Consultando online il quotidiano piacentino "Libertà" mi sono imbattuto in una serie di articoli sul Giappone a firma Antonio Widmar, nel primo post ne ho pubblicati tre del 1977:
Mi rifaccio al link qui sopra per le poche informazioni che ho trovato sull'autore, preciso che non ho ancora compreso se l'Antonio Widmar che ho trovato fosse lo stesso che scriveva gli articoli.
In questa seconda parte mostro altri tre articoli, due del 1978 ed uno del 1979.
Il primo (sopra e qui sotto a proseguire) è del 3 giugno 1978 e riguarda la cronaca scolastica nipponica, un argomento che ho trattato in più post, sotto vari punti di vista, eccone alcuni:
In Italia non mandare un minorenne a scuola è configurabile come un reato, intervengono le autorità scolastiche ed infine le forze dell'ordine, in Giappone non funziona nel medesimo modo, altrimenti il fenomeno "hikikomori" non avrebbe raggiunto le dimensioni di un problema endemico protrattosi nei decenni.
L'articolo verte proprio sul 15enne Tacheo (Takeo?) Kubo che studiando a casa riuscì a passare l'esame per accedere alla carriera di giureconsulto, passarono l'esame in 69 su 1870 candidati... studiando 12 ore al giorno... poi uno fa hikikomori...
Il padre era un ex ufficiale della Kempetai... in assenza della madre si è occupato lui dell'educazione del figlio, immagino i metodi per farlo studiare sto povero ragazzino >_<
C'è un brevissimo accenno sulla passione di Tacheo per i fumetti (manga?), durata un paio di anni, che alla fine lo stufarono.
18 febbraio 1978
E' incredibile, ma pare che all'inizio del 1978 in Giappone ci fossero circa 750 mila cittadini che non pagano il canore alla Rai nipponica (la NHK), molto italica come evasione, comunque il 98% saldava regolarmente il dovuto, in Italia a percentuale era molto più bassa.
Apprendiamo che anche in Giappone come in Italia esistevano due importi differenti del canone televisivo in base al tipo di apparecchio tv, se questo fosse a colori o in bianco e nero.
Perché il 2% degli evasori del canone NHK non volevano pagare?
Le stesse scuse italiche:
non seguivano i programmi del canale pubblico giapponese NHK;
non vogliono partecipare alla distribuzione dei costi per una tv pubblica;
contestavano gli sprechi economici della NHK, compreso il numero esagerato di personale (tipo la Rai).
Tutto il mondo è paese quando si tratta di tasse ^_^
L'ultimo articolo del 12 ottobre 1979 si collega con il folklore nipponico, spiriti, fantasmi, demoni etc. etc.
Direi che la figura della "Donna Candore" dell'articolo sia la medesima che avevo cercato di analizzare nel posto della "Go Nagai Robot Collection" su "Chirara", una "yuki-onna".
E quale fu il mistero di questa donna spirito della neve?
Che anche in una epoca senza social, i ragazzi possono organizzarsi per beffare gli adulti ^_^
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