Non penso di essere un appassionato solo di vecchi anime, guardo continuamente serie nuove e non disdegno i remake. Mi son guardato "Goldrake U" senza problemi, magari non mi è piaciuto moltissimo, ma non l'ho schifato a priori o dopo mezzo episodio. Ai tempi mi riguardai i remake di Jeeg e del Gaiking, e mi erano pure piaciuti, per non citare le tante nuove serie del Gundam, alcune belle, alcune no, ma se non provi a guardarle, non puoi giudicare.
Questo per precisare che cerco di non fare il "vecchio" che considera belli solo i suoi "cartoni animati giapponesi" che vide da bambino/ragazzino.
Quando si traspone una serie animata di 40 episodi in un film di due ore, mica puoi pretendere che non ci si discosti dall'anime, che comunque si discostava dal manga, tanto che le fans sfegata nipponiche di "Berubara" (cioè il manga) odiavano l'anime. Quindi è ovvio che la trama sia stata modificata.
Come è ovvio che dopo 45 anni dall'anime, il tratto grafico si sia modificato, altrimenti si torna alle critiche versus "Goldrake U"...
Ovviamente son stati sacrificati numerosi personaggi, alcuni eliminati, altri solo visibili e non partecipanti ai dialoghi (innominati), altri ancora ridotti di molto come partecipazione alla trama.
Quindi, a mio avviso, il punto non è quanto questo film animato si discosti come trama e come grafica dall'anime, ma perché lo abbiano fatto... perché? >_<
Stante che fa piacere, come per "Goldrake U", che le "nostre" serie animate non siano cadute nel dimenticatoio, questo polpettone Netflix non l'ho mica capito... mi ha fatto fin rivalutare il film live del 1979... ed è tutto dire:
Almeno nel 1979 non esisteva ancora l'anime e nel 1979 fare un film live non era come produrlo oggi.
Di seguito una brevissima e superficialissima recensione/valutazione del film (quindi occhio agli spoiler), che non mi è piaciuto, tanto per precisare ^_^

Ma come fai a far proseguire una trama dipanatasi in un arco temporale di anni, ergo più volumi di un manga e 40 episodi di un anime, in sole due striminzite ore?
Gli sceneggiatori hanno scelto l'escamotage delle canzoni, cioè sono presenti numerosi brani cantati in giapponese (in giapponese, ovviamente) in cui si riassume la trama e si permette al tutto di proseguire fino al tragico epilogo.
A mio avviso l'idea non è neppure sbagliata, solo che alla spettatrice (o lo spettatore) di Netflix non nipponica non avvezza agli anime il tutto sarà parso assai straniante.
Qui sopra, in quattro riquadri, le canzoni con la presentazione di Oscar (in alto a sinistra), l'arrivo di Maria Antonietta a Parigi, l'incoronazione e l'incontro tra Fersen e Maria Antonietta.
In alcuni momenti mi è parso di guardare un musical, in quanto cantano anche i personaggi...
Preciso che più o meno la prima parte del film è incentrata forse un po' più su Maria Antonietta, poi ella quasi scompare e la protagonista resta Oscar.
Direi che la l'adattamento in film della prima metà (più o meno) può essere anche digeribile da un fan della serie animata, come io mi considero (io ho il manga, ma l'ho letto solo una volta), il minestrone a caso inizia poco prima della metà e tende a degenerare.
Capisco che le canzoni dovessero essere scritte ex novo per questo film, ma uno dei gravi errori e mancanze del lungometraggio Netflix e NON aver mantenuto le BGM originali, si perde gran parte dell'atmosfera a cui chi vide la serie animata nel 1982 era abituato... magari ci saranno stati motivi di diritti, ma la scelta resta senza senso.
L'anime e il film contengono alcune scene iconiche, ma senza le musiche di sottofondo originali, perdono totalmente senso ed emozioni.

Fersen torna a Parigi (non dopo la guerra di indipendenza americana), son passati quattro anni, e il tutto tende un po' alla volta a degenerare...

Il nuovo "avvicinamento" tra Fersen e Maria Antonietta è illustrato dalla solita canzone.

Il ballo in cui Oscar si presenta vestita da donna viene relegato ad una canzone, e manca la fatidica frase di Fersen...

Capisco che sia stato necessario omettere tutta la sottotrama del Cavaliere Nero, però far perdere l'occhio al povero André per una banale bastonata, seppur presa per difendere Oscar, è stato l'inizio del mio forte impulso di interrompere il film... ^_^
Nella scena in alto a sinistra vediamo l'unica comparsata di Rosalie, neppure menzionata con il suo nome.

L'Alain dell'anime diventa una mezzasega del film...

Il momento in cui il conte Girodel si reca dal padre di Oscar per chiederla in moglie, inutile dire che prenderà un bel due di picche anche stavolta.

La canzone in giapponese in cui Oscar decide di dedicare la sua vita solo alla battaglia, solo che questa sua importante decisione cambia nello spazio di pochi minuti del film...

La canzone in cui Oscar e Maria Antonietta, pressoché scomparsa, si dicono addio.

Il momento altamente drammatico (anche grazie alla voce di Romano Malaspina che doppiava il padre di Oscar) in cui Oscar e il padre arrivavano ai ferri corti nell'anime, si trasforma in una civile cena in famiglia, in cui è presente pure la madre, dove il padre già si immagina la scelta finale della figlia, cioè tradire la corona, e le concede pure il suo benestare... boh... il tutto lo ricordavo diversamente.

Oscar che chiede ad André di copulare, il tutto in casa e con il padre e la madre in qualche stanza lì vicino...

Il momento in cui André si para davanti ad Oscar e le salva la vita.

Nel film Netflix Oscar è assai distratta, nel momento della morte di André si accorge che era praticamente cieco... ovviamente hanno tolto tutta la questione della tisi di madamigella Oscar.

Chiudo con il tragico momento del ferimento a morte di Oscar, che senza le BGM originali non ha alcun impatto emozionale...
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