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venerdì 16 maggio 2025

Nippon Shock Magazine - La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese - n° 24 maggio 2025


Visto che siamo da poco stati in periodo di elezione papale, direi che ci sta bene un...

Annuntio vobis gaudium magnum; habemus... "Iaponia Periodica Inpulsa"... ah no... "Nippon Shok Magazine"!

Dopo sei mesi torna "NSM" con il numero 24, che contiene una monografia su "Ken il Guerriero".
Preciso che la rivista mi è arrivata in fumetteria, dove avevo fatto la richiesta di prenotazione a novembre 2024...
Questa recensione sarà molto veloce, più che altro un avviso che NSM esiste ancora, in quanto la mia conoscenza specifica di "Ken il guerriero" risulta, per motivi anagrafici, un po' tanto scarsina... ne ho letto molto in saggistica, ma ai tempi vedevo ogni tanto qualche episodio sparso, mi piaceva anche, ma non ho mai avuto l'impulso di seguirlo con costanza.
Volendo avrei potuto registralo, ma rispetto ad altre serie non mi attirava. Fa parte di quegli anime che dovrei recuperare per mia cultura anime.
Annoto che nell'editoriale del Direttùr non c'è manco mezza riga di spiegazione sull'assenza di sei mesi, in questo periodo mi sono arrivati varie informazioni, ma dato che io non ho i social, mi aspettavo di leggere qualcosa in questo numero. 
Evidentemente non c'era spazio, mentre lo spazio c'era per una chiosa, collegata alla trama in "Ken il guerriero", contro il riarmo e la guerra... bene.. pur essendo io non di destra, se si sta verificando un riarmo, che per me son soldi buttati che vanno a discapito di sanità e scuola, qualcuno ha pur iniziato questa guerra, tra l'altro per la seconda volta... non mi pare che Ken porgesse l'altra guancia molto spesso, come avrebbe reagito ad un Putin nel suo mondo?
Per me lo avrebbe fatto esplodere in mille pezzi...
Avrei preferito non leggere valutazioni un po' buttate lì di politica estera ed interna, mentre sapere dal diretto interessato il perché di un lasso di tempo così lungo tra il n° 23 e il n° 24 mi sarebbe interessato.



Dall'indice di questo numero monografico si potrà meglio capire i suoi contenuti, preciso che le intervista a protagonisti italici sono attuali, quelle ai nipponici sono vecchie o molto vecchie.
Le ultime 16 pagine sono di illustrazioni di varie autori che omaggiano il mondo di Ken, anche belle ma dopo sei mesi di assenza, forse un po' più di scritto sarebbe stato d'obbligo.

lunedì 12 maggio 2025

Candy Candy su "Tele Giorno" 3 e 10 ottobre 1978


Siamo all'inizio di ottobre 1978 nel milanese, la tua famiglia compra ogni mattina il quotidiano "Il Giorno", il giovedì c'è l'inserto televisivo "Tele Giorno". 
Sei un giovane telespettatore o telespettatrice che si era appassionato/a ad Heidi e alla prima tranche di Goldrake, ma gli anime non sono ancora arrivati in massa sulla Rai e sulle emittenti private locali.
Sfogli il "Tele Giorno" della settimana dal 28 settembre al 4 ottobre (1978) e nei programmi dell'emittente francese ("Antenne 2", ma non è specificato!) di martedì 3 ottobre vedi una ragazzina con un disegno particolare, nella didascalia c'è solo scritto "Recre (ore 17,55)" e noti che alle 17:55 c'è effettivamente in programma un "Recre A 2".
"Recre" sarà il nome della ragazzina del cartone animato?
Il nome della serie?
Il problema era se a casa tua si captava o meno l'emittente francese...
Nel mio palazzo l'impianto dell'antenna condominiale non era predisposto per vedere "Antenne 2", ogni tanto, forse con i favori del vento, potevi vederla annebbiata, ma non era tra i canali sintonizzati nel televisore.
Il 10 ottobre si può vedere il bis, oltre a Candy c'è anche Annie, ma sempre senza il nome della serie "Candy Candy".
Quindi, chi vide queste due o una delle due immagini di "Candy Candy" e poteva vedere alle 17:55 su "Antenne 2" il programma contenitore "Récré A2", avrà visto "Candy Candy" con quasi un anno e mezzo di anticipo rispetto alla trasmissione italiana.
C'è da dire che i francesi trasmisero una versione dell'anime abbastanza oscena, in quanto ogni episodio era spezzettato in mini puntate da 5 minuti... manco fosse la Fininvest...

