TITOLO: Itinerari del sacro, l'esperienza religiosa giapponese
AUTORE: Massimo Raveri
CASA EDITRICE: Cafoscarina
PAGINE: 340
COSTO: 21 €
ANNO: 2006
FORMATO: 20 cm X
15 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788875431099
Questo
interessante saggio è stato scritto nel 1984, ma per la riedizione
del 2006 è stato riveduto ed ampliato, anche se, secondo me, non
analizza abbastanza la situazione contemporanea.
Il
saggio non procede “temporalmente”, cioè dalle epoche antiche ai
giorni nostri, ma per “soggetti”: Lo spazio; Il tempo; La morte;
Il potere.
All'interno
di questi capitoli vengono analizzati una moltitudine di
concetti/questioni inerenti la sfera religiosa e spirituale
giapponese. Questi paragrafi sono mediamente brevi, massimo 10
pagine, e quindi non sono mai pesanti, anche se la tematica può
risultare occasionalmente ostica e verrà meglio fruita da chi ha già
una certa infarinatura del tema.
Ogni
singolo paragrafo tratta diverse questioni e fatti, anche storici,
quindi è difficile darne un resoconto dettagliato, si finirebbe per
riportare tutto il libro.
Forse
l'unica pecca del libro, o meglio, il libro sarebbe stato più
fruibile/interessante se l'autore avesse raffrontato le diversità
culturali tra occidente (o l'Italia) e il Giappone. In questo modo la
peculiarità dell'esperienza religiosa giapponese sarebbe risaltata
maggiormente, anche a chi non ha gli strumenti culturali/religiosi
per rendersene conto immediatamente.
Il
libro non tocca in nessuna sua parte la contaminazione religiosa
cristiana, si basa sullo Shinto, sul Buddismo, sul Taoismo e sul
Confucianesimo, ma in particolare sui primi due.
Per
rendere un'idea (parziale) dei temi trattati riporto l'indice del
libro:
- Lo spazio: lo spazio sacro; la risaia; la montagna; il tempio; il concetto di oku; uno spazio marginale; architettura dell'impermanenza; il limite; coltivato ed incolto; il gusto per l'asimmetria; giardini e paradisi; esterno e interno; la casa; la fuga e il ritorno: il pellegrinaggio; itinerari di ascesi.
- Il tempo: la ciclicità del tempo; i riti dell'anno; i riti e la vita dell'uomo; il sacro e il quotidiano; il tempo come pienezza d'azione; il dono; la scansione del rito; il valore dei proverbi; i vagabondi e il fantastico; il calendario e il potere sul tempo; la divinazione e l'annullamento del tempo; il senso dell'impermanenza; contro la logica del tempo: il miira; il potere del passato; il millennio e il paradiso che verrò.
- La morte: il corpo; purezza e impurità; il cadavere; riti di separazione del morto; la morte di Izanami; la doppia sepoltura; il lutto; gli antenati; spiriti dei morti, spiriti divini; la festa del ritorno dei morti; iconografia dell'aldilà; il giudizio dei morti; il viaggio estatico nel mondo dell'ultraterreno; i morti inquieti; i culti del rimorso; il suicidio rituale; l'automummificazione.
- Il potere: gli dei; lo shinto e l'ideologia nazionalista; la gerarchia religiosa; il vertice del potere; l'impurità della donna; le sciamane cieche e gli spiriti infelici; la forza dei liminali; Majutsushi, il maestro di illusioni; le fondatrici carismatiche delle Nuove Religioni.
Nonostante
i titoli dei capitoli possano talvolta sembrare difficile, invece, il
loro contenuto rimane quasi sempre comprensibile ed interessante, e
nel totale il libro consegna al suo lettore o lettrice una migliore
comprensione del Giappone e delle sue credenze/abitudini/tradizioni.
Dovendo/volendo
segnalare qualche capitolo mi limiterò ai seguenti:
La
risaia, la montagna, il tempio, la casa. Che fanno meglio comprendere
tanti aspetti del passato che si ritrovano in film, manga ed anime.
Contro
la logica del tempo: il miira. Che spiega la pratica religiosa
dell'automummificazione.
Il
cadavere. Che svela l'esistenza (in passato) dei monaci della setta
del Tachikawaryu, che praticava, per semplificare, la vita coi
cadaveri.
I
culti del rimorso. Che da conto della nascita dalla metà del 900 di
una nuova pratica religiosa, il mizukokuyo. Rivolto allo spirito dei
bambini abortiti, e che come scopo ha quello di colpevolizzare la
donna. L'infanticidio, mabiki (“sfoltire”), era pratica
comunemente usata in Giappone prima del 900, e la donna non era messa
all'indice per aver abortito.
L'automummificazione.
Che approfondisce il tema toccato precedentemente.
Lo
shinto e l'ideologia nazionalista. Che tratta di come e perché venne
creato lo shinto di Stato.
La
gerarchia religiosa. Che evidenzia la struttura dello miyaza,
l'organizzazione religiosa del villaggio.
L'impurità
della donna. Che spiega le credenze che portarono alla progressiva
marginalizzazione della figura femminile.
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