Ed ecco giunta anche quest'anno la settimana del " Lucca Comics and Games", a cui purtroppo non parteciperò. Mi son reso conto, però, che non mi manca per nulla il pre "Lucca Comics", con le prenotazioni, la preparazione e il frenetico controllo delle previsioni meteo con le contemporanee preghiere a Giove Pluvio perché non si scateni in quei cinque giorni... come non mi manca il post "Lucca Comics", con la stanchezza che ti assale di colpo, dopo più giorni di marce forzate tra l'immane folla, e il prendere coscienza che qualche centinaia di euro si è volatizzata ^_^
Mi manca, invece, l'atmosfera (e le manifestazioni) del "Lucca Comics", l'unico luogo in Italia in cui "noi" per 5 giorni si diventa quelli con la passione predominante, ci si sente tutti facenti parte del medesimo clan.
Si, quell'atmosfera mi manca ^_^
Detto ciò, omaggio quello che è diventano un happening pop di fama mondiale con decine di migliaia di visitatori, postando un paio di testimonianze (l'altra domani) su cosa era il il "Salone internazionale dei comics, del film d'animazione e dell'illustrazione" prima che divenisse il "Lucca Comics & Games".
Come sempre il mio focus verte sull'animazione giapponese, quindi ricerco scritti che ne trattino fino ai primi anni 80, ma trovo importante, spesso, anche quando questa non è citata, specialmente se ci si trova in un "Salone internazionale dei comics, del film d'animazione e dell'illustrazione".
Oggi manga ed anime, per non parlare dei videogames e console di matrice nipponica, hanno uno spazio enorme (cioè soldi spesi!) al "Lucca Comics", ed una quantità mostruosa di persone (me compreso), specialmente molto giovani, vi si reca proprio perché fans di manga ed anime, quindi fa veramente specie appurare che i cartoni animati giapponesi nel passato venissero pressoché ignorati:
Se spesso o quasi sempre sulla carta stampata del periodo i cartoni animati giapponesi erano additati come il male del secolo per le giovani generazioni e praticamente mai veniva riconosciuto loro un minimo di valore autoriale, si sarebbe potuto immaginare, invece, che durante un "Salone internazionale dei comics, del film d'animazione e dell'illustrazione" l'approccio sarebbe stato differente... in pratica lo fu, in quanto gli anime venivano ignorati... nessun approfondimento, nessun articolo, neppure l'invito ad un qualche mangaka, che magari avrebbe potuto sfatare i luoghi comuni contro i cartoni animati giapponesi e spiegare cosa fossero gli anime e i manga, e tutto ciò sarebbe avvenuto nel luogo corretto, il "Salone internazionale dei comics, del film d'animazione e dell'illustrazione"...
Nulla di tutto ciò... il silenzio più assordante, se non qualche lagnanza sul "flusso continuo e congestionante di "disegni animati giapponesi di qualità discutibile" che strangolava l'animazione italica.
Quanto poco o per nulla lungimiranti furono tutti quei mega esperti, critici ed autori del periodo, probabilmente gli stessi, se ancora fra di noi, che in questi ultimi 10/20 anni accorrono felici e contenti al "Lucca Comics and Games" beandosi del suo successo moderno, dovuto anche, e forse in gran parte proprio a manga ed anime...
Il volume che mostro è un supplemento a "Comics" dell'ottobre 1982 in cui si anticipava il programma della manifestazione e si commentavano i temi che vi si sarebbero trattati.
Inutile ricordare che nell'ottobre 1982 i cartoni animati giapponesi erano presenti in pianta stabile sui teleschermi televisivi e talvolta anche al cinema da poco più di quattro anni (dico, quattro anni!), e proprio nel 1982 era esploso un altro cult dell'animazione seriale giapponese, cioè "Lady Oscar" , totalmente ignorata...
L'unico punto delle cento e passa pagine della pubblicazione in cui viene citata l'animazione giapponese è quello in cui Massimo Maisetti, trattando della situazione non positiva del cinema d'animazione italiano, accenna doglianze verso gli anime.
Tra l'altro l'autore nel medesimo periodo si occupò di Lady Oscar, trattandola maluccio...
Io posso anche comprendere il dispiacere di un adulto del settore, come Massimo Maisetti, che vedeva il trionfo di un'animazione aliena come quella giapponese contro la sua animazione italica, ma se sei un esperto di settore, devi anche capire e spiegare le cose, a mio avviso.
Grazie allo scritto ho comunque potuto vedere "Pixnocchio" di Giuseppe Laganà, bello.
Non un articolo o un approfondimento su cartoonist o mangaka nipponici, poi oggi magari gli stessi passano per super esperti di manga ed anime...
Qui sotto il programma di "Lucca 15" con la planimetria delle zone espositive.
Interessante l'iniziativa "Videolucca 1982", chissà se vennero mostrate anche videocassette di anime, peso che non lo sapremo mai...