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giovedì 8 dicembre 2022

Bim Bum Bam Generation



TITOLO: Bim Bum Bam Generation
AUTORE: Massimiliano Beneggi
CASA EDITRICE: D'IDEE
PAGINE: 220
COSTO: 16,90 
ANNO: 2021
FORMATO: 20 cm x 14 cm
REPERIBILITA': disponibile online
CODICE ISBN: 9788894641011


E' da circa un anno che quando mi recavo al negozio della "Yamato Video" vedevo sul bancone della cassa questo libro, sfogliato la prima volta avevo valutato che si occupasse troppo poco della parte di "Bim Bum Bam" che mi poteva interessare, quindi avevo cassato l'acquisto.
Poi settimana scorsa ho letto il secondo numero di "Anime Cult", in cui è presente un editoriale che vorrebbe "riabilitare" la figura professionale di Alessandra Valeri Manera agli occhi degli otaku di prima, seconda e terza generazione, da cui è scaturito un interessante mini dibattito nei commenti,
Dato che la trasmissione "Bim Bum Bam" è l'esempio giusto, a mio parere, di quanto l'opera strategica di censura attuata dalla Fininvest sugli anime fu invasiva, in quanto c'è un "Bim Bum Bam" pre Fininvest e un "Bim Bum Bam" Fininvest, ho deciso di comprare questo libro celebrativo della trasmissione per ragazzi inventata dall'emittente privata "Antenna Nord" di Milano.
E' giusto precisare che il libro in questione non fa parte della saggistica, ma vuole rendere omaggio ad una bella trasmissione che ha accompagnato i pomeriggi di più generazioni di bambini fino al 2002, per prima (tanto per cambiare) la mia   ^_^
Come si può vedere nella scan di fine post con il sommario, il libro inizia con la storia della trasmissione, poi si passa ai contenuti, in cui sono state scelte 40 serie animate considerate le più rappresentative con relativa scheda e sinossi, infine ci sono le interviste.
Ho riscontrato un certo numero di imprecisioni, talvolta non ascrivibili all'autore, che riporta le parole degli intervistati. 
Chiaramente io ho l'occhio critico attivo dagli esordi della trasmissione fino al 1982, praticamente nulla posso commentare dal 1985 in poi, ma come scrivevo sopra ho letto il libro per leggere delle censure e gli adattamenti fininvestiani.




Ricordo abbastanza bene che in origine "Bim Bum Bam" era solo un contenitore di cartoni animati, quasi tutti giapponesi, niente conduttori, niente scenette, niente pupazzi e niente tele promozioni più o meno nascoste. Solo ed esclusivamente cartoni animati.
"Bim Bum Bam", però, non fu il primo programma contenitore di "Antenna Nord" dedicato ai bambini/ragazzi, ma lo anticipò "Ciao Ciao".
Faccio un esempio di vita vissuta:
Capitava che verso metà pomeriggio dal cortile ci fosse un certo fuggi fuggi generale, in quanto a quell'ora iniziava "Ciao Ciao", che magari trasmetteva un cartone giapponese che ti piaceva. Alcuni compagni di giochi presero l'usanza di schernire chi tornava a casa per accendere la televisione con la frase detta con tono non amichevole "Vai a vedere Ciao Ciao?", come se fosse un'onta.
Dico, dovevo perdermi l'ultimo episodio di Tekkaman perché a te, brutta testa di caxxo di 40 e passa anni fa, non interessava il mio cartone animato giapponese?   ^_^

Quindi, se è vero che "Bim Bum Bam" nasce il 4 ottobre 1981, non ritengo che sia corretto affermare che "Ciao Ciao" venisse trasmesso dall'antesignana di "Rete 4", perché "Ciao Ciao" sostituì "Bim Bum Bam", in quanto "Antenna Nord" faceva parte del circuito "GPE-Telemond" della Mondadori.
C'è da dire che in quel periodo gli accordi per costituire dei network erano continui e molte emittenti passavano da un gruppo all'altro, quindi più o meno tutto può essere:

Ovviamente esiste la possibilità che entrambi i canali privati avessero una trasmissione per ragazzi con il medesimo titolo. E' vero anche che io ricordo "Tekkaman" e soci su "Videodelta", che era la pre "Rete 4" milanese. Quindi questa pare resta un po' da chiarire.
Mi permetto, però, di escludere categoricamente che nella prima puntata di "Ciao Ciao", qualsiasi fosse stata l'emittente privata originaria, fossero state trasmesse le tre serie indicate, tutte arrivate in Italia dopo o molto dopo il 1979:
"L'isola della piccola Flo(?)"(?); Yattaman; Jenny la tennista.