Come scrivo sempre più spesso, e di questo me ne scuso, solo facendo ricerche si possono trovare informazioni o curiosità, questa la si può annoverare più che altro come una piccola curiosità, ma qualche giovane lettore o lettrice di "Tele Giorno" avrà pur provato a cercare in televisione il programma illustrato nel disegno.
Ho trovato questa insulsa curiosità facendo le ultime ricerche per un nuovo post sulla prima trasmissione del Danguard, e ho pescato "Candy Candy" in salsa francese   ^_^


Questa è la pagina intera dei programmi per martedì 3 ottobre, si noterà che non solo ci sono i programmi di "TV Capodistria" in versione abbastanza ampliata rispetto ad altre riviste, ma son presenti anche i palinsesti dei due canali della tv jugoslava!
"Antenna 3 Lombardia" godeva di un box a parte, in quanto il telegiornale era gestito da "Il Giorno", purtroppo le informazioni sui programmi trasmessi restavano lacunose per quanto riguarda i titoli di film, telefilm e cartoni animati, mentre i programmi autoprodotti erano ben specificati.
Si noterà anche che "Telenova" (che trasmetterà Danguard) non è presente tra le emittenti private locali, ci sarà occasionalmente, ma solo nei mesi successivi conquisterà uno spazio fisso, ma sto anticipando il prossimo post  :]
Comunque conviene prendere confidenza con queste pagine del "Tele Giorno", ne ho a chili tra microfilm e foto.


Nel "Tele Giorno" della settimana tra il 5 e il 12 ottobre (1978) c'è l'altra immagine di Candy ed Annie, l'inserto de "Il Giorno" usciva tutti i giovedì, salvo scioperi o festività.

sabato 10 maggio 2025

Anime Cult - Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 26 - quinto numero bimestrale)


Il focus di questo numero è sugli anime e manga degli anni 90, non che io sia a digiuno di queste tematiche, ma, rispetto all'era iniziale, al massimo ho visto una serie di quel periodo una volta sola, e di solito in epoca successiva, mentre le serie "vecchie" posso averle viste più volte, quindi mi sento più ferrato  :]
Sulle CLAMP ho letto molto in saggistica, ma non è che ricordo tutto a memoria, quindi evito commenti. Così su due piedi ho letto il manga e visto l'anime di Chobits. Mi venne fatta vedere qualche altra loro serie animata, ma non mi garbò molto. Lessi anche il manga di "Card Captor Sakura", lo aveva un'amica, e dato che ne leggevo spesso in saggistica, mi sono voluto fare un'idea in merito, all'inizio rimasi un po' interdetto per le dinamiche fra personaggi con età differenti e parentele   ^_^
Per il resto non mi sento di commentare un decennio e delle autrici che non fanno parte del mio vissuto di imprinting anime.
Il numero contiene le solite numerose interviste:
Federico Danti, seconda e ultima parte (doppiatore e direttore di doppiaggio);
Renata Bertolas (doppiatrice, in particolare di Sakura);
Gian Claudio Galatoli, quinta e ultima parte! (Doro TV, ITB, Mondo TV)
Mitzi Amoroso (e le Mele Verdi!);
La riproposizione di un'intervista presente sul web a Giovanni Carozzo, scomparso prematuramente nel 2000.

Come sempre inserisco solo alcuni articoli della rivista, non vuol dire che gli altri siano brutti, ma solo che ho messo quelli che mi son parsi più interessanti dal mio punto di vista personale. A fine post c'è il sommario di questo numero, ognuno potrà valutarne i contenuti.


