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venerdì 3 gennaio 2020

Dipartimento prevenzione delle epidemie giapponesi (1930-1945)



TITOLO: Dipartimento prevenzione delle epidemie giapponesi (1930-1945)
AUTORE: Gabriele Zaffiri
CASA EDITRICE: Youcanprint
PAGINE: 96
COSTO: 10 €
ANNO: 2019
FORMATO: 21 cm X 15 cm
REPERIBILITA': on line
CODICE ISBN:9788831648202

Il titolo di questo libro potrebbe non permettere a tutti di cogliere di cosa tratti, perché durante la guerra sino-giapponese le terrificanti varie "Unità 731" venivano fatte passare per una attività fin meritoria, cioè la lotta alle epidemie sul territorio cinese.
Normale che una nazione impegnata in una guerra di occupazione si preoccupasse dello stato di salute delle proprie truppe, è notorio che le malattie possono decimare un esercito ben più del nemico. L'acqua sporca, le malattie endemiche della regione o la carenze nell'alimentazione minano l'efficienza di un soldato, ergo la denominazione "Dipartimento prevenzione delle epidemie giapponesi" suona rassicurante.
Peccato che il colonnello Ishii Shiro fosse interessato alla guerra batteriologica e chimica, oltre agli esperimenti su esseri umani...
Non sono molti i titoli in italiano che cercano di approfondire questa oscura e vergognosa pagina della storia giapponese: Unità 731
Oscura perché è poco conosciuta in generale, vergognosa perché quasi nessuno dei responsabili pagò per i propri crimini, ma non solo... gli occupanti statunitensi, con lo scopo ottenere i dati dei folli esperimenti di Ishii, insabbiarono (assieme ai governanti giapponesi del dopo guerra) il più possibile tutte le notizie sulle "Unità 731". E' probabilmente superfluo aggiungere che il governo giapponese non se ne assunse mai la responsabilità ufficialmente, a differenza di quello che hanno fatto i governanti tedeschi dopo la guerra (fino ai giorni nostri) per quanto riguarda le attività simile portate avanti dai nazisti.
Ergo, quando ho scoperto l'uscita di questo libro mi sono precipitato ad acquistarlo.
Purtroppo, e lo scrivo con sommo dispiacere, il testo soffre di gravissimi problemi... sinceramente non riesco a capacitarmi a cosa essi siano dovuti, forse, considerando che siamo di fronte ad una auto-pubblicazione, potrebbe essere che sia arrivato un file corrotto alla tipografia.
E non starò qui a commentare i numerosi refusi, le tante parole (specialmente nomi propri) senza lo spazio, i caratteri di stampa che diventato più piccoli, i nomi propri errati, i numeri delle note che non esistono.
In alcuni tratti dello scritto pare di notare un testo tipico di "Google traslate", ogni tanto salta fuori una parola in inglese, oppure un nome viene prima tradotto grossolanamente in italiano, e poi te lo ritrovi la pagina dopo di nuovo nel testo originale.
Poi ci sono le ripetizioni.
Alcuni concetti non solo vengono ripetuti più e più volte, ma te li ritrovi scritti come se fosse la prima volte che vengono nominati, e magari sei a pagina 73...
Considerando che di libri sulla "Unità 731" ve ne sono pochi in italiano, io consiglio comunque di acquistare lo scritto, magari sperando che la mia copia con il testo fallato sia stato causato da un qualche imprevisto tecnologico... anche perché la quarta di copertina è scritta in un italiano corretto e comprensibile.
Malauguratamente le devastanti condizioni dello scritto hanno spostato la mia attenzione dai suoi contenuti, teoricamente interessanti, alla forma, che ne preclude in gran parte la fruizione.
Giudizio scritto da uno come me che si rende conto di fare scempio della lingua italiana quasi ad ogni post di questo blog...   T_T
Dato che non vorrei passare per millantatore o visionario, mi permetto di inserire delle scan di un campione di errori. Sia chiaro, un campione, non gli unici errori o i più gravi, solo un campione...



Ecco una frase tipica a pagina 11:
"Shigeru Maruyama, un ex membro dell'unità ha detto che un esperimento ha coinvolto la fame di prigionieri affamati e ha parlato di vedere le vittime essere operate quasi ogni giorno." 