Tra l'altro dubito che "Yattaman" sia mai andato in onda su "Antenna Nord" o "Italia 1".



Ribadisco che questo non è un saggio sull'animazione giapponese, quindi qualche imprecisione ci può anche stare, ma gli occhi tondi negli anime non nascono per una "spersonalizzazione razziale per rendere universale la storia", visto che poi magari la storia era ambienta a Tokyo.
Certo, era ambientata a Tokyo se in fase di adattamento la Fininvest non ti toglieva tutti i riferimenti alla cultura, alla storia e alla geografia locale   ^_^

E qui si torna al motivo che mi ha spinto all'acquisto del libro, cioè vedere come e quanto erano state commentate le censure e gli adattamenti dell'era Fininvest di "Bim Bum Bam".
Secondo l'autore gli anime furono "vittima di qualche censura", ma l'opera di taglio e doppiaggio era compiuta  per il bene del bambino, ovviamente  :]
Qualche censura?   ^____^
Sarebbe come scrivere che la scuola e la sanita pubblica in questi ultimi decenni sono state vittima di qualche taglio e spostamento di risorse verso il privato   :]

Poi si passa alle schede delle 40 serie prescelte come più significative, ovviamente la scelta è soggettiva.


Ho evidenziato i punti in cui si commentato le censure, oppure, come nel caso di "Sailor Moon" non lo si è fatto.
Direi che non sbaglio se affermo che non solo in "Mila e Shiro" venne rimosso il ciclo mestruale della protagonista, mi pare di aver letto da qualche parte (forse in alcuni saggi) che capitò anche in "Rossana" (o era un altro anime?).
Ho sottolineato anche il caso di "Georgie", dove si accorsero che la ragazzina era una sporcaccione solo in successive trasmissioni, non nelle prima. 



Lo avrò già scritto più volte, ma, tralasciando i robotici Goldrake, Jeeg e il Grande Mazinga, non mi dovete toccare Heidi e Lady Oscar   ^_^
Capisco che in poche righe è impossibile fare una sinossi decente di una serie come "Lady Oscar", ma un po' più di attenzione sarebbe stata necessaria...
Io non ho mai visto "Lady Oscar" in giapponese, anche perché non conosco l'idioma, mi pare, però, strano che MAI si citi che Oscar è una donna.
Quella cacchetta della contessa di Polignac non uccide la madre adottiva di Rosalie, la sua carrozza la investe e la contessa non la soccorre, neppure guidava lei la carrozza. 
Totalmente errato ciò che riguarda il suicidio della piccola Charlotte... 



Sono presenti numerose interviste (vedi sommario qua sotto), quasi tutte abbastanza brevi.
Ho messo assieme due passi di due interviste differenti. 
La prima di Daniele Candelù, il vice di Alessandra Valeri Manera, in cui si liquidano le censure in due righe.
Il secondo stralcio riguarda l'affermazione di Alberto Rusconi secondo cui fino al 4 ottobre 1981 noi vedevamo a malapena pochi cartoni animati giapponesi, poi arrivò "Bim Bum Bam".
Ok, va bene non essere ferrati nel tema, ma magari far notare all'interlocutore che dal febbraio 1978 con Heidi al 4 ottobre 1981 venero trasmesse centinaia di anime   ^_^








 

5 commenti:

  1. Confermo la censura del ciclo mestruale in Kodocha/Rossana (con tanto di assorbente impacchettato che diventa "un amuleto"), e anche in Slayers/Un Incantesimo ecc. in cui il ciclo della protagonista diventa un raffreddore periodico.

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    1. Si, anche in Slayers.
      Ti dico, posso anche capire le motivazioni della rimozione di aspetto biologico che è del tutto naturale e senza il quale non esisterebbe l'umanità, in fondo eravamo e siamo il paese del si fa ma non si dice.
      Bacchettoni pro forma...
      In Giappone dal punto di vista religioso il ciclo mestruale ha un aspetto di "impurità", non di "peccato", però loro nelle storie per ragazzini ce lo mettevano lo stesso, perché faceva parte della vita.
      E allora non le acquistare quelle serie! ^_^

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    2. "L'assorbente impacchettato / che diventa un amuleto-o" ...
      Dio bono, sembra un pezzo di Elio... "Cartoni censurati" ... :D

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    3. Alla Fininvest erano avanti :]

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  2. No, niente immagini, solo scritto.

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