La ripubblicazione dell'intervista a Carozzo, a quanto pare ampliata rispetto alla versione web con audiocassette recuperate e l'inserimento delle parti escluse nella versione web, è preceduta da un'introduzione di Massimo Manfredi, uno dei due autori originali dell'intervista fatta nel 1997:

Annoto che in questa introduzione/spiegazione l'altro autore dell'intervista è riportato solo con il nome di battesimo.

Sappiamo che il web è effimero, clicchi su un sito che hai sempre consultato, e ti ritrovi con il nulla... tante informazioni scomparse, sempre un vero peccato. Quindi l'idea di preservare su carta stampata l'intervista ad un testimone importantissimo del merchandising dei cartoni animati giapponesi è più che sensata. 
Quello che mi ha lascato assai perplesso e rende un po' straniti temporalmente, è la scelta redazionale di sostituire i nomi degli esecutori originali delle domande a Carozzo, cioè Massimo Manfredi e Nicola Guerra, con la dicitura "Anime Cult"... ma non fu "Anime Cult" a fare le domande... puoi risbobinare quanto vuoi i vecchi nastri, recuperare le parti inedite di quell'intervista di quasi 30 anni addietro, riorganizzare la disposizioni delle domande e delle risposte, ma comunque "Anime Cult" non fece quelle domande...
Sinceramente non riesco a capire in base a quale logica editoriale si possa sostituire i nomi degli esecutori originali di un'intervista con quelli della redazione che la ripubblica... poi sarà una consuetudine delle case editrici che mi è ignota, ma nel mio piccolissimo di semplice lettore, mi pare un pelino ingiusto.
Nell'intervista riportata in "Anime Cult" si cita un dirigente che si occupava del merchandising in qualità di Capo servizi derivati della Sacis, Sabatino Gargano, solo che viene chiamato GaLgano...
Il nome corretto è riportato in entrambi i saggi di Massimo Nicora, quello pubblicato in edicola è pure a cura della Sprea...

giovedì 8 maggio 2025

Lady Oscar, bambola cappa e spada" - "VG Vendogiocattoli" n° 4 aprile 1982


Solo facendo ricerche su ricerche si trovano informazioni, si possono passare ore in biblioteca senza trovare nulla oppure scovare un sacco di articoli, magari su un evento promozionale di cui avevo letto nel saggio "Lady Oscar, il vento della rivoluzione".
Il 16 marzo 1982 alla Villa Reale di Monza venne effettuata la promozione pubblicitaria della bambola di Lady Oscar" della "Ceppi Ratti. L'autrice del saggio di cui sopra ci informa che alla manifestazione parteciparono lo stesso patron della "Ceppi Ratti", il disegnatore e la sceneggiatrice del fumetto che sarebbe stato pubblicato sul "Corriere dei Piccoli", personalità di "Italia 1", due modelle in abiti di Lady Oscar e Maria Antonietta, i Cavalieri del Re, Cinzia de Carolis.
L'articolo di "VG Vendogiocattoli" dell'aprile 1982, quindi il mese dopo l'avvenimento, si concentra sulla bambola di "Lady Oscar", visto il target della rivista, ma riporta anche qualche piccola informazione sulla manifestazione, con in più tre foto.
Esplicativo del battage pubblicitario il sottotitolo dell'articolo:
"La nuova eroina, proposta dalla Ceppi Ratti, consentirà anche alle bambine la creazione di storie avventurose nella Francia di Luigi XVI. Imponente l'appoggio pubblicitario, grazie anche a Italia 1 ed al Corriere dei Piccoli"

Lo scritto mi è parso più che corretto, visto l'andazzo di quel periodo non è cosa da poco, ma contiene un mega spoiler che per fortuna nessuno giovane telespettatore e telespettatrice avrà potuto leggere, visto che "VG Vendogiocattoli" era destinata agli addetti del settore giocattoli, quindi adulti:
"... ed anche per la nostra Lady Oscar, il cui amore per un soldato semplice, Andre, la porterà a lasciare la Corte ed a partecipare all'assalto alla Bastiglia"

