Quarto post consecutivo e cronologico (e terzo nel numero di febbraio) sulla rivista "VG Vendogiocattoli":
Quando avevo postato le pubblicità dei giocattoli dei cartoni animati giapponesi presenti su "Il Giornale dei Giocattoli" dal 1978 al 1980 avevo già testimoniato l'esistenza in Italia di alcuni modellini robotici nipponici prima della loro comparsa televisiva (Daitarn 3, Daikengo, Zambot 3, Gloyzer X) oppure che mai sarebbero giunti in Italia, ma solo con questa rivista "VG Vendogiocattoli", oltre ad avere la conferma di quelli, ho trovato molti altri articoli giapponesi, il cui arrivo nei negozi nostrani si può far risalire addirittura al Natale 1978.
La parte più interessante di questa lunga rassegna è data dalla presenza di una moltitudine di aziende, con un breve scritto che illustrava i prodotti presentati durante la manifestazione (di solito le novità) e molte foto.
Le immagini, purtroppo in bianco e nero, dei mesi di gennaio e febbraio di "VG Vendogiocattoli" sono la ciliegina sulla torna di una già interessante parte scritta.
Come nei precedenti tre post ho ingrandito le fotografia per rendere più potente ed informativo l'impatto visivo.
Il "Salone del Giocattolo" di Milano del 1979 sarebbe uno dei luoghi che vorrei visitare nel caso potessi fare dei viaggi nel tempo ^_^
La manifestazione durava sette giorni(!), occupava 75 mila metri quadri, gli espositori erano 1100 (!!) di cui 650 italiani (!!!), dato che ai tempi avevamo una florida industria del giocattolo, avevamo...
Dalle fotografie prese dall'alto si può immaginare la bellezza di una manifestazione del genere, che ipotizzo fosse vietata ai bambini, infatti il corrispettivo romano per i videogiochi da bar, la Enada, non permetteva la visita ai minori.
Credo valesse, a parte qualche fortunato "figlio di" (un po' in entrambi i sensi), anche per la manifestazione milanese.
Qui sotto l'ingrandimento delle due parti scritte qui sopra.
Si noti, come spesso accadeva, il singolo cartone animato "Atlas Ufo Robot" venisse frazionato nella triade Atlas, Ufo e Robot... e poi si disquisisce della censura in quei cartoni animati, i commentatori non avevano neppure capito che era un unico programma a cartoni animati :]
Di seguito la rassegna di cosa le aziende presentavano.
Ho inserito sempre la doppia pagina e di seguito quella singola per permettere la lettura dello scritto, segue l'ingrandimento delle fotografie.
Purtroppo la biblioteca dove mi sono recato non permette fotocopie, solo fotografie, quindi i 2,6 giga di foto che ho scattato ai volumi non sempre sono perfette... ho solo due mani, con una reggo lo smartphone, con l'altra cerco di tenere il volume il più aperto possibile... da considerare anche l'illuminazione non ottimale, con riflessi e/o ombre.
Ma, come si dice a Milano, piuttosto che niente, è meglio piuttosto ^_^
La "Adica Pongo" presentava "Contiamo", che è in mio possesso e che dovrei postare, solo che è ancora incellofanato e mi piange il cuore disfarlo...
La Ampatoys non si fece sfuggire l'affare Goldrake, ma l'articolo e la foto ci rivela che aveva già in produzione la macchinina a pedali dell'Alcadia, che nello scritto viene descritta come "auto spaziale a tre ruote dal misterioso nome di Alcadia"!
Direi un'altra piccola chicca informativa e visiva ^_^
Oltre che per l'età, ero fisicamente troppo grande per poter salire sulla macchinina a pedali di Goldrake, ma credo che avrei fatto uno sforzo pur di entrarci in qualche modo ^_^
STUPENDA!!!
Non ho controllato tra i miei cataloghi, ma non la ricordo, chissà se qualche esemplare è sopravvissuto fino ad oggi :]
Alla Arcofalc (o "Arco Falc") venne riservato solo uno spicchio di pagina, ma posso immaginare quanto bello fosse il loro stand.
Della "Avo Film" ho postato un altro breve articolo sul medesimo numero di febbraio.
La "Mondadori Giochi" presentava vari giochi in scatola, di quelli in fotografia ho recensito solo "Lotta di Classe", ma ne un altro paio, tra cui quello di Superman.
La Baravelli mi pare fosse più che altro un'azienda che importava giocattoli, ma pare avesse prodotto il gioco in scatola del mago Tony Binarelli.
La parte, però, più interessante degli articoli proposti dalla Baravelli la si può ammirare nella pagina successiva, la numero 36!
Qui sopra e sotto lo stand "Avo Film" nella sua quasi totalità, ipotizzo. Infatti la parte destra dell'immagina sopra continua nella parte sinistra dell'immagine sotto.
A sinistra della scritta "Avo Film" ci sono tre poster di "Atlas Ufo Robot" (Goldrake, Actarus ed Alcor).
