti-robottoni che davano l'impressione di bearsi non poco della loro momentanea gloria. Infatti, oltre alle loro legittime critiche agli anime, troviamo anche un certo numero di foto, per esempio quella sopra con la maestra Maria Teresa Tabanelli e i suoi alunni, i famosi 15 minuti di notorietà  ^_^
Faccio presente che sulla copertina di questo numero della "Domenica del Corriere" (vedi alla fine del post) campeggia un Mazinga Z con il seguente titolo:
"Il caso Mazinga: fa bene o male ai nostri figli?"
A dimostrazione che l'argomento era diventato veramente di importanza nazionale!
Uno dei punti forti dell'articolo a cura di Giuseppe Bernardi e Bartolo Pieggi sono i trafiletti e le didascalie alle foto.
Un trafiletto si concentra su quello che per loro era il presidente della Toei dell'epoca, Chiaki Imada, che a me pare fosse solo uno dei produttori... ma magari sbaglio...
Il secondo dimostra l'invasione televisiva dei robottoni, "10 telefilm al dì".
Il terzo ha un titolo esemplificativo, "Chi sono i colpevoli", con un focus sui robottoni Goldrake, Jeeg, Mazinga Z e Danguard.
Ma è meglio iniziare dall'articolo principale, che comincia (buttata lì come se fosse ormai un'ovvietà), con la "fake new", come la chiameremmo oggi, per antonomasia:
"Nel 1977 la sezione disegni animati della Toei Animamtion Dynamic, un'importante casa cinematografica di Tokio, produce, con l'ausilio di un elaboratore elettronico, una serie di telefilm di fantascienza dal titolo Atlas Ufo Robot".
Allora....Goldrake è del 1975...
La Toei aveva altre "sezioni" oltre a quella dei disegni animati?!  >_<
Mica si occupava solo di animazione?  >_<
E' corretto il nome "Toei Animation Dynamic"?
Non era "Toei Doga" o, al massimo, "Toei Animation"?
Sull'elaboratore elettronico evito il punto interrogativo...
Possibile che  li chiamassero ancora "telefilm di fantascienza"?  >_<
Il titolo non era "Atlas Ufo Robot"... ma "Ufo Robot Grendizer"...
Tutto questo solo nelle prime otto righe!!!   :]
Segue il racconto del successo di Goldrake e soci, la prima polemica ad opera del deputato DP Silverio Corvisieri, poi si spiega il perché di questa protesta dei 600 genitori di Imola.



Ovviamente io posso solo riportare i miei ricordi, non ho fatto uno studio approfondito in materia, però tra i compagni di classe delle elementari e i compagni/e di giochi in cortile (ed in cortile eravamo una moltitudine da case popolari!), non ci fu nessun aumento della violenza, non di più della violenza già perpetrata da parte di alcuni bambini con gravi problematiche in famiglia... questi menavano anche prima di Goldrake...
Il cortile era sempre strapieno di noi bambini che giocavamo a qualsiasi cosa, tra cui anche ad imitare i robottoni, al massimo si scendeva 20 minuti dopo per poter vedere una puntata particolarmente importante, a cui seguiva il commento in gruppo!
Ergo gli anime erano anche un momento di socializzazione, non eravamo degli otaku alienati...
Cosa c'era di male a volersi travestire per Carnevale da Goldrake e soci?  >_<

martedì 10 maggio 2016

"Io sono Mazinga, nel telecomando sta il mio potere", di Guglielmo Pepe - "La Repubblica" 27/28 aprile 1980



Di certo io non facevo parte del campione di bambini dello studio "statistico-psicologico" intervistati dall'istituto Mesomark, per l'indagine "I bambini e la televisione" del servizio opinioni della Rai. Infatti la tv non occupava tutto il mio tempo, non ero intossicato, non giocavo di meno, ma, soprattuto, non avevamo il telecomando!
Il primo telecomando è arrivato con al prima tv a colori, intorno al 1986, mi pare.
Nonostante tutti questi miei distinguo, l'articolo ha catturato subito la mia attenzione, sia per le accuse lanciate, sia perchè il giornalista vuole collegare lo studio alla denuncia dei "600 genitori di Imola":
600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5

La cosa curiosa è che lo studio riguarderebbe la televisione e i bambini, non i "cartoni animati giapponesi" in televisione e i bambini, eppure l'autore si concentra solo su Goldrake e Mazinga. L'unico male erano gli anime.
Tutti noi bambini e bambine del nostro cortile eravamo sempre giù a giocare, io sinceramente non rammento questo rinchiuderci in casa per vedere una puntata del Grande Mazinga (non di certo per Mazinga Z...) o di Candy Candy, anche perchè ogni puntata veniva replicata molte volte durante la settimana, inoltre le serie terminate venivano ripetute sulla stessa emittente o su altre, come si può vedere dai palinsesti delle riviste televisive.
Poi, magari, se c'era l'ultima puntata di Jeeg, si scendeva 20 minuti dopo, ma penso che sarebbe stato più assurdo un comportamento contrario  :]
Quello che ancora mi sorprende in questi articoli è quando leggi il giornalista, di certo un bravo professionista (e questo sorprende di più), partire per la tangente e sommare accusa ad accusa, che spesso non si capisce da quali basi provengano.
Perchè i personaggi degli anime erano un modello regressivo?
Perchè non stimolavano la nostra creatività e, addirittura, le nostre emozioni?




sabato 15 ottobre 2016

"La parola ai lettori: Gli eroi dei ragazzi; Chi ha paura di Goldrake?", risponde Indro Montanelli - "Il Giornale" 1 e 5 maggio 1980



Una premessa è d'obbligo per inquadrare meglio le due lettere al quotidiano, con relative risposte del Direttore, pubblicate da "Il Giornale" il primo ed il cinque maggio 1980, che riguarda il clima da caccia alle streghe che si era scatenato nell'aprile del 1980:
600 genitori di Imola 1
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600 genitori di Imola 5