Ci mancava che scrivessero che morivano sia Oscar che André e poi la frittata era fatta...   ^_^
La parte finale dell'articolo riporta una breve cronaca dell'evento monzesco:
"La Ceppi Ratti punta molto su Lady Oscar, e lo si è visto in occasione del battesimo della nuova bambola celebrato recentemente al Teatrino della Villa Reale di Monza. Di fronte ad un folto pubblico di giornalisti e pubblicitari, l'azienda di Oleggio, Italia 1 ed il Corriere dei Piccoli hanno presentato il programma, attualmente in corso di sviluppo, per il lancio in Italia del nuovo personaggio: non solo attraverso le pagine del giornale ed il teleschermo, ma anche con una vasta campagna pubblicitaria, con un concorso a premi per i ragazzi delle scuole elementari ("Disegna tu Lady Oscar"), con la commercializzazione di una gradevole canzoncina incisa dal complesso "I cavalieri del re" su dischi RCA"

Per la cronaca ho un altro articolo in serbo, di una testata differente, sulla promozione di Villa Reale di Monza  :]


Mentre la foto sotto con le due modelle cosplayers l'ho già vista in varie forme, quella qui sopra, che testimonia la presenza di bambini che giocavano con il merchandising di Lady Oscar, mi pare sia una novità (mi pare).  


Esiste una foto de "I Cavalieri del Re" con le due modelle, una foto a colori, nel libro "I Cavalieri del Re, la vera storia".

Di seguito l'articolo a pezzettini in modo da poterlo leggere meglio.

mercoledì 7 maggio 2025

"Jumborg Ace" trasmesso in Italia dal novembre 1985 sempre su Teleroma - seconda parte


Non vorrei iniziare il post ad un livello troppo alto per questo blog, ma mi azzarderò a fare una citazione biblica   ^_^
"Lo stolto che ricade nella sua follia è come il cane che torna al suo vomito"

Che poi il "vomito" sia mio o di chi mi rimprovera, è difficile da capire, forse di entrambi   :]
Dato che mi son giunte voci di critiche alla mia semplice e fin banale prima ricerca sulla prima trasmissione italica di "Jumborg Ace", ne ho effettuata una seconda, questo sotto il link al primo post:

Scrivo fino alla noia che basarsi SOLO sui ricordi per datare una prima trasmissione di un anime, telefilm o qualsiasi altro programma televisivo, è molto rischioso. A distanza di 40 e passa anni, quindi quando si era bambini, può un cervello con una capacità mnemonica media riuscire a discernere se un programma fu trasmesso un mese o tre mesi dopo?
E un anno o l'anno dopo?
Ovviamente dipende anche dal fatto se il cervello è quello di un Sheldon Cooper oppure no, il mio non lo è, ma c'è chi ricorda meglio, come la persona che mi ha indicato quasi l'anno giusto e la zona giusta in cui vide "Jumborg Ace" (vedi post linkato sopra).
Per esempio c'è chi era convintissimo che Heidi fosse stata trasmessa nel 1976 e non nel 1978:

