Come scritto nel precedente post, cerco di omaggiare il "Lucca Comics and Games" a mio modo, cioè con vecchiume cartaceo vario ^_^
Vecchiume, però, che dimostra quanto poco o per nulla l'animazione giapponese e i manga venissero considerati nelle "Lucca Comics non ancora and Games" tra il 1978 e la metà degli anni 80...
Stavolta mostro un paio di articoli della rivista "Zoom", che capitava trattasse anche degli anime (maggio 1983 - giugno 1988), quindi non era refrattaria al tema, su "Lucca 16", che dopo la manifestazione n° 15 del 1982 saltò al 1985, quindi non più biennale?
Rispetto ai volumi che riepilogavano il programma della manifestazione, un paio di articoli sono per forza meno esaustivi, resta praticamente il medesimo finale, il mondo giapponese di manga, illustrazione ed animazione era pressoché ignorato...
Nel primo articolo c'è solo una mini citazione per "Jumping" di Osamu Tezuka, definito "noto cartoonist giapponese", che è meglio di nulla, ma si vede che in Italia non era così tanto noto neppure nel 1985.
Nel secondo articolo manga ed anime non sono neppure considerati.
Stante che in un simposio di super mega esperti ci si sarebbe aspettato che si parlasse di anime manga fin dal 1978, ma che nel 1985, dopo sette anni di presenza in televisione, edicole e librerie, la tematica fosse ignorata, rende abbastanza bene quanto poco interesse ci fosse nell'approfondire il tema.
Poi, ovviamente, io non ero presente durante quelle manifestazioni, magari ci furono anche tavole rotonde che ne trattarono (non premi ufficiali, però), peccato che non venne riportato dalla stampa, oppure io non ne ho ancora trovato traccia, nonostante quintali di materiale cartacei comprato e sfogliato e tera byte di file passati in rassegna online.
Leggendo l'incipit dell'articolo di Ferruccio Giromini, colui che cita Osamu Tezuka, si nota una sensazione che tutti noi abbiamo provato al Lucca moderno, che si vede esser nato molto prima:
"Troppe cose, accidenti, troppe opportunità uniche concentrate, troppe occasioni irripetibili, con troppe probabilità di mancarle. Non disponendo ancora dell'ambìto dono dell'ubiquità, tra noi onnivori sgomenti sorgeva qua e là, timida e spontanea, la proposta: e se, invece di spendere2x centinaia di milioni per una megamanifestazione onnicomprensiva biennale, se ne spendessero solo x centinaia annualmente, dividendo i campi d'azione ed evitando pertanto i tilt da overdose agli intervenuti?"
Per fortuna o sfortuna, questa sensazione di perdersi sempre qualcosa, è qualche anno che mi manca.
Quando sei in giro per bancarelle ci sarebbe una conferenza a cui assistere, ma se tardi a comprare quello che ti interessa, magari te lo fregano, specialmente se è una rivista vecchia o del materiale giapponese. Ci sono poi i tragitti da compiere per raggiungere luoghi con distanti con manifestazioni ugualmente interessanti... però un po' mi manca tutto questo surplus di scelte ^_^
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