Alla fine di questo post inserisco tutti gli articoli del solo mese di aprile del 1980 (ben 39) presenti nel blog (ma ne ho altri), e quasi tutti derivano dalla petizione anti Goldrake e Mazinga dei 600 genitori di Imola. Non tutti e 39 gli articoli sono anti Goldrake, c'era anchi chi lo difendeva, seppure una minoranza.
Questi genitori di Imola, alla fine, chiedevano solo un minor bombardamento di anime robotici, non la loro censura, però non sempre i loro toni furono moderati, e sappiamo che il giornalismo italico adora la santa inquisizione a tempo determinato, possibilmente contro obiettivi non potenti, che non si possano vendicare a medio o lungo termine. In particolare i cartoni animati giapponesi parevano il bersaglio ideale per scatenare le ataviche paure italiche del diverso.
Quindi le due lettere della rubrica "La parola ai lettori" vanno ben contestualizzate, e bisogna, a mio parere, notare il leggero cambio di opinione di Indro Montanelli, il Direttore.
Intanto gli autori delle due lettere sono una ragazzina di 13 anni (Lorenza Cordovani) e un adulto (Flavio Nucci), e benchè entrambe difendano Goldrake e Mazinga io tenderei a dare più credito a quella della mia coetanea Lorenza, perchè scevra da interessi politici.
Lei difendeva Goldrake e Mazinga perchè era arrabbiata per le ingiuste critiche mosse da gran parte degli adulti, come lo ero io.
La prima risposta, quella alla ragazzina tredicenne, quasi giustifica le polemiche di aprile, il Direttore, pur ammettendo di non conoscere l'argomento, le fa un discorsino sul fatto che la violenza è violenza. Cosa vuol dire che se prendi uno schiaffo reale è peggio che vederlo in televisone?
Io credo che Lorenza e noi altri, seppur piccoli, ci arrivavamo da soli che la violenza reale fosse diversa da quella irreale...
Eppure Lorenza aveva scritto cose assolutamente logiche, forse avrebbe meritato che la sua/nostra opinione fosse presa più seriamente.
C'è da dire che già il fatto che un direttore di un quotidiano rispondesse ad una tredicenne, era una cosa inconsueta.
Più attenzione ebbe la lettera dell'adulto.
Flavio Nucci, invece, coglieva l'occasione, di certo in buona fede, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro le contraddizioni della parte politica avversa. Infatti, secondo me, compie anche qualche errore nella sua arringa difensiva, a dimostrazione che, invece analizzare con attenzione i contenuti di quei cartoni, era partito con il suo pistolotto politico.
Il punto 1 poteva andare bene per Actarus, ma per Tetsuya Tsurugi o Haran Banjo? E cosa dire di George Minami in Tekkaman?!
Neppure il punto 2 corrispondeva al vero, al contrario  furono proprio gli anime a mostrarci che anche i cattivi potevano avere dellle motivazioni valide, magari non lecite o buone, ma comprensibili. In più capitava che i buoni si facessero prendere la mano da sentimenti di vendetta (vedi George Minami), commettendo atti ingiusti.
Il punto 3 non era sempre vero, in quanto spesso i cattivi erano totalmente terrestri (Mazinga Z, Danguard, Gundam), oppure erano alcuni dei buoni ad essere dello stesso pianeta dei cattivi, o comunque degli alieni.
Il punto 4 probabilmente era corretto.
Il punto 5 sono seghe mentali politiche che nulla avevano a che fare con gli anime, o almeno io quelle cose non ce le ho mai viste.
Nella seconda risposta, ad una lettera un po' più politica di quella di Lorenza, Montanelli prende in totto le difese di Goldrake, ma il motivo, dal mio punto di vista, fu quello sbagliato:
Se a sinistra danno addosso a Goldrake, allora a destra lo difendiamo.

Magari Montanelli, che di certo aveva cose un pelino più importanti su cui scrivere, venne informato da qualche collaboratore su come si stavano schierando i vari opinionisti politici, e quindi prese una posizione più precisa (mia ipotesi basata sul nulla).


I 39 articoli dell'aprile 1980:

sabato 17 dicembre 2016

"Goldrake baby-sitter", di Luca Goldoni - "Corriere della Sera" 26 aprile 1980


Luca Goldoni fu uno dei non numerosissimi giornalisti, oltretutto di una testata importante e di una notevole notorietà, che si schierò dalla parte di Goldrake durante le prime polemiche del gennaio 1979 sulla diseducatività dell'anime gonagaiano, nate in occasione della seconda tranche di 25 puntate.
Il suo articolo, comparso sul Corsera il 6 gennaio 1979, dal titolo "Arriva Goldrake arrivano i nostri (scorrere il post fino alla quinta scan) anticipò di un giorno la condanna senza appello dell'onorevole Silverio Corvisieri.
Passato un anno e mezzo, non due anni come afferma lo stesso Luca Goldoni, le polemiche infuriano più forti che mai, e stavolta Luca Goldoni tentenna un po', non si erge più a difensore del difensore della Terra. E' ragionevole pensare che, come scrive lo stesso giornalista, forse si fosse stufato di tutti i cloni (dal suo punto di vista adulto) di Goldrake, oppure non se la sentì di andare contro lo tsunami dilagante che ormai si era abbattuta sui fan dei robottoni.
Comunque, pur non difendendolo più a spada tratta, Luca Goldoni tende a stigmatizzare il panico anti goldracchiano scatenato dai 600 impavidi genitori di Imola:

600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5

Un lettore gli "rinfaccia" il suo appoggio iniziale a Goldrake (come eravamo messi... tipo Guelfi e Ghibellini...), come se il successo di Actarus e soci fose colpa di Luca Goldoni... e lui un po' si schermisce, e un po', invece, fa presente le contraddizioni dei pedagoghi in materia di ciò che avrebbe fatto bene o male ai bambini.
Coloro che sparavano a palle incatenate contro Goldrake erano gli stessi che avevano una coerenza degna di Verdini (che poi a modo suo è coerente...).




Pur dando a Goldrake del "cretino galattico", fa presente che tolto il robottone non è che si sarebbe eliminata la violenza in tv.
Peccato per quel "cretino galattico"  T_T

martedì 26 luglio 2016

"Una discoteca anti-Goldrake", di Gianpaolo Martelli - "Il Giornale" 11 maggio 1980



Non sono mai stato un lettore de "Il Giornale", men che meno nel 1980  ^_^ non conosco neppure l'autore dell'articolo, e quindi non mi è consueto il suo stile di scrittura. Detto ciò riterrei che il fine dell'articolo fosse abbastanza canzonatorio, e l'obbiettivo ultimo non erano Goldrake & C. (come li chiama il giornalista), ma i genitori, in particolare quelli di sinistra, più precisamente i genitori radical chic o comunque della borghesia. In pratica un articolo che aveva come soggetto il personaggio di Goldrake e i cartoni animati giapponesi quasi per caso, ma sarebbe potuto essere su qualsiasi altro argomento, l'importante era "sfottere" gli avversari politici. Sia chiairo, cosa che era più che legittima, anche perchè l'autore si limita ad una ironia educatissima, anni luce distante da alcuni articoli che si possono leggere oggi.
Una cosa che non mi è piaciuta molto, invece, è che il giornalista pare concentrare la polemica solo verso i genitori "ricchi" di sinistra, come se i genitori poveracci di sinsitra potessero anche essere incoerenti... ma magari ho equivocato il senso dello scritto.
In pratica l'autore difende Goldrake & C. per dimostrare quanto i genitori di sinistra fossero contraddittori, "rivoluzionari" in politica, conservatori in famiglia, tanto da arrivare ad invocare la censura per un semplice cartone animato. Va ricordato che uno dei primi fomentatori della fobia anti-Goldrake fu un padre che era un parlamentare dell'estrema sinistra ( Silverio Corvisieri ), e molte altre eminenti figure della cultura di sinistra sucessivamente gli si accodarono ( Dario Fo , Michele Serra ). Altri di sinsitra, invece, difesero gli eroi animati nipponici, come sullo schiaramento opposto giornalisti e personaggi famosi di destra li stroncarono o difesero. Fermo restando che praticamente tutti davano addoso agli anime, e che i difensori erano in minoranza, indipendentemente dalla posizione poltica personale.
Anche questo è uno dei tanti articoli che dimostra quanto Goldrake & C. erano diventati protagonisti delle notizie giornalistiche, tanto da essere usati per fare polemica con gli avversari ideologici. Bisogna considerare anche che l'articolo campeggiava a pagina 5 del quotidiano, che mi pare di aver capito (consultandone più e più settimane) ospitasse le gli articoli sulla cultura, quelli che negli altri quotidiani erano in "terza pagina" (magari ho interpretato male il tipo di impaginazione de Il Giornale).
Devo ammettere che all'inizio mi si erano rizzati i capelli in testa nel leggere l'articolo, non mi pareva fosse vero che si potessero scrivere cose di questo tipo, poi man mano ho compreso che il tono era da prendere in tutt'altra maniera  :]
Gianpaolo Martelli esagera subito il potere dei bambini, tanto per far capire che i genitori non erano in balia di energumeni prepotenti, gli si poteva dire anche di no.
Anche in questo articolo fanno capolino i famigerati 600 genitori di Imola:
600 genitori di Imola 1
600 genitori di Imola 2
600 genitori di Imola 3
600 genitori di Imola 4
600 genitori di Imola 5