C'è chi è convintissimo che "Jumborg Ace sia stato trasmesso prima della data da me rinvenuta su fonti online, cioè il novembre 1985, per poi accorgessi, però, che tutta la propria granitica convinzione fosse basata sulla serie errata!  ^_^
Questo lo scrivo non per gusto della polemica spicciola, ma perché è proprio quello che continuo ad affermare, cioè che la memoria, per tematiche così marginali per il nostro cervello impegnato quotidianamente dalla nascita a ricordar cose, non basta come prova di una prima trasmissione di un programma televisivo.
Poi io sarò pure "uno che fa le ricerche a membro di segugio" o che non conosce la tv di quel periodo, ma almeno provo a portare una fonte cartacea.
Io abito a Milano, non posso conoscere i palinsesti di tutte le tv private locali d'Italia tra il 1976 e il 1986... posso cercare i programmi della zona di Milano e della Lombardia.
Io per primo, e forse meglio di tanti altri, sono a conoscenza del fatto che i palinsesti delle tv private locali tra il 1977 e i primi anni 80 sono spesso lacunosi... moltissimo lacunosissimi tra il 1977 e il 1978, un po' meno nel 1979, ancora un po' meno nel 1980 etc. etc., ma questo abbiamo.
Quello che si può fare, invece di ridicolizzare le ricerche altrui, è armarsi di santa pazienza e recarsi nelle emeroteche della propria città/regione e fare ricerche sui palinsesti delle tv private locali.
Esistono anche un certo numero di fonti online disponibili per tutti, quindi almeno questo sforzo lo si potrebbe fare.
Per conto mio sto ancora ricerca la prima trasmissione del "Danguard", e se la biblioteca dove avevo richiesto del materiale non avesse sbagliato il periodo, avrei già fatto un post in merito, ma questi sono gli imprevisti di chi si alza dalla sedia o poltrona per cercare informazioni.
E vogliamo parlare di quando in una bobina di un microfilm manca proprio il giorno che ricercavi?
Oppure chi scansionò il microfilm lo fece un po' tanto a membro di segugio (cit.) e non si vedono bene proprio i palinsesti delle tv locali?
Tra l'altro attendo a breve la consegna della testata con il periodo corretto, ma sto già cercando su un'altra testata gli stessi palinsesti, se si prova a cercare, qualcosa si trova, ad aver pazienza e spendendoci tempo, ferie e soldi.
Sbugiardare l'impegno altrui, invece, è gratuito  :]
Tra l'altro a me della prima trasmissione di "Jumborg Ace" non me ne frega una cippa, mi incuriosiva e quindi ho fatto un tentativo nelle fonti online di "Radiocorriere TV"; "La Stampa"; Il Corriere della Sera"; "Il Piccolo di Trieste", trovando riscontri solo sulle prime due, mentre zero spaccato sulle seconde due. L'arco temporale della ricerca è stato dal primo gennaio 1978 al primo gennaio 1987.
Vuol dire che nel milanese non fu mai trasmesso?
Non lo so, posso solo affermare che sul Corsera non compare.
Stavolta ho cercato negli archivi online delle seguenti testate:
l'Unità; La Gazzetta del Mezzogiorno; gli archivi di alcuni quotidiani della Svizzera italiana (che riportavano le nostre emittente del nord Italia); La Repubblica.

La ricerca sul sito de "La Repubblica" penso che non sia molto affidabile per i palinsesti televisivi delle tv private locali, in quanto, secondo me, pur partendo dal gennaio 1984, sono stati inseriti solo gli articoli, non i programmi televisivi. 
E cosa ho trovato?
Ho trovato la conferma su "l'Unità", quindi una seconda fonte, che "Jumborg Ace" compare (va bene compare?) il 29 novembre su "Teleroma" alle ore 17:00.



Qui sopra si può vedere cosa il sito riporta come risultanza della ricerca, non si presentano in ordine cronologico, ma non sono tantissime voci.


Qui sopra il palinsesto di "Teleroma" quel giorno su "l'Unità".
E' questa la certezza assoluta ed incontestabile della prima trasmissione di "Jumborg Ace"?
Non lo so, questo è quello che ho trovato.
Sarebbe bello che altri ricercatori (non criticatori) di queste informazioni rendessero note date antecedenti, ma con la fonte, niente "mi ricordo, sono certo, è impossibile che non sia stato trasmesso prima", e poi ci si riferiva ad un altro programma. 

