TITOLO: I Cavalieri del Re, la vera storia
AUTORE: Riccardo Zara
CASA EDITRICE: Nippon Shock Edizioni
PAGINE: 633
COSTO: 29,90
ANNO: 2024
FORMATO: 24 cm X 15 cm
REPERIBILITA': disponibile nel negozio Yamato Shop
CODICE ISBN: 9788897286899
PAGINE: 633
COSTO: 29,90
ANNO: 2024
FORMATO: 24 cm X 15 cm
REPERIBILITA': disponibile nel negozio Yamato Shop
CODICE ISBN: 9788897286899
Come scrivo spesso, sul mondo delle sigle dei cartoni animati giapponesi sono usciti pochi libri, quindi questo titolo è un importante documento per illustrare al meglio la creazione delle sigle de "I Cavalieri del Re", la storia del gruppo, ma anche per capire quale fosse la prassi dell'assegnazione delle sigle e della loro approvazione finale.
Lo scritto è l'autobiografia di Riccardo Zara, con focus sul suo gruppo musicale, il periodo temporale parte dai primissimi anni 70 fino all'attualità. Non si parla solo delle sigle de "I Cavalieri del Re", ma anche dei lavori che nel contempo il Maestro svolgeva nei suoi studi, prima quello a Milano (distrutto da un incendio) ed in seguito quello storico alla "Cascina 3F".
Io ho letto con attenzione tutta la prima parte, che spazia dal 1979 al 1987, quindi la storia più corposa del gruppo e delle sigle di Riccardo Zara, che occupa fino a pagina 386. In realtà solo da pagina 78 si parla di sigle degli anime, con il primo contatto telefonico tra Riccardo Zara ed Olimpio Petrossi per la ricerca di una sigla de "La spada di King Arthur", che originariamente era stata scritta per "Vichi il vichingo", di cui Zara ignorava la messa in onda già da parecchio
A pagina 117 entra in scena per la prima volta "Lady Oscar" ^_^
Ribadisco che lo scritto è un documento unico, che, a mio avviso, finirà direttamente nelle bibliografi per i prossimi libri che toccheranno il tema sigle.
La seconda parte del libro, dal 1987 al 2007, l'ho letta nelle parti inerenti alle sigle e alle dinamiche del gruppo, saltando le parti che esulavano da ciò.
Ammetto che, invece, ho saltato la gran parte del resto del racconto fino ai giorni nostri, questo perché non sono un fanboy di Riccardo Zara né del gruppo, quindi il mio interesse si limitava al periodo delle sigle, anche se un po' allargato nel tempo.
Zara scrive più volte che uno dei motivi che lo ha spinto a scrivere questo racconto autobiografico è stato quello di ristabilire alcuni verità che nel tempo erano state un po' alterate da varie interviste di uno dei membri del gruppo.
Questo aspetto di critica (ma anche autocritica personale) verso alcune dinamiche del gruppo musicale, che era anche una famiglia, mi ha colpito molto, in quanto, essendo io a zero di pettegolezzi, non conoscevo assolutamente gli attriti all'interno del gruppo e della famiglia.
Riccardo Zara racconta sia i momenti felici del gruppo e della famiglia, che i momenti infelici o addirittura drammatici.
Devo confessare che in alcuni punti mi sono sentito un po' in imbarazzo a leggere gli aneddoti di non poche situazioni incresciose, quasi fossi lì a spiarle, ma se le ha scritte l'autore e creatore del gruppo musicale, facendole pubblicare su un libro, non potevo che leggerle.
Forse Riccardo Zara verrà criticato per aver messo in piazza tante questioni personali, raccontandole senza tanti filtri, sebbene accadute decenni addietro, ma io penso che quando si racconta ciò che è accaduto (ed io ovviamente non ero lì per verificare), non si commette alcun male, specialmente se nel tempo sono state reiterate versioni non conformi alla realtà.
Di norma io posto delle recensioni entrando nel dettaglio dello scritto, in questo caso non farò ciò, perché quella narrata dal Maestro Zara è la storia sua e del gruppo che si dipana per decenni, non avrebbe senso estrapolare un fatto specifico fuori dal contesto generale.
Importante è la prima parte del libro (fino a pagina 386), che spiega bene alcuni fatti e forse può far comprendere perché il Maestro Zara abbia fatto numerose puntualizzazioni su numerosi temi.
C'è un aspetto del libro che mi ha colpito particolarmente e me lo ha fatto apprezzare più di quello che potrà capitare ad altri lettori, ed è quello dei luoghi milanesi, visto che io vivo nelle vicinanze dello "Studio Cascina 3F".
Chissà quante volte in tutti questi decenni avrò incrociato il Maestro Zara o qualche altro membro del gruppo sui mezzi pubblici dell'ATM ^_^
Benché io e loro si sia degli estranei, la vicinanza territoriale me li ha fatti sentire più reali.
Sarebbe bello ed importante, leggere uno scritto simile da parte di Douglas Meakin, che ha vissuto anche gli albori delle sigle dei cartoni animati giapponesi, mentre il Maestro Zara giunge con un paio di anni di ritardo su questo palcoscenico animato nipponico musicale.
Consultando l'indice si potrà ben comprendere che non sempre "I Cavalieri del Re" o le sigle sono il soggetto del libro.
Comunque questo è un acquisto obbligato ed una lettura altrettanto obbligata :]
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