domenica 5 gennaio 2020

"L'altra campana" 18 aprile 1980: i (600) genitori di Imola contro Goldrake



Nell'aprile del 1980 si scatenò un vero tsunami mediatico contro i cartoni animati giapponesi ed in particolare contro quelli robotici, rappresentati da Goldrake e Mazinga.
In quell'unico mese vennero scritti ben 121 articoli sugli anime (link), la cui genesi è data dalla concomitanza di più fattori esplosi in quell'incredibile aprile:
la lettera di denuncia dei 600 genitori di Imola;
lo studio Mesomark/Rai su televisione e bambini;
il risultato del sondaggio Rai su Pinocchio vs Mazinga

Quindi lo scenario nazional-popolare televisivo era pronto per un processo mediatico, che avvenne il 18 aprile 1980 durante la trasmissione "L'altra campana" ideata e condotta dall'amatissimo Enzo Tortora.
Su questa trasmissione ho scritto più volte, perché quella sera davanti al teleschermo c'ero anch'io con la mia famiglia. Non ho un ricordo chiaro della puntata, ma rammento vividamente il risultato finale che condannava Goldrake ad essere eliminato dalla televisione italiana.
Sia chiaro, non che i 600 genitori di Imola avessero torto a lamentarsi per la presenza strabordante dei cartoni animati giapponesi in televisione, basta dare un'occhiata al numero di serie che erano disponibili:
"Guida TV" paginone con riepilogo dei programmi per ragazzi - 10 numeri del 1980/81/82

Resta il fatto che lamentarsi, anche a ragione, che il martellamento degli anime era esagerato, e poi decretarne (teoricamente) la loro cacciata in televisione senza dare spazio alle opinioni a loro favore, non fu proprio simpaticissimo come sistema democratico   ^_^
Ricordo chiaramente come mio padre, appena venne votata l'eliminazione di Goldrake, mi vietò di guardarlo.
Mi chiedo chi fosse più influenzato dalla televisione, se i bambini, che guardavano ore ed ore di animazione giapponese, oppure gli adulti, a cui bastavano pochi minuti di dibattito tv senza contraddittorio per passare al lato oscuro   :]



Mi restava (ed in parte resta tutt'ora) la curiosità di vedere ed ascoltare cosa in realtà venne detto in quella seconda puntata de "L'altra campana", perché fino ad oggi potevo solo valutare cosa venne riportato sulla carta stampata.
Devo quindi ringraziare infinitamente un lettore del blog (Giuliano Tani) che mi ha linkato la trasmissione "Voxpopuli" del 9 luglio 2018 visibile su Rai Play, in cui sono presenti due minuti di quella memorabile puntata de "L'altra Campana" del 18 aprile 1980:
Voxpopuli - Come sono cambiati i costumi degli italiani negli ultimi 40 anni? In questa puntata li analizziamo attraverso il rapporto degli italiani con la televisione buona e cattiva, i pregiudizi rimasti e superati verso l'omosessualità e alcune forme di divertimento adottate dai giovani.

Per poter apprezzare lo spezzone della trasmissione di Enzo Tortora  (dopo un minuto e 55 secondi) bisogna essere iscritti a Rai Play.

Chissà che fine ha fatto la stupenda gigantografia dietro lo scranno degli accusatori, oggi avrebbe un valore inestimabile  ^_^
Piccola chiosa sulla interessantissima trasmissione Voxpopuli:
Da anni ormai quasi non guardo più la televisione, mi perdo, in questo modo, anche delle belle produzioni, come Voxpopuli, che presenta in ogni puntata più  temi con numerosi spezzoni di trasmissioni del periodo che mi interessa. Peccato che non esista (o io non l'ho trovato) un indice degli argomenti trattati per ogni puntata e/o del materiale mostrato. L'utilizzo del motore di ricerca di Rai Play non serve molto per cercare di trovare il materiale che interesserebbe, basti pensare che digitando la voce "Goldrake" non compare nulla... "La ricerca non ha prodotto nessun risultato", così ti viene risposto... eppure gli autori di Voxpopuli hanno scovato questa perla unica nel suo genere.




I genitori di Imola colpiscono ancora! "L'altra Campana" vs Goldrake e Mazinga - articoli del 1980

Sempre il 18 aprile su "Il Resto del Carlino" Lidia Golinelli, che si era già occupata più volte di anime (condannandoli quasi senza appello), lancia la puntata su Goldrake con un breve articolo in cui riporta i nomi dei cinque rappresentanti dei 600 genitori di Imola, e vengono spiegati alcuni retroscena della puntata.
Non è mia intenzione colpevolizzare i cinque rappresentanti dei genitori imolesi, ed in particolare le due signore che parlarono per l'accusa, né prendermela con il grande Enzo Tortora.
Il documento è così bello che sarebbe un peccato aggiungere altro.
Spero solo che un giorno qualcuno alla Rai possa riesumare l'intera parte della puntata che si occupò di Goldrake, in fondo, se hanno trovato questi due minuti, non credo avrebbero problemi a farci vedere anche il resto.
Riporto qui sotto le immagine disponibili, con annesso dialogo relativo, nel caso non vi fosse possibile vedere il video al link sopra.

lunedì 9 giugno 2014

Il ritorno dei genitori di Imola VS Goldrake & Mazinga - Il Resto del Carlino di Bologna aprile 1980 (3 articoli di Lidia Golinelli)



Giovedì 10 aprile 1980 sulla prima pagina de Il Resto del Carlino di Bologna troneggiava questo titolo molto pacato, per nulla schierato a priori. Che poi io mi chiedo, proprio in quella zona d'Italia, che era piena di comunisti, si tira fuori addirittura il diavolo? Non sarebbe stato più insultante Andreotti? Forse erano cattocomunisti...
Già in un altro post avevo dato spazio ai mitici 600 genitori di Imola, questa volta ho recuperato ben tre articoli a firma della stessa giornalista, Lidia Golinelli, che apparvero in un solo mese, direi che la giornalista era la Torquemada del quotidiano versus gli anime.
Altro inchiostro fu speso in quel mese di aprile contro i "cartoni animati giapponesi" (li posterò più avanti), e se è vero che Il Resto del Carlino non era un quotidiano di importanza nazionale è comunque l'ennesima prova di un certo isterismo collettivo che colse, oltre i bambini pro-Goldrake (ma eravamo bambini!), anche gli adulti anti-Goldrake (ma erano adulti...).

Solo il giorno prima, sempre Lidia Golinelli, sempre su Il Resto del Carlino, scrisse un altro articolo sui genitori di Imola che si erano ribellati allo strapotere mediatico di "Goldrake Mazinga &C."


Il terzo articolo di Lidia Golinelli, sempre su Il Resto del Carlino, è a data venerdì 11 aprile 1980, ergo il giorno dopo quello che ho presentato per primo, quindi vennero scritti ben tre articoli in tre giorni sul medesimo argomento (cioè i genitori di Imola). Questa volta la mira della giornalista si modifica un po', dai robottoni alla programmazione televisiva. Avvisandoci in primis, però, che i 600 genitori di Imola son stati affiancati da quelli di Castello d'Argile! Sticazzi!