Di seguiti mostro, per chi non ha voglia neppure di fare la ricerca online seduto sulla sua comoda poltroncina, i risultasti delle fonti che NON hanno trovato nulla su questo stramaledetto "Jumborg Ace", comprese quelle del precedente post   ^_^
Tanto per dimostrare che non mi sono inventato nulla, anche perché non ho una rivista da vendere in cui cacciarci dentro informazioni reperite da altri   :]

domenica 4 maggio 2025

"Guerre Stellari" fumetto Mondadori n° 1 - 2 - 3 (novembre 1977/gennaio 1978)


Benché io trovi leggermente commerciali questi anniversari postumi, per omaggiare il 4 maggio "Star Wars Day", cioè... "la giornata di Guerre Stellari", inserisco questo post sui primi tre numeri della pubblicazione Mondadori/Marvel del 1977.
Era parecchio che volevo farlo, questa giornata è quella giusta  ^_^
Da bambino comprai qualche numero del fumetto, ma non ci legai mai, il motivo è semplice, mentre i primi tre numeri mostrano la storia del film del 1977, i successivi ne creano una ex novo (non saprei dire se legata ai romanzi, che non ho mai letto), che a quanto pare non mi garbava.
Questa volta, però, mi limiterò ai primi tre numeri, che, tranne qualche modifica di sceneggiatura, trasponevano in fumetto il film. Nel post mi limiterò, a parte qualche tavola obbligatoria per la sua iconicità, a mostrare le pagine con una modifica di trama rispetto al film.



Chissà quanto seccò alla "Editoriale Corno" non pubblicare l'unico fumetto Marvel che tirava in tutto il mondo, visto che pubblicava tutto il resto della Marvel...
A parte Ian/Han Solo, il reso dei nomi è nella versione italianizzata, con l'aggiunta fumettiana del generale Matti. Poi si potrebbe opinare su quei CIUNO e TREBIO tutto attaccato... che se letti così sono nomi diversi.
Qualche volta lo scrivo e forse lo ripeto troppo spesso, ma solo chi visse quegli anni può capire quanto l'immaginario fantascientifico di noi bambini cambiò in Italia, nel giro di pochi mesi arrivarono "Guerre Stellari", Goldrake e i videogiochi da bar, dove in parte rivivevi in prima persona tutte quelle avventure.


L'inizio è più o meno pari pari al film, con la necessità di modificare qualche tavola disegnata rispetto al lungometraggio di Lucas.

P.S.
In basso ho lasciato il numero di pagina per non perdere nei numerosi salti.
Le scan risultano un po' storte, ma come spesso accadeva in questi fumetti, sono proprio le tavole rispetto alla pagina a non essere il linea.

sabato 3 maggio 2025

Cappuccetto a pois


Quando si era bambini, prima dell'avvento delle tv locali private, ma anche negli anni successivi, la televisione della "Svizzera Italiana" era l'unica emittente oltre alla Rai che trasmettesse programmi per noi. Oltre all'inimitabile "Scacciapensieri", contenitore di cartoni animati statunitensi ed europei, trasmesso il sabato nel tardo secondo pomeriggio, non mancavano altre produzioni per i più piccoli.
Non è la prima volta che mi rifaccio ai programmi della RSI:







Tra le produzioni della RSI dedicate ai bambini/ragazzi, di certo tra i ricordi più piacevoli, c'era "Cappuccetto a pois" di Maria Perego, la medesima creatrice di Topo Gigio.
Il primo episodio risale al 6 gennaio 1969, ritengo che, nonostante i decenni passati, resti ancora un prodotto più che guardabile, vista la minuziosità con cui vennero create le scene in cui si muovevano i personaggi, ovviamente il target è per i più piccini, ma penso che io lo guardassi anche verso la fine delle elementari.
Chiaramente io lo vidi in successive repliche, penso sempre sulla "Svizzera Italiana", ma "Cappuccetto a pois" venne trasmesso anche da Telemontecarlo e da Capodistria (ho controllato, niente ricordi fumosi che poi uno ricorda male e deve rettificare lo scritto...), non ho trovato riscontri sulla Rai, ma ho fatto una ricerca approssimativa.
Quella sopra è la scan dell'unico, a mia conoscenza, DVD in vendita, che contiene qualche pagina di commento e solo tre episodi.




