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lunedì 27 maggio 2013

Mangart, forme estetiche e linguaggio del fumetto giapponese


TITOLO: Mangart, forme estetiche e linguaggio del fumetto giapponese
AUTORE: Cristian Pasocco
CASA EDITRICE: Costa&Nolan
PAGINE: 205
COSTO: 18,60 €
ANNO: 2006
FORMATO: 22 cm X 13 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788874370139

Il saggio permette di avere delle valide informazioni su come è strutturato un manga, sui codici espressivi, e sul mondo che lo circonda.
E' scritto molto bene, e anche quando entra nel dettaglio con termini tecnici, che sono sempre limitati al massimo, non diventa mai inleggibile.
All'interno ho trovato il seguente aneddoto riguardante il manga di "Ashita no Jo" (Rocky Joe):
Nel 1968 Ashita no Jo faceva parte di un nuovo filone di manga, il genere Gekiga, cioè dei manga con dei contenuti di denuncia sociale e molto attinenti alla realtà dei tempi. Il 1968 fu l'anno delle proteste studentesche ed universitarie anche in Giappone. Ashita no Jo venne preso a simbolo da una parte di essi, peccato che una piccola parte di questi non erano proprio deglio esempi positivi...
Riporto di seguito uno stralcio del libro:
"Eloquente a tal propositoil caso dei Sikigun (Armata Rossa), gruppo giovanile terroristico che nel 1968 si impadronisce di un B52 statunitense in territorio coreano, dichiarando alla stampa “ Noi siamo Ashita no Jo! “.

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