Torno al primo articolo, quello che demonizza Goldrake, non fosse altro perchè lo equipara al diavolo... innalzando, nel contempo, lo statunitense Topolino in paradiso. Lo si potrebbe chiamare il "Lidia Golinelli 1".

domenica 3 agosto 2014

I genitori di Imola colpiscono ancora! "L'altra Campana" vs Goldrake e Mazinga - articoli del 1980



Dei 600 genitori di Imola ho già narrato in due post ( primo post , secondo post ), probabilmente la loro crociata contro Goldrake e Mazinga contribuì in qualche misura (assieme ad altre polemiche giornalistiche) ad eliminare dal palinsesto Rai le serie robotiche giapponesi, resta da spiegare che genere di trasmissione televisiva fosse "L'altra campana" della Rete 2 (cioè l'attuale Rai2).
Intanto il programma era condotto da Enzo Tortora, uno dei presentatori più amati dagli italiani di quei decenni (che in seguito subì uno dei più gravi errori giudiziari italiani, che affrontò con un coraggio non più eguagliato), fu uno dei primi talk-show in cui anche le persone comuni venivano invitate per commentare un argomento di stretta attualità. Alla fine della puntata, dopo che le opinioni degli invitati (esperti vari e/o persone comuni) in studio erano state esposte pro o contro l'argomento della serata, era previsto un innovativo sondaggio televisivo: i telespettatori si schieravano da una parte o dall'altra accendendo le lampadine in casa.
Veniva calcolato il consumo di energia elettrica in quel preciso istante e così si poteva valutare a chi i telespettatori avevano dato ragione, in questo caso se ai 600 genitori di Imola oppure a Goldrake e Mazinga.
Ammesso e non concesso che il meccanismo di voto avesse un qualche valore demoscopico (ed io lo proporrei a Renzi, magari lo potrebbe inserire nella nuova Costituzione), la fregatura per il bambino italico fan di Goldrake e Mazinga stava semplicemente nel fatto che erano solo i genitori a decidere quando accendere le luci in casa... oltre al fatto, direi per nulla secondario, che dalla lettura degli articoli non è ben chiaro se ci fosse qualcuno pro Goldrake e Mazinga in studio!
In pratica vennero esposte solo le, anche legittime, opinione versus gli anime robotici, senza nessun contraddittorio, se non un breve intervento di Bruno Bozzetto.
Personalmente ho un vivido e pessimo ricordo di quella trasmissione, che erroneamente confondevo con Portobello (in quanto ricordavo l'argomento della serata e la presenza di Enzo Tortora), e del risultato negativo per i miei beniamini in questo exit-pool al kilowattora, che spinse mio padre a schierarsi contro Goldrake e Mazinga. Quando si ciancia di "terrorismo televisivo" penso che quella puntata de "L'altra campana" dovrebbe essere additata come uno dei primi esempi italici, per fortuna, nel mio caso, alle intenzioni velleitarie di mio padre si contrapposero le rassicurazioni di mia madre che avrei potuto tranquillamente continuare a vedermi Goldrake.
L'articolo che annunciava il tema della trasmissione di quella sera venne pubblicato su "Il resto del Carlino" venerdì 18 aprile 1980, e l'autrice fu la Torquemada del quotidiano versus gli anime, infatti pochi giorni prima aveva scritto ben tre articoli pro genitori di Imola e la loro crociata.
Furono cinque gli esponenti dei 600 genitori di Imola che vennero spediti in trasmissione, e già mettersi 5 contro 2 (cioè Goldrake e Mazinga) non è una bella cosa, specialmente se i 2 sono personaggi inanimati senza diritto di replica... però partirono anche 4 bambini pro Goldrake e Mazinga, purtroppo non sarebbero stati invitati in trasmissione, guarda caso...
La cosa comica è che i 5 rappresentati dei 600 genitori di Imola si preoccupavano che la trasmissione fosse seria, che gli fosse stato permesso di esporre il proprio punto di vista, cioè solo il loro.





Ma quale fu l'esito del sondaggio elettrico?
Ce lo dice la solita Lidia Golinelli domenica 20 aprile, sempre su "Il resto del Carlino".

lunedì 3 agosto 2015

"I genitori di Imola VS Goldrake e Mazinga" episodio IV - 6 articoli su "Il Messaggero" 9 aprile 1980



Il 9 aprile del 1980 "Il Messaggero" di Roma dedicava ben sei articoli ai cartoni animati giapponesi. Cinque erano sulla petizione anti robottoni dei 600 eroici genitori di Imola, il sesto sul sondaggione "E' meglio Pinocchio o Mazinga?" proposto dal programma radiofonico "Game".
Quindi siamo alla quarta puntata (parte 1parte 2parte 3) della carica dei 600, e come a Balaklava alla fine sarà sconfittà, visto che quegli anime robotici stanno vivendo una seconda primavera.
Il fatto che un quotidiano nazionale, anche se più incentrato sul centro-sud Italia, come "Il Messaggero" dedicasse tanto spazio ai cartoni animati giapponesi, in un periodo storico in cui i problemi in Italia non mancavano di certo, è l'ennesima prova di quanto devastante fu per gli adulti di allora lo sbarco di quei primi anime.
Ovviamente non per tutti gli allora adulti, infatti "Il Messaggero" offre anche una voce a favore dei cartoni animati giapponesi, l'immancabile Oreste del Buono.
Addirittura in questo numero de "Il Messaggero" Goldrake ha un richiamo in prima pagina!




"Basta con i programmi della violenza"!
"Basta con le caxxate!", avrei voluto dire io...



martedì 27 luglio 2021

"La crociata di Imola" - "Videoflash" Radio Rai Due di domenica 13 aprile 1980

 

Domenica 13 aprile 1980 alle ore 8 e 45 minuti sulla Radio Rai Due venne mandata in onda una puntata di "Videoflash" che aveva un approfondimento sulla crociata dei 600 genitori di Imola contro i robottoni. L'argomento l'ho trattato più volte, ma è uno dei temi cardine di quel periodo:

Purtroppo ho potuto ascoltare e trascrivere solo 7 minuti e 20 secondi della parte (non saprei quantificarla) dedicata ai cartoni animati giapponesi. Dovrebbe esserci anche una seconda parte con un intervento di Giancarlo Governi (citato come Mister Super Gulp), ma non mi è stato possibile reperirla. Per queste informazioni ringrazio Massimo Nicora, che ho scoperto aver caricato pure l'intero audio su You Tube, ergo la mia trascrizione si è rivelata abbastanza inutile, ma sul web tutto è aleatorio, quindi meglio avere anche quello che venne detto riportato per iscritto.