Sul sito della TSI "Cappuccetto a pois" è stato messo per intero, un gran bel regalo:

Mi son riguardato qualche episodio, e preferivo Lupone rispetto a Cappuccetto, un po' carognetta, talvolta... è vero che Lupone aveva la funzione del birbante, ma non gli riusciva mai una furbata, inoltre era sempre manovrato da altri, in quanto molto credulone.
Risentire le voci, ma anche i motivetti delle canzoncine, è stato un bel tuffo al cuore   ^_^


Ho fatto più ricerche, ma non ho trovato neppure un articolo di commento al programma per bambini, neanche sulla carta stampata della Svizzera italiana da me consultabile. Ai tempi i programmi televisivi per bambini erano pressoché ignorati, pare che non meritassero alcun approfondimento.

Qui sotto il cofanetto in DVD.

venerdì 2 maggio 2025

Fantasmi e guerrieri, giustizia e vendetta nell'immaginario giapponese



TITOLO: Fantasmi e guerrieri, giustizia e vendetta nell'immaginario giapponese
AUTORE: Giorgio Fabio Colombo
CASA EDITRICE: Edizioni Le Lucerne
PAGINE: 140
COSTO: 13 
ANNO: 2021
FORMATO: 19 cm x 12 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791280147127



Il breve saggio analizza racconti sui fantasmi e di samurai connessi alla vendetta allo scopo di capire quale fossero i risvolti giuridici presenti nella narrazione e/o negli eventi storici.
Attraverso questi racconti l'autore illustra come fosse amministrata la giustizia nel Giappone pre moderno, cioè in gran parte in epoca Tokugawa (o prima).
Le ingiustizie subite dai vivi ricadevano sugli oppressori, ma solo dopo la morte della vittima in virtù della loro trasformazione in spiriti vendicativi. Ogni storia di fantasmi vendicativi svela una ingiustizia reale o una tipologia di ingiustizia che i potenti esercitavano verso le classi inferiori oppure verso le donne.
Un'interessante analisi storico-fantastica-giudiziaria, con l'unica pecca, ammessa dallo stesso autore nelle conclusioni, di essere un po' troppo breve.
Il saggio è stato pubblicato nel 2021, ma l'ho scoperto solo grazie alla bibliografia di "Itako, sciamane e spiriti dei morti nel Giappone contemporaneo".

I primi due capitoli fungono da introduzione alle tematiche trattate.
Nel terzo capitolo viene analizzato il racconto di fantasmi "La storia di Okiku" ("Bancho Sarayashiki").
Nel quarto capitolo si spiega come fossero trattate le controversie legali in epoca Tokugawa, in cui un inferiore/donna/classe sociale bassa non poteva avere giustizia verso un superiore/uomo/samurai.
Nel quinto capitolo l'autore si finge parte in causa in una controversia ipotetica accaduta in un villaggio rurale di epoca Tokugawa: il bue del vicino ha mangiato il nostro raccolto, che fare?

La trattazione illustra bene quanto poche fossero le possibilità di avere giustizia, in quanto il sistema spingeva i soggetti ad accordarsi in qualche modo, accettando anche di non venir risarciti.
Una volta spiegate le difficoltà nel farsi riconoscere giustizia dalle autorità, i capitoli dal sesto al nono prendono ad esempio la storia di fantasmi "La storia di Sakura Sogoro" per illustrare la trasformazione della vittima in spirito vendicativo.
Nel decimo capitolo viene presa in considerazione dal punto di vista giuridico la storia di fantasmi "La storia del fantasma di Yotsuya" ("Tokaido Yotsuya Kaidan"), riguardante i rivali in amore.
Dall'undicesimo capitolo si passa alla classe sociale che, invece, aveva il diritto di farsi giustizia da sé, cioè i samurai. Quando il samurai riteneva che il proprio onore fosse stato leso, poteva uccidere a fil di lama chi gli avesse fatto l'affronto, ma solo se era di una classe sociale inferiore. 
La vendetta verso un superiore o un parigrado samurai aveva una prassi legale differente, e non sempre il samurai poteva soddisfare l'ingiustizia subita. Per poter esercitare la vendetta verso un altro samurai, questo doveva essere autorizzato, iscriversi nel "registro delle vendette"(!), prendere un congedo dai suoi compiti(!!).

