TITOLO: Anche i giapponesi nel loro piccolo s'ìncazzano, nuove curiosità dal sol levante
AUTORE: Keiko Ichiguchi
CASA EDITRICE: Kappa Edzioni
PAGINE: 158
COSTO: 12€
ANNO: 2007
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788874711628
Questo secondo libro della Ichiguchi sembra meno ordinato degli altri 2. Pur riproponendo lo stesso schema, piccoli capitoli esplicativi (più o meno) di un tema/ricordo/esperienza, il filo logico è tenue e le informazioni interessanti paiono minori, Il primo e il terzo, soprattutto, li ritengo migliori.
Di seguito la descrizione sommaria
di cosa contengono i 28 capitolini, anche se talvolta i temi trattati
in un capitolo sono molti, quindi non riportabili in toto:
Cap 1: Come si sale sul treno in
Giappone, cioè, una spinta e via!
Cap 2: Quando nasce, e da dove, il
termine “moe”? Nel 2003 venne pubblicato un vocabolario d'inglese
per l'università, il suo nome era “”Moeru Eitango”
(Vocabolario d'inglese Moeru), che gli studenti abbreviarono subito
in “Moe Tan”. La caratteristica principale di questo nuovo
vocabolario era che le illustrazioni vedevamo come protagonista una
ragazzina dolce e carina, e le frasi in inglese citavano manga ed
anime. Il verbo “moeru” e l'aggettivo “moe” derivano da
questo dizionario. Per gli otaku giapponesi “moeru” significa
“amare platonicamente”, ma con un leggero tocco di sensualità.
Cap 3: Nel 2006 in Giappone nacque
una mania particolare per le donne, la “megane – danshi”, cioè
il fascino degli uomini con gli occhiali.
Cap 4 e 5: Le differenze negli
shojo da quando li leggeva l'autrice rispetto ad oggi.
Cap 6: In Giappone baciarsi in
pubblico non va bene.
Cap 7: Una delle scene classiche
in manga ed anime è l'innamoramento sul treno.
Cap 8: La scuola giapponese nei
suoi vari gradi d'insegnamento.
Cap 9: Gli esami d'ammissione al
liceo e all'università.
Cap 10: L'autrice si reca ad una
normale fiera di fanzine, 45000 espositori e 150000 visitatori!
Cap 11: La descrizione dei siti
archeologici di Asuka.
Cap 12: L'automummificazione o
“sokushinbutsu”.
Cap 13: Le differenze tra il film
The Grudge giapponese e il remake statunitense.
Cap 14: La storia antica sulla
nascita del Giappone. Peccato che la Ichiguchi, a proposito della
stirpe imperiale, affermi che risale “ininterrottamente”
dall'imperatore Jinmu fino ai giorni nostri. Allora è proprio vero
che i libri di storia scolastici giapponesi raccontano falsi storici
ormai stra appurati?
Cap 15: Spiegazione veloce della
fine dell'epoca Edo e dell'apertura forzata agli occidentali.
Cap 16: La storia della squadra di
samurai shinsengumi, costituita e sciolta alla fine del periodo Edo.
Cap 17: La fine dello shinsengumi
e dei suoi più famosi membri: Okita, Kondo e Hijikata.
Cap 18: L'autore del manga
“Kenshin, samurai vagabondo” ha ampiamente preso spunto dai
personaggi storici dello shinsengumi, qui ne vengono indicati
alcuni.
Cap 19: La storia di 3 eroi
dell'inizio dell'era Meiji: Takamori Saigo, Kogoro Katsura e Ryoma
Sakamoto.
Cap 20: Il periodo Sengoku (quello
di Inuyasha) e i suoi 3 più importanti personaggi storici: Nobunaga
Oda, Hideyoshi Toyotomi, Ieyasu Tokugawa.
Cap 21: Breve storia delle geisha.
Cap 22: Le geisha nel Giappone
moderno, locali, termini, prassi, costi. In questi 2 capitoli sulle
geisha l'autrice specifica più volte che non sono assolutamente
prostitute, ma alla fine si spinge fino ad affermare che “Se
proprio bisogna trovare una similitudine, potremmo dire che il
rapporto che s'instaura (tra la geisha e il cliente) è come quello
di un figlio con la propria madre”. Cioè li coccolano e li viziano
finché si attengono alle regole. Mi sembra un paragone un poco
esagerato.
Cap 23: Qualche aneddoto sul
“salutarsi” in Giappone ed in Italia.
Cap 24: Come si comportano i
giapponesi incazzati.
Cap 25: La vita da
extracomunitaria dell'autrice in Italia, ovvero i problemi per
ottenere il permesso di soggiorno. Giustamente la Ichiguchi racconta
i timori di non vedersi confermato il permesso di soggiorno (anche a
causa dei continui cambi legislativi e di una certa xenofobia
strisciante). Mi è parso, però (magari sbaglio), che la sua
lamentela sia principalmente dovuta al fatto che lei è giapponese,
mica una extracomunitaria. Cioè le secca essere considerata
extracomunitaria nonostante provenga da un paese democratico, ricco
ed avanzato. Ribadisco che magari ho avuto una sensazione errata.
Cap 26: Racconti di persone che
parlano sui mezzi pubblici al telefonino ad alta voce.
Cap 27: L'autrice cerca di sfatare
alcuni luoghi comuni sul Giappone, esaltando, invece, i lati positivi
della sua nazione.
Cap 28: Prendendo spunto dal suo
manga “1945” spiega alcuni suoi punti di vista su politica e
società, oltre a rievocare il periodo bellico del suo manga.
Purtroppo in un passaggio fa una similitudine tra la shoa e le 2
atomiche sganciate sul Giappone. Ma gli ebrei non avevano fatto del
male a nessuno, furono sterminati solo perché ebrei. I giapponesi
(che appoggiavano quasi totalmente l'imperatore e il governo)
massacrarono milioni di persone e scatenarono una terribile guerra di
conquista e distruzione. Le 2 atomiche non furono sganciate
all'improvviso, ma solo dopo aver chiesto la resa del Giappone, che
rifiutò, anche dopo lo sgancio della terribile prima atomica. Ci
vole la seconda per convincere l'imperatore e il governo a
capitolare. Allora è vero che i libri di storia scolastici
giapponesi sono molto indulgenti sul loro passato bellico.
Il libro si conclude con le
simpatiche strisce a fumetti, presenti anche nel terzo libro e non
nel primo, sulla sua vita a Bologna e in Europa.
Nessun commento:
Posta un commento