I conduttori della trasmissione erano Giorgio Guarino e Giuseppe Nava, purtroppo il primo viene nominato prima che parli, quindi lo si può identificare, mentre la voce del secondo si confonde con una terza voce anch'essa non presentata. Ergo i conduttori risulterebbero tre. Gli ospiti, invece sono ben identificabili, Paola De Benedetti (Responsabile per i programmi per i ragazzi della Rete Due), Corrado Biggi (la controparte per la Rete Uno), infine Franco Bucarelli, conduttore della trasmissione "Game" che lanciò il sondaggio "Mazinga vs Pinocchio", che fu altra benzina sul fuoco mediatico contro i cartoni robotici giapponesi: 

"Pinocchio contro Mazinga Z" - Articoli dal 23 febbraio al 26 aprile 1980 sul sondaggio della trasmissione "Game" su Rai 1


L'aver invitato i due responsabili dei programmi per ragazzi della Rai, all'interno di una trasmissione radiofonica Rai, che commentava anche il sondaggio "Mazinga vs Pinocchio" lanciato da un'altra trasmissione Rai, avrebbe dovuto dipanare qualsiasi dubbio sui contenuti violenti di questi cartoni animati giapponesi. 
Il problema fu che si era in piena campagna mediatica contro gli anime (vedi link sopra) e la modalità "coda di paglia" era del tutto attiva e la si coglie in ogni risposta dei due direttori, mentre Franco Bucarelli, probabilmente non temendo ripercussioni sulla propria carriera, non si fa problemi a far notare i lati positivi di questa animazione robotica giapponese.
Alcune risposte ed argomentazioni della De Benedetti e di Biggi mi hanno abbastanza lasciato allibito, di certo la polemica era potente e loro vi si trovarono dentro solo per aver trasmesso dei cavoli di cartoni animati... capisco pure che non è che si potesse pretendere che sacrificassero la vita e la carriera in Rai per i cartoonisti giapponesi   ^_^

Di seguito la trascrizione della trasmissione in corsivo e in grassetto il mio commento (solo per differenziarlo), da notare che ho riportato "Goldreìk" perché la pronuncia è parecchio romanocentrica, basta ascoltare l'audio di Nicora.

Prima voce conduttore (senza nome)
Una nuova battaglia per gli eroi dello spazio, 600 genitori, alunni ed insegnanti di una scuola media di Imola hanno deciso di fare guerra a questi vari Atlas Ufo Robot. Si battono contro Goldrake e chiedono che vengano eliminati dagli schermi televisivi della Rai. Forse dimenticando che ci stanno anche tanti Goldreìk sulle private.
Per parlare di questo abbiamo chiamato i responsabili della prima e della seconda rete per i programmi per i ragazzi, che sono Paola De Benedetti, per la seconda rete, e Corrado Biggi per la prima, e Franco Bucarelli che conduce "GAME", una trasmissione del pomeriggio sempre della prima rete, che ha lanciato la famosa sfida Mazinga contro Pinocchio.
Dopo Franco ci dirà il risultato, ma entriamo un po' subito in argomento, io darei la parola a Giorgio per dare un po' di dati di ascolto prima di questa trasmissione.

Giorgio (Guarino?)
I dati sono terribili, vado a leggere:
i bambini da 3 ai 6 anni, gradimento, per quanto riguarda Goldreìk 88! 88, gente, è eccezionale, una cosa incredibile.
I ragazzi dai 7 ai 14 anni, gradimento 83.
Secondo me il dato più sconcertante è che per gli adulti il gradimento è 74, cioè 74 è il gradimento che può avere un film di grossissimo successo o lo sceneggiato, ma di quelli dei tempi d'oro, per intenderci.
Ecco adesso rispondiamo alle polemiche subito: allora Biggi, sei un fomentatore di violenza?

Il fatto che uno dei conduttori consideri "TERRIBILI" e "SCORCENTANTI" i dati solo perché il gradimento di Goldrake era alto per ogni fascia di età, compresi gli adulti, già la dice lunga sull'obiettività della trasmissione  ^_^

martedì 5 giugno 2018

Lo Scudo Crociato vs l'Alabarda Spaziale e la Spada Diabolica - Ovvero, scende in campo la Democrazia Cristiana - 7 articoli dell'aprile 1980 su "Il Popolo"




A dire il vero forse ho sparato un po' il titolone per attirare lettore, in pieno stile stampa italiana (sto imparando), visto che "Il Popolo", organo ufficiale della Democrazia Cristiana", non è che usò toni particolarmente cruenti contro Goldrake e Mazinga. Altri quotidiani, non dipendenti direttamente da partiti politici, furono molto più aggressivi contro i cartoni animati giapponesi. Per esempio, in tutti e sette gli articoli che "Il Popolo" dedicò nell'arco di soli 12 giorni, non è mai citata la mega panzana sull'uso del computer per produrre gli anime degli anni 70.
Più che altro i vari giornalisti, pur accusando Goldrake e Mazinga di essere violenti, puntavano il dito sul contesto sociale, sull'importanza che la famiglia avesse valori forti (ovviamente cattolici), sulla spregiudicatezza delle televisioni che sfruttavano commercialmente i gusti dei bambini.
Ho deciso di raggruppare tutti e sette gli articoli in un unico post perché sono ascrivibili al secondo attacco di panico mediatico dei giornalisti italici contro gli anime.
Il primo fu scatenato dall'onorevole Silverio Corvisieri nel gennaio 1979:
"Un ministero per Goldrake" - "La Repubblica" 7/8 gennaio 1979
"Il diavolo, probabilmente", di Bimba De Maria - "Radio Anch'io" su Radio 1 Rai - 17 gennaio 1979

Dall'aprile 1978 (o il febbraio 1978 per Heidi) al gennaio 1979 i primi cartoni animati giapponesi erano stati poco criticati, spesso ignorati, qualche volta incensati, poi arrivò Corvisieri  ^_^
La seconda ondata di follia giornalistica iniziò proprio nell'aprile del 1980, grazie ai famigerati 600 genitori di Imola, che alla fine chiedevano solo un po' meno di robottoni in televisione, ma la cui iniziativa fu preda della voracità dei quotidiani.
Resta interessante che dell'argomento se ne occupò il quotidiano politico della Democrazia Cristiana, colei che guidava il paese dalla Liberazione, ed era anche la padrona assoluta della Rai.




In particolare mi ha colpito il commento di Alfredo Vinciguerra il 10 aprile (1980) sull'iniziativa dei 600 genitori di Imola, non tanto per i toni, per altro molto pacati, ma per la collocazione nel quotidiano, a pagina due, quella dedicata ai commenti più stringenti dell'attualità politica.
Infatti l'articolo di Vinciguerra è posto di fianco ad un articolo sul PCI, uno sulla crisi Usa-Iran (non sono cambiati i tempi...) ed infine ad uno sulla CEE (l'attuale Unione Europea).




Addirittura, il 15 aprile (1980) "Il Popolo" dedicò tutta la pagina della cultura (della Cultura), per un totale di quattro articoli, alla querelle tra i 660 genitori di Imola e i robottoni!
Sfogliando svariate edizioni de "Il Popolo" (molte settimane) ,posso assicurare che i temi trattati nella pagina della cultura erano mediamente di carattere cultural-religioso, argomenti molto complessi, quasi tutti totalmente fuori dalla portata delle mie capacità di comprensione culturale.
Ho provato a ricercare articoli inerenti i cartoni animati giapponesi su "Il Popolo" in altri periodi caldi, ma non ne ho rinvenuti, non escludo che ci siano, ma a quanto pare il quotidiano della DC aveva, ovviamente, ben altro di cui occuparsi nelle poche pagine che lo costituivano.
Basti pensare al terrorismo, alle continue crisi di governo, alle guerre di potere interne alla DC.
Quindi trovo che lo spazio che "Il Popolo" dedicò ai cartoni animati giapponesi nell'aprile 1980 abbia un particolare rilievo "politico-sociale".
Ricomincio la pubblicazione di quei 7 articoli in stretto ordine cronologico, da quello del 9 aprile (1980), che si era occupato dell'editoria per bambini, in concomitanza con  la XVII° Fiera Internazionale del libro per l'infanzia di Bologna.