A pagina 36 si vede come la Baravelli importò subito alcuni robot giocattolo, a cui nello scritto si accenna anonimamente, ma che noi conosciamo benissimo:
in grande c'è un bel Daitarn 3, che sapevamo già da "Il Giornale dei Giocattoli" fosse arrivato in Italia a gennaio 1979, ma la sorpresa è il Danguard!
E qui si riapre tutto il discorso della prima trasmissione italica del Danguard!
Nelle mie ricerche (recenti) ho trovato come data di prima trasmissione attestata su carta il 13 marzo 1979, questo è il numero di "VG Vendogiocattoli" di febbraio, che presentava i giocattoli mostrati al "Salone del Giocattolo" di gennaio 1979.
Per alcuni, basandosi sui proprio ricordi, la serie del Danguard fu trasmessa fin da dicembre 1978, ma per ora non si trovano riscontri cartacei.
Scopriamo quindi che a gennaio 1979 il modellino robotico del Danguard era già stato importato.
Fu importato perché fu trasmesso sulle tv locali private a dicembre 1978?
Fu importato alla cieca come Daitarn 3 e Gloyzer X?
Fu importato per la prossima ventura trasmissione del marzo 1979?
Mistero ^_^
La Clementoni, almeno dallo scritto, puntava sui suoi puzzle, anticipando di circa nove(!) mesi l'uscita televisiva di Remi.
Per non parlare di Astrorobot, che arriverà a settembre 1980!
Si vede che le licenze degli anime trasmessi dalla Rai erano vendute con molto anticipo e la pianificazione pubblicitaria verso i grossisti anticipava grandemente la messa in onda.
Veniamo informati che il mercato dei puzzle valeva venti miliardi all'anno, quasi 77 milioni di euro.
Purtroppo non vennero riportate foto o notizie sui giochi in scatola della Clementoni, che mi pare strano non fossero stati portati al salone del giocattolo.
"ASTRO ROBOT QUI!
I PRODOTTI ISPIRATI AD ASTRO ROBOT UNA TRASMISSIONE DELLA RAI RETE 2 TV"
Si vedono bene due confezioni di puzzle di Astrorobot.
"QUI!
I PRODOTTI ISPIRATI A ........ UNA TRASMISSIONE DELLA.........."
Di più non sono riuscito a leggere, ma direi che la sc ritta ricalca quella sopra degli Astrorobot.
E' chiaro che il battage pubblicitario di Remi ed Astrorobot era partito con largo anticipo, a differenza di quello di "Atlas Ufo Robot", ormai i cartoni animati giapponesi, specialmente se trasmessi dalla Rai, erano sinonimo di successo, ergo grandi vendite.
Ma pensa... importavamo giocattoli dalla Germania dell'est, immagino per i costi bassi.
La "Editrice Giochi" presentava molti puzzle e i giochi in scatola.
Risiko l'ho recensito da un pezzo, "Domenica In..." prima o poi lo inserisco.
In alto a a destra si intravede il gioco in scatola di "Capitan Harlock", che sarebbe arrivato in televisione ad aprile, ergo il gioco era già bello che pronto.
Un po' minimo lo spazio dedicato alla mitica Fabianplastica, che puntava molto sugli anime:
Heidi;
Atlas;
Ufo;
Robot;
Capitan Harlock;
Remy.
Si vede proprio che l'estensore dell'articolo mica aveva capito che "Atlas Ufo Robot" era una serie unica, non tre distinte... ^_^
Per Remi si dava pure una data quasi corretta della prima trasmissione Rai.
Le Heidi della Fabianplastica.
Per i più piccini la Harbert presentava "Gita a matita", ma il grosso degli articoli è nella pagina successiva, la numero 42.
Anche la Harbert puntava sui personaggi televisivi, come Fonzie e il "Doctor Who", quest'ultimo alla fine non ebbe un grande seguito, visto che vennero trasmesse dalla Rai solo le puntate d una stagione o poco meno (a me piaceva).
Da notare che stavolta "Atlas Ufo Robot" non ha le virgole in mezzo... quindi lo sapevano che era una serie unica? Un refuso?
Nella parte in cui si illustrano gli articoli della Jocky, si ritrova un ibrido "Ufo, Actarus, Robot" ^_^
Da notare un oggi improponibile "sorelline negre"... il linguaggio per fortuna qualche volta migliora.
Stranamente la Mattel non portava, oppure non venne segnalato nell'articolo, gli "Shogun Warriors".
Il "Logic 5" della "MB Italy" fu tra le mie prime recensioni ^_^
A quanto pare anche la Pines, che vendeva minicicli a motore elettrico (ricaricati a batteria), aveva almeno un articolo di Goldrake o simil Goldrake, dall'immagine qui sotto non è chiaro.
La Polistil era sinonimo di pista elettrica e macchinine, ma stava inserendosi nel nuovo mondo dei videogiochi e giochi elettronici.
Ahhhh il Daitarn ce lo aveva un mio amico! Quanto lo avrei voluto anche io!!!
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