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domenica 19 gennaio 2020
Yamato, mensile italo giapponese - Febbraio 1941
La precedente rivista Yamato che avevo postato era il numero uno del primo anno di pubblicazione (il 1941), ora tocca al numero due, e prossimamente inserirò almeno un numero del 1943, annata di cui ho pochi numeri.
Yamato, mensile italo giapponese - Gennaio 1941 (primo numero della rivista)
Yamato, mensile italo giapponese - Ottobre 1941
Yamato, mensile italo giapponese - Febbraio 1942
Yamato, mensile italo giapponese - Marzo 1942
Yamato, mensile italo giapponese - Aprile 1942
Yamato, mensile italo giapponese - Giugno 1942
Yamato, mensile italo giapponese - Settembre 1942
Yamato, mensile italo giapponese - Ottobre 1942
Controllando l'indice di questo numero si noterà che ho omesso solo un articolo, quello su un racconto intitolato "Separazioni" di Sakae Tuboi (Sakae Tsuboi), per il resto ho scannerizzato tutto, come al solito, visto il grande formato della rivista, ho dovuto "parcellizzare" le pagine.
Ho trovato particolarmente interessante più di un articolo, partendo dal primo, in cui la propaganda fascista italica arriva, a mio parere, a travisare completamente i fatti di politica interna giapponese.
Senza contare che si illustra il conflitto sino-giapponese come se i cinesi combattessero per conto degli inglesi, e non per mantenere libera la propria terra dagli invasori nipponici.
Per fortuna ci sono gli articoli meno colpiti dalla propaganda, come quello sul teatro No, sulla lingua giapponese, oppure quello che si potrebbe considerare un aspetto banale, cioè le scarpe giapponesi, gli zoccoli "geta".
Capita poi di imbattersi in una pubblicità che neppure avrei notato senza aver visto il film di Hayao Miyazaki "Si alza il vento", quella della "Compagnia Commerciale Caproni" con il modello Ca.313 (al link il 310).
Mi piacerebbe avere le capacità per analizzare il fatto che un fan di animazione giapponese vede una pubblicità di una compagnia aerea italiana su una rivista del 1941, e la riconosce per aver visto i film di un regista giapponese, la cui famiglia aveva un'azienda che produceva materiale per l'aviazione durante la seconda guerra mondiale, il quale, una volta divenuto adulto, ha mantenuto la passione per gli aerei, tanto da citare nel suo ultimo film proprio lo stesso costruttore italiano di aeroplani della pubblicità iniziale ^_^
Riparto dall'indice della rivista.
Ma veramente si può affermare che la costituzione del partito unico in Giappone fosse collegata al patto tripartito con Italia e Germania?
E veramente si poteva affermare che i cinesi fossero meri burattini nella mani degli inglesi?
Leggendo lo scritto del capitano Zyozo Iwahasi si direbbe che avessero vinto i giapponesi, in fondo se l'aviazione nipponics abbatté ben 1200 velivoli sovietici, il risultato sarà stato scontato... ed invece... Battaglia di Nomonhan o incidente di Nomonhan
Visto ch è citato il libro di Toddi:
Il paese dell'eroica felicità, usi e costumi giapponesi
Chissà se i modelli di geta presentati e fotografati in questo articolo esistono ancora.
Quindi, oltre ai geta, c'erano le calzature per la pioggia "ascida" e "hiyori", il modello "pokkuri" e lo "zori".
La redazione mise per fortuna anche delle foto.
Sinceramente non so quanti italiani avessero i caloriferi in casa nel 1941...
Perché fare della propaganda pure sullo sport?
Domanda stupida, lo sport è una delle prime armi della propaganda... quindi scopriamo che per i giapponesi lo sci era una attività sportiva invernale popolarissima, nel 1941... anche il calcio viene citato come uno degli sport occidentali praticato anche in Giappone, peccato che non ci sia neppure una foto.
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