sabato 31 maggio 2014

Bonvi VS "i cartoni animati giapponesi" - Il Resto del Carlino 19 aprile 1980



Quando le critiche le muove un personaggio a te simpatico (e che stimi) ti lasciano più dispiaciuto, e quando queste critiche sono in gran parte le solite baggianate che venivano scritte per vituperare i "cartoni animati giapponesi" il rammarico è ancora maggiore.
Bonvi da bambino mi regalò ore di felicità con "Supergulp!", e poi coi fumetti di Sturmtruppen e Nick Carter altre ore di divertimento, per questo le assurdità che si possono leggere in questo articolo (pubblicato in prima pagina su "Il Resto del Carlino"!) replicano il rammarico (e anche un po' l'incredulità) provato nel leggere gli articoli di Michele Serra, Vittorio Zucconi e Dario Fo.
Posso anche comprendere la frustrazione professionale di Bonvi nel vedere la Rai TV investire così tanto sulla promozione di Goldrake e soci, mentre aveva sempre lesinato fondi al suo "Supergulp!", però Bonvi era un collega dei mangaka e dei disegnatori nipponici, ci si sarebbe potuto aspettare un po' più di conoscenza dell'argomento.
E se è vero che nell'articolo Bonvi sposta il tiro dagli anime al "business" traditore, è altresì vero che forse non ebbe la modestia di ammettere che le sue creature semi-animate (per quanto io vi sia affezionato) non erano al livello dei "cartoni animati giapponesi". Secondo me non erano neppure paragonabili, e questo fu l'errore di Bonvi (ma anche di Guido De Maria e Giancarlo Governi: articolo correlato), voler mettersi sullo stesso piano comunicativo di storie più complesse ed affascinanti.
Senza contare che con il "business" (e non "businnes" con due enne ed una sola esse ) non ce la si può prendere solo quando non ti premia, mentre lo si accetta quando ti fa vendere i giornalini o i libri a fumetti.
La vignetta già spiega cosa ci si può aspettare dall'autore di Nick Carter: un'investigazione sul "pericolo giallo.
Questo articolo nasce dalla petizione dei genitori di Imola contro i cartoni animati giapponesi (argomento su cui ho trovato altri succulenti articoli giornalistici), citati nelle prime righe, le cui preoccuppazioni avevano anche un senso, ma forse sarebbe toccato agli addetti del settore tranquillizarli, non fomentarli....
Fatico a capire se in certi punti Bonvi stesse scherzando o scrivesse sul serio, propenderei per la seconda (ma spero di sbagliarmi), infatti l'ironia la si usa (di norma) per sbeffeggiare una critica, non per farla.
Incredibile l'assurdità sul bambino che si lancia dal frigorifero gridando "Missili radenti!", e se lo avesse fatto per emulare Tarzan (che nel medesimo periodo veniva spesso trasmesso in formato telefilm) oppure Superman? O peggio l'Uomo Ragno trasmesso in "Supergulp!"? In quei casi sarebbe stato tutto ok?
A questo punto Bonvi ci spiega come i giapponesi avessero architettato un complotto mondiale per influenzare le menti dei bambini, e vender loro tonnellate di merchandising, che se fossero state, invece, di Nick Carter o "Supergulp!" non avrebbero arrecato danni ad alcuno.
Inserisco un commento aggiuntivo (con relativa scan) rispetto al giorno in cui ho fatto il post, inerente la questione del bambino che si lancia dal frigorifero (e che in un caso più drammatico venne sfruttata come esempio della pericolosità degli anime: "Goldrake ammazza dal video e nessuno si prova a fermarlo").
La battuta di Bonvi nasce dalla notizia, riportata sempre su "Il Resto del Carlino", data da uno dei papà dei 600 genitori di Imola che affermava che suo figlio si lanciava dai mobili o divani per imitare gli eroi nipponici. Il relativo articolo lo posterò più avanti.
Per rendere palese l'assurdità del rimprovero mosso da Bonvi (che si associa all'accusa) e dai 600 genitori di Imola verso Goldrake, mostro la scan di una notizia apparsa su "Il Fatto Quotidiano" (da cui ho cancellato la città e l'età  del bambino). I bambini giocano, i genitori non possono controllarli ogni secondo, purtroppo talvolta capita la disgrazia.
Incarceriamo Stan Lee?


mercoledì 29 dicembre 2021

Cartoni animati giapponesi senza anima: Tre articoli su "Il Mattino" dell'8 (in prima pagina), 11 e 19 aprile 1980


Nella panoramica nazionale sullo tsunami mediatico della primavera 1980 contro l'animazione giapponese televisiva mancava un quotidiano di una certa rilevanza, "Il Mattino" di Napoli.
Mi pare che in emeroteca riuscì a consultare solo il mese di aprile, quindi non saprei dire se la redazione degli spettacoli avesse un'attenzione particolare verso i cartoni animati giapponesi anche prima o successivamente all'aprile 1980.
Chissà, un giorno tornerò in emeroteca e setaccerò gli altri mesi/anni, tanto per capire se anche il quotidiano partenopeo si fece prendere la mano dalla polemica nazionale oppure dava conto sempre delle notizie inerenti gli anime.

I tre articoli che presento sono i seguenti:
"Cartoni animati senza anima", di Carlo Bernari - "Il Mattino" 9 aprile 1980 (in prima pagina)

"Radiati dal video gli Ufo Robot", di Gabriele Sciacca - "Il Mattino" 11 aprile 1980

"Bambini inquinati dalla TV", di Luciano Grasso - "Il Mattino" 19 aprile 1980


Inutile precisare che negli articoli si fa riferimento sia alla petizione dei 600 genitori di Imola che allo studio Mesomark, quindi linko i relativi post:



Il tono di tutti e tre gli articoli è abbastanza negativo, manco una voce a favore   :]

Da notare il titolino in alto:
"Fumetti TV, pericolo giallo - Cartoni animati senza anima", di Carlo Bernari - "Il Mattino" 9 aprile 1980 (in prima pagina)"

Tanto per mettere in chiaro da chi provenisse il pericolo in tv   ^_^
Carlo Bernari  prende chiaramente posizione contro gli anime, rei di essere portatori non di violenza, ma privi di una morale. Il giornalista (scrittore e sceneggiatore) non nasconde che anche le fiabe erano violente, ma il fatto che venissero lette ne riduceva l'impatto, mentre queste fiabe televisive animate senza anima ci rendevano passivi, "deculturandoci".

