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martedì 20 febbraio 2024

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 16)


Sedicesima uscita nelle edicole di "Anime Cult", che contiene le solite interviste, che, una volta cassati gli autori nipponici con servizi un po' lontani nel tempo, vede protagonisti personaggi nostrani con domande attuali.
In questo numero sono stati intervistati:
Jasmine Laurenti (doppiatrice);
Jérome Alquié (disegnatore che racconta il suo incontro con Leiji Matsumoto);
Livio Tallini (casa editrice Coconino);
Cip Barcellini (seconda parte);
Loriana Lana (autrice di Sigle).

Direi una panoramica abbastanza ampia ed interessante di testimonianze dirette.
Di seguito all'intervista a Jasmine Laurenti, che doppiò anche la Kaori di "City Hunter", c'è la recensione del nuovo film, attualmente al cinema, di "City Hunter" (che non ho visto).
Purtroppo prosegue la rubrica, inaugurata nello scorso numero, a cura di Nicola Bartolini Carrassi.
Corposo lo speciale sulle opere di Leiji Matsumoto, ad un anno dalla sua scomparsa.
Ho notato che la redazione di "Anime Cult" ha scoperto che sul sito de "La Stampa" c'è l'archivio online gratuito, attendo che scoprano archivi a pagamento   ^_^


L'articolo con cui si apre il numero è incentrato sugli episodi delle serie robotiche in cui si commuovevano i protagonisti ed anche noi giovani telespettatori per storie d'amore che finivano, purtroppo, sempre male... cioè moriva la ragazza e restava vivo il pilota del robottone, quale che fosse: Mazinga Z; Jeeg, Grande Mazinga; Space Robot; Goldrake.

Non molto ben augurante per la crescita emotiva delle giovane telespettatrici italiche, ma anche delle altre nazioni dove le serie erano trasmesse... almeno una la potevano far sopravvivere...



Ho un bel ricordo di questa serie, forse un po' bambinesca, ma carina, e come recita la rubrica "Anime Dimenticati", quasi sempre poco considerata, anche perché, mi pare, è fra quelle che non abbia goduto di una versione ufficiale in DVD.
Anche se ho il dubbio che faccia parte di quegli anime di cui è preferibile serbare un buon ricordo, piuttosto che riguardarla per rendersi conto che era orrenda   :]


Il primo articolo del specialone su Matsumoto è ad opera del vice presidente della "Associazione Culturale Leiji Matsumoto", quindi direi una persona abbastanza ferrata in materia.



Giorgio Messina introduce il tema "Corazzata Spaziale Yamato", riportando che venne acquistata  e rimaneggiata dagli statunitensi con il titolo "Space Cruiser":

Manca, a mio avviso, una finestra sull'esordio italico della "Corazzata Spaziale Yamato", avvenuto nel luglio 1978 durante il " XVI° Festival Internazionale del Cinema di Fantascienza" di Trieste:

Dato che viene mostrato uno dei cartonati della Mondadori su "Star Blazers", ci poteva stare anche un accenno al primo cartonato in assoluto sulla serie e tra i primissimi pubblicati in Italia sull'animazione giapponese:

E' citata la prima trasmissione svizzera dell'anime, noi milanesi la vedemmo dalla tv della Svizzera italiana:




