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giovedì 1 ottobre 2015

"I genitori di Imola VS Goldrake e Mazinga" episodio VI - 4 articoli su "Il Messaggero" 11 aprile 1980



Questo post dell'Emeroteca Anime fa parte di un trittico (da quanto volevo usare questa parola!!!) di servizi giornalistici de "Il Messaggero" iniziato il 9 aprile 1980, continuato il 10 aprile 1980 e conclusosi con questo dell'11 aprile. In pratica il quotidiano romano, ma di importanza nazionale, dedicò per ben tre giorni di seguito numerosi articoli (un totale di 15!) alla petizione dei 600 genitori di Imola, con relative risposte e polemiche.
Il mio titolo riporta "episodio VI", in quanto è questo il sesto post che pubblico su quella mitica (ed in parte anche comprensibile) lettera/petizione/denuncia contro l'invasione di Goldrake e soci:
parte 1parte 2parte 3; parte 4 ; parte 5

Come si può notare dalla scan de "Il Mesaggero" dell'11 aprile, l'argomento era così caldo da meritare addirittura un richiamo in prima pagina (in basso a destra), e questa volta il quotidiano, i suoi redattori e giornalisti si ripromettevano di dare la parola, finalmente, a noi bambini/e.
Successe veramente?



Poco... o nulla...
Dei quattro articoli presentati a pagina 15 solo uno conteneva le risposte di un ragazzino di 13 anni (Gregory V.), però di origine statunitense che viveva a Roma, e che studiava in una scuola per stranieri (immagino privata). Peccato che le domande non vertevano su Goldrake e soci, ma sulla qualità dei programi tv italiani paragonati a quelli in Usa (machemmenefregaame?).
Non potevano intervistare il figlio di un operaio di un quartiere popolare?
E magari fargli delle domande inerenti le valanghe di accuse mosse da "Il Mesaggero" nei due giorni precedenti ed in quella stessa edizione?
No, troppo facile :]
Il primo articolo dei quattro, a firma Renato Minore, si occupa di nuovo (lo aveva fatto lo stesso Minore il 9 aprile) del "sondaggio "Mazinga vs Pinocchio" della trasmissione "Games".
L'articolo cerca di non dare troppo addosso a Mazinga e Goldrake, ma la cosa divertente è che nel titolo si può leggere un bel "Parlano i ragazzi", che poi non parlano affatto... vabbè... particolari.
Perchè mettere un bambino col costume di Goldrake se nel titolo c'è Mazinga?
Nota a margine:
forse il termine "Nippo-cartoons" del titolo fu di ispirazione alla mitica Deodata Cofano per il suo indimenticato, ed indimenticabile, saggio sull'animazione seriale giapponese "Nipponcartoon, immagini, miti, strategie"?



A distanza di soli 36 anni mi permetto di dire la mia: tra Mazinga e Pinocchio scelgo mille volte il primo!
La morale sarebbe che Mazinga è accettabile in quanto sarebbe un post-Pinocchio tecnologico.








La parola toccherà ora ai bambini?!
No, tocca allo psicologo, poteva mancare lo psicologo?
Il giornalista Piero Vigorelli chiede lumi a Camillo Loriedo.



La dimostrazione del lavaggio del cervello che subivamo stava nel conoscere gli orari in cui venivano trasmessi i nostri cartoni animati giapponesi preferiti: scandalo!!!
Alcuni di noi, probabilmente i più rimbambiti, riconoscevano anche il simbolo dei canali televisivi privati con la programmazione più generosa in fatto di robottoni: sbalorditivo!!!
Allora ero anch'io un "bambino non stop"?! T_T
Dato che gli esperti nosrani, in realtà, non erano per nulla esperti, si andava a commentare studi ed analisi fatti all'estero.
Scopro di essere stato anche un "piccolo schermo = piccolo scemo"... grazie della stima T_T




Il giudizio dello psicologo Camillo Loriedo sugli anime robotici è totalmente negativo, ma non dovevano dare la parola a noi bambini? T_T

"... i messaggi di violenza dei robot giapponesi hanno un effetto negativo che va oltre le apparenze giocose:"
"Certo, non c'è il sangue come nei western (cazzata pazzesca!). Ma c'è un modo compiacente, talvolta esaltatorio di rappresentare la violenza che è più dannoso per la psicologia infantile di una sparatoria."
"Perchè i bambini vengono stimolati intellettivamente a non essere creativi, a privilegiare l'efficienza meccanica dell'affettività(?!?!) O_o 
 Oggi, quella dei robot giapponesi è diventata una cultura dominante e un bambino che non se ne intende viene emarginato dal gruppo."

Anche chi non gradiva giocare a pallone veniva emarginato durante le partite di pallone... e chi non giocava a Monopoli era emarginato dalle partite di Monopoli... c'è bisogno di continuare?
E per fortuna che questo era un esperto di "terapia della famiglia"...




Quando mai un mostro di Vega si mostrava pentito? Ed il Generale Nero era pentito quando fu sconfitto da Tetsuya Tsurugi?
Per fortuna che le perle provengono anche dalla classe operaia, non solo dai laureati:
"Se si continua di questo passo, avremo una generazione futura fatta di persone violente e rimbambite, che prenderanno la società così com'è, senza tentare di modificarla in meglio."

Ma "violente e rimbambite" più degli adulti che, già da numerosi anni, stavano mettendo a ferro e fuoco il paese con attentati, omicidi politici, stragi e massacri?
Basta leggersi la prima pagina dello stesso "Il Messaggero" di quel 11 aprile 1980...




Finalmente tocca ai bambini?
No, ai dirigenti delle tv private... che esprimono un punto di vista interesante, e, ovviamente, da classico scaricabarile italico.








"Rti", cioè la pre-Fininvest/Mediaset?




E finalmente tocca ai "videoti", cioè noi bambini!
E come campione rappresentativo dell'infanzia italica viene scelto il figlio tredicenne, nuovaiorchese di nascita, di un medico, immagino di famiglia abbastanza agiata, che studiava in una scuola per stranieri, e che passava le vacanze dalla madre negli Usa.
Un po' come noi tutti bambini del periodo!
Complimenti per il campione demoscopico!




Domande sui cartoni animati giapponesi?
Nessuna.
Perchè c'è Goldrake sotto al titolo?
Mistero.
Valore dell'intervista in rapporto al tema "Goldrake e Mazinga"?
Zero spaccato.



Comunque Gregory aveva ragione, i telefilm poi sono arrivati, e come sono arrivati!



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