Non saprei dire se il Carlo Bernari di questo articolo sia il medesimo del link di Wikipedia:

Nel caso lo fosse, pur considerando l'età avanzata che aveva quando scrisse l'articolo, data la sua giovinezza burrascosa e il suo anticonformismo, mi è parso strano che non provò neppure a dare una chance a questi programmi per bambini/ragazzi così diversi da tutto ciò che li aveva preceduti.
E' proprio vero che invecchiando ci si mette a criticare le cose fatte dai giovani  ^_^

sabato 12 dicembre 2015

"Seicento genitori sfidano l'invincibile Goldrake: ci sta rovinando i figli", di Marco Marozzi - "La Repubblica" 10 aprile 1980



Dopo aver pubblicato numerosi articoli a colori di settimanali e mensili torno al classico bianco e nero di un quotidiano, e al classicissimo scontro "Genitori di Imola" vs Goldrake & Mazinga, che infiammò le pagine dell'aprile 1980.
Stavolta è "La Repubblica" a lanciarsi a pesce sull'argomento, e lo fa dando il meglio di se :]
Oh, magari, considerando che a 46 anni la sto ancora menando con i "cartoni animati giapponesi", il giornalista aveva ragione: Goldrake mi deve aver rovinato...
Sinceramente non avrei mai pensato che una lettera di 600 poveri cristi (in senso buono) potesse mai catalizzare l'attenzione dei mezzi di (dis)informazione in maniera così eclatante.
Basta dare una scorsa alla cronologia degli articoli pubblicati dall'8 aprile 1980:
"Indice degli articoli della "Emeroteca Anime" divisi per anno "

“I genitori dichiarano guerra agli Ufo Robot” - “La Stampa” 8 aprile 1980
"Mazinga batte Pinocchio solo perché armato", di Renato Minore - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
"Guerra agli Ufo-Robot", di Roberto Pesenti” - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
"Se i bambini non leggono di chi è la colpa?”, di Franco Ferrarotti - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
"Oreste Del Buono: quei genitori non hanno il gusto del divertimento”, di Marcello Sorgi - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
"In principio fu Goldrake; poi...” - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
"Il robot vince anche contro bambole e giochi didattici”, di Paola Pisa - "Il Messaggero" 9 aprile 1980
“A Imola continua la guerra stellare. Senza scampo Goldrake Mazinga & C. ”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 9 aprile 1980
"Non vogliamo figli storditi", di Roberto Pesenti - "Il Messaggero" 10 aprile 1980
"Per chi li ha portati in Italia è una crociata contro i fantasmi", di Marcello Sorgi (intervista a Nicoletta Artom) - "Il Messaggero" 10 aprile 1980
"Corvisieri: c'è una crisi di idee” - "Il Messaggero" 10 aprile 1980
"Il neuropsichiatra infantile: bisogna aiutarli a guardare e criticare”, di Pietro M. Trivelli - "Il Messaggero" 10 aprile 1980
"Il fenomeno in Usa: è la tv mania il vero problema”, di Rina Goren - "Il Messaggero" 10 aprile 1980  "Bambini, tenete duro. Arriva Goldrake contro i genitori babbalei" - "Lotta Continua" 10 aprile 1980 

“Topolino è lettura sana, ma Goldrake è il diavolo”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 10 aprile 1980
“Riusciranno Goldrake e Mazinga a battere i genitori di Imola?”, di Giorgio Martinat - “La Stampa” 10 aprile 1980
“Si spara contro Goldrake, ma l'imputata vera è la tv”, di Lidia Golinelli – “Il Resto del Carlino” 11 aprile 1980
“Ma nell'800 Pinocchio era come Mazinga”, di Renato Minore - "Il Messaggero" 11 aprile 1980
“In 15 anni, 3 e mezzo al video”, di Piero Vigorelli - "Il Messaggero" 11 aprile 1980
“Roma: criticano chi accusa, i dirigenti delle tv private” - "Il Messaggero" 11 aprile 1980
“Parlano i videoti Usa”, di Rina Goren - "Il Messaggero" 11 aprile 1980
“Goldrake da Tokyo con amore”, di Carlo Morlondo - La Stampa 12 aprile 1980
“Goldrake contro i bambini?”, di L. Lombardo Radice – l'Unità 13 aprile 1980
“E io sono pronto ad andare in televisione per battere quei robot”, di Dario Fo – l'Unità 13 aprile 1980
“Volete vincere Goldrake, non ce la farete mai!” - l'Unità 13 aprile 1980
“Avete paura della guerra e ve la pigliate con noi”, di Marina Maresca – l'Unità 13 aprile 1980
“Mazinga e Tekkaman droghe d'iniziazione per telebambini soli”, di Alberto Bevilacqua - Corriere della Sera 14 aprile 1980
“Cinque anti-Mazinga parlano oggi in tv”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 18 aprile 1980
“Goldrake e Mazinga rovinano i nostri figli? Ecco due pareri opposti” - l'Unità 19 aprile 1980
“Vincono in televisione i genitori anti-Goldrake”, di Lidia Golinelli - “Il Resto del Carlino” 20 aprile 1980
"Mazinga, Dragun, Goldrake" – Topolino 1273 del 20 aprile 1980
"Mazinga, il suo regno è finito: le televisioni private lo espellono" - di Florido Borzicchi - Il Resto del Carlino 20 aprile 1980
"Il cretino elettronico", di Silvana Bevione - Panorama 28 aprile 1980
"Questo Mazinga robotizza i nostri ragazzi", di Duilio Tasselli - Oggi aprile 1980


 E questi sono solo gli articoli fino ad aprile... sui quotidiani se ne parlerà fino all'autunno/inverno 1980!
Marco Marozzi inizia il suo equilibrato articolo illustrando i protagonisti della vicenda, cioè gli accusatori e i potenziali giudici.


Anche il sindaco comunista conferma che i figli erano "invischiati in questa rete"!
Gioco d'azzardo? Droga? Web? Consumismo sfrenato? Prostituzione minorile? Spaccio di figurine Panini? Analfabetismo? Povertà?
No, la rete dei "cartoni animati giapponesi"!
Penso che oggi quegli stessi genitori, ormai diventati nonni e nonne, credo che rimpiangano lo sbandierato presunto pericolo all'acqua di rosa di Goldrake e Mazinga.
Se quelli erano problemi, allora queli a cui sono esposti i bambini ed i ragazzi oggi, cosa sono?




Ecco la parola magica:
"Tutti uguali, tutti assurdi. Li ha prodotti un calcolatore elettronico"!!!!!!
Dice un padre davanti ad una scuola.
Ma, soprattutto, chi sono Asterganga, Daican III (sob...) e Tekkam?!
Ma se uno deve scrivere un articolo, non può informarsi un minimo almeno sui nomi che deve scrivere nell'articolo?
Così, tanto per non fare figure...
Ma a quale multinazionale si riferisce il giornalista? Fonte? Dove lo ha letto? Ha fatto un'inchiesta?
Mistero...

martedì 26 marzo 2019

"L'Occhio" di Maurizio Costanzo scende in campo - 5 articoli dell'aprile/giugno 1980



Nell'ottobre 1979 la Rizzoli mandò nelle edicole un nuovo quotidiano, "L'Occhio", diretto da Maurizio Costanzo.
Su questa avventura editoriale ci sarebbero molte analisi da fare inerenti a vicende assai gravi capitate in Italia negli anni 70 e 80, e se la "gente" le conoscesse (popolazione senza memoria storica...), non avrebbe il coraggio di affermare che oggi viviamo in uno Stato pieno di pericoli...
Per fortuna questo è un blog che parla di argomenti insulsi, non di tentativi di colpi di Stato, di stragi, logge massoniche occulte, di banche andate in malora o di omicidi politici... ergo spazio ai casi in cui "L'Occhio" si concentrò su Goldrake! ^_^

Il primo articolo è datato 9 aprile 1980: "Attento Goldrake arriva la mamma", di Rosa Buono.