Mi capita spesso di leggere che "Capitan Harlcok" non ebbe un grandissimo successo nella sua prima trasmissione, non quanto Goldrake, ma, ovviamente, se il patagone è con "Atlas Ufo Robot", nessuno mai potrà raggiungere quella fama, che ha cambiato per sempre la fruizione dei programmi per ragazzi/bambini in Italia.
Mikimoz espone una parte dei prodotti del merchandising di Harlock, oltre alla storia del suo esordio tv, ed il fatto che alcuni di questi articoli non ebbero le vendite che la Sacis si aspettava, non implica che Harlock non ebbe un grandissimo successo.
Qui sta la differenza tra l'aver vissuto quegli anni e leggerne gli effetti qualche decennio dopo.
Capitan Harlock colpì tutti noi bambini e bambine, di certo era più arduo da seguire un suo episodio rispetto a Goldrake, Jeeg, Danguard ed il Grande Mazinga, tutti già in onda nel momento della prima trasmissione di Harlock, ma per noi il "pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel" restava un idolo. 
Ovviamente, in questo caso, ci si deve fidare dei ricordi di chi c'era   ^_^
A sostegno di un non eccelso favore presso il giovane pubblico viene citato un articolo de "La Stampa":



Silvio Andrei, che funge, del tutto legittimamente, visto la sua biografia, come memoria storica editoriale, si toglie qualche altro sassolino dalla scarpa. 
Quest'uomo deve calzare degli stivali enormi...   ^_^
Anche stavolta non ho ben capitolo verso chi fossero indirizzati gli strali, ma va bene così.





Uno specifico articolo viene dedicato ai vestiti di carnevale dell'azienda "A&M Casarini", con il catalogo 1980 e 1981, qui sotto il link al catalogo completo del 1980:

Sono citati anche degli articoli sul successo carnevalesco di Goldrake e soci:





Non saprei indicare il livello numerico di antipatia che fino a questo punto della recensione mi si potrebbe affibbiare, di certo con il successivo mio punto di vista del tutto personale, il livello aumenterà   ^_^
Nicola Bartolini Carrassi che commenta l'adattamento finivestiano, a cui lui contribuì, di "Piccoli problemi di cuore" è un po' come chiedere a Barbablù di raccontarci come mai le sue prime sei mogli si assentarono, per sempre   :]
In pratica ci viene, di nuovo ed ancora di nuovo, spiegato che comprarono la serie senza sapere bene cosa avessero comprato, che la serie non era adatta per la fascia oraria a cui era destinata, ergo... 
zac zac adatt adatt incol incol stravolg stravolg   ^_^


 Veramente molto bella l'intervista a Loriana Lana, di cui personalmente conoscevo poco.

6 commenti:

  1. In effetti Loriana Lana sembra essere un personaggio molto interessante. La sua voce su Wikipedia riporta che ha scritto perfino "la canzone 'La pace può' assieme a Pino di Pietro per supportare la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la pace 2010". ^^'''

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    1. Non ci credo... cioè... non ci credevo ai tempi che qualcuno potesse candidarlo al premio Nobel per la pace, non ci credo che qualcuno possa aver scritto una canzone per promuovere tale cosa e non ci credo che la si sia pure cantata...
      Eppure si chiama anche "Lana", me la immagino Lana che canta una canzone per far avere il premio Nobel per la pace a Lepka... ^_^

      Devo rileggere l'articolo, spero non mi sia sfuggita questa informazione, se presente, sarebbe grave...

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    2. Immagino che Pino di Pietro non sia parente di Antonio.
      Sarei curioso di conoscere le motivazione della candidatura al Nobel... forse per la pace fiscale?
      Avevo un'amica che riusciva a leggere automaticamente le parole al contrario, quindi ho cominciato a farci caso anch'io.
      A volte è divertente, per esempio, Lana ...

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  2. Devo dire che Capitan Harlock mi è sempre piaciuto anche all'epoca. Ed è be n più profondo di Danguard e Mazinga vari... (eccetto Daitarn 3 tra i robottini che di profondità ne ha di più di quelli citati). E sì il pirata noi lo ricordiamo per quella frase della sigla :D
    Su Star Blazers ricordo anche io che era quel periodo, autunno 1980, che lo guardai, ma non ricordavo fosse stata proprio la Tv Svizzera italiana a mandarlo in onda per prima

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    1. Un vero peccato che non ci sia più traccia video del lungometraggio proiettato al Festival di Trieste nel luglio 1978.

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