Come potrete appurare qui sotto, non si tratta di un refuso occasionale.




Gli addetti giapponesi dell'Unita 731 usavano un loro codice per riferirsi alle cavie umane, il termine che ho letto in tutti gli altri saggi storici è "maruta", cioè "pezzo di legno", in quanto si fingeva che la struttura fosse una segheria. Il loro destino era chiaro...
A pagina 27 si parla di "maruta" come nome di una operazione, non il nome in codice delle cavie, che, invece, diventa "log", tradotto nella lingua di dante sarebbe "registro", e la struttura diventa "mulino da ginnacchiere"...
Che cavolo è un "mulino da ginnacchiere"?!?!   O_o
Poi a pagina 39 si legge la versione che conosco anch'io, che senso ha lo scritto di pagina 27?
Nel cerchiolino rosso ho evidenziato il numero della nota, la numero 16, peccato che al massimo le note presenti nel libro arrivino alla numero 9.
Direi che la fonte potrebbe essere questa:




 https://en.wikipedia.org/wiki/Unit_731






Il concetto iniziato alla fine di pagina 31 termina a pagina 32 con una parola in inglese in uno scritto in italiano, come se fosse scappata da una traduzione.
Ma poi, gli occhi spuntato dalle presse?   >_<
Tra l'altro il terribile elenco degli esperimenti sulle cavie umane è ripetuto molte volte, ma molte.



 Pagina 32 e 33, un esempio del testo.
"... riposo coperto, gestito le prove."



Stante che sarebbe più importante concentrarsi sulla testimonianza rispetto al modo con cui è stata scritta, cosa vuol dire "... esperimenti sessuali e come vittime del sesso Crimini"?



La ripetitività la si nota bene alle pagine 43 e 44, riguardo alla quantità (30 kg) di germi della peste bubbonica che i giapponesi potevano produrre in "pochi giorni".



Una volta che l'Imperatore Hirohito, che stanziò fondi per le unità di Ishii, dichiarò la resa, bisognava distruggere le prove, come fanno sempre i perdenti o i vincenti che sanno di aver fatto qualcosa di non corretto:
"Gli equipaggi scheletrici delle truppe giapponesi..." etc etc
In pratica, da quello che ho letto in altri saggi, i giapponesi fecero distruggere agli stessi prigionieri le basi delle unità, finito il lavoro vennero uccisi, ma alcuni si salvarono, "da rimanere un po' intatti".

Lo scrivo ironicamente, e con tutto il rispetto per il nominato, del quale vorrei avere un briciolo della sua cultura (benché non abbia apprezzato l'adattamento di Evangelion), ma pare proprio una traduzione alla Gualtiero Cannarsi!    (scherzo!)   ^_^



Nelle pagine 65 e 66 vediamo un termine tradotto in italiano, e non ce ne sarebbe stato motivo, tornare in inglese la pagina successiva:
"Operazione Fiori di Ciliegia di Notte", son certo che Cannarsi non l'avrebbe mai tradotta così  :]

Da Wikipedia:
Operation Cherry Blossoms at Night



A pagina 73, quindi a circa 20 pagine dalla fine del libro, si parla del colonnello Ishii come se fosse la prima volta che ne leggiamo, senza contare il nome scritto male.
Ovviamente, essendo il dottor Ishii il creatore delle Unità 731, il libro ne parla più volte.
Si noti anche il carattere più piccolo con cui è scritto Ishii al centro dell'immagine.



I giapponesi lanciarono molti palloni bomba verso il nord America, alcuni arrivarono fino in Canada, lo scopo era quello di seminare il panico tra la popolazione, cosa che non avvene mai, anche perché quando un pallone bomba cadeva sul suolo statunitense, non veniva mai reso pubblico.
Quello che mi chiedo è come fosse stato possibile creare danni al reattore nucleare di Manhattan... la mia perplessità ha senso se per "reattore nucleare di Manhattan" si pensa alla città di New York, che non ha mai avuto un sito nucleare in città, ma se si legge la pagina di Wikipedia sulla Operation Cherry Blossoms at Night, si comprende meglio il senso della frase tradotta non benissimo:







1 commento:

  1. Il re delle foreste illegali maialino uccisamente sapete selvatici in un a del?!?

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