L'illustrazione direi che riprende fedelmente quelle de "La Domenica del Corriere", di cui Maurizio Costanzo era stato direttore.
I 608 genitori di Imola avevano appena lanciato la loro petizione contro l'invasione (reale) televisiva dei cartoni animati giapponesi, secondo il titolo le mamme si ergevano a difensori dei propri bambini contro un Goldrake che usciva dal televisore e li colpiva a morte.
Solo il disegno vale un terno al lotto!   ^_^
Mi ha dato un'immensa soddisfazione scorrere la pellicola dove era microfilmato "L'Occhio" ed incappare in questa perlata.
Piccola digressione personale:
capita che io me la prenda quando vedo che gli articoli che posto su questo blog vengono ripresi da libri o servizi giornalistici senza uno straccio di citazione, omettendo o cancellando il watermark.
Il mio dispiacere è dato, più che dai soldi che investo in questa ricerca/passione, dai chilometri di pellicola microfilmata (e di pagine che sfoglio) che passo in rassegna nelle emeroteche.
Quando mi stanno per uscire gli occhi fuori dalle orbite, perché sono 4 o 5 ore che scorro pagine su pagine di quotidiani e periodici, ed incappo in titoli come questi, mi sento rinfrancato  :]



Una caratteristica de "L'Occhio" era che a fronte di un titolo sparato a nove colonne o ad una foto a piena pagina, l'articolo relativo era praticamente di approfondimento zero.
Rosa Buono informa succintamente il lettore sull'iniziativa dei 608 genitori di Imola, viene dato spazio alle opinioni negative sugli anime dei promotori della lettera alla Rai e al Ministero della Pubblica Istruzione.
Più interessante il trafiletto con il punto di vista del professor Marco Battacchi, il cui titolo ("Sono ferri vecchi") è assolutamente fuorviante rispetto al contenuto, in pieno stile "Studio Aperto"...
Il "sono ferri vecchi" non era indirizzato ai personaggi degli anime, ma al gioco dei bambini...
L'unico appunto che si può fare al docente dell'università di Bologna è sul non aver compreso che, in realtà, il ruolo femminile nei cartoni animati giapponesi era di primo piano come mai era capitato in programmi per ragazzi.


Il secondo articolo è del 20 aprile 1980, una lettera che la dodicenne Alessandra Sozzi di Milano inviò al direttore, cioè Maurizio Costanzo, per difendere Goldrake: "Genitori riflettete".

giovedì 7 febbraio 2019

Altra aggiunta di articoli (40) all'indice dell'Emeroteca Anime

Pare proprio che non ci sia termine al numero di testate che si occuparono di animazione giapponesi dal 1978 ai primi anni 80, l'unico limite sembra essere la disponibilità di materiale da analizzare.
Per questa nuova infornata di articoli mi sono basato su una piccola intuizione inerente la polemica dei 600 genitori di Imola. Dato che i figli di questi genitori andavano alla scuola elementare di Campanella di Imola, che la lettera nacque in ambito scolastico e che fu inviata anche al Ministero della Pubblica Istruzione, ho pensato di sondare le pubblicazioni inerenti il mondo della scuola:
"Riforma della Scuola"; "Tutto Scuola"; "L'Educatore, quindicinale di pedagogia"; "Genitori e scuola, mensile per la partecipazione alla gestione della scuola".

E ci ho azzeccato  ^_^
Ho trovato questi articoli assai interessanti, indipendentemente dal loro contenuto, in quanto erano riviste indirizzate prevalentemente ai docenti scolastici, quindi facevano più tendenza rispetto ad un articolo sul Corsera o su un mensile qualsiasi.
Assieme alle pubblicazioni sulla scuola, ho trovato altre numerose nuove testate che si occuparono degli anime:
"Almanacco Cinema"; "Corriere d'Informazione"; "Prima Comunicazione"; "Corrier Boy Music"; "Giornale dello spettacolo"; "Industria Toscana - Notiziario: settimanale di politica e cultura industriale"; "Phototeca"; "Lo Spettacolo, rassegna economica e sociale degli spettacoli e delle attività artistiche e culturali".

L'Almanacco del Cinema è un po' arduo da valutare se fosse una rivista o un libro... mi pare che venne pubblicato relativamente per poco, ed usciva in tre numeri all'anno, io l'ho inserito come rivista.

Ecco i quotidiani regionali:
"Il Secolo XIX"; "La Nazione"; "L'Eco di Bergamo"; "Giornale di Sicilia".

Di questi quattro quotidiani su "Il Secolo XIX" ci sono parecchi articoli, mentre su "L'eco di Bergamo" ne ho trovato silo due, ma sempre in prima pagina!
Ovviamente non ho sfogliato tutte le edizioni di tutti gli anni che mi interesserebbero, ma solo a campione alcuni periodi più importanti.
A dimostrazione che l'argomento "cartoni animati giapponesi" sollevava polemiche anche locali, ma pare non in tutte le regioni, per esempio, nei periodi che ho sfogliato, su "L'Unione Sarda" non ho trovato nulla. Quindi si direbbe che in Sardegna Goldrake e soci fossero ignorati...

Ringrazio Massimo Nicora per i "Linea"

Gli articoli trovati da dicembre ad oggi, non pochi visto che son passati solo due mesi dall'ultimo aggiornamento.

giovedì 20 agosto 2015

"I genitori di Imola VS Goldrake e Mazinga" episodio V - 5 articoli su "Il Messaggero" 10 aprile 1980 (intervista a Nicoletta Artom e Silverio Corvisieri)



Oh, come?
Storditi a chi?!
Non so perchè ma mi sento chiamato in causa...  :]
No, vabbè... solo perchè dopo 35 anni sto ancora a parlare di queste cose non è che dimostri che io sia diventato stordito a causa dei cartoni animati giapponesi, no? O_o
Comunque un grazie al giornalista Roberto Pesenti per il simpatico titolo...
E' questo il quinto post (e ne farò anche un sesto) che dedico al clamore scaturito dalla lettera di protesta dei 600 genitori di Imola contro gli anime, le puntate precedenti:
parte 1parte 2parte 3; parte 4

Questo articolo è conseguente a quello del 9 aprile 1980 (cioè del giorno prima) sempre su "Il Messaggero" (link sopra "parte 4"), prosegue quel discorso (ri)dando la parola ai genitori, come se non l'avesero avuta già nel primo articolo. Come nel numero del 9 aprile, anche in questo caso un'intera pagina è occupata da Goldrake e Mazinga, ma oltre alle opinioni di genitori ed esperti c'è un'interessante intervista (ad opera di un giovane Marcello Sorge) a Nicoletta Artom, la madrina italiana di Goldrake.
Non che la Artom dica cose diverse da quelle dell'articolo su TV Sorrisi e Canzoni n° 50 dal 16 al 22 dicembre 1979 ("Chi ha paura di Goldrake Cattivo?"), aggiunge solo qualche rivelazione su come acquistò la serie di "Atlas Ufo Robot".




Ovviamente l'opinione pro "cartoni animati giapponesi" non poteva restare senza oppositori, quindi viene inserita una simpatica colonnina di fianco all'intervista alla Artom, in cui l'on. Silverio Corvisieri smonta in poche righe ciò che la Artom aveva provato ad argomentare in due misere colonne.
Il quarto articolo è un'intervista di Pietro Trivelli al neuropsichiatra infantile Giovanni Bollea, che alla fine non è poi tanto negativo sugli anime.




L'ultimo intervento è della giornalista Rina Goren, ed incentrato sui contenuti e gli ascolti dei programmi delle tv private statunitensi. Anche questo non è particolarmente apocalittico.
Ricomincio dal primo articolo, quello in cui ci davano degli storditi...