giovedì 1 maggio 2025

Le Rose di Versailles - Lady Oscar (Netflix)


Non penso di essere un appassionato solo di vecchi anime, guardo continuamente serie nuove e non disdegno i remake. Mi son guardato "Goldrake U" senza problemi, magari non mi è piaciuto moltissimo, ma non l'ho schifato a priori o dopo mezzo episodio. Ai tempi mi riguardai i remake di Jeeg e del Gaiking, e mi erano pure piaciuti, per non citare le tante nuove serie del Gundam, alcune belle, alcune no, ma se non provi a guardarle, non puoi giudicare.
Questo per precisare che cerco di non fare il "vecchio" che considera belli solo i suoi "cartoni animati giapponesi" che vide da bambino/ragazzino.
Quando si traspone una serie animata di 40 episodi in un film di due ore, mica puoi pretendere che non ci si discosti dall'anime, che comunque si discostava dal manga, tanto che le fans sfegata nipponiche di "Berubara" (cioè il manga) odiavano l'anime. Quindi è ovvio che la trama sia stata modificata.
Come è ovvio che dopo 45 anni dall'anime, il tratto grafico si sia modificato, altrimenti si torna alle critiche versus "Goldrake U"...
Ovviamente son stati sacrificati numerosi personaggi, alcuni eliminati, altri solo visibili e non partecipanti ai dialoghi (innominati), altri ancora ridotti di molto come partecipazione alla trama.
Quindi, a mio avviso, il punto non è quanto questo film animato si discosti come trama e come grafica dall'anime, ma perché lo abbiano fatto... perché?   >_<
Stante che fa piacere, come per "Goldrake U", che le "nostre" serie animate non siano cadute nel dimenticatoio, questo polpettone Netflix non l'ho mica capito... mi ha fatto fin rivalutare il film live del 1979... ed è tutto dire:



Almeno nel 1979 non esisteva ancora l'anime e nel 1979 fare un film live non era come produrlo oggi.

Di seguito una brevissima e superficialissima recensione/valutazione del film (quindi occhio agli spoiler), che non mi è piaciuto, tanto per precisare   ^_^

Ma come fai a far proseguire una trama dipanatasi in un arco temporale di anni, ergo più volumi di un manga e 40 episodi di un anime, in sole due striminzite ore?
Gli sceneggiatori hanno scelto l'escamotage delle canzoni, cioè sono presenti numerosi brani cantati in giapponese (in giapponese, ovviamente) in cui si riassume la trama e si permette al tutto di proseguire fino al tragico epilogo.
A mio avviso l'idea non è neppure sbagliata, solo che alla spettatrice (o lo spettatore) di Netflix non nipponica non avvezza agli anime il tutto sarà parso assai straniante.
Qui sopra, in quattro riquadri, le canzoni con la presentazione di Oscar (in alto a sinistra), l'arrivo di Maria Antonietta a Parigi, l'incoronazione e l'incontro tra Fersen e Maria Antonietta.
In alcuni momenti mi è parso di guardare un musical, in quanto cantano anche i personaggi...
Preciso che più o meno la prima parte del film è incentrata forse un po' più su Maria Antonietta, poi ella quasi scompare e la protagonista resta Oscar.
Direi che la l'adattamento in film della prima metà (più o meno) può essere anche digeribile da un fan della serie animata, come io mi considero (io ho il manga, ma l'ho letto solo una volta), il minestrone a caso inizia poco prima della metà e tende a degenerare. 
Capisco che le canzoni dovessero essere scritte ex novo per questo film, ma uno dei gravi errori e mancanze del lungometraggio Netflix e NON aver mantenuto le BGM originali, si perde gran parte dell'atmosfera a cui chi vide la serie animata nel 1982 era abituato... magari ci saranno stati motivi di diritti, ma la scelta resta senza senso.
L'anime e il film contengono alcune scene iconiche, ma senza le musiche di sottofondo originali, perdono totalmente senso ed emozioni.