TITOLO: Fantasmi e guerrieri, giustizia e vendetta nell'immaginario giapponese
AUTORE: Giorgio Fabio Colombo
CASA EDITRICE: Edizioni Le Lucerne
PAGINE: 140
COSTO: 13 €
ANNO: 2021
FORMATO: 19 cm x 12 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791280147127
CASA EDITRICE: Edizioni Le Lucerne
PAGINE: 140
COSTO: 13 €
ANNO: 2021
FORMATO: 19 cm x 12 cm
REPERIBILITA': disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9791280147127
Il breve saggio analizza racconti sui fantasmi e di samurai connessi alla vendetta allo scopo di capire quale fossero i risvolti giuridici presenti nella narrazione e/o negli eventi storici.
Attraverso questi racconti l'autore illustra come fosse amministrata la giustizia nel Giappone pre moderno, cioè in gran parte in epoca Tokugawa (o prima).
Le ingiustizie subite dai vivi ricadevano sugli oppressori, ma solo dopo la morte della vittima in virtù della loro trasformazione in spiriti vendicativi. Ogni storia di fantasmi vendicativi svela una ingiustizia reale o una tipologia di ingiustizia che i potenti esercitavano verso le classi inferiori oppure verso le donne.
Un'interessante analisi storico-fantastica-giudiziaria, con l'unica pecca, ammessa dallo stesso autore nelle conclusioni, di essere un po' troppo breve.
Il saggio è stato pubblicato nel 2021, ma l'ho scoperto solo grazie alla bibliografia di "Itako, sciamane e spiriti dei morti nel Giappone contemporaneo".
I primi due capitoli fungono da introduzione alle tematiche trattate.
Nel terzo capitolo viene analizzato il racconto di fantasmi "La storia di Okiku" ("Bancho Sarayashiki").
Nel quarto capitolo si spiega come fossero trattate le controversie legali in epoca Tokugawa, in cui un inferiore/donna/classe sociale bassa non poteva avere giustizia verso un superiore/uomo/samurai.
Nel quinto capitolo l'autore si finge parte in causa in una controversia ipotetica accaduta in un villaggio rurale di epoca Tokugawa: il bue del vicino ha mangiato il nostro raccolto, che fare?
La trattazione illustra bene quanto poche fossero le possibilità di avere giustizia, in quanto il sistema spingeva i soggetti ad accordarsi in qualche modo, accettando anche di non venir risarciti.
Una volta spiegate le difficoltà nel farsi riconoscere giustizia dalle autorità, i capitoli dal sesto al nono prendono ad esempio la storia di fantasmi "La storia di Sakura Sogoro" per illustrare la trasformazione della vittima in spirito vendicativo.
Nel decimo capitolo viene presa in considerazione dal punto di vista giuridico la storia di fantasmi "La storia del fantasma di Yotsuya" ("Tokaido Yotsuya Kaidan"), riguardante i rivali in amore.
Dall'undicesimo capitolo si passa alla classe sociale che, invece, aveva il diritto di farsi giustizia da sé, cioè i samurai. Quando il samurai riteneva che il proprio onore fosse stato leso, poteva uccidere a fil di lama chi gli avesse fatto l'affronto, ma solo se era di una classe sociale inferiore.
La vendetta verso un superiore o un parigrado samurai aveva una prassi legale differente, e non sempre il samurai poteva soddisfare l'ingiustizia subita. Per poter esercitare la vendetta verso un altro samurai, questo doveva essere autorizzato, iscriversi nel "registro delle vendette"(!), prendere un congedo dai suoi compiti(!!).
Nei capitoli 12, 13, 14 e 15 viene narrato ed analizzato "l'incidente di Ako", più noto come "La storia dei 47 ronin", l'apoteosi della vendetta tra samurai.
Viene illustrata la norma giuridica del periodo Tokugawa che permetteva la "Vendetta Autorizzata" (Katakiuchi), a cui i 47 ronin non avevano il diritto di appellarsi.
Infine si cerca di capire perché questa vendetta dei 47 ronin abbia riscosso tanto successo tra il popolo e nel tempo.
I capitolo 16 e 17 è narrato il testo "La storia dei fratelli Soga" ("Soga monogatari"), altro esempio di vendetta tra samurai e di giurisdizione del periodo, aneddoto storico legato allo scontro tra i potenti clan dei Taira e dei Minamoto.
Nei capitolo 18 e 19 tocca all'analisi giuridica de "La vendetta del passo Iga".
Non ho ben capito i capitoli 20 e 21, in cui viene trattato il manga "Lady Snowblood", usata anche da Tarantino in "Kill Bill".
L'ultimo 22esimo capitolo contiene le conclusioni.

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